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Vivere senza vergogna: come sentirci più forti | Whitney Thore | TEDxGreensboro

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    Forse avete notato
  • 0:20 - 0:22
    che sono davvero grassa.
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    Non vi preoccupate:
  • 0:23 - 0:25
    non siete i primi.
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    Nel lontano 1997, quando
    facevo la seconda media
  • 0:27 - 0:31
    ho sentito che parlavano di me
    nella zona degli armadietti.
  • 0:31 - 0:35
    Io me ne stavo nei bagni,
  • 0:35 - 0:37
    tutta rannicchiata, mi nascondevo,
  • 0:37 - 0:39
    quando ho sentito
    una ragazza che chiedeva:
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    "Quando è stata l'ultima volta
    che Whitney ha visto 90210?"
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    Io, semmai, ero più il tipo
    da Bayside School,
  • 0:46 - 0:50
    e in effetti non avevo mai visto
    un episodio di 90210.
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    Così strizzai i muscoli
    e trattenni la pipì
  • 0:52 - 0:54
    e aspettai la risposta
    con il fiato sospeso.
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    E quando arrivò...
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    "Quando è salita sulla bilancia"...
  • 0:58 - 1:00
    Le ragazze scoppiarono a ridere,
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    e io sentii il tipico bruciore
    dell'imbarazzo che mi invadeva le guance.
  • 1:05 - 1:09
    Questo mi riportò alla quinta elementare,
    sul campo di calcio,
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    dove i ragazzi cantavano un canto
    su di me, chiamato "Baby Beluga"
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    che finiva con "Ha una coda da balena."
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    Forse iniziate a capire quanto grassa ero.
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    È facile immaginarsi
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    una ragazzina goffa
    che trabocca dagli short,
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    che corre su e giù a bordo campo
    gridando "Ehi, sono pronta!"
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    Ma se vie siete fatti
    questa immagine in testa,
  • 1:32 - 1:34
    avete sbagliato.
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    Perchè nel 1995, quando avevo 10 anni,
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    ero così.
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    Quando ora guardo quella foto
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    mi fa male al cuore
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    perché proprio mentre mi rendevo conto
    di avere un corpo
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    e che gli altri avevano
    un'opinione sul mio corpo,
  • 1:51 - 1:53
    mi sono trasformata in un dato statistico:
  • 1:53 - 1:59
    all'età di 10 anni, otto bambini su dieci
    hanno paura di essere grassi.
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    Bambini di dieci anni!
  • 2:00 - 2:02
    Sono dati veri.
  • 2:02 - 2:06
    Quando avevo 10 anni ho creduto
    a quanto mi diceva la cultura della dieta
  • 2:06 - 2:10
    e cioè se sarò magra,
    più magra, magrissima,
  • 2:10 - 2:12
    allora sarò felice.
  • 2:12 - 2:15
    Ma a dieci anni mi sentivo
    lontanissima dalla felicità.
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    L'emozione che più spesso collegavo
    al mio corpo era la vergogna.
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    Dopodiché,
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    la vergogna mi seguiva come un'ombra.
  • 2:26 - 2:28
    E dopo l'episodio di 90210,
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    sapevo che dovevo fare qualcosa.
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    Così presi il manico
    dello spazzolino di mio padre
  • 2:33 - 2:36
    e me lo ficcai in gola fino a vomitare.
  • 2:36 - 2:40
    E da lì iniziò la mia lotta continua
    con i disordini alimentari.
  • 2:40 - 2:45
    Ho continuato ad andare bene a scuola,
    a fare sport, a ballare.
  • 2:45 - 2:48
    Io e la vergogna abbiamo vinto
    un sacco di premi e trofei.
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    A volte la mia vergogna era una specie
    di adulto autoritario
  • 2:52 - 2:54
    che implorava un giro a cavalluccio.
  • 2:54 - 2:56
    Altre volte la vergogna
  • 2:56 - 2:59
    mi veniva dietro,
    portando con lei il suo guinzaglio
  • 2:59 - 3:02
    come un cagnolino fedele
    che non mi perdeva mai di vista.
  • 3:03 - 3:08
    A 18 anni, nel 2002,
    quando ero quasi una donna,
  • 3:08 - 3:12
    la vergogna era ormai diventata
    la mia migliore amica.
  • 3:12 - 3:15
    Mi accompagnava
    a ogni performance di danza,
  • 3:15 - 3:16
    a ogni torneo di calcio;
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    era anche al bagno con me
    la sera del ballo studentesco
  • 3:19 - 3:21
    mentre, piegata sulla tazza,
    vomitavo la cena
  • 3:21 - 3:25
    pochi minuti prima di essere incoronata
    principessa della serata.
  • 3:26 - 3:28
    Quell'autunno, quando andai al college,
  • 3:28 - 3:31
    mi portai la vergogna
    in stanza con me al college
  • 3:31 - 3:33
    e notai che il mio corpo stava cambiando.
  • 3:33 - 3:36
    Quando tornai a casa per Natale,
  • 3:36 - 3:38
    avevo messo su venti chili.
  • 3:38 - 3:39
    E pensavo:
  • 3:39 - 3:40
    "Okay, sono una perfezionista:
  • 3:40 - 3:43
    i 7 chili che tutti prendono
    il primo anno a me non bastano.
  • 3:43 - 3:44
    (Risate)
  • 3:45 - 3:48
    Mi uscivano dei misteriosi lividi
    su tutto il corpo e pensavo:
  • 3:48 - 3:51
    "Perché continuo a sbattere
    su porte e mobili?
  • 3:51 - 3:53
    Da quando sono così imbranata?"
  • 3:53 - 3:56
    Ma poi mi resi conto
    che non ero imbranata:
  • 3:56 - 3:58
    Era il mio corpo che si allargava
    così velocemente
  • 3:58 - 4:01
    che avevo perso il senso cinestetico.
  • 4:02 - 4:05
    Il mio corpo non sapeva più come stare
    dentro al suo spazio fisico.
  • 4:05 - 4:09
    E neanche io sapevo più
    quale fosse il mio posto nel mondo.
  • 4:09 - 4:14
    Dire che il mio aumento di peso
    era una cosa complicata, è poco.
  • 4:15 - 4:17
    Alla fine del secondo semestre
  • 4:17 - 4:19
    ero cresciuta di quasi quaranta chili.
  • 4:19 - 4:22
    Avevo tutta la comprensione
    delle ragazze carine
  • 4:22 - 4:24
    che mi chiedevano
    se avevo mai avuto un ragazzo.
  • 4:25 - 4:27
    E c'era quel bel tipino
  • 4:27 - 4:29
    che in agosto mi aveva portato a cena
  • 4:29 - 4:32
    okay, un posto così così,
    ma era pur sempre un invito a cena.
  • 4:33 - 4:35
    E poi quando mi rivide in marzo
  • 4:35 - 4:38
    con lo sguardo mi passò oltre,
    come se io nemmeno esistessi.
  • 4:39 - 4:43
    Era come se mi avessero messo dentro
    a un esperimento contro la mia volontà,
  • 4:43 - 4:46
    facendomi indossare un abito di grasso
    e camminare in pubblico.
  • 4:46 - 4:47
    Le differenze tra come
  • 4:47 - 4:52
    la gente trattava la Whitney media
    e la Whitney grassa erano incredibili.
  • 4:52 - 4:58
    Improvvisamente, pensavano che fossi
    pigra, disperata, trascurata, stupida.
  • 4:58 - 5:01
    E con ogni chilo che aggiungevo,
  • 5:01 - 5:05
    la mia autostima
    sprofondava sempre di più.
  • 5:06 - 5:09
    Così diventai una persona diversa.
  • 5:09 - 5:11
    Abbandonai la mia scuola di danza;
  • 5:11 - 5:13
    venni bocciata a un sacco di corsi;
  • 5:13 - 5:17
    e in un mondo in cui essere grassi
    sembrava il più grande tabù,
  • 5:17 - 5:19
    non avevo nessuno con cui parlare.
  • 5:20 - 5:23
    Certo, c'erano giorni
    in cui mi facevo coraggio
  • 5:23 - 5:25
    e dicevo: "Ok, andrò in palestra
  • 5:25 - 5:27
    oppure mi avventurerò a quella festa."
  • 5:27 - 5:30
    Ma c'era sempre un sussurro,
    un'occhiataccia, un insulto
  • 5:30 - 5:34
    che mi ricordava
    che non meritavo di essere là.
  • 5:35 - 5:37
    E così me ne tornavo a casa
  • 5:37 - 5:40
    dall'unica amica
    che non mi aveva mai abbandonata:
  • 5:40 - 5:41
    la vergogna.
  • 5:42 - 5:44
    Stavamo sveglie fino a tardi
    ad autocommiserarci,
  • 5:44 - 5:46
    a ubriacarci per assopire il dolore.
  • 5:46 - 5:48
    Prendevo qualcosa al takeaway
    per tutte e due
  • 5:48 - 5:54
    e facevo il possibile per non uscire
    in un mondo che non mi voleva.
  • 5:54 - 5:57
    Ovviamente tutto quello che avevo fatto
    per sopportare
  • 5:57 - 5:59
    non faceva altro
    che aggravare il problema
  • 5:59 - 6:01
    e io continuavo a ingrassare.
  • 6:02 - 6:05
    Nel 2005, quando pesavo
    centotrenta chili,
  • 6:05 - 6:06
    la mia ginecologa, allontanandosi
  • 6:06 - 6:09
    dalle mie gambe
    che stavano sulle staffe del lettino,
  • 6:09 - 6:10
    controllò i suoi dati,
  • 6:10 - 6:13
    e un po' troppo allegramente mi annunciò
  • 6:13 - 6:16
    che secondo lei avevo
    la sindrome da ovaio policistico.
  • 6:16 - 6:17
    Fantastico!
  • 6:17 - 6:18
    Iniziò a girarmi la testa
  • 6:18 - 6:21
    perché non mi ricordavo questa
    malattia a trasmissione sessuale
  • 6:21 - 6:23
    dall'educazione sessuale alle medie.
  • 6:23 - 6:24
    (Risate)
  • 6:24 - 6:26
    Ma imparai un sacco di cose
  • 6:26 - 6:28
    leggendo con attenzione
    tutti i depliant e i volantini:
  • 6:28 - 6:31
    l'ovaio policistico non è
    una malattia trasmessa.
  • 6:31 - 6:32
    È una sindrome,
  • 6:32 - 6:34
    una serie di sintomi
    per cui non c'è una cura
  • 6:34 - 6:37
    che colpisce una donna su dieci in America
  • 6:37 - 6:40
    ed è la principale causa di infertilità.
  • 6:40 - 6:44
    Come in un puzzle, molte cose
    iniziarono a diventare più chiare.
  • 6:44 - 6:46
    Tutti i capelli che perdevo
    facendo la doccia,
  • 6:46 - 6:49
    i peli neri e ispidi sulla faccia,
  • 6:49 - 6:54
    il ciclo che avevo avuto
    solo due volte a 15 anni, e poi basta,
  • 6:54 - 6:55
    e, ovviamente,
  • 6:55 - 6:59
    il grave aumento di peso
    nel mio primo anno al college.
  • 6:59 - 7:02
    Allora non me lo spiegavo,
    ma ora sì:
  • 7:02 - 7:04
    avevo l'insulino resistenza.
  • 7:05 - 7:09
    L'ovaio policistico mi avrebbe impedito
    di perdere peso?
  • 7:09 - 7:10
    Assolutamente no.
  • 7:10 - 7:12
    Sarebbe stato ancora più difficile?
  • 7:12 - 7:15
    Assolutamente sì.
  • 7:15 - 7:17
    E per una che tutto voleva,
    tranne essere grassa,
  • 7:17 - 7:19
    fu come una sentenza a morte.
  • 7:19 - 7:22
    A quel punto mi sono arrabbiata.
  • 7:22 - 7:23
    Mi chiedevo:
  • 7:23 - 7:25
    "Perchè non ne ho mai sentito parlare?"
  • 7:25 - 7:26
    Volevo sapere
  • 7:26 - 7:29
    perché i medici mi liquidavano sempre
  • 7:29 - 7:33
    dicendo che ero "giovane e irregolare",
    o che era perché bevevo, o per il Prozac.
  • 7:33 - 7:36
    Ma tra tutte le emozioni che provai,
  • 7:36 - 7:40
    la più forte fu la vergogna.
  • 7:40 - 7:42
    Così dopo il college,
  • 7:42 - 7:44
    ho preso due valige -
  • 7:44 - 7:46
    i miei abiti e la mia vergogna -
  • 7:46 - 7:49
    e sono andata in Corea
    a insegnare l'inglese.
  • 7:49 - 7:51
    Ho avuto una promozione dopo l'altra,
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    e ho viaggiato il mondo.
  • 7:53 - 7:57
    Io e la mia vergogna siamo andate
    in cima alla Grande Muraglia;
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    abbiamo magiato il sushi a Tokyo, insieme;
  • 7:59 - 8:02
    siamo state in vacanza
    in Malesia e Vietnam;
  • 8:02 - 8:04
    abbiamo anche preso il sole a Bali.
  • 8:05 - 8:08
    Ma tutte queste esperienze,
    che potevano essere fantastiche,
  • 8:08 - 8:11
    erano velate da quella orrenda
    e insidiosa vergogna
  • 8:11 - 8:14
    che si beveva la vita
    e il colore dei miei ricordi
  • 8:14 - 8:17
    e mi lasciava solo il bianco e il nero
  • 8:17 - 8:22
    e un desiderio infinito di essere magra,
    per potere finalmente iniziare a vivere.
  • 8:23 - 8:25
    Vivere all'estero non era male:
  • 8:25 - 8:27
    ho fatto delle esperienze fantastiche.
  • 8:27 - 8:29
    Ma la discriminazione
    che ho incontrato
  • 8:29 - 8:32
    era molto più feroce
    di quella che avevo trovato qui.
  • 8:32 - 8:36
    Mi deridevano, mi indicavano,
    ogni giorno mi davano del maiale
  • 8:36 - 8:38
    per strada, nei negozi,
    nei locali di sera.
  • 8:38 - 8:40
    Non dimenticherò mai
    quando in un taxi
  • 8:40 - 8:42
    l'autista continuava
    a farmi dei grugniti
  • 8:42 - 8:45
    fino a quando arrivammo a destinazione.
  • 8:45 - 8:49
    O quel tipo che mi arrivò
    pericolosamente vicino con la bici,
  • 8:49 - 8:50
    si fermò,
  • 8:50 - 8:52
    mi guardò e mi disse: "maiale",
  • 8:52 - 8:53
    e poi sputò.
  • 8:55 - 8:56
    Lo rincorsi,
  • 8:56 - 8:59
    ma fu uno sforzo inutile,
    perché lui era in bici
  • 8:59 - 9:02
    e io gli lanciai dietro ogni insulto
    che ricordavo in coreano
  • 9:02 - 9:05
    fono a quando non lo vidi più.
  • 9:05 - 9:09
    E poi tornai a casa a piangere.
  • 9:11 - 9:12
    Ma fu solo quando
  • 9:13 - 9:15
    venni aggredita in un bar,
  • 9:15 - 9:17
    un uomo mi arrivò alle spalle
  • 9:17 - 9:19
    e iniziò a prendermi a pugni sula testa
  • 9:19 - 9:21
    che mi resi conto
  • 9:21 - 9:22
    "Un attimo.
  • 9:23 - 9:25
    Io non mi merito questo."
  • 9:25 - 9:29
    Fu necessaria una azione così violenta
  • 9:29 - 9:33
    per scuotermi e farmi capire
    che ero un essere umano grasso
  • 9:33 - 9:34
    ma pur sempre un essere umano.
  • 9:35 - 9:37
    Così mi dissi:
  • 9:37 - 9:39
    "Torno a casa, negli USA,
  • 9:39 - 9:42
    e non permetterò che
    nulla di tutto questo mi succeda di nuovo.
  • 9:42 - 9:44
    Perderò peso."
  • 9:45 - 9:48
    Così nel 2011 tornai a casa.
  • 9:51 - 9:53
    Nel 2011,
  • 9:53 - 9:58
    pesavo centocinquanta chili.
  • 9:58 - 10:01
    in otto mesi ne persi quarantacinque.
  • 10:01 - 10:04
    Facevo esercizio
    per 12-15 ore alla settimana;
  • 10:04 - 10:06
    contavo le calorie;
  • 10:06 - 10:07
    ero ossessionata;
  • 10:07 - 10:10
    e nascondevo la mia vergogna
    al mio allenatore
  • 10:10 - 10:12
    ai miei familiari e ai miei amici,
  • 10:12 - 10:14
    anche agli estranei che mi dicevano:
  • 10:14 - 10:16
    "Incredibile,
  • 10:16 - 10:18
    È la cosa più difficile da fare,
  • 10:18 - 10:20
    e la stai facendo.
  • 10:20 - 10:24
    Non sono mai stato più orgoglioso di te
    da quando sei nata!"
  • 10:26 - 10:32
    In poco tempo mangiavo
    da 500 a 1.000 calorie al giorno
  • 10:32 - 10:36
    e vomitavo tutto il cibo del venerdì,
    la mia "Giornata dell'inganno",
  • 10:36 - 10:39
    E il mio disordine alimentare
    era ripreso alla grande.
  • 10:40 - 10:44
    Un giorno uscii dalla palestra,
    dopo un po' di chilometri di corsa,
  • 10:44 - 10:47
    mi passò vicina una macchina,
    abbassarono i finestrini
  • 10:47 - 10:49
    e mi gridarono:
  • 10:49 - 10:51
    "Culona!"
  • 10:52 - 10:55
    Quando salii nella mia macchina,
    tutta sudata,
  • 10:55 - 10:58
    mi trovai a dir poco
    in una crisi isterica.
  • 10:58 - 11:01
    Mi ero letteralmente
    distrutta a forza di esercizi
  • 11:01 - 11:03
    per fare l'unica cosa che secondo la gente
    sarebbe servita,
  • 11:03 - 11:07
    l'unica cosa che secondo la gente
    mi avrebbe resa dignitosa.
  • 11:07 - 11:09
    Ma quel tipo nel parcheggio se ne fregava;
  • 11:09 - 11:13
    non sapeva nulla di me,
    né cosa avevo fatto per cambiare.
  • 11:13 - 11:16
    E io sognavo di perdere
    il resto dei miei 45 chili
  • 11:16 - 11:17
    e pensavo al mio obiettivo.
  • 11:17 - 11:21
    Ma tutto quello che vedevo
    erano seni mosci e pelle cascante
  • 11:21 - 11:23
    e rughe intorno agli occhi.
  • 11:23 - 11:25
    Razionalmente sapevo
  • 11:25 - 11:29
    che finché permettevo che il mio valore
    dipendesse dalla percezione degli altri,
  • 11:29 - 11:31
    non sarei mai stata soddisfatta.
  • 11:31 - 11:37
    Ma non riuscivo a non pensare
    che per essere felice dovevo essere magra.
  • 11:37 - 11:41
    Fu in quel momento
    che persi tutte le mie speranze.
  • 11:42 - 11:45
    Mi ero stancata di contare le calorie,
  • 11:45 - 11:47
    di perdere peso,
  • 11:47 - 11:50
    di essere ossessionata
    dal cibo e dagli allenamenti.
  • 11:50 - 11:53
    Volevo una cosa diversa per cui vivere.
  • 11:54 - 11:56
    Così, mi trovai un lavoro in una radio
  • 11:56 - 12:00
    per cui dovevo alzarmi ogni mattina
    alle quattro per una paga misera.
  • 12:00 - 12:01
    (Risate)
  • 12:02 - 12:04
    E come la maggior parte delle persone
  • 12:04 - 12:06
    che hanno perso una grande
    quantità di peso
  • 12:06 - 12:08
    iniziai a metterne su di nuovo.
  • 12:08 - 12:11
    E nell'arco di un anno e mezzo
    ero grassa come non ero mai stata.
  • 12:11 - 12:13
    Pesavo centosessanta chili
  • 12:13 - 12:17
    e ero nella depressione più profonda.
  • 12:18 - 12:20
    Non avevo soldi per l'affitto,
  • 12:20 - 12:21
    così tornai dai miei genitori.
  • 12:21 - 12:26
    Il giorno del mio ventinovesimo compleanno
    piangevo sulle ginocchia di mia madre
  • 12:26 - 12:31
    lamentandomi della mia vita
    personale e professionale.
  • 12:31 - 12:32
    E le chiesi:
  • 12:32 - 12:35
    "Mamma, come potrà mai cambiare?"
  • 12:36 - 12:38
    Mia madre prese fuori un ciondolo,
  • 12:38 - 12:40
    sul quale c'erano queste parole:
  • 12:40 - 12:43
    "Succederà qualcosa di bello."
  • 12:43 - 12:48
    Ma nella mia disperazione
    ero concentrata su un unico dettaglio:
  • 12:49 - 12:50
    quando?
  • 12:51 - 12:53
    Iniziai a ripensare alla mia vita.
  • 12:53 - 12:56
    A quando avevo nove anni
    e pesavo quaranta chili,
  • 12:56 - 12:58
    e ora, a quasi trent'anni
    e più di centotrenta,
  • 12:58 - 12:59
    e non era cambiato nulla.
  • 12:59 - 13:01
    Non ero mai stata felice;
  • 13:01 - 13:02
    non mi ero mai amata;
  • 13:02 - 13:05
    portavo sempre
    il peso della vergogna.
  • 13:05 - 13:08
    Decisi di fare un esperimento,
    e feci una promessa.
  • 13:08 - 13:12
    mi dissi: "Whitney, se ti chiedono
    di fare qualcosa
  • 13:12 - 13:14
    e l'unico motivo per non farla è:
  • 13:14 - 13:16
    'sono grassa',
  • 13:16 - 13:19
    allora quella cosa
    tu la farai, comunque."
  • 13:20 - 13:22
    L'universo mi stava ascoltando
  • 13:22 - 13:23
    perché, che ci crediate o no,
  • 13:23 - 13:25
    tre giorni dopo,
  • 13:25 - 13:27
    ricevetti un messaggio
    da una fotografa
  • 13:27 - 13:31
    che mi diceva che mi voleva fare
    delle foto sexy, gratis.
  • 13:32 - 13:34
    Le risposi immediatamente:
  • 13:34 - 13:39
    "Amica, mai al mondo mi spoglierei
    davanti a un obiettivo.
  • 13:39 - 13:41
    Quindi, quando ci vediamo?"
  • 13:41 - 13:42
    (Risate)
  • 13:44 - 13:47
    Dopo una bottiglia di vino
    e un autista sobrio,
  • 13:47 - 13:48
    (Risate)
  • 13:48 - 13:51
    il risultato fu una sorpresa.
  • 13:51 - 13:53
    Quando guardai la foto,
  • 13:57 - 13:59
    Per la prima volta nella mia vita
  • 13:59 - 14:02
    non scrutai ogni difetto,
  • 14:02 - 14:03
    non mi sentii morire di vergogna,
  • 14:03 - 14:06
    anzi, pensai che ero bella.
  • 14:07 - 14:09
    Così decisi di proseguire l'esperimento.
  • 14:10 - 14:14
    I miei colleghi in radio mi chiedevano
    di fare un video in cui ballavo,
  • 14:14 - 14:16
    di intitolarlo
    "A Far Girl Dancing"
  • 14:16 - 14:17
    e di metterlo su YouTube.
  • 14:17 - 14:20
    All'inizio la mia reazione fu
    "assolutamente no!"
  • 14:20 - 14:22
    Perché nessuno mi vede ballare
    da quando avevo 18 anni
  • 14:22 - 14:24
    - le ragazze grasse non lo fanno -
  • 14:24 - 14:27
    e mi sento ancora inibita
    dalla parola "grassa".
  • 14:27 - 14:28
    Così mi chiesi:
  • 14:28 - 14:31
    "Whitney, ma proprio tu in tutto il mondo,
  • 14:31 - 14:33
    non lo sai che grassa
  • 14:33 - 14:37
    non è sinonimo di indegna,
    pigra, stupida, non meritevole?"
  • 14:38 - 14:40
    Non ero sicura di saperlo,
  • 14:40 - 14:42
    ma volevo scoprirlo,
  • 14:42 - 14:43
    così accettai.
  • 14:44 - 14:49
    E caricai questo video in internet,
  • 14:50 - 14:53
    e pochi giorni dopo iniziai a ricevere
    un sacco di telefonate.
  • 14:54 - 14:55
    Ma non erano
    le solite chiamate
  • 14:55 - 14:58
    tipo mio padre che voleva
    carta igienica, o roba del genere.
  • 14:59 - 15:03
    Erano chiamate da Steve Harvey, e la CNN,
    Good Morning America, e il Today Show,
  • 15:03 - 15:07
    e tutti mi dicevano
    che mi volevano nel loro programma,
  • 15:07 - 15:08
    a parlare del mio video
  • 15:08 - 15:10
    e a spiegare questo nuovo stile di vita,
  • 15:10 - 15:13
    questo stile "body positive"
    che stavo promuovendo.
  • 15:14 - 15:15
    Io non capivo...
  • 15:15 - 15:20
    Voglio dire: cosa c'è di così sovversivo
    in una donna grassa che balla?
  • 15:20 - 15:21
    Ma andai da loro
  • 15:21 - 15:23
    e feci il mio balletto.
  • 15:24 - 15:26
    E poi iniziarono ad arrivarmi lettere.
  • 15:26 - 15:30
    Ricevetti una email da un ragazzo,
    un teenager libanese, che diceva:
  • 15:30 - 15:32
    "Whitney, qui essere gay è illegale,
  • 15:32 - 15:34
    e io sono gay.
  • 15:34 - 15:38
    Ma quando guardo i tuoi video,
    sento che andrà tutto bene."
  • 15:39 - 15:40
    Io gli dissi:
  • 15:42 - 15:43
    "Okay."
  • 15:43 - 15:45
    (Risate)
  • 15:46 - 15:49
    Poi iniziarono ad arrivare
    altre lettere.
  • 15:49 - 15:52
    Una dalla rete TLC, che mi chiedeva
    se mi interessava un reality.
  • 15:52 - 15:56
    Pensai, a come mi avrebbe potuto rovinare
    vita e reputazione
  • 15:56 - 15:58
    anche in futuro.
  • 15:58 - 16:02
    Ma poi pensai
    a quel ragazzo in Libano,
  • 16:02 - 16:03
    e a tutte le altre persone
  • 16:03 - 16:06
    che non avevano mai visto in TV
    qualcuno che assomigliasse a loro,
  • 16:06 - 16:08
    qualcuno che lottava come loro,
  • 16:08 - 16:10
    e così accettai.
  • 16:12 - 16:16
    Nel giro di poco tempo
    iniziarono ad arrivare altre lettere.
  • 16:16 - 16:19
    Molte erano di donne grasse, ma molte no.
  • 16:19 - 16:21
    Parlavo con delle ragazzine,
  • 16:21 - 16:22
    donne anoressiche,
  • 16:22 - 16:23
    persone diversamente abili,
  • 16:23 - 16:26
    nonni che avevano sempre odiato
    il loro naso.
  • 16:27 - 16:31
    E allora capii che non è tanto
    il fatto che sono grassa,
  • 16:31 - 16:34
    ma il fatto che vivo senza vergognarmi
  • 16:34 - 16:37
    nonostante la società mi dica
    che non lo merito.
  • 16:38 - 16:43
    Tutti noi abbiamo qualcosa di cui
    la società ci insegna a vergognarci.
  • 16:43 - 16:45
    Per me, questo è evidente
  • 16:45 - 16:48
    dal fatto che la magrezza
    è premiata sopra a ogni altra cosa,
  • 16:48 - 16:51
    dal fatto che diciamo alle donne,
    senza mezzi termini,
  • 16:51 - 16:53
    "Se non sei abbastanza giovane,
    magra e carina,
  • 16:53 - 16:56
    sei da buttare"
  • 16:56 - 16:58
    Vivere in un mondo così
  • 16:59 - 17:03
    decidendo di amare il mio corpo
    era diventato un atto sovversivo.
  • 17:03 - 17:07
    E fare ciò che amavo, avendo quel corpo,
    era diventato una forza.
  • 17:08 - 17:11
    Poi arrivò l'inevitabile domanda,
    da parte di tutti:
  • 17:11 - 17:14
    "Come si fa?"
  • 17:14 - 17:16
    Non sapevo mai come rispondere
    a questa domanda,
  • 17:16 - 17:19
    perché non potevo dire agli altri
    di essere come me.
  • 17:20 - 17:23
    Ma ora penso di sapere
    come dire agli altri di essere sé stessi.
  • 17:23 - 17:27
    Penso che dobbiamo, come per magia,
    avere fiducia prima di fare qualcosa,
  • 17:27 - 17:29
    ma a ritroso.
  • 17:30 - 17:33
    La fiducia è un prodotto dell'azione,
    non il contrario.
  • 17:33 - 17:37
    Se io avessi aspettato la fiducia,
    non mi sarei mai spostata dal mio letto.
  • 17:38 - 17:39
    Ho dovuto fare cose difficili
  • 17:39 - 17:42
    - nel mio caso posare seminuda e ballare -
  • 17:42 - 17:45
    e la fiducia è stata la mia ricompensa,
  • 17:45 - 17:48
    e la fiducia è stata un tassello.
  • 17:48 - 17:52
    Vivere in sincerità senza vergogna
    non è tutto rose e fiori.
  • 17:52 - 17:55
    Ogni giorno, in internet
    e nella mia vita vera
  • 17:55 - 17:58
    mi dicono che sono disgustosa, un'illusa,
  • 17:58 - 18:01
    e che dovrei sbrigarmi a morire
    di infarto prima o poi,
  • 18:01 - 18:02
    così il mondo si libererà di me.
  • 18:03 - 18:05
    Ma vivere senza vergogna
  • 18:05 - 18:10
    mi ha anche portato tanta gioia
    che non pensavo esistesse.
  • 18:10 - 18:11
    Mi ha messo in contatto
  • 18:11 - 18:14
    con milioni di persone
    che non avrei incontrato di persona
  • 18:14 - 18:18
    e riportato il colore
    e la felicità nella mia vita.
  • 18:18 - 18:20
    Ora penso spesso
    a una delle mie frasi preferite
  • 18:20 - 18:23
    dalla mia femminista preferita,
    Audre Lorde.
  • 18:23 - 18:27
    "Sono consapevole e non temo nulla."
  • 18:27 - 18:31
    E poi ripenso a questa foto - 1989.
  • 18:32 - 18:34
    Cinque anni, prima del mio primo
    saggio di danza,
  • 18:34 - 18:37
    questa ragazzina era consapevole
    e non temeva nulla,
  • 18:37 - 18:40
    con tutta la sfacciataggine che poteva,
  • 18:40 - 18:44
    assolutamente insolente riguardo
    a quello che ci faceva al mondo.
  • 18:44 - 18:47
    Penso che ci scoraggiamo perché tutti
    siamo stati quella ragazzina
  • 18:47 - 18:50
    ma poi il mondo ci ha colpito e affondato.
  • 18:50 - 18:53
    Pensiamo che avere fiducia
    ed essere felici
  • 18:53 - 18:56
    dovrebbe essere facile
    come accendere un interruttore, no?
  • 18:56 - 18:59
    Fallo. Sii felice. Amati.
  • 18:59 - 19:03
    Ma non è così facile, e io lo so.
  • 19:03 - 19:04
    Non è come un interruttore.
  • 19:04 - 19:06
    Vivere sinceramente senza vergogna
  • 19:06 - 19:10
    è come quando al buio si cerca
    il sensore di movimento per la luce.
  • 19:11 - 19:15
    Si deve camminare
    verso un punto che non si vede
  • 19:15 - 19:18
    ma si ha fiducia
    che prima o poi ci si arriva.
  • 19:18 - 19:19
    Ed è buffo
  • 19:19 - 19:21
    perché l'unica cosa
    che farà accendere quella luce
  • 19:21 - 19:24
    saranno il tuo movimento e la tua azione.
  • 19:24 - 19:25
    E se vivete così,
  • 19:25 - 19:29
    se sapete che ogni volta che inciampate,
    vi girate e incespicate
  • 19:29 - 19:32
    state facendo la parte difficile
  • 19:32 - 19:36
    state facendo quello che serve,
    anche se non ve ne rendete conto.
  • 19:36 - 19:38
    Se vi impegnate a vivere
    una vita senza vergogna
  • 19:38 - 19:42
    e sapete che è un'impresa
    da portare avanti ogni volta
  • 19:42 - 19:43
    giorno dopo giorno,
  • 19:43 - 19:47
    e scegliete consapevolmente
    quel tipo di vita,
  • 19:47 - 19:50
    vi scoprirete illuminati.
  • 19:50 - 19:51
    E se siete come me,
  • 19:51 - 19:54
    sarà probabilmente
    quando meno ve l'aspettate.
  • 19:54 - 19:55
    Grazie.
  • 19:55 - 19:58
    (Applausi)
Title:
Vivere senza vergogna: come sentirci più forti | Whitney Thore | TEDxGreensboro
Description:

Come gestiamo la nostra auto-percezione quando il nostro corpo non corrisponde all'immagine ideale della società? La soluzione è trovare un modo per vivere liberi dalla vergogna.
Whitney è originaria di Greensboro ed è una ballerina, il cui video "A Fat Girl Dancing" ha dato avvio a una discussione a livello nazionale sull'immagine corporea. Ha lanciato la campagna "No body Shame", un impegno su tutto il territorio nazionale per aiutare uomini e donne di ogni tipo a vivere e amare la propria vita senza vergogna. Ora è protagonista di un reality, "My Big Fat Fabulous Life" (La mia Favolosa Grossa e Grassa Vita), sul network TLC, che ne dimostra il successo nel suo viaggio personale perso una positiva immagine di sé.
Questo intervento è stato presentato a un evento TEDx che utilizza il format della conferenza TED, ma è stato organizzato in maniera indipendente da una comunità locale. Per maggiori informazioni, visita il sito http://ted.com/tedx”.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
20:03

Italian subtitles

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