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Buongiorno cari amici,
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oggi cominceremo con la
seconda parte della lezione,
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e vorrei invitare tutti voi
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ad ascoltare tre
rintocchi della campana.
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Lasciatevi cadere
all'interno del vostro corpo,
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e lasciate che la vostra mente
ritorni a casa nel vostro corpo,
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per riconoscere
ciò che è presente,
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proprio come ci ha
spiegato Fratello Pháp Hữu,
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pochi minuti fa.
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Potete riaprire
gli occhi adesso.
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Come avete visto,
respirando in questo modo,
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è possibile rilassare ogni
cellula del nostro corpo,
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con il respiro possiamo invitare
ogni cellula a rilassarsi.
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Questa mattina, Fratello Pháp Hữu
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ha enfatizzato la pratica del
"tornare a casa nel nostro corpo",
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per riconoscere semplicemente ciò
che è presente, senza combatterlo,
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riconoscere cosa sta
accadendo nel nostro corpo,
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incluse le emozioni e i sentimenti
che sono presenti dentro di esso.
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E attraverso il ritorno
a casa nel corpo,
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riconoscere che possiamo prenderci
cura di quelle emozioni e sentimenti.
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Quindi, tornare a casa nel corpo
è già un'esperienza di guarigione,
-
ed è una pratica, come ha
detto ad un certo punto,
-
e abbiamo davvero bisogno di fare
questa esperienza viscerale,
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e più acquisiamo
esperienza in questo,
-
prendendo coscienza di ciò che
accade, più acquisiamo consapevolezza,
-
del nostro passato,
-
del nostro futuro,
e di come vogliamo essere.
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Quindi, per questa seconda parte,
-
approfondiremo un po'
come fare questo con la mente.
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Quando parliamo di corpo e mente,
non dobbiamo considerarle come entità separate,
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sappiamo infatti che
sono una cosa sola,
-
dargli due nomi distinti
ci aiuta a comprendere,
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ma dobbiamo sempre
ricordare che non sono separati,
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che non sono
staccati l'uno dall'altra.
-
Quindi, in questa seconda parte
esamineremo un modello di mente
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il modello buddhista di mente,
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giusto per comprendere perché
coltiviamo certe pratiche qui,
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e cosa facciamo per prenderci cura di
quello che accade nella nostra mente.
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Quindi, questo è quello
che cercherò di spiegarvi
-
nei prossimi 40 minuti.
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Lo so che sembra un po' come essere tornati
a scuola, spero che non vi dispiaccia.
-
Per alcuni di voi potrebbero essere
informazioni completamente nuove.
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Nel Buddhismo abbiamo questo modello di mente,
che non è una descrizione della realtà,
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ma è semplicemente un modello
per aiutarci a praticare,
-
e ad osservare in profondità nel
nostro corpo, nei nostri sentimenti,
-
a come funzionano i nostri
pensieri e le nostre percezioni,
-
ma non è una descrizione
della realtà, al contrario.
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Così abbiamo...
-
in questo modello
di mente abbiamo
-
quella che chiamiamo
"Coscienza mentale".
-
Da un lato c'è il livello
di coscienza mentale,
-
e a questo livello
ci sono quelle cose,
-
i pensieri,
le percezioni, le idee,
-
che sorgono spontanee
e che possiamo identificare.
-
Potrebbe essere rabbia,
frustrazione,
-
compassione, ogni pensiero
razionale, ogni percezione o idea,
-
sentimenti ed emozioni
che possiamo riconoscere,
-
quello è il livello
di coscienza mentale.
-
Ma abbiamo anche quella
che chiamiamo "Coscienza deposito",
-
e la "Coscienza deposito" è ad
un livello che noi non vediamo,
-
ma che sappiamo che c'è.
-
quindi è solo un modello:
sappiamo che c'è, ma non la vediamo.
-
E diciamo che la "Coscienza
deposito" contiene tutto,
-
tutti i "semi", tutti
i potenziali,
-
potrebbero essere i semi di odio,
rabbia, paura, gioia, empatia,
-
felicità,
-
compassione.
-
Ho detto l'odio?
-
Forse è meglio farlo
un pochino più grande,
-
così forse è più realistico.
-
Quindi, abbiamo tutti i semi
nella nostra Coscienza deposito,
-
e abbiamo anche quella che
chiamiamo l'impressione dei sensi,
-
la coscienza delle orecchie,
-
la coscienza degli occhi,
-
del naso,
-
della lingua,
-
e del corpo,
-
cioè quella tattile.
-
Quindi abbiamo
l'impressione dei sensi,
-
immagazziniamo informazioni
continuamente,
-
e qualsiasi informazione viene recepita, questa
va a toccare un seme nella nostra Coscienza deposito.
-
Avrete visto, avrete sentito,
avrete letto una notizia,
-
magari su Rosebank,
-
e questa notizia va a stimolare un
seme di rabbia dentro di voi, giusto?
-
Va a toccare un seme, nella Coscienza
deposito, chiamato "rabbia".
-
E la rabbia si manifesterà nella
nostra Coscienza Mentale.
-
È un po' strabico.
-
La rabbia emerge nella Coscienza Mentale
in un modo che chiamiamo Formazione Mentale.
-
Quindi, il seme della
rabbia è stato stimolato,
-
e si manifesta nella nostra Coscienza
Mentale come Formazione Mentale,
-
questo è quando
sentiamo che c'è della rabbia,
-
possiamo vederla, possiamo sentirla,
-
possiamo vederla nella nostra
mente e sentirla nel nostro corpo.
-
Ma, un attimo prima di
essere stata stimolata
-
non era nella nostra
Coscienza Mentale, giusto?
-
Era presente solo nella
nostra Coscienza Deposito,
-
Così, quelle persone che...
-
per esempio, dicono:
"Oh, io non mi arrabbio mai",
-
non significa che non hanno
il seme della rabbia,
-
significa solamente che non è stato stimolato
e che non è emerso nella loro Coscienza Mentale.
-
E forse...
-
è possibile che non abbiano ricevuto alcun
input che postesse stimolare quella rabbia,
-
quindi è rimasto quiescente.
-
Uno dei principi
di questo modello
-
è che qualsiasi cosa noi percepiamo attraverso
i nostri sensi, va a stimolare un seme dentro di noi,
-
che sia un seme di rabbia,
di amore o di odio.
-
E quando questi semi sono stimolati e si
manifestano nella Coscienza Mentale
-
quanto più a lungo rimangono lì,
-
tanto più si rafforzano e crescono
nella Coscienza Deposito.
-
Per esempio, più teniamo
la rabbia nella Coscienza Mentale,
-
più questa si rafforza
nella Coscienza Deposito.
-
E poi, la prossima volta,
-
non c'è bisogno che sia
una notizia sul giornale,
-
che sia contraria
alle nostre vedute,
-
o che vada contro i nostri
principi o valori morali,
-
o che ponga un ostacolo
a quello che vogliamo fare,
-
o agli obiettivi che
vogliamo realizzare,
-
potrebbe essere una sciocchezza
che ha detto il vostro partner,
-
o una piccola cosa che ha
fatto il vostro bambino,
-
come rovesciare il latte,
-
e la rabbia...
-
viene fuori molto facilmente.
Questo è perché
-
restando a lungo nella
Coscienza Mentale
-
si è rafforzata nella
Coscienza Deposito,
-
quindi non è una reazione causale,
"Mi arrabbio solo quando succede questo",
-
Quando quel qualcosa
succede, e io mi arrabbio,
-
quanto più a lungo la mia rabbia
permane nella Coscienza Mentale,
-
io so che nella Coscienza
Deposito essa si sta rafforzando.
-
E sono molte le cose
che possono scatenarla,
-
non sono solo le cose
con le quali non sono d'accordo,
-
può essere anche semplicemente una
piccola azione di una persona che amo,
-
del mio bambino,
-
di un mio collega,
di un mio amico,
-
e quella rabbia
subito si manifesta.
-
Quindi, questo è uno dei
principi di questo modello,
-
quanto più a lungo qualcosa resta
qui, tanto più si rafforza qui.
-
Quindi, anche quando
l'amore rimane lì a lungo,
-
quando la gioia rimane lì a lungo,
quando qualcosa la stimola,
-
qualcosa che ci rende felici,
-
qualcosa che suscita
amore dentro di noi,
-
e rimane a lungo al livello
della Coscienza Mentale,
-
questo si rafforza al livello
della Coscienza Deposito.
-
Io ho avuto questa esperienza,
-
quando sono arrivata qui al Monastero,
non ero capace di provare gioia molto facilmente,
-
la mia mente cercava costantemente
di trovare problemi ovunque,
-
perché, immagino, nel modo in
cui sono stata cresciuta, e a scuola,
-
mi era stato insegnato ad essere analitica,
e essere analitici significa trovare i difetti nelle cose.
-
Nessuno mi ha mai spiegato
che essere analitici
-
può anche voler dire saper trovare
gli aspetti positivi delle cose.
-
Ma, quello era stata
la mia formazione analitica,
-
e questo faceva sì che io cercassi
costantemente difetti anche nelle persone,
-
che trovassi difetti in ogni
sistema che mi veniva proposto,
-
o in ogni forma organizzativa
che mi veniva proposta,
-
"questa non è la soluzione più efficace",
"questo non è il modo migliore", ecc.
-
Quindi, dovunque mi giravo
trovavo sempre difetti,
-
senza accorgermi di quello che,
invece, andava bene e funzionava.
-
Così, quando arrivai al Monastero,
-
trovai che le mie sorelle
ridevano delle cose più semplici,
-
e non riuscivo a capire,
-
"Quella è solo una lumaca
che attraversa la strada",
-
ma gli procurava così tanta gioia,
-
e io pensavo "È solo una lumaca",
-
"... una lumaca!"
-
Ma, col tempo ho poi capito che era solo che il mio seme
della gioia non era mai stato annaffiato adeguatamente,
-
e per questo non potevo
provare facilmente quella gioia.
-
Con questo non voglio dire che adesso ci riesco
sempre, ma sono migliorata un po',
-
adesso trovo molto divertente vedere
una lumaca attraversare la strada,
-
e un fratello o una sorella
la raccoglie, e poi qualcuno dice
-
"E se la porti nella direzione opposta
a quella dove voleva andare?"
-
"Forse voleva andare
di là, poverina!"
-
E poi penso "Wow! Il seme
dell'empatia e della compassione
-
deve essersi davvero rafforzato nel riconoscere
lo sforzo della lumaca nell'attraversare la strada.
-
Quanto più a lungo qualcosa permane
qui, più si rafforza quaggiù.
-
Quanto meno qualcosa rimane quassù,
-
e più si indebolisce.
-
Quindi, non si perde nulla,
almeno questa è una buona notizia.
-
Se avete molta rabbia
dentro di voi,
-
se la vostra rabbia
viene innescata facilmente,
-
un modo di domarla...
-
è di riconoscerla, quando emerge.
-
E noi tutti abbiamo un seme
chiamato Cosapevolezza.
-
Mindfulness.
-
In alcuni di noi è molto grande,
-
per altri è piccolino,
-
ma dobbiamo tutti esercitarci,
-
per rafforzare questo
seme di Consapevolezza.
-
E man mano che procederemo
in questa settimana, vedrete
-
quanto esso sia potente,
e anche quanto sia trasformativo,
-
quando impariamo ad usarlo,
-
ad usare l'energia di consapevolezza
nella nostra vita quotidiana.
-
Quando il seme della rabbia emerge
nella nostra Consapevolezza Mentale,
-
c'è una pratica con la quale possiamo
invitare il seme della consapevolezza a salire,
-
e ad abbracciare la nostra rabbia.
-
E facendo questo...
-
non c'è una valutazione
quando facciamo questo.
-
Quando diciamo che il seme della
consapevolezza abbraccia quello della rabbia,
-
quello che in effetti
facciamo è riconoscerla,
-
come ha detto Fratello Pháp Hữu,
-
senza combatterla.
-
Facciamo questo completamente senza valutazione,
senza scontro, semplicemente riconoscendo la rabbia.
-
Quindi, la nostra pratica,
-
quando qualcosa emerge dalla Coscienza
Deposito come Formazione Mentale,
-
allora, Fratello Pháp Hữu ha detto,
pratichiamo il Mero Riconoscimento
-
senza combatterla, constatiamo
semplicemente che è lì, la rabbia,
-
la salutiamo perfino,
"Ciao rabbia",
-
"so che sei lì, vecchia amica"
-
"ti conosco..., ti conosco bene"
-
"so come ti manifesti nel mio corpo"
-
"so quello che fai alla mia mente",
-
"so quello che fai all'ambiente"
-
"ti conosco".
-
Quindi, la riconosciamo semplicemente,
quando emerge, senza lottare con essa.
-
Senza combatterla.
-
Abbracciare la rabbia con
l'energia della Consapevolezza.
-
Cosa vuol dire?
Come si rappresenta?
-
Quando torniamo
alla nostra respirazione,
-
il nostro respiro già porta con se
l'energia della Consapevolezza,
-
così quando la rabbia emerge,
torniamo al nostro respiro,
-
quello è già un modo
di abbracciare la rabbia,
-
con l'energia della Consapevolezza.
-
Quindi è qualcosa
di molto concreto,
-
è qualcosa di viscerale, di concreto,
che possiamo fare e sentire nel nostro corpo.
-
Possiamo così rilassare la
Formazione Mentale della rabbia,
-
semplicemente riconoscendola,
-
e respirando con essa.
-
Cosa succede quando non facciamo questo?
Ovviamente rimane lì molto a lungo,
-
perché, a suo modo,
vuole restare lì.
-
Ogni Formazione Mentale che emerge vuole
restare qui, purché abbia il nutrimento necessario.
-
Possiamo dire che tutte queste
Formazioni Mentali, tutti questi semi,
-
hanno bisogno di nutrimento
per sopravvivere.
-
Allora, cos'è che nutre la nostra
rabbia? Cosa la trattiene lì?
-
A volte, quando emerge,
la rabbia può essere così forte,
-
allora dobbiamo
togliergli gli alimenti.
-
Non leggete più quell'articolo,
-
Non seguite più...,
come si dice,
-
Twitter..., Twitter...
Feed! Twitter feed,
-
non seguite più quei feed, o quegli
articoli che vi fanno arrabbiare,
-
non continuate più quella conversazione,
si può abbandonare una conversazione,
-
quando ci porta
al punto di esplodere,
-
così possiamo controllare
la nostra rabbia.
-
Quando facciamo questo, la rabbia
ha l'opportunità di tornare alla base,
-
e noi non ci sentiamo più...
-
travolti, o imprigionati da essa,
-
nella nostra Cocienza Mentale,
-
e così lei può tornare alla base.
-
Più facciamo questo,
-
più questo seme si indebolisce
nella nostra Coscienza Deposito.
-
Io ho stessa ho fatto molta fatica ad accettare questo
insegnamento, quando l'ho sentito per la prima volta,
-
perché non mi sentivo accettata.
-
Perché avevo molta rabbia in me,
e non volevo sentirmi dire
-
quello che dovevo e non dovevo
fare per non essere arrabbiata,
-
e non mi sentivo accettata
-
per quello che ero,
-
o qualcosa del genere.
-
Ma poi ho imparato
un po' di cose sulla rabbia, e...
-
Quando parliamo di Formazione Mentale,
questa parola è molto importante,
-
"formazione".
-
"Formazione" è un termine
buddhista molto tecnico,
-
abbiamo le Formazioni Fisiche,
come i fiori, o un tavolo,
-
poi abbiamo le
Formazioni Fisiologiche,
-
e infine le Formazioni Mentali
-
Queste sono solo categorie che ci aiutano a capire
questi concetti, ma non descrivono la realtà, ricordatelo.
-
Quindi "formazione" è un
termine tecnico, e vuol dire
-
che qualcosa, che sia un fiore,
un tavolo, una sedia, voi, io,
-
che qualcosa
è fatto di altre cose,
-
ad esempio il fiore è fatto
di elementi che non sono del fiore,
-
il tavolo è fatto soltanto
di elementi che non sono del tavolo:
-
Il fiore, senza il sole,
senza la pioggia
-
senza qualcuno che lo compri
al mercato per portarlo qui,
-
senza il seme, senza il terreno,
-
non potrebbe esistere.
-
Perfino senza la nostra
Coscienza non potrebbe esistere.
-
Quindi il fiore è fatto di elementi che non sono
del fiore, inclusa la nostra Coscienza.
-
Perché affinche il fiore
possa essere qui,
-
dobbiamo attribuirgli un
valore, e quindi coltivarlo,
-
renderlo parte
della nostra cultura,
-
parte della nostra...
-
presenza qui.
-
Quindi, "formazione" per me è
veramente una parola chiave,
-
anche per capire la mente,
-
quando vediamo che una
Formazione Mentale, una qualsiasi,
-
è fatta di elementi che non sono
della Formazione Mentale.
-
Per esempio, quando
osserviamo la rabbia,
-
quella Formazione Mentale della
rabbia, non è solo rabbia, giusto?
-
Non è solo rabbia.
-
Quando la osserviamo attentamente,
vi possiamo vedere le nostre paure,
-
forse anche la nostra disperazione,
-
le nostre frustrazioni,
-
la nostra delusione.
-
Ma possiamo vederci
anche le nostre speranze,
-
il nostro amore.
-
Quindi la rabbia
non è soltanto rabbia,
-
si può riconoscere
l'amore nella rabbia,
-
si può riconoscere la
speranza nella rabbia.
-
Quindi quando pratichiamo
con queste Formazioni Mentali,
-
e impariamo a curarci di esse,
-
non stiamo cercando
di sbarazzarci di nulla,
-
non stiamo cercando di liberarci
della rabbia o dell'odio,
-
noi pratichiamo
con esse per capirle,
-
per capire cosa fare quando
emergono, e come prendercene cura,
-
e per capire le nostre opzioni.
-
Se la rabbia è fatta di queste cose,
di cosa pensate sia fatto l'amore?
-
Di tutto ciò che
non appartiene all'amore.
-
Inclusa la nostra
rabbia e il nostro odio.
-
Quindi qui...
-
a volte, quando siete qui nel Monastero,
verrete incoraggiati a coltivare la pace e l'amore,
-
e fuori da questo posto, lontano da un
luogo di pace, calma, stabilità, amore,
-
potreste pensare:
"E la mia rabbia?",
-
"E il mio odio? Io sono più efficiente
quando agisco in base alla mia rabbia"
-
"Io sono più efficace quando
agisco in base all'odio".
-
La realtà è che sarete ugualmente efficaci,
se non di più, agendo in base al vostro amore.
-
Perché il vostro amore contiene in sé
anche la vostra rabbia e il vostro odio,
-
e questa è l'essenza
dell'inter-essere.
-
Ogni cosa è fatta di altre cose,
-
ogni cosa è fatta di altre cose.
-
È buffo, mi ricordo di una volta
che qualcuno mi ha chiesto
-
"Se tu dici che ogni cosa è fatta di altre cose,
stai dicendo che tutte le cose sono uguali?",
-
"stai dicendo che tutte
le cose sono la stessa cosa?".
-
Beh, devo dire che...
-
come dire...
-
quando ho sentito quella domanda ho pensato:
"Non credo che tu sia mai tornato al tuo corpo",
-
"Non credo che tu sia mai
tornato a casa nel tuo corpo".
-
Perché, quando torniamo a casa nel nostro corpo,
la rabbia è sentita in maniera molto diversa,
-
quando emerge. Quando c'è rabbia,
sentiamo il nostro corpo in modo diverso,
-
e anche quando c'è amore,
sentiamo il nostro corpo in modo diverso,
-
e sentiamo anche la nostra
mente in modo diverso.
-
Quindi non è la stessa cosa.
-
Quando diciamo che la rabbia è fatta da ciò che non
appartiene alla rabbia, non stiamo mettendo tutto in un cesto,
-
mescolando tutto insieme per
renderlo uniforme e la stessa cosa,
-
vogliamo essere in grado di riconoscere tutti
gli elementi, e comprenderne la natura.
-
Quindi, l'amore è fatto di ciò che non
appartiene all'amore, inclusa la rabbia,
-
e incluso l'odio.
-
Ho sentito...
-
molta della rabbia e del dolore
-
nel Movimento, si sono adesso
trasformati in vero odio,
-
e che si è creata
una specie di conflitto,
-
"dovremmo agire in base al nostro
amore o in base al nostro odio?".
-
"Quale dei due è più efficace?"
-
"Cosa posso fare con il mio odio?"
-
Ciò che è veramente forte nella
pratica del Mero Riconoscimento
-
e che non c'è conflitto,
-
non cerchiamo nemmeno
di sbarazzarci dell'odio,
-
ma soltanto di essere presenti
con esso e di comprenderlo,
-
di riconoscerlo,
-
oservarlo in profondità.
-
Ieri, quando pensavo a questo
discorso, mi è apparso subito chiaro,
-
tutte queste Formazioni Mentali
hanno ciascuna il suo ruolo,
-
ciascuna la sua virtù,
-
anche la rabbia ha la sua virtù,
-
perché quando siamo arrabbiati significa
che c'è qualcosa di strano, di doloroso.
-
Per l'odio è lo stesso,
-
anche l'odio ha le sue virtù.
-
Riceverò sicuramente un sacco di lamentele dalla
Comunità buddhista per aver detto questo,
-
perché, si sa, per loro tutto
ruota intorno alla pace, ecc.
-
e l'odio è considerato
uno dei tre "veleni",
-
ma, praticando, ho scoperto che
-
tutte le Formazioni Mentali hanno
le loro virtù, incluso l'odio.
-
E, quando guardo
più a fondo nell'odio
-
riesco a vedere il dolore,
-
ma riesco anche
a vedere il mio amore.
-
È un po' come dire, se non
si è mai stati affamati
-
non si può sapere
come ci si sente da sazi.
-
Quindi, se non avessi dell'odio nel mio cuore,
non saprei veramente cos'è l'amore,
-
senza odio non si può capire
cosa si prova quando c'è amore.
-
Quindi, quando guardo all'odio,
riconosco che anche esso ha le sue virtù.
-
Quando si arriva al punto in cui la rabbia
raggiunge il punto di ebollizione, e diventa odio,
-
posso guardare, e riconoscere
la mia frustrazione, il mio dolore,
-
la mia sofferenza, ma posso anche vedere
il mio amore e la mia speranza,
-
così tante cose che, forse in quei
momenti sembrano sbagliate,
-
e non so cosa fare al riguardo,
e allora l'odio emerge.
-
Per me,
-
come ho detto, anche
l'odio ha le sue virtù,
-
ma quando pratico, e familiarizzo
con il tornare a casa nel mio corpo,
-
mi accorgo anche
che ha i suoi limiti,
-
l'odio e la rabbia,
-
hanno i loro limiti.
-
Hanno i loro limiti
-
per la mia salute, ovviamente,
-
hanno i loro limiti per
il modo in cui mi nutro,
-
o per come mi relaziono ai miei
cari, o alla mia Comunità,
-
l'odio, in queste cose,
ha i suoi limiti.
-
Quello che ha di potente è che mi
consente di vedere ciò che non va,
-
quello che è sbagliato per me,
-
perché a volte posso avere le mie
ragioni per odiare qualcosa o qualcuno,
-
ma questo non vuol dire niente,
-
e quindi facendomi vedere ciò che
è sbagliato, identificando ciò che è sbagliato,
-
ho la possibilità di guardare più a fondo in questo,
e cercare di capire cosa ha determinato una tale situazione,
-
e cosa posso fare,
-
cosa posso fare per alleviarlo.
-
Quindi, avere la possibilità
di praticare questo
-
se qualcosa emerge
qui, abbracciamolo,
-
calmiamolo quanto serve per poter
guardare profondamente dentro di esso,
-
e non esserne impossessati,
-
potremmo avere un'intuizione
sul cosa dobbiamo fare,
-
per poter gestire la situazione.
-
Così l'odio non alimenta
il conflitto
-
e non guida le mie azioni,
-
ma è l'intuizione e la comprensione
che guideranno le mie azioni.
-
Forse adesso è il momento
di ascoltare un rintocco della campana.
-
E mentre ascoltate, vorrei invitare tutti
a concentrarvi nuovamente sul vostro respiro,
-
è possibile rilassare ogni cellula del nostro
corpo con la respirazione consapevole,
-
è anche possibile rilassare ogni Formazione
Mentale presente in questo momento, con la respirazione,
-
quindi queste sono le due cose che
dobbiamo imparare in questo ritiro,
-
come rilassare ogni
cellula nel nostro corpo,
-
e come rilassare
ogni Formazione Mentale,
-
che è presente nella nostra mente.
-
Sappiamo che questi semi,
-
come ha detto Fratello
Pháp Hữu nel suo discorso,
-
contengono l'essenza dei nostri antenati.
Molti di questi semi li abbiamo ereditati,
-
altri li abbiamo sviluppati,
altri provengono dalla educazione,
-
dalla scolarizzazione che abbiamo
ricevuto, o dalla società,
-
dalla Coscienza Collettiva. Tutti questi semi sono fatti
sia di Coscienza individuale che collettiva,
-
La rabbia che provate
non è soltanto la "vostra" rabbia,
-
è anche la rabbia che
c'è nella collettività,
-
e quella dei vostri antenati,
-
la rabbia...
-
del Pianeta,
-
non è solo la "nostra" rabbia
di cui dobbiamo preoccuparci.
-
Questa mattina Fratello
Pháp Hữu ha anche raccontato
-
la sua esperienza
da bambino di 8 anni,
-
quella di ricevere amore
e attenzione per la prima volta,
-
quando qualcuno si è offerto di aiutarlo
a prendere del muesli per la colazione,
-
quella era la prima volta...
-
che riceveva un gesto amorevole.
-
Allora,
-
quando ha raccontato quella storia, nella
mia mente mi è sembrato di vedere l'ambiente
-
in cui era cresciuto, che non
conteneva quell'amorevolezza,
-
e che non presentava
quella gentilezza.
-
E quando parlavo
della rabbia e dell'amore
-
e dell'odio, con tutti
i suoi limiti,
-
pensavo anche ai bambini,
-
che crescono in ambienti
-
dove sono esposti
alla rabbia ogni giorno,
-
e sono esposti all'odio,
-
anche quando quella rabbia e quell'odio
non sono diretti proprio a loro,
-
ma possono sentirli,
-
e così quei semi vengono
innaffiati ogni giorno,
-
e si trovano a crescere
-
cono così tanta rabbia e odio
-
nei loro cuori
-
senza, in realtà,
-
essere mai stati in
situazioni di vero conflitto,
-
questo era quello che pensavo.
-
Quindi, le azioni...
-
sono molto consapevole di questo aspetto,
perché vivo in una Comunità con altre persone,
-
quindi quando le mie azioni
nascono da un luogo di rabbia,
-
possono essere molto distruttive
per i miei confratelli e consorelle,
-
anche quando penso che
la mia rabbia sia giustificata,
-
perché ne vedo l'effetto distruttivo
sulla salute mentale di chi mi è vicino.
-
Anche se la mia rabbia non è diretta a loro
in particolare, ma loro possono sentirla,
-
la sentono e influenza
la loro serenità mentale.
-
E questo è proprio dove si rivelano
i limiti della rabbia e dell'odio,
-
mentre, se le stesse azioni nascono da un luogo
di amore, allora hanno un effetto molto diverso,
-
sulle menti e i corpi, nostri
e di quelli che ci circondano,
-
vengono sentite in maniera diversa.
-
Ok. Allora, ho ancora 10 minuti
da dedicare a questo nuovo argomento,
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un principio molto interessante chiamato
Manas, e relativo alla Coscienza.
-
Quindi, c'è un livello
di Coscienza che chiamiamo...
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Questi sono i primi
cinque tipi di Coscienza,
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la Coscienza Mentale è il
sesto, e Manas è il settimo.
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Manas è molto interessante,
-
e un modello molto utile,
un concetto molto utile.
-
Manas è la parte di noi
che, possiamo definire...
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come l'istinto di sopravvivenza.
-
L'istinto di sopravvivenza.
-
La volontà di vivere.
-
Manas è anche...
-
ha molte funzioni diverse,
-
e una di queste funzioni
-
è l'appropriarsi...
-
... di un sé.
-
L'appropriazione del sé.
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Come fa a fare questo?
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Farà una sceltà
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tra i semi presenti nella
Coscienza Deposito
-
identificandosi con essi:
"Ah, questo sono io, e anche questo sono io" ecc."
-
"Io sono così, e così, e così"
-
fino ad avere un sottoinsieme di essi con
il quale identificarsi: "Questo sono io".
-
Quindi, quando nel buddhismo parliamo dell'illusione
del sé, questo è ciò a cui ci riferiamo,
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Manas crea un illusione di sé
-
mentre in realtà noi abbiamo tutti
i semi, e quindi tutto il potenziale,
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ma il Manas dice: "Io sono soltanto
questo, questo e questo"
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"Io sono una persona compassionevole,
una persona empatica,
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sono una persona gentile,
non sono una persona irascibile,
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non ho una mente ristretta,
-
sono di ampie vedute,
sono molto liberale", ecc.
-
Quindi questa è la funzione del Manas,
quella di creare questa illusione,
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l'illusione dell'appropriazione
di un sé,
-
È un po' come la profilazione,
ho sentito questo termine ieri,
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cioé la creazione di un profilo personale,
come si fa oggi con i social media.
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Quando create il vostro
profilo sui vostri social,
-
e volete proiettare una
certa immagine di voi,
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quello è il Manas all'opera.
-
Quindi potete dire, è una pratica
simile a quella vista prima,
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dovete semplicemente
dire: "Ciao Manas",
-
e poi non dategli retta.
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Non credete che il vostro profilo sui
social sia veramente ciò che siete,
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ognuno di noi è tante cose insieme,
quello è solo una piccola parte,
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ma in quel momento scegliamo
di dire: "Ah, questo sono io".
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quello è il Manas che
ci fa appropriare di un sé.
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Profilazione.
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Il Manas crea continuamente profili personali
al livello della Coscienza Deposito.
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La terza funzione del Manas è...
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la ricerca del piacere.
-
Ed ha anche la funzione
di evitare il dolore.
-
A volte queste due
funzioni lavorano insieme,
-
una forma di ricerca del piacere
consiste nell'evitare il dolore,
-
nessuno vuole sentire il dolore.
-
E si possono riconoscere queste
due funzioni anche a livello cellulare,
-
in ogni cellula del vostro corpo.
-
Infatti, dipende dalla
vostra sensibilità.
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Per esempio, se toccate una
pentola bollente, istintivamente
-
toglierete subito la mano,
perché non volete provare quel dolore,
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e quello è il Manas all'opera.
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Ricerca del piacere.
-
A volte consiste semplicemente
nell'evitare il dolore.
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Ogni volta che proviamo dolore, il nostro
istinto ci spinge a fuggire da esso,
-
vogliamo eliminarlo, perché non
siamo capaci di convivere con esso,
-
allora, per esempio,
lavoriamo più intensamente,
-
abbiamo bisogno di identificare
un ideale per cui lottare,
-
dobbiamo...
-
non so, andare su una piattaforma
di streaming, o qualcosa del genere,
-
insomma facciamo qualsiasi cosa per evitare il dolore,
o attraverso il consumo, oppure fuggendo da esso.
-
In effetti il consumo
è una forma di fuga.
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Così, la ricerca del piacere e il
rifiuto del dolore sono molto collegati,
-
E a volte...
-
la ricerca del piacere non è sempre...
-
a volte si manifesta in
maniera molto contorta,
-
come ad esempio, quando lasciamo
commenti poco carini sui social,
-
e ci sentiamo bene per questo,
è una piacevole sensazione.
-
E quando questo succede,
allora potete dire: "Ciao Manas!"
-
E poi chiedervi: "Da quale
dolore sto scappando?"
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Disapprovare qualcosa,
o cancellare qualcosa,
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oppure lasciare commenti offensivi
-
anche all'interno della
Comunità, o in ambito sociale,
-
dove invece c'è così
tanto bisogno di solidarietà.
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Potrebbe essere per via
del dolore dell'insufficienza,
-
del non sentirsi "abbastanza",
-
spesso sentiamo di
non essere "abbastanza",
-
e allora l'energia aggressiva
è una forma di ricerca del piacere.
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Un'altra caratteristica...
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è il non vedere
-
i pericoli insiti nella
ricerca del piacere,
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non riconoscere i pericoli
insiti nella ricerca del piacere.
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E il non riconoscere i pericoli
insiti nell'evitare il dolore,
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e i benefici della sofferenza.
-
E l'ultima è: ignorare la
legge della moderazione.
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Penso che conosciamo tutti questo, ignorare
i pericoli insiti nella ricerca del piacere,
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la mente non si sente mai
sazia, più riceve e più vuole,
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quindi la moderazione è
veramente un'elemento chiave.
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Ecco perché, tornare
al nostro corpo,
-
riconoscere le sensazioni che si presentano
nel nostro corpo, specialmente quelle spiacevoli,
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imparare a gestirle,
-
ci aiuta anche ad imparare a gestire
la ricerca ossessiva del piacere,
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la ricerca di continue soddisfazioni,
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la ricerca di qualcosa che
possa alleviare il nostro dolore.
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La bontà del dolore,
la bontà della sofferenza,
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quando siamo in grado di...
-
quando mi trovavo al Blue Cliff
Monastery, avevamo un Fratello
-
quando mi trovavo al Blue Cliff
Monastery, avevamo un Fratello
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che era un ex tossico-dipendente,
-
aveva provato
ogni tipo di droga,
-
ogni tipo di dipendenza.
-
Quando arrivò al Monastero ancora
non si era del tutto disintossicato.
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Ma poi, è diventato un monaco,
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e ha iniziato a praticare,
e a prendersi cura di sè stesso,
-
e mi sono accorta che ogni volta che
ci trovavamo in gruppi di condivisione,
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ogni volta che lui condivideva con noi un pensiero
o un sentimento, era un'esperienza molto potente,
-
perché lui sapeva
cosa fosse il dolore,
-
sapeva come trattarlo,
come trasformarlo,
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e così tutto il dolore che aveva provato per via
della sua dipendenza e delle sue abitudini
-
ha imparato a gestirlo
in maniera diversa,
-
ed è stato così giovevole per tutti quelli
che stavano affrontando quel tipo di difficoltà
-
che lui aveva provato.
Quindi, la bontà della sofferenza.
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Quindi, il Manas
ha tutte queste funzioni,
-
e se le osserviamo in profondità,
possiamo vedere che
-
molte di queste... per esempio, l'appropriazione
del sé ha anche una funzione protettiva,
-
proteggere,
-
ogni volta che il sé è minacciato
-
il Manas si mette all'opera.
-
Quindi dobbiamo essere
in grado di accoglierlo,
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Ogni volta che il sé si trova
a confronto con il dolore,
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e quindi ha la tendenza a cercare
qualcosa per coprirlo o alleviarlo,
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dobbiamo essere in grado
di accogliere questo processo
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e capire perché è importante.
-
Perché...
-
nel mondo di oggi,
-
queste nostre tendenze
fondamentali e naturali
-
inclusa questa,
-
vengono sfruttate
a scopo di lucro.
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Tutte le pubblicità che vediamo,
-
tutta la cultura del consumo,
-
è guidata dal Manas, la nostra
incapacità di gestire il dolore,
-
ci spinge a creare, e a fare parte,
di una cultura consumistica,
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per coprire, per fuggire, per evitare
di affrontare quello che non ci piace.
-
È per questo che è così importante
tornare a casa nel nostro corpo,
-
tornare e prenderci cura di ciò
che non va nel nostro corpo,
-
prenderci cura delle
nostre Formazioni Mentali,
-
quando il dolore emerge,
-
quando la sofferenza emerge.
-
Quindi ora sappiamo come contrastare
la cultura del consumismo,
-
sappiamo come...
-
prenderci cura di noi stessi.
-
Forse adesso è il momento di
ascoltare un rintocco della campana,
-
quindi concluderò rapidamente.
-
È molto bello vedere come tutti
abbiate la capacità di rilassarvi,
-
rilassare il corpo
e le Formazioni Mentali.
-
In questo ritiro, avremo anche l'opportunità di praticare
quella che chiamiamo Meditazione di Servizio,
-
o Meditazione Lavorativa.
-
Dove possiamo avere la migliore opportunità
di mettere in pratica questo modello?
-
Durante il ritiro, sarete
divisi in squadre, o famiglie,
-
una "famiglia di lavaggio"
-
i cui membri si occuperanno
di lavare i piatti dopo i pasti,
-
una "famiglia di pulizia dei bagni",
-
che, appunto, puliranno le toilettes,
-
che, secondo me, è uno
dei lavori più gratificanti,
-
in termini di riconoscere e
trasformare le nostre Formazioni Mentali,
-
e poi ci sarà la famiglia che si occuperà
di preparare la Sala di Meditazione.
-
Quindi, mentre sarete intenti a praticare
questa forma di Meditazione di Servizio,
-
vi invitiamo anche a
tornare al vostro corpo,
-
a riconoscere le vostre
abitudini, a come vi muovete,
-
se rapidamente,
oppure lentamente,
-
quando lavate i piatti,
con quanta forza lo fate?
-
È davvero necessario
usare tutta quella forza?
-
Perché è probabile che lo facciate non solo
con i piatti, ma con molte altre cose.
-
La Formazione Mentale che
emerge quando laviamo i piatti
-
viene applicata anche
a molte altre cose,
-
quindi quando laviamo i piatti abbiamo
la possibilità di notare questa cosa,
-
come siamo usi muoverci, quello che
pensiamo del lavoro che stiamo svolgendo,
-
il modo in cui ci
rapportiamo con gli altri,
-
Quindi, la Meditazione di Servizio è un'ottima opportunità
di riconoscere le diverse Formazioni Mentali che emergono,
-
e anche le abitudini dei nostri corpi,
-
che sono radicate profondamente, i modi
in cui ci muoviamo, la nostra postura,
-
mentre lavoriamo,
-
possiamo esercitarci a riconoscere
ciò che avviene nei nostri corpi,
-
e anche ciò che avviene
nella nostra mente.
-
E, di volta in volta,
se sarete fortunati,
-
durante le sessioni lavorative
potrete sentire dei rintocchi di campana,
-
e quelli sono davvero delle preziose
opportunità di tornare a sé stessi,
-
prendere un momento di pausa,
-
e realizzare: "Ah, stavo lavorando
in quel modo abitudinario",
-
"Ah, ecco dove stava
vagando la mia mente,
-
da qualche parte nel
passato, o nel futuro,
-
non qui nel presente,
-
neanche lontanamente
vicino al presente".
-
Quindi, abbiamo
l'opportunità di riconoscere,
-
le diverse abitudini che abbiamo,
-
e i diversi modi, più o meno
consolidati, in cui operiamo.
-
La Meditazione Lavorativa è un'occasione
meravigliosa di applicare questi principi.
-
L'altra area è...
-
quando lavoriamo,
abbiamo molte idee,
-
per esempio, come allestire la Sala di
Meditazione nella maniera più efficiente,
-
e come comunicare questo tra di noi,
e come arrivare ad un accordo,
-
come possiamo
rinunciare ad un'idea,
-
queste sono tutte
opportunità per praticare.
-
Specialmente quando riconosciamo le nostre
idee, come possiamo lasciarle andare?
-
Quando pulisco i bagni,
-
sto discriminando contro i bagni?
-
La mia mente discriminativa,
quello che è pulito, quello che non lo è,
-
chi deve pulire i bagni
e chi no, tutte queste
-
idee e Formazioni Mentali
-
che emergono, abbiamo
la possibilità di riconoscerle,
-
di respirare con esse,
praticare, osservarle in profondità.
-
È vero? Tutto questo è vero?
È vera questa realtà?
-
È reale ciò che è vero?
-
C'è un gatha bellissimo sulla
pulizia dei bagni, che io amo molto,
-
e dice: "Contaminato o immacolato",
-
puro o impuro,
contaminato o immacolato.
-
Queste idee esistono
solo nelle nostre menti,
-
è la realtà dell'inter-essere
è insuperata.
-
Comunque, abbiamo molti
gatha, o piccole poesie,
-
che ci aiutano ad affrontare
il lavoro, se siete fortunati,
-
quando pulite i bagni li vedrete, non so se ce ne sono
anche nelle aree di lavaggio delle stoviglie,
-
ma il mio Fratello mi sta dicendo :
"No, non in Upper Hamlet",
-
ma abbiamo altre pratiche...
-
lavare i piatti è un'opportunità
meravigliosa per tornare a sé,
-
e per imparare davvero
i nostri modi di essere,
-
e come possiamo prenderci
cura dei nostri corpi,
-
e delle Formazioni Mentali
che emergono mentre lavoriamo,
-
mentre siamo in movimento.
-
Quindi abbiamo una
meravigliosa opportunità
-
oggi pomeriggio alle 17:00.
-
Forse il mio Fratello farà
altri annunci al riguardo.
-
Quindi, grazie a tutti...
-
per avermi ascoltato tutto questo
tempo, mi sono dilungata un po'.
-
Grazie della vostra attenzione.
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Sottotitoli: La Stele di Rosetta
www.youtube.com/@marioleonardi3891