Buongiorno cari amici,
oggi cominceremo con la
seconda parte della lezione,
e vorrei invitare tutti voi
ad ascoltare tre
rintocchi della campana.
Lasciatevi cadere
all'interno del vostro corpo,
e lasciate che la vostra mente
ritorni a casa nel vostro corpo,
per riconoscere
ciò che è presente,
proprio come ci ha
spiegato Fratello Pháp Hữu,
pochi minuti fa.
Potete riaprire
gli occhi adesso.
Come avete visto,
respirando in questo modo,
è possibile rilassare ogni
cellula del nostro corpo,
con il respiro possiamo invitare
ogni cellula a rilassarsi.
Questa mattina, Fratello Pháp Hữu
ha enfatizzato la pratica del
"tornare a casa nel nostro corpo",
per riconoscere semplicemente ciò
che è presente, senza combatterlo,
riconoscere cosa sta
accadendo nel nostro corpo,
incluse le emozioni e i sentimenti
che sono presenti dentro di esso.
E attraverso il ritorno
a casa nel corpo,
riconoscere che possiamo prenderci
cura di quelle emozioni e sentimenti.
Quindi, tornare a casa nel corpo
è già un'esperienza di guarigione,
ed è una pratica, come ha
detto ad un certo punto,
e abbiamo davvero bisogno di fare
questa esperienza viscerale,
e più acquisiamo
esperienza in questo,
prendendo coscienza di ciò che
accade, più acquisiamo consapevolezza,
del nostro passato,
del nostro futuro,
e di come vogliamo essere.
Quindi, per questa seconda parte,
approfondiremo un po'
come fare questo con la mente.
Quando parliamo di corpo e mente,
non dobbiamo considerarle come entità separate,
sappiamo infatti che
sono una cosa sola,
dargli due nomi distinti
ci aiuta a comprendere,
ma dobbiamo sempre
ricordare che non sono separati,
che non sono
staccati l'uno dall'altra.
Quindi, in questa seconda parte
esamineremo un modello di mente
il modello buddhista di mente,
giusto per comprendere perché
coltiviamo certe pratiche qui,
e cosa facciamo per prenderci cura di
quello che accade nella nostra mente.
Quindi, questo è quello
che cercherò di spiegarvi
nei prossimi 40 minuti.
Lo so che sembra un po' come essere tornati
a scuola, spero che non vi dispiaccia.
Per alcuni di voi potrebbero essere
informazioni completamente nuove.
Nel Buddhismo abbiamo questo modello di mente,
che non è una descrizione della realtà,
ma è semplicemente un modello
per aiutarci a praticare,
e ad osservare in profondità nel
nostro corpo, nei nostri sentimenti,
a come funzionano i nostri
pensieri e le nostre percezioni,
ma non è una descrizione
della realtà, al contrario.
Così abbiamo...
in questo modello
di mente abbiamo
quella che chiamiamo
"Coscienza mentale".
Da un lato c'è il livello
di coscienza mentale,
e a questo livello
ci sono quelle cose,
i pensieri,
le percezioni, le idee,
che sorgono spontanee
e che possiamo identificare.
Potrebbe essere rabbia,
frustrazione,
compassione, ogni pensiero
razionale, ogni percezione o idea,
sentimenti ed emozioni
che possiamo riconoscere,
quello è il livello
di coscienza mentale.
Ma abbiamo anche quella
che chiamiamo "Coscienza deposito",
e la "Coscienza deposito" è ad
un livello che noi non vediamo,
ma che sappiamo che c'è.
quindi è solo un modello:
sappiamo che c'è, ma non la vediamo.
E diciamo che la "Coscienza
deposito" contiene tutto,
tutti i "semi", tutti
i potenziali,
potrebbero essere i semi di odio,
rabbia, paura, gioia, empatia,
felicità,
compassione.
Ho detto l'odio?
Forse è meglio farlo
un pochino più grande,
così forse è più realistico.
Quindi, abbiamo tutti i semi
nella nostra Coscienza deposito,
e abbiamo anche quella che
chiamiamo l'impressione dei sensi,
la coscienza delle orecchie,
la coscienza degli occhi,
del naso,
della lingua,
e del corpo,
cioè quella tattile.
Quindi abbiamo
l'impressione dei sensi,
immagazziniamo informazioni
continuamente,
e qualsiasi informazione viene recepita, questa
va a toccare un seme nella nostra Coscienza deposito.
Avrete visto, avrete sentito,
avrete letto una notizia,
magari su Rosebank,
e questa notizia va a stimolare un
seme di rabbia dentro di voi, giusto?
Va a toccare un seme, nella Coscienza
deposito, chiamato "rabbia".
E la rabbia si manifesterà nella
nostra Coscienza Mentale.
È un po' strabico.
La rabbia emerge nella Coscienza Mentale
in un modo che chiamiamo Formazione Mentale.
Quindi, il seme della
rabbia è stato stimolato,
e si manifesta nella nostra Coscienza
Mentale come Formazione Mentale,
questo è quando
sentiamo che c'è della rabbia,
possiamo vederla, possiamo sentirla,
possiamo vederla nella nostra
mente e sentirla nel nostro corpo.
Ma, un attimo prima di
essere stata stimolata
non era nella nostra
Coscienza Mentale, giusto?
Era presente solo nella
nostra Coscienza Deposito,
Così, quelle persone che...
per esempio, dicono:
"Oh, io non mi arrabbio mai",
non significa che non hanno
il seme della rabbia,
significa solamente che non è stato stimolato
e che non è emerso nella loro Coscienza Mentale.
E forse...
è possibile che non abbiano ricevuto alcun
input che postesse stimolare quella rabbia,
quindi è rimasto quiescente.
Uno dei principi
di questo modello
è che qualsiasi cosa noi percepiamo attraverso
i nostri sensi, va a stimolare un seme dentro di noi,
che sia un seme di rabbia,
di amore o di odio.
E quando questi semi sono stimolati e si
manifestano nella Coscienza Mentale
quanto più a lungo rimangono lì,
tanto più si rafforzano e crescono
nella Coscienza Deposito.
Per esempio, più teniamo
la rabbia nella Coscienza Mentale,
più questa si rafforza
nella Coscienza Deposito.
E poi, la prossima volta,
non c'è bisogno che sia
una notizia sul giornale,
che sia contraria
alle nostre vedute,
o che vada contro i nostri
principi o valori morali,
o che ponga un ostacolo
a quello che vogliamo fare,
o agli obiettivi che
vogliamo realizzare,
potrebbe essere una sciocchezza
che ha detto il vostro partner,
o una piccola cosa che ha
fatto il vostro bambino,
come rovesciare il latte,
e la rabbia...
viene fuori molto facilmente.
Questo è perché
restando a lungo nella
Coscienza Mentale
si è rafforzata nella
Coscienza Deposito,
quindi non è una reazione causale,
"Mi arrabbio solo quando succede questo",
Quando quel qualcosa
succede, e io mi arrabbio,
quanto più a lungo la mia rabbia
permane nella Coscienza Mentale,
io so che nella Coscienza
Deposito essa si sta rafforzando.
E sono molte le cose
che possono scatenarla,
non sono solo le cose
con le quali non sono d'accordo,
può essere anche semplicemente una
piccola azione di una persona che amo,
del mio bambino,
di un mio collega,
di un mio amico,
e quella rabbia
subito si manifesta.
Quindi, questo è uno dei
principi di questo modello,
quanto più a lungo qualcosa resta
qui, tanto più si rafforza qui.
Quindi, anche quando
l'amore rimane lì a lungo,
quando la gioia rimane lì a lungo,
quando qualcosa la stimola,
qualcosa che ci rende felici,
qualcosa che suscita
amore dentro di noi,
e rimane a lungo al livello
della Coscienza Mentale,
questo si rafforza al livello
della Coscienza Deposito.
Io ho avuto questa esperienza,
quando sono arrivata qui al Monastero,
non ero capace di provare gioia molto facilmente,
la mia mente cercava costantemente
di trovare problemi ovunque,
perché, immagino, nel modo in
cui sono stata cresciuta, e a scuola,
mi era stato insegnato ad essere analitica,
e essere analitici significa trovare i difetti nelle cose.
Nessuno mi ha mai spiegato
che essere analitici
può anche voler dire saper trovare
gli aspetti positivi delle cose.
Ma, quello era stata
la mia formazione analitica,
e questo faceva sì che io cercassi
costantemente difetti anche nelle persone,
che trovassi difetti in ogni
sistema che mi veniva proposto,
o in ogni forma organizzativa
che mi veniva proposta,
"questa non è la soluzione più efficace",
"questo non è il modo migliore", ecc.
Quindi, dovunque mi giravo
trovavo sempre difetti,
senza accorgermi di quello che,
invece, andava bene e funzionava.
Così, quando arrivai al Monastero,
trovai che le mie sorelle
ridevano delle cose più semplici,
e non riuscivo a capire,
"Quella è solo una lumaca
che attraversa la strada",
ma gli procurava così tanta gioia,
e io pensavo "È solo una lumaca",
"... una lumaca!"
Ma, col tempo ho poi capito che era solo che il mio seme
della gioia non era mai stato annaffiato adeguatamente,
e per questo non potevo
provare facilmente quella gioia.
Con questo non voglio dire che adesso ci riesco
sempre, ma sono migliorata un po',
adesso trovo molto divertente vedere
una lumaca attraversare la strada,
e un fratello o una sorella
la raccoglie, e poi qualcuno dice
"E se la porti nella direzione opposta
a quella dove voleva andare?"
"Forse voleva andare
di là, poverina!"
E poi penso "Wow! Il seme
dell'empatia e della compassione
deve essersi davvero rafforzato nel riconoscere
lo sforzo della lumaca nell'attraversare la strada.
Quanto più a lungo qualcosa permane
qui, più si rafforza quaggiù.
Quanto meno qualcosa rimane quassù,
e più si indebolisce.
Quindi, non si perde nulla,
almeno questa è una buona notizia.
Se avete molta rabbia
dentro di voi,
se la vostra rabbia
viene innescata facilmente,
un modo di domarla...
è di riconoscerla, quando emerge.
E noi tutti abbiamo un seme
chiamato Cosapevolezza.
Mindfulness.
In alcuni di noi è molto grande,
per altri è piccolino,
ma dobbiamo tutti esercitarci,
per rafforzare questo
seme di Consapevolezza.
E man mano che procederemo
in questa settimana, vedrete
quanto esso sia potente,
e anche quanto sia trasformativo,
quando impariamo ad usarlo,
ad usare l'energia di consapevolezza
nella nostra vita quotidiana.
Quando il seme della rabbia emerge
nella nostra Consapevolezza Mentale,
c'è una pratica con la quale possiamo
invitare il seme della consapevolezza a salire,
e ad abbracciare la nostra rabbia.
E facendo questo...
non c'è una valutazione
quando facciamo questo.
Quando diciamo che il seme della
consapevolezza abbraccia quello della rabbia,
quello che in effetti
facciamo è riconoscerla,
come ha detto Fratello Pháp Hữu,
senza combatterla.
Facciamo questo completamente senza valutazione,
senza scontro, semplicemente riconoscendo la rabbia.
Quindi, la nostra pratica,
quando qualcosa emerge dalla Coscienza
Deposito come Formazione Mentale,
allora, Fratello Pháp Hữu ha detto,
pratichiamo il Mero Riconoscimento
senza combatterla, constatiamo
semplicemente che è lì, la rabbia,
la salutiamo perfino,
"Ciao rabbia",
"so che sei lì, vecchia amica"
"ti conosco..., ti conosco bene"
"so come ti manifesti nel mio corpo"
"so quello che fai alla mia mente",
"so quello che fai all'ambiente"
"ti conosco".
Quindi, la riconosciamo semplicemente,
quando emerge, senza lottare con essa.
Senza combatterla.
Abbracciare la rabbia con
l'energia della Consapevolezza.
Cosa vuol dire?
Come si rappresenta?
Quando torniamo
alla nostra respirazione,
il nostro respiro già porta con se
l'energia della Consapevolezza,
così quando la rabbia emerge,
torniamo al nostro respiro,
quello è già un modo
di abbracciare la rabbia,
con l'energia della Consapevolezza.
Quindi è qualcosa
di molto concreto,
è qualcosa di viscerale, di concreto,
che possiamo fare e sentire nel nostro corpo.
Possiamo così rilassare la
Formazione Mentale della rabbia,
semplicemente riconoscendola,
e respirando con essa.
Cosa succede quando non facciamo questo?
Ovviamente rimane lì molto a lungo,
perché, a suo modo,
vuole restare lì.
Ogni Formazione Mentale che emerge vuole
restare qui, purché abbia il nutrimento necessario.
Possiamo dire che tutte queste
Formazioni Mentali, tutti questi semi,
hanno bisogno di nutrimento
per sopravvivere.
Allora, cos'è che nutre la nostra
rabbia? Cosa la trattiene lì?
A volte, quando emerge,
la rabbia può essere così forte,
allora dobbiamo
togliergli gli alimenti.
Non leggete più quell'articolo,
Non seguite più...,
come si dice,
Twitter..., Twitter...
Feed! Twitter feed,
non seguite più quei feed, o quegli
articoli che vi fanno arrabbiare,
non continuate più quella conversazione,
si può abbandonare una conversazione,
quando ci porta
al punto di esplodere,
così possiamo controllare
la nostra rabbia.
Quando facciamo questo, la rabbia
ha l'opportunità di tornare alla base,
e noi non ci sentiamo più...
travolti, o imprigionati da essa,
nella nostra Cocienza Mentale,
e così lei può tornare alla base.
Più facciamo questo,
più questo seme si indebolisce
nella nostra Coscienza Deposito.
Io ho stessa ho fatto molta fatica ad accettare questo
insegnamento, quando l'ho sentito per la prima volta,
perché non mi sentivo accettata.
Perché avevo molta rabbia in me,
e non volevo sentirmi dire
quello che dovevo e non dovevo
fare per non essere arrabbiata,
e non mi sentivo accettata
per quello che ero,
o qualcosa del genere.
Ma poi ho imparato
un po' di cose sulla rabbia, e...
Quando parliamo di Formazione Mentale,
questa parola è molto importante,
"formazione".
"Formazione" è un termine
buddhista molto tecnico,
abbiamo le Formazioni Fisiche,
come i fiori, o un tavolo,
poi abbiamo le
Formazioni Fisiologiche,
e infine le Formazioni Mentali
Queste sono solo categorie che ci aiutano a capire
questi concetti, ma non descrivono la realtà, ricordatelo.
Quindi "formazione" è un
termine tecnico, e vuol dire
che qualcosa, che sia un fiore,
un tavolo, una sedia, voi, io,
che qualcosa
è fatto di altre cose,
ad esempio il fiore è fatto
di elementi che non sono del fiore,
il tavolo è fatto soltanto
di elementi che non sono del tavolo:
Il fiore, senza il sole,
senza la pioggia
senza qualcuno che lo compri
al mercato per portarlo qui,
senza il seme, senza il terreno,
non potrebbe esistere.
Perfino senza la nostra
Coscienza non potrebbe esistere.
Quindi il fiore è fatto di elementi che non sono
del fiore, inclusa la nostra Coscienza.
Perché affinche il fiore
possa essere qui,
dobbiamo attribuirgli un
valore, e quindi coltivarlo,
renderlo parte
della nostra cultura,
parte della nostra...
presenza qui.
Quindi, "formazione" per me è
veramente una parola chiave,
anche per capire la mente,
quando vediamo che una
Formazione Mentale, una qualsiasi,
è fatta di elementi che non sono
della Formazione Mentale.
Per esempio, quando
osserviamo la rabbia,
quella Formazione Mentale della
rabbia, non è solo rabbia, giusto?
Non è solo rabbia.
Quando la osserviamo attentamente,
vi possiamo vedere le nostre paure,
forse anche la nostra disperazione,
le nostre frustrazioni,
la nostra delusione.
Ma possiamo vederci
anche le nostre speranze,
il nostro amore.
Quindi la rabbia
non è soltanto rabbia,
si può riconoscere
l'amore nella rabbia,
si può riconoscere la
speranza nella rabbia.
Quindi quando pratichiamo
con queste Formazioni Mentali,
e impariamo a curarci di esse,
non stiamo cercando
di sbarazzarci di nulla,
non stiamo cercando di liberarci
della rabbia o dell'odio,
noi pratichiamo
con esse per capirle,
per capire cosa fare quando
emergono, e come prendercene cura,
e per capire le nostre opzioni.
Se la rabbia è fatta di queste cose,
di cosa pensate sia fatto l'amore?
Di tutto ciò che
non appartiene all'amore.
Inclusa la nostra
rabbia e il nostro odio.
Quindi qui...
a volte, quando siete qui nel Monastero,
verrete incoraggiati a coltivare la pace e l'amore,
e fuori da questo posto, lontano da un
luogo di pace, calma, stabilità, amore,
potreste pensare:
"E la mia rabbia?",
"E il mio odio? Io sono più efficiente
quando agisco in base alla mia rabbia"
"Io sono più efficace quando
agisco in base all'odio".
La realtà è che sarete ugualmente efficaci,
se non di più, agendo in base al vostro amore.
Perché il vostro amore contiene in sé
anche la vostra rabbia e il vostro odio,
e questa è l'essenza
dell'inter-essere.
Ogni cosa è fatta di altre cose,
ogni cosa è fatta di altre cose.
È buffo, mi ricordo di una volta
che qualcuno mi ha chiesto
"Se tu dici che ogni cosa è fatta di altre cose,
stai dicendo che tutte le cose sono uguali?",
"stai dicendo che tutte
le cose sono la stessa cosa?".
Beh, devo dire che...
come dire...
quando ho sentito quella domanda ho pensato:
"Non credo che tu sia mai tornato al tuo corpo",
"Non credo che tu sia mai
tornato a casa nel tuo corpo".
Perché, quando torniamo a casa nel nostro corpo,
la rabbia è sentita in maniera molto diversa,
quando emerge. Quando c'è rabbia,
sentiamo il nostro corpo in modo diverso,
e anche quando c'è amore,
sentiamo il nostro corpo in modo diverso,
e sentiamo anche la nostra
mente in modo diverso.
Quindi non è la stessa cosa.
Quando diciamo che la rabbia è fatta da ciò che non
appartiene alla rabbia, non stiamo mettendo tutto in un cesto,
mescolando tutto insieme per
renderlo uniforme e la stessa cosa,
vogliamo essere in grado di riconoscere tutti
gli elementi, e comprenderne la natura.
Quindi, l'amore è fatto di ciò che non
appartiene all'amore, inclusa la rabbia,
e incluso l'odio.
Ho sentito...
molta della rabbia e del dolore
nel Movimento, si sono adesso
trasformati in vero odio,
e che si è creata
una specie di conflitto,
"dovremmo agire in base al nostro
amore o in base al nostro odio?".
"Quale dei due è più efficace?"
"Cosa posso fare con il mio odio?"
Ciò che è veramente forte nella
pratica del Mero Riconoscimento
e che non c'è conflitto,
non cerchiamo nemmeno
di sbarazzarci dell'odio,
ma soltanto di essere presenti
con esso e di comprenderlo,
di riconoscerlo,
oservarlo in profondità.
Ieri, quando pensavo a questo
discorso, mi è apparso subito chiaro,
tutte queste Formazioni Mentali
hanno ciascuna il suo ruolo,
ciascuna la sua virtù,
anche la rabbia ha la sua virtù,
perché quando siamo arrabbiati significa
che c'è qualcosa di strano, di doloroso.
Per l'odio è lo stesso,
anche l'odio ha le sue virtù.
Riceverò sicuramente un sacco di lamentele dalla
Comunità buddhista per aver detto questo,
perché, si sa, per loro tutto
ruota intorno alla pace, ecc.
e l'odio è considerato
uno dei tre "veleni",
ma, praticando, ho scoperto che
tutte le Formazioni Mentali hanno
le loro virtù, incluso l'odio.
E, quando guardo
più a fondo nell'odio
riesco a vedere il dolore,
ma riesco anche
a vedere il mio amore.
È un po' come dire, se non
si è mai stati affamati
non si può sapere
come ci si sente da sazi.
Quindi, se non avessi dell'odio nel mio cuore,
non saprei veramente cos'è l'amore,
senza odio non si può capire
cosa si prova quando c'è amore.
Quindi, quando guardo all'odio,
riconosco che anche esso ha le sue virtù.
Quando si arriva al punto in cui la rabbia
raggiunge il punto di ebollizione, e diventa odio,
posso guardare, e riconoscere
la mia frustrazione, il mio dolore,
la mia sofferenza, ma posso anche vedere
il mio amore e la mia speranza,
così tante cose che, forse in quei
momenti sembrano sbagliate,
e non so cosa fare al riguardo,
e allora l'odio emerge.
Per me,
come ho detto, anche
l'odio ha le sue virtù,
ma quando pratico, e familiarizzo
con il tornare a casa nel mio corpo,
mi accorgo anche
che ha i suoi limiti,
l'odio e la rabbia,
hanno i loro limiti.
Hanno i loro limiti
per la mia salute, ovviamente,
hanno i loro limiti per
il modo in cui mi nutro,
o per come mi relaziono ai miei
cari, o alla mia Comunità,
l'odio, in queste cose,
ha i suoi limiti.
Quello che ha di potente è che mi
consente di vedere ciò che non va,
quello che è sbagliato per me,
perché a volte posso avere le mie
ragioni per odiare qualcosa o qualcuno,
ma questo non vuol dire niente,
e quindi facendomi vedere ciò che
è sbagliato, identificando ciò che è sbagliato,
ho la possibilità di guardare più a fondo in questo,
e cercare di capire cosa ha determinato una tale situazione,
e cosa posso fare,
cosa posso fare per alleviarlo.
Quindi, avere la possibilità
di praticare questo
se qualcosa emerge
qui, abbracciamolo,
calmiamolo quanto serve per poter
guardare profondamente dentro di esso,
e non esserne impossessati,
potremmo avere un'intuizione
sul cosa dobbiamo fare,
per poter gestire la situazione.
Così l'odio non alimenta
il conflitto
e non guida le mie azioni,
ma è l'intuizione e la comprensione
che guideranno le mie azioni.
Forse adesso è il momento
di ascoltare un rintocco della campana.
E mentre ascoltate, vorrei invitare tutti
a concentrarvi nuovamente sul vostro respiro,
è possibile rilassare ogni cellula del nostro
corpo con la respirazione consapevole,
è anche possibile rilassare ogni Formazione
Mentale presente in questo momento, con la respirazione,
quindi queste sono le due cose che
dobbiamo imparare in questo ritiro,
come rilassare ogni
cellula nel nostro corpo,
e come rilassare
ogni Formazione Mentale,
che è presente nella nostra mente.
Sappiamo che questi semi,
come ha detto Fratello
Pháp Hữu nel suo discorso,
contengono l'essenza dei nostri antenati.
Molti di questi semi li abbiamo ereditati,
altri li abbiamo sviluppati,
altri provengono dalla educazione,
dalla scolarizzazione che abbiamo
ricevuto, o dalla società,
dalla Coscienza Collettiva. Tutti questi semi sono fatti
sia di Coscienza individuale che collettiva,
La rabbia che provate
non è soltanto la "vostra" rabbia,
è anche la rabbia che
c'è nella collettività,
e quella dei vostri antenati,
la rabbia...
del Pianeta,
non è solo la "nostra" rabbia
di cui dobbiamo preoccuparci.
Questa mattina Fratello
Pháp Hữu ha anche raccontato
la sua esperienza
da bambino di 8 anni,
quella di ricevere amore
e attenzione per la prima volta,
quando qualcuno si è offerto di aiutarlo
a prendere del muesli per la colazione,
quella era la prima volta...
che riceveva un gesto amorevole.
Allora,
quando ha raccontato quella storia, nella
mia mente mi è sembrato di vedere l'ambiente
in cui era cresciuto, che non
conteneva quell'amorevolezza,
e che non presentava
quella gentilezza.
E quando parlavo
della rabbia e dell'amore
e dell'odio, con tutti
i suoi limiti,
pensavo anche ai bambini,
che crescono in ambienti
dove sono esposti
alla rabbia ogni giorno,
e sono esposti all'odio,
anche quando quella rabbia e quell'odio
non sono diretti proprio a loro,
ma possono sentirli,
e così quei semi vengono
innaffiati ogni giorno,
e si trovano a crescere
cono così tanta rabbia e odio
nei loro cuori
senza, in realtà,
essere mai stati in
situazioni di vero conflitto,
questo era quello che pensavo.
Quindi, le azioni...
sono molto consapevole di questo aspetto,
perché vivo in una Comunità con altre persone,
quindi quando le mie azioni
nascono da un luogo di rabbia,
possono essere molto distruttive
per i miei confratelli e consorelle,
anche quando penso che
la mia rabbia sia giustificata,
perché ne vedo l'effetto distruttivo
sulla salute mentale di chi mi è vicino.
Anche se la mia rabbia non è diretta a loro
in particolare, ma loro possono sentirla,
la sentono e influenza
la loro serenità mentale.
E questo è proprio dove si rivelano
i limiti della rabbia e dell'odio,
mentre, se le stesse azioni nascono da un luogo
di amore, allora hanno un effetto molto diverso,
sulle menti e i corpi, nostri
e di quelli che ci circondano,
vengono sentite in maniera diversa.
Ok. Allora, ho ancora 10 minuti
da dedicare a questo nuovo argomento,
un principio molto interessante chiamato
Manas, e relativo alla Coscienza.
Quindi, c'è un livello
di Coscienza che chiamiamo...
Questi sono i primi
cinque tipi di Coscienza,
la Coscienza Mentale è il
sesto, e Manas è il settimo.
Manas è molto interessante,
e un modello molto utile,
un concetto molto utile.
Manas è la parte di noi
che, possiamo definire...
come l'istinto di sopravvivenza.
L'istinto di sopravvivenza.
La volontà di vivere.
Manas è anche...
ha molte funzioni diverse,
e una di queste funzioni
è l'appropriarsi...
... di un sé.
L'appropriazione del sé.
Come fa a fare questo?
Farà una sceltà
tra i semi presenti nella
Coscienza Deposito
identificandosi con essi:
"Ah, questo sono io, e anche questo sono io" ecc."
"Io sono così, e così, e così"
fino ad avere un sottoinsieme di essi con
il quale identificarsi: "Questo sono io".
Quindi, quando nel buddhismo parliamo dell'illusione
del sé, questo è ciò a cui ci riferiamo,
Manas crea un illusione di sé
mentre in realtà noi abbiamo tutti
i semi, e quindi tutto il potenziale,
ma il Manas dice: "Io sono soltanto
questo, questo e questo"
"Io sono una persona compassionevole,
una persona empatica,
sono una persona gentile,
non sono una persona irascibile,
non ho una mente ristretta,
sono di ampie vedute,
sono molto liberale", ecc.
Quindi questa è la funzione del Manas,
quella di creare questa illusione,
l'illusione dell'appropriazione
di un sé,
È un po' come la profilazione,
ho sentito questo termine ieri,
cioé la creazione di un profilo personale,
come si fa oggi con i social media.
Quando create il vostro
profilo sui vostri social,
e volete proiettare una
certa immagine di voi,
quello è il Manas all'opera.
Quindi potete dire, è una pratica
simile a quella vista prima,
dovete semplicemente
dire: "Ciao Manas",
e poi non dategli retta.
Non credete che il vostro profilo sui
social sia veramente ciò che siete,
ognuno di noi è tante cose insieme,
quello è solo una piccola parte,
ma in quel momento scegliamo
di dire: "Ah, questo sono io".
quello è il Manas che
ci fa appropriare di un sé.
Profilazione.
Il Manas crea continuamente profili personali
al livello della Coscienza Deposito.
La terza funzione del Manas è...
la ricerca del piacere.
Ed ha anche la funzione
di evitare il dolore.
A volte queste due
funzioni lavorano insieme,
una forma di ricerca del piacere
consiste nell'evitare il dolore,
nessuno vuole sentire il dolore.
E si possono riconoscere queste
due funzioni anche a livello cellulare,
in ogni cellula del vostro corpo.
Infatti, dipende dalla
vostra sensibilità.
Per esempio, se toccate una
pentola bollente, istintivamente
toglierete subito la mano,
perché non volete provare quel dolore,
e quello è il Manas all'opera.
Ricerca del piacere.
A volte consiste semplicemente
nell'evitare il dolore.
Ogni volta che proviamo dolore, il nostro
istinto ci spinge a fuggire da esso,
vogliamo eliminarlo, perché non
siamo capaci di convivere con esso,
allora, per esempio,
lavoriamo più intensamente,
abbiamo bisogno di identificare
un ideale per cui lottare,
dobbiamo...
non so, andare su una piattaforma
di streaming, o qualcosa del genere,
insomma facciamo qualsiasi cosa per evitare il dolore,
o attraverso il consumo, oppure fuggendo da esso.
In effetti il consumo
è una forma di fuga.
Così, la ricerca del piacere e il
rifiuto del dolore sono molto collegati,
E a volte...
la ricerca del piacere non è sempre...
a volte si manifesta in
maniera molto contorta,
come ad esempio, quando lasciamo
commenti poco carini sui social,
e ci sentiamo bene per questo,
è una piacevole sensazione.
E quando questo succede,
allora potete dire: "Ciao Manas!"
E poi chiedervi: "Da quale
dolore sto scappando?"
Disapprovare qualcosa,
o cancellare qualcosa,
oppure lasciare commenti offensivi
anche all'interno della
Comunità, o in ambito sociale,
dove invece c'è così
tanto bisogno di solidarietà.
Potrebbe essere per via
del dolore dell'insufficienza,
del non sentirsi "abbastanza",
spesso sentiamo di
non essere "abbastanza",
e allora l'energia aggressiva
è una forma di ricerca del piacere.
Un'altra caratteristica...
è il non vedere
i pericoli insiti nella
ricerca del piacere,
non riconoscere i pericoli
insiti nella ricerca del piacere.
E il non riconoscere i pericoli
insiti nell'evitare il dolore,
e i benefici della sofferenza.
E l'ultima è: ignorare la
legge della moderazione.
Penso che conosciamo tutti questo, ignorare
i pericoli insiti nella ricerca del piacere,
la mente non si sente mai
sazia, più riceve e più vuole,
quindi la moderazione è
veramente un'elemento chiave.
Ecco perché, tornare
al nostro corpo,
riconoscere le sensazioni che si presentano
nel nostro corpo, specialmente quelle spiacevoli,
imparare a gestirle,
ci aiuta anche ad imparare a gestire
la ricerca ossessiva del piacere,
la ricerca di continue soddisfazioni,
la ricerca di qualcosa che
possa alleviare il nostro dolore.
La bontà del dolore,
la bontà della sofferenza,
quando siamo in grado di...
quando mi trovavo al Blue Cliff
Monastery, avevamo un Fratello
quando mi trovavo al Blue Cliff
Monastery, avevamo un Fratello
che era un ex tossico-dipendente,
aveva provato
ogni tipo di droga,
ogni tipo di dipendenza.
Quando arrivò al Monastero ancora
non si era del tutto disintossicato.
Ma poi, è diventato un monaco,
e ha iniziato a praticare,
e a prendersi cura di sè stesso,
e mi sono accorta che ogni volta che
ci trovavamo in gruppi di condivisione,
ogni volta che lui condivideva con noi un pensiero
o un sentimento, era un'esperienza molto potente,
perché lui sapeva
cosa fosse il dolore,
sapeva come trattarlo,
come trasformarlo,
e così tutto il dolore che aveva provato per via
della sua dipendenza e delle sue abitudini
ha imparato a gestirlo
in maniera diversa,
ed è stato così giovevole per tutti quelli
che stavano affrontando quel tipo di difficoltà
che lui aveva provato.
Quindi, la bontà della sofferenza.
Quindi, il Manas
ha tutte queste funzioni,
e se le osserviamo in profondità,
possiamo vedere che
molte di queste... per esempio, l'appropriazione
del sé ha anche una funzione protettiva,
proteggere,
ogni volta che il sé è minacciato
il Manas si mette all'opera.
Quindi dobbiamo essere
in grado di accoglierlo,
Ogni volta che il sé si trova
a confronto con il dolore,
e quindi ha la tendenza a cercare
qualcosa per coprirlo o alleviarlo,
dobbiamo essere in grado
di accogliere questo processo
e capire perché è importante.
Perché...
nel mondo di oggi,
queste nostre tendenze
fondamentali e naturali
inclusa questa,
vengono sfruttate
a scopo di lucro.
Tutte le pubblicità che vediamo,
tutta la cultura del consumo,
è guidata dal Manas, la nostra
incapacità di gestire il dolore,
ci spinge a creare, e a fare parte,
di una cultura consumistica,
per coprire, per fuggire, per evitare
di affrontare quello che non ci piace.
È per questo che è così importante
tornare a casa nel nostro corpo,
tornare e prenderci cura di ciò
che non va nel nostro corpo,
prenderci cura delle
nostre Formazioni Mentali,
quando il dolore emerge,
quando la sofferenza emerge.
Quindi ora sappiamo come contrastare
la cultura del consumismo,
sappiamo come...
prenderci cura di noi stessi.
Forse adesso è il momento di
ascoltare un rintocco della campana,
quindi concluderò rapidamente.
È molto bello vedere come tutti
abbiate la capacità di rilassarvi,
rilassare il corpo
e le Formazioni Mentali.
In questo ritiro, avremo anche l'opportunità di praticare
quella che chiamiamo Meditazione di Servizio,
o Meditazione Lavorativa.
Dove possiamo avere la migliore opportunità
di mettere in pratica questo modello?
Durante il ritiro, sarete
divisi in squadre, o famiglie,
una "famiglia di lavaggio"
i cui membri si occuperanno
di lavare i piatti dopo i pasti,
una "famiglia di pulizia dei bagni",
che, appunto, puliranno le toilettes,
che, secondo me, è uno
dei lavori più gratificanti,
in termini di riconoscere e
trasformare le nostre Formazioni Mentali,
e poi ci sarà la famiglia che si occuperà
di preparare la Sala di Meditazione.
Quindi, mentre sarete intenti a praticare
questa forma di Meditazione di Servizio,
vi invitiamo anche a
tornare al vostro corpo,
a riconoscere le vostre
abitudini, a come vi muovete,
se rapidamente,
oppure lentamente,
quando lavate i piatti,
con quanta forza lo fate?
È davvero necessario
usare tutta quella forza?
Perché è probabile che lo facciate non solo
con i piatti, ma con molte altre cose.
La Formazione Mentale che
emerge quando laviamo i piatti
viene applicata anche
a molte altre cose,
quindi quando laviamo i piatti abbiamo
la possibilità di notare questa cosa,
come siamo usi muoverci, quello che
pensiamo del lavoro che stiamo svolgendo,
il modo in cui ci
rapportiamo con gli altri,
Quindi, la Meditazione di Servizio è un'ottima opportunità
di riconoscere le diverse Formazioni Mentali che emergono,
e anche le abitudini dei nostri corpi,
che sono radicate profondamente, i modi
in cui ci muoviamo, la nostra postura,
mentre lavoriamo,
possiamo esercitarci a riconoscere
ciò che avviene nei nostri corpi,
e anche ciò che avviene
nella nostra mente.
E, di volta in volta,
se sarete fortunati,
durante le sessioni lavorative
potrete sentire dei rintocchi di campana,
e quelli sono davvero delle preziose
opportunità di tornare a sé stessi,
prendere un momento di pausa,
e realizzare: "Ah, stavo lavorando
in quel modo abitudinario",
"Ah, ecco dove stava
vagando la mia mente,
da qualche parte nel
passato, o nel futuro,
non qui nel presente,
neanche lontanamente
vicino al presente".
Quindi, abbiamo
l'opportunità di riconoscere,
le diverse abitudini che abbiamo,
e i diversi modi, più o meno
consolidati, in cui operiamo.
La Meditazione Lavorativa è un'occasione
meravigliosa di applicare questi principi.
L'altra area è...
quando lavoriamo,
abbiamo molte idee,
per esempio, come allestire la Sala di
Meditazione nella maniera più efficiente,
e come comunicare questo tra di noi,
e come arrivare ad un accordo,
come possiamo
rinunciare ad un'idea,
queste sono tutte
opportunità per praticare.
Specialmente quando riconosciamo le nostre
idee, come possiamo lasciarle andare?
Quando pulisco i bagni,
sto discriminando contro i bagni?
La mia mente discriminativa,
quello che è pulito, quello che non lo è,
chi deve pulire i bagni
e chi no, tutte queste
idee e Formazioni Mentali
che emergono, abbiamo
la possibilità di riconoscerle,
di respirare con esse,
praticare, osservarle in profondità.
È vero? Tutto questo è vero?
È vera questa realtà?
È reale ciò che è vero?
C'è un gatha bellissimo sulla
pulizia dei bagni, che io amo molto,
e dice: "Contaminato o immacolato",
puro o impuro,
contaminato o immacolato.
Queste idee esistono
solo nelle nostre menti,
è la realtà dell'inter-essere
è insuperata.
Comunque, abbiamo molti
gatha, o piccole poesie,
che ci aiutano ad affrontare
il lavoro, se siete fortunati,
quando pulite i bagni li vedrete, non so se ce ne sono
anche nelle aree di lavaggio delle stoviglie,
ma il mio Fratello mi sta dicendo :
"No, non in Upper Hamlet",
ma abbiamo altre pratiche...
lavare i piatti è un'opportunità
meravigliosa per tornare a sé,
e per imparare davvero
i nostri modi di essere,
e come possiamo prenderci
cura dei nostri corpi,
e delle Formazioni Mentali
che emergono mentre lavoriamo,
mentre siamo in movimento.
Quindi abbiamo una
meravigliosa opportunità
oggi pomeriggio alle 17:00.
Forse il mio Fratello farà
altri annunci al riguardo.
Quindi, grazie a tutti...
per avermi ascoltato tutto questo
tempo, mi sono dilungata un po'.
Grazie della vostra attenzione.
Sottotitoli: La Stele di Rosetta
www.youtube.com/@marioleonardi3891