Buongiorno cari amici, oggi cominceremo con la seconda parte della lezione, e vorrei invitare tutti voi ad ascoltare tre rintocchi della campana. Lasciatevi cadere all'interno del vostro corpo, e lasciate che la vostra mente ritorni a casa nel vostro corpo, per riconoscere ciò che è presente, proprio come ci ha spiegato Fratello Pháp Hữu, pochi minuti fa. Potete riaprire gli occhi adesso. Come avete visto, respirando in questo modo, è possibile rilassare ogni cellula del nostro corpo, con il respiro possiamo invitare ogni cellula a rilassarsi. Questa mattina, Fratello Pháp Hữu ha enfatizzato la pratica del "tornare a casa nel nostro corpo", per riconoscere semplicemente ciò che è presente, senza combatterlo, riconoscere cosa sta accadendo nel nostro corpo, incluse le emozioni e i sentimenti che sono presenti dentro di esso. E attraverso il ritorno a casa nel corpo, riconoscere che possiamo prenderci cura di quelle emozioni e sentimenti. Quindi, tornare a casa nel corpo è già un'esperienza di guarigione, ed è una pratica, come ha detto ad un certo punto, e abbiamo davvero bisogno di fare questa esperienza viscerale, e più acquisiamo esperienza in questo, prendendo coscienza di ciò che accade, più acquisiamo consapevolezza, del nostro passato, del nostro futuro, e di come vogliamo essere. Quindi, per questa seconda parte, approfondiremo un po' come fare questo con la mente. Quando parliamo di corpo e mente, non dobbiamo considerarle come entità separate, sappiamo infatti che sono una cosa sola, dargli due nomi distinti ci aiuta a comprendere, ma dobbiamo sempre ricordare che non sono separati, che non sono staccati l'uno dall'altra. Quindi, in questa seconda parte esamineremo un modello di mente il modello buddhista di mente, giusto per comprendere perché coltiviamo certe pratiche qui, e cosa facciamo per prenderci cura di quello che accade nella nostra mente. Quindi, questo è quello che cercherò di spiegarvi nei prossimi 40 minuti. Lo so che sembra un po' come essere tornati a scuola, spero che non vi dispiaccia. Per alcuni di voi potrebbero essere informazioni completamente nuove. Nel Buddhismo abbiamo questo modello di mente, che non è una descrizione della realtà, ma è semplicemente un modello per aiutarci a praticare, e ad osservare in profondità nel nostro corpo, nei nostri sentimenti, a come funzionano i nostri pensieri e le nostre percezioni, ma non è una descrizione della realtà, al contrario. Così abbiamo... in questo modello di mente abbiamo quella che chiamiamo "Coscienza mentale". Da un lato c'è il livello di coscienza mentale, e a questo livello ci sono quelle cose, i pensieri, le percezioni, le idee, che sorgono spontanee e che possiamo identificare. Potrebbe essere rabbia, frustrazione, compassione, ogni pensiero razionale, ogni percezione o idea, sentimenti ed emozioni che possiamo riconoscere, quello è il livello di coscienza mentale. Ma abbiamo anche quella che chiamiamo "Coscienza deposito", e la "Coscienza deposito" è ad un livello che noi non vediamo, ma che sappiamo che c'è. quindi è solo un modello: sappiamo che c'è, ma non la vediamo. E diciamo che la "Coscienza deposito" contiene tutto, tutti i "semi", tutti i potenziali, potrebbero essere i semi di odio, rabbia, paura, gioia, empatia, felicità, compassione. Ho detto l'odio? Forse è meglio farlo un pochino più grande, così forse è più realistico. Quindi, abbiamo tutti i semi nella nostra Coscienza deposito, e abbiamo anche quella che chiamiamo l'impressione dei sensi, la coscienza delle orecchie, la coscienza degli occhi, del naso, della lingua, e del corpo, cioè quella tattile. Quindi abbiamo l'impressione dei sensi, immagazziniamo informazioni continuamente, e qualsiasi informazione viene recepita, questa va a toccare un seme nella nostra Coscienza deposito. Avrete visto, avrete sentito, avrete letto una notizia, magari su Rosebank, e questa notizia va a stimolare un seme di rabbia dentro di voi, giusto? Va a toccare un seme, nella Coscienza deposito, chiamato "rabbia". E la rabbia si manifesterà nella nostra Coscienza Mentale. È un po' strabico. La rabbia emerge nella Coscienza Mentale in un modo che chiamiamo Formazione Mentale. Quindi, il seme della rabbia è stato stimolato, e si manifesta nella nostra Coscienza Mentale come Formazione Mentale, questo è quando sentiamo che c'è della rabbia, possiamo vederla, possiamo sentirla, possiamo vederla nella nostra mente e sentirla nel nostro corpo. Ma, un attimo prima di essere stata stimolata non era nella nostra Coscienza Mentale, giusto? Era presente solo nella nostra Coscienza Deposito, Così, quelle persone che... per esempio, dicono: "Oh, io non mi arrabbio mai", non significa che non hanno il seme della rabbia, significa solamente che non è stato stimolato e che non è emerso nella loro Coscienza Mentale. E forse... è possibile che non abbiano ricevuto alcun input che postesse stimolare quella rabbia, quindi è rimasto quiescente. Uno dei principi di questo modello è che qualsiasi cosa noi percepiamo attraverso i nostri sensi, va a stimolare un seme dentro di noi, che sia un seme di rabbia, di amore o di odio. E quando questi semi sono stimolati e si manifestano nella Coscienza Mentale quanto più a lungo rimangono lì, tanto più si rafforzano e crescono nella Coscienza Deposito. Per esempio, più teniamo la rabbia nella Coscienza Mentale, più questa si rafforza nella Coscienza Deposito. E poi, la prossima volta, non c'è bisogno che sia una notizia sul giornale, che sia contraria alle nostre vedute, o che vada contro i nostri principi o valori morali, o che ponga un ostacolo a quello che vogliamo fare, o agli obiettivi che vogliamo realizzare, potrebbe essere una sciocchezza che ha detto il vostro partner, o una piccola cosa che ha fatto il vostro bambino, come rovesciare il latte, e la rabbia... viene fuori molto facilmente. Questo è perché restando a lungo nella Coscienza Mentale si è rafforzata nella Coscienza Deposito, quindi non è una reazione causale, "Mi arrabbio solo quando succede questo", Quando quel qualcosa succede, e io mi arrabbio, quanto più a lungo la mia rabbia permane nella Coscienza Mentale, io so che nella Coscienza Deposito essa si sta rafforzando. E sono molte le cose che possono scatenarla, non sono solo le cose con le quali non sono d'accordo, può essere anche semplicemente una piccola azione di una persona che amo, del mio bambino, di un mio collega, di un mio amico, e quella rabbia subito si manifesta. Quindi, questo è uno dei principi di questo modello, quanto più a lungo qualcosa resta qui, tanto più si rafforza qui. Quindi, anche quando l'amore rimane lì a lungo, quando la gioia rimane lì a lungo, quando qualcosa la stimola, qualcosa che ci rende felici, qualcosa che suscita amore dentro di noi, e rimane a lungo al livello della Coscienza Mentale, questo si rafforza al livello della Coscienza Deposito. Io ho avuto questa esperienza, quando sono arrivata qui al Monastero, non ero capace di provare gioia molto facilmente, la mia mente cercava costantemente di trovare problemi ovunque, perché, immagino, nel modo in cui sono stata cresciuta, e a scuola, mi era stato insegnato ad essere analitica, e essere analitici significa trovare i difetti nelle cose. Nessuno mi ha mai spiegato che essere analitici può anche voler dire saper trovare gli aspetti positivi delle cose. Ma, quello era stata la mia formazione analitica, e questo faceva sì che io cercassi costantemente difetti anche nelle persone, che trovassi difetti in ogni sistema che mi veniva proposto, o in ogni forma organizzativa che mi veniva proposta, "questa non è la soluzione più efficace", "questo non è il modo migliore", ecc. Quindi, dovunque mi giravo trovavo sempre difetti, senza accorgermi di quello che, invece, andava bene e funzionava. Così, quando arrivai al Monastero, trovai che le mie sorelle ridevano delle cose più semplici, e non riuscivo a capire, "Quella è solo una lumaca che attraversa la strada", ma gli procurava così tanta gioia, e io pensavo "È solo una lumaca", "... una lumaca!" Ma, col tempo ho poi capito che era solo che il mio seme della gioia non era mai stato annaffiato adeguatamente, e per questo non potevo provare facilmente quella gioia. Con questo non voglio dire che adesso ci riesco sempre, ma sono migliorata un po', adesso trovo molto divertente vedere una lumaca attraversare la strada, e un fratello o una sorella la raccoglie, e poi qualcuno dice "E se la porti nella direzione opposta a quella dove voleva andare?" "Forse voleva andare di là, poverina!" E poi penso "Wow! Il seme dell'empatia e della compassione deve essersi davvero rafforzato nel riconoscere lo sforzo della lumaca nell'attraversare la strada. Quanto più a lungo qualcosa permane qui, più si rafforza quaggiù. Quanto meno qualcosa rimane quassù, e più si indebolisce. Quindi, non si perde nulla, almeno questa è una buona notizia. Se avete molta rabbia dentro di voi, se la vostra rabbia viene innescata facilmente, un modo di domarla... è di riconoscerla, quando emerge. E noi tutti abbiamo un seme chiamato Cosapevolezza. Mindfulness. In alcuni di noi è molto grande, per altri è piccolino, ma dobbiamo tutti esercitarci, per rafforzare questo seme di Consapevolezza. E man mano che procederemo in questa settimana, vedrete quanto esso sia potente, e anche quanto sia trasformativo, quando impariamo ad usarlo, ad usare l'energia di consapevolezza nella nostra vita quotidiana. Quando il seme della rabbia emerge nella nostra Consapevolezza Mentale, c'è una pratica con la quale possiamo invitare il seme della consapevolezza a salire, e ad abbracciare la nostra rabbia. E facendo questo... non c'è una valutazione quando facciamo questo. Quando diciamo che il seme della consapevolezza abbraccia quello della rabbia, quello che in effetti facciamo è riconoscerla, come ha detto Fratello Pháp Hữu, senza combatterla. Facciamo questo completamente senza valutazione, senza scontro, semplicemente riconoscendo la rabbia. Quindi, la nostra pratica, quando qualcosa emerge dalla Coscienza Deposito come Formazione Mentale, allora, Fratello Pháp Hữu ha detto, pratichiamo il Mero Riconoscimento senza combatterla, constatiamo semplicemente che è lì, la rabbia, la salutiamo perfino, "Ciao rabbia", "so che sei lì, vecchia amica" "ti conosco..., ti conosco bene" "so come ti manifesti nel mio corpo" "so quello che fai alla mia mente", "so quello che fai all'ambiente" "ti conosco". Quindi, la riconosciamo semplicemente, quando emerge, senza lottare con essa. Senza combatterla. Abbracciare la rabbia con l'energia della Consapevolezza. Cosa vuol dire? Come si rappresenta? Quando torniamo alla nostra respirazione, il nostro respiro già porta con se l'energia della Consapevolezza, così quando la rabbia emerge, torniamo al nostro respiro, quello è già un modo di abbracciare la rabbia, con l'energia della Consapevolezza. Quindi è qualcosa di molto concreto, è qualcosa di viscerale, di concreto, che possiamo fare e sentire nel nostro corpo. Possiamo così rilassare la Formazione Mentale della rabbia, semplicemente riconoscendola, e respirando con essa. Cosa succede quando non facciamo questo? Ovviamente rimane lì molto a lungo, perché, a suo modo, vuole restare lì. Ogni Formazione Mentale che emerge vuole restare qui, purché abbia il nutrimento necessario. Possiamo dire che tutte queste Formazioni Mentali, tutti questi semi, hanno bisogno di nutrimento per sopravvivere. Allora, cos'è che nutre la nostra rabbia? Cosa la trattiene lì? A volte, quando emerge, la rabbia può essere così forte, allora dobbiamo togliergli gli alimenti. Non leggete più quell'articolo, Non seguite più..., come si dice, Twitter..., Twitter... Feed! Twitter feed, non seguite più quei feed, o quegli articoli che vi fanno arrabbiare, non continuate più quella conversazione, si può abbandonare una conversazione, quando ci porta al punto di esplodere, così possiamo controllare la nostra rabbia. Quando facciamo questo, la rabbia ha l'opportunità di tornare alla base, e noi non ci sentiamo più... travolti, o imprigionati da essa, nella nostra Cocienza Mentale, e così lei può tornare alla base. Più facciamo questo, più questo seme si indebolisce nella nostra Coscienza Deposito. Io ho stessa ho fatto molta fatica ad accettare questo insegnamento, quando l'ho sentito per la prima volta, perché non mi sentivo accettata. Perché avevo molta rabbia in me, e non volevo sentirmi dire quello che dovevo e non dovevo fare per non essere arrabbiata, e non mi sentivo accettata per quello che ero, o qualcosa del genere. Ma poi ho imparato un po' di cose sulla rabbia, e... Quando parliamo di Formazione Mentale, questa parola è molto importante, "formazione". "Formazione" è un termine buddhista molto tecnico, abbiamo le Formazioni Fisiche, come i fiori, o un tavolo, poi abbiamo le Formazioni Fisiologiche, e infine le Formazioni Mentali Queste sono solo categorie che ci aiutano a capire questi concetti, ma non descrivono la realtà, ricordatelo. Quindi "formazione" è un termine tecnico, e vuol dire che qualcosa, che sia un fiore, un tavolo, una sedia, voi, io, che qualcosa è fatto di altre cose, ad esempio il fiore è fatto di elementi che non sono del fiore, il tavolo è fatto soltanto di elementi che non sono del tavolo: Il fiore, senza il sole, senza la pioggia senza qualcuno che lo compri al mercato per portarlo qui, senza il seme, senza il terreno, non potrebbe esistere. Perfino senza la nostra Coscienza non potrebbe esistere. Quindi il fiore è fatto di elementi che non sono del fiore, inclusa la nostra Coscienza. Perché affinche il fiore possa essere qui, dobbiamo attribuirgli un valore, e quindi coltivarlo, renderlo parte della nostra cultura, parte della nostra... presenza qui. Quindi, "formazione" per me è veramente una parola chiave, anche per capire la mente, quando vediamo che una Formazione Mentale, una qualsiasi, è fatta di elementi che non sono della Formazione Mentale. Per esempio, quando osserviamo la rabbia, quella Formazione Mentale della rabbia, non è solo rabbia, giusto? Non è solo rabbia. Quando la osserviamo attentamente, vi possiamo vedere le nostre paure, forse anche la nostra disperazione, le nostre frustrazioni, la nostra delusione. Ma possiamo vederci anche le nostre speranze, il nostro amore. Quindi la rabbia non è soltanto rabbia, si può riconoscere l'amore nella rabbia, si può riconoscere la speranza nella rabbia. Quindi quando pratichiamo con queste Formazioni Mentali, e impariamo a curarci di esse, non stiamo cercando di sbarazzarci di nulla, non stiamo cercando di liberarci della rabbia o dell'odio, noi pratichiamo con esse per capirle, per capire cosa fare quando emergono, e come prendercene cura, e per capire le nostre opzioni. Se la rabbia è fatta di queste cose, di cosa pensate sia fatto l'amore? Di tutto ciò che non appartiene all'amore. Inclusa la nostra rabbia e il nostro odio. Quindi qui... a volte, quando siete qui nel Monastero, verrete incoraggiati a coltivare la pace e l'amore, e fuori da questo posto, lontano da un luogo di pace, calma, stabilità, amore, potreste pensare: "E la mia rabbia?", "E il mio odio? Io sono più efficiente quando agisco in base alla mia rabbia" "Io sono più efficace quando agisco in base all'odio". La realtà è che sarete ugualmente efficaci, se non di più, agendo in base al vostro amore. Perché il vostro amore contiene in sé anche la vostra rabbia e il vostro odio, e questa è l'essenza dell'inter-essere. Ogni cosa è fatta di altre cose, ogni cosa è fatta di altre cose. È buffo, mi ricordo di una volta che qualcuno mi ha chiesto "Se tu dici che ogni cosa è fatta di altre cose, stai dicendo che tutte le cose sono uguali?", "stai dicendo che tutte le cose sono la stessa cosa?". Beh, devo dire che... come dire... quando ho sentito quella domanda ho pensato: "Non credo che tu sia mai tornato al tuo corpo", "Non credo che tu sia mai tornato a casa nel tuo corpo". Perché, quando torniamo a casa nel nostro corpo, la rabbia è sentita in maniera molto diversa, quando emerge. Quando c'è rabbia, sentiamo il nostro corpo in modo diverso, e anche quando c'è amore, sentiamo il nostro corpo in modo diverso, e sentiamo anche la nostra mente in modo diverso. Quindi non è la stessa cosa. Quando diciamo che la rabbia è fatta da ciò che non appartiene alla rabbia, non stiamo mettendo tutto in un cesto, mescolando tutto insieme per renderlo uniforme e la stessa cosa, vogliamo essere in grado di riconoscere tutti gli elementi, e comprenderne la natura. Quindi, l'amore è fatto di ciò che non appartiene all'amore, inclusa la rabbia, e incluso l'odio. Ho sentito... molta della rabbia e del dolore nel Movimento, si sono adesso trasformati in vero odio, e che si è creata una specie di conflitto, "dovremmo agire in base al nostro amore o in base al nostro odio?". "Quale dei due è più efficace?" "Cosa posso fare con il mio odio?" Ciò che è veramente forte nella pratica del Mero Riconoscimento e che non c'è conflitto, non cerchiamo nemmeno di sbarazzarci dell'odio, ma soltanto di essere presenti con esso e di comprenderlo, di riconoscerlo, oservarlo in profondità. Ieri, quando pensavo a questo discorso, mi è apparso subito chiaro, tutte queste Formazioni Mentali hanno ciascuna il suo ruolo, ciascuna la sua virtù, anche la rabbia ha la sua virtù, perché quando siamo arrabbiati significa che c'è qualcosa di strano, di doloroso. Per l'odio è lo stesso, anche l'odio ha le sue virtù. Riceverò sicuramente un sacco di lamentele dalla Comunità buddhista per aver detto questo, perché, si sa, per loro tutto ruota intorno alla pace, ecc. e l'odio è considerato uno dei tre "veleni", ma, praticando, ho scoperto che tutte le Formazioni Mentali hanno le loro virtù, incluso l'odio. E, quando guardo più a fondo nell'odio riesco a vedere il dolore, ma riesco anche a vedere il mio amore. È un po' come dire, se non si è mai stati affamati non si può sapere come ci si sente da sazi. Quindi, se non avessi dell'odio nel mio cuore, non saprei veramente cos'è l'amore, senza odio non si può capire cosa si prova quando c'è amore. Quindi, quando guardo all'odio, riconosco che anche esso ha le sue virtù. Quando si arriva al punto in cui la rabbia raggiunge il punto di ebollizione, e diventa odio, posso guardare, e riconoscere la mia frustrazione, il mio dolore, la mia sofferenza, ma posso anche vedere il mio amore e la mia speranza, così tante cose che, forse in quei momenti sembrano sbagliate, e non so cosa fare al riguardo, e allora l'odio emerge. Per me, come ho detto, anche l'odio ha le sue virtù, ma quando pratico, e familiarizzo con il tornare a casa nel mio corpo, mi accorgo anche che ha i suoi limiti, l'odio e la rabbia, hanno i loro limiti. Hanno i loro limiti per la mia salute, ovviamente, hanno i loro limiti per il modo in cui mi nutro, o per come mi relaziono ai miei cari, o alla mia Comunità, l'odio, in queste cose, ha i suoi limiti. Quello che ha di potente è che mi consente di vedere ciò che non va, quello che è sbagliato per me, perché a volte posso avere le mie ragioni per odiare qualcosa o qualcuno, ma questo non vuol dire niente, e quindi facendomi vedere ciò che è sbagliato, identificando ciò che è sbagliato, ho la possibilità di guardare più a fondo in questo, e cercare di capire cosa ha determinato una tale situazione, e cosa posso fare, cosa posso fare per alleviarlo. Quindi, avere la possibilità di praticare questo se qualcosa emerge qui, abbracciamolo, calmiamolo quanto serve per poter guardare profondamente dentro di esso, e non esserne impossessati, potremmo avere un'intuizione sul cosa dobbiamo fare, per poter gestire la situazione. Così l'odio non alimenta il conflitto e non guida le mie azioni, ma è l'intuizione e la comprensione che guideranno le mie azioni. Forse adesso è il momento di ascoltare un rintocco della campana. E mentre ascoltate, vorrei invitare tutti a concentrarvi nuovamente sul vostro respiro, è possibile rilassare ogni cellula del nostro corpo con la respirazione consapevole, è anche possibile rilassare ogni Formazione Mentale presente in questo momento, con la respirazione, quindi queste sono le due cose che dobbiamo imparare in questo ritiro, come rilassare ogni cellula nel nostro corpo, e come rilassare ogni Formazione Mentale, che è presente nella nostra mente. Sappiamo che questi semi, come ha detto Fratello Pháp Hữu nel suo discorso, contengono l'essenza dei nostri antenati. Molti di questi semi li abbiamo ereditati, altri li abbiamo sviluppati, altri provengono dalla educazione, dalla scolarizzazione che abbiamo ricevuto, o dalla società, dalla Coscienza Collettiva. Tutti questi semi sono fatti sia di Coscienza individuale che collettiva, La rabbia che provate non è soltanto la "vostra" rabbia, è anche la rabbia che c'è nella collettività, e quella dei vostri antenati, la rabbia... del Pianeta, non è solo la "nostra" rabbia di cui dobbiamo preoccuparci. Questa mattina Fratello Pháp Hữu ha anche raccontato la sua esperienza da bambino di 8 anni, quella di ricevere amore e attenzione per la prima volta, quando qualcuno si è offerto di aiutarlo a prendere del muesli per la colazione, quella era la prima volta... che riceveva un gesto amorevole. Allora, quando ha raccontato quella storia, nella mia mente mi è sembrato di vedere l'ambiente in cui era cresciuto, che non conteneva quell'amorevolezza, e che non presentava quella gentilezza. E quando parlavo della rabbia e dell'amore e dell'odio, con tutti i suoi limiti, pensavo anche ai bambini, che crescono in ambienti dove sono esposti alla rabbia ogni giorno, e sono esposti all'odio, anche quando quella rabbia e quell'odio non sono diretti proprio a loro, ma possono sentirli, e così quei semi vengono innaffiati ogni giorno, e si trovano a crescere cono così tanta rabbia e odio nei loro cuori senza, in realtà, essere mai stati in situazioni di vero conflitto, questo era quello che pensavo. Quindi, le azioni... sono molto consapevole di questo aspetto, perché vivo in una Comunità con altre persone, quindi quando le mie azioni nascono da un luogo di rabbia, possono essere molto distruttive per i miei confratelli e consorelle, anche quando penso che la mia rabbia sia giustificata, perché ne vedo l'effetto distruttivo sulla salute mentale di chi mi è vicino. Anche se la mia rabbia non è diretta a loro in particolare, ma loro possono sentirla, la sentono e influenza la loro serenità mentale. E questo è proprio dove si rivelano i limiti della rabbia e dell'odio, mentre, se le stesse azioni nascono da un luogo di amore, allora hanno un effetto molto diverso, sulle menti e i corpi, nostri e di quelli che ci circondano, vengono sentite in maniera diversa. Ok. Allora, ho ancora 10 minuti da dedicare a questo nuovo argomento, un principio molto interessante chiamato Manas, e relativo alla Coscienza. Quindi, c'è un livello di Coscienza che chiamiamo... Questi sono i primi cinque tipi di Coscienza, la Coscienza Mentale è il sesto, e Manas è il settimo. Manas è molto interessante, e un modello molto utile, un concetto molto utile. Manas è la parte di noi che, possiamo definire... come l'istinto di sopravvivenza. L'istinto di sopravvivenza. La volontà di vivere. Manas è anche... ha molte funzioni diverse, e una di queste funzioni è l'appropriarsi... ... di un sé. L'appropriazione del sé. Come fa a fare questo? Farà una sceltà tra i semi presenti nella Coscienza Deposito identificandosi con essi: "Ah, questo sono io, e anche questo sono io" ecc." "Io sono così, e così, e così" fino ad avere un sottoinsieme di essi con il quale identificarsi: "Questo sono io". Quindi, quando nel buddhismo parliamo dell'illusione del sé, questo è ciò a cui ci riferiamo, Manas crea un illusione di sé mentre in realtà noi abbiamo tutti i semi, e quindi tutto il potenziale, ma il Manas dice: "Io sono soltanto questo, questo e questo" "Io sono una persona compassionevole, una persona empatica, sono una persona gentile, non sono una persona irascibile, non ho una mente ristretta, sono di ampie vedute, sono molto liberale", ecc. Quindi questa è la funzione del Manas, quella di creare questa illusione, l'illusione dell'appropriazione di un sé, È un po' come la profilazione, ho sentito questo termine ieri, cioé la creazione di un profilo personale, come si fa oggi con i social media. Quando create il vostro profilo sui vostri social, e volete proiettare una certa immagine di voi, quello è il Manas all'opera. Quindi potete dire, è una pratica simile a quella vista prima, dovete semplicemente dire: "Ciao Manas", e poi non dategli retta. Non credete che il vostro profilo sui social sia veramente ciò che siete, ognuno di noi è tante cose insieme, quello è solo una piccola parte, ma in quel momento scegliamo di dire: "Ah, questo sono io". quello è il Manas che ci fa appropriare di un sé. Profilazione. Il Manas crea continuamente profili personali al livello della Coscienza Deposito. La terza funzione del Manas è... la ricerca del piacere. Ed ha anche la funzione di evitare il dolore. A volte queste due funzioni lavorano insieme, una forma di ricerca del piacere consiste nell'evitare il dolore, nessuno vuole sentire il dolore. E si possono riconoscere queste due funzioni anche a livello cellulare, in ogni cellula del vostro corpo. Infatti, dipende dalla vostra sensibilità. Per esempio, se toccate una pentola bollente, istintivamente toglierete subito la mano, perché non volete provare quel dolore, e quello è il Manas all'opera. Ricerca del piacere. A volte consiste semplicemente nell'evitare il dolore. Ogni volta che proviamo dolore, il nostro istinto ci spinge a fuggire da esso, vogliamo eliminarlo, perché non siamo capaci di convivere con esso, allora, per esempio, lavoriamo più intensamente, abbiamo bisogno di identificare un ideale per cui lottare, dobbiamo... non so, andare su una piattaforma di streaming, o qualcosa del genere, insomma facciamo qualsiasi cosa per evitare il dolore, o attraverso il consumo, oppure fuggendo da esso. In effetti il consumo è una forma di fuga. Così, la ricerca del piacere e il rifiuto del dolore sono molto collegati, E a volte... la ricerca del piacere non è sempre... a volte si manifesta in maniera molto contorta, come ad esempio, quando lasciamo commenti poco carini sui social, e ci sentiamo bene per questo, è una piacevole sensazione. E quando questo succede, allora potete dire: "Ciao Manas!" E poi chiedervi: "Da quale dolore sto scappando?" Disapprovare qualcosa, o cancellare qualcosa, oppure lasciare commenti offensivi anche all'interno della Comunità, o in ambito sociale, dove invece c'è così tanto bisogno di solidarietà. Potrebbe essere per via del dolore dell'insufficienza, del non sentirsi "abbastanza", spesso sentiamo di non essere "abbastanza", e allora l'energia aggressiva è una forma di ricerca del piacere. Un'altra caratteristica... è il non vedere i pericoli insiti nella ricerca del piacere, non riconoscere i pericoli insiti nella ricerca del piacere. E il non riconoscere i pericoli insiti nell'evitare il dolore, e i benefici della sofferenza. E l'ultima è: ignorare la legge della moderazione. Penso che conosciamo tutti questo, ignorare i pericoli insiti nella ricerca del piacere, la mente non si sente mai sazia, più riceve e più vuole, quindi la moderazione è veramente un'elemento chiave. Ecco perché, tornare al nostro corpo, riconoscere le sensazioni che si presentano nel nostro corpo, specialmente quelle spiacevoli, imparare a gestirle, ci aiuta anche ad imparare a gestire la ricerca ossessiva del piacere, la ricerca di continue soddisfazioni, la ricerca di qualcosa che possa alleviare il nostro dolore. La bontà del dolore, la bontà della sofferenza, quando siamo in grado di... quando mi trovavo al Blue Cliff Monastery, avevamo un Fratello quando mi trovavo al Blue Cliff Monastery, avevamo un Fratello che era un ex tossico-dipendente, aveva provato ogni tipo di droga, ogni tipo di dipendenza. Quando arrivò al Monastero ancora non si era del tutto disintossicato. Ma poi, è diventato un monaco, e ha iniziato a praticare, e a prendersi cura di sè stesso, e mi sono accorta che ogni volta che ci trovavamo in gruppi di condivisione, ogni volta che lui condivideva con noi un pensiero o un sentimento, era un'esperienza molto potente, perché lui sapeva cosa fosse il dolore, sapeva come trattarlo, come trasformarlo, e così tutto il dolore che aveva provato per via della sua dipendenza e delle sue abitudini ha imparato a gestirlo in maniera diversa, ed è stato così giovevole per tutti quelli che stavano affrontando quel tipo di difficoltà che lui aveva provato. Quindi, la bontà della sofferenza. Quindi, il Manas ha tutte queste funzioni, e se le osserviamo in profondità, possiamo vedere che molte di queste... per esempio, l'appropriazione del sé ha anche una funzione protettiva, proteggere, ogni volta che il sé è minacciato il Manas si mette all'opera. Quindi dobbiamo essere in grado di accoglierlo, Ogni volta che il sé si trova a confronto con il dolore, e quindi ha la tendenza a cercare qualcosa per coprirlo o alleviarlo, dobbiamo essere in grado di accogliere questo processo e capire perché è importante. Perché... nel mondo di oggi, queste nostre tendenze fondamentali e naturali inclusa questa, vengono sfruttate a scopo di lucro. Tutte le pubblicità che vediamo, tutta la cultura del consumo, è guidata dal Manas, la nostra incapacità di gestire il dolore, ci spinge a creare, e a fare parte, di una cultura consumistica, per coprire, per fuggire, per evitare di affrontare quello che non ci piace. È per questo che è così importante tornare a casa nel nostro corpo, tornare e prenderci cura di ciò che non va nel nostro corpo, prenderci cura delle nostre Formazioni Mentali, quando il dolore emerge, quando la sofferenza emerge. Quindi ora sappiamo come contrastare la cultura del consumismo, sappiamo come... prenderci cura di noi stessi. Forse adesso è il momento di ascoltare un rintocco della campana, quindi concluderò rapidamente. È molto bello vedere come tutti abbiate la capacità di rilassarvi, rilassare il corpo e le Formazioni Mentali. In questo ritiro, avremo anche l'opportunità di praticare quella che chiamiamo Meditazione di Servizio, o Meditazione Lavorativa. Dove possiamo avere la migliore opportunità di mettere in pratica questo modello? Durante il ritiro, sarete divisi in squadre, o famiglie, una "famiglia di lavaggio" i cui membri si occuperanno di lavare i piatti dopo i pasti, una "famiglia di pulizia dei bagni", che, appunto, puliranno le toilettes, che, secondo me, è uno dei lavori più gratificanti, in termini di riconoscere e trasformare le nostre Formazioni Mentali, e poi ci sarà la famiglia che si occuperà di preparare la Sala di Meditazione. Quindi, mentre sarete intenti a praticare questa forma di Meditazione di Servizio, vi invitiamo anche a tornare al vostro corpo, a riconoscere le vostre abitudini, a come vi muovete, se rapidamente, oppure lentamente, quando lavate i piatti, con quanta forza lo fate? È davvero necessario usare tutta quella forza? Perché è probabile che lo facciate non solo con i piatti, ma con molte altre cose. La Formazione Mentale che emerge quando laviamo i piatti viene applicata anche a molte altre cose, quindi quando laviamo i piatti abbiamo la possibilità di notare questa cosa, come siamo usi muoverci, quello che pensiamo del lavoro che stiamo svolgendo, il modo in cui ci rapportiamo con gli altri, Quindi, la Meditazione di Servizio è un'ottima opportunità di riconoscere le diverse Formazioni Mentali che emergono, e anche le abitudini dei nostri corpi, che sono radicate profondamente, i modi in cui ci muoviamo, la nostra postura, mentre lavoriamo, possiamo esercitarci a riconoscere ciò che avviene nei nostri corpi, e anche ciò che avviene nella nostra mente. E, di volta in volta, se sarete fortunati, durante le sessioni lavorative potrete sentire dei rintocchi di campana, e quelli sono davvero delle preziose opportunità di tornare a sé stessi, prendere un momento di pausa, e realizzare: "Ah, stavo lavorando in quel modo abitudinario", "Ah, ecco dove stava vagando la mia mente, da qualche parte nel passato, o nel futuro, non qui nel presente, neanche lontanamente vicino al presente". Quindi, abbiamo l'opportunità di riconoscere, le diverse abitudini che abbiamo, e i diversi modi, più o meno consolidati, in cui operiamo. La Meditazione Lavorativa è un'occasione meravigliosa di applicare questi principi. L'altra area è... quando lavoriamo, abbiamo molte idee, per esempio, come allestire la Sala di Meditazione nella maniera più efficiente, e come comunicare questo tra di noi, e come arrivare ad un accordo, come possiamo rinunciare ad un'idea, queste sono tutte opportunità per praticare. Specialmente quando riconosciamo le nostre idee, come possiamo lasciarle andare? Quando pulisco i bagni, sto discriminando contro i bagni? La mia mente discriminativa, quello che è pulito, quello che non lo è, chi deve pulire i bagni e chi no, tutte queste idee e Formazioni Mentali che emergono, abbiamo la possibilità di riconoscerle, di respirare con esse, praticare, osservarle in profondità. È vero? Tutto questo è vero? È vera questa realtà? È reale ciò che è vero? C'è un gatha bellissimo sulla pulizia dei bagni, che io amo molto, e dice: "Contaminato o immacolato", puro o impuro, contaminato o immacolato. Queste idee esistono solo nelle nostre menti, è la realtà dell'inter-essere è insuperata. Comunque, abbiamo molti gatha, o piccole poesie, che ci aiutano ad affrontare il lavoro, se siete fortunati, quando pulite i bagni li vedrete, non so se ce ne sono anche nelle aree di lavaggio delle stoviglie, ma il mio Fratello mi sta dicendo : "No, non in Upper Hamlet", ma abbiamo altre pratiche... lavare i piatti è un'opportunità meravigliosa per tornare a sé, e per imparare davvero i nostri modi di essere, e come possiamo prenderci cura dei nostri corpi, e delle Formazioni Mentali che emergono mentre lavoriamo, mentre siamo in movimento. Quindi abbiamo una meravigliosa opportunità oggi pomeriggio alle 17:00. Forse il mio Fratello farà altri annunci al riguardo. Quindi, grazie a tutti... per avermi ascoltato tutto questo tempo, mi sono dilungata un po'. Grazie della vostra attenzione. Sottotitoli: La Stele di Rosetta www.youtube.com/@marioleonardi3891