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Come parlare con chi la pensa diversamente | Guadalupe Nogués | TEDxRíodelaPlata

  • 0:12 - 0:17
    Vorrei parlarvi della verità
    e delle conversazioni.
  • 0:18 - 0:23
    Ho una formazione scientifica,
    ma ho poi preso cammini sconosciuti.
  • 0:24 - 0:27
    La scienza è un modo
    per fare domande al mondo
  • 0:27 - 0:30
    ed ascoltare le sue risposte.
  • 0:31 - 0:33
    Non conosceremo mai tutto.
  • 0:33 - 0:37
    Ma ciò non significa
    che non sappiamo niente.
  • 0:37 - 0:39
    Sono tante le cose che già conosciamo.
  • 0:40 - 0:44
    Eppure, l'evidenza a volte
    viene lasciata da parte
  • 0:44 - 0:49
    quando prendiamo decisioni
    o ci creiamo un'immagine del mondo.
  • 0:50 - 0:55
    Ad esempio, sappiamo già che
    il cambiamento climatico è reale,
  • 0:56 - 0:58
    ma c'è chi lo nega.
  • 0:59 - 1:02
    Sappiamo già che i vaccini
    funzionano e sono sicuri,
  • 1:03 - 1:05
    ma c'è anche chi lo dubita.
  • 1:06 - 1:09
    Questa è stata la mia prima delusione:
  • 1:10 - 1:15
    le prove sono necessarie,
    ma non sufficienti.
  • 1:16 - 1:19
    A quel punto,
    mi si è aperto un nuovo cammino.
  • 1:20 - 1:23
    Pensavo che il problema fosse l'educazione
  • 1:23 - 1:26
    quindi ho lasciato il laboratorio
    per dedicarmi all'insegnamento.
  • 1:27 - 1:29
    Amo la docenza,
  • 1:29 - 1:32
    l'aula è uno dei miei posti preferiti,
  • 1:32 - 1:36
    ma lì ho riscontrato
    lo stesso problema di prima.
  • 1:38 - 1:40
    Stavo facendo una lezione sui vaccini
  • 1:40 - 1:42
    e una studentessa ha detto
    che non si vaccinava
  • 1:42 - 1:45
    perché i vaccini le sembravano pericolosi.
  • 1:46 - 1:48
    Ho subito pensato:
  • 1:49 - 1:51
    "Dice così perché non conosce il tema;
  • 1:52 - 1:54
    se glielo spiego, cambierà idea".
  • 1:55 - 1:58
    Gliel'ho spiegato, ma non ha funzionato.
  • 2:02 - 2:04
    L'evidenza non è sufficiente.
  • 2:05 - 2:07
    L'educazione non è sufficiente.
  • 2:08 - 2:10
    Seconda delusione.
  • 2:13 - 2:16
    Ciò che è successo con quella studentessa
  • 2:16 - 2:19
    rappresenta la mia prima esperienza
    personale con la post-verità,
  • 2:20 - 2:24
    cioè quel che succede quando,
    nonostante l'informazione sia nota,
  • 2:24 - 2:29
    la si lascia da parte e si seguono
    le emozioni o le credenze.
  • 2:30 - 2:34
    A quel punto,
    si è aperto un nuovo cammino.
  • 2:35 - 2:37
    Non sarà mica
    un problema di comunicazione?
  • 2:39 - 2:43
    Siccome la scienza è uno strumento,
    l'ho usato per studiare la post-verità.
  • 2:44 - 2:47
    Ho iniziato a parlare con le persone
    che dubitano dei vaccini
  • 2:47 - 2:50
    e a riunirmi con medici e giornalisti
  • 2:50 - 2:53
    per cercare di migliorare
    la comunicazione sul tema.
  • 2:54 - 2:59
    È stato lì che ho capito di non aver
    mai imparato a fare conversazione
  • 2:59 - 3:01
    con chi la pensa diversamente.
  • 3:03 - 3:05
    Ad esempio:
  • 3:05 - 3:09
    come dialoghiamo quando
    il problema non è l'evidenza,
  • 3:09 - 3:12
    ma un disaccordo ideologico?
  • 3:13 - 3:15
    Ci sono esperimenti che dimostrano
  • 3:15 - 3:19
    che quando le persone conversano
    soltanto con chi la pensa come loro,
  • 3:19 - 3:23
    le loro opinioni diventano
    più estreme e omogenee.
  • 3:25 - 3:28
    Ma per avere una sana democrazia,
  • 3:28 - 3:30
    non abbiamo bisogno che
    chi la pensa diversamente
  • 3:31 - 3:36
    si possa intrattenere in lunghe,
    oneste e profonde conversazioni?
  • 3:37 - 3:39
    Non è quello che sta accadendo.
  • 3:40 - 3:45
    Ogni discussione, ogni disaccordo,
    ogni conversazione
  • 3:45 - 3:49
    sembra una battaglia tra il bene e il male.
  • 3:49 - 3:53
    Le nostre opinioni,
    invece di essere provvisorie,
  • 3:54 - 3:59
    dei ponti per comunicare
    con gli altri, sono inamovibili,
  • 4:00 - 4:02
    un fosso che scaviamo e che separa
  • 4:02 - 4:05
    chi sta dalla nostra parte dagli altri.
  • 4:07 - 4:12
    Il dialogo sparisce,
    l'accordo è impossibile,
  • 4:12 - 4:15
    e il mondo si frammenta
    in una combinazione esplosiva
  • 4:15 - 4:18
    di aggressività e diffidenza.
  • 4:19 - 4:21
    Si può fare qualcosa?
  • 4:22 - 4:26
    Non tutte le opinioni nascono uguali.
  • 4:27 - 4:31
    Alcune sono deboli o temporanee,
  • 4:32 - 4:35
    altre sono intense o durature,
  • 4:36 - 4:40
    e altre diventano parte
    della nostra identità.
  • 4:42 - 4:45
    Quando è così, qualsiasi dubbio
    su ciò che pensiamo
  • 4:45 - 4:48
    diventa un dubbio su chi siamo,
  • 4:49 - 4:51
    e questo ci risulta insopportabile.
  • 4:53 - 4:56
    Inoltre, la necessità
    di proteggere la nostra integrità
  • 4:56 - 5:00
    ci spinge a riunirci con chi
    sta nella nostra stessa situazione.
  • 5:01 - 5:03
    Questo è il tribalismo.
  • 5:05 - 5:10
    Per questo a volte né l'evidenza
    né l'educazione funzionano.
  • 5:11 - 5:15
    Non pensiamo qualcosa,
    siamo quel qualcosa.
  • 5:15 - 5:23
    (Applausi)
  • 5:23 - 5:25
    Vi faccio una domanda:
  • 5:26 - 5:29
    vi è mai capitato di assistere
    a una riunione sociale
  • 5:29 - 5:34
    in cui ci sono persone
    che non conoscete e pensare:
  • 5:34 - 5:41
    "Mmh, non so cosa pensano queste persone,
    meglio se non parlo di questo tema"?
  • 5:41 - 5:42
    Vi è capitato?
  • 5:43 - 5:46
    Bene, alzi la mano
    chi ha vissuto qualcosa del genere.
  • 5:48 - 5:49
    Guardatevi.
  • 5:53 - 5:58
    Il problema del tribalismo non è solo che
    crea un clima di permanente conflitto,
  • 5:58 - 6:01
    ma che crea pure silenzi.
  • 6:02 - 6:05
    Alcuni di noi evitano il dibattito
  • 6:05 - 6:09
    ma non perché non abbiamo un'opinione
    o non ci interessi quello che succede.
  • 6:10 - 6:13
    Non siamo tiepidi.
  • 6:14 - 6:19
    Per il clima aggressivo,
    perché le cose non avanzano,
  • 6:19 - 6:26
    per paura, per stanchezza, per
    la penalizzazione sociale del dissenso,
  • 6:27 - 6:34
    per uno o più di questi motivi,
    abbandoniamo la conversazione in silenzio.
  • 6:35 - 6:38
    È un silenzio che fa rumore.
  • 6:40 - 6:43
    E di conseguenza,
    l'impossibilità di dialogare
  • 6:44 - 6:46
    fa diminuire il numero di voci
  • 6:47 - 6:50
    fin quando a volte non ne rimane che una.
  • 6:51 - 6:55
    Confondiamo il silenzio con l'assenso
  • 6:56 - 7:00
    e si crea un'illusione di consenso.
  • 7:01 - 7:06
    Siccome si sente una sola opinione,
    sembra ci sia una sola opinione
  • 7:06 - 7:11
    e quindi qualsiasi altra opinione
    non è solo diversa,
  • 7:11 - 7:17
    ma anche dissonante, estranea
    e deve essere eliminata.
  • 7:19 - 7:22
    Generalmente, associamo l'idea di censura
  • 7:22 - 7:25
    a quella di un potere
    che proibisce dall'alto.
  • 7:26 - 7:29
    Ma c'è una forma più sottile:
  • 7:29 - 7:31
    la censura dal basso,
  • 7:32 - 7:36
    quella che, attraverso
    strumenti di disciplinamento sociale,
  • 7:36 - 7:41
    come ad esempio alzare il tono della lite,
    fa sì che ci si ritiri.
  • 7:42 - 7:47
    Questa è una minaccia
    alla libertà di espressione.
  • 7:48 - 7:52
    E mi fa anche pensare che
    è un problema per la democrazia.
  • 7:53 - 7:57
    Sia nel nostro piccolo,
    che su grande scala.
  • 7:59 - 8:02
    Sembrerebbe, quindi,
    ci siano solo due opzioni:
  • 8:03 - 8:08
    o presentiamo le nostre idee disprezzando
    chi non la pensa come noi,
  • 8:08 - 8:10
    oppure rimaniamo zitti.
  • 8:11 - 8:15
    E così facendo cediamo il controllo
    a chi decide di parlare.
  • 8:16 - 8:18
    Ma questo è un falso dilemma.
  • 8:18 - 8:22
    C'è un'altra opzione,
    ma dobbiamo portarla allo scoperto
  • 8:22 - 8:25
    perché è sommersa
    in questo mare di tribalismo.
  • 8:27 - 8:32
    Possiamo mantenere posizioni definite,
    persino molto forti,
  • 8:32 - 8:36
    senza arrivare alla dinamica
    del discorso intollerante.
  • 8:37 - 8:41
    È una delle cose che ho imparato
    parlando con le persone
  • 8:41 - 8:42
    che hanno dei dubbi sui vaccini.
  • 8:45 - 8:51
    Per interrompere il tribalismo,
    per cercare la maggior quantità di voci,
  • 8:51 - 8:55
    per uscire da questa dinamica
    di amici e nemici,
  • 8:55 - 9:01
    propongo di distinguere tra
    ciò che pensiamo e come lo pensiamo.
  • 9:02 - 9:07
    E se a quel "come" togliamo il tribalismo,
  • 9:08 - 9:10
    possiamo presentare le nostre opinioni
  • 9:11 - 9:14
    senza che ciò che pensiamo
    diventi ciò che siamo.
  • 9:15 - 9:21
    Ritornano le sfumature,
    le conversazioni sono di nuovo possibili,
  • 9:22 - 9:27
    e a partire da lì
    si possono costruire consensi,
  • 9:27 - 9:32
    che sono il risultato degli accordi
    ottenuti nonostante le nostre differenze.
  • 9:33 - 9:37
    Ma quando parlo di queste idee, mi
    vengono di solito rivolte delle critiche.
  • 9:37 - 9:42
    Per esempio, sembra che
    pur di evitare i conflitti
  • 9:42 - 9:46
    propongo di lasciare che i consensi si
    indirizzino verso una direzione qualsiasi.
  • 9:47 - 9:50
    No, non è questo che intendo.
  • 9:51 - 9:58
    Se non ci esprimiamo perché
    ci sentiamo alienati o espulsi
  • 9:58 - 10:02
    non stiamo prendendo parte
    al processo decisionale,
  • 10:03 - 10:07
    ma tutti viviamo
    con le conseguenze di quelle decisioni.
  • 10:08 - 10:14
    Quindi, siccome non ci va bene tutto,
    abbiamo bisogno di parlare.
  • 10:15 - 10:20
    Ma se non vogliamo parlare
    in questo clima ostile perché ci sfinisce
  • 10:20 - 10:25
    e vediamo che non porta a niente,
    proviamo a superare il modo tribale.
  • 10:25 - 10:28
    Malgrado quanto potremmo pensare,
  • 10:31 - 10:33
    probabilmente abbiamo più in comune
  • 10:33 - 10:37
    con chi la pensa diversamente da noi
    ma ha voglia di conversare,
  • 10:37 - 10:43
    che con chi ha un'opinione come la nostra
    ma è intollerante.
  • 10:44 - 10:50
    (Applausi)
  • 10:52 - 10:54
    Di solito mi dicono anche
  • 10:54 - 10:58
    che non c'è molto da fare
    a livello individuale
  • 10:58 - 11:00
    per uscire dal modo tribale.
  • 11:00 - 11:04
    Ma a sembra di sì,
    ci sono cose da fare, ben concrete,
  • 11:04 - 11:07
    e io ho tre consigli
    che potrebbero aiutarci.
  • 11:09 - 11:13
    Primo, cercare il pluralismo.
  • 11:13 - 11:15
    Promuoverlo attivamente,
  • 11:16 - 11:19
    affinché il dissenso diventi visibile,
  • 11:19 - 11:24
    e questo è importante perché
    solo includendo il dissenso
  • 11:24 - 11:27
    possiamo ottenere un vero consenso.
  • 11:29 - 11:33
    Perché questo possa succedere,
    dobbiamo poter parlare
  • 11:33 - 11:36
    senza sentire che
    si viene penalizzati socialmente,
  • 11:38 - 11:41
    ma bisogna anche essere capaci
  • 11:41 - 11:44
    di ascoltare voci che non ci piacciono.
  • 11:45 - 11:50
    È questo il momento di difendere
    la libertà di espressione.
  • 11:51 - 11:54
    Proteggerla è più facile che recuperarla.
  • 11:55 - 11:58
    Imparare a conversare meglio,
  • 11:58 - 12:02
    a trovare modi migliori
    per dissentire.
  • 12:03 - 12:06
    Conversare non è aspettare
    il proprio turno per parlare,
  • 12:07 - 12:11
    cercando di imporre le nostre idee
    con la forza o l'insistenza.
  • 12:12 - 12:16
    È ascoltare per capire l'altro.
  • 12:17 - 12:20
    Senza ascolto non c'è conversazione.
  • 12:23 - 12:25
    Terzo,
  • 12:26 - 12:29
    separare le idee
    dalle persone.
  • 12:30 - 12:35
    Con il tribalismo, attaccare un'idea
    fa sì che la persona si senta minacciata
  • 12:36 - 12:39
    perché sente che
    viene attaccata nella sua persona.
  • 12:40 - 12:46
    Ma con questo atteggiamento,
    come possiamo migliorare le idee?
  • 12:46 - 12:51
    Bisogna discuterle
    perché sopravvivano le migliori.
  • 12:51 - 12:54
    Le persone si meritano rispetto,
  • 12:55 - 12:58
    le idee devono guadagnarselo.
  • 13:01 - 13:05
    Noi umani siamo inventori.
  • 13:06 - 13:08
    In un qualche momento,
    in un qualche posto,
  • 13:09 - 13:13
    abbiamo inventato l'idea di sederci
    vicino al fuoco a parlare.
  • 13:14 - 13:20
    In qualche modo, le conversazioni
    e il fuoco si assomigliano.
  • 13:21 - 13:24
    Entrambi si trovano
    sempre tra due pericoli:
  • 13:24 - 13:29
    quello di estinguersi
    e quello di crescere senza controllo.
  • 13:30 - 13:34
    Ci è voluto del tempo,
    ma abbiamo imparato a usare il fuoco.
  • 13:34 - 13:38
    Abbiamo imparato a mantenerlo vivo
    perché non si spenga
  • 13:39 - 13:42
    e a maneggiarlo
    perché non ci distrugga.
  • 13:44 - 13:49
    Magari è arrivato il momento di imparare
    a fare lo stesso con le conversazioni.
  • 13:50 - 13:51
    Grazie.
  • 13:51 - 13:54
    (Applausi)
Title:
Come parlare con chi la pensa diversamente | Guadalupe Nogués | TEDxRíodelaPlata
Description:

Questo intervento è stato presentato a un evento TEDx che utilizza il format della conferenza TED, ma è stato organizzato in maniera indipendente da una comunità locale. Per maggiori informazioni, visita il sito http://ted.com/tedx

Tanto tempo fa, noi esseri umani abbiamo inventato qualcosa di rivoluzionario: la conversazione. Intorno al fuoco, ascoltandoci, pensando con gli altri. In questi tempi in cui le scissioni, i blocchi, i tribalismi e le opinioni sembrano dividerci irrimediabilmente, Guadalupe Nogués ci ricorda il piacere di parlare, di condividere e persino di pensare in maniera diversa. Un tema di cui trattare con urgenza ai tempi nostri. A cosa si dedica una biologa? A fare ricerca e a insegnare, ovviamente. Ma anche a divulgare la scienza e a pensare all'educazione, alla post-verità e alle politiche pubbliche da un punto di vista scientifico. Ah, e a scrivere il libro "Pensar con otros: una guía de supervivencia en tiempos de posverdad" (2018). Tutto ciò sì è Guadalupe, ovviamente.

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Video Language:
Spanish
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
14:06

Italian subtitles

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