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Il segreto per cambiare gli altri | Luca Mazzucchelli | TEDxBologna

  • 0:15 - 0:20
    Se avessi la possibilità
    di realizzare un desiderio, uno soltanto,
  • 0:20 - 0:23
    per cambiare un aspetto della tua vita
    che non va come vorresti,
  • 0:25 - 0:27
    che cosa cambieresti?
  • 0:28 - 0:30
    Voi che cosa cambiereste?
  • 0:30 - 0:31
    Alzi la mano chi cambierebbe
  • 0:31 - 0:34
    il lavoro, il proprio capo,
    i propri collaboratori.
  • 0:35 - 0:39
    Avete paura, vi stanno guardando,
    per quello, eh?
  • 0:39 - 0:41
    Perché qua dietro lo so che c'è ...
  • 0:41 - 0:44
    Allora alzi la mano chi cambierebbe
    qualcosa del proprio corpo.
  • 0:44 - 0:48
    Magari perdere qualche chilo,
    o magari guadagnarli in muscoli.
  • 0:49 - 0:52
    Vabbè, qua già c’è più libertà.
  • 0:52 - 0:56
    Allora, alzi la mano
    chi cambierebbe conto corrente.
  • 0:56 - 0:58
    In meglio, s'intende.
  • 0:59 - 1:02
    Su questa ero certo
    che vi avrei preso tutti.
  • 1:02 - 1:05
    O magari siete di quelli
    che cambierebbero partner.
  • 1:06 - 1:10
    (Risate)
  • 1:13 - 1:16
    Più volte nel corso della mia vita
    mi sono posto questa domanda.
  • 1:17 - 1:19
    Intendiamoci,
    non se cambiare partner.
  • 1:19 - 1:21
    E la risposta variava,
  • 1:21 - 1:25
    perché alle elementari avrei voluto avere
    una famiglia più unita,
  • 1:25 - 1:27
    ma i miei genitori erano separati;
  • 1:29 - 1:34
    alle medie avrei voluto essere più bello,
    per piacere di più alle ragazze;
  • 1:34 - 1:37
    al liceo avrei voluto sentire
    i professori più complici,
  • 1:37 - 1:40
    mi sembravano tutti ostili
    e mi rifugiavo nella musica.
  • 1:40 - 1:43
    Qui, i grandi Vuoto a Rendere
    in sala prove.
  • 1:45 - 1:47
    Finita l’università avrei voluto lavorare,
  • 1:47 - 1:51
    ma mi sono scontrato con la difficoltà
    di accesso al mercato del lavoro.
  • 1:51 - 1:53
    Così, tutta la prima parte
    della mia vita
  • 1:53 - 1:55
    l’ho passata a combattere e lottare
  • 1:55 - 1:58
    per cercare di capire come cambiare
    le cose che non mi andavano bene:
  • 1:58 - 2:02
    da quello che gli altri pensavano di me
    alle grandi manovre economiche;
  • 2:02 - 2:04
    dalle relazioni interpersonali
  • 2:05 - 2:08
    a delle caratteristiche mie
    acquisite fin dalla nascita.
  • 2:09 - 2:12
    Quando sono diventato psicologo, invece,
  • 2:12 - 2:14
    ho allargato questa mia ricerca
    anche alle altre persone
  • 2:14 - 2:19
    e mi sono reso conto che loro, come me,
    utilizzavano principalmente tre strategie.
  • 2:19 - 2:22
    Queste strategie,
    se usate in piccola dose,
  • 2:22 - 2:23
    potevano anche portare
    qualche beneficio.
  • 2:23 - 2:26
    Ma se, come nella maggior parte
    dei casi accade,
  • 2:26 - 2:29
    erano le uniche tre carte
    da giocare davanti a una crisi,
  • 2:29 - 2:31
    non soltanto
    non risolvevano un bel nulla,
  • 2:31 - 2:34
    ma finivano per mantenere in vita
    la loro problematica.
  • 2:36 - 2:41
    La strategia oggi
    più diffusa è lamentarsi.
  • 2:42 - 2:44
    Ci lamentiamo un po’ di tutto:
  • 2:45 - 2:48
    che c’è crisi, che non c’è lavoro,
    che c’è traffico, che fa freddo,
  • 2:48 - 2:50
    che “io avrei fatto in modo diverso”.
  • 2:50 - 2:52
    Ci lamentiamo perché non c’è giustizia.
  • 2:53 - 2:56
    Conosco molte persone che cadono
    nella trappola della lamentela.
  • 2:56 - 2:57
    E il problema è
  • 2:57 - 2:59
    che se le si concede spazio mentale
  • 2:59 - 3:05
    questa ti paralizza, ti ipnotizza
    e si allarga a macchia d’olio.
  • 3:07 - 3:09
    Ricordo una ragazza
    che veniva nel mio studio,
  • 3:09 - 3:11
    la quale non faceva altro
    che piangersi addosso
  • 3:11 - 3:15
    da quando iniziava a parlare
    a quando smetteva per tornare a casa.
  • 3:15 - 3:18
    Aveva iniziato lamentandosi
    dell’ex fidanzato, che l’aveva lasciata,
  • 3:18 - 3:21
    poi della ragazza con la quale
    lui l’aveva tradita,
  • 3:21 - 3:23
    quindi del fatto
    che non aveva lavoro,
  • 3:23 - 3:26
    l’ultima manovra del Governo
    che non l’aveva aiutata.
  • 3:26 - 3:28
    Sentiva di non avere valore, capacità.
  • 3:28 - 3:30
    Ed ecco che la lamentela
  • 3:30 - 3:34
    aveva completamente colonizzato
    tutta quanta la sua quotidianità.
  • 3:35 - 3:39
    Ma lamentarsi per tutti noi
    è un po’ la grande tentazione,
  • 3:39 - 3:43
    perché con un piccolo sforzo
    puoi ottenere un grande risultato:
  • 3:44 - 3:48
    rivestire il ruolo della vittima,
    che va ascoltata, confortata, aiutata.
  • 3:51 - 3:52
    Ma badate bene:
  • 3:52 - 3:57
    potete lamentarti di notte o di giorno,
    da soli o con gli amici,
  • 3:57 - 4:00
    ad alta voce
    o nella vostra mente.
  • 4:01 - 4:03
    Potete lamentarvi
    di una cosa già successa
  • 4:03 - 4:06
    o di una cosa che magari
    un domani potrebbe accadere.
  • 4:06 - 4:08
    Potete lamentarvi a torto
  • 4:08 - 4:12
    o, come molto più spesso accade,
    potreste lamentarvi a ragione.
  • 4:12 - 4:15
    Perché tutti noi avremmo
    tante ragioni per poterci lamentare.
  • 4:16 - 4:19
    Ma la verità è che per quanto
    vi sforzerete di lamentarvi
  • 4:19 - 4:21
    difficilmente qualcosa
    intorno a voi cambierà.
  • 4:21 - 4:24
    Anzi, non farete altro
    che dare più attenzione
  • 4:24 - 4:26
    a ciò che vi infastidisce.
  • 4:27 - 4:30
    Se la strategia che privilegi
    quando le cose non vanno come vorresti,
  • 4:30 - 4:32
    è quella di lamentarti,
  • 4:32 - 4:36
    presupponi che qualcuno sia allo studio
    di un piano B per salvarti la pelle.
  • 4:36 - 4:38
    In bocca al lupo.
  • 4:38 - 4:42
    Altra strategia molto gettonata
    quando le cose ci stanno strette,
  • 4:42 - 4:43
    è quella di imporci.
  • 4:43 - 4:45
    Imporre il nostro bisogno.
  • 4:46 - 4:50
    Alla base di questa mentalità
    c'è un fattore culturale crescente,
  • 4:50 - 4:53
    in base al quale abbiamo imparato
    che se qualcosa non ci va bene,
  • 4:53 - 4:55
    è sufficiente cambiarlo.
  • 4:55 - 4:57
    Possiamo manipolare
    a nostro piacimento
  • 4:57 - 4:59
    ciò che ci circonda.
  • 4:59 - 5:00
    Non ti piace il naso?
  • 5:00 - 5:02
    Vai dal chirurgo estetico.
  • 5:03 - 5:04
    Ti senti un po' giù?
  • 5:04 - 5:06
    Ma perché mai
    stare nella sofferenza?
  • 5:06 - 5:08
    Prendi due pilloline
    e la risolviamo facile.
  • 5:09 - 5:11
    Tua moglie ti rompe? Divorzia!
  • 5:13 - 5:16
    Hai fresco? Accendiamo tutti quanti
    il riscaldamento a palla!
  • 5:18 - 5:19
    Tuo figlio non ti ascolta? Menalo!
  • 5:20 - 5:23
    È troppo grande
    e non riesci più a menarlo?
  • 5:23 - 5:25
    Mandalo dallo psicologo:
    siamo qui per questo, d’altra parte.
  • 5:25 - 5:28
    La mia vocazione - l’ho scelta
    per questo questa professione:
  • 5:28 - 5:30
    per far sì che il mondo attorno a voi.
  • 5:30 - 5:33
    si incastri alla perfezione
    con le vostre esigenze.
  • 5:35 - 5:37
    Il contesto all’interno del quale
  • 5:37 - 5:40
    questa strategia emerge
    in maniera molto importante
  • 5:40 - 5:42
    sono le relazioni di coppia.
  • 5:44 - 5:46
    Ne ricordo una, una coppia,
  • 5:46 - 5:48
    durante i colloqui della quale
    non facevo altro che ascoltare
  • 5:48 - 5:50
    che cosa, secondo l’uno,
  • 5:50 - 5:54
    l’altro avrebbe dovuto cambiare
    per risollevare le sorti del loro futuro.
  • 5:56 - 6:01
    Lui: “Eh, ma certo che te, per concederti,
    ma neanche a pregarti in cinese!”
  • 6:02 - 6:03
    Che poi è un classicone.
  • 6:04 - 6:07
    Lei: “No, sei tu che non cerchi mai
    se non per quello.”
  • 6:08 - 6:11
    Lui: “No, sei tu che non ti rendi conto
    di tutte le cose che faccio per te.”
  • 6:12 - 6:13
    Lei: “No, sei tu che non mi ascolti,
  • 6:13 - 6:17
    altrimenti faresti ben altro
    per venirmi incontro.”
  • 6:17 - 6:20
    E così via, all’infinito,
    un braccio di ferro logorante
  • 6:20 - 6:23
    che inizia sempre
    con la stessa parola stregata:
  • 6:24 - 6:25
    Tu.
  • 6:25 - 6:29
    Perché dobbiamo dimostrare
    tutta l’inadeguatezza dell’altro;
  • 6:29 - 6:32
    dobbiamo fargli vedere tutti i problemi
    cui dovrebbe porre rimedio
  • 6:32 - 6:36
    per restituirci la nostra felicità,
    che ci ha sequestrato.
  • 6:38 - 6:42
    Ma la verità è che sebbene questa cosa
    la diciamo spesso in buona fede,
  • 6:42 - 6:43
    credendoci profondamente,
  • 6:44 - 6:46
    difficilmente riusciamo
    a cambiare qualche cosa.
  • 6:46 - 6:49
    Anzi, invece che sciogliere i nodi
    alla base della relazione,
  • 6:49 - 6:52
    finiamo per irrigidirli,
    per appesantirli.
  • 6:52 - 6:56
    Se la strategia che privilegi
    quando le cose non vanno come vorresti,
  • 6:56 - 6:58
    è quella di imporre il tuo bisogno
  • 6:58 - 7:00
    e aspettare che gli altri
    si modifichino di conseguenza,
  • 7:01 - 7:02
    pensaci su un paio di volte
  • 7:02 - 7:08
    perché vivrai una vita
    piena di resistenze, piena di ostilità.
  • 7:11 - 7:14
    Terza strategia: quando le cose vanno
    in un modo che non ci piace,
  • 7:14 - 7:16
    è far finta che non ci siano.
  • 7:16 - 7:19
    Come uno struzzo: prendere la testa
    e metterla sotto terra.
  • 7:20 - 7:23
    Alla base di questa dinamica, spesso,
  • 7:23 - 7:25
    c’è il timore di affrontare
    il conflitto che emergerebbe
  • 7:25 - 7:28
    qualora noi dovessimo
    dimostrare i nostri bisogni.
  • 7:28 - 7:30
    E allora cosa facciamo?
  • 7:30 - 7:31
    Li soffochiamo “per il bene comune”.
  • 7:33 - 7:35
    Ma in questo modo
    non prendiamo mai una posizione
  • 7:35 - 7:38
    e quindi non riusciamo
    a definirci nella nostra identità.
  • 7:38 - 7:41
    E viviamo alla mercé dei bisogni altrui.
  • 7:42 - 7:46
    Ricordo un ragazzo, un giovane ragazzo,
    figlio di genitori separati,
  • 7:46 - 7:47
    il quale fin dalla prima infanzia
  • 7:47 - 7:50
    aveva imparato a districarsi
    con grande diplomazia
  • 7:50 - 7:52
    tra i litigi di mamma e papà,
  • 7:52 - 7:54
    spesso spinto dal timore che,
  • 7:54 - 7:56
    qualora si fosse apertamente schierato
    nei confronti dell’uno,
  • 7:56 - 7:58
    avrebbe perduto l’amore dell’altro.
  • 7:59 - 8:03
    In questa situazione limite,
    imparò delle cose importanti.
  • 8:03 - 8:10
    Ad esempio imparò
    ad ascoltare, ad accettare,
  • 8:10 - 8:14
    a ragionare su delle motivazioni
    tra loro anche distanti l’una dall’altra.
  • 8:14 - 8:16
    Ma d’altra parte
    non imparò mai a dire “no”
  • 8:16 - 8:18
    alle cose che non gli andavano bene.
  • 8:18 - 8:22
    Non imparò a dire “no” alle relazioni
    che lo andavano a cercare,
  • 8:22 - 8:24
    accettava qualsiasi
    condizione relazionale,
  • 8:24 - 8:27
    e anzi era uno di quelli che doveva
    sempre a tutti i costi mediare.
  • 8:27 - 8:29
    Ma in questo modo,
    dove andavano a finire
  • 8:29 - 8:32
    i suoi bisogni, i suoi desideri,
    le sue ambizioni?
  • 8:32 - 8:35
    Erano sempre sottomesse
    alla paura di affrontare il conflitto
  • 8:35 - 8:38
    e al bisogno di accontentare tutti quanti.
  • 8:38 - 8:42
    Se la strategia che privilegi
    quando le cose non vanno come vorresti,
  • 8:42 - 8:44
    è quella di soffocare i tuoi bisogni,
  • 8:46 - 8:49
    prima o poi il tuo corpo
    inizierà a parlare per te.
  • 8:49 - 8:53
    E invece che accontentare tutti quanti,
    finirai per scontentarli.
  • 8:55 - 8:57
    Lamentarsi,
  • 8:57 - 9:01
    imporre i propri bisogni o soffocarli
    sono 3 strategie limitanti.
  • 9:01 - 9:03
    E io ve lo posso dire
    con cognizione di causa
  • 9:03 - 9:06
    perché io stesso, a lungo,
    nella mia vita ne ho stra-abusato.
  • 9:07 - 9:08
    Vi racconto cosa mi è successo.
  • 9:09 - 9:12
    Un giorno il primario dell’ospedale
    presso il quale collaboravo
  • 9:12 - 9:14
    mi mandò a chiamare e mi disse:
  • 9:15 - 9:18
    “Mazzucchelli, qui per lei
    non c’è più posto.
  • 9:18 - 9:21
    Se ha piacere di continuare
    la collaborazione con noi,
  • 9:21 - 9:23
    deve accettare un trasferimento.”
  • 9:24 - 9:27
    E mi indicò un posto lontano,
    sperduto, detestato dai più.
  • 9:27 - 9:29
    Oltretutto, sarei dovuto andare lì
  • 9:29 - 9:31
    per fare un lavoro
    che neanche centrava un granché
  • 9:31 - 9:34
    con tutto quello che avevo
    studiato fino ad allora.
  • 9:35 - 9:37
    Mi sono sentito morire, ok?
  • 9:37 - 9:41
    Però non aveva senso per me lamentarmi,
    cercare di fargli cambiare idea:
  • 9:41 - 9:42
    “Dottore, ma mandi quell’altro!”
  • 9:43 - 9:45
    E men che meno, perché mai
    avrei dovuto accettare
  • 9:45 - 9:48
    un compromesso che per me
    era inaccettabile.
  • 9:50 - 9:53
    Lì compresi che
    per ottenere dei risultati diversi,
  • 9:53 - 9:56
    avrei dovuto io fare
    delle cose diverse.
  • 9:57 - 10:00
    Per la prima volta,
    chiaramente sulla mia pelle,
  • 10:00 - 10:06
    in quel momento compresi
    che il segreto per cambiare gli altri
  • 10:06 - 10:07
    è cambiare se stessi.
  • 10:07 - 10:09
    Se fossi cambiato io,
  • 10:10 - 10:13
    anche gli altri si sarebbero
    dovuti adeguare, modificare, cambiare.
  • 10:14 - 10:17
    Se fossi diventato
    uno psicologo super brillante,
  • 10:17 - 10:22
    competente, completo, unico,
    il primario non mi avrebbe mandato via.
  • 10:22 - 10:24
    E se anche lo avesse fatto,
  • 10:24 - 10:26
    la cosa non mi avrebbe
    colpito più di tanto.
  • 10:26 - 10:30
    Anzi, magari me ne sarei andato via io
    prima ancora che lui mi cacciasse.
  • 10:31 - 10:33
    Ma se ancora non ero quella persona,
  • 10:34 - 10:37
    la risposta non andava cercata
    nella colpa degli altri,
  • 10:37 - 10:42
    ma dovevo interrogarmi io
    nel profondo delle mie responsabilità.
  • 10:43 - 10:46
    Perché le cose
    non cambiano.
  • 10:47 - 10:49
    Siamo noi che cambiamo.
  • 10:50 - 10:52
    E il primo cambiamento
    che dobbiamo fare
  • 10:52 - 10:55
    va nella direzione di sceglierci.
  • 10:56 - 11:00
    Scegliti tu come causa delle cose
    che non vanno come vorresti.
  • 11:08 - 11:10
    Questo è il nostro bivio.
  • 11:10 - 11:12
    Se non trovi lavoro,
    ma "È colpa della crisi",
  • 11:12 - 11:15
    stai deponendo le uniche armi
    a tua disposizione.
  • 11:16 - 11:18
    Presto ti troverai
    solo e a mani nude
  • 11:18 - 11:20
    ad affrontare qualcosa
    di troppo più grande di te.
  • 11:20 - 11:23
    Voglio dire: è colpa della crisi,
    che cosa ci vuoi fare?
  • 11:24 - 11:27
    Ma se invece parti da te
    e pensi di essere perfettibile,
  • 11:27 - 11:30
    che forse hai un margine di cambiamento,
    che puoi migliorarti,
  • 11:30 - 11:32
    allora ti si aprono
    delle porte davanti.
  • 11:32 - 11:35
    Perché diventa una tua
    responsabilità la faccenda
  • 11:35 - 11:37
    e puoi decidere
    se imparare una nuova lingua,
  • 11:37 - 11:38
    se leggere dei libri,
  • 11:38 - 11:41
    frequentare dei corsi
    per acquisire nuove competenze
  • 11:41 - 11:42
    o consolidare quelle che già hai:
  • 11:42 - 11:45
    puoi lavorare su di te
    per diventare unico.
  • 11:46 - 11:49
    Perché la vita è di chi la fa.
  • 11:50 - 11:52
    Chi non la fa, la subisce.
  • 11:54 - 11:57
    Se all’interno della coppia
    le cose non vanno bene
  • 11:57 - 12:00
    e tu pensi che sia l’altro
    a dovere fare il primo passo,
  • 12:00 - 12:04
    gli stai inviando
    un messaggio di inadeguatezza
  • 12:04 - 12:05
    e lo stai allontanando.
  • 12:05 - 12:07
    Se invece parti da te,
  • 12:07 - 12:10
    e magari provi a porti ogni giorno
    questa semplice domanda:
  • 12:11 - 12:16
    “Che cosa io posso fare oggi di diverso
    per rendere la sua giornata migliore?”
  • 12:16 - 12:19
    Allora, le cose cambiano.
  • 12:19 - 12:23
    Ma non cambiano per caso,
    cambiano perché sei tu che sei cambiato.
  • 12:23 - 12:26
    Prima andavi alla ricerca
    delle sue mancanze,
  • 12:26 - 12:28
    ora vai alla ricerca dei suoi bisogni.
  • 12:28 - 12:32
    E poi cerchi di adoperarti
    per poterli soddisfare.
  • 12:32 - 12:35
    È in questo modo
    che crei uno spazio mentale
  • 12:35 - 12:38
    all’interno del quale
    ci si può prendere cura l’uno dell’altro
  • 12:38 - 12:39
    invece che farsi la guerra.
  • 12:41 - 12:44
    Se sei una di quelle persone
    che vanno con tutti,
  • 12:44 - 12:45
    che devono sempre dire di sì,
  • 12:45 - 12:48
    una di quelle persone che chiamo,
    perdonatemi il termine,
  • 12:48 - 12:50
    "prostituta relazionale”,
  • 12:50 - 12:53
    è chiaro che non soltanto
    stai perdendo tempo,
  • 12:53 - 12:56
    ma perdono anche di senso
    e significato le cose che tu fai.
  • 12:57 - 13:00
    Se invece parti da te stesso,
    da comprendere i tuoi bisogni,
  • 13:00 - 13:03
    cercare di capire quali azioni
    mettere in campo per preservarli,
  • 13:04 - 13:06
    allora il gioco diventa un qualche cosa
  • 13:06 - 13:09
    all’interno del quale
    puoi diventare padrone del tavolo.
  • 13:09 - 13:11
    È iniziando a lavorare su di me,
  • 13:11 - 13:15
    considerandomi causa delle cose
    che non andavano come volevo,
  • 13:15 - 13:17
    invece che loro semplice effetto,
  • 13:17 - 13:21
    che ho anche cominciato ad avvertire
    di essere una persona migliore.
  • 13:22 - 13:24
    Quando mi sono iscritto
    all’università, avevo un sogno:
  • 13:24 - 13:28
    il sogno di aiutare le persone
    a vivere meglio grazie alla psicologia.
  • 13:28 - 13:29
    Far comprendere loro
  • 13:29 - 13:33
    che con la mia materia c’erano
    degli strumenti pratici, concreti,
  • 13:33 - 13:34
    talvolta anche rapidi,
  • 13:34 - 13:37
    per portare grande valore
    all’interno della loro vita.
  • 13:38 - 13:42
    Però, amici, mi sono scontrato
    con un casino di problemi.
  • 13:43 - 13:46
    Stereotipi. Pregiudizi.
  • 13:46 - 13:49
    “Lo psicologo è il medico dei matti,
    lo psicologo è il medico dei deboli,
  • 13:49 - 13:52
    ma vai a parlare con un amico,
    ma vai dal parroco.”
  • 13:52 - 13:55
    Ma io che cosa avrei dovuto fare?
  • 13:55 - 13:57
    Avrei dovuto lamentarmi?
  • 13:57 - 14:00
    “Oh, possibile non vi accorgiate
    di quanto è bella la psicologia?”
  • 14:00 - 14:03
    Avrei dovuto cercare di cambiare
    le loro priorità mentali?
  • 14:03 - 14:05
    Avrei dovuto abbandonare il mio sogno?
  • 14:06 - 14:09
    No, ho dovuto imparare
    a parlare un linguaggio
  • 14:09 - 14:12
    che era quello non accademico
    ma più vicino alla gente.
  • 14:12 - 14:15
    Ho dovuto imparare
    le dinamiche delle piazze virtuali.
  • 14:15 - 14:18
    Ho dovuto imparare a utilizzare
    i nuovi strumenti tecnologici
  • 14:18 - 14:20
    per comunicare in maniera più efficace.
  • 14:20 - 14:23
    Ho dovuto imparare
    ad ascoltare i loro bisogni,
  • 14:23 - 14:26
    invece che imporre il mio.
  • 14:27 - 14:31
    Nel giro di poco tempo,
    seguendo questa direzione,
  • 14:32 - 14:36
    ho ottenuto dei risultati
    per me inimmaginabili.
  • 14:37 - 14:39
    Quando ho terminato
    il colloquio con il mio primario,
  • 14:39 - 14:41
    e la sua proposta di trasferimento,
  • 14:41 - 14:43
    non ci ho dormito
    per tre giorni e tre notti:
  • 14:43 - 14:45
    non sapevo cosa fare.
  • 14:49 - 14:53
    Ci ho pensato e alla fine ho deciso:
    avrei accettato il trasferimento.
  • 14:54 - 14:56
    Ma non come lo intendeva lui.
  • 14:56 - 14:58
    Mi sono trasferito qui.
  • 14:58 - 15:00
    Sono tornato a casa,
    ho acceso il computer
  • 15:00 - 15:03
    e ho registrato un video,
    che ho caricato su YouTube,
  • 15:03 - 15:05
    nel quale parlavo di psicologia.
  • 15:05 - 15:08
    Qui per la cronaca, racconto
    di come prendere a pugni l’ansia,
  • 15:08 - 15:09
    perché se no
    magari pensate che ...
  • 15:10 - 15:11
    Nel giro di poco tempo,
  • 15:11 - 15:14
    il mio canale YouTube è diventato
    il punto di riferimento in Italia
  • 15:14 - 15:17
    per quello che riguarda
    la psicologia in video.
  • 15:17 - 15:18
    E grazie a questa cosa
  • 15:18 - 15:22
    ogni giorno migliaia di persone
    si avvicinano alla psicologia
  • 15:22 - 15:24
    mettendo in discussione
    alcuni degli stereotipi
  • 15:24 - 15:26
    di cui prima vi ho accennato.
  • 15:26 - 15:30
    Recentemente,
    una rivista che dal 1974,
  • 15:30 - 15:33
    io sono del 79,
    divulga la psicologia in Italia
  • 15:33 - 15:35
    mi ha chiesto di diventare direttore,
    e oggi, ogni due mesi,
  • 15:35 - 15:39
    nelle migliore edicole in Italia
    esce la mia rivista.
  • 15:39 - 15:41
    E ciò che mi ha colpito più di tutto,
  • 15:41 - 15:44
    è stato il riconoscimento che i colleghi,
    all’inizio un po’ straniti,
  • 15:44 - 15:46
    hanno voluto lasciarmi.
  • 15:47 - 15:48
    Perché evidentemente
    hanno visto
  • 15:48 - 15:51
    che il mio tentativo
    di innovare la professione
  • 15:51 - 15:52
    e il modo di comunicarla,
  • 15:52 - 15:54
    aveva un qualcosa di sensato.
  • 15:54 - 15:56
    E in Lombardia sono stato eletto
  • 15:56 - 15:58
    alla vicepresidenza
    dell’Ordine degli Psicologi.
  • 15:58 - 16:03
    I sogni non diventano realtà
  • 16:03 - 16:07
    per caso, per fortuna
    o perché hai avuto culo.
  • 16:08 - 16:10
    La teoria che “devi avere culo”
  • 16:10 - 16:13
    è quella che sostengono
    e che portano avanti
  • 16:13 - 16:17
    chi non sa come si costruisce
    e ha bisogno di distruggerti.
  • 16:17 - 16:20
    Perché il culo te lo
    devi fare e anche tanto.
  • 16:20 - 16:22
    Devi mettere in discussione
    la tua identità,
  • 16:22 - 16:26
    i tuoi punti di partenza, le tue certezze
    e le tue abitudini di sempre.
  • 16:26 - 16:29
    Ecco: se c’è qualcosa che ho imparato
  • 16:29 - 16:33
    da tutto questo mio percorso interiore,
  • 16:33 - 16:36
    è che la transizione più importante,
  • 16:36 - 16:39
    forse quella più delicata
    ma anche la più urgente,
  • 16:40 - 16:42
    deve avvenire al nostro interno.
  • 16:42 - 16:45
    Dieci minuti fa
    vi ho posto una domanda:
  • 16:45 - 16:49
    “Se avessi la possibilità di esprimere
    un desiderio, uno soltanto,
  • 16:49 - 16:53
    per modificare un aspetto della tua vita
    che non va come vorresti,
  • 16:53 - 16:54
    che cosa cambieresti?”
  • 16:55 - 16:59
    Abbiamo parlato del lavoro,
    dell’aspetto fisico, del conto corrente.
  • 17:00 - 17:04
    Bene, in chiusura vorrei
    lasciarvi con un regalo,
  • 17:04 - 17:06
    o quanto meno provarci.
  • 17:06 - 17:10
    È una domanda piccola che a me
    personalmente è stata molto utile
  • 17:10 - 17:11
    e che si basa sulla logica
  • 17:11 - 17:14
    che per arrivare a produrre
    dei grandi cambiamenti,
  • 17:15 - 17:18
    bisogna concentrarci
    su tante piccole azioni.
  • 17:19 - 17:22
    Qual è la cosa più piccola e più semplice
  • 17:23 - 17:26
    che potreste fare fin da ora,
    fin da stasera
  • 17:26 - 17:29
    quando tornerete a casa
    dopo questa bella giornata,
  • 17:29 - 17:31
    e che vi permetterà
    di fare il primo passo
  • 17:32 - 17:37
    per mettere la vostra vita
    nella direzione cui auspicate?
  • 17:38 - 17:39
    Ci potete pensare?
  • 17:39 - 17:42
    Qual è la più piccola
    e più semplice cosa che potete fare
  • 17:43 - 17:47
    per mettere la vostra vita
    nella direzione cui ambite?
  • 17:48 - 17:52
    (Applausi)
Title:
Il segreto per cambiare gli altri | Luca Mazzucchelli | TEDxBologna
Description:

Questo intervento è stato presentato a un evento TEDx, che utilizza il format della conferenza TED ma è stato organizzato in maniera indipendente da una comunità locale.

Per maggiori informazioni, visita il sito http://ted.com/tedx

Luca Mazzucchelli è vicepresidente dell’Ordine Psicologi della Lombardia, Direttore della rivista “Psicologia Contemporanea”, psicologo e psicoterapeuta. Ha fondato il Canale Youtube “Parliamo di Psicologia”, che è partner ufficiale di YouTube; ha dato vita assieme ai colleghi dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia alla “Casa della Psicologia”, che ha sede in Piazza Castello a Milano ed è un importante punto di incontro tra la psicologia e i non addetti ai lavori.

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Video Language:
Italian
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
18:10

Italian subtitles

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