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Perché le statistiche intelligenti sono la chiave per combattere il crimine.

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    Nel 2007 sono diventata procuratore generale
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    dello stato del New Jersey.
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    Prima di allora ero stata pubblico ministero
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    prima nell'ufficio del procuratore distrettuale
    di Manhattan
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    e poi al Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti.
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    Ma quando sono diventata procuratore generale
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    sono successe due cose che mi hanno fatto cambiare
    il modo di vedere la giustizia penale.
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    La prima è stata che credevo di fare
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    domande davvero semplici.
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    Volevo capire chi stavamo arrestando,
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    chi stavamo accusando,
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    chi stavamo tenendo nelle case circondariali
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    e chi mettendo in prigione.
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    Inoltre volevo capire
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    se stavamo prendendo decisioni
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    che ci rendessero più sicuri.
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    Non sono riuscita ad avere queste informazioni.
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    È risultato che la maggior parte
    degli uffici giudiziari
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    come il mio
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    non tengono traccia delle cose importanti.
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    Quindi, dopo un mese di frustrazione incredibile
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    sono entrata in un'aula per conferenze
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    piena zeppa di investigatori
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    e di montagne di pratiche,
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    gli investigatori erano seduti lì
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    con i loro blocchi gialli a prendere appunti.
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    Stavano cercando di trovare le informazioni
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    che stavo cercando
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    guardando uno per uno i casi
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    degli ultimi cinque anni.
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    Come potete immaginare
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    quando finalmente abbiamo avuto i risultati,
    non erano buoni.
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    È risultato che stavamo seguendo
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    un mucchio di casi minori di droga
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    che stavano proprio dietro l'angolo
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    del nostro ufficio di Trenton.
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    La seconda cosa accaduta è che
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    ho passato un giorno al dipartimento di polizia
    a Camden, New Jersey.
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    A quel tempo Camden, New Jersey,
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    era la città più pericolosa d'America.
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    Sono stata lì proprio per questo.
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    Ho passato la giornata al dipartimento di polizia,
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    e mi hanno portata in una stanza
    dove c'erano ufficiali anziani,
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    tutta gente che lavorava sodo
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    per provare a ridurre il crimine a Camden.
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    Quello che ho visto nella stanza,
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    mentre discutevamo su come ridurre il crimine,
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    era una serie di poliziotti con un sacco
    di bigliettini adesivi gialli.
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    Prendevano un bigliettino giallo,
    ci scrivevano qualcosa
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    e poi lo attaccavano su una lavagna.
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    Uno di loro diceva,
    "Abbiamo avuto una rapina due settimane fa.
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    Non ci sono sospetti."
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    Un'altro: "C'è stata una sparatoria nella zona l'altra settimana. Non ci sono sospetti."
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    Non stavamo usando metodi basati sui dati.
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    In pratica stavamo cercando
    di combattere il crimine
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    con dei Post-it gialli.
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    Entrambe queste cose mi hanno fatto capire
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    che fondamentalmente ci stavamo sbagliando.
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    Non sapevamo neanche
    chi c'era nel nostro sistema giudiziario,
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    non avevamo alcun dato sulle cose importanti
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    e non scambiavamo informazioni,
    non usavamo l'analisi dei dati
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    o strumenti per prendere decisioni migliori
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    e per ridurre il crimine.
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    Per la prima volta ho iniziato a pensare
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    a come prendevamo le decisioni.
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    Quando ero assistente del procuratore distrettuale
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    e quando ero pubblico ministero,
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    esaminavo in casi che avevo davanti
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    e in genere prendevo decisioni
    sulla base del mio istinto
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    e sulla mia esperienza.
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    Quando sono diventata procuratore generale
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    ho potuto vedere il sistema nel suo insieme,
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    e mi sono sorpresa a scoprire
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    che funzionava esattamente allo stesso modo,
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    in tutto il sistema.
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    Nei dipartimenti di polizia,
    negli uffici dei pubblici ministeri,
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    nei tribunali e nelle prigioni.
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    Ho capito subito
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    che non stavamo facendo un buon lavoro.
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    Volevo fare le cose diversamente.
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    Volevo introdurre dati e ragionamenti
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    ed un'analisi statistica rigorosa
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    nel nostro lavoro.
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    In pratica volevo fare Moneyball
    con la giustizia penale.
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    Moneyball, come molti di voi sapranno,
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    è quello che fecero gli Oakland Athletics
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    quando usarono dati mirati e statistiche
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    per scegliere i giocatori
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    che li avrebbero fatti vincere.
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    Passarono da un sistema basato su informatori
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    che tenevano d'occhio i giocatori di baseball
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    e usavano l'istinto e l'esperienza,
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    l'istinto ed esperienza dei talent scout,
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    per scegliere i giocatori, all'uso
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    di dati intelligenti e dell'analisi statistica
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    per scegliere i giocatori
    che li avrebbero fatti vincere.
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    Ha funzionato per gli Oakland Athletics
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    e ha funzionato nello stato del New Jersey.
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    Abbiamo tolto Camden dalla cima della lista
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    come città più pericolosa d'America.
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    Abbiamo ridotto gli omicidi del 41 per cento,
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    che in pratica significa 37 vite salvate.
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    Abbiamo ridotto il crimine in città del 26 per cento.
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    Abbiamo anche cambiato il modo
    di fare le indagini.
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    Siamo così passati da reati minori per droga
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    che accadevano appena fuori dal'ufficio
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    a seguire casi di rilevanza statale
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    su cose come ridurre la violenza
    delle persone più aggressive
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    combattere le bande di strada,
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    il traffico di armi e droga e la corruzione politica.
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    Tutto ciò ha una grande importanza,
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    perché per me garantire la sicurezza pubblica
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    è la funzione più importante del governo.
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    Se non siamo sicuri non possiamo essere istruiti,
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    non possiamo pensare alla salute,
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    non possiamo fare le cose che vorremmo
    nella nostra vita.
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    Oggi viviamo in un paese
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    che affronta problemi seri di giustizia criminale.
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    Ci sono ogni anno 12 milioni di arresti,
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    la maggioranza dei quali
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    per reati minori, come le infrazioni,
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    tra il 70 e l'80 per cento.
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    Meno del 5 per cento di tutti gli arresti
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    è per crimini violenti.
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    Eppure spendiamo 75 miliardi di dollari all'anno,
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    si miliardi,
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    per costi di recupero locali e statali.
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    Proprio adesso, oggi, ci sono 2,3 milioni di persone
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    nelle case circondariali ed in prigione.
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    Noi fronteggiamo incredibili sfide
    di sicurezza pubblica
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    perché abbiamo una situazione
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    dove due terzi delle persone in cella
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    sono in attesa di processo.
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    Non sono ancora state giudicate per un reato.
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    Sono in attesa della loro udienza in tribunale.
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    E il 67 per cento delle persone torna in prigione.
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    Il nostro tasso di recidiva è tra i più alti al mondo.
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    Quasi sette persone su 10 che vengono rilasciate
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    dalla prigione verranno arrestate di nuovo.
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    in un ciclo costante di crimine e carcere.
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    Quando ho iniziato a lavorare
    alla Fondazione Arnold,
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    ho rifatto queste considerazioni
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    e ho ripensato a come
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    avevamo usato dati e analisi per trasformare
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    il modo di fare giustizia nel New Jersey.
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    E quando guardo l'odierno sistema giudiziario
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    degli Stati Uniti,
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    mi sento esattamente come quando
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    ho iniziato nello stato del New Jersey
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    e cioè che bisogna assolutamente fare meglio
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    e io so che si può.
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    Così ho deciso di concentrarmi
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    sull'uso dei dati e dell'analisi
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    per supportare la decisione più critica
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    nel campo della sicurezza pubblica,
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    cioè stabilire se
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    qualcuno che è stato arrestato
  • 6:05 - 6:07
    è un rischio per la sicurezza pubblica
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    e deve stare in detenzione,
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    oppure se non rappresenta un rischio
    per la sicurezza pubblica
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    e dovrebbe essere rilasciato.
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    Tutto quello che succede nei casi criminali
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    dipende da questa singola decisione.
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    Ha impatto su tutto.
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    Ha impatto sulle sentenze.
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    Ha impatto su un possibile trattamento terapeutico.
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    Ha impatto sul crimine e sulla violenza.
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    Quando parlo con i giudici in giro
    per gli Stati Uniti,
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    cosa che faccio continuamente,
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    mi dicono tutti la stessa cosa,
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    cioè che mettiamo in cella le
    persone pericolose
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    e lasciamo fuori quelle non pericolose
    e non violente.
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    Ne sono convinti e ci credono.
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    Ma quando si iniziano a guardare i dati
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    che i giudici, tra l'altro, non hanno,
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    se guardiamo i dati
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    quello che constatiamo ogni volta
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    è che non è così.
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    Troviamo malviventi a basso rischio,
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    che sono il 50 per cento
    di tutta la nostra popolazione carceraria,
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    e scopriamo che sono in cella.
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    Prendete Leslie Chew, un uomo texano,
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    che aveva rubato quattro coperte
    in una fredda notte d'inverno.
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    Fu arrestato e messo in cella,
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    con una cauzione di 3500 dollari,
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    una somma che non poteva pagare.
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    È stato in cella per otto mesi
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    fino a che il suo caso è arrivato al giudice,
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    con un costo per i contribuenti di più di 9000 dollari.
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    Ma anche all'altro estremo
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    stiamo facendo un lavoro terribile.
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    Le persone che risultano
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    essere criminali ad alto rischio,
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    quelle che riteniamo verosimilmente
    siano le più propense
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    a commettere un nuovo crimine se rilasciate,
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    vediamo che a livello nazionale
    il 50 per cento di queste
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    viene rilasciato.
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    La ragione è nel modo
    in cui prendiamo le decisioni.
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    I giudici hanno le migliori intenzioni
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    quando prendono decisioni sul rischio,
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    ma le prendono in modo soggettivo.
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    Sono come gli informatori del baseball
    di 20 anni fa,
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    che usavano istinto ed esperienza,
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    per provare a decidere
    il rischio associato a qualcuno.
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    Loro sono soggettivi
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    e sappiamo cosa succede
    quando si prendono decisioni in questo modo,
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    spesso sono sbagliate.
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    Quello che serve In questo momento
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    sono dati significativi ed analisi.
  • 8:02 - 8:03
    Ho deciso di cercare
  • 8:03 - 8:06
    uno strumento potente di analisi
    e di valutazione del rischio,
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    qualcosa che potesse aiutare i giudici a capire
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    in modo scientifico ed oggettivo
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    il tipo di rischio che rappresentava
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    chi gli stava di fronte.
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    Ho cercato in tutto il paese
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    e ho scoperto che tra il cinque e il 10 per cento
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    di tutte le giurisdizioni negli USA
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    in realtà usa qualche strumento
    di valutazione del rischio.
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    Quando ho guardato questi strumenti
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    ho capito subito perché.
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    Erano incredibilmente costosi da gestire,
  • 8:29 - 8:30
    erano lenti,
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    erano limitati alla giurisdizione locale
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    per la quale erano stati creati.
  • 8:34 - 8:35
    In pratica non potevano essere adattati
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    o trasferiti in altri posti.
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    Allora ho formato una squadra fenomenale
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    di esperti di dati, ricercatori
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    e statistici
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    per creare uno strumento universale
    di valutazione del rischio
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    in modo che ogni giudice
    degli Stati Uniti d'America
  • 8:49 - 8:53
    potesse avere una misura del rischio
    scientifica ed oggettiva.
  • 8:53 - 8:55
    Nel nostro strumento
  • 8:55 - 8:58
    abbiamo raccolto un milione e mezzo di casi
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    da tutti gli Stati Uniti,
  • 8:59 - 9:01
    da città, da contee,
  • 9:01 - 9:02
    da ogni singolo stato del paese,
  • 9:02 - 9:04
    dai distretti federali.
  • 9:04 - 9:06
    Con questo milione e mezzo di casi,
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    che oggi è il più grande archivio
    di indagini preliminari
  • 9:08 - 9:10
    degli Stati Uniti,
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    in pratica abbiamo scoperto che c'erano più
  • 9:12 - 9:15
    di 900 fattori di rischio che potevamo considerare
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    per stabilire quello che ci importava di più.
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    Abbiamo trovato che c'erano nove fattori specifici
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    che contavano davvero in tutto il paese
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    che erano quelli più importanti
    per la previsione del rischio.
  • 9:25 - 9:29
    Quindi abbiamo creato uno strumento
    di valutazione universale.
  • 9:29 - 9:31
    Ed è fatto così.
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    Come vedete, ci mettiamo dentro
    qualche informazione,
  • 9:33 - 9:35
    ma la maggior parte è davvero semplice,
  • 9:35 - 9:37
    è facile da usare,
  • 9:37 - 9:40
    si concentra su cose
    come le sentenze precedenti dell'accusato,
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    se era stato condannato al carcere,
  • 9:42 - 9:44
    se era mai stato coinvolto prima in atti violenti,
  • 9:44 - 9:46
    se era stato portato nuovamente in tribunale.
  • 9:46 - 9:49
    Con questo strumento
    possiamo prevedere tre cose.
  • 9:49 - 9:51
    La prima, se qualcuno commetterà
  • 9:51 - 9:52
    un nuovo crimine una volta rilasciato.
  • 9:52 - 9:54
    La seconda, per la prima volta,
  • 9:54 - 9:56
    e credo che sia incredibilmente importante,
  • 9:56 - 9:58
    possiamo prevedere se qualcuno commetterà
  • 9:58 - 9:59
    un atto violento se rilasciato.
  • 9:59 - 10:01
    Questa è la cosa più importante
  • 10:01 - 10:03
    secondo i giudici quando ci parli.
  • 10:03 - 10:05
    Terzo, possiamo prevedere se qualcuno
  • 10:05 - 10:07
    tornerà dal giudice.
  • 10:07 - 10:10
    Ogni giudice negli Stati Uniti d'America può usarlo,
  • 10:10 - 10:14
    perché è stato creato su una base di dati universale.
  • 10:14 - 10:16
    Quando i giudici utilizzano
    lo strumento di valutazione del rischio
  • 10:16 - 10:19
    vedono questo: è un cruscotto.
  • 10:19 - 10:21
    In cima vedete il punteggio di
    Nuova Attività Criminale,
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    naturalmente sei è il più alto,
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    e nel mezzo abbiamo un
    "Rischio elevato di violenza".
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    Questo vuole dire che quella persona
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    ha un rischio elevato di violenza
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    e che il giudice dovrebbe guardare bene quel caso.
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    Poi, verso il basso,
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    vedete il punteggio
    sulla eventualità di non comparire
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    che è la probabilità
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    che qualcuno ritorni in tribunale.
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    Adesso voglio dire una cosa molto importante.
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    Non penso che dovremmo eliminare
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    l'istinto e l'esperienza del giudice
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    da questo processo.
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    Non lo penso.
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    In realtà credo che il problema che vediamo
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    ed il motivo di questi incredibili errori di sistema,
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    in cui incarceriamo persone non violente
    a basso rischio
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    e rilasciamo persone pericolose ad alto rischio,
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    sia che non abbiamo
    una misura oggettiva del rischio.
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    Ma credo che si debbano
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    combinare la valutazione del rischio
    proveniente dai dati
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    con l'istinto e l'esperienza del giudice
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    per guidarci verso decisioni migliori.
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    Lo strumento è stato introdotto nel Kentucky
    il 1° di luglio,
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    e lo stiamo portando in altre giurisdizioni
    degli Stati Uniti.
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    Il nostro obiettivo, molto semplicemente,
    è che ogni giudice
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    negli Stati Uniti possa usare
    uno strumento di valutazione del rischio
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    entro i prossimi cinque anni.
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    Adesso stiamo lavorando su strumenti di rischio
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    anche per i pubblici ministeri e ufficiali di polizia,
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    per cercare di cambiare un sistema
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    che in America funziona come 50 anni fa,
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    basato su istinto ed esperienza,
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    e farne uno che funziona
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    su dati ed analisi.
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    La grande notizia in tutto questo,
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    anche se c'è ancora un sacco di lavoro da fare
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    e dobbiamo modificare ancora molto la cultura,
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    ma la grande notizia è che
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    sappiamo che funziona.
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    È perché Google è Google,
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    ed è perché tutte le squadre di baseball
    usano Moneyball
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    per vincere gli incontri.
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    La grande notizia per noi è anche
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    che così possiamo trasformare
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    il sistema giudiziario americano.
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    Così possiamo rendere più sicure le nostre strade,
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    possiamo ridurre i costi di incarcerazione,
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    e possiamo rendere il nostro sistema più equo
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    e più giusto.
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    Qualcuno lo chiama scienza dei dati.
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    Io lo chiamo l'arte di vincere per la giustizia.
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    Grazie.
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    (Applausi)
Title:
Perché le statistiche intelligenti sono la chiave per combattere il crimine.
Speaker:
Anne Milgram
Description:

Quando nel 2007 è diventata procuratore generale del New Jersey, Anne Milgram ha scoperto rapidamente alcuni fatti: non solo la sua squadra non sapeva chi stavano mandando in prigione ma anche che non riusciva a capire se le sue decisioni servivano a rendere i cittadini più sicuri. Così ha iniziato la sua incoraggiante ricerca per portare l'analisi dei dati e la statistica all'interno del sistema giudiziario degli Stati Uniti.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
12:41

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Revisions

  • Revision 7 Edited (legacy editor)
    Anna Cristiana Minoli