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Ho dovuto morire per essere me stessa | Anita Moorjani | TEDxBayArea

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    È una tale emozione per me essere qui.
  • 0:09 - 0:12
    Sono così felice di vedervi.
  • 0:12 - 0:17
    Uno dei motivi più grandi
    per cui sono felice di essere qui
  • 0:17 - 0:20
    è perché non dovrei essere viva oggi.
  • 0:20 - 0:24
    Dovrei essere morta
    il 2 febbraio 2006.
  • 0:24 - 0:29
    Quello doveva essere il mio ultimo giorno
    qui, nella mia vita fisica,
  • 0:29 - 0:34
    perché quel giorno i medici avevano detto
    a mio marito e alla mia famiglia
  • 0:34 - 0:37
    che mi restavano solo poche ore di vita.
  • 0:37 - 0:40
    Stavo morendo a causa di un
    linfoma all'ultimo stadio,
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    una forma di cancro
    dei linfonodi.
  • 0:43 - 0:47
    Avevo combattuto col cancro
    per 4 anni fino ad allora.
  • 0:49 - 0:54
    Per quattro anni questa malattia
    ha consumato il mio corpo.
  • 0:54 - 0:57
    Ha viaggiato attraverso
    il mio sistema linfatico.
  • 0:57 - 1:00
    Ha iniziato con un nodulo
    nel collo,
  • 1:00 - 1:03
    e poi, si è diffusa
    attraverso il mio sistema linfatico
  • 1:03 - 1:07
    a da allora,
    nel giro di 4 anni,
  • 1:07 - 1:10
    ho avuto dei tumori,
    alcuni dei quali grandi come limoni
  • 1:10 - 1:14
    che si sono diffusi dalla base
    della testa
  • 1:14 - 1:17
    intorno al collo, dentro il petto,
  • 1:17 - 1:21
    sotto le braccia,
    e ovunque sull'addome.
  • 1:22 - 1:26
    Da allora, prima che andassi
    in coma,
  • 1:27 - 1:30
    i polmoni si erano riempiti di liquido,
  • 1:30 - 1:33
    e ogni volta che mi sdraiavo,
  • 1:33 - 1:36
    soffocavo nel mio stesso liquido.
  • 1:36 - 1:39
    I miei muscoli si erano
    completamente deteriorati
  • 1:39 - 1:43
    e pesavo appena 40 chili.
  • 1:43 - 1:47
    Ero ridotta a uno scheletro,
    pelle e ossa.
  • 1:48 - 1:53
    Avevo delle lesioni cutanee
    enormi,
  • 1:53 - 1:56
    da cui le tossine fuoriuscivano
    dal mio corpo.
  • 1:56 - 1:59
    Non potevo digerire nessun cibo.
  • 1:59 - 2:02
    Ero sempre febbricitante,
  • 2:02 - 2:05
    non potevo camminare,
    perché i muscoli erano deteriorati,
  • 2:05 - 2:11
    perciò ero sempre sdraiata
    o spinta in giro su una sedia a rotelle.
  • 2:11 - 2:14
    Ero attaccata a una bombola
    di ossigeno tutto il tempo.
  • 2:14 - 2:18
    Non potevo respirare
    senza l'aiuto dell'ossigeno.
  • 2:18 - 2:24
    E quella mattina, il 2 Febbraio 2006,
  • 2:24 - 2:27
    sono andata in coma.
  • 2:27 - 2:29
    I medici avevano detto
    che quelle erano le mie ultime ore,
  • 2:29 - 2:33
    perché i miei organi avevano
    smesso di funzionare,
  • 2:33 - 2:34
    i miei organi stavano venendo meno;
  • 2:34 - 2:39
    quindi hanno detto alla mia famiglia
    che se qualcuno voleva vedermi prima di morire,
  • 2:39 - 2:41
    questo era il momento.
  • 2:41 - 2:45
    All'insaputa di chiunque intorno a me,
  • 2:45 - 2:48
    anche se sembrava
    che fossi in coma,
  • 2:48 - 2:50
    e i miei occhi erano chiusi,
  • 2:50 - 2:54
    ero consapevole di tutto ciò
    che stava accadendo
  • 2:54 - 2:56
    intorno a me.
  • 2:56 - 2:59
    Sapevo che mio marito
    era angosciato,
  • 2:59 - 3:02
    ma stava al mio fianco tenendomi per mano.
  • 3:02 - 3:05
    Ero consapevole di tutto
    quello che i medici stavano facendo:
  • 3:05 - 3:08
    stavano inserendo dei tubi,
  • 3:08 - 3:12
    per rimuovere il liquido dai polmoni
    e farmi respirare meglio.
  • 3:12 - 3:16
    Ero consapevole di ogni singola cosa
    che stava accadendo.
  • 3:16 - 3:22
    Sentivo di avere
    una visione periferica a 360°.
  • 3:22 - 3:27
    Riuscivo a vedere tutto ciò che succedeva
    intorno al mio corpo.
  • 3:28 - 3:34
    E non solo nella stanza dove
    si trovava il mio corpo, ma anche oltre.
  • 3:35 - 3:40
    Era come se fossi uscita fuori
    dal corpo.
  • 3:40 - 3:42
    Ero consapevole del mio corpo fisico,
  • 3:42 - 3:47
    potevo vederlo, sdraiato lì
    su quel letto d'ospedale,
  • 3:47 - 3:51
    ma non ero più dentro
    quel corpo.
  • 3:51 - 3:56
    Sentivo di poter essere ovunque
    contemporaneamente.
  • 3:57 - 4:01
    Era come se fossi ovunque
    decidessi di essere.
  • 4:01 - 4:05
    Ero consapevole di mio fratello,
    che era in India.
  • 4:05 - 4:07
    Il mio corpo, io ero a Hong Kong.
  • 4:07 - 4:10
    Questo episodio stava accadendo
    a Hong Kong.
  • 4:10 - 4:12
    Mio fratello era in India
  • 4:12 - 4:15
    e si stava precipitando
    su un aereo per vedermi.
  • 4:15 - 4:19
    Voleva vedermi prima che
    respirassi per l'ultima volta.
  • 4:19 - 4:21
    Ed io lo sapevo.
  • 4:21 - 4:24
    Mi sentivo come se fossi con lui.
    Lo vedevo sull'aereo.
  • 4:25 - 4:30
    Poi divenni consapevole di mio padre
    e del mio migliore amico.
  • 4:30 - 4:32
    Li avevo persi entrambi.
  • 4:32 - 4:35
    Entrambi erano trapassati, morti.
  • 4:35 - 4:38
    Ma io divenni consapevole
    della loro presenza accanto a me,
  • 4:38 - 4:42
    come se loro mi stessero guidando
    e mi stessero parlando.
  • 4:43 - 4:47
    Una cosa che avvertivo mentre ero
    in questo stato di incredibile espansione
  • 4:47 - 4:53
    era che mi trovavo in un regno
    di chiarezza, dove capivo ogni cosa.
  • 4:54 - 4:57
    Ho capito perché avevo il cancro.
  • 4:57 - 5:01
    Ho capito che ero molto più grande,
  • 5:01 - 5:06
    tutti noi siamo più grandi
    e più potenti di quanto pensiamo
  • 5:06 - 5:09
    quando siamo nei nostri corpi fisici.
  • 5:09 - 5:14
    Sentivo di essere in connessione
    con tutti,
  • 5:14 - 5:17
    tutti i medici
    che mi stavano curando, le infermiere,
  • 5:17 - 5:20
    mio marito, mia madre, mio fratello,
  • 5:20 - 5:25
    sentivo che condividevamo tutti
    la stessa coscienza.
  • 5:25 - 5:29
    Era come se provassi
    quello che provavano loro,
  • 5:29 - 5:32
    sentivo la sofferenza
    che provavano,
  • 5:32 - 5:35
    la rassegnazione dei medici.
  • 5:36 - 5:42
    Allo stesso tempo però,
    non ero coinvolta emotivamente,
  • 5:42 - 5:44
    e tuttavia, capivo
    cosa stavano provando.
  • 5:44 - 5:48
    Era come se tutti condividessimo
    la stessa consapevolezza,
  • 5:48 - 5:51
    come se quando non ci esprimiamo
    nei nostri corpi fisici,
  • 5:51 - 5:57
    voi, io, tutti noi, fossimo espressione
    della stessa consapevolezza.
  • 5:57 - 5:59
    Ecco com'era.
  • 6:00 - 6:05
    Ho sentito che mio padre
    cercava di dirmi
  • 6:05 - 6:10
    che non era la mia ora,
    che dovevo tornare nel mio corpo.
  • 6:10 - 6:13
    All'inizio non volevo tornare indietro,
  • 6:13 - 6:16
    perché ancora sentivo
    di poter scegliere
  • 6:16 - 6:18
    se tornare o no.
  • 6:18 - 6:21
    All'inizio non volevo assolutamente
    tornare nel mio corpo
  • 6:21 - 6:24
    perché non vedevo
    una sola buona ragione
  • 6:24 - 6:28
    per tornare in quel corpo malato
    e morente.
  • 6:28 - 6:33
    Ero un peso per la mia famiglia,
    soffrivo, non ce n'erano buone ragioni.
  • 6:33 - 6:34
    Non volevo tornare.
  • 6:35 - 6:41
    Ma un attimo dopo, ho sentito
    di aver compreso perfettamente
  • 6:41 - 6:44
    che sapendo ciò che sapevo ora,
  • 6:44 - 6:47
    e avendo inteso
    la cause del cancro,
  • 6:47 - 6:51
    sapevo che se sceglievo
    di tornare nel mio corpo,
  • 6:51 - 6:54
    questo sarebbe guarito
    molto, molto in fretta.
  • 6:55 - 6:58
    Così, in quel momento,
  • 6:59 - 7:01
    ho deciso di tornare indietro,
  • 7:01 - 7:05
    e ho sentito mio padre
    e il mio migliore amico dirmi:
  • 7:05 - 7:08
    "Ora che sai chi sei
    veramente,
  • 7:08 - 7:12
    torna indietro e vivi senza paura".
  • 7:12 - 7:18
    E in quel momento
    mi sono risvegliata dal coma.
  • 7:19 - 7:22
    La mia famiglia era così
    felice di rivedermi.
  • 7:22 - 7:24
    I medici non riuscivano a spiegarselo.
  • 7:24 - 7:27
    Se ne stavano lì,
    sorpresi,
  • 7:27 - 7:29
    ed erano molto, molto cauti,
  • 7:29 - 7:32
    perché non si poteva mai sapere,
    ero ancora molto debole.
  • 7:32 - 7:34
    Nessuno poteva sapere
  • 7:34 - 7:39
    se ero uscita definitivamente dal coma,
    se sarei guarita o tornata indietro.
  • 7:39 - 7:43
    Ma io sapevo che sarei stata bene,
    e dicevo alla mia famiglia:
  • 7:43 - 7:48
    "Starò bene, so che starò bene.
    Non è la mia ora."
  • 7:48 - 7:55
    In 5 giorni i tumori
    nel mio corpo erano ridotti del 70%.
  • 7:55 - 8:00
    Dopo 5 settimane fui dimessa
    dall'ospedale e andai a casa.
  • 8:00 - 8:03
    Ero completamente libera dal cancro.
  • 8:03 - 8:05
    Ciò che è accaduto poi
  • 8:05 - 8:10
    è che ho dovuto riprendere
    la mia vita da quel punto esatto,
  • 8:10 - 8:13
    e come potete immaginare,
  • 8:13 - 8:15
    è stata completamente diversa.
  • 8:15 - 8:18
    Ho cambiato la mia visione del mondo.
  • 8:18 - 8:22
    Quell'esperienza ha cambiato
    la mia visione dei nostri corpi,
  • 8:22 - 8:27
    del mio corpo, della malattia,
    della mia percezione del mondo.
  • 8:27 - 8:31
    È stato molto difficile
    reintegrarmi nell'esistenza,
  • 8:31 - 8:33
    dopo quella esperienza.
  • 8:33 - 8:38
    Il modo migliore per spiegare
    come ci si sente
  • 8:38 - 8:41
    è attraverso le metafore.
  • 8:41 - 8:46
    Una di quelle che mi piace usare
    è quella del deposito.
  • 8:46 - 8:49
    Provate a immaginare
  • 8:49 - 8:54
    di trovarvi in un deposito
    completamente buio,
  • 8:54 - 8:56
    buio pesto.
  • 8:56 - 8:59
    Provate adesso,
  • 8:59 - 9:02
    siete in un deposito
    completamente buio,
  • 9:02 - 9:05
    e non potete vedere nulla
    tanto è buio.
  • 9:05 - 9:08
    Non potete vedere niente
    di fronte a voi, da nessuna parte.
  • 9:08 - 9:13
    Ma immaginate di tenere in mano
    una piccola torcia.
  • 9:13 - 9:14
    Solo una piccola torcia.
  • 9:14 - 9:17
    E accendete quella torcia,
  • 9:17 - 9:23
    e con quella trovate la strada
    attraverso il buio.
  • 9:23 - 9:27
    E usate solo il raggio di luce
    di quella piccola torcia
  • 9:27 - 9:30
    per guidarvi attraverso le tenebre.
  • 9:30 - 9:33
    Tutto ciò che vedete
    nel deposito
  • 9:33 - 9:38
    è solo ciò che riuscite a vedere
    grazie alla luce della torcia.
  • 9:38 - 9:41
    Ora immaginate
    che il raggio illumini quella parte,
  • 9:41 - 9:43
    tutto ciò che vedrete
    sarà lì.
  • 9:43 - 9:45
    Tutto il resto è nell'ombra.
  • 9:45 - 9:50
    Fate luce con la torcia da quella parte,
    e vedrete solo quel punto.
  • 9:50 - 9:55
    Tutto il resto è al buio
    eccetto la luce della torcia.
  • 9:55 - 10:00
    Ora immaginate che a un certo punto
    si accendano dei grandi fari
  • 10:00 - 10:03
    e illuminino tutto il deposito,
  • 10:03 - 10:07
    e voi vi rendete conto che è enorme.
  • 10:07 - 10:11
    È più grande di quanto
    abbiate mai immaginato.
  • 10:11 - 10:15
    Ed è ricoperto di mensole,
    mensole a perdita d'occhio,
  • 10:15 - 10:17
    piene di cose di ogni tipo.
  • 10:17 - 10:22
    Tutte le cose che riuscite a immaginare,
    e quelle che neanche potete immaginare,
  • 10:22 - 10:27
    stanno tutte su queste mensole,
    una accanto all'altra.
  • 10:27 - 10:31
    Alcune sono bellissime,
    altre non tanto,
  • 10:31 - 10:33
    alcune sono grandi, altre piccole,
  • 10:33 - 10:37
    alcune cose di certi colori
    che non avete mai visto prima,
  • 10:37 - 10:40
    colori che non immaginavate esistessero,
  • 10:40 - 10:43
    altre cose sono strane e buffe,
  • 10:43 - 10:46
    esistono tutte una accanto all'altra,
  • 10:46 - 10:50
    alcune le avete già viste
    con la torcia,
  • 10:50 - 10:52
    ma la maggior parte non
    l'avete mai vista prima
  • 10:52 - 10:56
    perché la torcia
    non le aveva illuminate.
  • 10:56 - 10:59
    Ora immaginate che le luci
    si spengano di nuovo,
  • 10:59 - 11:03
    e voi torniate alla vostra torcia.
  • 11:03 - 11:08
    Anche se quello che vedete
    è quello che vi consente la torcia,
  • 11:08 - 11:11
    il raggio di luce di una torcia,
  • 11:11 - 11:13
    almeno ora sapete
  • 11:13 - 11:17
    che esiste molto di più
  • 11:17 - 11:22
    contemporaneamente e vicino
    alle cose che non potete vedere.
  • 11:22 - 11:26
    Ora sapete che anche se non
    potete vederle,
  • 11:26 - 11:29
    o farne esperienza,
    questo non significa che non esistano.
  • 11:29 - 11:33
    Ora lo sapete dal momento
    che avete fatto quell'esperienza.
  • 11:33 - 11:35
    Ecco come mi sento io.
  • 11:35 - 11:40
    Come se esistesse molto di più
    di quanto crediamo,
  • 11:40 - 11:45
    o sperimentiamo.
  • 11:45 - 11:47
    È appena al di là della nostra torcia.
  • 11:48 - 11:51
    Per aiutarvi a comprendere
    un po' meglio,
  • 11:51 - 11:55
    vorrei provare con voi un gioco,
    un piccolo esperimento.
  • 11:55 - 11:59
    Vorrei che vi guardaste intorno
    e trovaste qualunque cosa
  • 11:59 - 12:03
    che abbia una sfumatura di rosso,
    qualunque cosa dal rosso al bordeaux.
  • 12:03 - 12:07
    Guardatevi intorno e
    memorizzatelo.
  • 12:07 - 12:10
    Quante più cose possibile.
    Memorizzatele.
  • 12:10 - 12:12
    Perché vi chiederò di ricordarle.
  • 12:12 - 12:16
    OK. Chiudete gli occhi, guardate davanti.
  • 12:16 - 12:20
    Ora quante cose vi ricordate
    di colore blu?
  • 12:20 - 12:21
    (Risate)
  • 12:21 - 12:24
    Quasi nessuna. Pensateci, nessuna.
  • 12:24 - 12:26
    Aprite gli occhi e guardatevi intorno.
  • 12:26 - 12:30
    Guardate quante cose blu ci sono
    oltre a quelle rosse,
  • 12:30 - 12:34
    ma non le avete neanche notate,
    non le avete viste.
  • 12:34 - 12:37
    Perché? Perché non ne eravate consapevoli.
  • 12:37 - 12:40
    Cos'è la luce della torcia?
  • 12:40 - 12:42
    È la consapevolezza.
  • 12:42 - 12:44
    Quel raggio è la vostra consapevolezza.
  • 12:44 - 12:49
    Quando illuminate qualcosa
    con la vostra consapevolezza,
  • 12:49 - 12:53
    diventa realtà,
    diventa ciò di cui avete esperienza.
  • 12:53 - 12:56
    Può esserci qualcos'altro
    proprio sotto il vostro naso,
  • 12:56 - 12:59
    ma se la vostra torcia
    non lo illumina,
  • 12:59 - 13:03
    non lo noterete nemmeno,
    non ne sarete consapevoli.
  • 13:03 - 13:05
    Pensateci,
  • 13:05 - 13:09
    pensate ai miliardi di dollari spesi
    per la consapevolezza del cancro.
  • 13:09 - 13:13
    Pensate a tutte le campagne di
    sensibilizzazione per il cancro.
  • 13:13 - 13:19
    Se impiegassimo soldi, energia e fatica
    nella consapevolezza del benessere
  • 13:19 - 13:21
    avremmo un mondo molto diverso.
  • 13:21 - 13:24
    Immaginate se mettessimo
    tutti i nostri sforzi nella pace
  • 13:24 - 13:26
    invece di fare la guerra.
  • 13:26 - 13:30
    Avremmo un mondo molto diverso,
    se cambiassimo la nostra consapevolezza.
  • 13:31 - 13:34
    Per parlare a un livello
    più personale,
  • 13:34 - 13:38
    voglio condividere con voi
    le cinque lezioni più grandi
  • 13:38 - 13:41
    che ho imparato da questa esperienza.
  • 13:41 - 13:45
    Numero uno, la cosa più importante
    che ho imparato,
  • 13:45 - 13:50
    la cosa più importante che abbiamo, su cui
    focalizzare la consapevolezza, è l'amore.
  • 13:50 - 13:52
    È la prima cosa.
  • 13:52 - 13:56
    E quando dico amore,
    è molto facile da dire, oppure dire:
  • 13:56 - 13:57
    "Dobbiamo amare
    le altre persone".
  • 13:57 - 13:59
    Ma una delle cose che ho imparato
  • 13:59 - 14:02
    è che una delle ragioni
    per cui ho avuto il cancro
  • 14:02 - 14:05
    era perché non amavo me stessa.
  • 14:05 - 14:06
    È una cosa enormemente importante.
  • 14:06 - 14:10
    Quando amiamo noi stessi,
    ci valorizziamo.
  • 14:10 - 14:14
    Quando ci valorizziamo,
    insegniamo alle persone come trattarci.
  • 14:14 - 14:19
    Quando vi amate, non avete bisogno
    di controllare o prevaricare gli altri
  • 14:19 - 14:23
    nè permettete agli altri di
    controllarvi o prevaricarvi.
  • 14:23 - 14:27
    Amare voi stessi è importante
    quante amare chiunque altro.
  • 14:27 - 14:29
    E più vi amate,
  • 14:29 - 14:32
    più amore avrete da dare
    alle altre persone.
  • 14:32 - 14:36
    Numero due, l'altra grandissima
    lezione che ho imparato,
  • 14:36 - 14:39
    è stata di vivere la vita senza paura.
  • 14:39 - 14:42
    La maggior parte di noi
    è cresciuta nella paura.
  • 14:42 - 14:44
    Ci insegnano
    ad aver paura di tutto.
  • 14:44 - 14:47
    Avevo paura di tutto,
    avevo paura del cancro,
  • 14:47 - 14:49
    avevo paura di mangiare il cibo sbagliato,
  • 14:49 - 14:51
    avevo paura di dispiacere agli altri.
  • 14:51 - 14:54
    Avevo paura di tutto,
    avevo paura di fallire,
  • 14:54 - 14:58
    e la maggior parte di noi sono cresciuti
    con la paura di tutto.
  • 14:58 - 15:02
    La gente pensa che la paura
    ci tenga al sicuro, ma non è vero.
  • 15:02 - 15:05
    L'amore ti tiene al sicuro.
  • 15:05 - 15:08
    Quando ami te stesso,
    e quando ami gli altri,
  • 15:08 - 15:11
    stai proteggendo te stesso
  • 15:11 - 15:14
    e fai in modo che anche gli altri
    non corrano pericoli.
  • 15:14 - 15:17
    L'amore ci tiene al sicuro
    molto più delle paure.
  • 15:18 - 15:21
    La terza cosa che ho appreso
    essere molto importante
  • 15:21 - 15:24
    è il buonumore, la risata e la gioia.
  • 15:24 - 15:26
    Lo sappiamo fin dalla nascita.
  • 15:26 - 15:29
    Appena nati, sappiamo già
    quanto sia importante ridere,
  • 15:29 - 15:31
    i bambini non fanno altro, tutto il tempo.
  • 15:31 - 15:34
    Alla nascita conosciamo l'amore
    e il coraggio,
  • 15:34 - 15:38
    ma crescendo, i condizionamenti esterni
    ce ne privano.
  • 15:38 - 15:43
    Ridere è importante, come il buonumore
    e trovare la gioia nella vita.
  • 15:43 - 15:48
    È più importante di qualunque altra
    attività spirituale possiate immaginare.
  • 15:48 - 15:50
    Se ridessimo di più, infatti,
  • 15:50 - 15:53
    se anche i nostri politici
    imparassero a ridere,
  • 15:53 - 15:55
    avremmo un mondo molto diverso.
  • 15:55 - 16:00
    E se avessimo più risate,
    avremmo meno persone ammalate,
  • 16:00 - 16:04
    avremmo meno bisogno di ospedali
    e anche di prigioni.
  • 16:05 - 16:09
    La quarta cosa che ho imparato
    è che la vita è un dono.
  • 16:09 - 16:10
    Lo è davvero.
  • 16:10 - 16:13
    La maggior parte di noi vive
    come se la vita fosse un dovere,
  • 16:13 - 16:15
    ma non dovrebbe essere così.
  • 16:15 - 16:17
    Ma purtroppo
  • 16:17 - 16:21
    solo quando perdiamo
    qualcosa che consideriamo importante,
  • 16:21 - 16:23
    comprendiamo il valore di quella cosa.
  • 16:23 - 16:28
    Io ho dovuto perdere la mia vita
    per realizzarne il valore.
  • 16:28 - 16:31
    Non vorrei che altre persone
    facessero il mio stesso errore
  • 16:31 - 16:34
    ed è per questo motivo che sono qui
    a condividere questo messaggio.
  • 16:34 - 16:38
    Perché non voglio che le persone
    si accorgano troppo tardi
  • 16:38 - 16:40
    del valore della loro esistenza.
  • 16:40 - 16:42
    La vita è un dono.
  • 16:42 - 16:46
    Anche le sfide che vi arrivano
    sono un dono.
  • 16:46 - 16:47
    Avere il cancro,
  • 16:48 - 16:51
    è stata la sfida più grande,
  • 16:51 - 16:53
    ma oggi quando ci ripenso,
  • 16:53 - 16:56
    sento che è stato il dono più grande
    che abbia mai avuto.
  • 16:56 - 16:57
    Le persone pensano che il cancro,
  • 16:57 - 17:00
    anche io lo pensavo,
    il cancro mi stava uccidendo,
  • 17:00 - 17:04
    ma in verità io mi stavo uccidendo,
    prima di avere il cancro.
  • 17:04 - 17:07
    Il cancro mi ha salvato la vita.
  • 17:07 - 17:10
    Tutte le vostre sfide sono doni.
  • 17:10 - 17:16
    Alla fine, scoprirete che tutte
    le sfide sono doni.
  • 17:16 - 17:20
    E se dovete affrontare molte sfide,
    e non sembrano ancora come un dono,
  • 17:20 - 17:23
    significa che non siete ancora
    arrivati alla fine.
  • 17:24 - 17:28
    La quinta e ultima cosa importante
    che ho imparato
  • 17:28 - 17:33
    è che la cosa fondamentale
    è essere sempre se stessi.
  • 17:33 - 17:36
    Siate voi stessi.
  • 17:36 - 17:39
    Splendete e rilucete per come siete.
  • 17:39 - 17:41
    Abbracciate la vostra unicità.
  • 17:41 - 17:45
    Comprendete ciò che siete,
    conoscete voi stessi,
  • 17:45 - 17:50
    amatevi incondizionatamente,
    e siate voi stessi.
  • 17:50 - 17:52
    E con queste cinque cose,
  • 17:52 - 17:55
    vi invito ad andare
    e vivere la vostra vita senza paura.
  • 17:55 - 17:56
    Grazie tante.
  • 17:56 - 17:58
    (Applausi)
Title:
Ho dovuto morire per essere me stessa | Anita Moorjani | TEDxBayArea
Description:

Questo intervento si è tenuto ad un evento TEDx locale, organizzato in maniera indipendente dalle conferenze TED.

I medici avevano dato ad Anita Moorjani solo poche ore di vita quando giunse in coma all'ospedale la mattina del 2 Febbraio 2006. Incapace di muoversi a causa di un cancro che aveva devastato il suo corpo per quasi 4 anni, Anita fece il suo ingresso in un'altra dimensione, dove ebbe esperienza di una grande chiarezza e comprese il significato e lo scopo della sua vita sulla terra. Le era stata data la possibilità di scegliere se tornare o no a vivere. Lei scelse di tornare a vivere quando capì che il "paradiso" è uno stato della mente e non un luogo. Il risultato di questa esperienza fu una straordinaria e completa guarigione dalla malattia. Il coinvolgente discorso di Anita ti darà l'ispirazione a cambiare la tua esistenza vivendo in modo più autentico, scoprendo le tue passioni più grandi, superando le tue paure più profonde e vivendo in uno stato di pura gioia. La sua storia cambierà radicalmente le tue convinzioni, il tuo scopo sulla terra, la tua salute, le tue relazioni e la tua vita!

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
18:06
Patrizia C Romeo Tomasini approved Italian subtitles for Dying to be me | Anita Moorjani | TEDxBayArea
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