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Ciao, il mio nome è Tony
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e questo è
Every Frame a Painting
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L'altro giorno qualcuno mi ha chiesto
di descrivere il mio processo di editing
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così ho incominciato a parlare di
organizzazione di filmati, e selezione
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e lei mi ha detto:
"No, il tuo vero processo"
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"per esempio, come fai a sapere
quando fare un cut?"
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Ed io non ero in grado
di descriverlo, affatto
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Come tanti editor,
i miei cut sono guidati dall'istinto
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Niente intralcia il processo di editing,
(l'editing) è il processo del pensiero
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Non taglio in base a qualcosa
che definirei un 'sapere'
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Devo esserne immerso e avere
la giusta senzazione
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Ed è la stessa identica cosa anche per me
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devo pensare e 'sentire' durante il corso
di tutto l'edit
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Oggi dunque, mi piacerebbe parlare di
questo processo
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Come pensa e 'sente' un editor?
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La prima cosa che dovete sapre è che
l'editing è incentrato sugli occhi
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Più di qualsiasi altro fattore, gli occhi,
ci raccontano l'emozione della scena
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Ed i grandi attori capiscono che attraverso
gli occhi trasmettono di più
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di quanto non facciano coi dialoghi
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E quando guardo un filmato
è questo quello che cerco
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momenti in cui riesco a vedere
un cambiamento negli occhi dell'attore
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così come quando egli
sta prendendo una decisione
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Riprese come questa sono potenti,
perché funzionano così bene con le altre
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quando per esempio passiamo dai suoi occhi
a ciò che sta guardando
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ci racconta, senza parole,
ciò che egli sta pensando
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Il prossimo concetto mi è stato veramente
difficile da imparare
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Le emozioni, richiedono tempo
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Quando guardiamo qualcuno attraverso lo
schermo, sentiamo una connessione con loro
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Ed è perché abbiamo tempo (a sufficienza)
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per guardare i loro volti
prima, che essi stiano per parlare,
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e dopo
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Gli editor devono saper decidere:
quanto tempo do a questa emozione?
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Proviamo dunque, un esercizio:
Guardate questa ripresa
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Cosa provate mentre la guardate?
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Ora ritentiamoci
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Cosa provate mentre guardate questo?
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Era un'emozione differente?
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L'editing è pieno di decisioni come queste
dove 4 secondi fanno una grande differenza
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e queste scelte sono difficili:
non esistono risposte esatte
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Alcune emozioni risultano meglio se
sono rese da una ripresa continua
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Ma altre emozioni sono rese meglio
attraverso l'uso di diverse riprese
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Così da poter raggiungere un climax
e poi poter ridiscendere
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Considerate questa scena,
in cui Luke Skywalker testa la sua abilità
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Per rendere questo più semplice,
concentriamoci sulla durata delle riprese
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Notate, che mentre ci avviciniamo al climax
ogni ripresa diventa sempre più corta
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Però dopo 5 riprese raggiungiamo il picco
e dunque ridiscendiamo
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Le riprese non solo diventano più lunghe,
ma durano addirittura più a lungo di prima
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Questa intera sequenza ha impiegato
15 secondi a crescere, e il doppio a scendere
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Affinché noi, il pubblico,
possiamo percepire il fallimento di Luke
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Ma cosa succede se accorciamo questo tempo?
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Guardiamo una scena molto simile,
ma di fattura più recente
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Provate a vedere se riuscite a 'sentire'
la differenza
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Avete creduto a quella emozione?
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Perché in questa scena,
il fallimento di Scott
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ha occupato 30 fotogrammi
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A paragone, il fallimento di Luke Skywalker
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ha occupato 30 secondi
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Le persone non sono macchine, abbiamo
bisogno di tempo per sentire le emozioni
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E se il film non ce le trasmette,
noi non ci crediamo
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"Io noto, nei film che ho visto di recente,
che tante cose non sono credibili"
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"Penso che la gente ti sottopone le cose
chiedendoti di crederci"
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"ma non fanno il necessario
affinché siano credibili"
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E renderlo credibile è veramente difficile
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Perché il timing, è un processo inconscio
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Tu rispondi al fatto che ogni ripresa
ha il suo ritmo naturale
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C'è una relazione intrinseca tra la storia
stessa, ed il ritmo col quale la racconti
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E l'editing è per il 70% composto da ritmo
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A volte il ritmo è ovvio:
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così come quando gli attori fanno
un qualcosa di espressamente fisico
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Altre volte è invece piuttosto sottile:
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per esempio, il ritmo di persone che
stanno camminando avanti ed indietro,
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oppure il ritmo di un ristorante,
con cuochi, clienti, cameriere
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Questi ritmi sono più vicini a quello che
viviamo nella nostra vita quotidiana
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E trovo che siano davvero
più difficili da montare
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Ma se riguardi, volta dopo volta,
una scena
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capirai quando la scena 'vuole'
che tu esegua il taglio
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L'editing hollywoodiano classico
si concentra sul ritmo
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ed è questo che intendiamo quando si dice
che «l'editing è invisibile»
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Può avvenire così naturalmente,
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che non te ne accorgi
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Non devi sempre essere invisibile
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alcune emozioni rendono meglio se tagli
in maniera sconvolgente,
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come se qualcuno è agitato
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Ed altri momenti rendono meglio se si fa
il cut in maniera da mettere il pubblico a
disagio
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"Una delle cose che Martin (Scorsese) ci
ha sempre incoraggiati a fare era"
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"mantenere l'inquadratura esattamente un
po' troppo a lungo"
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"E poi fare un cut.
Se è giustificato"
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Quello che conta veramente è:
che reazione vuoi dal pubblico?
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Perché a volte, la si può solo ottenere
con un cut inusuale
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E questo mi porta all'ultimo punto,
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Se l'editing è così istintivo,
come lo si impara?
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Io conosco un solo metodo:
la pratica
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"L'editing è molto simile alla danza,
puoi spiegarne i rudimenti"
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"ma per imparare davvero a danzare
devi danzare"
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Devi tagliare, e mentre tagli svilupperai
un senso di ritmo ed emozione che è unico
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Io lo sto facendo da 10 anni
e non ho ancora raggiunto quel punto
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Ma ogni volta che sono frustrato a causa
di un montaggio
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ripenso ad una frase di Michael Kahn
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" [...] "
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"Vedo tutte quelle pellicole là sopra,
e non importano"
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"io faccio un pezzo alla volta, una
scena alla volta, un taglio alla volta"
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"è tanta pellicola, ma io
faccio solo una cosa alla volta"
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Affrontatela dunque così,
un cut alla volta
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Perché se guardate qualsiasi immagine
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vedrete che ha un'emozione ed un ritmo
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E dovete 'sentire' quando è necessario ―