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How Does an Editor Think and Feel?

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    Ciao, il mio nome è Tony
  • 0:03 - 0:06
    e questo è
    Every Frame a Painting
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    L'altro giorno qualcuno mi ha chiesto
    di descrivere il mio processo di editing
  • 0:12 - 0:16
    così ho incominciato a parlare di
    organizzazione di filmati, e selezione
  • 0:16 - 0:19
    e lei mi ha detto:
    "No, il tuo vero processo"
  • 0:19 - 0:22
    "per esempio, come fai a sapere
    quando fare un cut?"
  • 0:24 - 0:26
    Ed io non ero in grado
    di descriverlo, affatto
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    Come tanti editor,
    i miei cut sono guidati dall'istinto
  • 0:29 - 0:34
    Niente intralcia il processo di editing,
    (l'editing) è il processo del pensiero
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    Non taglio in base a qualcosa
    che definirei un 'sapere'
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    Devo esserne immerso e avere
    la giusta senzazione
  • 0:41 - 0:42
    Ed è la stessa identica cosa anche per me
  • 0:42 - 0:45
    devo pensare e 'sentire' durante il corso
    di tutto l'edit
  • 0:45 - 0:48
    Oggi dunque, mi piacerebbe parlare di
    questo processo
  • 0:48 - 0:51
    Come pensa e 'sente' un editor?
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    La prima cosa che dovete sapre è che
    l'editing è incentrato sugli occhi
  • 0:59 - 1:03
    Più di qualsiasi altro fattore, gli occhi,
    ci raccontano l'emozione della scena
  • 1:03 - 1:06
    Ed i grandi attori capiscono che attraverso
    gli occhi trasmettono di più
  • 1:06 - 1:09
    di quanto non facciano coi dialoghi
  • 1:34 - 1:37
    E quando guardo un filmato
    è questo quello che cerco
  • 1:37 - 1:40
    momenti in cui riesco a vedere
    un cambiamento negli occhi dell'attore
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    così come quando egli
    sta prendendo una decisione
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    Riprese come questa sono potenti,
    perché funzionano così bene con le altre
  • 1:50 - 1:53
    quando per esempio passiamo dai suoi occhi
    a ciò che sta guardando
  • 1:57 - 2:00
    ci racconta, senza parole,
    ciò che egli sta pensando
  • 2:02 - 2:05
    Il prossimo concetto mi è stato veramente
    difficile da imparare
  • 2:05 - 2:07
    Le emozioni, richiedono tempo
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    Quando guardiamo qualcuno attraverso lo
    schermo, sentiamo una connessione con loro
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    Ed è perché abbiamo tempo (a sufficienza)
  • 2:12 - 2:15
    per guardare i loro volti
    prima, che essi stiano per parlare,
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    e dopo
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    Gli editor devono saper decidere:
    quanto tempo do a questa emozione?
  • 2:31 - 2:34
    Proviamo dunque, un esercizio:
    Guardate questa ripresa
  • 2:34 - 2:36
    Cosa provate mentre la guardate?
  • 2:43 - 2:44
    Ora ritentiamoci
  • 2:44 - 2:47
    Cosa provate mentre guardate questo?
  • 2:57 - 2:58
    Era un'emozione differente?
  • 2:59 - 3:04
    L'editing è pieno di decisioni come queste
    dove 4 secondi fanno una grande differenza
  • 3:04 - 3:07
    e queste scelte sono difficili:
    non esistono risposte esatte
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    Alcune emozioni risultano meglio se
    sono rese da una ripresa continua
  • 3:20 - 3:22
    Ma altre emozioni sono rese meglio
    attraverso l'uso di diverse riprese
  • 3:22 - 3:25
    Così da poter raggiungere un climax
    e poi poter ridiscendere
  • 3:25 - 3:28
    Considerate questa scena,
    in cui Luke Skywalker testa la sua abilità
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    Per rendere questo più semplice,
    concentriamoci sulla durata delle riprese
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    Notate, che mentre ci avviciniamo al climax
    ogni ripresa diventa sempre più corta
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    Però dopo 5 riprese raggiungiamo il picco
    e dunque ridiscendiamo
  • 3:59 - 4:05
    Le riprese non solo diventano più lunghe,
    ma durano addirittura più a lungo di prima
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    Questa intera sequenza ha impiegato
    15 secondi a crescere, e il doppio a scendere
  • 4:11 - 4:15
    Affinché noi, il pubblico,
    possiamo percepire il fallimento di Luke
  • 4:20 - 4:22
    Ma cosa succede se accorciamo questo tempo?
  • 4:22 - 4:25
    Guardiamo una scena molto simile,
    ma di fattura più recente
  • 4:25 - 4:27
    Provate a vedere se riuscite a 'sentire'
    la differenza
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    Avete creduto a quella emozione?
  • 4:43 - 4:46
    Perché in questa scena,
    il fallimento di Scott
  • 4:47 - 4:49
    ha occupato 30 fotogrammi
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    A paragone, il fallimento di Luke Skywalker
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    ha occupato 30 secondi
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    Le persone non sono macchine, abbiamo
    bisogno di tempo per sentire le emozioni
  • 5:04 - 5:07
    E se il film non ce le trasmette,
    noi non ci crediamo
  • 5:08 - 5:13
    "Io noto, nei film che ho visto di recente,
    che tante cose non sono credibili"
  • 5:13 - 5:19
    "Penso che la gente ti sottopone le cose
    chiedendoti di crederci"
  • 5:19 - 5:21
    "ma non fanno il necessario
    affinché siano credibili"
  • 5:21 - 5:23
    E renderlo credibile è veramente difficile
  • 5:26 - 5:28
    Perché il timing, è un processo inconscio
  • 5:28 - 5:33
    Tu rispondi al fatto che ogni ripresa
    ha il suo ritmo naturale
  • 5:39 - 5:46
    C'è una relazione intrinseca tra la storia
    stessa, ed il ritmo col quale la racconti
  • 5:46 - 5:52
    E l'editing è per il 70% composto da ritmo
  • 5:56 - 5:58
    A volte il ritmo è ovvio:
  • 5:58 - 6:01
    così come quando gli attori fanno
    un qualcosa di espressamente fisico
  • 6:10 - 6:11
    Altre volte è invece piuttosto sottile:
  • 6:12 - 6:14
    per esempio, il ritmo di persone che
    stanno camminando avanti ed indietro,
  • 6:16 - 6:21
    oppure il ritmo di un ristorante,
    con cuochi, clienti, cameriere
  • 6:23 - 6:25
    Questi ritmi sono più vicini a quello che
    viviamo nella nostra vita quotidiana
  • 6:26 - 6:27
    E trovo che siano davvero
    più difficili da montare
  • 6:28 - 6:31
    Ma se riguardi, volta dopo volta,
    una scena
  • 6:31 - 6:34
    capirai quando la scena 'vuole'
    che tu esegua il taglio
  • 6:43 - 6:46
    L'editing hollywoodiano classico
    si concentra sul ritmo
  • 6:47 - 6:50
    ed è questo che intendiamo quando si dice
    che «l'editing è invisibile»
  • 6:50 - 6:52
    Può avvenire così naturalmente,
  • 6:56 - 6:58
    che non te ne accorgi
  • 7:00 - 7:02
    Non devi sempre essere invisibile
  • 7:02 - 7:05
    alcune emozioni rendono meglio se tagli
    in maniera sconvolgente,
  • 7:05 - 7:07
    come se qualcuno è agitato
  • 7:16 - 7:20
    Ed altri momenti rendono meglio se si fa
    il cut in maniera da mettere il pubblico a
    disagio
  • 7:28 - 7:32
    "Una delle cose che Martin (Scorsese) ci
    ha sempre incoraggiati a fare era"
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    "mantenere l'inquadratura esattamente un
    po' troppo a lungo"
  • 7:40 - 7:44
    "E poi fare un cut.
    Se è giustificato"
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    Quello che conta veramente è:
    che reazione vuoi dal pubblico?
  • 7:56 - 7:59
    Perché a volte, la si può solo ottenere
    con un cut inusuale
  • 8:03 - 8:05
    E questo mi porta all'ultimo punto,
  • 8:05 - 8:08
    Se l'editing è così istintivo,
    come lo si impara?
  • 8:09 - 8:12
    Io conosco un solo metodo:
    la pratica
  • 8:12 - 8:19
    "L'editing è molto simile alla danza,
    puoi spiegarne i rudimenti"
  • 8:19 - 8:22
    "ma per imparare davvero a danzare
    devi danzare"
  • 8:23 - 8:28
    Devi tagliare, e mentre tagli svilupperai
    un senso di ritmo ed emozione che è unico
  • 8:29 - 8:32
    Io lo sto facendo da 10 anni
    e non ho ancora raggiunto quel punto
  • 8:32 - 8:34
    Ma ogni volta che sono frustrato a causa
    di un montaggio
  • 8:34 - 8:36
    ripenso ad una frase di Michael Kahn
  • 8:36 - 8:40
    " [...] "
  • 8:40 - 8:43
    "Vedo tutte quelle pellicole là sopra,
    e non importano"
  • 8:43 - 8:48
    "io faccio un pezzo alla volta, una
    scena alla volta, un taglio alla volta"
  • 8:48 - 8:50
    "è tanta pellicola, ma io
    faccio solo una cosa alla volta"
  • 8:51 - 8:53
    Affrontatela dunque così,
    un cut alla volta
  • 8:53 - 8:54
    Perché se guardate qualsiasi immagine
  • 8:57 - 9:00
    vedrete che ha un'emozione ed un ritmo
  • 9:07 - 9:09
    E dovete 'sentire' quando è necessario ―
Title:
How Does an Editor Think and Feel?
Description:

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Video Language:
English
Duration:
09:25

Italian subtitles

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