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[ si sente un audiolibro provenire dallo stereo]
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"Il pittore Michajlov, come sempre, era al lavoro quando gli portarono i biglietti da visita
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di Vronskij e di Golenišcev".
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[Dettaglio di New York]
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"La mattina aveva lavorato nello studio
al quadro grande".
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"Non lavorava mai con tanto ardore e successo come quando la vita gli andava male".
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[Diana Al-Hadid, artista]
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"Stava facendo il disegno
per una figura d’uomo in stato d’ira".
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"Il disegno era già fatto; ma egli non ne era contento".
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Penso di dover cominciare da qui.
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"Il cartone col disegno abbandonato
fu trovato",
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["Diana Al-Hadid ascolta i Classici"]
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"ma era sporco e macchiato di stearina".
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"Egli prese, tuttavia, il disegno, lo stese
dinanzi a sé sul tavolo e, allontanandolo,
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socchiudendo gli occhi,
cominciò a guardarlo".
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"Improvvisamente sorrise
e agitò con gioia le mani".
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Adoro la narrazione,
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e adoro storie,
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e adoro romanzi e personaggi.
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Ma c'è una parte di me che respinge
questo tipo di specificità.
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Mi piace trattenermi
ed essere più ambigua.
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Penso che il mio lavoro
consista nel come disegno.
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C'è molta crescita,
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tanti piccoli pezzi,
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molta costruzione:
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togliere e tagliare e aggiungere e incollare
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e piegare e trasformare in qualcosa.
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Sono molto fisica nel mio lavoro.
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Penso di essere spinta dal temperamento.
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Il mio lavoro non consiste in una decision stabile:
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sono molte decisioni connesse e fluttuanti.
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Ed è per questo che mi permette
un tipo diverso di attività cerebrale:
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posso ascoltare Anna Karenina
e non essere interrotta.
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[audiolibro]
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"Capitolo 12"
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"Si era perfino dimenticato di quel quadro da lui dipinto tre anni prima".
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"Aveva dimenticato tutte le pene e gli entusiasmi che aveva vissuto per quel quadro,
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che per vari mesi lo aveva avvinto incessante- mente di notte e di giorno;
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lo aveva dimenticato, come sempre dimenticava i quadri compiuti".
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Gran parte del vocabolario visivo
delle sculture
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viene dal voler dissolvere il lavoro,
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dissolvere più massa possibile
dall'oggetto.
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Queste gocce, giusto?
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Queste gocce sono piuttosto sospese
in isolamento.
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Quando mi sono resa conto che avevo
questa capacità di rendere liquida la superficie,
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o di farla sembrare piuttosto
ancora in movimento,
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allora mi sono detta: "Alt! Questa
è un'opportunità
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per pensare realmente a come creare
un'immagine con questo materiale.
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[audiolibro]
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"La figura a un tratto da morta che era, inventata, divenne viva e tale che non si poteva mutarla".
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"Questa figura viveva, ed era definita con chiarezza e precisione".
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Con ogni progetto, mi chiedo:
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"Come posso rivedere un processo
con cui ho tanta familiarità?"
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Quindi quando immagini di tutti i tipi,
si connettono tra loro,
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quando è tutto finito, asciutto
e possiamo rimuoverlo,
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lo stacchiamo dal muro e fa una gobba.
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Queste diventano cose tridimensionali.
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Infatti è un processo con tessitura.
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Non so come la gente lo veda; ma non è più
un'immagine, è un oggetto.
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[audiolibro]
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"Egli non pensava che il suo quadro
fosse migliore di tutti quelli di Raffaello,
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ma sapeva che quanto aveva voluto esprimervi,
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nessuno mai l’aveva espresso".
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"Ma i giudizi degli altri, quali che fossero,
avevano tuttavia per lui un’importanza enorme".
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Talvolta quando la gente sa di cosa
è fatto, pensa:
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"Ah! Ecco cosa significa!"
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Oppure: "Ci dev'essere un significato
tipo uno più due, giusto?"
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E io vorrei rallentare un po'
l'interpretazione.
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Non essendo cresciuta
in una famiglia cristiana,
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non sempre so che storie bibliche
ci sono dietro quei quadri.
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Mi sembrano così generosi,
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e così danno la possibilità
a tutti di prendere qualcosa.
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E' parte della mia storia,
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è parte della storia di tutti.
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[Galleria OHWOW, Los Angeles]
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[Diana Al-Hadid: "Tereno Sfondo e Figure"]
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