-
La mia prima intenzione
questa mattina
-
è che vorrei
-
avere il coraggio
di parlare di verità.
-
Ero con il nostro Maestro
-
quando ha parlato alla
Banca Mondiale nel 2013.
-
In quell'atrio gigante
-
che molti di voi forse
conosceranno, a Washington D.C.
-
E il nostro Maestro ha parlato
di verità con così tanto coraggio.
-
Se potessi avere l’1% di quel
coraggio stamattina, sarei molto felice.
-
Quindi farò del mio meglio
per dire la verità senza timori.
-
Farò anche del mio meglio per
parlare da un luogo di amore e di cura.
-
Come diceva prima Christiana,
-
penso che alcune delle
questioni del nostro tempo
-
facciano emergere in noi
un’energia
-
di rabbia e ingiustizia.
-
E siamo tutti umani.
-
Quindi provo anch'io
le stesse cose.
-
E penso che...
-
parte del lavoro profondo
che ognuno di noi deve fare,
-
e nel mio caso, questa mattina,
nel parlare con voi,
-
e nel mio caso, questa mattina,
nel parlare con voi,
-
è cercare di rendere il mio amore
-
forte almeno quanto la mia rabbia
e il mio senso di ingiustizia.
-
Quindi, spero che i miei
fratelli mi aiuteranno.
-
C'è un maestro
della campana,
-
Fratello Tien Hy,
-
che, se dovessi
appassionarmi troppo
-
mi aiuterà con un
suono di campana.
-
Per ricordarmi
-
di mantenere il mio cuore veramente
aperto mentre parlo con voi oggi.
-
Voglio anche condividere
-
con gioia...
-
A volte
-
la nostra pratica
spirituale può sembrare
-
un’impresa davvero seria.
-
Ma per me
-
comprendere me stessa e il mondo,
-
coltivare il discernimento,
-
iniziare a vedere come
potrebbe essere una Giusta Azione,
-
è una tale fonte di gioia!
-
È veramente una cosa
meravigliosa da fare
-
e rappresenta un eccellente uso
del nostro tempo e della nostra energia.
-
Quindi, anche se l’etica è
un argomento davvero difficile,
-
spero di riuscire ad
affrontarla con gioia stamattina.
-
E infine,
-
con questo discorso aspiro
anche profondamente
-
a farmi da parte,
-
e a lasciar parlare il Dharma.
-
Nel Buddismo,
quando parliamo
-
del non sé, questa è davvero
una pratica vissuta.
-
Non penso di essere
un io separato
-
quando dico queste cose.
-
E voglio mettere da parte
ogni concetto di me e di mio,
-
così che io possa
condividere semplicemente
-
parte della saggezza
antica di 2500 anni,
-
che ho avuto modo di imparare, e che
continuo ad imparare in questa comunità.
-
Quindi questo non è
esclusivamente il mio discorso,
-
è un discorso collettivo.
-
Allora, con questo spirito, possiamo
ascoltare tre suoni della campana.
-
A volte siamo un po' più spediti
-
e ne facciamo solo uno.
-
Ma stamattina sarebbe bellissimo
godersi tre suoni di campana
-
e ascoltare la campana veramente
-
come pratica di
cambiamento sistemico
-
Possiamo trovare la nostra libertà
nel suono della campana?
-
Possiamo toccare ciò che c'è di più
sacro e prezioso nella vita?
-
Grazie a tutti.
-
Sapete che, nella tradizione buddista,
esiste un bodhisattva del pianto?
-
Mi chiedevo da dove
venissero le mie lacrime.
-
Ho capito che erano
lacrime della Terra,
-
e allora sgorgavano
ancora più forte.
-
Nella nostra condivisione
del Dharma di ieri,
-
qualcuno ha espresso l'intenzione
di essere un buon antenato.
-
Avevamo chiesto al nostro gruppo:
-
"Qual è la cosa più
importante per voi?"
-
"Cos'è più importante
nella vostra vita?"
-
"A cosa volete dedicare il vostro
tempo e le vostre energie?"
-
Grazie.
-
Vedete? Per ogni bodhisattva che piange
c'è un bodhisattva con i fazzoletti.
-
Cosa vorrebbe dire
essere un buon antenato?
-
E cosa vorrebbe dire
essere un buon discendente
-
di coloro che ci
hanno preceduto?
-
Noi siamo sulle spalle di giganti.
-
Quelli che ci hanno preceduto
nel passato recente,
-
ma anche quelli che ci hanno
preceduto molto, molto tempo fa.
-
I saggi. I più saggi, forse.
-
Qualcuno nel gruppo ha anche chiesto:
"Qual è la concezione buddista del tempo?"
-
E per noi, per quello
che abbiamo capito,
-
diciamo che il momento
presente contiene il passato,
-
e contiene il futuro.
-
Le mie lacrime sono lacrime
del passato e lacrime del futuro.
-
Le nostre azioni attuali...
-
contengono già in sé tutti i
condizionamenti del passato.
-
Il modo in cui camminiamo
come se avessimo fretta.
-
Dicono che il nostro senso
di urgenza e di tempo
-
sia arrivato con l'invenzione dell'orologio
durante la rivoluzione industriale.
-
La nostra velocità nel camminare
porta con sé la storia.
-
E quando ora possiamo
fare un passo in libertà,
-
stiamo trasformando la fretta,
la corsa e l'impegno
-
dei nostri antenati.
-
E stiamo rendendo
ancora più possibile
-
che anche le generazioni future
possano camminare in pace e libertà.
-
Quando immaginiamo il tipo di società
che tutti noi stiamo lavorando
-
per rendere possibile in futuro,
-
una società giusta,
una società più equa,
-
una società inclusiva,
-
sia che vi contribuiamo
come monaci
-
o come qualcuno
della squadra B
-
o qualcuno con un
ottimismo globale
-
o il Progetto Everyone, tutte le
organizzazioni qui rappresentate.
-
Abbiamo in mente
-
un certo tipo di società
e quelle generazioni future
-
che vogliamo rendere possibili
con le nostre azioni di oggi.
-
Vogliamo credere che un
tale futuro sia possibile.
-
Nel Buddismo crediamo
che nel momento presente
-
abbiamo un'energia e un
libero arbitrio immensi,
-
un immensa capacità
-
per creare le premesse
di quel futuro,
-
e, in un certo senso, per creare
quel futuro con questo presente.
-
Cosa pensate che facciamo
quando siamo vivi?
-
Di cosa parliamo
quando parliamo della vita,
-
e di come la trascorriamo?
-
In alcuni dei contesti in cui
alcuni di noi potrebbero trovarsi
-
per la maggior
parte del tempo,
-
la vita potrebbe voler
dire produttività,
-
o profitto, o innovazione,
o agilità.
-
Indicatori Chiave di Prestazione?
-
Sembra che si dica così.
-
Nel Buddismo, abbiamo
naturalmente un concetto diverso
-
di ciò che facciamo con il nostro
tempo e la nostra energia.
-
Se parliamo ad esempio di karma.
-
Molti pensano a qualcosa di preciso
quando sentono quella parola,
-
ma, in realtà, è un
termine tecnico
-
che significa
semplicemente 'azione',
-
l'energia dell'azione.
-
Tutti noi produciamo karma
-
in ogni momento.
-
E parliamo di tripla azione.
-
Il nostro modo
di pensare. [PENSIERO]
-
Il nostro modo
di parlare. [PAROLA]
-
E il nostro modo
di agire [AZIONE]
-
I nostri pensieri
si disperdono nel mondo
-
e in un certo senso
si propagano e ci continuano.
-
Il motivo per cui diciamo
che pensare è importante
-
è perché stiamo coltivando
quei semi nella nostra mente,
-
nel nostro pensiero,
in ogni momento.
-
nel nostro pensiero,
in ogni momento.
-
Penso che questo
valga per molti di voi,
-
non appena avete una buona idea
-
il processo per poi dirla
e realizzarla è molto veloce.
-
Le nostre idee
sono davvero importanti,
-
le nostre idee, i nostri valori,
il nostro modo di vedere il mondo.
-
Danno origine a ciò
che diciamo, e all'azione.
-
Infatti per noi il pensare
è un tipo di azione.
-
Al nostro Maestro piaceva
citare Jean Paul Sartre.
-
L'homme est la somme
de ses actions
-
L'uomo è la somma
delle sue azioni.
-
Per ognuno di noi,
-
l'impronta che
lasciamo nel mondo,
-
è primariamente,
-
esclusivamente,
-
l’eredità del nostro pensare,
parlare e agire.
-
Il nostro modo di essere.
-
Nella nostra
vita lavorativa,
-
potremmo finire per concentrarci
così tanto sull'azione,
-
che potrebbe essere un esercizio
davvero interessante
-
chiedersi:
"Quale sarà
-
l'eredità del mio lavoro?"
-
"Ed è questo quello che
scriveranno sulla mia lapide?"
-
Stavo riflettendo
su questi concetti
-
quando ho cominciato
a praticare al Plum Village.
-
A quel tempo lavoravo
nella redazione della BBC,
-
nel campo dell'attualità
politica, figuratevi.
-
E avevo sentito
questa frase:
-
Di sicuro mi ammalerò,
-
non posso sfuggire
alla malattia.
-
Di sicuro invecchierò, non posso
sfuggire alla vecchiaia.
-
Di sicuro morirò, non posso
sfuggire alla morte.
-
E sicuramente
sarò separato
-
da tutto e da tutti
quelli che amo.
-
E il quinto punto era:
-
Solo le mie azioni,
-
del corpo, della parola e della mente,
sono il terreno su cui poggio.
-
Le mie azioni.
-
E lavoravo in redazione,
e ho pensato: Accidenti!
-
Ho pensato: se continuo
a lavorare qui,
-
come si riassumerà
la mia vita?
-
All'improvviso ho capito
che forse sulla mia lapide
-
avrebbero semplicemente
scritto il mio nome,
-
e qualcosa del tipo:
Redattore della BBC
-
Ed è stata una
realizzazione interessante,
-
perché, non so se qualcuno di voi
ha mai lavorato alla BBC, come Redattore,
-
ma è una posizione importante.
-
È una specie di Santo Graal per tutti
coloro che lavorano in quel campo.
-
Ma io volevo che la mia vita
fosse molto più di quello.
-
E ho capito che,
quando pensiamo
-
ai nostri risultati professionali,
-
a volte può essere
così deludente.
-
Forse l’ambito delle nostre
azioni non è esattamente
-
quello che
pensiamo che sia.
-
Si parla spesso di impatto.
"Voglio avere un impatto".
-
La frase preferita di Al è
"scala e velocità", "velocità e scala".
-
Velocità. Scala. Impatto.
-
Come fai a mettere
quello sulla tua lapide?
-
Questo documento politico. Questo rapporto.
Ottenere questo finanziamento.
-
Nel Buddismo diciamo
-
che la nostra continuazione
e il nostro impatto
-
sono molto più profondi
dei fini che ci prefiggiamo.
-
È anche il modo in cui
ci arriviamo, i "mezzi".
-
Se potessimo descrivere
-
noi stessi come se
fossimo una candela,
-
e il nostro pensare,
parlare e agire
-
come la luce che si
irradia intorno a noi.
-
La qualità della nostra...
-
Azione Amorevole
-
il modo in cui pensiamo,
parliamo e agiamo è anche...
-
se pensate a una candela
che irradia luce,
-
quella luce splende anche
sulla candela stessa.
-
Quando diciamo qualcosa
che non è del tutto vero,
-
questo influenza la nostra
coscienza, influenza noi stessi.
-
Quando compiamo un'azione
-
che non ha piena
integrità e allineamento
-
con i nostri
valori personali,
-
questo ci influenza.
-
Forse influenza il modo
in cui dormiamo la notte.
-
Possiamo provare
ansia o disperazione.
-
Ma quando
possiamo agire,
-
parlare e pensare in un modo che sia
veramente in linea con i nostri valori,
-
allora possiamo essere
coerenti con noi stessi.
-
Ed ecco una
cosa interessante.
-
Se pensiamo che le nostre
azioni principali
-
siano quelle
del nostro lavoro,
-
potremmo non
cogliere il fatto
-
che forse il nostro
esempio migliore
-
sta nel modo in cui
siamo come persone.
-
Per esempio verso
i nostri figli,
-
o verso i nostri familiari.
-
Come gestiamo
i sentimenti di rabbia.
-
Come gestiamo
i sentimenti di ansia.
-
Quali sono...
-
le nostre bramosie
e le nostre abitudini.
-
In effetti, noi imprimiamo continuamente
il nostro esempio sulla prossima generazione.
-
Forse la nostra eredità più grande
non è quella professionale,
-
ma la famiglia e le
persone con cui viviamo.
-
Ma forse succede che passiate più tempo
con i vostri colleghi che con i vostri figli.
-
E quindi forse quel modello
e quella trasmissione
-
avviene realmente
sul posto di lavoro.
-
E che stiamo partecipando ad
aumentare l'energia dell'impazienza.
-
L'energia del...
-
del "non abbastanza"
-
Ci arriverò tra un attimo.
-
E non trasmettiamo quello che
abbiamo imparato il primo giorno,
-
che è il potere della presenza,
la qualità della presenza.
-
Quindi forse potremmo cercare
la nostra eredità nel posto sbagliato.
-
Per quello che trasmettiamo,
per il nostro seguito.
-
Queste sono tutte
belle parole buddiste.
-
Il modo in cui continuiamo nel mondo,
ciò che trasmettiamo alle persone che ci circondano.
-
E uno dei motivi per cui
questo è importante
-
è che ha qualcosa a che fare
con il cambiamento dei sistemi,
-
di cui abbiamo sentito
parlare ieri dal Fratello Spirit.
-
Cioè, possiamo
intraprendere azioni
-
per mitigare i problemi
del nostro tempo.
-
Possiamo intraprendere azioni
-
per alterare i nostri sistemi
economici e le nostre infrastrutture.
-
Ma alla fine, quel terzo
pilastro della trasformazione,
-
la trasformazione del sistema,
-
saranno le persone che
si troveranno in quel sistema,
-
tra 20 anni, 50 anni,
100 anni, 150 anni.
-
Come risponderanno quelle persone
alle sfide del loro tempo?
-
Non possiamo nemmeno
prevedere tutte le sfide.
-
Ma se potessimo stabilire
un modo di essere
-
in cui impariamo
e ci prepariamo e coltiviamo,
-
questo è ciò che trasmettiamo,
-
è come una cassetta
degli attrezzi, un kit per la vita,
-
un sistema di supporto vitale,
-
per le generazioni che verranno,
-
affinché sappiano come
respirare nella crisi.
-
Affinché sappiano...
-
come camminare in modo tale
da poter godere di una foresta.
-
Potremmo essere così impegnati
a proteggere le foreste,
-
da non riuscire
a trasmettere ai nostri figli
-
come godersi una foresta e come
camminare in libertà attraverso di essa.
-
E quello che sto
cercando di dire è che,
-
forse, ciò che è più importante,
è proprio insegnare ai bambini
-
come camminare in libertà
e godersi una foresta,
-
così che loro possano
proteggere le foreste
-
tra 50 anni o 100 anni
o 150 anni.
-
Forse, forse, è più importante questo
che salvare un piccolo angolo di foresta
-
con una campagna
di sensibilizzazione ora.
-
Si tratta di... odiamo usare
metafore informatiche,
-
ma è come il sistema operativo
della coscienza collettiva.
-
È lì che dobbiamo inserire il nostro
programma di trasformazione.
-
Come elaboriamo,
come gestiamo,
-
come creiamo e
rispondiamo alla vita.
-
È lì che è molto importante investire
il nostro tempo e le nostre energie.
-
E questo ha a che
fare con l’etica.
-
Vorrei chiedere
aiuto ad un amico,
-
e chiedere al fratello
Phàp Huu di intervenire
-
Scusate...
-
il riferimento
a "Chi vuol essere milionario".
-
Non so come mi è venuto.
-
Fratello Phàp Huu mi aiuterà
a disegnare un cerchio.
-
Faremo...
-
Grazie Fratello, grazie.
-
Quindi...
-
Stiamo facendo
del nostro meglio
-
per tornare
a noi stessi.
-
E alcuni si sono posti la domanda:
cosa significa tornare a noi stessi?
-
Vuol dire ascoltare,
ad esempio,
-
ciò che per noi
è più importante.
-
Il primo giorno abbiamo imparato
ad ascoltare il nostro respiro
-
e il nostro corpo,
e ciò che essi ci dicono.
-
S.O.S.
-
Sono qui. Per favore
prenditi cura di me.
-
Ti sei completamente dimenticato di me,
del tuo corpo. Sono qui.
-
Tornare a prenderci
cura del nostro corpo.
-
Tornare a prenderci cura
dei nostri sentimenti.
-
Compresi quelli
più scomodi:
-
dolore, ansia, disperazione.
-
Gelosia, brama.
-
È un'abilità fondamentale
della vita umana.
-
Possiamo gestire
questi sentimenti?
-
E poi, possiamo
generare benessere?
-
Possiamo sapere cosa
è più importante per noi?
-
E potremmo...
-
negli ultimi due giorni,
-
aver già avuto alcune nuove intuizioni
su ciò che è importante per noi.
-
E poi abbiamo avuto
le derivazioni...
-
Fratello Phàp Huu pensa che io
sappia disegnare dei piccoli cerchi.
-
Quasi.
-
Stiamo aiutando
i nostri cari.
-
Quando lasceremo
questo ritiro,
-
non andremo ad istruire
le persone che amiamo,
-
dicendogli che devono mangiare
in silenzio per cinque minuti con noi,
-
o sedersi in meditazione
con noi ogni mattina,
-
o... camminare con noi.
-
Ciò che dovremmo fare
-
è aiutarli ad ascoltarsi.
-
E con quelle pratiche
-
di ascolto profondo,
che abbiamo imparato,
-
semplicemente il modo in cui
ci presentiamo, con la nostra presenza,
-
aiuteremo i nostri cari,
i nostri colleghi,
-
ad ascoltare se stessi.
-
Noi siamo una sorta di testimone,
un compagno, un amico.
-
Ci presentiamo in un modo che...
non è mettersi in mostra,
-
è semplicemente essere lì per permettere
loro di sentirsi a proprio agio,
-
calmi e in grado di sentire
cosa sta succedendo per loro.
-
Thay, il nostro Maestro,
ha detto...
-
Possiamo immaginare...
-
che la nostra
famiglia diventi...
-
può anche essere la nostra rete
di amicizie, o le persone con cui viviamo,
-
Lui li ha descritti come
la nostra base di partenza.
-
La chiamava "la base o il fondamento
delle nostre operazioni".
-
E potrebbe anche essere
il vostro team di lavoro,
-
con cui passate
parecchio tempo.
-
Il benessere di questo...
-
"corpo",
-
questo collettivo
di esseri umani,
-
è la base delle
nostre operazioni
-
per poi influenzare
la nostra società.
-
E potete immaginare
che la società sia qui.
-
Abbiamo parlato molto
di collaborazione.
-
So che è essenziale per tutte
le organizzazioni qui rappresentate.
-
La qualità della collaborazione,
potremmo anche dire l’armonia,
-
determinerà la qualità del
nostro impatto sulla collettività.
-
Quindi, qui abbiamo
pratiche di ascolto
-
e di parola amorevole,
-
e risoluzione dei conflitti.
-
Anche la pratica,
a livello collettivo,
-
dell'accogliere il dolore
e la sofferenza.
-
Possono esserci dolore e
sofferenza a livello familiare.
-
Ad esempio quando un membro
della famiglia non sta bene,
-
o sta morendo, o muore.
-
Possono esserci dolore
e sofferenza in una squadra,
-
quando un progetto fallisce.
-
O quando un progetto
viene compromesso.
-
Pensate...
-
alla sfida posta
dal framework ESG.
-
È una cosa che suscita molte
emozioni in molte persone.
-
E dobbiamo essere in grado
di prenderci cura di queste...
-
emozioni, nell'ambito
dei nostri gruppi di lavoro.
-
emozioni, nell'ambito
dei nostri gruppi di lavoro.
-
Condividere la nostra disperazione,
condividere il nostro dolore,
-
aiutarci a vicenda a gestire
queste forti emozioni.
-
Anche per poter arrivare
-
ad una visione collettiva
per una nuova risoluzione dei problemi.
-
E, come è stato
già detto,
-
l'intelligenza non scarseggia
in questa stanza.
-
Nei nostri team,
nelle nostre organizzazioni.
-
E non mancano la buona
volontà, le buone intenzioni.
-
Ho parlato di cosa
vorremmo per il futuro,
-
e di come possiamo vivere
la nostra vita adesso
-
per rendere questo più
possibile in futuro.
-
Abbiamo visto l'esempio di
poter camminare in libertà,
-
o godere di una foresta,
-
o vedere una mela per il
miracolo che rappresenta.
-
Il mio desiderio
più profondo
-
sarebbe che, tra 100 anni, le persone
sappiano godersi appieno una mela,
-
e riconoscerla per
il miracolo che è.
-
E per ottenere questo, ho bisogno di
mangiare una mela in quel modo adesso,
-
e condividere con gli altri
come mangiare una mela così.
-
Quando parliamo
di azioni e progetti,
-
che siano progetti etici per
pratiche commerciali più etiche,
-
che vogliamo che accadano
agli altri, o in futuro,
-
nel nostro modo
di operare in squadra,
-
per ottenere quei
buoni risultati sociali,
-
il tipo di valori a cui
miriamo nel nostro progetto,
-
deve essere presente nel nostro
approccio al progetto stesso.
-
Ad esempio l'inclusività,
o l'equità.
-
Abbiamo inclusività ed
equità nei nostri team?
-
Trasparenza, responsabilità.
-
A volte Thay descriveva questo
-
come la trasformazione del nostro
team o della nostra organizzazione
-
in una Comunità.
-
Una comunità che incarni
-
i valori che vogliamo
vedere nel mondo.
-
Sono sicura che abbiate già
delle meravigliose missioni aziendali,
-
ma, tanto per dire,
siamo sicuri che
-
i valori della nostra Organizzazione
sono pienamente in linea
-
con l'impatto che stiamo
cercando di avere nel mondo?
-
I valori di come lavoriamo insieme,
di come ci ascoltiamo a vicenda,
-
di come includiamo
le idee degli altri.
-
Per garantire che come
squadra, come organizzazione,
-
stiamo già incarnando i valori
che vogliamo promuovere,
-
senza cadere nella
trappola di imitare
-
il tipo di sistemi tossici del mondo
che stiamo cercando di cambiare.
-
Allora, come può, il nostro modo
di lavorare per il cambiamento
-
resistere ad alcune delle pratiche
più perniciose presenti nel mondo?
-
Questo riguarda
anche cose come...
-
le comunicazioni.
-
Lo dico come una che
ha fatto la giornalista.
-
Siamo onesti nelle
nostre comunicazioni?
-
Stiamo dicendo
tutta la verità
-
sull’impatto della nostra
Azienda sul mondo?
-
E se abbiamo questo tipo di onestà
intellettuale all'interno della nostra Azienda,
-
allora potremo ispirare altre organizzazioni
che stanno lottando molto di più
-
a vedere che incarniamo davvero
questi valori di profonda onestà.
-
Voglio parlare anche di una cosa
che mi ha accennato Christiana,
-
qualche giorno fa,
quando chiedevo:
-
cos'è che vi tiene
svegli la notte?
-
Christiana è rimasta
a lungo in silenzio.
-
E poi, una delle risposte
che ha proposto è stata:
-
forse un sentimento
di profonda frustrazione.
-
Perché in fondo
siete brave persone,
-
e state facendo un buon lavoro, e state
perfino facendo del vostro meglio.
-
Eppure, in qualche modo,
tutto questo non ha effetti visibili,
-
non riesce a creare il tipo di cambiamento
che sappiamo essere possibile.
-
E non si riesce
proprio a capire
-
come questo possa essere
così difficile.
-
Una cosa che noi,
come praticanti buddisti,
-
possiamo offrire per alleviare
questo sentimento di frustrazione è:
-
siate consapevoli delle conseguenze
indirette del vostro lavoro.
-
Forse il successo di quel
progetto, di quella campagna,
-
o iniziativa, o partnership,
-
forse misurare il lavoro
che svolgete quotidianamente
-
in base al risultato di quel particolare progetto,
non è il posto giusto in cui guardare
-
per misurare il vostro
impatto nel mondo.
-
Il fatto che abbiate già
le migliori intenzioni
-
nel modo in cui
vivete la vostra vita,
-
il fatto che state già
collaborando nel vostro team
-
con generosità, inclusività,
-
presenza, ascolto, valori,
-
questa è già un'azione
-
che si irradia
pienamente nel mondo
-
e nelle persone intorno a voi,
a casa e al lavoro.
-
Anche solo per questo
vale la pena provarci.
-
Le vostre azioni quotidiane possono
già incarnare il messaggio:
-
"Quello che stiamo facendo
ora non va bene,
-
e ognuno di noi può fare
la sua parte per cambiarlo."
-
Questo è un modello, un'eredità,
che stiamo lasciando nella società.
-
E vorrei invitare di nuovo
il fratello Phap Huu.
-
Ricorderete il cerchio che abbiamo
visto il primo giorno, sui semi.
-
Grazie mille, fratello.
-
Dicevamo che esiste questa cosa
chiamata coscienza deposito.
-
Questo è un modello della nostra mente,
e abbiamo visto che ci sono dei semi...
-
e ognuno di noi
possiede questi semi
-
nel profondo della
sua coscienza.
-
Tutte le nostre
azioni quotidiane,
-
il modo in cui parliamo, il modo in cui
ascoltiamo, il modo in cui camminiamo,
-
gli ideali a cui diamo
origine, i valori,
-
innaffiano i semi buoni
nella nostra coscienza.
-
E Sorella Iro
ha anche detto:
-
questo è sia...
-
collettivo...
-
che individuale.
-
Nel Buddismo diciamo
che confidiamo,
-
stamattina è tutto un
parlare di quanto confidiamo,
-
confidiamo che tutti i semi
matureranno col tempo.
-
A loro tempo.
-
Alcuni semi maturano subito,
altri hanno bisogno di più tempo.
-
Potremmo proprio adesso
stare coltivando dei semi
-
che non impiegano solo
una stagione al sole per fiorire,
-
e nemmeno 17 anni, come alcune cicale che,
mi pare, hanno un ciclo di vita di 17 anni.
-
Forse ci sono semi che impiegano
più di una generazione a germogliare.
-
E se ora, il fatto che
ci troviamo qui,
-
rappresentasse il germogliare
di semi di una generazione fa?
-
O anche di due generazioni fa?
-
Mio nonno è stata la prima persona della mia
famiglia a comprare un libro sulla meditazione
-
negli anni '70.
-
Quindi io mi sento come il germoglio
di un seme di due generazioni fa.
-
Anche solo per il
fatto di essere qui.
-
E mio nonno, in tutta la sua vita, non ha mai avuto
la possibilità di partecipare ad un ritiro.
-
Ai suoi tempi ancora
non erano facilmente accessibili.
-
Penso che abbia iniziato
ad ammalarsi nel 1991,
-
prima di Internet.
-
Non sapeva che esistessero posti dove poteva
andare per imparare la meditazione.
-
La cosa meravigliosa del
germogliare dei semi è:
-
la nostra vita attuale, le nostre
azioni e le nostre carriere
-
sono già il germoglio
del passato.
-
E potremmo anche non vedere tutti
i frutti nel corso della nostra vita.
-
Ma i semi buoni
che innaffiamo adesso
-
continueranno a
maturare nel tempo.
-
Quindi la domanda è:
-
quali semi stiamo innaffiando?
-
Quando stavamo imparando
a conoscere la mente,
-
Sorella Hiro...
-
ha spiegato che c'è una parte della
nostra mente chiamata "manas",
-
che è la parte della nostra
mente che coglie.
-
Che si preoccupa sempre solo
di me e di ciò che è mio,
-
di avere, di prendere.
-
Proteggere.
-
Appropriarsi.
-
Estrarre.
-
E abbiamo visto
alcune caratteristiche,
-
che mi limiterò
a ricordare.
-
1. l'appropriazione
-
2. la sopravvivenza
-
(l'istinto di sopravvivenza)
-
3. evitare il dolore
-
4. la ricerca del piacere
-
5. ignorare il pericolo
-
del cercare il piacere
-
6. ignorare l'aspetto positivo
della sofferenza
-
7. ignorare la legge
della moderazione
-
Si tratta di un paio di migliaia
di anni di comprensione buddista...
-
un migliaio e mezzo di anni, proviene da una
fase successiva del Buddismo...
-
su come funziona
la nostra mente.
-
E quando l'abbiamo visto
sulla lavagna, l'altro giorno,
-
non so quanti di voi
hanno notato che
-
questo non si applica
solo a livello individuale.
-
Non è questa una descrizione
abbastanza accurata
-
di come l’umanità...
-
vive, come specie,
su questa Terra?
-
Ci stiamo appropriando
della Terra.
-
La stiamo sfruttando.
-
Pensiamo alla nostra
sopravvivenza come separata
-
dalla sopravvivenza delle
altre specie e della Terra.
-
dalla sopravvivenza delle
altre specie e della Terra.
-
Come specie, ci piace
evitare il dolore
-
e cerchiamo
sicuramente il piacere.
-
E ignoriamo il pericolo
di ricercare il piacere.
-
E ignoriamo gli aspetti
positivi della sofferenza.
-
Quindi questi,
-
dal numero 3 al 7,
-
questa è la nostra
cultura del consumismo.
-
Proprio qui.
-
Consumiamo...
-
perché non riusciamo
a sopportare
-
la sensazione di
dolore interiore.
-
Consumiamo per coprire
la nostra sofferenza.
-
Pensiamo di aver
bisogno di più cose
-
perché pensiamo che noi
non siamo abbastanza.
-
Ciò che abbiamo
non è sufficiente.
-
E c'è un sistema economico
-
che ce lo ricorda
costantemente.
-
E...
-
Devo controllare
la mia rabbia.
-
Parlerò con amore.
-
Ma dirò anche la verità.
-
Alla ricerca del profitto,
-
i dipartimenti marketing
di tutto il mondo
-
ci dicono che non
abbiamo abbastanza.
-
Secondo la visione
del Buddismo,
-
abbiamo abbastanza.
-
È sufficiente
il momento presente.
-
Ognuno di noi
è sufficiente.
-
La nostra presenza,
la presenza dei nostri cari,
-
poter camminare
consapevolmente sulla Terra,
-
ascoltare gli uccelli
e gli alberi,
-
è sufficiente per
essere felici.
-
Possiamo vivere in modo molto
semplice ed essere felici.
-
E l'ho sentito dire da molti
di voi questa settimana,
-
è stato così potente
toccare la semplicità
-
in questi giorni.
-
Non avere così tanto
bisogno di dispositivi,
-
non dover comprare cose
online mentre siamo qui.
-
Il nostro livello di consumismo
è sceso drasticamente.
-
Eppure, il nostro livello di felicità
è aumentato vertiginosamente.
-
Stiamo toccando la verità
-
che le nostre condizioni sono più
che sufficienti per essere felici.
-
Il nostro Maestro, una volta,
ha detto una cosa,
-
che ho trovato molto profonda,
e piuttosto coraggiosa.
-
Ha detto: "Noi umani,
come specie,
-
non sappiamo cosa
sia la vera felicità.
-
Ecco perché stiamo
distruggendo il nostro pianeta."
-
È un pensiero molto profondo.
-
Dal momento che non sappiamo e
non abbiamo imparato
-
come toccare la vera felicità
nella nostra vita quotidiana,
-
consumiamo per coprire
il nostro dolore,
-
cerchiamo il piacere per
compensare il nostro dolore
-
perché non sappiamo trovare
la felicità nella semplicità.
-
Quindi consumiamo.
-
E questa cultura del consumismo
-
sta distruggendo
il nostro pianeta.
-
Ciò significa che è
davvero importante
-
saper toccare con mano
la meraviglia del momento presente,
-
per poter toccare con mano
la felicità in modo davvero semplice.
-
Ed è davvero importante
che ognuno di noi
-
impari a gestire le
sensazioni dolorose,
-
così che la prima risposta ai nostri
sentimenti dolorosi non sia il consumare.
-
La consapevolezza può essere la nostra prima
risposta a una sensazione dolorosa.
-
Essere presenti,
incontrare noi stessi,
-
questi siamo noi, che torniamo:
la via d'uscita è dentro di noi.
-
Incontrare noi stessi e i
nostri sentimenti dolorosi,
-
con tenerezza, con gentilezza,
con curiosità.
-
In termini di etica,
significa questo,
-
significa che una
azienda etica
-
è quella che non partecipa al
potenziamento di questo meccanismo.
-
Ma che aiuta le persone
-
a capire che
abbiamo abbastanza.
-
Aiuta le persone a
nutrire la vera felicità.
-
Aiuta le persone a gestire
sentimenti dolorosi.
-
E potremmo dire: Oh, ma questo
è compito dell'istruzione.
-
Questo è il ruolo
della società.
-
O di qualcos'altro.
-
Ma se le nostre aziende
fossero davvero al servizio
-
di qualcosa di
più del profitto,
-
idealmente al servizio
dell’umanità,
-
e, ancora più importante,
al servizio del pianeta...
-
dovremmo essere consapevoli di questa
dimensione etica nelle nostre imprese.
-
È anche molto interessante
-
il fatto che abbiamo anche il libero
arbitrio e la sovranità, come individui,
-
per liberarci dai sistemi
di nostra creazione.
-
Secondo la visione Buddista,
-
non dobbiamo ritenere il sistema,
o le organizzazioni commerciali,
-
o una cultura consumistica
esterna a noi stessi,
-
responsabili di questo.
-
Con l'energia
della consapevolezza
-
espandiamo la nostra zona
di libero arbitrio.
-
Possiamo scegliere cosa
consumare, come vivere.
-
Possiamo liberarci
da queste macchine,
-
da questi meccanismi
di nostra creazione.
-
Ed è per questo
che per noi
-
la consapevolezza ha a che fare
con il risveglio e la libertà.
-
Ci dà molta più
libertà d’azione.
-
E quando potremo trasformare
tutto questo per noi stessi,
-
per questo motivo,
-
per l'impatto che abbiamo
con la nostra presenza,
-
lo trasformeremo anche per
i nostri figli, per i nostri amici.
-
Ricordo che il nostro
Maestro diceva:
-
"Una delle abilità più importanti che
possiamo sviluppare a Plum Village
-
è imparare come generare
un momento di felicità."
-
Perché imparare a generare
un momento di felicità
-
ha qualcosa a che fare con la
gestione delle sensazioni dolorose.
-
Le due cose
vanno insieme.
-
Abbiamo bisogno di un momento di felicità
quando ci sentiamo giù di morale,
-
o quando ci sentiamo neutrali,
-
insensibili,
-
un po' "meh".
-
L’abilità di generare
un momento di felicità
-
è una delle migliori abilità
che possiamo imparare qui.
-
Perché quando sappiamo come
creare un momento di felicità,
-
possiamo creare quel momento
per la nostra famiglia.
-
Possiamo creare quel momento
per il team con cui lavoriamo.
-
O per la nostra organizzazione
nel suo insieme.
-
Non ci vuole molto per creare
un momento di felicità.
-
Thay ha anche detto
-
che possiamo creare un momento
di felicità ogni volta che vogliamo.
-
È dura, lo so.
-
Ma ci sto lavorando.
-
È possibile porsi davvero
questa domanda.
-
Se mi sento neutrale,
se mi sento giù,
-
se non mi sento felice,
se non sto bene,
-
mi chiedo: cosa posso fare
in questo momento?
-
In questo ritiro abbiamo imparato
molti modi in cui possiamo farlo.
-
Rilassare il corpo, quando il disagio che
riscontriamo è un disagio fisico.
-
Ansia, irrequietezza, tensione.
-
È allora che possiamo praticare
il rilassamento profondo.
-
E sulla nostra app troverete molti contenuti
che potrete utilizzare quando sarete a casa.
-
Condividere un pasto
con gli amici, di persona.
-
Non mangiare da soli
è fonte di gioia e felicità.
-
Ma anche imparare,
quando mangiamo da soli,
-
a non sentire che siamo soli,
-
ma a vedere veramente l’intero pianeta,
il Cosmo e la Madre Terra,
-
il miracolo della vita,
-
nel nostro panino, nel nostro
cestino del pranzo,
-
nel nostro cibo.
-
E dire: userò la mia intuizione per vedere
che, anche in questo momento,
-
anche se una parte di me si sente
così sola a mangiare da sola,
-
io so che non è tutta la verità.
-
So che l'intero Cosmo
sostiene il mio pranzo.
-
L'intero Cosmo
sostiene la mia mela.
-
E usando l'occhio dell'intuizione, possiamo
capovolgere un momento di solitudine
-
in un momento di
felicità e connessione
-
con il pianeta intero
e il Cosmo intero.
-
Quindi, quando parliamo di quali
semi abbiamo innaffiato,
-
il nome di questi semi, per chi
si è perso la presentazione,
-
potrebbe essere timore,
potrebbe essere ansia,
-
potrebbe essere disperazione.
Ma potrebbe anche essere felicità,
-
gratitudine, consapevolezza.
-
Generosità.
-
Quello che tutti noi
dobbiamo chiederci è:
-
quali semi stiamo innaffiando
nella nostra vita quotidiana?
-
E cosa c’entra questo con la
trasformazione del sistema?
-
La trasformazione
della nostra società?
-
Per molti di noi,
in questo ritiro,
-
se abbiamo mai provato un sentimento
di paura, o rabbia, o panico,
-
voleva dire che le cose non si stavano
muovendo abbastanza velocemente.
-
Crescita e sviluppo!
-
Questi potrebbero essere i semi
della nostra organizzazione.
-
La coscienza collettiva della nostra
organizzazione e dei nostri team.
-
Forse potrebbe essere davvero
un buon esercizio chiedersi:
-
Come ci sentiamo?
-
Potreste tornare dai vostri team
-
e definire sulla lavagna qual'è il
fertilizzante, o qual'è il terriccio?
-
Forse ognuno potrebbe scriverlo
su un foglietto, da ritirare alla fine.
-
Magari si avrebbe un numero
uguale di positivi e negativi.
-
Quali semi
stiamo innaffiando?
-
Scriverò qui
"cultura del consumismo".
-
Forse la cultura consumistica innaffia
in noi il seme del desiderio.
-
Quindi una domanda è:
-
quando parliamo
di avere il libero arbitrio
-
per vivere in modo diverso
sul nostro pianeta,
-
come possiamo
proteggere la nostra mente
-
dalla coscienza collettiva che innaffia
continuamente il nostro seme dell'avidità?
-
Ogni volta che vediamo una pubblicità,
innaffiamo il seme dell'avidità.
-
"Se acquisti questo prodotto,
ti sentirai più felice."
-
"Se comprerai questo prodotto,
sarai fico e accettabile."
-
"Avrai uno status".
-
"Avere questo prodotto è un
segno di potere o influenza."
-
Questi semi vengono
innaffiati continuamente in noi.
-
Il potere della consapevolezza
è che ci dà la libertà
-
di scegliere di essere diversi,
-
e di operare al di fuori di questa
cultura del consumismo.
-
Nel Buddismo
parliamo di "carburanti".
-
Cos'è che ci spinge?
-
La nostra intenzione
o volontà più profonda.
-
Possiamo parlarne anche come di un
seme nella nostra coscienza.
-
Ad esempio...
-
Forse vi sarà capitato di dire,
-
avrò quel tipo di macchina e
una casa mia entro i miei 30 anni.
-
Quella è una volontà e un'intenzione
che fissiamo ad un certo punto,
-
e che ci guida.
-
Potremmo avere
la volontà e l'intenzione
-
di avere una certa
quantità di soldi,
-
un certo grado di retribuzione,
forse un certo status.
-
Nel Buddismo abbiamo una
pratica di indagine profonda
-
su quali siano
le nostre volizioni.
-
E' una specie di
termine tecnico. Volizione.
-
Cos'è che conta di più
per noi?
-
In realtà, secondo
i saggi del Buddismo,
-
i soldi, lo status,
-
il potere, e persino
i piaceri sensuali,
-
non bastano.
-
Non sono queste
le cose che...
-
Potrebbe essere ciò che
desiderate, o pensate di desiderare,
-
Potrebbe essere ciò che
desiderate, o pensate di desiderare,
-
o che la società vi dice
che dovreste desiderare,
-
ma potrebbe non essere ciò
che è più importante per voi.
-
Quello che volete veramente.
-
Ciò che volete
veramente offrire.
-
E ho la sensazione
che per molti di voi,
-
uno degli aspetti della vostra volizione
è quello di voler essere utili.
-
Di servizio alla società,
-
per sostenere l’inclusione,
la non-discriminazione,
-
aiutare le persone ad innamorarsi
della Terra e a proteggere il pianeta.
-
Per avere un sistema
economico più equo.
-
Questa è una
volizione fantastica.
-
Diciamo che la nostra volizione
è come un fuoco nel nostro ventre.
-
E dobbiamo nutrirlo e
mantenerlo in vita ogni giorno.
-
E dobbiamo sapere davvero
cosa è più importante per noi.
-
E forse il modo in cui realizziamo
i nostri sogni più profondi...
-
a volte chiamiamo anche volizione
il nostro desiderio più profondo.
-
Il "Come" della realizzazione
è importante quanto il "Cosa".
-
Se sacrifichiamo i nostri amici,
la nostra famiglia e la nostra salute
-
per prenderci
cura del pianeta,
-
forse non ci stiamo
prendendo cura del pianeta
-
nel modo in cui le generazioni
future necessitano che lo facciamo.
-
Forse non è quello il modo
per essere un buon antenato
-
per il futuro del pianeta,
perché creiamo un esempio,
-
non prendendoci cura della nostra salute,
sacrificando amici e famiglia,
-
portiamo quell'esempio
nella società.
-
Un'intuizione davvero profonda che Thay
ebbe riguardo alla volizione e al desiderio
-
è che sono un modo
per trasformare il Manas.
-
Ha usato un termine tecnico:
sublimiamo il Manas
-
al servizio della nostra buona intenzione,
del nostro desiderio più profondo.
-
E ha dato l'immagine in cui
Manas si era appropriato...
-
se ricordate questa
energia di appropriazione,
-
una parte della coscienza deposito
nel dire: "Questo sono io".
-
"Questo sono io, qui."
-
E ha detto che possiamo
trasformare il Manas
-
in un loto.
-
Che può essere un loto
al servizio della società,
-
al servizio del mondo.
-
E prendiamo il nostro
istinto di sopravvivenza,
-
che Sister Hiro ha descritto
come l'energia della vitalità.
-
Abbiamo una forza vitale
-
che diventa il nostro
desiderio più profondo.
-
Questo, quindi,
si auto-rinforza.
-
Ci prendiamo cura
del nostro dolore.
-
Ci occupiamo di generare
momenti di felicità.
-
Comprendiamo la bontà
di abbracciare la semplificazione.
-
Capiamo che non vogliamo
perdere tempo
-
tra streaming e schermi.
-
Comprendiamo la legge
della moderazione
-
perché abbiamo qualcosa di molto più importante da fare
con le nostre ore e i nostri giorni
-
A questo punto,
vorrei leggere
-
una parte di...
-
A Plum Village
abbiamo un codice etico.
-
Vedremo ora l'applicazione etica
di tutto ciò che ho detto.
-
Abbiamo un principio
etico particolare
-
che possiamo descrivere come
avere il giusto tipo di carburante.
-
E questo è quello che dice:
-
Consapevole della sofferenza causata
dal consumo inconsapevole,
-
mi impegno a coltivare una buona
salute, sia fisica che mentale,
-
per me, per la mia famiglia
e per la mia società.
-
Praticando il mangiare, bere e
consumare in modo consapevole.
-
Consumando cibi sani,
-
impressioni sensoriali,
-
consumando volontà, perché
anche quella è un tipo di cibo,
-
ci fa alzare dal letto
la mattina, come il caffè.
-
E consumando la coscienza.
-
Ciò che è veramente
interessante nel Buddismo
-
è che diciamo che
"consumiamo" il nostro ambiente.
-
La coscienza
del nostro ambiente.
-
Ecco perché, se il nostro team
è in difficoltà e ha molte paure e ansia,
-
anche noi proveremo
paura e ansia.
-
Se c’è molta disperazione
e solitudine nel mondo,
-
soprattutto dopo la pandemia,
diciamo che è aumentata,
-
come sembrano dimostrare
alcune ricerche,
-
quella coscienza collettiva influenzerà anche
la nostra coscienza individuale.
-
Quindi non sentiamo solo il nostro dolore,
ma anche il dolore della nostra società.
-
Proprio come se assorbissimo
la coscienza collettiva.
-
Ecco un'altra frase tratta
dal principio del "giusto carburante".
-
Sono determinato...
-
Quindi, consapevole della sofferenza
causata da un consumo inconsapevole,
-
sono determinato a non cercare
di nascondere la solitudine,
-
l'ansia, o altra sofferenza,
perdendomi nel consumo.
-
Contemplerò l'inter-essere,
e consumerò in un modo
-
che preservi la pace,
la gioia e il benessere
-
nel mio corpo e
nella mia coscienza,
-
e nel corpo e nella
coscienza collettivi
-
della mia famiglia, della mia
società e della Terra.
-
Quando parliamo di
trasformazione individuale
-
e di trasformazione
del sistema,
-
i nostri sistemi sono espressione
di individui, di umanità.
-
Quando trasformiamo
il nostro modo di consumare,
-
abbiamo il diritto di chiedere
alle organizzazioni in cui operiamo
-
in cui lavoriamo:
"Stiamo aiutando le persone
-
a consumare in modo da preservare
la pace, la gioia e il benessere?"
-
Quindi, questa etica inizia da noi stessi,
ma si applica anche ai nostri mezzi di sussistenza.
-
Abbiamo un altro principio etico.
-
Che riguarda la semplicità. Potremmo
chiamarla Semplicità Profonda.
-
Negli ultimi giorni abbiamo
toccato la semplicità in tanti modi.
-
Abbiamo fatto ogni
sorta di cose normali.
-
Spero che abbiate notato che tutto ciò che
abbiamo fatto è abbastanza normale.
-
Abbiamo camminato. Abbiamo mangiato.
Abbiamo fatto conversazione.
-
Abbiamo ascoltato le presentazioni.
Siamo stati seduti.
-
Ci siamo sdraiati.
-
Ma lo abbiamo fatto in un
modo riposante e curativo.
-
Quindi una domanda che
emerge da questo ritiro è:
-
come posso avere questa riposante
semplicità nella mia vita quotidiana?
-
Se abbiamo il vantaggio
di lavorare da casa,
-
magari, dopo aver pranzato,
potreste fare dieci o venti minuti
-
di rilassamento con
l'app di Plum Village.
-
Quello è un grande vantaggio
del lavorare da casa.
-
Quando ero in redazione,
dovevo usare la toilette
-
per rilassarmi con la
scansione del corpo.
-
Fortunatamente, i bagni
erano molto belli e ampi.
-
È lì che facevo
rilassamento profondo
-
nei momenti di crisi.
-
Questa è un'altra cosa: il rilassamento può essere
molto utile anche nei momenti di panico.
-
Lavoravo a uno spettacolo televisivo in diretta,
e abbiamo perso il nostro ospite
-
alle 9 del mattino,
e trasmettevamo alle 14:00.
-
Il mio capo ha detto:
"Trova un sostituto!"
-
E io ho pensato...
-
E mi sono resa conto che non respiravo,
allora ho pensato: so cosa fare.
-
Così sono andata a sedermi sul water
e ho fatto il mio rilassamento profondo.
-
Ed è sorprendente perché la mente che
usciva dalla scansione del corpo
-
dopo 10 o 15 minuti,
era molto più chiara e calma.
-
E avevo molte più risorse
per risolvere il problema.
-
Quindi, rilassamento profondo.
-
È un piccolo consiglio. Potete
usarlo nei momenti di crisi.
-
Quindi: profonda semplicità.
-
Ci siamo riposati e
rilassati profondamente.
-
Abbiamo anche trascorso
del tempo nella natura.
-
È molto importante trascorrere del tempo
nel mondo che vogliamo salvare.
-
Questo è ciò che vogliamo
trasmettere alle generazioni future.
-
Amore e intimità con il mondo
che vogliamo proteggere.
-
Quindi, tornando a casa
da questo ritiro,
-
come vi assicurerete...
forse dovrebbe essere
-
una nota sul vostro calendario,
-
chiamata "Tempo in natura",
-
Che si tratti di un albero
vicino al vostro ufficio,
-
di un parco, di un
angolo di giardino,
-
o pefino le piante sul
davanzale della finestra.
-
E potreste sedervi e godervi la vista
delle piante mentre prendete una tazza di tè.
-
Come trascorrerete del tempo,
in silenzio, con la natura,
-
e godrete di quella
semplice felicità,
-
e quella sensazione di sufficienza?
-
Credo che un altro
elemento di questo ritiro
-
che ha rivelato come
la semplicità sia così deliziosa
-
è stato il fatto che abbiamo
partecipato a questo ritiro di persona,
-
insieme ad altre persone.
-
Siamo esseri sociali.
-
Come possiamo, in gruppo,
in famiglia, con gli amici,
-
impegnarci ad organizzare
la nostra vita in modo diverso,
-
in modo da trascorrere davvero
del tempo di qualità insieme, di persona?
-
Direi che sia un principio
etico: esserci.
-
Nel Buddismo, la comunità
è molto importante,
-
e uno dei nostri principi dell'essere
in comunità è riunirsi sotto lo stesso tetto.
-
Quindi dobbiamo riunirci
di persona, nella vita reale,
-
sotto lo stesso tetto,
con coloro che amiamo.
-
Perché la vita è molto breve.
-
Questa vita è molto breve.
-
È davvero salutare e appagante
stare con le persone a cui teniamo.
-
Ho parlato di sufficienza.
-
Nel Buddismo diciamo...
-
e questo è in parte dovuto
a quello che ho detto all'inizio
-
sul momento presente,
che contiene il passato e il futuro,
-
ecco perché possiamo dire
che questo momento è sufficiente.
-
È abbastanza.
-
In questo momento
ognuno di noi è sufficiente.
-
Io sono abbastanza.
Voi siete abbastanza.
-
Come ha detto Fratello Spirit,
c'era quella frase:
-
"Tu sei già ciò che
vuoi diventare".
-
Questa intuizione appartiene
alla dimensione ultima.
-
L'intuizione della sufficienza.
-
Nella nostra vita quotidiana,
ognuno di noi
-
ha bisogno di trovare
un modo per entrare
-
in quella bellissima dimensione finale,
e trascorrere un po' di tempo
-
in un momento di sufficienza.
-
Magari cinque minuti al mattino,
mentre vi godete una tazza di tè.
-
Potrebbero essere i dieci
minuti di relax dopo pranzo,
-
dopo una mattinata
davvero difficile al lavoro.
-
Potrebbe essere sedersi a pranzo
con la famiglia e gli amici,
-
e dire in silenzio a te stesso:
questo è sufficiente.
-
È abbastanza.
-
Noi siamo abbastanza.
-
E quel senso di vivere
nel momento presente
-
che è, in definitiva, l’unico
momento disponibile,
-
è un'ovvietà, ma è pur
sempre così vero!
-
Quel futuro non c’è
e non ci sarà mai,
-
ci saranno solo
momenti presenti.
-
E se noi non siamo in grado di
godere di questo momento presente,
-
come potranno mai farlo
le generazioni future?
-
Quindi entriamo in questa
intuizione della sufficienza.
-
Questo è abbastanza.
Io sono abbastanza.
-
E ne facciamo una formazione
e una pratica.
-
Nel Buddismo si parla di koans.
-
Scrivetelo su un pezzo di carta.
-
Forse iFratello Phap Huu
può metterlo in calligrafia.
-
Mettetelo da qualche parte, dove potreste
sedervi per godervi una tazza di tè.
-
E respirate, e toccate quell'intuizione
che siete abbastanza.
-
Perché se passiamo
24 ore al giorno
-
a sentire che non
siamo abbastanza,
-
noi stiamo corrodendo la nostra umanità
e il nostro accesso alle meraviglie della vita.
-
È un vero e proprio
allenamento.
-
C'è una cosa che un giornalista una
volta chiese al nostro Maestro.
-
Chiese:"Sei un ottimista o un pessimista
quando si tratta di questioni ambientali?
-
Era un giornalista del quotidiano
The Independent, nel Regno Unito.
-
E ho pensato: come risponderà
Thay a questa domanda?
-
Thay era molto stanco
durante tutta l'intervista.
-
Rimase in silenzio per molto
tempo e poi, all'improvviso, disse:
-
"Un ottimista!".
-
E ho pensato: OK!
Cosa dirà adesso?
-
E lui ha detto:
-
"Possiamo essere in pace perché
sappiamo di aver fatto del nostro meglio".
-
"Stiamo facendo del nostro meglio e
sappiamo di aver fatto del nostro meglio".
-
Nel suo ottimismo
c'era anche la radice
-
della fiducia nel concetto
di maturazione dei semi.
-
Facciamo del nostro meglio ed è per
questo che possiamo avere la pace.
-
Ed è per questo
che puoi prenderti
-
cinque minuti per dire
"sono abbastanza".
-
"Noi siamo abbastanza."
"La mia squadra è sufficiente."
-
"La mia organizzazione
è sufficiente."
-
Perché stiamo facendo
del nostro meglio.
-
Ed è per questo che
possiamo avere la pace.
-
E allo stesso tempo,
-
possiamo uscire dalla dimensione
ultima e metterci alla prova:
-
"Sto facendo del mio meglio?"
-
E anche i nostri amici
possono metterci alla prova.
-
Quindi possiamo trascorrere
del tempo nella dimensione assoluta,
-
è molto bellofarlo,
ogni giorno, qualche minuto.
-
E poi possiamo uscirne fuori
e continuare davvero a metterci alla prova
-
nella dimensione storica,
che è quella della vita di tutti i giorni.
-
"Cos'altro potremmo fare?"
-
Ma non con un sentimento di insufficienza,
ma con uno di possibilità.
-
"Cos'altro potremmo fare?"
-
E potremmo chiederci:
stiamo ponendo le domande giuste
-
sulla nostra
cultura consumistica?
-
Ci stiamo ponendo le domande
giuste sui sistemi economici?
-
Questa è una vera sfida.
-
E penso che nella squadra B, come organizzazione,
questo sia qualcosa di cui preoccuparsi.
-
Penso che, con l'Ottimismo Globale,
questo sia qualcosa di cui preoccuparsi.
-
Stiamo ponendo le domande
giuste su questa questione?
-
Abbiamo definito
correttamente il problema?
-
Se vogliamo sfidare o trasformare
-
la nostra cultura individualista,
consumistica e capitalista,
-
possiamo porre le domande
che ho sentito stamattina:
-
"C'è abbastanza amore
in tutto questo?"
-
Qual è il ruolo dell'amore qui?
-
C’è amore nelle nostre organizzazioni?
C'è amore nelle nostre squadre?
-
Come possiamo portare
compassione in tutto questo?
-
Come possiamo mettere in discussione
le cose che diamo per scontate?
-
In questo principio di
Profonda Semplicità, diciamo:
-
Consapevole delle sofferenze
causate dallo sfruttamento,
-
dall’ingiustizia sociale,
dai furti e dall'oppressione.
-
Consapevole delle sofferenze
causate dallo sfruttamento,
-
dall’ingiustizia sociale,
dai furti e dall'oppressione,
-
mi impegno a praticare
la generosità
-
con i miei pensieri,
parole e azioni.
-
Sono determinato a non rubare
-
e a non possedere nulla che
dovrebbe appartenere ad altri.
-
E condividerò il mio tempo,
-
la mia energia e le
mie risorse materiali
-
con chi è nel bisogno.
-
Poi continua, e c'è
una riga che dice:
-
Mi impegno a praticare
il giusto sostentamento,
-
per contribuire a ridurre la sofferenza
degli esseri viventi sulla Terra
-
e smettere di contribuire
al cambiamento climatico.
-
Possiamo praticare e incarnare
questo secondo principio etico,
-
come individui, ma anche
a livello organizzativo.
-
Sono stata molto felice
di scoprire che il Team B
-
ha dei principi
fiscali responsabili.
-
Non so se c'è qualcuno qui
coinvolto in quel particolare progetto.
-
OK! Grazie mille!
-
Quello è un modo meraviglioso
di applicare questo principio etico
-
nelle organizzazioni.
-
Come possono le organizzazioni
essere trasparenti
-
e avere pratiche
fiscali trasparenti?
-
Perhé non si tratta solo di evitare,
offuscare e calibrare,
-
ma esiste una vera
integrità etica
-
a livello organizzativo, sulla necessità
di restituire un contributo alla società.
-
Questo vuol dire
applicare il principio
-
Sono determinato a non rubare e a non possedere
nulla che dovrebbe appartenere ad altri.
-
Possiamo dire che il principio della tassazione
applicato da un sistema democratico
-
riguarda l'equità,
riguarda l'inclusione.
-
Non possiamo dire che un certo profitto
appartenga solo ad una determinata società.
-
Proprio come l’intero cosmo
è in un fiore, o in una mela,
-
allo stesso modo
è in quel profitto.
-
Quindi condividiamo quel profitto
con spirito di reciprocità.
-
Potremmo anche applicare
questo principio etico...
-
butto lì alcune idee che
potrebbero essere controverse,
-
ma sarò coraggiosa...
-
... ai rapporti salariali
nelle organizzazioni,
-
tra i vertici dell'organizzazione
e i livelli inferiori.
-
Si potrebbero seguire
dei principi etici:
-
stiamo portando avanti
il lavoro sul quadro fiscale,
-
non possiamo avere anche
un altro quadro etico sui salari?
-
E con questo principio etico...
-
distribuirò a tutti voi una copia
di questo foglio, non preoccupatevi.
-
Con questo principio
etico, possiamo dire
-
che i sussidi ai combustibili fossili
non sono eticamente accettabili.
-
È una semplice verità morale.
-
E questo ci dà il linguaggio
per descriverlo.
-
Non è possibile
utilizzare risorse condivise
-
per sovvenzionare qualcosa
che sta distruggendo il pianeta.
-
Ciò non è eticamente accettabile.
-
E come buddisti, possiamo
dichiarare questo senza paura,
-
E possiamo aiutare anche gli altri
a dichiararlo nel linguaggio dell’etica.
-
So che essere audaci e coraggiosi
fa parte della missione della squadra B.
-
Sono state condotte
alcune ricerche interessanti.
-
Recentemente ho visto un
articolo pubblicato l'anno scorso,
-
su come il nostro
sistema economico
-
sia ancora globalmente ingiusto.
-
sia ancora globalmente ingiusto.
-
E sono state condotte
alcune ricerche molto efficaci
-
che hanno rivelato il
depauperamento del Sud del mondo
-
attraverso lo scambio
ineguale di risorse.
-
C'era un modo
molto eloquente
-
di misurare il lavoro,
la terra, le risorse,
-
gli investimenti, fatti
nel Sud del mondo
-
per rendere possibile l’esistenza
delle economie del Nord del mondo.
-
E questo documento concludeva
che il colonialismo è ancora operante
-
a livello economico,
-
per quanto ci raccontiamo altrimenti.
-
Potremmo quindi applicare questo principio
etico ad un'analisi di questo fenomeno.
-
Con questo principio etico
del non prendere,
-
non rubare, non sottrarre,
dell'essere generosi,
-
possiamo anche riconoscere
che viviamo su un pianeta limitato.
-
E questo deve significare una
crescita limitata di un certo tipo.
-
Non possiamo avere una crescita
illimitata su un pianeta limitato.
-
Mi ricordo anche
di un giornalista...
-
non so se eri tu Joe. Non so
se Joe è seduta qui da qualche parte.
-
Non ho sentito la sua sonora
risata, quindi forse non è qui...
-
Penso che potrebbe essere stata Joe
a chiederlo a Thay una volta,
-
quando Thay insegnava all'Università
di Nottingham nel Regno Unito,
-
e gli chiese: "Ma Thay... a te piace
la crescita come principio.
-
Vuoi far crescere
il tuo monastero.
-
Vuoi accrescere la tua
portata e il tuo impatto.
-
Vuoi che sempre più persone
ascoltino il tuo dharma.
-
Quindi non puoi essere
contrario alla crescita."
-
E Thay, sorrise. Gli piaceva molto quando
le persone erano un po' sfacciate.
-
Sorrise e disse:
-
"È vero. Ma noi sappiamo
cosa vogliamo accrescere.
-
Vogliamo accrescere la compassione.
Vogliamo accrescere la saggezza.
-
Vogliamo accrescere lo spirito
comunitario, il senso di comunità.
-
E sì, potremmo aver bisogno di crescere in base
alle risorse. Ma al servizio di tutto questo.
-
Non cerchiamo una crescita fine a
se stessa, o per il profitto in sé."
-
(sussurra) OK, lo so.
-
Abbiamo un paio di altri principi.
-
Uno è il rispetto per la vita.
-
Il rispetto per la vita implica anche
lo spirito di non violenza
-
e il non uccidere.
-
Non estrarre. Non sfruttare.
-
Consapevole della sofferenza
causata dalla distruzione della vita,
-
mi impegno a coltivare la visione
dell'inter-essere e della compassione,
-
e imparare modi per
proteggere la vita delle persone,
-
degli animali, delle
piante e dei minerali.
-
Mi impegno a non uccidere,
-
a non lasciare che altri uccidano,
-
e a non sostenere alcuna attività
di uccisione nel mondo
-
nel mio modo di pensare
o nel mio modo di vivere.
-
Vedendo che azioni dannose
-
nascono dalla rabbia,
dalla paura,
-
dall’avidità e dall’intolleranza,
-
che a loro volta provengono
dal pensiero dualistico e discriminativo,
-
mi impegno a coltivare
-
apertura, non discriminazione
-
e non attaccamento alle opinioni
-
per contribuire a
trasformare la violenza,
-
il fanatismo e il dogmatismo
-
in me stesso e nel mondo.
-
Questo è il modo
in cui noi buddisti
-
applichiamo il principio
del rispetto per la vita.
-
Quindi, prendersi cura del mondo
può essere un’idea intellettuale,
-
oppure può essere una pratica
che esprimiamo con il nostro corpo.
-
Vi invito quindi
a farvi questa domanda:
-
Ho a cuore la società?
Ho a cuore la Terra?
-
In che modo le mie azioni
mostrano questo?
-
Come saprete, noi crediamo
-
che una dieta a base vegetale
-
sia veramente un passo
possibile, ancorché radicale,
-
che ognuno di noi
può intraprendere.
-
Non giudichiamo, né siamo
dogmatici al riguardo,
-
che è anche un principio
di questa lezione sull'etica.
-
Diciamo semplicemente che questa
è una direzione in cui tutti possiamo andare.
-
Ed è un modo semplice
per praticare la non violenza
-
nella nostra vita quotidiana.
-
Quando parliamo...
-
di non violenza qui,
-
a volte si potrebbe pensare che
ci si riferisca solo alla violenza fisica,
-
ma diremmo che anche il nostro
pensiero può essere violento e distruttivo.
-
Il nostro modo di parlare
può essere violento.
-
Così come il nostro comportamento.
-
Ecco, potrebbe essere
il nostro modo di consumare.
-
Inoltre non siamo assolutisti,
-
questo è un principio molto
interessante dell’etica buddista.
-
Se avessi tre ore oggi,
-
potrei condividere con voi
alcune altre idee
-
su come applichiamo i nostri
principi in diverse situazioni.
-
Uno di questi è che non li applichiamo
mai in modo assolutista e puritano.
-
E so che nella squadra B
-
e in molte aziende che
vorrebbero fare cose buone,
-
il pericolo è di finire sotto tiro
da ogni possibile direzione.
-
Gli altri puntano sempre il dito
-
e potremmo avere paura
dei principi etici
-
perché non vogliamo che diventino
un bastone con cui picchiare gli altri.
-
Quindi, nei principi etici buddisti
-
questi principi
non sono bastoni.
-
Ci piace descriverli
come una Stella Polare,
-
una direzione di viaggio.
-
La cui applicazione
contiene molto spazio,
-
molta compassione e pazienza,
-
molta apertura.
-
E che innanzitutto questi principi
-
sono qualcosa che noi stessi
facciamo, come individui,
-
come team e come
organizzazioni.
-
Quindi mettiamo in pratica
quello che diciamo.
-
I principi etici sono qualcosa
su cui possiamo discutere,
-
ma non li usiamo per
incolpare, giudicare o punire.
-
Questa è l'etica buddista.
-
In breve.
-
Abbiamo imparato molto
anche su un altro punto
-
che riguarda la
comunicazione compassionevole.
-
Non dirò molto altro
a questo riguardo.
-
Ma soltanto che rappresenta...
-
il nostro modo di trasmettere integrità
e onestà nelle nostre comunicazioni
-
pur rimanendo capaci e pazienti,
-
e consapevoli dell'impatto
delle nostre parole,
-
e abbiamo imparato molto a
questo riguardo questa settimana.
-
L'ultimo principio
riguarda il Vero Amore.
-
Ciò che è veramente
interessante nell'etica buddista
-
è che includiamo le
nostre relazioni intime
-
nell’orbita della nostra...
-
azione morale.
-
Il modo in cui siamo
con coloro che amiamo.
-
Siamo capaci di rispettare
i nostri partner?
-
Accettiamo le loro diversità?
-
Siamo capaci di accettare
i loro difetti?
-
Sappiamo aiutarli a trasformare
la loro sofferenza?
-
Riusciamo a vederli come
una meraviglia della vita?
-
A non darli per scontati?
-
Quando diciamo quale contributo possono
apportare i buddisti ad un’etica globale,
-
potremmo dire che...
-
forse la squadra B
-
potrebbe sviluppare una
sorta di etica compassionevole
-
per portare... ora lo distribuirò...
-
Per i componenti della squadra
di casa non è necessario vederli.
-
Ho stampato solo 40 copie
per risparmiare carta.
-
Questi sono i Cinque
Addestramenti alla Consapevolezza,
-
che rappresentano la visione
etica di Plum Village
-
e quella che potremmo
chiamare spiritualità globale.
-
Non sarebbe una
sfida interessante
-
vedere se esistesse
un codice scritto,
-
proprio come
i principi fiscali,
-
se ci fosse un codice
scritto per esprimere
-
il tipo di etica che vorremmo
vedere nel nostro mondo lavorativo.
-
Quindi questo testo che vedete,
-
è stato sviluppato nel tempo
dal nostro Maestro,
-
è stato sviluppato nel tempo
dal nostro Maestro,
-
ci ha tenuto molto
a rinnovarlo nel 2009,
-
e l'ultimo aggiornamento
è stato l'anno scorso.
-
È qualcosa che stiamo continuando
ad evolvere. È un documento in evoluzione.
-
Non dobbiamo avere paura
di definire i nostri valori.
-
Penso che a volte, visto che
... siamo qui in Europa,
-
aspettate... cos'è
che voglio dire...
-
nel Nord giudaico-cristiano?
Non so se dico bene...
-
siamo in un'era
leggermente post-religiosa,
-
e abbiamo molta paura
di definire l’etica
-
e una bussola morale.
-
Il nostro Maestro ha insegnato alla nostra
comunità che non dobbiamo avere paura
-
di dire cosa è giusto e cosa è
sbagliato alla luce della sofferenza.
-
Ognuno di questi principi è incorniciato
dalla consapevolezza della sofferenza
-
causata da determinate azioni.
-
Sulla base della nostra
comprensione della sofferenza,
-
possiamo escogitare comportamenti
per ridurre la sofferenza
-
in noi stessi, nella nostra
famiglia e nel mondo.
-
Ed è giusto identificare
i comportamenti dannosi.
-
A volte possiamo non
voler esporre gli altri,
-
e qualcosa che ho imparato
qui in questa comunità
-
è che possiamo dire:
"Quel comportamento non è OK"
-
pur amando quella persona.
-
Amiamo la persona
per quello che è,
-
e riconosciamo che tutti gli
esseri umani hanno dei difetti.
-
Eppure possiamo ancora...
-
far notare che questa o quell'azione
non è corretta e non è etica.
-
E come società, dobbiamo avere
il coraggio di avere un dialogo aperto.
-
E ad avere fiducia in noi stessi.
-
E confidare nella saggezza
dei nostri antenati.
-
Voglio concludere con qualcosa
che ha detto il nostro Maestro.
-
Ne abbiamo parlato nel nostro
gruppo l'altro giorno.
-
Nel campo dell’etica
e della spiritualità,
-
non possiamo permettere
"agli altri"
-
di monopolizzare
Dio e la spiritualità,
-
e usarli al servizio
dell’intolleranza,
-
odio, discriminazione, dogmatismo,
-
perfino brama e avidità.
-
Non possiamo permettere
agli altri di monopolizzare,
-
ha usato anche
la parola "dirottare",
-
dirottare Dio e la spiritualità
al servizio di quelle cose.
-
Forse sto pensando
che "gli altri"...
-
non so se devo
dirlo chiaramente.
-
Se pensiamo alla destra
cristiana conservatrice,
-
possiamo chiederci:
usano il nome di Dio
-
al servizio dell’intolleranza,
-
dell’odio, della discriminazione,
-
del dogmatismo, e anche
la brama o l'avidità?
-
Per prendersi cura di se stessi, della propria
sopravvivenza, la sopravvivenza di pochi.
-
I pochi che hanno le stesse convinzioni,
gli stessi valori, la stessa etnia.
-
E il nostro Maestro...
-
disse che gli è stato chiesto
-
dopo che John Kerry
perse le elezioni nel 2005,
-
per un margine
molto ristretto,
-
secondo alcune misurazioni,
-
gli è stato chiesto:
-
Come è stato possibile?
Perché...
-
perché la bontà del Paese
è venuta meno in quel momento?
-
Quello era il 2005, e tutti noi
abbiamo vissuto fino al 2016,
-
che immagino sia stato traumatico tanto per le persone
negli Stati Uniti che per quelle nel Regno Unito.
-
E questo è ciò che
ha risposto Thay:
-
"Penso che se il Partito Democratico
questa volta non ha avuto successo,
-
è perché mancava loro
una dimensione spirituale.
-
Hanno permesso all’altra
parte di monopolizzare Dio,
-
di dirottare il nome di Dio,
in direzione della divisione,
-
odio, discriminazione, intolleranza.
-
E affermano che l’altra
parte giustifichi
-
ogni sorta di cose che, essi affermano,
vanno contro la volontà di Dio."
-
E Thay ha detto: "Questo è pensare
in maniera fondamentalista.
-
È un pensiero pericoloso".
-
E poi ha detto: “Abbiamo bisogno
di un Dio compassionevole.
-
Abbiamo bisogno di un
Dio di non discriminazione.
-
Un Dio di tolleranza. Abbiamo
bisogno di un Dio d'amore.
-
E se non ci riuniamo
e non pratichiamo insieme,
-
per portare la dimensione
spirituale nella nostra vita quotidiana,
-
immagino che non avremo
successo nei nostri tentativi futuri.
-
Essere spirituali non vuol dire essere
molto lontani dalla nostra vita quotidiana."
-
Quindi, se non avete mai sentito
parlare il nostro Maestro,
-
lui usava Dio come un modo
per descrivere la dimensione ultima.
-
Il suo è un Dio
molto inclusivo,
-
degli dei che molti di noi
potrebbero riconoscere
-
dalla nostra educazione, e che molti
di noi continuano a tenere a cuore.
-
Quindi, essere spirituali non vuol dire
essere lontani dalla nostra vita quotidiana.
-
"Siamo spirituali nel modo
in cui beviamo il tè", ha detto.
-
"Nel modo in cui camminiamo.
-
Allo stesso modo, quando qualcuno
dice qualcosa con odio e rabbia,
-
la nostra risposta può portare
con sé la spiritualità.
-
Questa è la
comunicazione compassionevole.
-
Questa è spiritualità. Questa è
preparazione. Questa è la vita."
-
E poi ha detto:
“Ecco perché la pace,
-
la giustizia sociale e l’uguaglianza
-
dovrebbero sempre
iniziare da noi stessi.
-
Dobbiamo imparare a
trattare con noi stessi,
-
a gestirci con compassione,
-
in modo che possiamo stare
con le nostre famiglie con compassione
-
e aiutare altre famiglie
a fare lo stesso.
-
E questo è lo spirito della
costruzione della comunità.
-
Anche ... " e questa è una frase
davvero sorprendente,
-
"Anche se hai un'analisi
perfetta della situazione,
-
Anche se hai un piano
d'azione perfetto,
-
senza questo tipo di
addestramento o pratica spirituale,
-
senza una dimensione spirituale
nel tuo modo di essere e di fare,
-
non penso che potrai farcela."
-
E poi ha detto:
(ride) "Grazie." [risate]
-
Voglio anche io ringraziarvi per la
vostra pazienza, e per avermi ascoltato.
-
Ho fatto del mio meglio.
Quindi posso stare in pace.