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Il nostro prossimo ospite è Joel Salatin
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contadino, docente e scrittore,
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ha scritto anche "You Can Farm"
e "Salad Bar Beef"
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Salatin alleva bestiame usando
metodi olistici e la zootecnia
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nella sua fattoria in Virginia, senza
prodotti chimici potenzialmente dannosi.
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La sua fattoria è menzionata nel libro
"Il dilemma degli Onnivori"
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e nel documentario "Food, Inc."
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Diamo il benvenuto a Joel Salatin.
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(Applausi)
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Joel Salatin: Grazie.
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Molta gente si chiede
"Come sei arrivato a questo punto?"
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Così nel pensare
a questa presentazione
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ho deciso di raccontare esattamente
come siamo arrivati a questo punto.
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La storia non inizia
necessariamente dal principio
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ma inizia con la gente che vuole
evadere da stretti cubicoli,
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dagli ingranaggi aziendali
globali ed elitari,
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che vuole vivere
tranquilla in campagna
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e che ci chiede pollastre
mature per la deposizione.
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Per chi non lo sappia, una
pollastra è una gallina non ovaiola.
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Ok, come una vergine, o una
vitella, qualcosa del genere.
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Abbiamo iniziato ad
allevare pollastre
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per chi volesse tenerle
in giardino
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per le loro casette
nella prateria
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(Risa)
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Ne abbiamo allevate 100
per una signora che ci chiamò e disse
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"Vogliamo 100 pollastre"
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Le abbiamo allevate per cinque mesi
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- non iniziano a deporre
prima di cinque mesi -
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hanno superato la pubertà e
ognuna di queste cose.
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Hanno iniziato a deporre
e io ho chiamato la signora
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"Le sue pollastre hanno iniziato a
deporre, le vuole venire a prendere?"
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Lei ha risposto, "Oh, ho cambiato
idea, non le vengo più a prendere"
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Bene, avevamo 100 pollastre.
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Non potevamo certo dir loro
di non deporre più.
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Non puoi dire "mettici un tappo!"
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Insomma, hanno iniziato a deporre.
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Non c'era altro da fare che
raccogliere le uova.
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All'epoca avevamo un cliente che
era parte delle lobby di Washington
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ed è venuto da noi, e noi
stavamo facendo qualcosa tipo
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le promozioni come
"Compra dieci dozzine, prendi undici"
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Ora, dovete capire che
negli allevamenti di galline
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creiamo un habitat
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per far sì che le galline esprimano
il proprio "essere galline"
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(Risa)
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La domanda principale è,
qual è l'essenza della gallina?
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Perchè è rispondendo a quella domanda,
a cosa rende "gallina" la gallina,
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che si può ottenere l'uovo migliore.
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Così come si ottiene il miglior bacon
dall'essenza del maiale,
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o la miglior bistecca,
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o il miglior pomodoro
dall'essenza del pomodoro.
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Oggi viviamo in una cultura
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che non si fa domande
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sull'essenza del maiale;
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si chiede solo come allevarlo prima,
più grasso, più grande, spendendo meno.
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Solo quello conta: veloce,
grasso, grande, economico.
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E abbiamo questo modo di pensare
molto meccanico,
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Greco-Romano, occidentale, riduzionista,
lineare, frammentario,
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categorizzato, disconnesso,
democratizzato, individualistico,
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e orientato al passato,
e non pensiamo mai all'insieme!
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(Applausi)
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Quindi succede che, come cultura,
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vediamo quel maiale o quella gallina
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solo come una pila inanimata di
struttura protoplasmatica da manipolare
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quanto intelligentemente
la nostra hubris possa manipolarla.
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Io suggerisco che se una cultura
vede gli animali e le piante
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in quel modo manipolatore,
arrogante, irrispettoso
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vedrà presto allo stesso modo
anche i propri cittadini
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e le altre culture.
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(Applausi)
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È chiedendo alla gallina
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"Come possiamo farti esprimere
la tua essenza al meglio?"
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che arriviamo non solo
all'essenza della gallina
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ma anche all'essenza
delle uova.
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Avevamo queste uova, e un cliente
è venuto a dirci,
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"È immorale che facciate
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promozioni e sconti
per liberarvi di queste uova."
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"Ne prendo una cassetta"
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Ora, si trattava di un vero imprenditore,
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viveva con la moglie a Gainesville,
vicino a Washington,
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la settimana dopo ci chiamò per dire
"ne voglio due cassette"
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Una cassetta sono 30 dozzine di uova.
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La settimana dopo richiamò,
"ne voglio tre cassette."
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Ora, sapevo che lui e la moglie non
potevano mangiare 90 uova a settimana
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(Risa)
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Quindi ho detto, "dai, carte in tavola.
Cosa ci fai delle uova?"
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E lui, "beh, le porto da alcuni
chef a Washington,
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non hanno mai visto uova del genere,
sono entusiasti,
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e ne vogliono ancora."
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E io, "ti propongo un affare."
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Lui, "tra quanto riesci a farmene
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500 dozzine a settimana?"
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Io, "Beh, dobbiamo comprare le galline,
devo crescerle,
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cinque, sei mesi,
e possiamo farcela."
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Lui, "Ok, bene,"
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- questa è la più grande
bugia mai inventata -
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"tu le allevi, io le vendo."
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È per questo che le fattorie falliscono,
perché credono a queste cose.
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Ma prima di essere vecchi e saggi,
si è giovani e folli,
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E noi eravamo giovani e folli.
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E dicemmo, "Ok, facciamolo."
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Comprammo 1000 pollastre, le allevammo,
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iniziarono a deporre proprio quando
lui era impegnatissimo con la lobby.
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Sapete, la fluorizzazione
dei sistemi idrici cittadini,
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come mettere le vitamine
sotto prescrizione medica,
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tutte queste cose.
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Era troppo impegnato per vendere le uova.
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Adesso, invece di 100 pollastre,
ne avevo 1000.
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(Risa)
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Un bel problema!
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Quindi ho capito,
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se doveva succedere, doveva venire da me.
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Se deve succedere, dipende da me.
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Avevo un amico chef in pensione
che cucinava a Charlottsville, Virginia.
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L'ho chiamato e ho detto
"Hans, ho un problema.
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Mi serve una lista.
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Mi serve una lista di ristoranti
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che vogliano comprare
l'essenza dell'uovo."
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(Risa)
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E lui, "Oh, non c'è problema."
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Questo prima che ci fosse il computer.
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Con la macchina da scrivere
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mi buttò giù una lista
di circa 12 ristoranti della zona
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e me la spedì,
e io iniziai a scorrerla.
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Dicevo, "Ciao, sono Joel Salatin.
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Ho le uova migliori del mondo
e vorrei mostrargliele."
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Nessuno chef mi rifiutò
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perché gli chef sono molto artistici,
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non ci sono saliere
in ristoranti con tovaglie bianche,
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ci sono ciotole,
che si possa sentire e inzuppare.
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Non ci sono i Tupperware
per separare il bianco dall'albume,
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loro rompono le uova
con le mani
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e lasciano che l'albume
sgoccioli tra le dita.
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A loro piace; sono scultori
e amano un nuovo soggetto.
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Io e mio figlio
- lui era un ragazzino -
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non avevamo un biglietto
da visita all'epoca,
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così mettemmo le uova in macchina,
io chiamai i ristoranti e dissi,
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"ho le uova migliori del mondo,
vorrei prendere un appuntamento."
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Prendemmo sei appuntamenti quel giorno.
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Era quanto potevamo fare
tra i lavori del mattino e della sera.
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Metterci in macchina, portarci dietro
un paio di cassette d'uova,
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e qualche dozzina di campioni
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e andare al primo appuntamento.
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Fissammo gli appuntamenti
a intervalli di un'ora per sei ore.
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Nel primo posto in cui andammo,
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- era un ristorante piccolo, con
50 posti a sedere, tovaglie bianche,
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ben arredato, e condotto
in proprio dallo chef.
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Lo chef era impegnato, aveva
scottature lungo tutte le braccia
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Si capisce quando uno è uno chef;
è pieno di scottature.
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(Risa)
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Era lì, aveva il fornello acceso,
ed era un uomo di poche parole.
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Entrai e mi presentai
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E lui disse "Ok,"
e io gli mostrai un campione.
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Prese un uovo, e aveva lì
una piccola casseruola, 15 centimetri,
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mezza piena d'acqua,
sul fornello,
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non bollente ma quasi.
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Ci ruppe l'uovo dentro,
lo lasciò cadere,
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e l'uovo restò a galla.
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E lui iniziò a studiare
l'essenza dell'uovo.
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(Risa)
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E catturò la sua attenzione.
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Aspettò qualche secondo,
mezzo minuto circa,
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prese un mestolo forato,
un piattino,
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e lo tirò fuori con cautela.
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A questo punto era chiaro che
avesse avuto un'epifania.
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(Risa)
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Lo tirò fuori,
lo mise sul piattino,
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posò il mestolo,
e iniziò ad accarezzarlo
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(Risa)
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Come si farebbe con un gattino.
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(Risa)
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Io e mio figlio Daniel eravamo
lì in piedi, lui aveva sei anni,
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ci guardavamo pensando,
"wow, in cosa ci siamo ficcati?"
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(Risa)
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Ovviamente non resistevo più
quindi chiesi allo chef,
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"Che vogliamo fare?
Che ne pensa?"
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E lui, da uomo di poche parole,
mi rispose, "glielo mostro."
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Ovviamente hanno tutti
un accento esotico
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perché hanno tutti studiato
in Europa, in Svizzera, eccetera.
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C'era una catasta di uova piatte,
normali, fecali, da fabbrica in isolamento
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uova da escherichia coli
e salmonella,
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(Risa)
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Ne prende una,
la butta nella stessa pentola
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e quando colpisce l'acqua, esplode.
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Il tuorlo si separa dall'albume.
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Il bianco si trasforma in quello
che sembra polistirolo,
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quello da imballaggio.
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Lo indica e dice,
"non posso servire quella roba"
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"Ne compro 30 dozzine subito."
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Io ne avevo con me una
cassetta per caso, sapete
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nel caso diventassi ricco!
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Sono corso alla
macchina a prenderne una
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a questo punto stavamo
triplicando il prezzo
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e staccando un altro assegno
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Se vi siete mai occupati
di commercio con ristoranti, sapete
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che è un suicidio. Per fortuna
eravamo troppo stupidi per saperlo
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Quindi ci siamo spinti
dove gli angeli non oserebbero
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Siamo andati lì con quelle uova
e lui le ha comprate subito
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ed è diventato un cliente fedelissimo.
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Molte settimane dopo, scoprimmo
il resto della storia,
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che avvenne esattamente il giorno dopo,
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il giorno dopo lui aveva un incontro
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con tutto il suo staff,
perché a quanto pare
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noi non lo sapevamo ma
questo piccolo ristorante,
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era l'unico tra 50 nella zona
di Charlottsville,
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che avesse come specialità nel menu
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- tutti i ristoranti sono rinomati per una
specialità nel menù,
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il loro pezzo forte, giusto? -
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beh, questo aveva come specialità
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le uova in camicia in salsa olandese
del brunch domenicale.
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E il giorno successivo, dopo
la nostra visita
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lui aveva chiamato tutto lo staff
per rivedere le loro opzioni
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e i loro talenti, le loro capacità
e risorse, la clientela, eccetera
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e decidere cosa sostituire
alla loro specialità del menù
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perché non avevano abbastanza uova
che non si rompessero per offrire quelle.
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Ed è sempre un piacere - e
mi viene la pelle d'oca ogni volta che
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lo racconto, e l'ho
fatto mille volte
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ma la morale della storia è
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che se dedichiamo noi stessi
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alla sacralità delle nostre vocazioni
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il mondo si leverà fino a noi.
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Credo che troppo spesso nella nostra
cultura non abbiamo devozione,
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non abbiamo onore,
né nobiltà personale.
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Questa storia illustra
l'essenza delle uova
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e l'essenza della gallina.
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Ed è per questo che la gallina mangia
insetti e larve, e corre sull'erba verde;
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e che le mettiamo
sul banco di insalata fresca ogni giorno,
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è per questo che ci alleniamo alla mimica
e agli schemi della natura,
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e che spostiamo i pollai dietro le mucche,
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perché le galline possano imitare gli
uccelli che seguono gli gnu
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sul Serengeti, ma lo facciano a
Swoope, in Virginia,
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perché striscino tra le mucche,
disinfettino i recinti,
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perché non dobbiamo iniettare
l'Ivomec alle mucche
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e ciò che le fa mangiare così male
uccide tutti gli insetti.
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Tutto ciò illustra
perché facciamo ciò che facciamo
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Perciò, essenzialmente,
tutti noi, ogni giorno
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scriviamo una storia e un'eredità
che verrà raccontata
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E non screditerebbe la nostra vita
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se vivessimo solo di espedienti?
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Fare solo il dovuto,
fare il proprio lavoro.
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Sono stanco di sentire gente
che giustificano la mediocrità,
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che giustificano persino azioni
disonorevoli con un "è solo il mio lavoro"
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Avete lasciato la mente fuori dalla porta?
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Avete lasciato la coscienza
fuori dalla porta?
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Nella nostra fattoria in questi anni
siamo stati baciati dala fortuna
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di poter servire 50 ristoranti
e 2500 famiglie,
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e di poter vedere la
crescita dell'operazione,
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ma sapete una cosa?
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Non abbiamo mai avuto un
piano vendite o un target di marketing.
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Non abbiamo mai avuto un riferimento
da raggiungere.
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In realtà abbiamo creato
dieci valori fondamentali
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anti-Wall Street per restare coerenti
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con il valore di fedeltà
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Perché ho capito che
con un colpo di fortuna
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il mio successo è legato
all'effetto cumulativo
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di storie quotidiane e di fedeltà
a iniettare devozione e nobiltà
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in ogni mia azione di ogni giorno.
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E quando ci assumeremo questo compito
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- il nostro è quello di guarire la terra -
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e quando permetteremo a quella devozione
e a quella nobiltà
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di permeare ogni nostra azione
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il mondo sarà nobilitato,
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e veramente si leverà fino a noi
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mentre lasciamo la nostra
impronta ed eredità,
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l'eredità della nostra vita,
della nostra storia,
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e quando diventerà la storia
dei nostri figli e dei loro figli,
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cosa diranno di noi?
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E se diranno di noi,
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"Era una persona di devozione e nobiltà
-
in ogni aspetto della sua vita,"
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avremmo creato una grandiosa eredità
-
per le nostre famiglie e
il nostro retaggio.
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Grazie mille.
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(Applausi)