L'identità lettone | Vaira Vīķe-Freiberga | TEDxRiga
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0:22 - 0:24Signore e signori,
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0:24 - 0:30sono qui in rappresentanza dell'elemento
terra e dell'identità lettone. -
0:30 - 0:33Eppure, la persona qui davanti a voi
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0:33 - 0:39lasciò la sua città natale, Riga,
a sei anni -
0:39 - 0:43per poi tornarvi solo a 60 anni
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0:44 - 0:48ed essere eletta presidente
soltanto otto mesi più tardi, -
0:48 - 0:53senza essere mai stata membro
di un partito politico, -
0:53 - 0:58senza aver condotto
una campagna elettorale, -
0:58 - 1:02cosa che solitamente pensiamo come
normale in un processo democratico, -
1:02 - 1:06e senza aver speso un soldo
per le elezioni: -
1:06 - 1:10certamente un processo politico
molto atipico. -
1:11 - 1:16Tuttavia, il cammino che ho seguito
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1:16 - 1:21mi ha regalato esperienze
e lezioni di vita uniche. -
1:21 - 1:24Oggi sono qui
per condividerle con voi, -
1:24 - 1:29sebbene la terra su cui sono nata,
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1:29 - 1:33che i miei piedi hanno calpestato
per la maggior parte della mia vita -
1:33 - 1:36non è stata quella
della mia terra nativa, -
1:36 - 1:42bensì quella di sei paesi diversi
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1:42 - 1:44su tre continenti diversi.
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1:44 - 1:46In questi paesi
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1:46 - 1:50ho dovuto imparare
cinque lingue diverse -
1:50 - 1:53e abbandonarne alcune
che non ho mai parlato fluentemente. -
1:54 - 1:59Com'è stato possibile,
dopo un percorso così singolare, -
1:59 - 2:02diventare presidente di un paese
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2:02 - 2:05e esperta della sua identità?
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2:05 - 2:08Può sembrare un paradosso,
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2:08 - 2:13ma in realtà è il risultato di uno dei tre
percorsi di formazione dell'identità -
2:13 - 2:18sviluppati dal popolo lettone
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2:18 - 2:20a seguito degli eventi storici
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2:20 - 2:25determinati
dalla Seconda Guerra Mondiale. -
2:25 - 2:30Dopo la prima occupazione e l'annessione
da parte dell'Unione Sovietica, -
2:30 - 2:32la successiva occupazione
da parte dei nazisti, -
2:32 - 2:37il coinvolgimento dei lettoni in entrambe
le parti in guerra, -
2:37 - 2:39che violava le convenzioni internazionali,
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2:39 - 2:42si sono sviluppati tre percorsi.
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2:42 - 2:46Alcuni, come i miei genitori
e quelli di mio marito, -
2:46 - 2:51sono andati in esilio con i figli,
sperando di tornare una volta -
2:51 - 2:56che la comunità internazionale garantisse
di nuovo l'indipendenza della Lettonia, -
2:56 - 2:57cosa che ovviamente non è mai successa.
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2:57 - 3:00I poveri esiliati
non avevano mai sentito parlare -
3:00 - 3:04dei protocolli del patto
Molotov-Ribbentrop -
3:04 - 3:08o di Yalta e Teheran,
che avevano coinvolto gli Alleati. -
3:09 - 3:15Il secondo percorso era
la deportazione forzata in Siberia. -
3:15 - 3:19Queste vite sono state documentate
con film e documentari. -
3:21 - 3:24Se resterete in Lettonia,
avrete modo di vederne -
3:24 - 3:29durante il nostro Festival della Canzone
che avrà luogo tra qualche settimana. -
3:29 - 3:32Infine, la maggior parte delle persone
naturalmente è rimasta in Lettonia -
3:32 - 3:37ma è rimasta in un paese
schiacciato dal totalitarismo, -
3:37 - 3:40un'occupazione straniera
e una presenza militare -
3:40 - 3:44che hanno imposto un'ideologia
e un sistema economico. -
3:45 - 3:48Io dico questo, naturalmente,
più che altro da una prospettiva, -
3:48 - 3:51quella di chi innanzitutto
è andato in esilio, -
3:51 - 3:56ma anche di chi è tornato
e ha tentato di risanare -
3:56 - 4:00le parti separate del nostro popolo,
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4:00 - 4:03i rami che erano stati tagliati
dal ceppo comune, -
4:03 - 4:08e a ricordare loro che sono cresciuti
dallo stesso antico suolo, -
4:08 - 4:11lo stesso passato,
le stesse tradizioni culturali, -
4:11 - 4:16e che sono quelle, in fondo,
che ci danno la nostra identità. -
4:16 - 4:21Ma la formazione della mia identità
non è stato un cammino facile, -
4:21 - 4:25ed è per questo che ho usato gran parte
del mio tempo libero, -
4:25 - 4:28oltre a dedicarmi con devozione
e discreto successo -
4:28 - 4:34alla mia attività accademica
presso un'università canadese -- -
4:34 - 4:40ho passato molto tempo sforzandomi
di educare i miei figli, -
4:40 - 4:44nati all'estero
secondo la prospettiva lettone, -
4:44 - 4:48a Montreal,
e quindi Canadesi per nascita, -
4:48 - 4:49e altri:
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4:49 - 4:53i figli di tanti altri lettoni
in diversi continenti, -
4:53 - 4:58in America Latina, Australia, Europa,
Stati Uniti, Canada -- -
4:58 - 5:00mi sono sforzata di spiegare loro
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5:00 - 5:04cosa veramente significa
essere lettone, e perché. -
5:04 - 5:11E sono giunta alla conclusione
che l'identità è un processo complesso -
5:11 - 5:13in cui essere lettoni,
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5:13 - 5:19o tedeschi, o americani,
o cinesi, eccetera, -
5:19 - 5:24è soltanto uno degli strati della psiche,
come in una cipolla. -
5:24 - 5:29Ognuno di voi, ognuno di noi
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5:29 - 5:33fa parte di tanti gruppi,
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5:33 - 5:38conglomerati, associazioni, identità.
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5:38 - 5:41Apparteniamo a tante persone diverse
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5:41 - 5:46con cui possiamo identificarci
in una molteplicità di modi. -
5:46 - 5:52In realtà, somigliamo più al bulbo
di un giglio che a una cipolla. -
5:52 - 5:55I gigli hanno tutte quelle scaglie,
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5:55 - 5:58e quelli sono tutti i diversi aspetti
della nostra personalità. -
5:58 - 6:03Ma ci sono alcuni elementi essenziali
dell'identità che sono costanti. -
6:03 - 6:07Uno di questi è quello
che io chiamo l'automatico. -
6:08 - 6:14L'identità naturale che i bambini
acquisiscono crescendo -
6:14 - 6:20con la propria famiglia
e chi sta loro intorno, -
6:20 - 6:22i parenti,
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6:22 - 6:25l'asilo, la scuola,
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6:25 - 6:28gli altri bambini del vicinato,
poi tutta la società, -
6:28 - 6:31e oggigiorno sempre di più
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6:31 - 6:36i vari mezzi
di comunicazione elettronica. -
6:36 - 6:39Il bambino diventa cosciente di sé.
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6:39 - 6:44Ogni bambino si guarda allo specchio
a un certo punto e dice: -
6:44 - 6:50"Ah, questa è Anna", o Sara,
o Marco. -
6:50 - 6:54Si accorgono che si stanno riconoscendo,
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6:54 - 6:57e acquisiscono una coscienza di se stessi.
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6:57 - 7:01Ma è solo più tardi che quel senso
individuale di appartenenza, -
7:01 - 7:05appartenenza alla mamma, al papà,
al nonno o alla nonna, -
7:05 - 7:09a una certa strada o un certo paesaggio,
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7:09 - 7:12viene esteso
a un gruppo di persone più ampio. -
7:12 - 7:16Il momento esatto dipende
dalle circostanze. -
7:16 - 7:18Nel caso della mia generazione,
noi bambini in esilio, -
7:18 - 7:24quando incontravamo bambini di nazionalità
diversa per la prima volta -
7:24 - 7:28sviluppavamo quello che io chiamo
una identità reattiva. -
7:28 - 7:31Quando qualcuno punta il dito verso di te
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7:31 - 7:34e ti chiama brutto straniero, o sporca
polacca, e tu rispondi, -
7:34 - 7:37"Ehi, non sono polacca, sono lettone",
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7:37 - 7:40capisci veramente chi sei,
che tu lo voglia o no. -
7:41 - 7:42A volte lo vuoi,
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7:42 - 7:45perché vogliono giocare con te
e sono abbastanza amichevoli. -
7:45 - 7:47A volte invece no,
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7:47 - 7:49perché ti vogliono tirare sassi addosso,
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7:49 - 7:51correrti dietro e picchiarti.
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7:51 - 7:54E così scopri che non siamo tutti uguali,
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7:54 - 7:59e che, come nella tua comunità del resto,
c'è chi, ad esempio - -
7:59 - 8:04nel mio caso, frequentavo una scuola
lettone in un campo profughi in Germania - -
8:04 - 8:08c'è chi è più amichevole e chi meno,
anche tra gli stranieri. -
8:08 - 8:11Poi diventai amica
di una ragazzina estone, -
8:11 - 8:13che aveva un curioso berretttino di lana
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8:13 - 8:17con un disegno geometrico
e una sorta di corona in cima, -
8:17 - 8:22come Anna Bolena, se avete presente
i suoi ritratti. -
8:22 - 8:24Era un berretto di lana con disegni
geometrici, -
8:24 - 8:28e lo trovavo carino, quindi le chiesi:
"Perché porti questo cappello, -
8:28 - 8:31e tutte le altre ragazze estoni
portano questo cappello?" -
8:31 - 8:32A me piacevano.
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8:32 - 8:35Lei rispose: "Beh, le estoni li usano."
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8:35 - 8:39E quando chiesi a mia madre se potessi
avere un cappello così, -
8:39 - 8:43mia madre mi disse: "Le estoni li portano,
le lettoni no." -
8:43 - 8:46Era semplice. Anche se il cappello mi
piaceva, mi fu detto: -
8:46 - 8:48"No, tu non sei estone,
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8:48 - 8:52quel cappello è per le ragazze estoni:
le ragazze lettoni non lo portano." -
8:52 - 8:56Più tardi, viaggiando per i vari
continenti, -
8:56 - 8:59dopo la chiusura dei campi profughi
in Germania, -
8:59 - 9:04ci furono tanti altre storie altrettanto
tragiche, o comunque tristi, -
9:04 - 9:08di ragazzine che cominciavano ad andare
a scuola, negli Stati Uniti ad esempio, -
9:08 - 9:11le cui madri spiegavano loro
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9:11 - 9:13che le ragazze per bene
quando vanno a scuola -
9:13 - 9:17devono avere le trecce con i fiocchi
-
9:17 - 9:20e grembiuli bianchi con polsini.
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9:20 - 9:23Quando arrivavano a scuola,
era uno shock, perché tutti -
9:23 - 9:25puntavano il dito contro di loro:
-
9:25 - 9:29erano totalmente diverse dalle altre
ragazzine della scuola. -
9:30 - 9:34Quando poi dicevano alle madri che non era
così che le ragazze americane si vestivano -
9:34 - 9:37quelle rispondevano: "Ma tu non sei
americana, sei lettone." -
9:37 - 9:41E la povera ragazzina doveva scegliere
-
9:41 - 9:44se restare diversa e obbedire alla mamma,
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9:44 - 9:47rimanendo così nella comunità lettone,
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9:47 - 9:51o ribellarsi appena l'età lo permettesse,
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9:51 - 9:54voltare le spalle alla società
e all'identità lettone -
9:54 - 9:57e dimenticarle prima possibile.
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9:57 - 9:59Durante tutta la mia vita
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9:59 - 10:04ho provato a convincere giovani
di origine lettone, -
10:04 - 10:06a cominciare dai miei figli,
-
10:06 - 10:10ma anche a convincere me stessa,
-
10:10 - 10:15visto che sono cresciuta all'estero
e non nella mia terra nativa, -
10:15 - 10:19che esiste una terza forma di identità,
quella che si sceglie liberamente. -
10:19 - 10:23Quella che nasce quando ti accorgi
che appartenere a un gruppo, -
10:23 - 10:28etnico, culturale o linguistico -
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10:28 - 10:32lo si può definire in vari modi,
ma comunque -
10:32 - 10:36ti apre porte che altrimenti
troveresti chiuse. -
10:36 - 10:39Ti accorgi che apprendere
la lingua lettone, -
10:39 - 10:43anche se si potrebbe dire che è parlata
talmente poco nel mondo -
10:43 - 10:47che sarebbe meglio imparare
il cinese, sicuramente... -
10:47 - 10:51Ma vale la pena per la tua identità
e il tuo benessere, -
10:51 - 10:55per il fatto che ti dà accesso
alle tue radici, -
10:55 - 11:00per quel senso di appartenenza
a una comunità -
11:00 - 11:04a cui appartieni per diritto di nascita.
-
11:04 - 11:09Queste cose sono uniche e insostituibili.
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11:09 - 11:11Puoi diventare canadese,
-
11:11 - 11:15puoi diventare cittadino americano,
-
11:15 - 11:19puoi viaggiare in tanti paesi
e vivere bene, -
11:19 - 11:21e sposare qualcuno del luogo,
e adattarti. -
11:21 - 11:23E io ho sentito dire tanti lettoni:
-
11:23 - 11:26"Ho trovato una ragazza americana
e l'ho sposata, -
11:26 - 11:30ma a lei non piaceva
che io partecipassi a eventi lettoni -
11:30 - 11:33con altri lettoni.
-
11:33 - 11:36Voleva che ci rinunciassi,
ma io mi sono detto: -
11:36 - 11:39'È lei che sta rinunciando alla mia
identità. -
11:39 - 11:42È lei che sta rinunciando a chi sono io.'"
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11:42 - 11:45Ma "chi sono io"
non è così facile da definire. -
11:45 - 11:49Una delle cose che, secondo me,
definisce chi sono in un senso etnico -
11:49 - 11:52è, naturalmente, l'eredità culturale,
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11:52 - 11:56la conoscenza della lingua e della storia.
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11:56 - 11:58Per noi, conoscere il folclore
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11:58 - 12:00è una grande parte della nostra eredità.
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12:00 - 12:05È questa la ricchezza
a disposizione di coloro -
12:05 - 12:09che aprono la porta di appartenenza
al popolo lettone -
12:09 - 12:14liberamente, senza dover fare
una scelta forzata. -
12:14 - 12:20Anche se diversi dagli altri,
si può convivere bene con gli altri. -
12:20 - 12:21Se sei lettone,
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12:21 - 12:24in molti paesi puoi passare
quasi inosservato: -
12:24 - 12:26nessuno saprà solo guardandoti
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12:26 - 12:28che sei lettone o di origine lettone.
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12:28 - 12:30Ma puoi coltivare,
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12:30 - 12:33ed è di questo che ho provato
a convincere -
12:33 - 12:38per anni i giovani
che ho incontrato in vari paesi, -
12:38 - 12:41puoi coltivare queste radici
come un giardino segreto: -
12:41 - 12:44la tua propria
ed individuale identità lettone. -
12:44 - 12:47E, naturalmente,
noi saremmo ben felici -
12:47 - 12:50di condividerla con il resto del mondo,
-
12:50 - 12:54se potessimo aiutare gli altri
a superare la barriera linguistica -
12:54 - 12:58per far loro conoscere
quello che ha da offrire. -
12:58 - 13:01Io, personalmente,
ho fatto anche questo. -
13:01 - 13:06Nel mio piccolo, ho contribuito
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13:06 - 13:11scrivendo articoli e libri accademici
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13:11 - 13:15sulla cultura e l'identità lettoni,
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13:15 - 13:19in particolare su quello che rende
le nostre canzoni folcloristiche -
13:19 - 13:24così speciali e straordinarie,
-
13:24 - 13:29così degne
di essere conosciute e analizzate, -
13:29 - 13:34nonché degne di essere incluse nella lista
dei patrimoni orali e immateriali -
13:34 - 13:38stilata dall'UNESCO ormai da anni.
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13:39 - 13:43A chi di voi resta in Lettonia
nelle prossime settimane, -
13:43 - 13:49consiglio di andare al Festival
della Canzone Lettone, -
13:49 - 13:52oppure di guardarlo
alla televisione o online. -
13:52 - 13:54Il Festival della Canzone Lettone
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13:54 - 14:00incarna la tradizione canora
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14:00 - 14:04che è un pilastro dell'identità lettone
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14:04 - 14:06da secoli e secoli,
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14:06 - 14:10da prima ancora che la Lettonia
diventasse una nazione. -
14:10 - 14:12Nel diciannovesimo secolo,
-
14:12 - 14:18quando i lettoni erano essenzialmente
ancora un ceto oppresso della società, -
14:18 - 14:22cominciarono a cantare in cori.
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14:22 - 14:29Quandi i cori si riunivano
a livello regionale per festival canori -
14:29 - 14:31si accorsero
-
14:31 - 14:36che una figlia era nata a Riga
e un'altra a Valmiera, -
14:36 - 14:38ma che cantavano la stessa canzone.
-
14:38 - 14:42E si posero la domanda che appare
in una delle canzoni: -
14:42 - 14:45"Sono figlie della stessa madre?"
-
14:45 - 14:47Sì, sono figlie della stessa madre,
-
14:47 - 14:49che è il popolo lettone.
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14:49 - 14:54Il riunirsi per cantare fu l'elemento
che permise loro -
14:54 - 14:57di prendere coscienza
di questa identità lettone. -
14:58 - 15:01Permise loro di prendere coscienza
della ricchezza -
15:01 - 15:04offerta dalla loro identità,
-
15:04 - 15:07ben diversa dalla condiscendenza
-
15:08 - 15:13e dalla denigrazione
frequentemente perpetrate -
15:13 - 15:18dai ceti più alti della società
-
15:18 - 15:21nel corso dei secoli,
con tutte le forze occupanti. -
15:22 - 15:27I lettoni ritrovarono
l'orgoglio per loro stessi, -
15:27 - 15:32non solo la coscienza
di se stessi come popolo. -
15:33 - 15:36E attraverso questa coscienza
capirono -
15:36 - 15:39che come popolo
avevano gli stessi diritti -
15:39 - 15:43di tutti i popoli del mondo.
-
15:43 - 15:46E in diversi modi questo riunirsi
per cantare -
15:46 - 15:49portò ai primi venti
d'indipendenza lettone -
15:49 - 15:51e alla creazione di una nazione
lettone indipendente. -
15:51 - 15:57Questa tradizione è riuscita a resistere
a varie occupazioni straniere -
15:57 - 16:01e a ideologie imposte dall'alto,
-
16:01 - 16:07ha resistito in Australia,
America, Europa, -
16:07 - 16:10al di là della cortina di ferro,
-
16:11 - 16:15e ci ha aiutati a preservare
-
16:15 - 16:19le nostre radici, il nostro legame
con un passato, -
16:19 - 16:24la coscienza di avere un'eredità
che ci spetta: -
16:24 - 16:27questo era per noi essere lettoni.
-
16:27 - 16:32Ed è questo, naturalmente, che ci rende
anche europei in tutto e per tutto. -
16:32 - 16:36È per questo che come presidente
mi sono impegnata affinché -
16:36 - 16:39la Lettonia diventasse un paese membro
dell'Unione Europea. -
16:40 - 16:44È per questo che fin dalla fine
del mio mandato come presidente -
16:44 - 16:47sono stata una grande sostenitrice
dell'unità europea. -
16:47 - 16:51Ma devo dire che oltre a questo,
-
16:51 - 16:56grazie alla mia esperienza
come presidente di una nazione -
16:56 - 17:03ho appreso molte cose che possono
essere utili altrove nel mondo, -
17:03 - 17:07e quindi faccio parte di più di tre club
e numerose organizzazioni -
17:07 - 17:10a livello internazionale
-
17:10 - 17:13che si impegnano per migliorare
la condizione femminile -
17:13 - 17:17e per aiutare la transizione
verso la democrazia in vari paesi. -
17:17 - 17:21Oggigiorno, mi trovo,
con la mia identità lettone, -
17:22 - 17:25a lavorare nella vigna del Signore,
-
17:25 - 17:29che poi non è che la vigna
di un cittadino del mondo. -
17:29 - 17:34E così, dopo essere tornata
come Ulisse alla mia terra natale, -
17:34 - 17:39dopo aver potuto esprimere
la mia identità lettone, -
17:39 - 17:44come l'essere nata qui
mi ha predestinato a fare, -
17:44 - 17:50mi sono trovata a sostenere
il progetto europeo. -
17:50 - 17:55Ma, soprattutto, credo
che tutte queste esperienze, -
17:55 - 17:59quelle del mio popolo,
quelle mie come singolo individuo, -
17:59 - 18:01quelle dei miei compatrioti
che hanno subìto -
18:01 - 18:05deportazioni e repressioni,
-
18:05 - 18:07tutta questa sofferenza
-
18:07 - 18:11che altri popoli in Europa e altrove
hanno dovuto sopportare... -
18:11 - 18:15Credo che tutto questo abbia contribuito
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18:15 - 18:19ad accrescere il nostro senso di umanità.
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18:20 - 18:22Vorrei lasciarvi con questo pensiero:
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18:22 - 18:27qualunque sia la vostra identità,
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18:27 - 18:31deve essere basata sulla consapevolezza
del vostro valore intrinseco -
18:31 - 18:35come persona e come essere umano,
-
18:35 - 18:38come cittadino del mondo,
-
18:38 - 18:40come membro della razza umana.
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18:40 - 18:45È questo senso di appartenenza,
di fratellanza e sorellanza, -
18:45 - 18:49con persone che possono apparire
completamente diverse da voi, -
18:49 - 18:52che a volte hanno valori diversi,
-
18:52 - 18:54che sicuramente
hanno esperienze diverse, -
18:54 - 18:57ma che tuttavia hanno seguito
-
18:57 - 19:01lo stesso percorso di vita
di tutti gli altri umani. -
19:01 - 19:05Dalla nascita allo sviluppo,
-
19:05 - 19:10all'età adulta, al lavoro, le esperienze,
le gioie e i dolori, fino a quando, -
19:10 - 19:13naturalmente, lasciamo il palcoscenico,
come dice Shakespeare, -
19:13 - 19:16visto che non siamo che attori
su di un palcoscenico. -
19:16 - 19:20Vi auguro di poter passare la vostra vita
-
19:20 - 19:23cercando quel terreno solido
sotto i vostri piedi, -
19:23 - 19:26quello che la vostra identità vi dà.
-
19:26 - 19:31E, ricordate: non ne avete solo una,
ma molte, -
19:31 - 19:35e nel corso della vostra vita
potete continuamente scegliere. -
19:35 - 19:39Potete costruire chi siete
e chi volete essere. -
19:39 - 19:42Buona fortuna a tutti voi.
-
19:43 - 19:44(Applausi)
- Title:
- L'identità lettone | Vaira Vīķe-Freiberga | TEDxRiga
- Description:
-
Questo intervento si è tenuto ad un evento TEDx locale, organizzato in maniera indipendente dalle conferenze TED.
Vaira Vīķe-Freiberga è un'attivista impegnata nella politica e nel sociale, scienziata, professoressa con all'attivo lauree 'ad honorem' presso diverse università. Dopo essere rientrata dall'esilio in Canada, Vaira Vīķe-Freiberga ha diretto il Latvian Institute, dove ha lavorato fino a quando è diventata presidente della Lettonia. Il suo intervento racconta la costruzione dell'identità lettone. Dopo aver vissuto in sei paesi diversi su tre continenti, parlando cinque lingue diverse, Vaira Vīķe-Freiberga fece ritorno al suo paese di cui divenne presidente nonostante lo avesse lasciato all'età di sei anni per poi tornarvi soltanto a 60 anni. - Video Language:
- English
- Team:
- closed TED
- Project:
- TEDxTalks
- Duration:
- 19:54
Anna Cristiana Minoli approved Italian subtitles for The Latvian identity | Vaira Vīķe-Freiberga | TEDxRiga | ||
Anna Cristiana Minoli accepted Italian subtitles for The Latvian identity | Vaira Vīķe-Freiberga | TEDxRiga | ||
Anna Cristiana Minoli edited Italian subtitles for The Latvian identity | Vaira Vīķe-Freiberga | TEDxRiga | ||
Laura Innocenti edited Italian subtitles for The Latvian identity | Vaira Vīķe-Freiberga | TEDxRiga | ||
Laura Innocenti edited Italian subtitles for The Latvian identity | Vaira Vīķe-Freiberga | TEDxRiga | ||
Laura Innocenti edited Italian subtitles for The Latvian identity | Vaira Vīķe-Freiberga | TEDxRiga | ||
Laura Innocenti edited Italian subtitles for The Latvian identity | Vaira Vīķe-Freiberga | TEDxRiga | ||
Laura Innocenti edited Italian subtitles for The Latvian identity | Vaira Vīķe-Freiberga | TEDxRiga |