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La Battaglia dei Lapiti e dei Centauri, Metopa del Partenone, 440 a.C. ca.

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    Il Partenone è un tempio dorico
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    si tratta del suo stile architettonico.
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    E una delle cose che definisce un tempio dorico
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    è il fatto che esso possiede dei triglifi.
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    E tra i triglifi vi sono delle metope.
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    Mi piacciono queste parole, triglifi e metope.
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    Dunque, i triglifi sono semplicemente una sorta di segno del tre
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    e vi sono tre piccole linee. - una sorta di creste.
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    Mhm, esattamente. E tra di loro,
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    questi riquadri con sculture a rilievo piuttosto marcato.
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    Sono approssimativamente 5 piedi quadrati.
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    Sarebbero stati in un'area esattamente soprastante rispetto a quella dove si trovano i capitelli.
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    Esatto, e al di sotto del timpano.
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    E le metope che stiamo ammirando
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    descrivono una battaglia tra i Lapiti e i Centauri.
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    E penso che dovremmo spiegare
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    chi siano e per quale motivo stiano combattendo.
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    Questa è una storia che sarebbe stata una sorta di storia mitica
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    anche per i Greci del quinto secolo (sì), che la hanno raffigurata.
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    E la storia narra di un matrimonio, un matrimonio lapita.
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    Ora, i Lapiti erano una tribù di antichi Greci
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    e vivevano vicino alla foresta.
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    Ebbene, nella foresta, vi erano queste creature
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    che erano una specie di semi umani -
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    i Centauri - per metà uomini e per metà cavalli.
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    E i Greci li avrebbero considerati come creature mostruose.
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    Ora, per i Greci, vi era una completa gerarchia di tipologie di esseri.
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    Gli dei in cima, poi vi erano gli eroi.
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    E gli eroi erano il frutto di un'unione tra una divinità e un essere umano.
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    E poi, ovviamente, vi erano gli esseri umani stessi.
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    E poi, al di sotto, vi erano queste creature sub-umane o mostri.
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    Ora, non erano propriamente umani, ma parte del mondo animale.
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    E non completamente affidabili.
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    Non di meno, i Lapiti si sentivano estremamente generosi
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    e volevano realmente celebrare questo matrimonio.
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    Così, invitarono il Centauri alle nozze.
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    FU un grande errore. Fu davvero un grande errore.
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    Essi bevvero un pochino troppo, non è vero?
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    Lo fecero e poi (i centauri) se ne approfittarono.
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    Infatti, ciò che fecero fu che, all'improvviso,
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    iniziarono a rapire le donne dei Lapiti.
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    Così, ciò che viene raffigurato sono le donne Lapite che vengono rapite
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    e i maschi Lapiti che combattono con i Centauri,
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    che sono davvero piuttosto spaventosi -
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    non solo hanno 6 arti,
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    ma devi sapere che hanno tutta la forza bruta di un animale selvaggio.
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    Quello che stiamo osservando è un Lapita che lotta contro un Centaruo.
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    Sembra che lo stia afferrando per il collo e trascinando.
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    Puoi proprio vedere le sua dita che si avvolgono intorno a quel collo,
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    anche se il collo e la testa stessa non esistono più.
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    Lo sta trascinando in dietro.
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    Guarda - è quasi come un arco, uno slancio...
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    Puoi percepire la tensione di quel corpo mentre viene tirato indietro,
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    e la forza del Centauro -
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    che sta veramente tentando di divincolarsi e di liberarsi.
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    Sembra, effettivamente, che il Centauro si stia aggrappando a qualcosa con la sua mano destra,
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    e che stia lottando contro il fatto di essere strattonato dal Lapita.
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    Guarda al tipo di composizione - è così complessa.
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    Hai un paio di archi contrapposti:
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    l'arco del corpo del Lapita,
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    e poi anche l'arco del Centauro.
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    Sì, così, in un certo senso, è quasi una sorta di composizione circolare.
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    E guarda a come è profondo il rilievo!
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    E' straordinario.
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    In effetti è quasi staccato.
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    E' davvero notevole per il me il fatto che non si sia spezzata una parte maggiore di quella che si è effettivamente rotta,
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    perché è un rilievo così alto da essere quasi staccato.
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    E il marmo è una pietra veramente delicata.
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    Apprezzo anche il fatto che quegli ampi piani del corpo
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    siano disposti a contrasto con la più complessa tipologia di sfondo del panneggio.
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    Intendo dire che è, in un certo modo, incredibilmente naturalistico.
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    Così naturalistico che crediamo quasi...
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    - non si nota l'artificio.
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    Bene, non solo l'artificio del tessuto perfettamente drappeggiato sullo sfondo,
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    ma, in qualche modo, l'artificio del fatto
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    che noi quasi siamo portati a credere che un Centauro possa esistere.
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    In altre parole, è quasi una unione credibile di un corpo umano con quello di un cavallo.
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    E' vero. Ciò che realmente mi stupisce il modo
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    in cui il nostro occhio è portato sulla struttura anatomica del corpo del Lapita.
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    Nel petto, nella cassa toracica,
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    e nei muscoli addominali, i muscoli pettorali.
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    E quelle stesse strutture nel corpo del Centauro,
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    puoi vedere la sua cassa toracica e le vene.
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    Ora, vi è una sorta di rispecchiamento di queste figure.
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    C'è una sorta di rispecchiamento. Penso che sia proprio esatto.
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    Ma c'è anche una sorta di sottile distinzione,
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    che consiste nel fatto che la tensione che l'artista ha costruito
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    per via dell'inarcarsi del corpo del Centauro
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    non si vede nello sforzo del Lapita.
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    In altre parole, guarda al Lapita,
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    anche se sta esercitando una forza tremenda per spingere indietro questo cavallo,
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    il Centauro - ha pieno controllo.
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    E' in pieno controllo, in totale equilibrio.
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    E infatti il corpo è quasi rilassato,
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    perfettamente nobile e perfettamente bilanciato,
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    persino durante questa battaglia.
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    Osserva la differenza nel modo
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    in cui sono rappresentate le teste del Centauro e del Lapita, i loro visi.
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    Per prima cosa, hai il senso dell'età.
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    Hai la splendida e nobile faccia del Greco, del Lapita.
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    E anche se il suo collo è spezzato,
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    persino se è nell'atto di essere strozzato,
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    vi è un senso di riposo e di nobiltà,
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    non vi è alcuna angoscia in quel volto.
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    In contrasto, abbiamo questa figura più vecchia, dal viso grinzoso, con la barba, i capelli lunghi,
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    con una sorta di cipiglio, una sorta di occhio spalancato,
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    e una specie di naso rotto,
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    tutti elementi che appaiono rozzi e
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    assolutamente non il tipo di aspetto nobile che i Greci danno a se stessi.
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    E' quasi come se l'uomo avesse una forza sovrumana,
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    e non avesse bisogno di attingere alla fisicità bruta
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    a cui si deve affidare il Centauro.
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    Ebene, penso che i Greci facessero una vera distinzione.
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    Loro erano nobili e si distinguevano
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    da i brutali barbari che stavano oltre i loro confini.
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    Infatti, molto dei nostri storici considerano questo
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    e dicono che i Lapiti sono, di fatto, i Greci. Ovviamente.
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    Ma i Centauri rappresentano coloro che non sono Greci.
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    E i Greci stessi stavano guardando, per esempio, verso
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    i Persiani, i loro grandi nemici,
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    con una reale paura come barbari,
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    una sorta quasi di animali, quasi come centauri.
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    Rappresentavano una sorta di caos.
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    E, infatti, quest'arte rappresenta davvero, attraverso il suo equilibrio,
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    attraverso le sue perfezioni, attraverso questa sorta di idealizzazione,
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    quel senso di controllo che era così importante per i Greci.
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    Non ci stupisce che per così tante centinaia di anni dopo questo, per migliaia di anni
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    noi abbiamo guardato indietro a questo momento come a questa
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    sorta di momento straordinario, e prezioso e raro.
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    Non solo perché fu un periodo di democrazia limitata,
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    ma della prima democrazia,
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    ma fu il momento in cui la mente e il corpo
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    erano entrambi apprezzati e considerati come straordinari e belli.
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    (risata)
  • Not Synced
    E i centauri appartenevano sicuramente a questa categoria.
  • Not Synced
    Smarthistory. Storia dell'Arte. Conversazione
  • Not Synced
    Smarthistory. Storia dell'Arte. Conversazione
Title:
La Battaglia dei Lapiti e dei Centauri, Metopa del Partenone, 440 a.C. ca.
Description:

Battaglia dei Lapiti e dei Centauri, Metope del Partenone, lato meridionale, marmo, 440 a.C. ca. (British Museum, Londra). Speakers: Dott.ssa Beth Harris e Dott. Steven Zucker

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English
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