David Goldblatt: Un monumento all'apartheid a Fietas | Art21 "Extended Play"
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0:09 - 0:11[DAVID GOLDBLATT] Siamo diretti a ovest--
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0:11 - 0:13al momento ci dirigiamo a sud,
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0:13 - 0:19ma stiamo andando a ovest della città in un sobborgo chiamato Fietas.
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0:27 - 0:30[Fietas era una comunità variegata
con un gran numero di indiani.] -
0:30 - 0:33[Durante l'apartheid i residenti
furono trasferiti con la forza.] -
0:34 - 0:36Il suo nome ufficiale è Pageview,
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0:36 - 0:41ma divenne noto ai residenti come Fietas.
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0:42 - 0:45Nessuno sa con certezza da dove venga il nome
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0:45 - 0:47e se ha un significato,
cosa significa, -
0:47 - 0:50ma quello era il nome affettivo della zona.
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0:54 - 0:56Quando iniziai a fotografare qui nel '76,
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0:57 - 1:00la comunità era ancora essenzialmente intatta.
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1:04 - 1:06Ecco la moschea della ventitreesima strada.
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1:08 - 1:14Alcune delle case qui sono le abitazioni indiane originali
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1:14 - 1:20mentre altre vennero costruite dal Dipartimento di Sviluppo Comunitario.
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1:20 - 1:25Eravamo splendidi nella nostra abilità di inventare il significato delle parole.
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1:25 - 1:31Il Dipartimento di Sviluppo Comunitario venne qui e distrusse la loro comunità.
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1:31 - 1:39Per esempio, tutto questo fu costruito dal Dipartimento di Sviluppo Comunitario.
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1:41 - 1:45E come potete vedere, ora sono delle piccole fortezze,
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1:45 - 1:49come lo sono così tante delle nostre case a Johannesburg.
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1:50 - 1:54Una comunità bianca di operai, qui accanto,
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1:54 - 1:56incitava al loro allontanamento.
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1:57 - 2:01I bianchi non volevano gente di colore
che vivesse accanto a loro. -
2:01 - 2:04La cosa era esplicita fino a questo punto
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2:04 - 2:13e ciò che accadde qui è emblematico di quello che avvenne in quasi ogni città del Sudafrica.
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2:18 - 2:21--[SALMA PATEL] Entrando dal retro,
si poteva comprare la carne -
2:21 - 2:22[ride]
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2:22 - 2:24--ho avuto un'infanzia meravigliosa, lo sai!
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2:24 - 2:28Ricordo David che veniva in bici...
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2:28 - 2:30arrivava e pedalava.
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2:30 - 2:33E mi chiedevo, "perché lo fa?"
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2:35 - 2:37Allora stavo andando a scuola
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2:37 - 2:42e vidi quest'uomo fotografare tutte queste rovine.
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2:42 - 2:45Nel mio piccolo mondo di allora, questa era casa,
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2:45 - 2:53e non capivo veramente la reale portata
dei trasferimenti forzati. -
2:55 - 3:00A causa delle ideologie razziste
del regime dell'apartheid, -
3:00 - 3:03questa zona fu distrutta.
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3:05 - 3:11Il Fietas Museum è un ottimo modo
di capire l'esproprio delle terre, -
3:11 - 3:16la distruzione di nuclei familiari e di una comunità.
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3:17 - 3:20Queste sono le fotografie di Paul Weinberg.
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3:20 - 3:24Paul e io abbiamo una lunga storia.
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3:24 - 3:27Ha fatto questo intero viaggio con me,
come con David -
3:27 - 3:29li conosco da così tanti anni.
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3:29 - 3:31Questi due fotografi sono stati molto generosi
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3:31 - 3:35a semplicemente donare le loro foto al Fietas Museum.
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3:35 - 3:37Se non fosse stato per le loro fotografie,
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3:37 - 3:41non avremmo alcun archivio illustrato dei miei avi
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3:41 - 3:44e della mia comunità.
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3:52 - 3:56Questa mostra la quattordicesima
strada nel suo momento di splendore. -
3:56 - 4:02Come potete vedere, aveva
gli elementi essenziali di una buona città. -
4:02 - 4:07Sarebbe a dire: densità, varietà e complessità.
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4:07 - 4:11Era una comunità di culture mescolate.
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4:12 - 4:17Esiste un concetto indiano chiamato
"upar makaan neeche dukaan", -
4:17 - 4:22che significa "alloggi al piano di sopra
e attività commerciali al piano di sotto" -
4:22 - 4:24è un modo molto astuto di usare lo spazio
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4:24 - 4:28e la gente che fu trasferita
di forza da quest'area -- -
4:28 - 4:31specialmente in questa specifica strada--
erano commercianti. -
4:33 - 4:34[GOLDBLATT] Bianchi, neri--
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4:34 - 4:37ogni genere di persone--
venivano da ogni parte della zona -
4:37 - 4:40per fare acquisti qui,
nella quattordicesima strada. -
4:43 - 4:44Le strade erano molto strette.
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4:44 - 4:51e capii che il modo migliore di venire
qui a fare foto era in bicicletta. -
4:51 - 4:54Arrivavo con una bici con un paio di cestini
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4:54 - 4:57così da poter portare una
fotocamera di grande formato, -
4:57 - 4:59o una Hasselblad
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4:59 - 5:02e un po' di pellicola e un treppiede leggero.
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5:02 - 5:07Quindi venivo qui e fotografavo la gente, i negozi...
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5:07 - 5:08tutto ciò che volevo.
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5:10 - 5:13Conobbi Ozzie Docrat,
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5:13 - 5:16uno degli uomini indiani
che avevano un negozio qui. -
5:16 - 5:20Aveva un negozio qui lungo la strada
che si chiamava "Subway Grocers". -
5:21 - 5:24Se c'era un'importante partita di cricket,
internazionale, -
5:24 - 5:28lui esponeva il punteggio sul marciapiede,
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5:28 - 5:33in modo che i passanti potessero vederlo.
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5:33 - 5:37Conosceva gli autisti dei tram che passavano.
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5:37 - 5:41e non era impossibile che un autista
fermasse il proprio tram -
5:41 - 5:45ed entrasse a dire: "Ozzie, hai sbagliato
il punteggio, bello!" -
5:45 - 5:47"ora sono questo-a-questo."
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5:48 - 5:51Era un posto molto popolare e lui era
un uomo molto popolare. -
5:52 - 5:54La sua casa era qui.
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5:54 - 5:55Proprio qui
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5:55 - 5:59e questo era il centro della casa.
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5:59 - 6:03Era in cemento armato, perché
doveva sostenere la cisterna. -
6:06 - 6:11Quando le pale caricatrici vennero
qui a distruggere tutto nel 1977, -
6:11 - 6:13Non riuscirono ad abbatterlo,
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6:13 - 6:15è cemento armato.
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6:15 - 6:21Quindi ora rimane qui come
folle monumento all'apartheid -
6:22 - 6:24Lui dovette trasferirsi a Lenasia,
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6:24 - 6:29Che è il sobborgo indiano che fu allestito fuori città
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6:29 - 6:32per assorbire queste persone dislocate.
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6:33 - 6:37Il governo costruì la cosiddetta "Oriental Plaza",
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6:37 - 6:39un centro commerciale che dicevano
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6:39 - 6:43avrebbe poi sostituito i negozi
che stavano distruggendo qui. -
6:44 - 6:46Un giorno, era una domenica mattina,
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6:46 - 6:49venni qui in bicicletta
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6:49 - 6:51e c'era Ozzie Docrat.
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6:51 - 6:53Ci salutammo e io gli dissi:
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6:53 - 6:55"Sa, Signor Docrat,"
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6:55 - 6:58"Non so dirle quanto mi vergogni
di ciò che si sta facendo qui," -
6:58 - 7:01"a Lei, in mio nome, in quanto elettore bianco."
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7:06 - 7:08Poi gli dissi: "Sa, ho un problema,"
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7:08 - 7:13"perché stanno abbattendo gli edifici e
non riesco a ricordare cosa ci fosse lì." -
7:13 - 7:16E lui disse: "Signor Goldblatt,"
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7:16 - 7:20"mi sento come se fossi stato dal dentista"
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7:20 - 7:22"e mi fossi fatto estrarre dei denti"
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7:22 - 7:24"e ora passassi la lingua tra gli spazi"
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7:24 - 7:28"e tentassi di ricordare la forma di quel che c'era prima."
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7:29 - 7:32Era un'affermazione straordinaria.
- Title:
- David Goldblatt: Un monumento all'apartheid a Fietas | Art21 "Extended Play"
- Description:
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Episodio #261: Guidando per il sobborgo di Fietas a Johannesburg, David Goldblatt (1930-2018) gira la regione che è divenuta un soggetto ricorrente nella sua fotografia. Goldblatt iniziò a fotografare Fietas nel 1976, testimoniando della sua evoluzione da comunità florida e variegata fino alla sua cancellazione da parte dell'apartheid--spianando l'architettura locale e trasferendo di forza i suoi residenti. Ufficialmente battezzata Pageview, l'area aveva un'importante popolazione indiana ed era una popolare meta per lo shopping per persone di tutte le etnie. Una struttura fatiscente in cemento--una volta la casa di Ozzie Docrat, commerciante indiano ed eroe locale--incarna il tempo passato da Goldblatt a Fietas e rappresenta un tentativo fallito di demolizione da parte del governo, che ora si erge come "monumento all'apartheid".
"Fietas aveva gli elementi essenziali di una buona città: densità, varietà e complessità", spiega Salma Patel, fondatrice e curatrice del Fietas Museum. "Era una comunità di culture mescolate". Nativa di Fietas, Patel ricorda di aver visto Goldblatt farsi strada tra i corridoi trafficati della città in bicicletta. Ospitato da una delle poche strutture originali rimanenti, il Fietas Museum espone regolarmente le fotografie del distretto fatte da Goldblatt, affiancate a immagini di Paul Weinberg, un altro famoso fotografo sudafricano. La collezione funge da archivio illustrato di Fietas e preserva l'eredità di David Goldblatt, deceduto appena qualche mese dopo la realizzazione del filmato qui presentato.
David Goldblatt nacque a Randfontein, Sudafrica, nel 1930. Dai primi anni Sessanta fino alla sua morte nel 2018, Goldblatt ha fotografato la gente, i paesaggi e le strutture architettoniche del Sudafrica, servendosi della fotografia come mezzo di critica sociale. Facendo la cronaca del Sudafrica durante l'apartheid, le potenti fotografie monocromatiche di Goldblatt rivelano l'estremo contrasto tra le vite dei neri e dei bianchi, così come i modi in cui le strutture pubbliche hanno manifestato l'immagine che i cittadini avevano di sé stessi.
Scopri di più sull'artista:
https://art21.org/artist/david-goldblatt/CREDITS | Producer: Ian Forster. Interview: Ian Forster. Editor: Morgan Riles. Camera: Motheo Moeng (SASC). Sound: Ruan van Tonder. Assistant Camera: Matome Thomo. Field Producer: Thuli Lote. Music: Blue Dot Sessions. Artwork Courtesy: David Goldblatt, Goodman Gallery, & Paul Weinberg. Special Thanks: Liza Essers, Fietas Museum, Damon Garstang, & Salma Patel.
"Extended Play" è presentato da Alta Art. Sostegno supplementare garantito dai fondi pubblici del New York City Department of Cultural Affairs in collaborazione con il City Council; l'Art21 Contemporary Council; e da collaboratori individuali.
#DavidGoldblatt #Art21 #ExtendedPlay
- Video Language:
- English
- Team:
- Art21
- Project:
- "Extended Play" series
- Duration:
- 07:49
Maria Elena Sampietro edited Italian subtitles for David Goldblatt: A Monument to Apartheid in Fietas | Art21 "Extended Play" |