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Solo Pfizer.
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Se provano a propormi Johnson & Johnson,
dirò loro che preferirei il COVID.
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Internet sembra sapere esattamente
quali siano i vaccini migliori
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e i peggiori.
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Moderna?
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Lo chiamerei "mediocre"
piuttosto.
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Non vogliamo mediocre.
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Le persone amano mettere a paragone.
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Non è una sorpresa
che facciano lo stesso con i vaccini.
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Il problema è che
non è così facile confrontare i vaccini.
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E farlo potrebbe essere dannoso
durante una pandemia.
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Tendiamo a basarci su questi numeri,
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i gradi di efficacia,
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perché misurano quanto sia probabile
che tu possa essere contagiato
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dopo essere stato vaccinato.
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Ma questi numeri non sono stati creati
in modo uguale.
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Invece, sono determinati da quando e dove
sono avvenute le prove di efficacia.
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Credo che paragonare fuori contesto
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l'efficacia dei vaccini
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possa condurre a conclusioni sbagliate.
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Ci sono differenze sostanziali
nello studio popolazione, ad esempio,
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età, genere, fattori genetici ambientali,
condizioni preesistenti.
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Come funzionano allora
le prove di efficacia?
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I partecipanti sono divisi in due gruppi.
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Un gruppo viene vaccinato,
all'altro viene dato un placebo.
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Poi tornano alle loro vite.
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Dopo un po' di tempo,
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i ricercatori calcolano
quanti hanno contratto il virus.
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Se tutti quelli che si sono ammalati
fanno parte del gruppo placebo,
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e non c'è nessuno del gruppo vaccinati,
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il vaccino è allora efficace al 100%.
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E se lo stesso numero di persone
da entrambi i gruppi si ammala,
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l'efficacia del vaccino sarebbe nulla
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perché il rischio di essere contagiati
non è cambiato con il vaccino.
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Ma la possibilità dei partecipanti
di ammalarsi durante la prova
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corrisponde al tasso medio di contagio
nel loro ambiente.
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Ci sono anche differenze in termini di
presenza o assenza di varianti
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che sono neutralizzate
più o meno efficientemente dagli anticorpi
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che sono stimolati
dalla proteina tipo del virus originale,
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ovvero quella
che è stata inclusa nei vaccini attuali.
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Perciò, mentre pensiamo di sapere
quale sia il vaccino migliore,
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le nostre opinioni sono state influenzate
da fattori circostanziali.
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Pensiamo ad un esempio.
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I test di Moderna e Pfizer
sono stati eseguiti perlopiù negli Stati Uniti,
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e prima dell'avvento
di ulteriori varianti infettive,
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come quella
del Regno Unito o del Sudafrica.
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Invece,
i test di AstraZeneca o Johnson & Johnson
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sono stati effettuati in seguito
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o in paesi
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dove sono emerse varianti più infettive
e predominanti nei contagi.
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Quindi i gradi di efficacia
non saranno mai gli stessi
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nel setting di un mondo reale,
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e possono cambiare nel tempo.
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Ad esempio, recentemente
abbiamo avuto il report del Qatar,
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dove il 50% e il 45% dei contagi
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sono causati
dalla variante sudafricana e inglese.
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Questo studio ci ha mostrato
che l'efficacia del vaccino BioNTech/Pfizer
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scende all'89% e 75% per contagio
causato da variante inglese e sudafricana.
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Ma forse c'è sempre stata
eccessiva ossessione riguardo l'efficacia.
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L'efficacia è solitamente l'indicatore
per il miglior risultato possibile:
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nessun sintomo in assoluto.
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Invece, potremmo soffermarci
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su come il vaccino previene
i ricoveri e le morti di COVID-19,
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perche tutti questi vaccini
lo fanno ugualmente bene.
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Ora vi è un altro aspetto
che influenza come giudichiamo un vaccino:
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gli effetti collaterali.
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Notizie di rari coaguli nel sangue
hanno fatto notizia
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e preoccupato la gente.
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L'Unione Europea ha anche deciso
di non rinnovare i contratti
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con AstraZeneca e Johnson & Johnson.
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Tutto questo potrebbe far pensare
che alcuni vaccini siano peggio di altri.
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Ma ancora, non è così semplice,
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perché il rischio individuale di ognuno
di essere contagiato
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influenza la valutazione
di quanto benefico ogni vaccino sia.
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Guardiamo ad un esempio
riguardo al vaccino AstraZeneca
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e immaginiamo tassi moderati di contagio
di 55 casi su centinaia di migliaia.
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Su 100.000 persone under 29,
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circa due svilupperanno un raro coagulo
di sangue dopo il vaccino AstraZeneca,
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ma nessuno avrebbe bisogno della terapia
intensiva a seguito del contagio.
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Ma per una persona di più di 60 anni
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finire in terapia intensiva per via del COVID
rappresenta un rischio più probabile
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che sviluppare un coagulo di sangue raro.
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Ecco perché alcuni governi consigliano
il vaccino AstraZeneca
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solo per persone over 60.
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Ma questa valutazione cambia
se i tassi di contagio salgono.
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Pensiamo allo stesso calcolo
ma con maggiori tassi di contagio.
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Qui, 401 casi su centomila.
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Ora, tutti hanno più probabilità di finire
in terapia intensiva con il Covid-19
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che di sviluppare
un coagulo di sangue dopo il vaccino.
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In questo scenario, il vantaggio
di ricevere il vaccino AstraZeneca
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è più importante del rischio di un raro
coagulo di sague per qualsiasi età.
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E certamente,
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per un intervento preventivo mirato
a individui in salute, come il vaccino,
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è essenziale
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che l'equilibrio rischio-vantaggio
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sia accettabile per popolazioni,
gruppi e individui diversi.
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Quindi,
esistono vaccini migliori di altri?
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Per quanto riguarda
gli effetti collaterali,
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alcuni sono leggermente migliori,
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perlomeno da quello che sappiamo.
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Ma questo è solo un aspetto
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e non dovrebbe essere l'unico
da considerare.
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Credo che
la questione fondamentale
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è che il miglior vaccino
o programma vaccinale
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sia quello che ci permette
di prevenire malattia e morti.
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E, ovviamente, ridurre
le conseguenze dirette e indirette,
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conseguenze negative,
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del danno grave.
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Ogni vaccino che ha ricevuto
approvazione d'emergenza da WHO
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protegge contro casi gravi di COVID-19.
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Prevengono morti
e aiutano ad uscire dalla pandemia.
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Quindi, fino a quando i vaccini sono rari,
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la cosa migliore da fare
è accettare qualunque sia disponibile,
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perché se insistiamo
ad ottenere uno specifico vaccino
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potremmo prolungare questa pandemia
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e ciò costerebbe delle vite.
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