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Francis Collins: Ci servono farmaci migliori -- ora

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    Permettetemi di chiedervi un'alzata di mani.
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    Quante persone qui hanno più di 48 anni?
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    Bene, sembra ce ne siano alcune.
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    Bene, congratulazioni,
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    perché se guardate questa particolare diapositiva sull'aspettativa di vita americana,
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    vi trovate oltre la durata media della vita
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    di qualcuno che è nato nel 1900.
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    Ma guardate cosa è successo nel corso di quel secolo.
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    Se seguite quella curva,
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    vedrete che inizia là in basso.
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    C'è quella flessione lì per l'influenza del 1918.
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    Ed eccoci all'anno 2010,
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    aspettativa di vita di un bambino nato oggi, 79 anni,
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    e ancora non abbiamo finito.
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    Dunque, questa è la buona notizia.
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    Ma c'è ancora molto lavoro da fare.
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    Quindi, per esempio, se chiedete,
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    di quante malattie conosciamo adesso
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    l'esatta base molecolare?
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    Risulta che sono circa 4000, il che è piuttosto sorprendente,
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    perché quasi tutte quelle scoperte molecolari
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    sono state fatte proprio di recente.
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    È entusiasmante vedere questo in termini di quanto abbiamo imparato
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    ma quante di quelle 4000 malattie
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    hanno adesso delle cure disponibili?
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    Solo circa 250.
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    Quindi abbiamo questa enorme sfida, questa enorme lacuna.
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    Si potrebbe pensare che non sarebbe troppo difficile,
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    che avremmo semplicemente la capacità
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    di prendere queste informazioni fondamentali che stiamo studiando
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    sul come mai la biologia di base ci insegni
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    riguardo alle cause di malattia,
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    costruendo così un ponte su questo divario abissale
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    tra ciò che abbiamo imparato sulla scienza di base
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    e la sua applicazione,
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    un ponte che forse apparirebbe come questo,
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    attraverso il quale si dovrebbe realizzare un bel percorso luminoso
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    per andare da un lato all'altro.
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    Be', non sarebbe bello se fosse così facile?
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    Sfortunatamente non lo è.
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    In realtà, cercare di passare dalla conoscenza fondamentale
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    alla sua applicazione è più di questo.
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    Non ci sono ponti luminosi.
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    È un po' come fare delle scommesse.
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    Magari avete un nuotatore e una barca a remi,
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    una barca a vela e un rimorchiatore
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    e li fate andare per la loro strada,
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    ma arrivano le piogge e i fulmini,
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    e, oh accidenti, ci sono squali nell'acqua
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    e il nuotatore è nei guai
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    e, uh oh, il nuotatore è annegato,
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    la barca a vela si è rovesciata,
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    e il rimorchiatore, be', è andato contro le rocce,
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    e forse con un po' di fortuna, qualcuno riesce ad attraversare.
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    Ebbene, com'è in realtà?
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    Cosa vuol dire produrre una terapia?
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    Cos'è un farmaco? Un farmaco è formato
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    da una piccola molecola di idrogeno, carbonio,
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    ossigeno, azoto e alcuni altri atomi
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    tutti combinati insieme in una forma,
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    e sono quelle forme che determinano se in realtà
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    quel farmaco particolare stia colpendo il suo bersaglio.
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    Arriverà dove deve?
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    Allora, guardate quest'immagine -- molte forme che ballano.
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    Ora ciò che dovete fare se state cercando di sviluppare
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    una nuova cura per l'autismo
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    o l'Alzheimer o il cancro
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    è trovare in quel miscuglio la forma giusta
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    che alla fine porterà beneficio e sarà sicura.
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    E quando osservate cosa succede nelle prime fasi di sviluppo,
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    iniziate magari con migliaia,
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    decine di migliaia di composti.
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    Li sfrondate attraverso vari passaggi
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    che generano un esito negativo per di molti di loro.
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    Alla fine, potete forse condurre una sperimentazione clinica con quattro o cinque di questi,
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    e se tutto va bene, 14 anni dopo aver iniziato,
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    otterrete un'approvazione.
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    E vi costerà oltre un miliardo di dollari
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    quell'unico successo.
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    Dunque dobbiamo guardare questo processo nel modo in cui farebbe un ingegnere,
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    e dire:"Come possiamo migliorare?"
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    Ed è il tema principale di quanto voglio dirvi questa mattina.
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    Come possiamo far andar più veloce tutto ciò?
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    Come possiamo renderlo più utile?
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    Bene, permettetemi di portarvi alcuni esempi
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    in cui questo ha veramente funzionato.
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    Uno che si è appena verificato negli ultimi mesi
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    è l'approvazione di un farmaco per la fibrosi cistica.
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    Ma ci è voluto molto tempo per arrivarci.
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    La causa molecolare della fibrosi cistica era stata scoperta nel 1989
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    dal mio gruppo che, lavorando con un altro gruppo a Toronto,
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    scoprì quale era la mutazione in quel gene particolare
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    sul cromosoma 7.
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    L'immagine che vedete qui?
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    Ecco. È lo stesso bambino.
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    È Danny Bessette, 23 anni dopo,
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    perché questo è l'anno,
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    ed è anche l'anno in cui Danny si è sposato,
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    in cui è stato approvato per la prima volta dalla FDA
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    un farmaco che prende di mira esattamente il difetto nella fibrosi cistica
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    ed è basato su tutta questa conoscenza delle molecole.
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    Questa è la buona notizia.
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    La cattiva notizia è che questo farmaco non cura davvero tutti i casi di fibrosi cistica,
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    non funzionerà per Danny, e stiamo ancora aspettando
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    la prossima generazione per aiutarlo.
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    Ma ci sono voluti 23 anni per arrivare così lontano. È troppo tempo.
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    Come si va più veloci?
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    Ebbene, un modo per andar più veloci è approfittare della tecnologia,
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    e una tecnologia molto importante da cui dipendiamo
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    per tutto ciò è il genoma umano,
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    la capacità di poter guardare un cromosoma,
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    decomprimerlo, tirar fuori tutto il DNA,
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    ed essere poi in grado di leggere le lettere in quel codice di DNA
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    le A, le C, le G e le T
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    che sono il nostro manuale d'istruzioni e il manuale d'istruzioni per tutti gli esseri viventi,
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    e il costo per fare questo,
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    che era di centinaia di milioni di dollari,
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    nel corso degli ultimi 10 anni
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    è sceso più velocemente della Legge di Moore, fino al punto
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    in cui, a meno di 10 000 dollari, oggi potete far sequenziare il genoma, il vostro o il mio;
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    e adesso siamo diretti verso il genoma a 1000 dollari, abbastanza velocemente.
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    Be', è entusiasmante.
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    Come interviene questo in termini di applicazione a una malattia?
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    Voglio raccontarvi di un'altra malattia.
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    Questa è una malattia piuttosto rara.
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    Si chiama progeria di Hutchinson-Gilford,
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    ed è la forma più grave di invecchiamento precoce.
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    Solamente uno su quattro milioni di bambini ha questa malattia,
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    e in sostanza ciò che succede è che,
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    a causa di una mutazione in un gene particolare,
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    si produce una proteina che è tossica per la cellula
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    e porta questi soggetti a invecchiare
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    circa sette volte più rapidamente rispetto al normale.
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    Permettetemi di mostrarvi un video su ciò che la proteina fa alla cellula.
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    La cellula normale, se la guardaste al microscopio,
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    avrebbe un nucleo posizionato in mezzo alla cellula,
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    che è bella, tonda e dai contorni regolari
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    e ha più o meno questo aspetto.
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    Una cellula con progeria, invece,
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    a causa di questa proteina tossica chiamata progerina,
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    ha in sé queste protuberanze e grumi.
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    Quindi quello che vorremmo fare, dopo aver scoperto questo
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    ancora nel 2003,
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    è trovare un modo per provare a correggerla.
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    Bene, sapendo qualcosa sui percorsi molecolari
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    fu possibile raccogliere
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    uno di quei tanti, tanti composti che avrebbero potuto essere utili
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    e provarlo.
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    In un esperimento fatto in una coltura cellulare
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    e mostrato qui in un cartone animato,
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    se prendete quel particolare composto
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    e lo aggiungete a quella cellula che ha la progeria,
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    e osservate per vedere cos'è successo,
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    entro sole 72 ore, quella cellula diventa,
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    per tutti gli effetti che possiamo determinare,
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    quasi una cellula normale.
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    Be', è stato entusiasmante ma funzionerebbe sul serio in un vero essere umano?
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    Ciò ha portato, nel giro di soli quattro anni,
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    dal momento in cui il gene fu scoperto all'inizio di una sperimentazione clinica,
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    a un test di quel preciso composto.
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    E i bambini che vedete qui
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    hanno tutti fatto volontariamente parte di questo,
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    28 di loro,
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    e potrete vedere appena arriverà l'immagine
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    che infatti sono un gruppo considerevole di giovani
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    tutti colpiti da questa malattia,
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    tutti che si somigliano abbastanza.
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    E anziché parlarvi ancora di questo,
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    inviterò uno di loro, Sam Berns di Boston,
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    che è qui questa mattina, a salire sul palco
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    a raccontarci la sua esperienza
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    di bambino affetto da progeria.
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    Sam ha 15 anni. I suoi genitori, Scotg Bern e Leslie Gordon,
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    entrambi medici, sono anche loro qui con noi stamattina.
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    Sam, per favore accomodati.
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    (Applausi)
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    Allora Sam, perché non racconti a queste persone
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    com'è essere affetti da questa malattia chiamata progeria?
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    Sam Burns: Be', la progeria mi limita in qualche modo.
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    Non posso praticare sport o fare attività fisiche,
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    ma ho potuto interessarmi a cose
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    che la progeria, fortunatamente, non limita.
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    Ma quando c'è qualcosa che voglio davvero fare
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    con cui la progeria interferisce, come marciare con la banda
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    oppure fare l'arbitro, troviamo sempre un modo per fare quella cosa
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    e ciò dimostra che la progeria non controlla la mia vita.
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    (Applausi)
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    Francis Collins: Quindi cosa vorresti dire ai ricercatori
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    qui nell'auditorium e agli altri che stanno ascoltando?
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    Cosa diresti loro in merito alla ricerca sulla progeria
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    e magari anche sulle altre malattie?
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    SB: Be', la ricerca sulla progeria è arrivata così lontano
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    in meno di 15 anni,
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    e ciò dimostra proprio l'impulso che i ricercatori possono avere
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    ad andare così lontano, e significa davvero molto
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    per me e gli altri ragazzi con la progeria,
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    e dimostra che se l'impulso esiste,
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    chiunque può curare qualsiasi malattia,
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    e speriamo che la progeria possa essere curata nel prossimo futuro,
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    e quindi si possano eliminare quelle 4000 malattie
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    di cui Francis parlava.
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    F.C: ottimo. Dunque Sam ha preso un giorno di vacanza da scuola oggi
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    per essere qui, ed è -- (Applausi) --
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    A proposito, è uno studente di prima superiore col massimo dei voti
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    alla sua scuola a Boston.
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    Vi prego di unirvi a me nel ringraziare e dare il benvenuto a Sam.
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    S.B: Grazie mille. F.C: bravo. Bravo, amico.
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    (Applausi)
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    Allora, voglio solo dire un paio di altre cose
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    su questa storia particolare e poi provare a generalizzare
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    su come potremmo avere storie con buoni esiti
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    dovunque con queste malattie, come dice Sam,
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    queste 4000 che aspettano risposte.
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    Magari avrete notato che il farmaco
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    che adesso è in sperimentazione clinica per la progeria
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    non è un farmaco che era stato ideato per questo.
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    Si tratta di una malattia così rara che sarebbe difficile per un'azienda
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    giustificare la spesa di centinaia di milioni di dollari per generare un farmaco.
  • 9:43 - 9:45
    Questo è un farmaco che era stato sviluppato per il cancro.
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    È risultato che non funzionava bene per il cancro
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    ma che ha esattamente le giuste proprietà, la giusta forma,
  • 9:50 - 9:53
    per funzionare per la progeria, ed è ciò che è successo.
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    Non sarebbe grandioso se potessimo farlo più sistematicamente?
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    Potremmo in realtà incoraggiare tutte le aziende là fuori
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    che hanno farmaci nei loro congelatori
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    notoriamente sicuri sugli umani
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    ma che non sono mai davvero riusciti in termini
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    di efficacia per le cure per le quali erano stati sperimentati?
  • 10:09 - 10:11
    Ora stiamo imparando su tutti questi nuovi percorsi molecolari --
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    alcuni di questi potrebbero essere riposizionati o riproposti,
  • 10:14 - 10:17
    o qualsiasi parola si voglia usare, per nuove applicazioni,
  • 10:17 - 10:20
    essenzialmente insegnando ai vecchi farmaci nuovi trucchi.
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    Ciò potrebbe essere un'attività fenomenale, valida.
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    Sono in corso molte discussioni tra Istituto Nazionale di Sanità e aziende
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    a questo proposito che sembrano molto promettenti.
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    E ci si potrebbe aspettare un bel po' da questo.
  • 10:30 - 10:33
    C'è un buon numero di storie con esito positivo che si potrebbe indicare
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    sul come come questo abbia portato a progressi importanti.
  • 10:36 - 10:38
    Il primo farmaco per l'HIV/AIDS
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    non fu sviluppato per l'HIV/AIDS.
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    Fu sviluppato per il cancro. Era l'AZT.
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    Non funzionava tanto bene per il cancro, ma diventò
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    il primo antiretrovirale efficace
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    e potete vedere dalla tabella che ce ne sono anche altri.
  • 10:49 - 10:52
    Dunque, come rendiamo veramente tutto questo uno sforzo più generalizzabile?
  • 10:52 - 10:55
    Per farlo dobbiamo creare una collaborazione
  • 10:55 - 10:58
    tra mondo accademico, governo, settore privato,
  • 10:58 - 11:00
    e associazioni dei pazienti.
  • 11:00 - 11:02
    All'Istituto Nazionale di Sanità abbiamo avviato questo nuovo
  • 11:02 - 11:05
    Centro Nazionale per l'Avanzamento delle Scienze Translazionali.
  • 11:05 - 11:08
    È iniziato appena lo scorso dicembre, e questo è uno dei suoi obiettivi.
  • 11:08 - 11:10
    Permettetemi di dirvi un'altra cosa che potremmo fare.
  • 11:10 - 11:13
    Non sarebbe bello testare un farmaco
  • 11:13 - 11:15
    per vedere se è efficace e sicuro
  • 11:15 - 11:17
    senza dover esporre al rischio i pazienti,
  • 11:17 - 11:20
    perché quella prima volta non si è mai proprio sicuri?
  • 11:20 - 11:22
    Come sappiamo, ad esempio, se i farmaci siano sicuri
  • 11:22 - 11:25
    prima di darli alle persone? Li testiamo sugli animali.
  • 11:25 - 11:28
    E non è affatto attendibile, è costoso,
  • 11:28 - 11:30
    e richiede tempo.
  • 11:30 - 11:32
    Supponete che invece si possa fare questo sulle cellule umane.
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    Probabilmente sapete, se avete fatto attenzione
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    alla letteratura scientifica
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    che ora si può prendere una cellula della pelle
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    e incoraggiarla a diventare una cellula del fegato
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    o una cellula del cuore o una cellula del rene o del cervello per chiunque di noi.
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    E se si usassero quelle cellule come test
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    per vedere se un farmaco funzionerà e sarà sicuro?
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    Qui vedete l'immagine di un polmone su un chip.
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    È una cosa creata dall'Istituto Wyss di Boston,
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    e quello che hanno fatto qui, se possiamo far partire il video,
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    è prendere cellule da un soggetto,
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    trasformarle nei tipi di cellule che sono presenti nel polmone,
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    e determinare cosa succederebbe
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    se si aggiungessero vari composti di farmaco
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    per vedere se sono tossici o sicuri.
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    Vedete che questo chip persino respira.
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    Ha un canale d'aria. Ha un canale di sangue.
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    E in mezzo ha le cellule
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    che vi permettono di vedere cosa succede quando aggiungete un composto.
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    Sono felici quelle cellule o no?
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    Si può usare questo stesso tipo di tecnologia dei chip
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    per i reni, per il cuore, per i muscoli,
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    tutti i posti in cui si voglia vedere se un farmaco
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    risolverà un problema, per il fegato.
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    E alla fine, poiché si può fare questo per il soggetto,
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    potremmo addirittura vederlo spostarsi fino al punto
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    in cui la capacità di sviluppare e testare medicine
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    sarete voi su un chip,
    ciò che sto cercando di dire qui è
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    l'individualizzazione del processo dello sviluppo dei farmaci
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    e il testarne la sicurezza.
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    Dunque fatemi riassumere.
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    Siamo in un momento eccezionale ora.
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    Per me, all'Istituto Nazionale di Sanità da quasi 20 anni,
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    non c'è mai stato un periodo con più entusiasmo
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    per il potenziale che abbiamo dinnanzi a noi.
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    Abbiamo fatto tutte queste scoperte
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    uscite copiose dai laboratori di tutto il mondo.
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    Di cosa abbiamo bisogno per capitalizzare tutto questo? Prima di tutto, abbiamo bisogno di risorse.
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    Questa è ricerca ad alto rischio, a volte ad alto costo.
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    Il ritorno è enorme, sia in termini di salute
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    che in termini di crescita economica. Dobbiamo sostenerla.
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    Secondo, abbiamo bisogno di nuove forme di collaborazione
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    tra mondo accademico, governo, settore privato
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    e associazioni dei pazienti, proprio come quella che ho descritto qui
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    in termini di come potremmo proseguire riutilizzando nuovi componenti.
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    E terzo, e forse più importante, abbiamo bisogno di talento.
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    Abbiamo bisogno che i migliori e i più brillanti
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    arrivino da molte diverse discipline e si uniscano a questo sforzo --
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    tutte le età, tutti i diversi gruppi --
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    perché questo il momento, ragazzi.
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    Questa è la biologia del ventunesimo secolo che aspettavate,
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    e noi abbiamo la possibilità di prenderla
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    e trasformarla in qualcosa che, in realtà,
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    sconfiggerà la malattia. Questo è il mio obiettivo.
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    Spero sia il vostro obiettivo.
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    Penso che sarà l'obiettivo dei poeti e dei muppet
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    e dei surfisti e dei banchieri
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    e di tutte le altre persone che salgono su questo palco
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    e riflettono su quello che cerchiamo di fare qui
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    e sul perché sia importante.
  • 14:06 - 14:08
    È importante per il presente. È importante quanto prima.
  • 14:08 - 14:12
    Se non credete a me, basta che chiediate a Sam.
  • 14:12 - 14:13
    Grazie mille.
  • 14:13 - 14:18
    (Applausi)
Title:
Francis Collins: Ci servono farmaci migliori -- ora
Speaker:
Francis Collins
Description:

Oggi conosciamo la causa molecolare di 4000 malattie, ma le cure sono disponibili solo per 250 di esse. Ma perché ci vuole tanto? Il medico genetista Francis Collins spiega perché la scoperta sistematica di farmaci è imperativa, anche per malattie rare e complesse, e offre alcune soluzioni -- come insegnare ai vecchi farmaci nuovi trucchi..

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English
Team:
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Project:
TEDTalks
Duration:
14:40
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