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Il fascino delle voci dei mammiferi marini

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    Grazie mille.
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    Cercherò di portarvi in viaggio
    nel mondo dei suoni sottomarini
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    di balene e delfini.
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    Poiché il nostro senso principale
    è la vista,
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    non sarà una cosa facile da capire.
  • 0:12 - 0:14
    Perciò farò uso di figure e suoni
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    sperando di rendere l'idea.
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    Ma pensiamo anche a come ci sentiamo,
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    facendo snorkeling o immergendoci
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    quando proviamo a guardare sott'acqua.
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    Non riusciamo a vedere molto lontano.
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    La nostra vista, tanto efficace nell'aria,
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    improvvisamente si fa
    molto limitata e claustrofobica.
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    Ciò che i mammiferi marini
    hanno evoluto
  • 0:33 - 0:35
    nelle ultime decine di milioni di anni,
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    sono modi di affidarsi ai suoni
  • 0:37 - 0:39
    sia per esplorare il proprio mondo
  • 0:39 - 0:41
    sia per comunicare con i propri simili.
  • 0:41 - 0:44
    I delfini e gli altri odontoceti
    usano l'ecolocalizzazione.
  • 0:44 - 0:45
    Emettono forti click,
  • 0:45 - 0:48
    e per orientarsi usano l'eco
    che ritorna dal fondale marino.
  • 0:48 - 0:50
    Ascoltano l'eco
    riflessa da una preda
  • 0:50 - 0:52
    per capire dove si trovi il cibo,
  • 0:52 - 0:54
    e decidere quali catturare.
  • 0:54 - 0:56
    Tutti i mammiferi marini usano i suoni
  • 0:56 - 0:58
    per mantenersi in contatto comunicando.
  • 0:58 - 1:01
    I grossi misticeti creano
    lunghi e bellissimi canti,
  • 1:02 - 1:04
    che utilizzano come richiami amorosi
  • 1:04 - 1:08
    da maschi e femmine per potersi trovare
    e scegliere un compagno.
  • 1:08 - 1:11
    Le madri e i piccoli,
    o gli esemplari con forti legami
  • 1:11 - 1:13
    usano questi canti
    per rimanere in contatto.
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    Il suono è fondamentale
    per la loro esistenza.
  • 1:15 - 1:17
    La prima cosa
    che mi ha suscitato interesse
  • 1:17 - 1:19
    nei suoni di queste creature sottomarine
  • 1:19 - 1:21
    il cui mondo
    mi era del tutto sconosciuto,
  • 1:21 - 1:23
    è stata la prova che delfini in cattività
  • 1:23 - 1:26
    riuscivano a imitare suoni
    generati dall'uomo.
  • 1:26 - 1:30
    Come anticipato, vi mostrerò
    alcune immagini visive del suono.
  • 1:30 - 1:32
    Ecco il primo grafico,
  • 1:32 - 1:34
    della frequenza rispetto al tempo,
  • 1:34 - 1:36
    una specie di spartito musicale,
  • 1:36 - 1:39
    in cui le note alte si trovano in alto
    e quelle basse in basso,
  • 1:39 - 1:41
    e il tempo va in questa direzione.
  • 1:41 - 1:43
    Ecco il grafico del fischietto
    di un addestratore,
  • 1:43 - 1:45
    un fischietto che usa per dire al delfino
  • 1:45 - 1:47
    che obbedito, e può ricevere un pesce.
  • 1:47 - 1:50
    Ha un suono simile a un 'tweeeeeet'.
  • 1:50 - 1:52
    E questo è un piccolo in cattività,
  • 1:52 - 1:54
    che sta imitando il suono
  • 1:54 - 1:56
    del fischietto dell'addestratore.
  • 1:56 - 1:58
    Se fischiettaste questo motivo
    al cane o al gatto
  • 1:58 - 2:00
    e loro ve lo riproducessero,
  • 2:00 - 2:02
    ne rimarreste di certo sorpresi.
  • 2:02 - 2:04
    Sono molto rari i mammiferi non umani
  • 2:04 - 2:06
    che riescono a imitare un suono.
  • 2:06 - 2:09
    È importante per la nostra musica
    e per la nostra lingua.
  • 2:09 - 2:11
    Ma resta il dubbio:
    i rari gruppi di mammiferi
  • 2:11 - 2:13
    che lo fanno,
    per quale ragione lo fanno?
  • 2:13 - 2:15
    Ho dedicato gran parte della mia carriera
  • 2:15 - 2:17
    al tentativo di comprendere
  • 2:17 - 2:19
    come questi animali
    usino ciò che apprendono
  • 2:19 - 2:21
    e la capacità di trasformare ciò che dici,
  • 2:21 - 2:23
    basato su quello che senti
  • 2:23 - 2:25
    all'interno dei propri sistemi
    di comunicazione.
  • 2:25 - 2:28
    Cominciamo con i richiami
    di un primate non umano.
  • 2:28 - 2:30
    Molti mammiferi ricorrono
    a richiami per comunicare
  • 2:30 - 2:33
    per esempio quando madre
    e piccolo sono distanti.
  • 2:33 - 2:36
    Questo è un tipo di richiamo
    prodotto dai saimiri
  • 2:36 - 2:38
    quando si trovano isolati.
  • 2:38 - 2:42
    Notate, non c'è molta varietà
    in questi richiami.
  • 2:42 - 2:44
    Al contrario, il fischio tipico
  • 2:44 - 2:46
    che un delfino produce per comunicare,
  • 2:46 - 2:49
    varia radicalmente
    da un esemplare all'altro.
  • 2:49 - 2:52
    Si avvalgono della capacità
    di imparare i richiami
  • 2:52 - 2:55
    per svilupparne
    di più complessi e peculiari
  • 2:55 - 2:57
    per identificare uno specifico esemplare.
  • 2:58 - 3:01
    E il contesto in cui questi animali
    devono usare i richiami?
  • 3:01 - 3:03
    Diamo un'occhiata a madri e piccoli.
  • 3:03 - 3:05
    Normalmente, madre e piccolo di delfino
  • 3:05 - 3:08
    spesso si separano
    se la madre insegue un pesce.
  • 3:08 - 3:10
    Dopo essersi separati,
  • 3:10 - 3:12
    devono ritrovarsi.
  • 3:12 - 3:15
    Questo grafico mostra
    la percentuale delle separazioni
  • 3:15 - 3:18
    durante le quali i delfini fischiano,
    rispetto a una distanza massima.
  • 3:19 - 3:21
    Quando i delfini sono distanti
    tra loro meno di 20 m.
  • 3:21 - 3:24
    hanno bisogno di fischiare
    meno della metà delle volte.
  • 3:24 - 3:27
    Per la maggior parte riescono a ritrovarsi
    nuotando in zona.
  • 3:27 - 3:30
    Ma ogni volta che sono a una distanza
    superiore ai 100 metri
  • 3:30 - 3:33
    devono usare questi fischi
    che li distinguono individualmente
  • 3:33 - 3:35
    per ritrovarsi e riunirsi.
  • 3:36 - 3:38
    La maggior parte
    di questi fischi distintivi
  • 3:38 - 3:40
    sono abbastanza stabili e stereotipati
  • 3:40 - 3:42
    nel corso della vita di un delfino.
  • 3:42 - 3:44
    Esistono tuttavia alcune eccezioni.
  • 3:44 - 3:46
    Quando un maschio lascia la madre
  • 3:46 - 3:48
    spesso fa gruppo con un altro maschio
  • 3:48 - 3:51
    con il quale forma una 'alleanza'
    che durerà decenni,
  • 3:51 - 3:54
    e non appena i due esemplari
    creano un legame sociale
  • 3:54 - 3:56
    i loro fischi distintivi convergono
  • 3:56 - 3:58
    diventando molto simili l'uno all'altro.
  • 3:58 - 4:01
    Questo grafico mostra
    due individui di una coppia.
  • 4:01 - 4:03
    Come vedete, qui in alto,
  • 4:03 - 4:05
    condividono un suono ascendente:
    woop, woop, woop.
  • 4:05 - 4:07
    Entrambi emettono
    quel suono ascendente,
  • 4:07 - 4:10
    mentre i membri di questa coppia
    fanno 'wo-ot, wo-ot'.
  • 4:11 - 4:14
    In questi casi i delfini hanno usato
    il processo di apprendimento
  • 4:14 - 4:17
    per creare un nuovo segnale
    che identifichi il nuovo gruppo.
  • 4:17 - 4:21
    È un modo molto interessante
    per creare un nuovo identificativo
  • 4:21 - 4:23
    per il nuovo gruppo sociale formatosi.
  • 4:24 - 4:25
    Facciamo un passo indietro
  • 4:25 - 4:27
    per capire cosa ci dice questo messaggio
  • 4:27 - 4:31
    su come proteggere i delfini
    dai disturbi provocati dall'uomo.
  • 4:32 - 4:35
    Chiunque osservi questa fotografia
    nota che il delfino è circondato,
  • 4:36 - 4:38
    e il suo comportamento
    è chiaramente disturbato.
  • 4:38 - 4:40
    Questa è una brutta situazione.
  • 4:40 - 4:44
    Ma anche quando una sola imbarcazione
    avvicina un gruppo di delfini
  • 4:44 - 4:46
    a un paio di centinaia
    di metri di distanza,
  • 4:46 - 4:48
    i delfini cominciano a fischiare,
  • 4:48 - 4:51
    cambiano il comportamento,
    formano un gruppo più compatto,
  • 4:51 - 4:54
    aspettano che la barca passi,
    quindi ritornano alle proprie attività.
  • 4:54 - 4:56
    In un luogo come Sarasota, in Florida,
  • 4:56 - 4:58
    l'intervallo di tempo medio
    in cui le barche passano
  • 4:58 - 5:01
    a un centinaio di metri
    da un gruppo di delfini
  • 5:01 - 5:03
    è di 6 minuti.
  • 5:03 - 5:06
    Quindi, anche una situazione
    che non sia altrettanto negativa,
  • 5:06 - 5:08
    ha un impatto sul tempo
    che i delfini dedicano
  • 5:08 - 5:10
    alle proprie attività.
  • 5:10 - 5:13
    Osserviamo un ambiente incontaminato
    come l'Australia occidentale.
  • 5:13 - 5:15
    Lars Bider ha lavorato
  • 5:15 - 5:18
    confrontando il comportamento
    e la distribuzione dei delfini
  • 5:18 - 5:21
    prima della comparsa delle barche
    per l' avvistamento.
  • 5:21 - 5:24
    Con una sola barca,
    l'impatto era irrilevante.
  • 5:24 - 5:27
    Quando hanno aggiunto la seconda barca,
  • 5:27 - 5:29
    si è visto che alcuni delfini
  • 5:29 - 5:31
    hanno abbandonato del tutto la zona.
  • 5:31 - 5:34
    Tra quelli rimasti,
    il tasso di riproduzione è diminuito.
  • 5:34 - 5:37
    Ciò potrebbe avere un effetto negativo
    sull'intera popolazione.
  • 5:37 - 5:40
    Pensare a riserve marine che tutelino
    animali come i delfini
  • 5:40 - 5:45
    significa fare attenzione alle attività
    che consideravamo positive.
  • 5:45 - 5:47
    Potremmo dover regolare l'intensità
  • 5:47 - 5:50
    del passaggio di barche da diporto
    e lo stesso 'whale watching'
  • 5:50 - 5:53
    per prevenire questo tipo di problemi.
  • 5:53 - 5:57
    Vorrei anche sottolineare il fatto
    che il suono non ha confini.
  • 5:57 - 6:00
    Possiamo tracciare una linea
    per proteggere una zona
  • 6:00 - 6:02
    ma l'inquinamento chimico e quello sonoro
  • 6:02 - 6:04
    continueranno a diffondersi nella zona.
  • 6:04 - 6:08
    Ora vorrei spostarmi da questo
    ambiente costiero che conosciamo bene,
  • 6:09 - 6:12
    verso il ben più esteso mondo
    dei misticeti in oceano aperto.
  • 6:13 - 6:15
    Questa è una mappa
    che tutti abbiamo visto.
  • 6:15 - 6:17
    Il mondo per la maggior parte è blu.
  • 6:17 - 6:19
    Ma vorrei sottolineare che gli oceani
  • 6:19 - 6:21
    sono molto più collegati
    di quanto pensiamo.
  • 6:21 - 6:24
    Notate le minime barriere
    al movimento, tra gli oceani,
  • 6:24 - 6:26
    rispetto alla terra ferma.
  • 6:26 - 6:28
    A mio avviso l'esempio più incredibile
  • 6:28 - 6:30
    di collegamento tra gli oceani
  • 6:30 - 6:32
    viene da un esperimento acustico
  • 6:32 - 6:34
    in cui alcuni oceanografi,
  • 6:34 - 6:37
    in viaggio verso il sud
    dell'Oceano Indiano,
  • 6:37 - 6:39
    hanno immerso un altoparlante sottomarino
  • 6:39 - 6:41
    e hanno inviato un segnale acustico.
  • 6:41 - 6:43
    Il medesimo segnale,
  • 6:43 - 6:46
    ha viaggiato verso ovest
    e si è sentito alle Bermuda
  • 6:46 - 6:49
    mentre verso est
    si è sentito a Monterey.
  • 6:50 - 6:51
    Lo stesso segnale.
  • 6:51 - 6:54
    Sebbene viviamo in un mondo
    di comunicazioni satellitari
  • 6:54 - 6:55
    e di comunicazione globale,
  • 6:55 - 6:57
    per me resta comunque affascinante
  • 6:57 - 6:59
    che l'oceano abbia delle proprietà
  • 6:59 - 7:03
    che permettono ai suoni a bassa frequenza
    di viaggiare essenzialmente ovunque.
  • 7:03 - 7:05
    Il tempo di propagazione acustica
    di ognuno di questi percorsi
  • 7:05 - 7:06
    è di circa 3 ore.
  • 7:06 - 7:09
    È quasi metà del giro intorno al globo.
  • 7:09 - 7:11
    Ora, nei primi anni '70
  • 7:11 - 7:13
    Roger Payne, studioso
    di acustica sottomarina,
  • 7:13 - 7:15
    pubblicò una ricerca teorica
  • 7:15 - 7:17
    che indicava come fosse possibile
  • 7:17 - 7:20
    che il suono potesse attraversare
    enormi distanze,
  • 7:20 - 7:23
    ma solo pochi biologi gli credettero.
  • 7:23 - 7:25
    In realtà è stato dimostrato che,
  • 7:25 - 7:28
    sebbene conosciamo la propagazione
    a lungo raggio da pochi decenni,
  • 7:28 - 7:31
    i cetacei hanno chiaramente evoluto
  • 7:31 - 7:34
    nel corso di decine di milioni di anni,
    un modo per sfruttare
  • 7:34 - 7:36
    questa sorprendente
    caratteristica degli oceani.
  • 7:36 - 7:39
    La balenottera azzurra
    e la balenottera comune
  • 7:39 - 7:40
    emettono suoni
    a frequenze molto basse
  • 7:40 - 7:42
    che possono attraversare
    enormi distanze.
  • 7:42 - 7:44
    In cima al grafico si vede
  • 7:44 - 7:46
    una complicata serie di richiami
  • 7:46 - 7:48
    che vengono ripetuti dai maschi.
  • 7:48 - 7:51
    Questi creano canti che sembrano avere un ruolo nella riproduzione,
  • 7:51 - 7:53
    simile a quello degli uccelli.
  • 7:53 - 7:56
    Qui sotto vediamo alcuni richiami emessi da maschi e femmine
  • 7:56 - 7:59
    e anche questi attraverso lunghe distanze.
  • 8:00 - 8:02
    I biologi hanno continuato ad essere scettici
  • 8:02 - 8:04
    sulla comunicazione a grandi distanze
  • 8:04 - 8:06
    ben oltre gli anni '70,
  • 8:06 - 8:08
    fino alla fine della Guerra Fredda.
  • 8:08 - 8:10
    Quello che accadde, durante la Guerra Fredda, fu
  • 8:10 - 8:13
    che la Marina USA aveva un sistema, a quel tempo tenuto segreto,
  • 8:13 - 8:16
    che usava per localizzare i sottomarini russi.
  • 8:16 - 8:18
    Erano microfoni sottomarini, o idrofoni,
  • 8:18 - 8:20
    cablati a terra,
  • 8:20 - 8:22
    e tutti collegati a una stazione centrale che poteva ascoltare
  • 8:22 - 8:24
    i suoni di tutto il Nord Atlantico.
  • 8:24 - 8:27
    Dopo la caduta del Muro di Berlino, la Marina rese questi sistemi disponibili
  • 8:27 - 8:29
    agli studiosi di bio-acustica
  • 8:29 - 8:31
    per vedere cosa riuscivano a sentire.
  • 8:31 - 8:33
    Questo è un grafico di Christopher Clark,
  • 8:33 - 8:36
    il quale tracciò un esemplare di balenottera azzurra
  • 8:36 - 8:38
    mentre passava dalle Bermuda,
  • 8:38 - 8:41
    scese alla latitudine di Miami e poi torno' indietro.
  • 8:41 - 8:43
    E' stata seguita per 43 giorni
  • 8:43 - 8:45
    che nuotava per 1.700 km,
  • 8:45 - 8:47
    più di 1.000 miglia.
  • 8:47 - 8:49
    Ciò ci mostra sia che i richiami
  • 8:49 - 8:51
    sono rintracciabili per centinaia di miglia,
  • 8:51 - 8:53
    sia che normalmente le balene nuotano per centinaia di miglia.
  • 8:53 - 8:55
    Questi sono gli immensi animali oceanici,
  • 8:55 - 8:57
    che comunicano a distanze molto maggiori
  • 8:57 - 8:59
    di quello che credevamo inizialmente.
  • 8:59 - 9:01
    A differenza della balenottera comune e di quella azzura,
  • 9:01 - 9:03
    che si disperdono negli oceani temperati e in quelli tropicali,
  • 9:03 - 9:05
    le megattere si congregano
  • 9:05 - 9:08
    in aree favorevoli alla riproduzione.
  • 9:08 - 9:11
    Per questo possono emettere richiami ad una frequenza leggermente più alta,
  • 9:11 - 9:13
    con bande maggiori e più complessi.
  • 9:13 - 9:15
    Ecco, qui state ascoltando gli elaborati canti
  • 9:15 - 9:17
    emessi dalle megattere.
  • 9:17 - 9:19
    E le megattere, quando sviluppano
  • 9:19 - 9:21
    la capacità di produrre questi canti,
  • 9:21 - 9:23
    stanno ascoltando altre balene
  • 9:23 - 9:26
    e modificano il proprio canto sulla base di ciò che sentono,
  • 9:26 - 9:29
    proprio come gli uccelli o i fischi dei delfini di cui vi ho parlato.
  • 9:29 - 9:31
    Ciò significa che i canti delle megattere
  • 9:31 - 9:33
    sono una forma di cultura animale,
  • 9:33 - 9:35
    proprio come la musica per gli esseri umani.
  • 9:35 - 9:38
    Credo che uno degli esempi più interessanti a questo proposito
  • 9:38 - 9:40
    arrivi dall'Australia.
  • 9:40 - 9:42
    I biologi della costa orientale dell'Australia
  • 9:42 - 9:45
    stavano registrando i canti delle megattere in quella zona.
  • 9:45 - 9:48
    Questa linea arancione indica i canti tipici
  • 9:48 - 9:50
    delle megattere della costa orientale.
  • 9:50 - 9:52
    Nel '95 tutte emettevano il canto tipico.
  • 9:52 - 9:54
    Ma nel '96 furono ascoltati dei canti insoliti.
  • 9:54 - 9:57
    E si scoprì che questi strani canti
  • 9:57 - 9:59
    erano tipici delle balene della costa occidentale.
  • 9:59 - 10:02
    I richami della costa occidentale diventarono sempre più frequenti,
  • 10:02 - 10:04
    finché, nel 1998,
  • 10:04 - 10:07
    nessuna balena emetteva più i canti della costa orientale. Erano spariti.
  • 10:07 - 10:09
    Tutte cantavano i nuovi canti della costa occidentale.
  • 10:09 - 10:11
    Era come se una nuova moda
  • 10:11 - 10:13
    avesse completamente cancellato
  • 10:13 - 10:15
    lo stile precedente,
  • 10:15 - 10:17
    e con nessuna stazione che trasmettesse i vecchi successi.
  • 10:17 - 10:20
    Nessuno cantava più le vecchie canzoni.
  • 10:20 - 10:23
    Vorrei mostrarvi in breve cosa fa l'oceano a questi richiami.
  • 10:23 - 10:26
    Ora state ascoltando una registrazione fatta da Chris Clark
  • 10:26 - 10:29
    a una distanza di 0,2 miglia (400 mt) da una megattera.
  • 10:29 - 10:32
    Potete sentire la banda completa della frequenza. E' piuttosto acuta.
  • 10:32 - 10:34
    Come se foste molto vicini.
  • 10:34 - 10:36
    La registrazione che state per sentire
  • 10:36 - 10:38
    è dello stesso canto della stessa megattera
  • 10:38 - 10:40
    a 50 miglia (circa 80 km) di distanza.
  • 10:40 - 10:42
    La vedete qui in basso.
  • 10:42 - 10:44
    Potete sentire solo le basse frequenze.
  • 10:44 - 10:46
    Sentite il riverbero
  • 10:46 - 10:48
    mentre il suono attraversa lunghe distanze
  • 10:48 - 10:51
    e non è più così forte.
  • 10:51 - 10:54
    Ora, dopo avervi fatto riascoltare questi canti di megattere,
  • 10:54 - 10:57
    sentirete quelli delle balenottere azzurre, ma li devo velocizzare
  • 10:57 - 10:59
    perché hanno una frequenza talmente bassa
  • 10:59 - 11:01
    che altrimenti non potreste sentirli.
  • 11:01 - 11:03
    Questo è il richiamo di una balenottera azzurra a 50 miglia (80 km),
  • 11:03 - 11:05
    distanza notevole per le megattere.
  • 11:05 - 11:08
    E' forte, distinto -- si sente molto chiaramente.
  • 11:08 - 11:11
    Questo è lo stesso richiamo registrato da un idrofono
  • 11:11 - 11:13
    a 500 miglia (circa 800 km) di distanza.
  • 11:13 - 11:16
    Si sentono molti rumori, che sono soprattutto di altre balene.
  • 11:16 - 11:19
    Ma si riesce ancora a sentire quel debole canto.
  • 11:19 - 11:21
    Proviamo ora a pensare
  • 11:21 - 11:23
    al potenziale impatto antropico.
  • 11:23 - 11:26
    Il suono predominante che l'uomo immette negli oceani
  • 11:26 - 11:28
    è quello delle imbarcazioni.
  • 11:28 - 11:30
    Questo è il suono di una nave
  • 11:30 - 11:32
    ed io devo alzare leggermente la voce per farmi sentire.
  • 11:32 - 11:35
    Immaginate la balena che lo sente da 500 miglia (800 km).
  • 11:35 - 11:37
    Esiste il potenziale problema che forse
  • 11:37 - 11:39
    questo tipo di imbrcazione impedirebbe alle balene
  • 11:39 - 11:41
    di sentire i canti dei propri simili.
  • 11:41 - 11:43
    Ora, questa cosa è nota già da tempo.
  • 11:43 - 11:46
    Questo è un grafico preso da un testo scolastico sull'acustica sottomarina.
  • 11:46 - 11:48
    Sull'asse delle Y
  • 11:48 - 11:51
    c'è l'altezza del rumore medio del suono nell'oceano profondo
  • 11:51 - 11:53
    in relazione alla frequenza.
  • 11:53 - 11:56
    Nelle basse frequenze, questa linea indica
  • 11:56 - 11:59
    il suono che deriva dall'attività sismica della terra.
  • 11:59 - 12:01
    In alto, queste linee variabili
  • 12:01 - 12:04
    indicano l'aumento di rumore in questa gamma di frequenze
  • 12:04 - 12:06
    causato dai venti forti e dalle onde.
  • 12:06 - 12:09
    Ma proprio qui nel centro dove c'è un punto ideale,
  • 12:09 - 12:11
    il rumore è dominato dalle imbarcazioni.
  • 12:11 - 12:13
    Provate a pensarci. E' una cosa incredibile.
  • 12:13 - 12:16
    Che in questa gamma di frequenze con cui le balene comunicano,
  • 12:16 - 12:19
    la fonte principale di rumore, sul nostro pianeta,
  • 12:19 - 12:21
    provenga dalle imbarcazioni,
  • 12:21 - 12:24
    migliaia di imbarcazioni, distanti, lontane,
  • 12:24 - 12:26
    ma tutte aggregate.
  • 12:26 - 12:29
    L'immagine seguente mostra quale impatto ciò possa avere
  • 12:29 - 12:31
    sulla banda con cui le balene comunicano.
  • 12:31 - 12:34
    Qui avete il volume di un canto di una balena.
  • 12:34 - 12:36
    Man mano che ci allontaniamo
  • 12:36 - 12:38
    il suono diventa sempre più debole.
  • 12:38 - 12:41
    Ora, negli oceani 'pre-industrilai', come dicevamo,
  • 12:41 - 12:43
    il canto di questa balena si sarebbe rilevato facilmente.
  • 12:43 - 12:45
    E' più forte dei rumori.
  • 12:45 - 12:47
    ad una distanza di migliaia di chilometri.
  • 12:47 - 12:50
    Ora aggiungiamo quell'ulteriore aumento di rumore
  • 12:50 - 12:52
    causato dalle imbarcazioni.
  • 12:52 - 12:54
    Di colpo, la distanza effettiva di comnicazione
  • 12:54 - 12:57
    precipita da migliaia di chilometri a 10 km.
  • 12:57 - 12:59
    Ora, se questo segnale viene usato da maschi e femmine
  • 12:59 - 13:02
    per ritrovarsi e accoppiarsi e loro sono distanti,
  • 13:02 - 13:04
    immaginate l'impatto che ciò potrebbe avere
  • 13:04 - 13:07
    sul recupero delle popolazioni a rischio.
  • 13:07 - 13:09
    Abbiamo anche dei canti di contatto
  • 13:09 - 13:12
    simili a quelli descritti per i delfini.
  • 13:12 - 13:14
    Vi faccio ascoltare un canto usato
  • 13:14 - 13:16
    dalle balene franche per tenersi in contatto.
  • 13:16 - 13:18
    Questo è il genere di canto usato da
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    diciamo, mamma e piccolo di balena franca
  • 13:20 - 13:22
    mentre si separano per poi ritrovarsi.
  • 13:22 - 13:24
    Ora immaginiamo di introdurre il rumore della nave nel contesto.
  • 13:24 - 13:26
    Cosa deve fare la madre
  • 13:26 - 13:28
    se la nave si avvicina e il suo piccolo non c'è?
  • 13:28 - 13:31
    Vi mostrerò un paio di strategie.
  • 13:31 - 13:33
    La prima, se il richiamo è qui in basso
  • 13:33 - 13:35
    e il rumore è in questa fascia,
  • 13:35 - 13:38
    è di spostare la frequenza del canto al di fuori dalla fascia del rumore
  • 13:38 - 13:40
    e comunicare meglio.
  • 13:40 - 13:43
    Susan Parks, di Penn State, ha studiato queste situazioni.
  • 13:43 - 13:46
    Ha studiato l'Atlantico. Ecco i dati dell'Atlantico meridionale.
  • 13:46 - 13:49
    Questo è un tipico canto di contatto nell'Atlantico meridionale negli anni '70.
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    Guardate cosa è accaduto al canto medio fino al 2000.
  • 13:52 - 13:54
    Stessa cosa nel Nord Atlantico.
  • 13:54 - 13:56
    Negli anni '50 rispetto al 2000.
  • 13:56 - 13:58
    Negli ultimi 50 anni,
  • 13:58 - 14:00
    dato che abbiamo aggiunto sempre più rumore negli oceani,
  • 14:00 - 14:02
    queste balene hanno dovuto cambiare.
  • 14:02 - 14:04
    E' come se l'intera popolazione avesse dovuto cambiare,
  • 14:04 - 14:07
    passando da un registro di basso a quello di tenore.
  • 14:07 - 14:09
    E' un cambiamento incredibile, causato dagli esseri umani,
  • 14:09 - 14:11
    su un'enorme scala,
  • 14:11 - 14:13
    sia temporale che spaziale.
  • 14:13 - 14:15
    Noi sappiamo che le balene possono compensare il rumore
  • 14:15 - 14:18
    con canti più alti, come ho fatto io quando quella nave faceva rumore,
  • 14:18 - 14:20
    aspettando che torni il silenzio
  • 14:20 - 14:23
    e spostando il loro canto fuori dalla fascia del rumore.
  • 14:23 - 14:25
    Ora, probabilmente, ci sono dei costi da pagare per i richiami più forti
  • 14:25 - 14:27
    o per i cambiamenti di frequenze rispetto ai propri.
  • 14:27 - 14:29
    E ci sono probabilmente occasioni perse.
  • 14:29 - 14:31
    Se anche noi dobbiamo aspettare che torni il silenzio,
  • 14:31 - 14:34
    loro potrebbero perdere un' importante occasione per comunicare.
  • 14:34 - 14:36
    Quindi dobbiamo seriamente preoccuparci
  • 14:36 - 14:38
    di quando il rumore in alcuni ambienti
  • 14:38 - 14:40
    li degradi al punto
  • 14:40 - 14:43
    che gli animali devono pagare un prezzo troppo alto per poter comunicare,
  • 14:43 - 14:45
    oppure sono impossibilitati a svolgere funzioni fondamentali.
  • 14:45 - 14:48
    La questione è molto seria.
  • 14:48 - 14:50
    Ma sono felice di poter dire che si stanno facendo diversi
  • 14:50 - 14:53
    importanti passi avanti in questo campo,
  • 14:53 - 14:56
    rigurado all'impatto delle imbarcazioni sulle balene.
  • 14:56 - 14:58
    In termini di rumori da imbarcazioni,
  • 14:58 - 15:01
    la International Maritime Organization delle Nazioni Unite
  • 15:01 - 15:04
    ha creato un gruppo il cui compito è quello di stabilire
  • 15:04 - 15:06
    linee guida per ridurre il rumore delle imbarcazioni,
  • 15:06 - 15:08
    di dire all'industria come ridurre il rumore delle imbarcazioni.
  • 15:08 - 15:10
    E' già stato scoperto che
  • 15:10 - 15:13
    un design migliore, più intelligente, delle eliche
  • 15:13 - 15:16
    può ridurre il rumore del 90%.
  • 15:16 - 15:19
    Se si insonorizzano e si isolano
  • 15:19 - 15:21
    i motori della nave partendo dallo scafo,
  • 15:21 - 15:24
    quel rumore si può ridurre del 99%.
  • 15:24 - 15:27
    Quindi, a questo punto, si tratta principalmente di costi e standard.
  • 15:27 - 15:29
    Se questo gruppo riesce a stabilire degli standard,
  • 15:29 - 15:32
    e se l'industria di costruzioni navali li adotta per costruire le imbarcazioni,
  • 15:32 - 15:34
    possiamo vedere la graduale diminuzione
  • 15:34 - 15:36
    di questo potenziale problema.
  • 15:36 - 15:39
    Esiste però un altro problema, che viene dalle imbarcazioni, che vi illustrerò ora,
  • 15:39 - 15:41
    ed è il problema delle collisioni.
  • 15:41 - 15:44
    Questa è una balena che è riuscita a schivare
  • 15:44 - 15:47
    una veloce nave cargo e ha evitato la collisione.
  • 15:47 - 15:49
    Ma le collisioni sono un problema serio.
  • 15:49 - 15:52
    Balene minacciate muoiono ogni anno per collisioni con navi.
  • 15:52 - 15:55
    Dunque è fondamentale cercare di ridure il fenomeno.
  • 15:55 - 15:58
    Vi mostrerò due approcci promettenti.
  • 15:58 - 16:00
    Il primo caso viene dalla Baia di Fundy.
  • 16:00 - 16:02
    Queste linee nere sono le rotte di navigazione
  • 16:02 - 16:04
    in entrata ed in uscita dalla Baia di Fundy.
  • 16:04 - 16:06
    L'area colorata
  • 16:06 - 16:09
    mostra il rischio di collisione per le balene franche minacciate
  • 16:09 - 16:11
    dalle navi che percorrono questa rotta.
  • 16:11 - 16:14
    Si è scoperto che questa rotta qui
  • 16:14 - 16:17
    attraversa un'importante zona in cui le balene franche si nutrono durante l'estate.
  • 16:17 - 16:20
    rendendola un'area ad alto rischio di collisione.
  • 16:20 - 16:22
    Bene, i biologi,
  • 16:22 - 16:24
    che non hanno accettato un 'no' come risposta
  • 16:24 - 16:26
    si sono rivolti alla International Maritime Organization
  • 16:26 - 16:28
    con una petizione che chiedeva:
  • 16:28 - 16:30
    "Non potete spostare quella rotta? Sono solo delle traiettorie sul fondo.
  • 16:30 - 16:32
    Non potete trasferirle in una zona
  • 16:32 - 16:34
    che sia a più basso rischio?"
  • 16:34 - 16:36
    E la International Maritime Organization ha risposto in modo molto deciso:
  • 16:36 - 16:38
    "Ecco le nuove rotte".
  • 16:38 - 16:40
    Le rotte di navigazione sono stata spostate.
  • 16:40 - 16:43
    E, come vedete, il rischio di collisione è diminuito notevolmente.
  • 16:43 - 16:45
    Dunque la situazione è molto incoraggiante.
  • 16:45 - 16:47
    e possiamo mostrare creatività nel pensare
  • 16:47 - 16:49
    a diversi modi in cui ridurre tali rischi.
  • 16:49 - 16:51
    Un'altra azione intrapresa indipendentemente
  • 16:51 - 16:54
    da una compagnia navale
  • 16:54 - 16:57
    è nata grazie alle preoccupazioni della compagnia stessa
  • 16:57 - 17:00
    nei confronti delle emissioni di gas serra legate al riscaldamento globale.
  • 17:00 - 17:03
    La Maersk Line ha studiato la concorrenza
  • 17:03 - 17:06
    e ha visto che tutti, nel campo, pensano che il tempo sia denaro.
  • 17:06 - 17:08
    Si affannano ad entrare in porto rapidamente.
  • 17:08 - 17:10
    Ma spesso si ritrovano a dover aspettare lì.
  • 17:10 - 17:12
    Quindi la Maersk ha pensato a modi per rallentare.
  • 17:12 - 17:15
    Sono riusciti a rallentare di circa il 50%.
  • 17:15 - 17:18
    Questo ha ridotto i consumi di carburante del 30% circa,
  • 17:18 - 17:20
    che ha fatto loro risparmiare soldi,
  • 17:20 - 17:23
    apportando allo stesso tempo un grande beneficio alle balene.
  • 17:23 - 17:26
    Se rallenti riduci la quantità di rumore che emetti
  • 17:26 - 17:28
    e diminuisci il rischio di collisione.
  • 17:28 - 17:30
    Per concludere,vorrei sottolineare il fatto che,
  • 17:30 - 17:32
    come sappiamo, le balene vivono
  • 17:32 - 17:34
    in un meraviglioso mondo acustico.
  • 17:34 - 17:36
    E si sono evolute nel corso di decine di milioni di anni
  • 17:36 - 17:38
    per poterne trarre vantaggio.
  • 17:38 - 17:41
    Quindi noi dobbiamo essere molto attenti e vigili
  • 17:41 - 17:43
    nel pensare alle situazioni in cui ciò che facciamo
  • 17:43 - 17:45
    possa involontariamente impedire loro
  • 17:45 - 17:48
    di portare a termine le loro attività cruciali.
  • 17:48 - 17:50
    Nel contempo, dobbiamo essere molto creativi
  • 17:50 - 17:53
    nell'ideare soluzioni che aiutino a ridurre questi problemi.
  • 17:53 - 17:55
    Spero veramente che questi esempi abbiano mostrato
  • 17:55 - 17:57
    alcune delle varie strade che possiamo intraprendere
  • 17:57 - 17:59
    oltre alle aree protette.
  • 17:59 - 18:02
    Per poter far sì che l'oceano resti un luogo sicuro per la comunicazione tra le balene.
  • 18:02 - 18:04
    Grazie mille.
  • 18:04 - 18:06
    (Applausi)
Title:
Il fascino delle voci dei mammiferi marini
Speaker:
Peter Tyack
Description:

Peter Tyack di Woods Hole ci parla di una meraviglia nascosta del mare: i suoni sottomarini. Dal palco di Mission Blue ci rivela gli stupefacenti modi in cui le balene utilizzano i suoni per comunicare a distanze di centinaia di miglia negli oceani.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
18:07

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