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I momenti peggiori della nostra vita forgiano la nostra identità

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    Da studente delle avversità,
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    mi ha sempre colpito vedere
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    come alcune persone
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    poste di fronte a sfide eccezionali,
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    sembrano trarne forza,
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    e dalla saggezza popolare ho sentito dire
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    che questo ha a che fare con la ricerca di un senso.
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    E a lungo,
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    ho pensato che il senso fosse lì,
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    in ogni grande verità,
    in attesa di essere trovato.
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    Ma col tempo, sono giunto alla conclusione
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    che la verità è irrilevante.
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    Noi lo chiamiamo la ricerca di un senso,
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    ma sarebbe meglio parlare
    di forgiare un senso.
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    Il mio ultimo libro parla di come alcune famiglie
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    riescono a prendersi cura di bambini speciali,
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    o che rappresentano una sfida.
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    Una delle mamme che ho intervistato,
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    che aveva due bambini
    con disabilità multiple gravi,
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    mi ha detto: "La gente ci dice sempre
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    frasi del tipo:
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    'Dio non ti dà più di quanto tu possa sopportare',
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    ma figli come i nostri
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    non sono predefiniti come regalo.
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    Sono un regalo perché
    è quello che abbiamo scelto".
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    Facciamo queste scelte tutta la vita.
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    Quando ero in seconda elementare,
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    Bobby Finkel fece una festa di compleanno
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    e invitò tutti i compagni di classe,
    tranne me.
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    Mia madre pensò
    che ci fosse stato un errore,
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    e chiamò la signora Finkel,
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    che le disse che io non piacevo a Bobby
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    e che lui non mi voleva alla sua festa.
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    Quel giorno, mia madre mi portò allo zoo
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    e a mangiare un gelato.
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    Quando ero in seconda media,
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    uno dei ragazzi dello scuolabus
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    mi diede il soprannome di "Percy",
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    come diminutivo della mia personalità,
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    e a volte, lui e il suo gruppetto
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    lo cantavano in coro
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    per tutta la strada,
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    45 minuti all'andata, 45 al ritorno:
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    "Percy! Percy! Percy! Percy!"
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    Quando ero in terza media,
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    l'insegnante di scienze ci disse
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    che tutti gli omosessuali maschi
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    sviluppano incontinenza fecale
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    a causa di un indebolimento dello sfintere.
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    E mi sono diplomato
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    senza mai andare alla mensa,
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    perché se mi fossi seduto con le ragazze,
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    mi avrebbero preso in giro per quello,
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    o se mi fossi seduto con i ragazzi
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    mi avrebbero preso in giro per essere un ragazzo
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    che avrebbe dovuto sedersi con le ragazze.
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    Sopravvissi a quell'infanzia con un mix
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    di evasione e resistenza.
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    Quello che non sapevo allora,
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    e ora so,
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    è che l'evasione e la resistenza
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    possono essere la porta d'ingresso
    per forgiare un senso.
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    Dopo aver forgiato un senso,
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    bisogna incorporarlo
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    in una nuova identità.
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    Bisogna rendere i traumi
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    parte integrante di se stessi,
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    e bisogna trasformare i peggiori eventi della nostra vita
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    in una storia di trionfo,
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    dando espressione
    a un miglior concetto di sé
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    in risposta alle cose che fanno male.
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    Un'altra delle mamme che ho intervistato
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    quando lavoravo al mio libro
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    fu violentata da adolescente,
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    e il frutto di quello stupro,
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    fu una figlia che rovinò
    i suoi progetti di carriera
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    e danneggiò tutti i suoi rapporti affettivi.
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    Quando l'ho incontrata aveva 50 anni.
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    Le ho chiesto:
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    "Pensi spesso all'uomo che ti violentò?"
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    E ha risposto: "Prima pensavo a lui con rabbia,
  • 3:34 - 3:37
    ma ora solo con pietà".
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    Ho pensato intendesse pietà
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    perché era stato capace
    di fare una cosa del genere.
  • 3:43 - 3:44
    E ho detto: "Pietà?"
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    E lei: "Sì,
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    perché ha una bellissima figlia
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    e due splendidi nipotini
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    e lui non lo sa, invece io sì.
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    Quindi la fortunata sono io".
  • 4:00 - 4:04
    Alcune delle nostre lotte
    sono cose con cui nasciamo:
  • 4:04 - 4:09
    genere, sessualità, razza, disabilità.
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    E altre sono cose che ci accadono:
  • 4:11 - 4:15
    essere un prigioniero politico,
    vittima di uno stupro
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    o un superstite dell'uragano Katrina.
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    L'identità implica entrare in una comunità
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    per riceverne la forza
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    e poi ricambiarla.
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    Si tratta di sostituire "Ma" con "E".
  • 4:30 - 4:34
    Non è: "Sono qui ma ho il cancro",
  • 4:34 - 4:40
    piuttosto: "Ho il cancro e sono qui".
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    L'imbarazzo
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    ci impedisce di raccontare le nostre storie,
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    e le storie costituiscono la base dell'identità.
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    Forgiare un senso, costruirsi un' identità,
  • 4:52 - 4:56
    forgiare un senso e costruirsi un' identità.
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    Questo è diventato il mio mantra.
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    Forgiare un senso consiste nel cambiare se stessi.
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    Costruirsi un' identità consiste
    nel cambiare il mondo.
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    Tutti noi con identità stigmatizzate
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    affrontiamo questa domanda ogni giorno:
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    Fino a che punto ci reprimiamo
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    per avere un posto nella società,
  • 5:14 - 5:17
    e quanto bisogna spezzare i limiti
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    di ciò che costituisce una vita valida?
  • 5:20 - 5:23
    Forgiare un senso e costruirsi un'identità
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    non rende giusto ciò che era sbagliato.
  • 5:26 - 5:30
    Rende prezioso quello che era sbagliato.
  • 5:31 - 5:33
    A gennaio di quest'anno
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    sono andato in Myanmar
    per intervistare prigionieri politici,
  • 5:37 - 5:40
    e sono rimasto sorpreso
    nel vedere loro meno amareggiati
  • 5:40 - 5:42
    di quanto pensassi.
  • 5:42 - 5:44
    La maggior parte di loro
    aveva intenzionalmente commesso
  • 5:44 - 5:46
    i crimini che li aveva portati in prigione.
  • 5:46 - 5:49
    Entravano a testa alta,
  • 5:49 - 5:52
    e uscivano
  • 5:52 - 5:56
    sempre a testa alta, molti anni dopo.
  • 5:56 - 5:59
    La Dott.essa Ma Thida,
    nota attivista per i diritti civili,
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    che quasi perse la vita in prigione
  • 6:01 - 6:03
    e che aveva trascorso molti anni in isolamento,
  • 6:03 - 6:07
    mi ha detto di essere grata ai suoi carcerieri
  • 6:07 - 6:10
    per il tempo che aveva avuto per riflettere,
  • 6:10 - 6:12
    per la saggezza che aveva acquisito
  • 6:12 - 6:16
    e per l'opportunità di perfezionare
    le sue tecniche di meditazione.
  • 6:16 - 6:17
    Cercava un senso
  • 6:17 - 6:21
    e trasformò le sue pene in un'identità cruciale.
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    Ma se le persone che ho incontrato
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    erano meno amareggiate di quanto pensassi
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    per il fatto di essere in prigione,
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    erano anche meno entusiaste
    di quanto mi aspettassi
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    riguardo al processo di riforma
  • 6:32 - 6:33
    avviato nel loro paese.
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    Ma Thida ha detto:
  • 6:35 - 6:36
    "Noi birmani siamo noti
  • 6:36 - 6:40
    per avere una straordinaria grazia
    quando siamo sotto pressione,
  • 6:40 - 6:44
    ma sotto quel fascino c'è anche disappunto",
  • 6:44 - 6:47
    e ha aggiunto: "e il fatto che ci siano stati
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    questi cambiamenti e queste trasformazioni
  • 6:48 - 6:50
    non cancella i problemi cronici
  • 6:50 - 6:52
    della nostra società,
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    quelli che abbiamo imparato a vedere così bene
  • 6:54 - 6:56
    mentre eravamo in prigione".
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    E ho capito quando diceva
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    che le concessioni conferiscono
    solo un po' di umanità,
  • 7:02 - 7:04
    dove invece dovrebbe esserci piena umanità,
  • 7:04 - 7:06
    che le briciole non sono la stessa cosa
  • 7:06 - 7:08
    di un posto a tavola.
  • 7:08 - 7:11
    In altre parole, possiamo
    forgiare un significato
  • 7:11 - 7:16
    e costruire un'identità
    e sentirci comunque indignati.
  • 7:17 - 7:19
    Non sono mai stato violentato
  • 7:19 - 7:22
    e non sono mai stato in qualcosa
    che si avvicini nemmeno lontanamente
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    a un carcere birmano.
  • 7:24 - 7:26
    Tuttavia, da gay americano,
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    sono stato vittima di pregiudizi e persino di odio,
  • 7:30 - 7:34
    e ho forgiato un senso
    e costruito un'identità,
  • 7:34 - 7:37
    qualcosa che ho imparato da persone
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    che avevano sperimentato
    privazioni ben peggiori
  • 7:39 - 7:42
    di quanto potessi mai immaginare.
  • 7:42 - 7:43
    Nella mia adolescenza,
  • 7:43 - 7:47
    feci di tutto per cercare di essere eterosessuale.
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    Mi iscrissi a una cosa chiamata
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    terapia sostitutiva sessuale,
  • 7:51 - 7:55
    in cui presunti medici
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    prescrivevano presunti esercizi
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    con presunte donne dette 'surrogate',
  • 8:02 - 8:05
    che non erano esattamente prostitute
  • 8:05 - 8:08
    ma non erano esattamente altro.
  • 8:08 - 8:12
    (Risate)
  • 8:12 - 8:14
    La mia preferita
  • 8:14 - 8:16
    era una bionda del profondo Sud
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    che col tempo mi raccontò
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    di essere in realtà necrofila,
  • 8:21 - 8:23
    e che aveva accettato questo lavoro
    dopo aver avuto
  • 8:23 - 8:25
    problemi all'obitorio.
  • 8:25 - 8:29
    (Risate)
  • 8:31 - 8:34
    Queste esperienze, alla fine,
    mi hanno permesso di avere
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    alcuni rapporti fisici felici con le donne,
  • 8:37 - 8:39
    per cui sono grato,
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    ma io ero in guerra con me stesso,
  • 8:41 - 8:46
    e scavai terribili ferite nella mia psiche.
  • 8:46 - 8:49
    Non cerchiamo esperienze dolorose
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    che diano forma alle nostre identità,
  • 8:52 - 8:54
    ma cerchiamo le nostre identità
  • 8:54 - 8:57
    come risultato delle esperienze dolorose.
  • 8:57 - 9:00
    Non possiamo sopportare
    un tormento senza un senso,
  • 9:00 - 9:03
    ma possiamo resistere
    a una grande sofferenza
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    se crediamo che sia per uno scopo.
  • 9:06 - 9:08
    Le cose facili ci segnano meno
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    di quelle difficili.
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    Potremmo essere noi stessi senza le nostre gioie,
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    ma non senza le disavventure
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    che guidano la nostra ricerca di un senso.
  • 9:17 - 9:21
    "Per questo mi compiaccio delle debolezze",
  • 9:21 - 9:23
    scrisse San Paolo nella seconda lettera ai Corinzi,
  • 9:23 - 9:28
    "perché, quando sono debole, allora sono forte".
  • 9:28 - 9:31
    Nel 1988 sono andato a Mosca
  • 9:31 - 9:34
    per intervistare artisti della Russia underground,
  • 9:34 - 9:36
    e mi aspettavo che la loro opera
  • 9:36 - 9:38
    fosse dissidente e politica.
  • 9:38 - 9:41
    Ma il radicalismo della loro opera
    in realtà si basava
  • 9:41 - 9:44
    sul reinserimento dell'umanità in una società
  • 9:44 - 9:46
    che si stava distruggendo da sola,
  • 9:46 - 9:49
    come, in un certo senso,
  • 9:49 - 9:51
    fa di nuovo la società russa.
  • 9:51 - 9:54
    Uno degli artisti che ho incontrato mi disse:
  • 9:54 - 9:58
    "Siamo stati addestrati
    non per essere artisti ma angeli".
  • 9:58 - 10:01
    Nel 1991 tornai a vedere gli artisti
  • 10:01 - 10:03
    sui quali avevo scritto,
  • 10:03 - 10:05
    ed ero con loro durante il colpo di stato
  • 10:05 - 10:07
    che fece crollare l'Unione Sovietica.
  • 10:07 - 10:09
    Ed erano tra i principali organizzatori
  • 10:09 - 10:12
    della resistenza a quel colpo di stato.
  • 10:12 - 10:15
    Il terzo giorno del golpe,
  • 10:15 - 10:18
    uno di loro suggerì di camminare
    verso Smolenskaya.
  • 10:18 - 10:20
    Andammo lì
  • 10:20 - 10:23
    e ci piazzammo di fronte a una delle barricate.
  • 10:23 - 10:25
    Poco dopo,
  • 10:25 - 10:27
    arrivò una colonna di carri armati,
  • 10:27 - 10:29
    e il soldato del veicolo davanti disse:
  • 10:29 - 10:31
    "Abbiamo l'ordine incondizionato
  • 10:31 - 10:33
    di distruggere questa barricata.
  • 10:33 - 10:34
    Se vi togliete di mezzo
  • 10:34 - 10:36
    non vi faremo del male,
  • 10:36 - 10:38
    ma se restate lì, non avremo altra scelta,
  • 10:38 - 10:40
    se non usare la forza".
  • 10:40 - 10:41
    E gli artisti che erano con me dissero:
  • 10:41 - 10:43
    "Dateci solo un minuto.
  • 10:43 - 10:47
    Dateci solo un minuto
    per dirvi perché siamo qui".
  • 10:47 - 10:49
    Il soldato incrociò le braccia,
  • 10:49 - 10:54
    e gli artisti si lanciarono in un discorso
    sulla democrazia degno di Jefferson,
  • 10:54 - 10:56
    di quelli che persino noi che viviamo
  • 10:56 - 10:58
    in una democrazia jeffersoniana
  • 10:58 - 11:01
    faremmo fatica a pronunciare.
  • 11:01 - 11:03
    Proseguirono e proseguirono,
  • 11:03 - 11:05
    e il soldato guardava, attento,
  • 11:05 - 11:06
    e poi sedette lì per un minuto
  • 11:06 - 11:08
    dopo che ebbero finito,
  • 11:08 - 11:11
    e guardandoci così malridotti sotto la pioggia,
  • 11:11 - 11:14
    disse: "Quello che avete detto è vero,
  • 11:14 - 11:18
    bisogna inchinarsi alla volontà del popolo.
  • 11:18 - 11:20
    Se ci lasciate spazio sufficiente per girare,
  • 11:20 - 11:23
    torniamo da dove siamo venuti".
  • 11:23 - 11:25
    E così fecero.
  • 11:25 - 11:27
    A volte, forgiare un senso
  • 11:27 - 11:30
    può darci il lessico necessario
  • 11:30 - 11:33
    per combattere per la massima libertà.
  • 11:33 - 11:36
    La Russia mi rese consapevole dell'idea
  • 11:36 - 11:39
    che l'oppressione fa nascere
    la forza di opporvisi,
  • 11:39 - 11:42
    e poco a poco capii che quello era il fondamento
  • 11:42 - 11:44
    dell'identità.
  • 11:44 - 11:48
    L'identità mi salvò dalla tristezza.
  • 11:48 - 11:51
    Il movimento per i diritti gay propone un mondo
  • 11:51 - 11:53
    dove le mie aberrazioni sono una vittoria.
  • 11:53 - 11:57
    L'identità politica funziona sempre su due fronti:
  • 11:57 - 12:00
    Rendere le persone fiere di avere
    una determinata condizione
  • 12:00 - 12:02
    o caratteristica,
  • 12:02 - 12:03
    e far sì che il mondo esterno
  • 12:03 - 12:07
    li tratti con più dolcezza e più gentilezza.
  • 12:07 - 12:10
    Queste sono due iniziative totalmente separate,
  • 12:10 - 12:12
    ma il progresso in ogni sfera
  • 12:12 - 12:14
    si ripercuote sull'altra.
  • 12:14 - 12:18
    Le politiche dell'identità
    possono essere narcisiste.
  • 12:18 - 12:22
    La gente esalta una differenza
    solo perché è la propria.
  • 12:22 - 12:24
    La persone restringono il mondo e agiscono
  • 12:24 - 12:27
    in gruppi distinti e senza empatia per l'altro.
  • 12:27 - 12:29
    Però, correttamente comprese
  • 12:29 - 12:31
    e praticate con saggezza,
  • 12:31 - 12:33
    le politiche dell'identità dovrebbero ampliare
  • 12:33 - 12:36
    la nostra idea di ciò che significa essere umani.
  • 12:36 - 12:38
    L'identità in sé
  • 12:38 - 12:40
    non dovrebbe essere un'etichetta arrogante
  • 12:40 - 12:42
    o una medaglia d'oro,
  • 12:42 - 12:45
    ma una rivoluzione.
  • 12:45 - 12:48
    Avrei avuto una vita più facile
    se fossi eterosessuale,
  • 12:48 - 12:50
    ma non sarei io,
  • 12:50 - 12:53
    e ora preferisco essere me stesso
  • 12:53 - 12:55
    rispetto all'idea di essere qualcun altro,
  • 12:55 - 12:56
    qualcuno che, onestamente,
  • 12:56 - 12:59
    non ho né la possibilità di essere
  • 12:59 - 13:01
    né la piena capacità di immaginare.
  • 13:01 - 13:03
    Ma se scacciamo i draghi,
  • 13:03 - 13:06
    scacciamo gli eroi,
  • 13:06 - 13:07
    e ci aggrappiamo
  • 13:07 - 13:10
    allo sforzo eroico della nostra vita.
  • 13:10 - 13:12
    A volte mi sono chiesto
  • 13:12 - 13:14
    se avessi potuto smettere
    di odiare quella parte di me
  • 13:14 - 13:17
    senza la coloratissima festa
    dell'orgoglio gay,
  • 13:17 - 13:22
    di cui questo discorso è una manifestazione.
  • 13:22 - 13:24
    Pensavo che mi sarei considerato maturo
  • 13:24 - 13:27
    quando avrei potuto
    essere gay senza enfasi,
  • 13:27 - 13:31
    ma il disgusto di sé di quel periodo
    ha lasciato un vuoto,
  • 13:31 - 13:35
    e la celebrazione deve riempirlo
    fino a traboccare,
  • 13:35 - 13:39
    e anche se ripagassi
    il mio debito privato di malinconia,
  • 13:39 - 13:41
    là fuori c'è ancora un mondo di omofobia
  • 13:41 - 13:44
    che richiederà decenni per essere affrontato.
  • 13:44 - 13:48
    Un giorno, essere gay
    sarà un semplice dato di fatto,
  • 13:48 - 13:50
    privo di vergogna e di ridicolo,
  • 13:50 - 13:52
    ma non ancora.
  • 13:52 - 13:55
    Un mio amico che pensava che l'orgoglio gay
  • 13:55 - 13:57
    fosse qualcosa di eccessivo,
  • 13:57 - 13:58
    una volta ha suggerito di organizzare
  • 13:58 - 14:00
    La Settimana dell'Umiliazione Gay.
  • 14:00 - 14:05
    (Risate) (Applausi)
  • 14:07 - 14:09
    È un'ottima idea,
  • 14:09 - 14:11
    ma non è ancora giunto il momento.
  • 14:11 - 14:13
    (Risate)
  • 14:13 - 14:15
    E la neutralità, che sembra trovarsi
  • 14:15 - 14:18
    a metà strada
    tra la disperazione e la celebrazione,
  • 14:18 - 14:21
    è in realtà la fine del gioco.
  • 14:21 - 14:24
    In 29 stati degli Stati Uniti,
  • 14:24 - 14:27
    mi possono legalmente licenziare
    o negare un alloggio
  • 14:27 - 14:29
    perché sono gay.
  • 14:29 - 14:32
    In Russia, la legge anti propaganda
  • 14:32 - 14:35
    ha fatto sì che la gente venisse picchiata
    per strada.
  • 14:35 - 14:37
    Ventisette paesi africani
  • 14:37 - 14:40
    hanno approvato leggi contro la sodomia,
  • 14:40 - 14:42
    e in Nigeria, i gay possono legalmente
  • 14:42 - 14:44
    essere lapidati a morte
  • 14:44 - 14:46
    e i linciaggi sono diventati comuni.
  • 14:46 - 14:49
    Recentemente, in Arabia Saudita, due uomini
  • 14:49 - 14:51
    che sono stati colti a compiere atti carnali,
  • 14:51 - 14:56
    sono stati condannati a 7000 frustate ciascuno,
  • 14:56 - 14:59
    e di conseguenza sono rimasti disabili.
  • 14:59 - 15:01
    Quindi, chi può forgiare un senso
  • 15:01 - 15:04
    e costruire un'identità?
  • 15:04 - 15:07
    I diritti dei gay non sono prevalentemente
    il diritto al matrimonio,
  • 15:07 - 15:10
    e per i milioni di persone che vivono
    in luoghi segnati dall'intolleranza,
  • 15:10 - 15:12
    senza risorse,
  • 15:12 - 15:15
    la dignità rimane inafferrabile.
  • 15:15 - 15:18
    Sono fortunato ad aver forgiato un senso
  • 15:18 - 15:20
    e costruito un'identità,
  • 15:20 - 15:22
    ma questo è ancora un privilegio raro,
  • 15:22 - 15:25
    e i gay, collettivamente, meritano più
  • 15:25 - 15:29
    delle briciole della giustizia.
  • 15:29 - 15:32
    Eppure, ogni passo in avanti
  • 15:32 - 15:34
    è dolcissimo.
  • 15:34 - 15:37
    Nel 2007, 6 anni dopo
    esserci conosciuti,
  • 15:37 - 15:39
    io e il mio compagno abbiamo deciso
  • 15:39 - 15:41
    di sposarci.
  • 15:41 - 15:43
    Incontrare John è stata la scoperta
  • 15:43 - 15:45
    di una grande felicità
  • 15:45 - 15:48
    e anche l'eliminazione
    di una grande infelicità,
  • 15:48 - 15:51
    A volte ero così impegnato
  • 15:51 - 15:53
    a far scomparire tutto quel dolore
  • 15:53 - 15:56
    che dimenticavo la gioia,
  • 15:56 - 15:59
    che in un primo momento fu
    la parte meno rilevante per me.
  • 15:59 - 16:02
    Il matrimonio è stato un modo
    di dichiarare il nostro amore
  • 16:02 - 16:06
    più come una presenza che un'assenza.
  • 16:06 - 16:09
    Il matrimonio presto ci ha portato ai figli,
  • 16:09 - 16:10
    e questo implicava nuovi sensi
  • 16:10 - 16:14
    e nuove identità, la nostra e la loro.
  • 16:14 - 16:17
    Voglio che i miei figli siano felici,
  • 16:17 - 16:21
    e li amo con più dolore quando sono tristi.
  • 16:21 - 16:24
    Da padre gay, posso insegnare loro
  • 16:24 - 16:27
    a riconoscere ciò che è sbagliato nella loro vita,
  • 16:27 - 16:28
    ma penso che se riuscirò
  • 16:28 - 16:31
    a proteggerli dalle avversità,
  • 16:31 - 16:34
    avrò fallito come genitore.
  • 16:34 - 16:37
    Uno studioso buddista
    una volta mi spiegò
  • 16:37 - 16:39
    che gli occidentali pensano erroneamente
  • 16:39 - 16:41
    che il nirvana sia quello che arriva
  • 16:41 - 16:44
    quando ci lasciamo alle spalle tutte le disgrazie
  • 16:44 - 16:47
    e non ci resta che aspettare la felicità.
  • 16:47 - 16:49
    Ma aggiunse che quello non è il nirvana,
  • 16:49 - 16:51
    perché la felicità del presente
  • 16:51 - 16:55
    sarà sempre annebbiata
    dalla gioia del passato.
  • 16:55 - 16:57
    Il nirvana, disse, è quello che arriva
  • 16:57 - 17:00
    quando non ci resta che aspettare la felicità
  • 17:00 - 17:02
    e troviamo,
    in quello che sembravano sofferenze,
  • 17:02 - 17:05
    i semi della nostra gioia.
  • 17:05 - 17:07
    E a volte mi chiedo
  • 17:07 - 17:09
    se fossi stato in grado di trovare
    un tale grado di realizzazione
  • 17:09 - 17:11
    nel matrimonio e nei figli
  • 17:11 - 17:13
    se fossero arrivati più facilmente,
  • 17:13 - 17:17
    se fossi stato eterosessuale
    in gioventù o se fossi giovane ora,
  • 17:17 - 17:20
    in quale caso sarebbe stato più facile.
  • 17:20 - 17:22
    Forse l'avrei trovato.
  • 17:22 - 17:24
    Forse questi ragionamenti complessi che ho fatto
  • 17:24 - 17:26
    si potrebbero applicare in altri contesti.
  • 17:26 - 17:28
    Ma se cercare un senso
  • 17:28 - 17:30
    è più importante del trovare un significato,
  • 17:30 - 17:33
    la questione non è: sarei più felice
  • 17:33 - 17:35
    perché sono stato vittima del bullismo,
  • 17:35 - 17:36
    ma se assegnare un senso
  • 17:36 - 17:38
    a queste esperienze
  • 17:38 - 17:40
    mi ha reso un padre migliore.
  • 17:40 - 17:44
    Tendo a trovare l'estasi nascosta
    nelle gioie di tutti i giorni
  • 17:44 - 17:47
    perché non mi aspettavo che quelle gioie
  • 17:47 - 17:49
    fossero ordinarie per me.
  • 17:49 - 17:51
    Conosco molti eterosessuali che hanno
  • 17:51 - 17:53
    matrimoni e famiglie altrettanto felici,
  • 17:53 - 17:56
    ma il matrimonio gay
    è così incredibilmente attuale,
  • 17:56 - 17:59
    e le famiglie gay così particolari,
  • 17:59 - 18:03
    che ho trovato un senso in quella sorpresa.
  • 18:03 - 18:07
    A ottobre ho compiuto 50 anni,
  • 18:07 - 18:10
    e la mia famiglia mi ha organizzato una festa,
  • 18:10 - 18:12
    e nel mezzo della festa,
  • 18:12 - 18:13
    mio figlio ha detto a mio marito
  • 18:13 - 18:15
    che voleva fare un discorso,
  • 18:15 - 18:16
    e John gli ha detto:
  • 18:16 - 18:20
    "George, non puoi fare un discorso.
    Hai quattro anni".
  • 18:20 - 18:22
    (Risate)
  • 18:22 - 18:24
    "Solo il nonno, lo zio David e io
  • 18:24 - 18:26
    faremo discorsi stasera".
  • 18:26 - 18:29
    Ma George ha insistito e insistito,
  • 18:29 - 18:32
    e alla fine John lo ha messo
    davanti al microfono,
  • 18:32 - 18:35
    e George ha detto ad altra voce:
  • 18:35 - 18:38
    "Signore e signori,
  • 18:38 - 18:40
    la vostra attenzione per favore".
  • 18:40 - 18:43
    E tutti si sono voltati, sorpresi.
  • 18:43 - 18:45
    E George ha detto:
  • 18:45 - 18:47
    "Sono felice che sia il compleanno del mio papà;
  • 18:47 - 18:51
    sono felice che tutti mangeremo la torta;
  • 18:51 - 18:54
    e, papà, se tu fossi piccolo
  • 18:54 - 18:57
    sarei tuo amico".
  • 18:58 - 19:01
    E ho pensato... Grazie.
  • 19:01 - 19:03
    Ho pensato che ero in debito
  • 19:03 - 19:05
    persino con Bobby Finkel,
  • 19:05 - 19:07
    perché sono state
    quelle esperienze precedenti
  • 19:07 - 19:10
    a portarmi a questo momento,
  • 19:10 - 19:12
    e finalmente ero incondizionatamente grato
  • 19:12 - 19:16
    per una vita che prima
    avrei fatto di tutto per cambiare.
  • 19:16 - 19:18
    Un giovane gay, un giorno chiese
  • 19:18 - 19:21
    all'attivista gay Harvey Milk
  • 19:21 - 19:23
    cosa poteva fare per aiutare il movimento,
  • 19:23 - 19:24
    e Harvey Milk gli rispose:
  • 19:24 - 19:27
    "Esci e dillo a qualcuno".
  • 19:27 - 19:29
    C'è sempre qualcuno che vuole confiscare
  • 19:29 - 19:31
    la nostra dignità,
  • 19:31 - 19:34
    e ci sono sempre storie che ce la restituiscono.
  • 19:34 - 19:35
    Se viviamo pienamente,
  • 19:35 - 19:37
    possiamo sconfiggere l'odio
  • 19:37 - 19:40
    e arricchire la vita degli altri.
  • 19:40 - 19:44
    Forgiare un senso. Costruire un'identità.
  • 19:44 - 19:46
    Forgiare un senso.
  • 19:46 - 19:49
    Costruire un'identità.
  • 19:49 - 19:51
    E poi invitare il mondo
  • 19:51 - 19:52
    a condividere la nostra gioia.
  • 19:52 - 19:56
    Grazie.
  • 19:56 - 19:57
    (Applausi)
  • 19:57 - 20:00
    Grazie. (Applausi)
  • 20:00 - 20:04
    Grazie. (Applausi)
  • 20:04 - 20:08
    Grazie. (Applausi)
Title:
I momenti peggiori della nostra vita forgiano la nostra identità
Speaker:
Andrew Solomon
Description:

Lo scrittore Andrew Solomon ha dedicato la propria carriera a raccontare storie sulle difficoltà altrui. Questa volta, in un discorso introspettibo, ci parla della sua infanzia travagliata, e alterna il suo racconto con storie di persone coraggiose che ha incontrato da allora. In un discorso commovente, sincero e a tratti divertente, Solomon lancia un forte invito all'azione per forgiare un senso dalle nostre più grandi lotte.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
20:27

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