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È più facile attraversare l'oceano in barca che una città con una sedia a rotelle | Andrea Stella | TEDxVicenza

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    Era il 19 luglio del 2000.
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    Era un momento particolarmente felice
    della mia vita
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    perché mi ero appena laureato
    in giurisprudenza
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    e ho deciso, come molti fanno,
    di festeggiare questo traguardo.
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    La mia passione è il viaggio
    e quindi vado negli Stati Uniti.
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    Arrivo in America, a Fort Lauderdale,
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    dove decido di ripassare anche l'inglese,
    perché da lì a poco,
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    una volta tornato in Italia,
    avrei cominciato a lavorare
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    in uno studio di diritto internazionale.
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    È una serata di agosto, il 29,
    sono le 10 di sera
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    e devo andare a bere una birra con Andrea,
    un ragazzo di Napoli
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    che ho conosciuto nella stessa scuola.
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    Percorro Las Olas, la via principale
    di Fort Lauderdale,
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    una via con bar, ristoranti, locali.
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    Svolto a sinistra,
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    passo un piccolo ponticello d'ingresso
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    e sono in Isle of Venice,
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    una via privata circondata dal mare.
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    Una via dove tutto era sicuro:
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    la sorveglianza, il fatto che l'entrata
    e l'uscita fossero uniche,
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    il fatto che non ci fossero vie di fuga.
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    Parcheggio in fondo e vado
    a chiamare Andrea.
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    Suono, aspetto, sono in ritardo
    per cui lui si è già mosso
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    da questa strada
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    e ritorno all'auto.
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    Giro l'angolo e vedo quattro persone
    con un passamontagna.
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    Mi fermo.
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    Non faccio nulla.
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    Uno mi guarda, mi urla qualcosa
    e mi spara.
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    Cado a terra.
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    Cado a terra e arrivano le ambulanze.
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    "Who did it? Who did it?"
    "Chi è stato? Chi è stato?"
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    I paramedici continuano a chiedermi
    questa cosa per tenermi sveglio.
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    Mi portano in ospedale, sono ancora
    vigile.
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    Guardo negli occhi il chirurgo e gli dico:
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    "Non voglio morire, mi aiuti!"
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    Le pallottole, scoprirò dopo,
    hanno colpito
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    il fegato, il polmone
    e il midollo spinale.
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    Stavo veramente morendo.
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    Passano 35 giorni di coma indotto,
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    mi risvegliano, ma mi danno
    una notizia sconvolgente:
  • 2:45 - 2:47
    non potrò più camminare.
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    Mi aspetta un periodo difficilissimo.
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    Vengo riportato in Italia.
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    Quattro mesi di riabilitazione a Vicenza
    in Unità Spinale
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    per imparare a spingere
    la sedia a rotelle.
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    Cosa si può fare?
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    Credo sia un nuovo inizio per cui
    l'alternativa è solo una:
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    pensare che sia la fine.
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    Infatti,
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    la mia prima domanda è stata:
    "Ma perché mi hanno sparato?"
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    E la polizia mi dice:
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    "Eri nel posto sbagliato al momento
    sbagliato.
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    Non erano dei professionisti.
    Noi non li abbiamo mai presi.
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    Però, vedi, un ladro professionista
    va dove ha tante possibilità di fuga,
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    non dove le possibilità di farcela
    sono pochissime.
  • 3:31 - 3:34
    Questi ragazzi,
    quello che possiamo immaginare,
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    è che siano degli sbandati".
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    Eh, bella consolazione, però io mi trovavo
    con la mia vita stravolta,
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    con un pensiero alla mattina
    che era identico alla sera:
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    'voglio ammazzarmi'.
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    In questa situazione, mio padre mi dice:
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    "Ma perché non fai questo, non fai quello,
    non fai quell'altro?"
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    Però io alla fine rifiutavo tutto
    finché mi dice:
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    "Perché non torni in barca a vela?
    È la tua passione".
  • 4:03 - 4:07
    Sì certo, ho sempre avuto la possibilità,
    la fortuna, di vivere il mare
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    con una barca a vela.
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    Però, ho pensato:
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    'Devo tornarci muovendomi sulle ruote,
    come prima mi muovevo sulle gambe.
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    Esisterà al mondo una barca
    che mi permetta di far questo?'
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    Non c'era. C'erano delle esperienze
    di vela e disabilità
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    con delle barche piccole, ma non c'era
    quella barca che mi avrebbe consentito
  • 4:26 - 4:29
    di tornare a una vita precedente,
    che sembrava assolutamente
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    non poter più tornare.
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    E così, avevamo una possibilità.
    Arrendermi alla realtà o plasmarla
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    per raggiungere il mio obiettivo.
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    Abbiamo trovato un cantiere italiano,
    Mattia & Cecco,
  • 4:42 - 4:45
    e abbiamo cominciato a costruire
    un catamarano,
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    un catamarano perché non si inclina
    lateralmente,
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    quindi con la carrozzina tu potevi
    muoverti.
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    Costruendolo, però, ci rendiamo conto
    di come questa barca in realtà
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    può insegnare tante cose.
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    La barca diventa più bella della barca
    che il cantiere costruiva normalmente.
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    Ha lo stesso numero di cabine e di bagni.
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    Dove passo io passano meglio tutti.
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    Ma allora, perché in una città
    io non posso muovermi?
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    Perché quando vado a un ristorante
    la mia domanda non è:
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    "Il pesce sarà fresco? Mangerò bene?"
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    Ma la mia domanda è sempre la stessa:
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    "Posso entrare da solo? E se mi serve,
    posso usare un bagno"?
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    La risposta spesso è: "Ci dispiace,
    non siano attrezzati."
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    Ecco, da questo stimolo continuo,
    da questo -
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    da queste difficoltà,
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    da queste difficoltà io dico:
    dobbiamo fare qualcosa!
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    Ma perché se si può costruire una barca,
    non si può costruire una città
  • 5:52 - 5:55
    dove tutti si possono muovere meglio?
  • 5:55 - 6:00
    Dove passo io, una mamma con un passeggino
    ha meno difficoltà,
  • 6:01 - 6:04
    e così una persona anziana e direi anche
    un bambino.
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    E quindi, nel 2003,
  • 6:08 - 6:10
    nasce lo 'Spirito di Stella'
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    che è il nome del catamarano, ma è anche
    il nome di un'associazione ONLUS.
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    E dal 2003 al 2017 facciamo
    moltissimi progetti.
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    Il primo "Back to USA".
    Voglio tornare a Miami.
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    Voglio tornare dove la mia vita
    è cambiata.
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    Lo voglio fare insieme ad altri ragazzi
    disabili e insieme a grandi velisti
  • 6:34 - 6:36
    come Giovanni Soldini e Mauro Pelaschier.
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    Ma lo voglio fare anche per dire che oggi,
    purtroppo,
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    è più facile attraversare l'oceano
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    che muoversi a Milano in sedia a rotelle.
  • 6:46 - 6:48
    Io vorrei che questa cosa cambiasse.
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    Per cui da quel momento, abbiamo fatto
    tante battaglie,
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    abbiamo portato 5.000 persone disabili
    in barca a vela gratuitamente,
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    abbiamo portato il messaggio dal mare
    alle università
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    per insegnare ai progettisti a progettare
    in una maniera
  • 7:06 - 7:08
    più universale, più utile per tutti,
  • 7:09 - 7:11
    un concorso di idee dal titolo
    emblematico:
  • 7:11 - 7:13
    "Pensare e progettare per tutti".
  • 7:16 - 7:22
    (Applauso)
  • 7:33 - 7:38
    Nel 2017, abbiamo pensato di fare
    un grande viaggio,
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    un viaggio da Miami fino a Venezia,
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    un viaggio con 20 equipaggi diversi
    perché 20 erano le soste, le tappe,
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    che noi abbiamo fatto.
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    Persone abili, persone disabili, militari,
    civili, imprenditori,
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    di qualsiasi professione o provenienza
    geografica.
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    Perché vedete, nella barca
    è come nella vita,
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    solo che tutto è molto più compresso
    e quindi se si litiga in barca, lì si è.
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    Ecco allora, persone così diverse
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    sono riuscite non solo a convivere,
    ma a fare una grande impresa.
  • 8:13 - 8:13
    Perché?
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    Perché avevamo un obiettivo.
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    E questo obiettivo era raccogliere
    dal Segretario Generale dell'ONU
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    la Convenzione ONU dei diritti
    delle persone con disabilità.
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    Ce l'ha consegnata proprio
    António Guterres.
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    E questa Convenzione ha attraversato
    l'oceano
  • 8:32 - 8:36
    finché l'abbiamo portata a Roma,
    a Papa Francesco.
  • 8:36 - 8:41
    (Applausi)
  • 8:49 - 8:51
    Al Dalai Lama
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    E a tante -
  • 8:52 - 8:57
    (Applausi)
  • 8:59 - 9:00
    E a tante altre persone.
  • 9:00 - 9:03
    E ancora questa convenzione
    viaggia con noi
  • 9:03 - 9:08
    e ogni volta che possiamo la raccontiamo,
    ad esempio in un'occasione come questa.
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    La Convenzione è uno strumento importante,
    è uno strumento che però va conosciuto.
  • 9:16 - 9:19
    Vi voglio mostrare un breve video
    che racconta questo viaggio.
  • 9:20 - 9:25
    (Musica)
  • 10:04 - 10:07
    (Fine musica)
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    (Applausi)
  • 10:17 - 10:21
    Per me il viaggio, poi, ha avuto
    un significato particolare
  • 10:22 - 10:25
    perché in mezzo all'oceano ho sposato
    Maria
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    e WOW è diventato Weddings On Waves.
  • 10:30 - 10:34
    (Risate)
    (Applausi)
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    Ma non è solo il mio viaggio.
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    Io, in fondo, ho fatto pace con il destino
    tanti anni fa, sono felice,
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    faccio delle cose che mi piacciono
    e che penso siano utili,
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    ma è il viaggio di tutte le persone
    che hanno a cuore i diritti di ognuno.
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    Noi volevamo far capire
    che ci vuole rispetto a questo mondo
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    e rispettare l'altro vuol dire alla fine
    rispettare anche se stessi,
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    vuol dire creare le condizioni
    perché la società sia più equa.
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    Ma vedete, le difficoltà, poi, hanno anche
    un vantaggio a volte,
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    perché ci portano a ragionare
    in maniera diversa,
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    perché ci fanno scoprire nuove strade.
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    Se c'è un ostacolo, noi dobbiamo pensare
    al modo in cui lo possiamo superare.
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    Dobbiamo trovare dei nuovi modi.
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    L'invenzione nasce da questo.
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    Il telecomando della televisione,
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    penso che sia un oggetto che tutti noi
    conosciamo molto bene,
  • 11:36 - 11:40
    è nato perché il suo inventore era stufo
    di vedere l'amico in sedia a rotelle
  • 11:40 - 11:44
    che doveva dal divano trasferirsi
    con fatica sulla sedia,
  • 11:45 - 11:48
    raggiungere la mensola dove stava
    appoggiata la televisione,
  • 11:48 - 11:49
    cambiare canale
  • 11:49 - 11:51
    e continuare così.
  • 11:52 - 11:56
    Gli SMS, nati in ambito militare,
  • 11:56 - 11:59
    una volta che la telefonia mobile
    è diventata comune
  • 12:00 - 12:02
    servivano alle persone sorde.
  • 12:04 - 12:08
    Il sistema di pagamento POS è nato
    da un concorso di idee
  • 12:08 - 12:10
    per il pagamento elettronico
    dei non vedenti.
  • 12:10 - 12:16
    I tasti sono tattili e una persona
    non vedente può digitare sia il prezzo
  • 12:16 - 12:19
    che il codice crittografico.
    È lui che chiude la transazione.
  • 12:19 - 12:23
    Nell'uso, è uno strumento
    che noi usiamo tutti i giorni
  • 12:24 - 12:28
    e probabilmente se chiedete a una persona
    non vedente neppure sa che è nato per lei.
  • 12:29 - 12:32
    Ecco allora che si possono oggi creare
    degli oggetti
  • 12:32 - 12:34
    che sono veramente universali.
  • 12:35 - 12:39
    Voi mi chiederete: "Ma, è tutto a posto?
    Le ingiustizie sono finite?
  • 12:39 - 12:41
    I diritti sono rispettati?"
  • 12:41 - 12:45
    No, però abbiamo uno strumento.
    È proprio la Convenzione ONU
  • 12:45 - 12:47
    dei diritti delle persone con disabilità,
  • 12:48 - 12:50
    che abbiamo custodito
    in questo lungo viaggio
  • 12:51 - 12:53
    e che ancora oggi, come vi dicevo prima,
    ci accompagna.
  • 12:54 - 12:56
    Dobbiamo però conoscerla.
    Io vi chiedo:
  • 12:56 - 12:59
    diffondete questo messaggio.
  • 12:59 - 13:03
    (Applausi)
  • 13:10 - 13:13
    Voi non potete farmi tornare a camminare,
    sicuramente,
  • 13:14 - 13:16
    però voi con il vostro atteggiamento,
  • 13:18 - 13:20
    non parcheggiando in un posto
    per disabili,
  • 13:21 - 13:22
    creando rampe dove c'erano scalini,
  • 13:23 - 13:27
    creando nuovi telecomandi, creando ausili
    come questo, che mi permettono
  • 13:27 - 13:29
    di muovermi in una città,
  • 13:29 - 13:33
    di muovermi in una città vecchia
    come sono tante città italiane,
  • 13:33 - 13:38
    ecco, voi potete, non solo permettermi
    di avere una vita piena e felice,
  • 13:39 - 13:41
    ma io credo, che facendo prevalere
    l'uguaglianza,
  • 13:42 - 13:43
    il rispetto gli uni degli altri,
  • 13:44 - 13:48
    erodendo quelle che sono inutili
    e devastanti diversità,
  • 13:49 - 13:51
    contribuirete a creare una società
    migliore.
  • 13:51 - 13:52
    Grazie.
  • 13:52 - 13:57
    (Applausi)
Title:
È più facile attraversare l'oceano in barca che una città con una sedia a rotelle | Andrea Stella | TEDxVicenza
Description:

Andrea Stella, classe 1976, è un velista ed imprenditore italiano, nato a Sandrigo (VI). Nel 2000 si laurea alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento. Nell’agosto dello stesso anno, durante un viaggio premio post-laurea negli Stati Uniti, l’allora 24enne viene coinvolto in una sparatoria a Fort Lauderdale, in Florida: alcuni malviventi, con l’intento di rubargli la macchina a noleggio, gli sparano due colpi che lo feriscono al fegato, al midollo osseo ed al polmone. Dopo 35 giorni di coma ed una lotta tra la vita e la morte, la diagnosi è paraplegia agli arti inferiori.

Ripresosi dal tragico incidente, coltiva il sogno di tornare a navigare, scontrandosi subito con una triste realtà: al mondo non esiste un’imbarcazione accessibile alle persone affette da disabilità.

Con il supporto della famiglia, Andrea progetta così il primo catamarano completamente accessibile: “Lo Spirito di Stella”.

Nel suo talk Andrea ci parla del progetto WoW – Wheels on Waves - e di come stia promuovendo il rispetto dei diritti delle persone disabili nel mondo, condividendo il sogno di universalità e aggregazione collettiva, senza discriminazioni. Perché diversità è sinonimo di opportunità.

Questo intervento è stato presentato ad un evento TEDx che utilizza il formato della conferenza TED, ma è stato organizzato in maniera indipendente da una comunità locale. Per maggiori informazioni, visita il sito https://www.ted.com/tedx

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Video Language:
Italian
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
14:02

Italian subtitles

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