Cortocircuiti emotivi: l'intelligenza dietro gli errori | Daniela Lucangeli | TEDxMilano
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0:06 - 0:08Mi ci vuole un respiro,
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0:08 - 0:10per parlare di corto circuiti emozionali.
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0:10 - 0:13Potrei chiedervi
di venire qui e guardarvi, -
0:14 - 0:16e il corto circuito partirebbe.
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0:19 - 0:21Mi occupo di bimbi che non ce la fanno
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0:21 - 0:23e di bimbi che fanno fatica a scuola,
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0:23 - 0:25di bimbi che fanno fatica a crescere,
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0:25 - 0:28di bimbi che non si sentono capiti,
di bimbi che soffrono. -
0:29 - 0:32E questo ha modificato
la mia storia di scienziato. -
0:32 - 0:35Quindi l'altro giorno ero
in un polo apprendimento, -
0:35 - 0:38che è dove aiuto questi bimbi,
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0:38 - 0:40e in questo polo apprendimento
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0:40 - 0:43una di queste bimbe mi guardava
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0:43 - 0:45perché io ero preoccupata
su come iniziare oggi -
0:45 - 0:48a parlarvi in pochissimi minuti
di cosa facciamo noi, -
0:49 - 0:50e del perché sono qui.
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0:52 - 0:53E l'ho guardata e le ho detto:
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0:53 - 0:55“Sai, non so da dove cominciare”.
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0:55 - 0:57Lei mi ha sorriso e mi ha detto:
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0:57 - 0:59“Dall'inizio devi cominciare,
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0:59 - 1:02si inizia sempre dall'inizio".
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1:02 - 1:04E quindi, ecco, lì vedete me
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1:04 - 1:07che in qualche modo
rappresenta il mio inizio, -
1:07 - 1:09il mio inizio di scienziato
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1:09 - 1:13e la mia partenza per andare
a studiare, a capire - che cosa? -
1:13 - 1:16Quello che da un certo punto di vista
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1:16 - 1:18mi ha affascinato per tantissimo tempo,
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1:18 - 1:20cioè il rapporto
tra il cervello e la mente, -
1:20 - 1:22tra il cervello e l'anima.
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1:22 - 1:24Tra cosa sentiamo,
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1:24 - 1:27e com'è possibile che sentiamo così.
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1:27 - 1:30E quindi ho passato anni ed anni
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1:30 - 1:34ad affascinarmi per questa
struttura straordinaria: -
1:34 - 1:37il cervello è una struttura straordinaria.
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1:37 - 1:39In millesimi di secondo,
in questo momento, -
1:39 - 1:43voi avete milioni
di miliardi di connessioni -
1:43 - 1:45che mettono in moto
tutta una trasformazione -
1:45 - 1:48di ciò che siete stati
e di ciò che sarete. -
1:48 - 1:51E a modificare tutto questo
sono le informazioni che stanno entrando -
1:51 - 1:53e che, in qualche modo,
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1:53 - 1:55seminano qualche cosa di nuovo
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1:55 - 1:56che determina potatura
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1:56 - 1:58in ciò che voi siete stati fino ad adesso
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1:58 - 2:00e nuove gemmazioni.
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2:00 - 2:01Questo miracolo
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2:01 - 2:04che misura un meccanismo che si chiama
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2:04 - 2:06"Zona di Sviluppo Prossimale"
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2:06 - 2:09è uno dei processi
più affascinanti della vita: -
2:09 - 2:12è quello che rappresenta l'essere vivente
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2:12 - 2:16che ciascuno di noi,
momento dopo momento, -
2:16 - 2:18sceglie di essere.
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2:18 - 2:21Quindi, dopo avere studiato tanto
tutti questi meccanismi, -
2:21 - 2:23sono tornata in Italia.
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2:23 - 2:25E che cosa mi è successo?
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2:25 - 2:27Ho incontrato un bimbo,
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2:27 - 2:31l'ho incontrato in un
corridoio verde, di ospedale, -
2:31 - 2:35le mura erano veramente terribili,
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2:35 - 2:37davano l'idea di qualche cosa
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2:37 - 2:39che non curava ma opprimeva.
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2:39 - 2:43Questo bimbo aveva
otto adulti insieme a lui, -
2:44 - 2:46oltre i genitori, gli assistenti vari,
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2:46 - 2:50i docenti vari, gli ospedalieri.
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2:50 - 2:54E l'infermiera gli ha detto
che lì comandavo io. -
2:54 - 2:55Quello che io ho fatto
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2:55 - 2:57è stato un gesto da lontano,
in fondo al corridoio: -
2:57 - 3:00cioè mi sono abbassata
e gli ho sorriso. -
3:01 - 3:04Questo gesto ha fatto sì che lui
sia corso verso di me, -
3:04 - 3:06mi abbia preso per il camice
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3:06 - 3:09e mi abbia detto quella parola
che leggete: "iutimi". -
3:09 - 3:12Ora, io di questo bimbo non so più niente,
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3:12 - 3:13ma quello che so
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3:13 - 3:17è che ha cambiato la traiettoria
della mia storia da scienziato, -
3:17 - 3:18perché ho pensato
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3:18 - 3:22che se tutto quello che sapevamo
non aiutava un bambino, -
3:22 - 3:26e se una comunità intera che si muoveva
al punto di dargli otto adulti, -
3:26 - 3:29non lo stava aiutando,
perché lui chiedeva aiuto -
3:29 - 3:33a un estraneo in camice
in un corridoio verde d'ospedale, -
3:33 - 3:37qualcosa in tutto questo
nostro sistema non aiutava. -
3:37 - 3:40E quindi mi sono rimessa a studiare
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3:40 - 3:43e mi sono rimessa a studiare
quello che in termini, così, -
3:43 - 3:45di scienze e di deep science,
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3:45 - 3:47si chiama "neuroplasticità"
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3:47 - 3:49e in termini educativi si chiama
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3:49 - 3:52"Potenziamento della Zona
di Sviluppo Possibile". -
3:53 - 3:55Cioè ho cominciato a studiare
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3:55 - 3:59come si potessero esercitare
i domini cerebrali -
3:59 - 4:01nel determinare
miglioramenti nel linguaggio, -
4:01 - 4:04nella capacità di concentrazione,
di memoria, di attenzione, -
4:04 - 4:06di intelligenza numerica.
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4:06 - 4:08Sono diventata brava.
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4:08 - 4:10Brava al punto che i bimbi cambiavano,
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4:10 - 4:14e dal punto di vista delle ricerche
avevo grandissimo successo, -
4:14 - 4:16perché a livello di ricerca sperimentale
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4:16 - 4:20quello che ottenevamo
era quello che si chiama proprio -
4:20 - 4:26"Potenziale migliore della struttura
neuropsicologica individuale". -
4:26 - 4:28Se posso darvi un esempio è:
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4:28 - 4:33il cervello gemma,
in millesimi di secondo, -
4:33 - 4:38le memorie che noi imprimiamo
attraverso le informazioni che riceviamo. -
4:38 - 4:39Quindi, se vogliamo capire
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4:39 - 4:43che cosa fa, per esempio,
la vita a scuola in un bambino, -
4:43 - 4:44basta che facciamo un calcolo,
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4:44 - 4:47un calcolo che io diedi
al Ministero tanti anni fa, e cioè: -
4:47 - 4:49facciamo millesimi di secondo
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4:49 - 4:52per centesimi di secondo
per decimi di secondo -
4:52 - 4:54per secondi, per minuti, per ore,
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4:54 - 4:56per giorni, per mesi, per anni
che un bimbo sta a scuola: -
4:56 - 4:59ottenete un numero che tende all’infinito.
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4:59 - 5:00Quel numero misura
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5:00 - 5:03quello che ciascuno
degli adulti che incontrerà -
5:03 - 5:05determina nel suo connettoma:
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5:05 - 5:07la trasformazione del suo sé.
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5:07 - 5:08È un potere immenso.
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5:08 - 5:11E quindi mio figlio, in un tema
in seconda elementare, -
5:11 - 5:12ha scritto che sua mamma,
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5:12 - 5:15quando ha finito di imparare
di fare lo scienziato, -
5:15 - 5:18si è messa a fare
la maestra delle maestre -
5:18 - 5:20perché io ho cominciato
a spiegare agli insegnanti -
5:20 - 5:22che cosa si determinava
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5:22 - 5:25nella neuroplasticità
e nel potenziale umano. -
5:26 - 5:29Ed ero convinta di avercela fatta.
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5:30 - 5:32Ma non è stata così. Perché?
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5:32 - 5:35Perché qualche tempo dopo,
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5:35 - 5:39e in questo ci avviciniamo all’oggi
di cui vi voglio parlare, -
5:39 - 5:41incontro un altro bimbo,
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5:41 - 5:45un bimbo da cui avevamo
ottenuto un cambiamento, -
5:45 - 5:47in termini di profilo
cognitivo, straordinario, -
5:47 - 5:50perché aveva recuperato
una deviazione standard e mezzo -
5:50 - 5:54da quello che si chiama genericamente
quoziente di intelligenza generale. -
5:54 - 5:58E questo bimbo ad un certo punto mi dice:
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5:58 - 6:00“Ma adesso che mi hai tolto gli errori,
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6:00 - 6:03mi togli che mi fanno male?"
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6:04 - 6:08E io non ero preparata
a capire il rapporto -
6:08 - 6:13tra l'errore della mente
e il dolore nella mente. -
6:14 - 6:16E soprattutto non avevo riflettuto
-
6:16 - 6:18su che cosa fosse
il meccanismo del dolore. -
6:19 - 6:22Ma se adesso io chiedessi a voi,
mille persone adulte, -
6:22 - 6:25di ricordarvi della vostra vita
e dei vostri errori - -
6:25 - 6:29e non intendo gli errori a scuola
del leggere, scrivere e far di conto, -
6:29 - 6:31ma gli errori della vita,
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6:31 - 6:35e vi chiedessi se hanno una traccia
più importante nella vostra storia -
6:35 - 6:39gli errori che avete fatto
o il dolore che vi ha provocato, -
6:39 - 6:42e che cos'è che determina
la reazione in voi, -
6:43 - 6:45penso che la risposta sarebbe unanime:
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6:45 - 6:48è il dolore che determina la risposta.
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6:48 - 6:50Ma cosa fa il dolore?
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6:50 - 6:53Per spiegarvelo in pochissimi minuti,
altrimenti mi sgridano, -
6:53 - 6:57vi chiedo dei gradi di libertà,
-
6:57 - 6:59cioè vi chiedo di fare
-
6:59 - 7:02quello che, in qualche modo,
ci aiuta a capire subito. -
7:02 - 7:06Datevi una pizzicata, ma forte,
ma proprio una pizzicata. -
7:06 - 7:10E vi chiedo: questo che cos’è,
dolore o sofferenza? -
7:12 - 7:13È dolore.
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7:13 - 7:16Perché abbiamo milioni di alert
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7:16 - 7:20che dalla struttura
che noi andiamo a colpire -
7:20 - 7:23ci mandano delle
informazioni neuroelettriche. -
7:23 - 7:27Perché dal cervello attraverso
il sistema nervoso periferico -
7:27 - 7:29questo ribollitore biochimico
che produce energia -
7:29 - 7:33manda informazioni
e dice: “Alert! Ti duole”. -
7:33 - 7:34Perché ci dice “ti duole"?
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7:34 - 7:36Perché ci dobbiamo ricordare
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7:36 - 7:39che non dobbiamo più ricorrere
a quel determinato tipo di situazione, -
7:39 - 7:40perché ci fa male.
-
7:40 - 7:43Quindi va a tracciare
le memorie, perché dice: -
7:43 - 7:45scappa da di là, che ti duole.
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7:45 - 7:48Allora cosa sono
queste emozioni straordinarie? -
7:48 - 7:50Ecco voi potete leggere:
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7:50 - 7:55sono processi incredibili
a livello neurofunzionale. -
7:55 - 7:57Ai miei studenti lo spiego
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7:57 - 8:00questo ribollitore biochimico
che produce energia -
8:00 - 8:02perché noi dormiamo
e produciamo tre Hertz, -
8:02 - 8:06siamo svegli come in questo momento
e ne produciamo nove. -
8:06 - 8:09Ma basta un’emozione,
una goccia qualunque di emozione -
8:09 - 8:11come quella che adesso provo io
-
8:11 - 8:16e che fa sì che sebbene io spieghi
queste cose a contesti molto più complessi -
8:16 - 8:18io sia molto più emozionata adesso,
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8:18 - 8:20perché ho uno scopo grande,
quello di parlare con voi. -
8:20 - 8:22E alla fine ve lo dirò.
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8:22 - 8:24E questa emozione è talmente potente
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8:24 - 8:27che sebbene il mio cervello
sia molto addestrato, -
8:27 - 8:28la mia voce la manifesta.
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8:28 - 8:31E io non riesco a controllare la voce
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8:31 - 8:34perché l'emozione
è più potente del sistema cognitivo, -
8:34 - 8:36è il grande decisore.
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8:36 - 8:40Ed è un decisore intelligente
che però ha solo due risposte, -
8:40 - 8:43e la risposte sono:
“mi duole” o “mi fa bene” -
8:43 - 8:44“mi duole" o "mi fa bene".
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8:44 - 8:47Le emozioni nascono,
nel nostro sistema evolutivo, -
8:47 - 8:52per dirci: “scappa" se ci duole,
“tieni e cerca" se ci fa bene. -
8:52 - 8:54E come ce lo dice?
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8:54 - 8:58Ce lo dice attraverso un meccanismo,
straordinario, di tipo hertziale. -
8:58 - 9:02Se noi abbiamo un momento di gioia,
abbiamo un picco hertziale -
9:02 - 9:06in cui l'onda che si manifesta
è un'onda ad altissima intensità, -
9:06 - 9:08ma breve breve breve.
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9:08 - 9:11E perché un'onda ad altissima intensità
è breve breve breve? -
9:11 - 9:14Perché deve tracciarla,
la memoria di gioia; -
9:14 - 9:16ma siccome la gioia fa bene,
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9:16 - 9:19come ogni meccanismo che fa bene
il cervello lo deve cercare ancora -
9:19 - 9:22E quindi c'è l’ha breve,
il momento di gioia, -
9:22 - 9:26perché così si innescherà
il meccanismo della ricerca della gioia. -
9:26 - 9:32Ma se invece della gioia
noi proviamo angoscia, ansia, paura, -
9:32 - 9:34allora l’onda è molto diversa.
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9:34 - 9:39Perché è a bassa intensità,
sta sotto soglia coscienza, -
9:39 - 9:42non si fa vedere
dalla mente, sta lì sotto. -
9:42 - 9:44Perché deve dare un alert che dice:
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9:44 - 9:47Ricorda, ricorda, ricorda, ricorda.
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9:47 - 9:51Scappa da di qua, che ti duole.
Scappa da di qua, che ti duole. -
9:51 - 9:55Ed ecco che i nostri circuiti
vengono percorsi da onde -
9:55 - 9:57che dicono: scappa, perché ti duole.
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9:57 - 10:00E l'energia che produciamo
è un'energia che ci dice: -
10:00 - 10:02"Scappa che c'è dolore".
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10:04 - 10:06Sembra che non ci sia via d'uscita.
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10:06 - 10:08E invece c’è, eccome.
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10:08 - 10:11Vi ho detto che non è la mente
che controlla le emozioni. -
10:11 - 10:13Questa è una grandissima illusione.
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10:13 - 10:16Da scienziato cognitivo,
ad un certo punto ho dovuto arrendermi. -
10:16 - 10:20Provocatevi il conforto,
per esempio, come emozione. -
10:20 - 10:22Ci riuscite?
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10:22 - 10:23Provocatevi l’intesa.
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10:24 - 10:28Adesso ordinatevi di provare intesa
l'uno verso l’altro. -
10:29 - 10:30Non ci si riesce!
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10:30 - 10:32Ma guardate che abbiamo
degli interruttori, -
10:32 - 10:35e questi interruttori sono catalizzatori.
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10:35 - 10:39Non possiamo accendere la luce,
qui dentro, con la forza del pensiero: -
10:39 - 10:41dobbiamo andare all'interruttore giusto!
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10:41 - 10:45E l'interruttore giusto per le emozioni
lo dobbiamo capire qual è. -
10:45 - 10:46Per esempio, se vi chiedo,
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10:46 - 10:50per piacere, guardatevi negli occhi
l'un l'altro con intesa, vai. -
10:52 - 10:56Per piacere, abbracciatevi
30 secondi, dai, coraggio! -
11:03 - 11:07Per piacere, fatevi una carezza,
una carezza di conforto. -
11:10 - 11:14Se adesso noi misurassimo
il battito cardiaco, -
11:14 - 11:16misurassimo la temperatura,
-
11:16 - 11:19guardassimo indicatori
come il colore della pelle, -
11:19 - 11:23e l’acidità del sudore
che è stato emanato, -
11:23 - 11:26noi avremo tutto un cambio di indici
-
11:26 - 11:30perché noi abbiamo attivato
circuiti neuroelettrici potentissimi. -
11:30 - 11:34Questi sono gli organizzatori,
questi sono gli interruttori. -
11:34 - 11:36Pensate che trenta secondi di abbraccio
-
11:36 - 11:39comandano all'amigdala
di produrre l’ossitocina, -
11:39 - 11:43l'ormone che determina,
nel momento del parto, -
11:43 - 11:46la possibilità di una donna
di resistere al dolore! -
11:46 - 11:48Trenta secondi di abbraccio.
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11:48 - 11:50Quindi, come dice mio figlio,
-
11:50 - 11:53io adesso mi sono messa ad andare in giro
a spiegare alla gente -
11:53 - 11:56che l’imparare a guardare
i bambini negli occhi, -
11:56 - 12:00l’imparare ad abbracciarli,
l’imparare ad accarezzarli, -
12:00 - 12:03implica mettere nel circuito
delle memorie permanenti -
12:03 - 12:06che sono di emozioni
che costruiscono ben-essere -
12:06 - 12:08e non mal-essere.
-
12:08 - 12:10È acqua e pane.
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12:10 - 12:13La scienza è ritornata all'acqua e pane.
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12:13 - 12:15E in quali memorie vanno le emozioni?
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12:15 - 12:18Le emozioni, è interessante,
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12:18 - 12:21perché mentre noi impieghiamo
tantissima fatica, per esempio, -
12:21 - 12:22per studiare, per ricordare,
-
12:22 - 12:25noi lì andiamo in consumo di energia.
-
12:25 - 12:29Le memorie che invece vengono determinate
da una traccia immediata -
12:29 - 12:32sono le memorie che tengono emozioni.
-
12:32 - 12:33Ma se allora noi,
-
12:33 - 12:36ad un certo punto del nostro
cortocircuito emozionale, -
12:36 - 12:39facciamo qualcosa come
quello che accade sempre, -
12:39 - 12:44cioè mentre per esempio io studio, imparo,
faccio fatica, sperimento ansia, -
12:44 - 12:48la mia memoria mette
in memoria ciò che studio -
12:48 - 12:50ma anche l'ansia
con cui ce l'ho messo. -
12:50 - 12:55E quando ritorno a prendere
dal cassettino della mia memoria -
12:55 - 12:57ciò che ho studiato,
-
12:57 - 13:01riprendo non soltanto
le informazioni che ci ho messo, -
13:01 - 13:03ma anche le emozioni
con cui l’ho tracciato. -
13:03 - 13:06E quindi l'ansia entra nel circuito
-
13:06 - 13:09e diventa un'informazione
che mi manda in corto. -
13:09 - 13:14E se io apprendo con paura,
io recupererò la paura; -
13:14 - 13:20e se io apprendo con senso di disistima,
io riprenderò la disistima. -
13:20 - 13:24Ma se io apprendo con sfida a me stesso,
io riprenderò la sfida a me stesso. -
13:24 - 13:28E questo, vi ho detto prima,
avviene per millesimi di secondo -
13:28 - 13:31fino ad anni di tempo
-
13:31 - 13:32in cui il sistema educante
-
13:32 - 13:36può determinare inquinamento
nei circuiti mentali -
13:36 - 13:38o pandemia di guarigione.
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13:38 - 13:40E io sono per questa
pandemia di guarigione, -
13:40 - 13:44anche perché da persona di scienza
quello che devo leggere -
13:44 - 13:46sono anche le scienze a fianco.
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13:46 - 13:49E le ricerche sull'epigenetica
mi hanno fatto tremare. -
13:49 - 13:53Perché? Perché studiando
cosa accade ai topolini -
13:53 - 13:56che durante la gravidanza
vengono messi nell'acqua ghiacciata, -
13:56 - 13:59e poi vengono fatti partorire,
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13:59 - 14:02ci si è accorti, e sono dei dati
che ci devono far pensare, -
14:02 - 14:04che non accade solo ai topi,
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14:04 - 14:08che i loro cuccioli
restano con l'alert della paura -
14:08 - 14:10per tre generazioni almeno.
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14:10 - 14:13Cioè è come se le memorie del dolore
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14:13 - 14:17non fossero soltanto individuali,
ma transgenerazionali. -
14:17 - 14:22Questo significa che noi tramandiamo,
per proteggere i nostri figli, -
14:22 - 14:24ciò da cui si devono proteggere.
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14:26 - 14:28Quali sono le due emozioni
più preoccupanti, -
14:28 - 14:30e che preoccupano più me?
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14:30 - 14:32Il senso di colpa e la paura.
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14:33 - 14:34Di queste non vi posso parlare,
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14:34 - 14:37ma vi posso dire quali sono
le emozioni antagoniste. -
14:37 - 14:39Al senso di colpa,
-
14:39 - 14:42il grande antagonista
è il diritto all’errore. -
14:42 - 14:45Se noi ci mettiamo
in questa consapevolezza -
14:45 - 14:49che dobbiamo far crescere i nostri figli
nel diritto all’errore, -
14:49 - 14:53nell'errore come un processo di modifica
e di miglioramento continuo, -
14:53 - 14:55cambia il livello di consapevolezza.
-
14:55 - 14:58Abbiamo detto sussurri e voci.
-
14:58 - 15:03Beh, se noi diciamo
“bravo";"Bravo."; "Bravo!” -
15:03 - 15:06noi diamo informazioni
completamente differenti -
15:06 - 15:09perché è l'emozione
che facciamo transitare -
15:09 - 15:12attraverso l'indicatore
che stiamo utilizzando -
15:12 - 15:16che va a quel grande decisore e gli dice:
"Proteggiti", o "Non proteggerti". -
15:17 - 15:19Adesso vi racconto dell'ultimo bambino
-
15:19 - 15:21perché ho diciotto secondi.
-
15:21 - 15:24Questo ultimo bambino vi dice
perché sono venuta qui, -
15:24 - 15:27facendo una follia,
tra un congresso e l’altro, -
15:27 - 15:30perché sono in partenza per Parigi
per un congresso sul cervello -
15:30 - 15:33che mi mette molta più ansia ancora.
-
15:33 - 15:35Quindi non è una buona giornata.
-
15:35 - 15:37Ma allora, perché sono venuta qui?
-
15:37 - 15:39Ve lo dico con la storia di Anselmo.
-
15:39 - 15:42Anselmo è un bimbo Asperger
ad altissimo funzionamento cognitivo. -
15:42 - 15:45Come “Rain Man”, per darvi un’idea.
-
15:45 - 15:48L’ho incontrato qualche anno fa
perché i genitori, due medici, -
15:48 - 15:49mi hanno detto:
-
15:49 - 15:52"Tu aiuti tanti bimbi
nelle loro difficoltà. -
15:52 - 15:56Aiuta anche lui che parla quattro lingue,
risolve problemi di matematica -
15:56 - 15:58come se fosse al secondo
anno di università, -
15:58 - 16:02disegna il Duomo di Milano
in pochi secondi senza errori, -
16:02 - 16:04ma basta guardarlo e si agita
-
16:04 - 16:07e va in tutti quei comportamenti tipici,
-
16:07 - 16:12prototipici delle sindromi
autistiche importanti. -
16:12 - 16:14E quindi io non avevo mai provato
ad aiutare un bimbo -
16:14 - 16:17in quella che è la zona
di sviluppo prossimale delle emozioni. -
16:17 - 16:20Ma ho pensato che in questo
cervello straordinario, -
16:20 - 16:25se le due strutture sono strutture
che sincronicamente collaborano, -
16:25 - 16:29io potevo aiutare le emozioni
con la cognizione. -
16:29 - 16:30E cosa ho fatto?
-
16:30 - 16:32Gli ho chiesto di segnare in un quaderno
-
16:32 - 16:36tutte le cose che lui riteneva
fargli paura, angoscia, -
16:36 - 16:37metterlo in vulnerabilità.
-
16:37 - 16:39E a ognuna di queste,
-
16:39 - 16:43collegare la strategia
con cui vincerla, questa vulnerabilità. -
16:43 - 16:47Questa strategia non aveva importanza
che fosse particolarmente sofisticata. -
16:47 - 16:49Il più delle volte
era una strategia del tutto sua, -
16:49 - 16:53come battere i piedi a terra,
battere e schioccare le dita; -
16:53 - 16:54ma questo faceva sì
-
16:54 - 16:57che questo flusso di corrente
dell'ansia se ne andasse. -
16:57 - 17:01Quindi lui ha compilato
quaderni e quaderni -
17:01 - 17:03di queste sue soluzioni,
-
17:03 - 17:07ed è venuto a presentarlo
a un congresso di 100 insegnanti. -
17:07 - 17:11Avevamo addestrato, sentite la parola, lui
-
17:11 - 17:17a non avere momenti di reazione
non favorevole a tanta gente -
17:17 - 17:21e tutte le insegnanti a non comportarsi
in maniera di agitarlo. -
17:21 - 17:23Ma ad un certo punto, mentre lui parlava,
-
17:23 - 17:27una delle insegnanti si emoziona,
si mette a piangere, -
17:27 - 17:28si alza e applaude.
-
17:28 - 17:29Quindi tutte le insegnanti,
-
17:29 - 17:32100 insegnanti si mettono a piangere,
-
17:32 - 17:35si alzano e applaudono, si commuovono.
-
17:35 - 17:39Quindi lui va in panico
e mi scappa dietro una tenda. -
17:39 - 17:43Lo vado a prendere, battiamo per terra,
lo prendo per il mignolo, -
17:43 - 17:46ci troviamo ad una cioccolata -
e devo finire veloce veloce, -
17:46 - 17:48e alla cioccolata lui mi dice:
-
17:48 - 17:50"Lucangeli, l'hai visto
il moltiplicatore?” -
17:50 - 17:53Io dico: "No, veramente.
Cosa vuoi dire?” -
17:53 - 17:57“C'erano 100 insegnanti, Lucangeli,
alcuni giovani, alcuni non tanto. -
17:57 - 18:01Quindi in media resteranno
altri 25 anni a scuola. -
18:01 - 18:05Ognuno di loro avrà
25 alunni almeno, in classe. -
18:05 - 18:07Quindi con questa ora di lezione,
-
18:07 - 18:11io ho aiutato, nella mia vita,
62500 bambini." -
18:12 - 18:15E io sono qui per questo.
-
18:15 - 18:21(Applausi)
-
18:23 - 18:26Sono qui, e voglio dirlo,
-
18:26 - 18:30perché voi mi aiutiate
a fare della scienza servizievole. -
18:30 - 18:34Sono qui, e voglio dirlo
perché voi mi aiutate - -
18:34 - 18:36e ci aiutiate, perché siamo in tanti,
-
18:36 - 18:39a fare della scienza servizievole,
-
18:39 - 18:44e a fare in modo che si diventi molti,
molti, molti di più di 62.500 persone. -
18:44 - 18:46Grazie, buona vita.
-
18:46 - 18:49(Applausi)
- Title:
- Cortocircuiti emotivi: l'intelligenza dietro gli errori | Daniela Lucangeli | TEDxMilano
- Description:
-
Questo intervento è stato presentato a un evento TEDx,
che utilizza il format della conferenza TED ma è stato organizzato in maniera indipendente da una comunità locale.Per maggiori informazioni, visita il sito http://ted.com/tedx
Daniela Lucangeli ha consiguito un Ph.D. in Scienze dello Sviluppo all'Università di Leiden, in Olanda, e insegna al dipartimento di Medicina, Psicologia, ed Educazione dell'Università di Padova. Oggi opera come consulente per l'Osservatorio Nazionale sull'Infanzia, e da ricercatrice sulle difficoltà di apprendimento per il comitato scientifico dell'Accademia Mondiale delle Scienze, ed è membro del comitato scientifico presso il Ministero dell'Educazione.
- Video Language:
- Italian
- Team:
closed TED
- Project:
- TEDxTalks
- Duration:
- 18:58