-
Ciao a tutti, e benvenuti
nella nostra Casa,
-
nel nostro Monastero.
-
Il nostro insegnante e Maestro,
Thich Nhat Hanh,
-
arrivò qui, e qui
fondò una Comunità,
-
e creò questo rifugio,
così che noi potessimo imparare
-
a sentirci a casa
nostra in noi stessi.
-
Quando il nostro Maestro
era un giovane monaco,
-
per le sue idee e convinzioni,
diventò un attivista,
-
e molte persone lo conoscevano più
come un attivista che come un monaco.
-
E quindi, questa si è originata
come una Comunità di attivisti.
-
E io mi sento così
onorato e così felice
-
di essere seduto in questa
Sala di Meditazione
-
con tutti voi.
-
E, come continuazione
dell'eredità del nostro Maestro,
-
con i miei fratelli, le mie
sorelle, con la mia Comunità,
-
continuiamo a spargere insieme questi semi,
che chiamiamo semi del Risveglio, semi di Consapevolezza.
-
E questo è ciò
che coltiveremo insieme,
-
in questo ritiro.
-
Per noi Consapevolezza
non significa semplicemente
-
essere risvegliati, o illuminati,
-
quello va bene,
-
ma, per noi, è importante riportare
questo concetto sulla terra,
-
riportarlo ad ogni minuto,
ad ogni giorno, ad ogni interazione.
-
La consapevolezza deve
essere vissuta, applicata.
-
E quando abbiamo questa
comprensione, possiamo vedere,
-
possiamo riconoscere
che in ognuno di noi
-
c'è un seme del Risveglio, un seme di
Consapevolezza, che esiste dentro di noi.
-
Dobbiamo solo annaffiarlo
-
così che il seme venga nutrito
-
e possa crescere,
per essere curato.
-
E questo è ciò che faremo
insieme in questo viaggio.
-
In ogni minuto, ogni azione
che compiamo a Plum Village,
-
siamo sempre incoraggiati
ed invitati a essere più attenti,
-
Ad esempio, quando
entriamo in questa Sala,
-
abbiamo creato insieme questo spazio,
in modo che sia uno spazio di quiete.
-
Il nome di questa sala è
Capanna dell'Immobilità... no,
-
Sala di Meditazione
dell'Acqua Calma.
-
Capanna dell'Immobilità è il nome
della casa del nostro Maestro.
-
Sala di Meditazione
dell'Acqua Calma.
-
Il nostro Maestro
ha meditato qui
-
per oltre 35 anni.
-
E mi ricordo di quando abbiamo ristrutturato questa sala
di meditazione, perché la nostra comunità cresceva.
-
Io ero uno dei pianificatori,
ed eravamo molto ambiziosi,
-
volevamo buttare giù tutto
e rifarlo più grande,
-
e Thay, il nostro Maestro,
ha detto: "No, non fatelo,
-
perché, anche la materia
contiene energia,
-
e queste mura contengono gratitudine verso tutti quelli
che sono venuti prima di noi e hanno meditato qui,
-
che hanno infuso la loro
energia collettiva in questo spazio".
-
Quindi questa Comunità è anche
co-creata da ognuno di noi,
-
e direi che questo è
anche un invito
-
per tutti voi, ad essere parte
-
dell'energia collettiva
di Consapevolezza.
-
Noi crediamo veramente che,
-
di questi tempi, una sola
persona illuminata non basta più.
-
Abbiamo bisogno di un corpo,
di una Comunità di Buddhas,
-
esseri umani risvegliati,
affinché possiamo
-
mostrare la via, ed essere
le persone che vorremmo essere,
-
e tutto inizia qui, nel corpo.
-
Così vorrei invitare
Sorella Vera Dedizione
-
a condividere con noi l'arte
-
di sedersi e arrivare nel corpo.
-
Grazie fratello.
-
È meraviglioso guardarsi intorno
in questa sala e riconoscere volti familiari,
-
alcuni di noi già si conoscono, altri
diventeranno amici nel corso di questa settimana,
-
è davvero meraviglioso.
-
A Plum Village c'è una frase
per la quale siamo molto conosciuti,
-
ed è la frase:
"Sono arrivato, sono a casa".
-
Quindi, vi invito a chiudere gli occhi,
se questo non vi mette a disagio,
-
e a chiedere a voi stessi
-
"Sono arrivato? Sono a casa?"
-
Fino a che punto sono arrivato?
-
Molti di voi hanno viaggiato molto
e da molto lontano, per essere qui oggi,
-
e mentre sentiamo
il nostro peso sul cuscino,
-
mentre sentiamo
il nostro respiro fluire,
-
possiamo permetterci
di atterrare, di arrivare,
-
nella quiete di questa Sala?
-
Possiamo concederci almeno
un po' di sentirci a casa
-
in questo momento,
o nel nostro corpo,
-
o in questo posto,
o con queste persone?
-
O anche su questo pianeta,
-
qualunque sia la casa che potrebbe essere
più facile da raggiungere per voi in questo momento.
-
E mentre ascoltiamo
il suono della campana,
-
possiamo concederci di
sprofondare in questa sensazione,
-
di: "Sono arrivato...
-
Sono a Casa".
-
Meraviglioso.
-
Stiamo già iniziando
a sperimentare
-
alcune delle nostre
pratiche meditative.
-
A Plum Village diciamo che arriviamo
a casa nel momento presente,
-
con l'aiuto del nostro respiro
e l'aiuto del nostro corpo.
-
Alcuni di voi potrebbero pensare che, dato che la parola
consapevolezza (mentalismo) contiene la parola mente,
-
questo sia un esercizio di concentrazione,
che impegna il nostro intelletto,
-
ma la buona notizia è che
la nostra mente può riposarsi
-
quando pratichiamo
la consapevolezza.
-
Infatti è il nostro corpo che sente,
quindi potremmo chiamarla corporeità.
-
È un'esperienza di sensazioni.
-
E, come abbiamo promesso,
e siamo stati invitati a fare,
-
vogliamo condividere con voi alcuni degli elementi
su come generiamo consapevolezza nella tradizione Zen,
-
immagino si possa dire, un insegnamento
profondo e completo della consapevolezza
-
che è stato trasmesso a noi
nel corso di molte generazioni.
-
Nella tradizione Zen, la posizione del
nostro corpo è molto importante.
-
Quindi vogliamo rapidamente
-
mostrarvi alcuni modi in cui
potete assumere una buona postura.
-
Scoprirete che,
nei prossimi giorni,
-
ci saranno molti momenti quando
sarete invitati a stare seduti a terra,
-
per esempio per
le meditazioni sedute,
-
o a sedervi su una sedia,
-
e vogliamo che lo
facciate in un modo
-
che si prenda cura
e rispetti il vostro corpo,
-
in modo che il vostro corpo sia una sorta
di supporto per la vostra consapevolezza,
-
Sorella Trai Nghiem
sarà la mia dimostratrice,
-
perché Sorella Trai Nghiem
ha una bella postura,
-
e quindi ci mostrerà...
-
modi diversi in cui possiamo
sederci sul nostro cuscino.
-
Anche perché la consapevolezza e la meditazione
seduta non dovrebbero essere faticose,
-
dovremmo piuttosto sentire che possiamo rilassarci
comodamente quando siamo seduti sul cuscino.
-
Quindi, se qualcuno di voi si trova
su una sedia in questo momento,
-
e vorrebbe provare
a sedere su un cuscino,
-
ci sono dei cuscini disponibili
lì a lato, quindi potete prendere posto
-
e seguire questo esercizio.
-
In preparazione per domani mattina,
quando faremo la prima meditazione seduta,
-
potete restare seduti su una sedia, se
preferite, ma potete anche sedervi su un cuscino.
-
Nella nostra tradizione Zen, è molto importante
avere molti punti di contatto con la terra,
-
e devo dire che, come attivisti per
il clima ve la cavate davvero bene,
-
rispetto al genere di persone
che vengono a Plum Village,
-
quindi molti di voi sui cuscini hanno già
molti ottimi punti di contatto con la terra,
-
le vostre ginocchia
dovrebbero toccare terra,
-
e anche le vostre caviglie e,
ovviamente, il vostro sedere sul cuscino.
-
State andando molto bene, e se vi ritrovate
con le ginocchia sollevate troppo in alto
-
potrebbe significare che avete bisogno di più cuscini,
quindi potreste aggiungere un secondo cuscino
-
o potreste spostarvi in avanti
sul cuscino che avete,
-
in modo da essere seduti sulla
porzione anteriore del cuscino,
-
quindi, forse...
Sorella Trai Nghiem...
-
Ok, la nostra Sorella ci sta
dando un'ottima dimostrazione,
-
potete vedere che è seduta
sul terzo anteriore del cuscino,
-
o sulla metà anteriore,
-
questo permette di avere una
leggera angolazione delle anche,
-
in modo che le ginocchia
possano toccare terra.
-
In questo modo
la seduta è solida,
-
specialmente se scegliamo...
Ok, la posizione in ginocchio,
-
Sorella Trai Nghiem ora ci
mostrerà la posizione in ginocchio,
-
in stile giapponese.
-
Se vi piace avere il
cuscino tra le ginocchia,
-
assicuratevi che il cuscino
sia abbastanza alto,
-
e per molti di voi, soprattutto
quelli di fisionomia maschile,
-
potreste aver bisogno
di due cuscini,
-
in modo che non ci sia
tensione sulle caviglie.
-
Quindi ci sediamo sul cuscino,
con le caviglie un po' piegate dietro,
-
e con le ginocchia così, e questa può
essere una posizione molto solida
-
che potete mantenere
per un bel po' di tempo.
-
L'importante è che
la schiena sia dritta,
-
e dovete sporgervi
un po' in avanti,
-
ed aprire bene le spalle,
-
e lasciarle ben rilassate.
-
Se qualcuno di voi
lavora molto al computer,
-
saprà che le spalle hanno la
tendenza naturale a piegarsi in avanti,
-
quindi, quando siete seduti,
cercate di aprire le spalle,
-
e lasciatele libere,
-
c'è una bella definizione per questo
nello yoga, che è "aprire le ali".
-
Questo consentirà anche ai nostri
polmoni di avere abbastanza spazio
-
per espandersi e
contrarsi delicatamente,
-
perché useremo la respirazione
-
per aiutarci a rimanere in
contatto con il momento presente.
-
Nella nostra tradizione,
ci piace tenere le mani
-
posizionate delicatamente
una sopra l'altra,
-
e, per me, questo permette alla mia mano destra
di prendersi cura della mia mano sinistra,
-
alcuni di voi potrebbero preferire che la loro mano
sinistra si prenda cura della loro mano destra,
-
ma il senso è comunque
di connessione e cura,
-
molto dolce nelle nostre mani,
e possiamo lasciare
-
che le dita siano piegate
in modo naturale,
-
o distese in posizione rilassata.
-
Sappiamo che con l'uso di tastiere e cellulari,
anche le nostre dita hanno bisogno di riposo.
-
quindi questa può essere
una posizione buona per esse.
-
Potete anche tenere le mani
aperte, o sulle gambe,
-
o forse, a seconda della...
-
proporzione tra la larghezza delle spalle,
la lunghezza delle braccia e l'altezza della schiena,
-
potreste sentire le mani un po'
troppo strette, se tenute insieme,
-
quindi potreste lasciarle
leggermente aperte,
-
potete fare delle prove,
-
l'importante è che con la vostra
postura vi sentiate comodi,
-
rilassati e a vostro agio.
-
Adesso Sorella Trai Nghiem vi mostrerà
la posizione a gambe incrociate,
-
in questa posizione i piedi...
persone diverse lo fanno in modo diverso,
-
c'è un'opzione in cui
entrambi i piedi sono a terra,
-
uno di fronte all'altro,
-
e con la parte bassa della schiena,
sentite quale posizione è più comoda per voi.
-
Oppure potete scegliere
la posizione del mezzo Loto,
-
in cui una delle due gambe
è appoggiata sull'altra coscia,
-
ed essere consapevoli di quale gamba debba
essere alzata, o di come debba stare la nostra schiena
-
per garantire di sentirci a nostro agio e
che non stiamo sforzando il nostro corpo.
-
Per quelli seduti su una sedia, provate a stare seduti
in avanti, staccati dallo schienale della sedia,
-
a tenere i piedi
ben saldi a terra,
-
e, a seconda di quanto sono lunghe le vostre gambe,
potreste dover davvero avanzare sulla sedia,
-
perché i piedi tocchino terra.
-
E di nuovo, siamo seduti
sulle ossa del bacino,
-
quindi la schiena è dritta,
-
le spalle aperte,
-
a volte è utile immaginare che ci sia
una specie di filo dietro la nostra testa,
-
che ci fa piegare delicatamente il mento in dentro,
ed estendere la parte posteriore del collo,
-
per dare un po' di spazio e agio anche alla parte
superiore della colonna vertebrale e del collo.
-
E poi, per finire...
-
ricordatevi di sorridere un pochino.
-
Non vogliamo che prendiate le cose
troppo sul serio questa settimana,
-
e anche la meditazione
seduta è un opportunità
-
di alleggerimento, per non prendere
le cose troppo sul serio,
-
ed accettare
qualunque cosa ci sia,
-
con leggerezza e gentilezza.
-
E sorridere, per me, quando sorrido,
allora è più difficile accigliarmi,
-
quindi il sorriso aiuta
a distendere le sopracciglia,
-
e abbiamo tutti tanti
motivi per essere accigliati,
-
e preoccupati, quindi sorridere può aiutare
a rilasciare quei muscoli e a farli riposare un po',
-
durante la meditazione seduta.
-
Quindi, se avete trovato tutti
una posizione comoda,
-
possiamo continuare
con questo esercizio,
-
ed entrare in contatto
con la nostra respirazione,
-
Alcuni di voi potrebbero essere in grado
di sentire il respiro al livello dell'addome,
-
forse potete sentire
la pancia espandersi,
-
e contrarsi...
-
altri potrebbero trovare più facile
seguire il respiro al livello del naso,
-
aria leggermente fresca
entrare nelle nostre narici,
-
e aria leggermente
più calda uscire fuori,
-
Qui a Plum Village il nostro
Maestro ci ha sempre insegnato
-
a lasciare che il respiro
segua il suo corso naturale,
-
lasciare che sia
breve, se è breve,
-
o se è un po' irregolare...
-
e accompagnare il nostro respiro
con l'energia della consapevolezza.
-
Potreste essere consapevoli del vostro respiro
al livello di tutta la parte superiore del corpo,
-
quindi potreste
sentire il petto aprirsi,
-
i polmoni espandersi,
-
con l'inspirazione,
-
e rilassarsi dolcemente
con l'espirazione.
-
Per noi, uno dei modi più profondi per
riposare la mente e riposare il corpo
-
è accompagnare il nostro
respiro in questo modo
-
e "arrivare" nel nostro corpo.
-
Sono arrivato...
-
sono a casa.
-
Con il mio corpo...
-
così come è
in questo momento.
-
Potremmo essere esausti,
-
potremmo avvertire pesantezza,
-
potremmo sentire della tensione.
-
Seguendo la nostra
inspirazione, ed espirazione,
-
lasciamo che il nostro
corpo sia così com'è.
-
Grazie mille.
-
Abbiamo iniziato a introdurre alcuni degli
elementi fondamentali della nostra settimana insieme,
-
e sentirete parlare molto della respirazione
e del nostro corpo nei prossimi giorni.
-
Grazie mille Sorella
Trai Nghiem. Grazie.
-
Come avrete sentito, c'era una bellissima
energia collettiva di consapevolezza
-
e di quiete, e di concentrazione.
-
Quindi, uno degli elementi che
sperimenteremo questa settimana
-
è la Pratica collettiva,
la Pratica comunitaria.
-
Sono sicura che molti
di voi conducono già
-
una pratica di meditazione a casa,
o una pratica di consapevolezza a casa,
-
ed è davvero un piacere
essere in ritiro
-
con una grande comunità di altre persone
per generare questa energia insieme,
-
e così quando riposiamo,
quando ci rilassiamo,
-
in un certo modo ci
sincronizziamo anche con il gruppo.
-
E poi, magari, se c'è un momento in cui
ci sentiamo un po' irrequieti o un po' pesanti,
-
semplicemente possiamo lasciarci andare,
in seno alla comunità calma, solida, fresca,
-
e questo è qualcosa che ci offriremo
l'un l'altro questa settimana,
-
quel supporto collettivo nella
nostra energia di consapevolezza.
-
L'altra cosa che sono sicura avrete
notato mentre respiravamo insieme,
-
è la qualità del Silenzio.
-
Penso che tutti noi
siamo sovrastimolati
-
e assetati di silenzio,
-
ma forse anche,
se siete come me,
-
a volte anche un po' in apprensione per il silenzio perché
poi possiamo sentire meglio cosa succede intorno a noi.
-
Questa settimana vorremmo
offrirvi il dono del Silenzio,
-
del Silenzio collettivo,
-
di quello che noi
chiamiamo Nobile Silenzio,
-
che è la parola del nostro Monastero per indicare
un silenzio che ha una qualità veramente sacra,
-
non è il silenzio pesante di quando, in una
riunione, qualcosa è andato storto,
-
e all'improvviso tutti tacciono, e forse abbiamo
paura che qualcuno possa esplodere,
-
questo è un silenzio molto sacro, che porta con sé
l'energia della pace, e della curiosità, e della compassione.
-
Quindi, abbiamo fatto
il primo coraggioso passo
-
di co-decidere, di co-creare
un'energia del Silenzio.
-
Dalla fine di ogni attività serale,
-
fino al mattino successivo,
-
intorno alle 11:00,
o alle 11:15,
-
dopo che avremo finito
le sessioni in questa Sala.
-
E questo ci permetterà
di ascoltare noi stessi,
-
per regalarci un momento di riposo,
-
per non sentire alcuna pressione
sociale di chiacchierare o parlare.
-
È anche un invito all'ascolto
-
di Madre Terra,
-
per ascoltare il mondo naturale,
-
il canto degli uccelli mattutini,
-
il vento tra gli alberi,
-
il brusìo degli insetti, o
lo scricchiolio delle foglie sotto i piedi,
-
il silenzio ci aiuterà ad entrare
davvero in contatto con la natura.
-
E forse avrete già avuto l'intenzione
di entrare in contatto con la Natura,
-
ma qui vorremmo offrirvi quel dono profondo,
così ogni giorno ne avremo il tempo e l'opportunità.
-
E per noi il Nobile Silenzio è ancora più delizioso
quando è anche libero dagli schermi,
-
quindi è anche
un silenzio interiore,
-
dove scegliamo di stare con il nostro respiro,
con il nostro corpo e con il mondo naturale.
-
Quindi vi invitiamo a provare,
almeno per una mattina,
-
a non usare quel tempo per controllare la posta elettronica,
o a dedicarvi alle cose che avete in sospeso,
-
e che si avvicinano ad una scadenza,
-
ma vedere se potete osare di scegliere
di passare un po' di tempo tranquillo.
-
Avrete bisogno
di organizzarvi un po',
-
magari per attivare la
risposta automatica alle e-mail,
-
oppure avvisare i
familiari e gli amici.
-
Fratello Pháp Hữu vi spiegherà
meglio come gestire i vostri dispositivi.
-
Per esempio, potreste decidere
un paio di momenti nella giornata
-
in cui controllare i messaggi,
solo per 5 o 10 minuti.
-
Forse... dopo la fine
della sessione mattutina,
-
e prima dell'inizio
della sessione serale.
-
Quello potrebbe essere un modo, e so che è stato
molto utile per le persone nei nostri ultimi Ritiri.
-
Quindi questo è un invito a vedere se possiamo
davvero darci quella libertà di arrivare
-
pienamente, e di aprire
le nostre orecchie al silenzio.
-
Così da godere...
Ah! Sì,
-
Uno dei modi in cui
-
possiamo integrare l'energia del silenzio
e della presenza nella nostra giornata,
-
è l'ascolto delle diverse
campane del Monastero.
-
Abbiamo la Campana qui
nella Sala di Meditazione,
-
poi forse avrete sentito un'altra
campana, prima di questa sessione,
-
suonare 10 volte, noi la chiamiamo
la Campana delle Attività,
-
poi c'è il rintocco dell'orologio
nella Sala da pranzo,
-
forse l'avrete sentito stasera,
-
forse c'era troppo rumore
e non lo avete sentito bene,
-
ma c'è una campana nella Sala da pranzo,
un orologio con i rintocchi,
-
e a volte sentirete anche
le campane della chiesa,
-
sulla collina, suonare
mezzogiorno e alle 19:00.
-
Per noi il suono della Campana
è la voce del Risveglio,
-
noi diciamo la voce del Buddha,
ma anche la voce del Risveglio,
-
che ci richiama
alla nostra vera Casa.
-
Quindi, qui nel Monastero,
noi noi ci sforziamo di fare questo,
-
quando sentiamo la campana, di interrompere
qualunque cosa stiamo facendo,
-
di interrompere qualsiasi conversazione,
-
e ci prendiamo una
pausa, ci fermiamo,
-
ci concentriamo sulla
nostra respirazione,
-
e ci offriamo una sorta di sorriso
gentile, un sorriso interiore,
-
per alleviare il momento e assaporare il fatto che
non c'è niente da fare e nessun posto dove andare
-
per i 45 secondi, o minuto
e mezzo, o qualunque sia il tempo
-
del suono della campana.
-
Non che la Campana
sia un ordine autoritario,
-
non è come nei film: "Fermi tutti!
Che nessuno si muova!"
-
No, la Campana
non funziona così,
-
è come... per me il punto di
svolta è stato quando ho capito
-
che la Campana era ciò
che avrei voluto che fosse.
-
Perciò, per ognuno di noi la Campana
potrebbe significare qualcosa di diverso.
-
E quando ho capito che
la campana veniva dalla Terra,
-
perché tutti i metalli che compongono
queste campane derivano dalla Terra,
-
quindi è la Terra che suona
e che mi richiama a Casa,
-
e che mi ricorda che sono parte
di qualcosa di molto più grande,
-
quando io mi fermo e
ascolto il suono della Campana,
-
sento la voce del Pianeta,
e anche la voce del Cosmo,
-
ed è una sensazione
molto speciale per me,
-
ed è bellissimo
fermarmi ad ascoltarla.
-
Ma forse la vostra Campana è di tipo diverso,
e forse invita in voi un tipo di esperienza diversa.
-
Quindi, questo può aiutarci.
-
Potremmo essere molto presi dalle conversazioni,
soprattutto nel bel mezzo della nostra giornata,
-
e ogni volta che sentiamo
quella campana, quello è un invito
-
a fermarci, per godere del
silenzio insieme, come comunità,
-
per allentare un po' la tensione,
-
per poi riprendere da dove avevamo
interrotto ma, si spera, un po' cambiati.
-
Grazie.
-
Grazie Sorella.
-
Cari amici, tutto qui
è un invito, ed è reale,
-
devo confessare che, essendo un monaco,
io ho iniziato 21 anni fa,
-
quindi Internet e i dispositivi elettronici
non erano ancora usati nel Monastero,
-
ma il Monastero è anche parte del mondo,
quindi l'aumento della tecnologia
-
ha fatto sì che questi facessero
gradualmente la loro apparizione.
-
Così anche io sono
diventato dipendente dal telefono,
-
e dagli altri dispositivi,
-
un po' me ne vergogno,
-
ma è la realtà, e riconosco che
anche questo fa parte del mondo,
-
soprattutto in un posto
come questa Comunità,
-
in cui tutti ci rapportiamo
e ci riflettiamo a vicenda,
-
io dico sempre così che stiamo co-creando
questo spazio e questo ritiro insieme.
-
Quindi l'invito è anche
-
quando avete bisogno
di usare il telefono,
-
per favore fatelo nelle vostre
camere, o in un luogo appartato,
-
ma non nelle Sale o
negli altri spazi pubblici,
-
perché creerebbe
un effetto domino,
-
è successo anche a me,
-
"se gli altri lo fanno,
allora posso farlo anche io".
-
E questo significa riconoscere ed essere consapevoli
del modo in cui ci sosteniamo e influenziamo a vicenda,
-
e anche come ci
cambiamo a vicenda.
-
Quindi, questo è un invito,
-
e, collettivamente, io sto ancora
imparando a cambiare quell'abitudine in me,
-
e a riflettere sul perché sono sempre
alla ricerca di qualcosa, da cosa sto scappando,
-
o verso cosa sto correndo.
-
E la Campana
mi ricorda di rallentare.
-
Una cosa che vorremmo offrirvi,
-
è un'opportunità per tutti voi
di passare dalla quinta marcia,
-
alla quarta, e poi alla terza,
e poi alla seconda se possibile.
-
Il nostro Maestro diceva:
"Camminare sulla Terra è già un miracolo".
-
e questa è una sfida
che lui ha lanciato a tutti noi studenti,
-
potremmo avere l'opportunità di essere connessi
24 ore al giorno, di muoverci, di vedere,
-
ma dimentichiamo chi siamo.
-
Quindi rallentare ci aiuta a
essere più presenti, a essere più vivi,
-
Quindi questo è un invito.
-
E non c'è perfezione nella pratica.
-
Quando io ho inziato,
ero molto severo con me stesso,
-
volevo essere
il monaco perfetto,
-
qualsiasi cosa
questo significasse.
-
Ma più mi sforzavo di esserlo,
più mi arrabbiavo con me stesso.
-
Ma quando ho capito che...
-
"Ok, voglio essere clemente
verso i miei modi di fare:
-
Oh, sto correndo troppo. Rallenterò."
-
Ma poi, dopo pochi passi,
stavo correndo di nuovo?
-
"Oh, Pháp Hữu, rallenta!"
-
Così, ogni volta, rallentare
significava sorridere per me,
-
voleva dire: "Ti vedo,
mia abitudine a correre".
-
Quindi, anche
questo è un invito
-
a rallentare, sia
individualmente che collettivamente.
-
Abbiamo una meravigliosa
squadra di volontari, che sono venuti
-
per cucinare cibo delizioso, cibo
vegano, per noi in questo ritiro.
-
Per noi anche mangiare
è una gioia e una meditazione,
-
è un'opportunità per connettersi davvero
alle meraviglie della vita che sono presenti per noi.
-
Il nostro Maestro
ha scritto in una calligrafia:
-
"Il pane nella mia mano
è il corpo dell'intero Cosmo".
-
Quando l'ho letto per la
prima volta non l'ho capito,
-
ma, più vado avanti e più riesco
a vedere che quella interconnessione
-
è reale, e riesco a sperimentarla
-
almeno tre volte al giorno,
e molte volte me ne dimentico,
-
ma quando mi ricordo
di connettermi con il cibo,
-
si manifesta anche della gratitudine,
-
e il cibo così sembra
ancora più buono.
-
Quando ero un novizio,
-
il mio Mentore mi ha insegnato che,
dopo aver portato il primo boccone
-
alla bocca,
-
poi bisogna mettere il cucchiaio giù, perché
altrimenti si pensa già a quello successivo.
-
Quindi, anche questo è un invito,
-
mangiare è anche
un'opportunità per rallentare.
-
Lo so, molte volte mangiamo
per socializzare, per connetterci,
-
anche io l'ho fatto, ma ogni volta
che mi trovo in quella situazione
-
finisce che non mangio, perché non riesco
a mangiare e parlare allo stesso tempo,
-
almeno non con gioia.
-
Quindi, qui abbiamo
davvero l'opportunità
-
di connetterci al cibo, anche per una frazione
di secondo, e riconoscerlo: questa è farina d'avena,
-
questi sono broccoli, questo è riso,
-
e semplicemente concedersi
il tempo masticare.
-
Non è un miracolo che
non ci mordiamo mai la lingua?
-
La nostra lingua spinge consapevolmente il cibo
in modo che possiamo gustarlo e poi digerirlo.
-
E questi piccoli momenti
diventano momenti in cui ti senti vivo.
-
Avrete notato che nella nostra
pratica ci inchiniamo molto,
-
ma anche quello
ha un significato.
-
Quando uniamo le nostre mani,
-
quello rappresenta il
corpo e la mente insieme.
-
Quindi quando
mi inchino verso di voi
-
mi inchino con
tutta la mia presenza.
-
Ma è anche la connessione
che sento con me stesso,
-
con il posto in cui mi trovo,
con gli antenati della Terra,
-
con gli antenati spirituali
e gli antenati genetici
-
io faccio parte di quella discendenza,
-
quindi quando uniamo le nostre mani
e ci inchiniamo, ecco cosa rappresenta.
-
E vedrete che, nella nostra tradizione,
noi impariamo ad avere gratitudine
-
verso tutte le cose
che ci sostengono.
-
Anche quando ci
sediamo sul cuscino,
-
prima ci inchiniamo
di fronte ad esso.
-
All'inizio non capivo,
e me ne chiedevo il perché,
-
poi ho capito: "Oh, è perché
sostiene la mia seduta,
-
quindi c'è questa gratitudine, e non dò
per scontato nemmeno lo spazio in cui mi trovo.
-
Se non siete a vostro agio quando ci inchiniamo a voi,
non dovete per forza inchinarvi anche voi,
-
potete semplicemente mettere la
mano sul cuore, o qualsiasi altro gesto,
-
ma questa è una pratica che facciamo e che
ci aiuta anche a stare con i piedi per terra.
-
Di tanto in tanto si può dimenticare,
ma anche solo le due mani giunte
-
è anche un promemoria a se stessi
per riportare la Mente a casa, nel corpo.
-
La mia mente è come una stazione radio,
che corre sempre verso il futuro o poi rievoca il passato,
-
e devo coltivarla per essere presente qui,
per essere vivo, anche per portare il passato qui,
-
e sapere che qui è dove sto
progettando e creando il futuro,
-
e non perdermi in esso.
-
Cari amici, grazie mille
per la vostra attenzione,
-
per quest'ora. Sappiamo
che siete molto stanchi
-
ma ci state comunque dando
il 110% della vostra concentrazione,
-
Vorremmo quindi concludere
questa sessione,
-
e ora ascoltiamo tre suoni
della campana insieme,
-
e collettivamente
torniamo al nostro respiro.
-
Accettatelo per ciò che è: se è lungo, lasciate che
sia lungo, se è breve, lasciate che sia breve,
-
e identificatevi con esso, e state
con il respiro, mentre inspirate
-
e quando espirate.
-
Sottotitoli: La Stele di Rosetta
www.youtube.com/@marioleonardi3891