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Rania Antonopoulos - Rispondere alla crisi dell'occupazione in Grecia

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    Innanzitutto vorrei ringraziare Rohan
    e Raul per avermi invitato qui.
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    Ed avermi dato la possibilità di parlarvi,
  • 0:10 - 0:15
    questa volta, non dei temi
  • 0:15 - 0:20
    simili a quelli di cui ho trattato
    negli ultimi 15 anni, ovvero
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    la parità di genere. Piuttosto,
    oggi mi concentrerò
  • 0:26 - 0:30
    sulla disoccupazione e riprenderò,
  • 0:30 - 0:33
    e continuerò, come vedrete,
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    quello che l’ultimo relatore ha esposto.
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    Semplicemente focalizzerò la vostra
    attenzione e la nostra discussione
  • 0:41 - 0:45
    sul caso della Grecia.
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    Ok. Lasciatemi iniziare con un poco di
    background. Sono sicura che tutti voi abbiate
  • 0:50 - 0:53
    letto sui giornali, da
  • 0:53 - 0:58
    qualche anno a questa parte, cosa è accaduto
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    nei cinque paesi europei, compresa la Grecia.
  • 1:01 - 1:05
    Quelli a cui mi riferisco sono Italia, Spagna
  • 1:05 - 1:08
    Portogallo, Irlanda e
  • 1:08 - 1:12
    Grecia. Lasciatemi iniziare,
  • 1:12 - 1:15
    quindi, con tre
  • 1:15 - 1:19
    slide che vi sintetizzeranno
  • 1:19 - 1:22
    quanto accaduto in Grecia
    e vi faranno comprendere un poco
  • 1:22 - 1:24
    il contesto, prima di cominciare a
  • 1:24 - 1:28
    trattare il problema della disoccupazione
    e di come poterla affrontare oggi
  • 1:28 - 1:31
    in Grecia. Alla fine del 2009,
  • 1:31 - 1:35
    Inizio del 2010,
  • 1:35 - 1:39
    la Grecia si trova in una situazione in cui
  • 1:39 - 1:43
    Il deficit, ovvero la differenza annuale tra
  • 1:43 - 1:47
    le tasse riscosse e la cifra
  • 1:47 - 1:49
    che il governo spende, era
  • 1:49 - 1:50
    grosso modo
  • 1:50 - 1:56
    il 16%. E il debito accumulato a
    quel momento era il 125% del PIL.
  • 1:56 - 2:00
    E questo in realtà costituiva
    una violazione
  • 2:00 - 2:04
    di un trattato che tutti i paesi
    appartenenti all’Eurozona,
  • 2:04 - 2:10
    che usano l'Euro, devono ratificare
    per poter diventare membri
  • 2:10 - 2:11
    dell'Eurozona.
  • 2:11 - 2:15
    Ed il Trattato di Maastricht,
    che ratificano quando
  • 2:15 - 2:19
    diventano membri dell'Eurozona, prevede che
  • 2:19 - 2:22
    il loro debito pubblico non possa
    eccedere il 60% del PIL.
  • 2:22 - 2:27
    E che il loro deficit annuale non possa
    superare la soglia del 3% del PIL.
  • 2:27 - 2:30
    Quindi la Grecia era
  • 2:30 - 2:33
    in netta violazione di queste regole.
  • 2:33 - 2:37
    Ma vorrei chiedervi di osservare
  • 2:37 - 2:40
    le tre frecce che vediamo in questo grafico,
  • 2:40 - 2:46
    come potete osservare il divario
    tra la linea rossa e quella blu,
    dove la linea rossa è la spesa totale,
  • 2:46 - 2:49
    e quella blu rappresenta le entrate totali,
  • 2:49 - 2:55
    c'è, ma è piuttosto piccolo
    prima dell'ultimo trimestre
  • 2:55 - 2:56
    del 2007.
  • 2:56 - 2:59
    Che è quando la crisi dei mutui subprime
  • 2:59 - 3:02
    esplode negli Stati Uniti e comincia
  • 3:02 - 3:09
    a diffondersi in tutto il mondo.
    Da notare che tra la fine del 2007
  • 3:09 - 3:13
    ed il 2008 c'è un divario tra le due linee,
  • 3:13 - 3:19
    che, chiaramente, è difficile da
    sostenere per un lungo periodo.
  • 3:19 - 3:22
    Ma quando poi arriva il 2009,
  • 3:22 - 3:27
    le cose peggiorano bruscamente,
    in Grecia la spesa totale
  • 3:27 - 3:28
    non cambia molto,
  • 3:28 - 3:32
    (rappresentata dalla linea rossa)
    è la linea blu a scendere.
  • 3:32 - 3:35
    E questo cosa significa?
    Significa che si ha a che fare
  • 3:35 - 3:40
    con un'economia in recessione,
    un'economia che sta producendo meno,
  • 3:40 - 3:44
    assumendo meno, per via della crisi
    e per questo si hanno
  • 3:44 - 3:45
    meno entrate per
  • 3:45 - 3:50
    il governo. E quindi il divario fra
    spesa ed entrate cresce.
  • 3:50 - 3:54
    Ed è in queste circostanze che nel 2009
  • 3:54 - 3:57
    la Grecia non è in grado di
  • 3:57 - 4:00
    onorare il suo debito
  • 4:00 - 4:04
    una difficoltà che si aggiunge
  • 4:04 - 4:07
    agli obblighi in essere. E quindi
  • 4:07 - 4:11
    il governo che era stato eletto
  • 4:11 - 4:16
    allora, nel 2009,
  • 4:16 - 4:21
    decise che i prestiti dovevano
    essere contratti e garantiti
  • 4:21 - 4:22
    dalla Troika.
  • 4:22 - 4:27
    Che è composta dalla Commissione Europa
    la Banca Centrale Europea ed il
  • 4:27 - 4:27
    Fondo Monetario Internazionale.
  • 4:27 - 4:31
    Ora, sono abbastanza sicura
    che voi tutti sappiate
  • 4:31 - 4:35
    che l'America Latina negli anni '80
  • 4:35 - 4:38
    ha attraversato un sacco di
    problemi finanziari simili
  • 4:38 - 4:43
    e che anche loro dovettero essere salvati.
  • 4:43 - 4:47
    Grazie a questi pacchetti
  • 4:47 - 4:51
    di fondi che ricevettero,
    anche loro firmarono dei
  • 4:51 - 4:55
    memorandum con gli accordi
    per poter ricevere
  • 4:55 - 4:59
    quei prestiti. L'intera idea, d’allora,
  • 4:59 - 5:02
    è esattamente la stessa idea applicata
  • 5:02 - 5:06
    in Grecia, e recentemente in
    altri paesi, è quella che
  • 5:06 - 5:11
    se stai ricevendo un prestito, la
    principale preoccupazione del prestatore
  • 5:11 - 5:14
    è quella di assicurarsi che tu
    sia in grado di restituirlo
  • 5:14 - 5:19
    Ed è per poter garantire tale restituzione
    che qualche ‘consiglio’ supervisore
  • 5:19 - 5:23
    si assicurerà che le tue politiche
    macroeconomiche ed il modo in cui
  • 5:23 - 5:25
    gestisci l'economia siano tali
  • 5:25 - 5:28
    da permetterti di avere un surplus.
  • 5:28 - 5:31
    Ovvero che riscuoterai più
    tasse di quanto tu spenda,
  • 5:31 - 5:36
    per poter essere in grado di
    far fronte a tali pagamenti.
    Ma se ci pensate per un attimo
  • 5:36 - 5:40
    si può raggiungere tutto questo
    in due modi differenti:
  • 5:40 - 5:43
    uno è quello che l'economia
    cresca velocemente, e di molto,
  • 5:43 - 5:47
    in quel caso le vostre entrate
    saranno abbondanti
  • 5:47 - 5:52
    da poter spendere per le vostre esigenze
    interne ed avere a sufficienza
  • 5:52 - 5:56
    da poter pagare i tuoi debitori.
    L'altro modo per poterlo
  • 5:56 - 6:00
    ottenere è quello di tagliare la spesa.
  • 6:00 - 6:04
    La spesa pubblica. Potresti
    incassare la stessa cifra
  • 6:04 - 6:07
    di entrate, ma ora non lo
    spenderesti per esigenze di base.
  • 6:07 - 6:13
    Quello che faresti sarebbe ridurre la
    spesa su Sanità, Educazione, Trasporti.
  • 6:13 - 6:17
    Licenzieresti i tuoi dipendenti pubblici,
  • 6:17 - 6:21
    letteralmente. Ne ridurresti il salario.
    Di quanto?
  • 6:21 - 6:25
    Del 10%, del 15%, del 20%!
    Pensioni? Le smetteresti di pagare.
  • 6:25 - 6:28
    Smetteresti di pagare pensioni,
    e le ridurresti del
  • 6:28 - 6:31
    30-40%, e contemporaneamente
  • 6:31 - 6:35
    aumenteresti la tassazione.
  • 6:35 - 6:38
    Finendo quindi per avere un surplus primario,
    quel surplus che ti consentirebbe
  • 6:38 - 6:40
    di pagare (i debiti), ma nello stesso tempo
  • 6:40 - 6:45
    avresti ucciso l'economia e il popolo.
    E questo, è esattamente quello che
  • 6:45 - 6:48
    sta succedendo in Grecia, ed è quello che
    vi sto mostrando qui, nel secondo grafico.
  • 6:48 - 6:51
    Dove potete vedere
  • 6:51 - 6:56
    Spesa Pubblica, Reddito Disponibile
    e Spesa di Consumo
  • 6:56 - 6:59
    che si riducono, entrando
    in territorio negativo.
  • 6:59 - 7:03
    Sopratutto, a partire dal 2010 e
    nello stesso anno con un primo picco.
  • 7:03 - 7:07
    Perché fu allora che firmammo
  • 7:07 - 7:12
    il primo pacchetto di salvataggio.
    Così la Grecia ha, in quel momento,
  • 7:12 - 7:14
    preso in prestito 250 miliardi (di €)
  • 7:14 - 7:17
    per poter poter di
    rifinanziare il suo debito.
  • 7:17 - 7:22
    Ed essenzialmente ha intrapreso
    il percorso che ho descritto finora.
  • 7:22 - 7:27
    Quelle misure di austerità basate
    sull'idea a cui ho accennato prima.
  • 7:27 - 7:31
    che questi forti tagli che
  • 7:31 - 7:37
    riducono il settore pubblico, dedicando
    sempre meno alla spesa pubblica,
  • 7:37 - 7:40
    permetterebbero di raggiungere
  • 7:40 - 7:43
    uno stato salutare all'economia del paese.
    Chiaramente questa è una cosa
  • 7:43 - 7:47
    totalmente insensata, ed una delle
    cose che sono accadute è che,
  • 7:47 - 7:50
    ne ho tre di questi andamenti nel grafico
  • 7:50 - 7:55
    nel 2008 i disoccupati in Grecia erano
  • 7:55 - 7:58
    circa
  • 7:58 - 8:03
    370 mila. Nel 2010,
  • 8:03 - 8:06
    e siamo durante il secondo
    anno della crisi in Grecia,
  • 8:06 - 8:09
    prima che arrivino l’FMI ed i prestiti,
  • 8:09 - 8:13
    abbiamo 640'000 disoccupati che sono molti,
  • 8:13 - 8:16
    ma avanzando velocemente
    di due anni e mezzo,
  • 8:16 - 8:22
    questo è il punto da cui proviene questa
    cifra, troverete 1’300'000 disoccupati.
  • 8:22 - 8:25
    La Grecia è un paese piccolo,
    10 milioni di persone.
  • 8:25 - 8:29
    La percentuale di occupati,
  • 8:29 - 8:33
    di cui parlavamo prima,
    rispetto alla popolazione
  • 8:33 - 8:37
    del 2008, diciamo che era circa il 60%.
  • 8:37 - 8:42
    Oggi è il 40%. E con il 40%
  • 8:42 - 8:45
    di tasso di occupazione,
    abbiamo una disoccupazione che
  • 8:45 - 8:48
    ha raggiunto il 27%
  • 8:48 - 8:52
    e sta andando verso il 28%.
  • 8:52 - 8:56
    Giusto a completare questa parte
    della mia esposizione
  • 8:56 - 9:01
    vi mostro due grafici che comparano
    la situazione greca con la “Grande
  • 9:01 - 9:02
    Depressione” degli Stati Uniti.
  • 9:02 - 9:06
    I grafici provengono da una pubblicazione
  • 9:06 - 9:10
    Redatta da tre miei colleghi
    del Levy Institute.
  • 9:10 - 9:13
    La linea blu rappresenta
  • 9:13 - 9:17
    la Grecia. E potete osservare
    come nel grafico a sinistra,
  • 9:17 - 9:21
    che mostra come il PIL
  • 9:21 - 9:24
    stia calando,
  • 9:24 - 9:28
    e continui a calare.
    Ma 4 anni dalla
  • 9:28 - 9:32
    “Grande Depressione”, per gli
    Stati Uniti, c'è una svolta.
  • 9:32 - 9:37
    Non in Grecia, dove continua a calare.
    E quando si guarda alla situazione
  • 9:37 - 9:40
    della disoccupazione, stessa cosa.
  • 9:40 - 9:45
    La linea nera rappresenta gli
    Stati Uniti, e mostra che
  • 9:45 - 9:48
    c'è un'inversione in termini di
    disoccupazione, con una stabilizzazione
  • 9:48 - 9:51
    intorno al 25% ed una successiva riduzione.
  • 9:51 - 9:55
    In Grecia, come vi ho già mostrato,
    la disoccupazione
  • 9:55 - 10:00
    ha già incrociato quel 25%
    ed è ora vicina al 28%,
  • 10:00 - 10:03
    e continua a crescere.
  • 10:03 - 10:07
    Quindi, quali sono ora i problemi in
    Grecia nell'ottica di disoccupazione?
  • 10:07 - 10:11
    Il problema principale è che
  • 10:11 - 10:15
    continuiamo ad avere
  • 10:15 - 10:18
    un insieme di politiche,
  • 10:18 - 10:22
    l'austerità che vi stavo descrivendo poc’anzi,
  • 10:22 - 10:25
    il ritirarsi del settore pubblico
  • 10:25 - 10:28
    riduce i salari (...)
  • 10:28 - 10:35
    nel tentativo di renderli più competitivi
    e di aumentare le esportazioni,
  • 10:35 - 10:38
    Che semplicemente non funziona.
    Fanno contrarre l'economia,
  • 10:38 - 10:42
    ma non ci stanno facendo
    uscire dalla recessione.
  • 10:42 - 10:46
    Ora la Grecia si trova in una
    situazione molto particolare,
  • 10:46 - 10:49
    gli Stati Uniti si trovano in una
    situazione decisamente diversa,
  • 10:49 - 10:54
    in circostanze molto diverse,
    poiché hanno una moneta sovrana.
  • 10:54 - 11:01
    E coloro di voi che hanno partecipato
    ai vari seminari di Modern Money Theory,
  • 11:01 - 11:04
    avranno immediatamente capito
    cosa significhi tutto questo.
  • 11:04 - 11:08
    La Grecia non ha una propria moneta,
  • 11:08 - 11:12
    non può emettere moneta.
  • 11:12 - 11:16
    Fa parte dell’Eurozona, e questo significa
    che non può determinare i suoi tassi

    178
    00:11:16,340 --> 00:11:17,350
    i suoi tassi d'interesse.
  • 11:17 - 11:21
    Non puoi stampare moneta, non puoi
  • 11:21 - 11:25
    emettere bond, devi avere prima
  • 11:25 - 11:28
    il permesso. E se il permesso non
    ti è concesso non puoi agire.
  • 11:28 - 11:31
    Quindi ratificare
  • 11:31 - 11:36
    Il trattato di Maastricht, come
    ricorderete, toglie anche la capacità di
  • 11:36 - 11:39
    attuare politiche fiscali espansive.
  • 11:39 - 11:43
    Per cui durante una recessione,
    un governo invece di
  • 11:43 - 11:47
    spendere, giustamente di più,
  • 11:47 - 11:51
    per poter riparare alla contrazione
    che avviene nel settore
  • 11:51 - 11:52
    privato,
  • 11:52 - 11:56
    non può fare nemmeno questo. Quindi non ha
    politica fiscale, non ha politica monetaria
  • 11:56 - 11:58
    e non ha una politica di tassi di cambio.
  • 11:58 - 12:03
    Quindi cosa ha? Non ha alcuno
    strumento politico. Per questo molte
  • 12:03 - 12:08
    persone hanno parlato dell'incompleta,
    della fallace architettura
  • 12:08 - 12:13
    dell'Unione Europea, e di quanto
    necessiti di un cambiamento.
  • 12:13 - 12:15
    Vorrei accennare ora ad un ulteriore
  • 12:15 - 12:18
    difetto dell'Unione Europea,
  • 12:18 - 12:22
    che se non viene affrontato non ci
    farà andare da nessuna parte in Europa.
  • 12:22 - 12:26
    Non è previsto alcun obiettivo occupazionale,
  • 12:26 - 12:29
    in nessun dei suoi paesi.
    In altre parole
  • 12:29 - 12:32
    la valutazione del successo o fallimento di un paese,
  • 12:32 - 12:37
    e quello a cui i paesi hanno aderito,
    riguarda se questi mantengano
  • 12:37 - 12:41
    o meno, sotto controllo le proprie
    entrate fiscali e la loro spesa
  • 12:41 - 12:44
    Non viene in alcun modo richiesto che
  • 12:44 - 12:47
    l'economia cresca, aumenti e che crei
  • 12:47 - 12:51
    dei posti di lavoro dignitosi.
  • 12:51 - 12:54
    Quindi manca quell'orientamento
    presente persino negli Stati Uniti,
  • 12:54 - 12:57
    come sapete la loro Banca Centrale,
    la Federal Reserve, almeno ha un duplice
  • 12:57 - 12:58
    mandato (che include l'occupazione ndt).
  • 12:58 - 13:04
    Che funzioni o meno, avere un
    Quantitative Easing dopo l’altro,
  • 13:04 - 13:06
    in termini di occupazione,
  • 13:06 - 13:11
    Questa ovviamente è una domanda, ma almeno
    c'è qualcuno alla Banca Centrale che dice:
  • 13:11 - 13:15
    "continueremo questa politica finchè
    il tasso di disoccupazione non scende del 5%".
  • 13:15 - 13:19
    In Europa non c'è sostanzialmente
  • 13:19 - 13:23
    alcuna politica che riguardi l'occupazione.
    Ma cosa abbiamo in Europa?
  • 13:23 - 13:27
    In Europa abbiamo un antiquato insieme
  • 13:27 - 13:31
    di politiche di mercato del lavoro attive.
  • 13:31 - 13:36
    Cosa intendo per antiquato?
  • 13:36 - 13:39
    Bob ne ha parlato brevemente prima,
  • 13:39 - 13:43
    se si comincia con l'idea
  • 13:43 - 13:46
    che quando c’è disoccupazione,
    c'è qualcosa di sbagliato
  • 13:46 - 13:50
    nella persona che è disoccupata. Ovvero
  • 13:50 - 13:54
    la persona che sta fornendo lavoro al
    mercato ha un qualche tipo di carenza,
  • 13:54 - 13:57
    è carente dal punto di vista
    della formazione, quindi
  • 13:57 - 14:02
    Come si combatte la povertà?
    Educandoli! Se li si istruisce,
  • 14:02 - 14:06
    avranno le giuste abilità,
    entreranno nel mercato del lavoro, e
  • 14:06 - 14:12
    otterranno un giusto salario e un lavoro.
    Ma il Professor Darity ci ha detto che
  • 14:12 - 14:16
    non è necessariamente così.
  • 14:16 - 14:19
    Adoro quando fa la comparazione tra
  • 14:19 - 14:23
    popolazioni caucasiche di colore quando
    si vanno a vedere i diversi livelli di istruzione
  • 14:23 - 14:24
    perché
  • 14:24 - 14:27
    ricordo quando insegnavo studi di genere,
  • 14:27 - 14:31
    si trovava esattamente lo stesso quadro,
    fino agli anni '90, dopodiché qualcosa
  • 14:31 - 14:35
    è cambiato. Enormi, enormi divari
    che erano allora inspiegabili
  • 14:35 - 14:41
    presumibilmente. Se è
  • 14:41 - 14:45
    L'offerta di lavoro ad essere problematica,
    cosa fai? la devi correggere.
  • 14:45 - 14:49
    Devi correggere gli individui,
    non devi correggere il mercato.
  • 14:49 - 14:50
    Non devi correggere
  • 14:50 - 14:53
    i mercati del lavoro, non devi
    pensare se sia
  • 14:53 - 14:58
    la domanda ad essere insufficiente per
    impiegare tutti, devi correggere i lavoratori.
  • 14:58 - 15:01
    E chi era più vulnerabile
  • 15:01 - 15:04
    tra i lavoratori? Nell'opinione
  • 15:04 - 15:08
    degli europei, i più
    vulnerabili sono i giovani.
  • 15:08 - 15:11
    Loro non hanno alcuna
  • 15:11 - 15:16
    esperienza magari hanno
    un buon livello di istruzione,
  • 15:16 - 15:21
    ma se c'è disoccupazione,
    dobbiamo aiutarli
  • 15:21 - 15:25
    a diventare occupabili e quindi,
  • 15:25 - 15:28
    o istruirli un pò di più oppure
  • 15:28 - 15:31
    dobbiamo permettergli di avere
  • 15:31 - 15:35
    una prima possibilità con l'azienda.
    Quindi la politica
  • 15:35 - 15:40
    statale in Svezia, in Finlandia
  • 15:40 - 15:43
    in Germania, in ogni singolo
    paese in Europa
  • 15:43 - 15:47
    si è concentrata su due cose
    quando parlavano
  • 15:47 - 15:50
    di gestire la disoccupazione;
  • 15:50 - 15:54
    Una è aumentare le capacità dei lavoratori
  • 15:54 - 15:58
    L'altra è aumentare la capacità
    di essere imprenditore.
  • 15:58 - 16:01
    C’è qualcosa di sbagliato in questo?
    No!
  • 16:01 - 16:05
    Questo è applicabile a qualcuno,
    assolutamente, questa è la via
  • 16:05 - 16:07
    per un segmento di popolazione.
  • 16:07 - 16:13
    Ma non per tutti. Ci sono altri
    problemi che hanno a che fare
  • 16:13 - 16:16
    con la domanda di lavoro. Quindi,
  • 16:16 - 16:20
    in una situazione come quella
    che stiamo affrontando,
  • 16:20 - 16:23
    ora in Grecia, e quello che vi sto mostrando qui,
  • 16:23 - 16:27
    è il tasso di disoccupazione, se
    potete guardare la
  • 16:27 - 16:33
    prima colonna, che rappresenta il 2008,
    e la colonna successiva
  • 16:33 - 16:36
    che vi mostra la disoccupazione,
  • 16:36 - 16:39
    nel secondo trimestre del 2013.
  • 16:39 - 16:43
    Quello che notereste,
    in realtà, se andaste
  • 16:43 - 16:46
    ad osservare tutti questi tassi,
  • 16:46 - 16:51
    è che ogni singolo paese,
    ad eccezione della Germania
  • 16:51 - 16:54
    ha visto crescere la propria disoccupazione.
  • 16:54 - 16:57
    Compresi chiaramente i cinque
  • 16:57 - 17:00
    paesi più duramente colpiti:
  • 17:00 - 17:04
    Irlanda, Grecia, Spagna, ecc.
  • 17:04 - 17:07
    Ma quello che è importante rilevare
  • 17:07 - 17:12
    È che ci sono paesi come la Bulgaria,
  • 17:12 - 17:16
    la Lituania che in termini
    delle loro finanze,
  • 17:16 - 17:20
    ed in termini della loro capacità
    di pagare il debito estero,
    se la cavano piuttosto bene,
  • 17:20 - 17:22
    in effetti hanno del surplus.
  • 17:22 - 17:26
    Ciò non li ha protetti dalla
    disoccupazione, poiché
  • 17:26 - 17:29
    il motivo per cui si aveva disoccupazione
  • 17:29 - 17:34
    Era che i mercati in generale si
    stavano contraendo, così come
    la domanda, globalmente.
  • 17:34 - 17:40
    Il tasso di crescita globale stava
    riducendosi ovviamente.
    Perchè c’è un problema con la domanda?
  • 17:40 - 17:44
    E si ha a che fare con una
    disoccupazione del 27% In Grecia?
  • 17:44 - 17:48
    Per via della carenza di domanda di lavoro.
  • 17:48 - 17:51
    La soluzione che viene offerta è l'occupabilità.
  • 17:51 - 17:55
    Quindi che cosa fanno? Danno
    proprio borse di studio,
  • 17:55 - 17:58
    per un equivalente di 300 dollari al mese,
  • 17:58 - 18:01
    a qualcuno perché vada ad
  • 18:01 - 18:06
    un corso di formazione per
    un mese o due, e ci sono
  • 18:06 - 18:09
    studi su studi che dimostrano che
  • 18:09 - 18:15
    l’impiegabilità non dura a lungo
    Si trova lavoro finché dura la formazione
  • 18:15 - 18:20
    Una volta che termina, non c’è nulla
    da fare. Una parola a proposito
  • 18:20 - 18:25
    della disoccupazione
  • 18:25 - 18:28
    giovanile,
  • 18:28 - 18:32
    e poi prenderò i prossimi tre minuti
  • 18:32 - 18:36
    per dirvi cosa stiamo facendo in Grecia.
    Fate attenzione.
  • 18:36 - 18:39
    E mi riferisco sia ai miei colleghi qui,
  • 18:39 - 18:42
    che a chiunque altro.
    La disoccupazione giovanile
  • 18:42 - 18:47
    è molto alta in Grecia, come è stato
    accennato oggi è al 60%.
  • 18:47 - 18:50
    Quindi qui avete la disoccupazione
    giovanile: dai 15 ai 24 anni,
  • 18:50 - 18:54
    per tutti questi paesi, è la linea
    blu. Potete chiaramente vedere
  • 18:54 - 18:57
    i tassi di disoccupazione sono
    molto più alti rispetto ai
  • 18:57 - 19:01
    tassi di disoccupazione del resto
    della popolazione, dai 25 ai 64 anni.
  • 19:01 - 19:08
    Ma notate cosa accade se se
    si guarda un altro indice.
  • 19:09 - 19:12
    Ok. Queste sono le quote
    dei disoccupati per età.
  • 19:12 - 19:17
    Quindi in Grecia oggi abbiamo
  • 19:17 - 19:20
    1’300'000 persone disoccupate,
  • 19:20 - 19:25
    e quello che mi sto chiedendo qui
    è, quanti tra loro sono giovani?
  • 19:25 - 19:29
    Qual'è la loro quota nella
    disoccupazione greca?
  • 19:29 - 19:33
    173'000 su 1'300'000 persone.
  • 19:33 - 19:38
    I giovani sono 173'000!
    Non stanno affrontando il problema?
  • 19:38 - 19:43
    Assolutamente sì! Ma è qui l'ipocrisia.
    Nell'ultimo anno ci sono stati
  • 19:43 - 19:47
    in Europa, cinque incontri, tra i leader,
  • 19:47 - 19:50
    per capire come potessero rispondere
    alla disoccupazione in Europa,
    e tutto quello di cui hanno
  • 19:50 - 19:52
    parlato è stato: la disoccupazione giovanile.
  • 19:52 - 19:55
    E se sono usciti con budget ridicoli,
  • 19:55 - 20:00
    per finanziare progetti, come quello
    di cui vi stavo parlando, che avrebbero affrontato
  • 20:00 - 20:03
    l'aumento di disoccupazione per i 173'000!
  • 20:03 - 20:07
    ed avrebbero lasciato l’altro milione
    di persone senza alcuna risposta,
  • 20:07 - 20:11
    essenzialmente, dunque qui c'è
    un tipo differente di retorica
  • 20:11 - 20:14
    sulla disoccupazione giovanile
    di cui penso dobbiamo essere
  • 20:14 - 20:18
    Consapevoli. Ok, quindi ora, devo
  • 20:18 - 20:22
    andare molto veloce e dirvi che
  • 20:22 - 20:27
    spero mi facciate qualche domanda,
  • 20:27 - 20:30
    poichè vi incuriosirò
  • 20:30 - 20:34
    su quello di cui andrò a dire nei prossimi
  • 20:34 - 20:38
    3 minuti che ho a disposizione.
  • 20:38 - 20:42
    Ok. Il Levy Institute è famoso
  • 20:42 - 20:46
    per una persona, anche per molte
  • 20:46 - 20:50
    persone che ne sono state ricercatori interni,
    ma uno di loro era chiamato Minsky.
  • 20:50 - 20:55
    Hyman Minsky. Trattò della fragilità dei mercati
    finanziari ed è da qui che proviene
  • 20:55 - 20:56
    il "Momento di Minsky"
  • 20:56 - 20:59
    che avete tutti visto e di cui
    avete sentito parlare,
  • 20:59 - 21:03
    ma trattò anche della politica
    del datore di lavoro di ultima istanza,
  • 21:03 - 21:07
    che è una politica di stabilizzazione,
  • 21:07 - 21:11
    di cui abbiamo sentito prima:
    uno stabilizzatore Automatico.
  • 21:11 - 21:15
    È chiamata politica di Lavoro Garantito,
    di Impiego Garantito
  • 21:15 - 21:15
    e
  • 21:15 - 21:19
    di nuovo sono molto grata al mio collega,
  • 21:19 - 21:24
    professor Darity, poiché ha già
    spiegato abbastanza di cosa si tratta.
  • 21:24 - 21:28
    Quello che voglio fare nel prossimo minuto
  • 21:28 - 21:31
    che penso di avere è
  • 21:31 - 21:36
    dirvi che nel 2010 il Levy Institute parlò
  • 21:36 - 21:39
    con Louka Katseli, che era Ministro...
  • 21:39 - 21:44
    ricordate Louka, che all'epoca
    era Ministro del Lavoro.
  • 21:44 - 21:48
    Ancora non era stato firmato nessun accordo,
    nessun memorandum, ma eravamo già
  • 21:48 - 21:49
    in recessione,
  • 21:49 - 21:53
    così parlammo con Louka insieme
    ai sindacati, necessari in
  • 21:53 - 21:54
    questo tipo di accordi,
  • 21:54 - 22:00
    ed un accordo fu raggiunto nel 2010, prima
    della firma del memorandum,
  • 22:00 - 22:02
    che prevedeva la necessità di
    un Piano di Lavoro Garantito.
  • 22:02 - 22:07
    E lei disse: "Non abbiamo molti soldi"
    ma quello che è rimasto
  • 22:07 - 22:08
    fino alla fine dell'anno
  • 22:08 - 22:11
    lo utilizziamo per avviare un
    programma per 55'000 persone.
  • 22:11 - 22:16
    E lo avviarono! E nei termini del progetto,
  • 22:16 - 22:19
    come andava propriamente svolto,
  • 22:19 - 22:23
    alcuni di noi, compresa me stessa,
    hanno lavorato in Sudafrica, Messico,
  • 22:23 - 22:27
    in India, nei loro programmi di cui
  • 22:27 - 22:30
    abbiamo parlato prima,
    o almeno accennato prima
  • 22:30 - 22:34
    ed quindi avevamo una certa esperienza.
    Ad ogni modo lo avviammo.
  • 22:34 - 22:38
    Poi quello che accadde fu l'arrivo
    delle misure di austerità e del salvataggio,
  • 22:38 - 22:43
    devastarono l'economia. Devastarono
    ovviamente il mercato del lavoro,
  • 22:43 - 22:47
    e continuarono con il piano per i 55'000
    all’anno. Quindi noi
  • 22:47 - 22:50
    abbiamo detto ovviamente
  • 22:50 - 22:53
    che UNO, l'austerità deve fermarsi,
  • 22:53 - 22:57
    e che SECONDARIAMENTE in Grecia
  • 22:57 - 23:00
    deve essere istituito un imponente
    piano di reinvestimento e ricostruzione,
  • 23:00 - 23:04
    altrimenti non usciremo da questa situazione.
  • 23:04 - 23:07
    Abbiamo a che fare con suicidi,
  • 23:07 - 23:11
    con il problema dei senza tetto,
    con fenomeni a cui non avremmo mai
  • 23:11 - 23:11
    immaginato di assistere.
  • 23:11 - 23:15
    Niente acqua, nessun servizio igienico,
    niente riscaldamento,
  • 23:15 - 23:18
    nel vero senso della parola!
  • 23:18 - 23:23
    Ed ora stanno esplorando l'opportunità
    che potrebbe esserci di
  • 23:23 - 23:25
    cambiare il governo.
  • 23:25 - 23:30
    Che questo governo cadrà,
    poiché continua ad insistere con
  • 23:30 - 23:32
    Le stesse politiche e che un
  • 23:32 - 23:35
    governo più informato e progressista
  • 23:35 - 23:40
    prenderà il potere. Quello che abbiamo fatto
  • 23:40 - 23:43
    di conseguenza, dato il dialogo avviato
  • 23:43 - 23:47
    con vari
  • 23:47 - 23:51
    collegi elettorali in Grecia,
    è la creazione
  • 23:51 - 23:56
    di un programma per 250'000
  • 23:56 - 23:59
    o 550'000
  • 23:59 - 24:03
    posti di lavoro. Abbiamo valutato i costi,
  • 24:03 - 24:08
    il 60% del costo va in salari
  • 24:08 - 24:12
    e il 40% va in spese di amministrazione
    e materiali. Poiché si tratta di progetti che
  • 24:12 - 24:14
    attendono di essere compiuti
  • 24:14 - 24:17
    sulla linea di quello che
    abbiamo già ascoltato, ma
  • 24:17 - 24:20
    compresi, nel caso
    della Grecia, lavori di
  • 24:20 - 24:24
    carattere ambientale.
  • 24:24 - 24:28
    Quello che avete di fronte ora
  • 24:28 - 24:32
    sono le implicazioni macroeconomiche
  • 24:32 - 24:35
    di questi programmi. Lasciatemi
    esaminare un riquadro;
  • 24:35 - 24:39
    se si guadagna un salario di
  • 24:39 - 24:43
    586 euro al mese e si assume
  • 24:43 - 24:49
    mezzo milione di persone, 550'000 persone.
    Per via dell'effetto moltiplicatore
  • 24:49 - 24:53
    si genereranno più posti di lavoro
    nell'economia, dunque il
  • 24:53 - 24:56
    numero totale di posti di lavoro
    che si creerà in realtà sarà di
  • 24:56 - 24:58
    700'000,
  • 24:58 - 25:02
    713'000. Ha un costo elevato, diciamo
  • 25:02 - 25:06
    7 miliardi l'anno. Solo perché lo
    sappiate, 7 miliardi l'anno,
  • 25:06 - 25:09
    è quanto paghiamo attualmente solo
  • 25:09 - 25:13
    per pagare gli interessi del debito,
  • 25:13 - 25:16
    che appartiene a terzi,
  • 25:16 - 25:19
    principalmente altre nazioni.
    Quindi se avessimo una moratoria di
  • 25:19 - 25:23
    soli tre anni. Non pagassimo per soli tre anni.
  • 25:23 - 25:26
    per connettere questa somma di denaro
  • 25:26 - 25:29
    ad un programma di creazione di
    lavoro, potremmo così risolvere
  • 25:29 - 25:33
    molti, moltissimi problemi in Grecia.
  • 25:33 - 25:36
    Quindi, per concludere, sebbene il costo sia
  • 25:36 - 25:40
    di 7.1 miliardi, una volta che si guarda
  • 25:40 - 25:43
    al gettito fiscale che ne verrebbe generato,
  • 25:43 - 25:46
    si finirebbe con un costo netto di 3 miliardi.
  • 25:46 - 25:52
    E con 3 miliardi l'anno si possono
    sostenere lavori a tempo pieno
  • 25:52 - 25:56
    per 700'000 persone ed avrai dimezzato
  • 25:56 - 25:59
    la disoccupazione.
    Tutto questo, pertanto, diventa
  • 25:59 - 26:02
    una realtà. La realtà di cui
  • 26:02 - 26:06
    sto parlando. E’ un Programma di
    Lavoro Garantito.
  • 26:06 - 26:10
    Serve precisamente il ruolo
  • 26:10 - 26:14
    di una politica stabilizzatrice,
    di una politica fiscale espansiva,
  • 26:14 - 26:18
    solo che al posto di investire
    in generale e aspettare
  • 26:18 - 26:22
    che i posti di lavoro vengano creati,
    segue la strada opposta,
  • 26:22 - 26:25
    si punta la propria spesa,
    la propria spesa pubblica,
  • 26:25 - 26:30
    direttamente sulla creazione di lavoro.
    L'ultima slide che non spiegherò,
  • 26:30 - 26:33
    perché ormai ho esaurito la pazienza di tutti,
  • 26:33 - 26:38
    descrive nel caso della Grecia
    da dove arriverebbe il denaro,
  • 26:38 - 26:38
    che è la solita domanda:
  • 26:38 - 26:42
    da dove arrivano i soldi?
    In realtà i soldi li possiamo trovare,
  • 26:42 - 26:46
    non abbiamo e non abbiamo ancora
    trovato la volontà politica.
  • 26:46 - 26:49
    E questo è vero per la Grecia,
    per gli Stati Uniti.
  • 26:49 - 26:53
    E la speranza è che prima o poi saremo
  • 26:53 - 26:56
    in grado di costruire un movimento
  • 26:56 - 27:02
    internazionale impegnato a cambiare
    in effetti i diritti costituzionali,
  • 27:02 - 27:06
    come hanno fatto in India, perché è
    questo che hanno fatto in India,
  • 27:06 - 27:11
    hanno modificato la costituzione ed il
    movimento per il diritto al lavoro che ha
  • 27:11 - 27:11
    impiegato 10 anni
  • 27:11 - 27:15
    per mettere radici, ad ora garantisce
  • 27:15 - 27:19
    l'occupazione, non a tempo pieno e
    non per sempre, ma per 5 mesi.
  • 27:19 - 27:24
    Ogni anno nelle aree rurali dove
    c'è disoccupazione stagionale
  • 27:24 - 27:28
    ed ora c'è più di
  • 27:28 - 27:32
    un terzo della popolazione
    che vi partecipa, anno dopo anno.
  • 27:32 - 27:36
    Se può farlo l'India, per favore non
    ditemi che gli Stati Uniti non possono.
  • 27:37 - 27:38
    Grazie.
  • 27:42 - 27:47
    [tradotto da Cecilia Aventaggiato]
    [editato da "Economia Per I Cittadini"]
  • 27:48 - 27:52
    [http://economiapericittadini.it/]
    [https://www.facebook.com/economiapericittadini]
Title:
Rania Antonopoulos - Rispondere alla crisi dell'occupazione in Grecia
Description:

Rania Antonopoulos, Senior Scholar presso il Levy Economics Institute, descrive la sua proposta per un programma di "datore di lavoro di ultima istanza", in Grecia.
Parte del seminario MMx "L'impatto impari sulla disoccupazione: politica macroeconomica come strumento per razza, sesso, e discriminazione in base all'età" ospitata da Modern Money Network.

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Video Language:
English
Duration:
27:52

Italian subtitles

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