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DeborahPiovan

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    Qualche anno fa, dopo un'intervista,
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    il cameramen che
    accompagnava il giornalista
  • 0:13 - 0:15
    si è fermato a parlare con me.
  • 0:16 - 0:18
    Era rimasto stupito
    dalle cose che avevo detto,
  • 0:18 - 0:22
    perché aveva sempre sentito
    tutt'altro, su quell'argomento,
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    e voleva dei chiarimenti.
  • 0:24 - 0:27
    Così gli ho portato le prove
    di quello che avevo detto,
  • 0:28 - 0:32
    gli ho mostrato come le sue convinzioni
    non avessero un fondamento scientifico
  • 0:32 - 0:35
    e abbiamo chiacchierato
    piacevolmente per una mezz'ora.
  • 0:36 - 0:40
    Alla fine, lui mi ha detto:
    "Io ho capito, ma non mi fido".
  • 0:42 - 0:46
    Ho capito, ma non mi fido.
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    Ancora oggi sono grata a quella persona,
    per la lezione che mi ha dato.
  • 0:50 - 0:53
    Quel giorno ho capito
    che non avevo capito niente,
  • 0:53 - 0:54
    avevo sbagliato tutto.
  • 0:55 - 0:57
    Non so se da allora ho imparato
    come si fa a comunicare,
  • 0:57 - 1:01
    ma sicuramente ho imparato come non si fa.
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    Come mi sono sentita? È stato frustrante?
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    Eh sì, molto: ma anche sfidante.
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    Se i fatti sono qui, e sono dimostrati,
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    io devo trovare il modo
    di comunicarli in maniera efficace,
  • 1:15 - 1:19
    cioè in maniera che giungano
    ad aiutare le nostre decisioni.
  • 1:20 - 1:25
    Così ho cominciato a studiare,
    volevo capire meglio. Ero curiosa.
  • 1:25 - 1:30
    Il fatto è che tutti noi viaggiamo
    accompagnati dai nostri preconcetti,
  • 1:31 - 1:32
    ci siamo evoluti così.
  • 1:32 - 1:34
    Hanno anche una loro utilità:
  • 1:34 - 1:39
    diciamo che i preconcetti sono
    delle idee prefabbricate, pronte all'uso,
  • 1:39 - 1:40
    che ci portiamo dietro.
  • 1:40 - 1:45
    Pronte per essere usate velocemente,
    quando dobbiamo prendere decisioni rapide.
  • 1:46 - 1:49
    Però, hanno anche un effetto
    collaterale piuttosto serio:
  • 1:49 - 1:54
    ci impediscono di prendere
    in considerazione nuove informazioni,
  • 1:54 - 1:57
    soprattutto quando queste
    sono in contraddizione
  • 1:57 - 1:59
    con le convinzioni che già abbiamo.
  • 1:59 - 2:03
    Ci rendono poco agili,
    ci rendono difficile cambiare idea.
  • 2:03 - 2:06
    Sì, perché cambiare idea è doloroso,
  • 2:06 - 2:08
    significa ammettere
    che ci siamo sbagliati.
  • 2:09 - 2:10
    La nostra mente è fatta così.
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    Questo fenomeno si chiama
    "dissonanza cognitiva",
  • 2:14 - 2:15
    ci fa soffrire
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    e la mente farà di tutto per evitarlo.
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    Dobbiamo saperlo.
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    Però questa cosa è seccante:
  • 2:22 - 2:24
    abbiamo bisogno di prendere
    la decisione giusta,
  • 2:24 - 2:28
    o perlomeno la più giusta
    date le informazioni in nostro possesso.
  • 2:28 - 2:30
    Come possiamo fare?
  • 2:31 - 2:35
    Beh, esistono dei trucchetti
    per imbrogliare la mente,
  • 2:35 - 2:37
    rispettando le sue dinamiche
  • 2:37 - 2:41
    ma contemporaneamente permettendoci
    di acquisire nuove informazioni
  • 2:41 - 2:44
    e cambiare idea, se è il caso.
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    Per esempio, un sistema
  • 2:45 - 2:50
    è quello di concedere dei punti
    di vantaggio alla mente, adularla.
  • 2:50 - 2:52
    "Sei stata brava!
  • 2:52 - 2:55
    Le informazioni che avevi,
    le convinzioni che avevi
  • 2:55 - 2:59
    erano corrette, accettabili,
    date le informazioni in tuo possesso.
  • 2:59 - 3:01
    Ora però ce ne sono di nuove.
  • 3:01 - 3:04
    Mostra quanto sei agile,
    quanto sei svelta ad adeguarti".
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    Cose così: possiamo permetterci il lusso
    di essere condiscendenti verso noi stessi.
  • 3:12 - 3:16
    A questo punto, vi starete chiedendo
    di che cosa stessi parlando quel giorno,
  • 3:16 - 3:20
    cosa mai ci sarà
    di così spinoso, spaventoso,
  • 3:20 - 3:24
    da essere assolutamente rifiutato.
  • 3:24 - 3:27
    Beh, io parlavo di agricoltura, di cibo,
  • 3:27 - 3:30
    di innovazioni legate al sistema
    di produzione del cibo,
  • 3:31 - 3:33
    di genetica, di biotecnologie.
  • 3:34 - 3:35
    Non ne parlerò qui, oggi:
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    un TEDx è una tazza di tè
    che ristora per una manciata di minuti,
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    un respiro di idee e di stimoli.
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    Però voglio dirvi che sono preoccupata,
  • 3:47 - 3:50
    perché vedo come la nostra
    società sta affrontando
  • 3:50 - 3:54
    le decisioni relative
    alla produzione del cibo.
  • 3:55 - 3:59
    Siccome è un argomento delicato,
    perché tocca la nostra pancia,
  • 3:59 - 4:01
    tocca le tradizioni gastronomiche,
  • 4:01 - 4:05
    l'ambiente e la sua tutela,
    il paesaggio, la salute,
  • 4:06 - 4:11
    è argomento infarcito di ideologie,
    e quindi di preconcetti.
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    Tutti pensiamo di avere la ricetta giusta
    per fare agricoltura in modo sostenibile.
  • 4:16 - 4:18
    Ne siamo davvero convinti!
  • 4:18 - 4:20
    E quindi, quando arriva un'idea diversa
  • 4:20 - 4:25
    ci chiudiamo in difesa,
    pronti a contrattaccare per demolirla.
  • 4:26 - 4:30
    Il mainstream è davvero potente,
  • 4:30 - 4:33
    la narrazione dominante
    che abbiamo sentito per anni
  • 4:33 - 4:35
    nelle pubblicità di certi supermercati,
  • 4:35 - 4:36
    per esempio,
  • 4:36 - 4:40
    o abbiamo visto in certe
    trasmissioni televisive,
  • 4:40 - 4:43
    o abbiamo letto
    nei racconti e negli articoli
  • 4:43 - 4:46
    di alcuni opinionisti eccetera -
  • 4:46 - 4:51
    ecco: quella narrazione dominante
    ha dato forma ai nostri pensieri.
  • 4:52 - 4:57
    E quindi, oggi, per istinto
    ci appare buona, pulita, giusta.
  • 4:57 - 4:59
    Non la metteremmo mai in discussione.
  • 5:00 - 5:04
    Questo vale per tutti, attenzione:
    è un rischio che corriamo tutti.
  • 5:04 - 5:07
    Davanti a un dato,
    verificato, che ci mostri
  • 5:07 - 5:10
    che la nostra posizione ha dei limiti,
  • 5:10 - 5:12
    noi non cambieremo idea:
  • 5:13 - 5:14
    troveremo un motivo diverso
  • 5:14 - 5:17
    per continuare a pensarla
    nello stesso modo,
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    continuare a fare
    come abbiamo sempre fatto.
  • 5:21 - 5:24
    È dimostrato: ci sono
    molti anni di studio,
  • 5:24 - 5:27
    e tanti lavori scientifici che lo provano.
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    Siamo fatti così, ed è meglio saperlo.
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    Anche la democrazia deve farci i conti:
  • 5:33 - 5:37
    d'altra parte, veniamo da un periodo
    molto istruttivo in questo senso.
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    Avrete sentito parlare di "infodemia",
  • 5:41 - 5:45
    quella cacofonia di informazioni
  • 5:45 - 5:47
    alla quale siamo stati sottoposti
    in questo ultimo anno.
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    Il disagio che ci ha provocato è tale
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    che in alcune manifestazioni di protesta
  • 5:53 - 5:57
    sono comparsi dei cartelli
    con scritto "Basta scienza".
  • 5:58 - 6:00
    Il che, ovviamente, è un assurdo.
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    Voglio dire, possiamo prendere posizione
    contro una presa di posizione;
  • 6:03 - 6:07
    ma la scienza non prende posizione,
    che senso ha attaccarla?
  • 6:08 - 6:12
    E però è indicativo
    della frustrazione e della paura
  • 6:12 - 6:15
    che alcuni provano, è comprensibile.
  • 6:16 - 6:18
    A volte, alcune persone mi chiedono:
  • 6:18 - 6:21
    "Ma tu, come fai a scegliere
    di chi fidarti?".
  • 6:22 - 6:24
    Quale giornalista, quale comunicatrice,
  • 6:24 - 6:26
    quale divulgatore?
  • 6:26 - 6:30
    Io scelgo chi tiene alla propria
    reputazione di affidabilità.
  • 6:31 - 6:33
    Chi ogni mattina verifica quello che dirà,
  • 6:33 - 6:38
    perché la figuraccia di scrivere
    cose non verificate non la vuole fare.
  • 6:39 - 6:43
    Io scelgo chi non può permettersi
    di perdere la propria reputazione,
  • 6:43 - 6:45
    perché è la cosa più preziosa che ha,
  • 6:45 - 6:48
    e quindi comunica con responsabilità.
  • 6:51 - 6:54
    Il tema conduttore di oggi
    è "Second Chance", seconda possibilità.
  • 6:55 - 6:58
    Se incontrassi oggi
    quel cameraman, cosa gli direi?
  • 6:58 - 7:01
    Beh, credo che non mi preoccuperei
    di togliergli le sue paure,
  • 7:01 - 7:02
    gliele lascerei.
  • 7:02 - 7:05
    Ho capito che ci affezioniamo,
    alle nostre paure.
  • 7:07 - 7:12
    No: penso piuttosto che gli mostrerei
    quali opportunità ci stiamo perdendo,
  • 7:13 - 7:15
    quali possibilità di produzione
    di cibo sostenibile
  • 7:15 - 7:17
    alle quali abbiamo detto di no.
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    Vantaggi perduti.
  • 7:20 - 7:21
    Sì, credo che farei così,
  • 7:21 - 7:27
    perché ho imparato che ciascuno di noi
    ha delle paure che vanno rispettate,
  • 7:28 - 7:30
    e delle quali solo noi siamo responsabili.
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    Quindi, oggi, quando devo parlare
  • 7:33 - 7:36
    di temi complessi, divisivi,
    che spaventano, cosa faccio?
  • 7:37 - 7:42
    Beh, penso alla signora Paola,
    una signora che mi segue
  • 7:42 - 7:45
    e che mi ha scritto
    dopo aver letto un mio articolo
  • 7:45 - 7:48
    in cui parlavo di agricoltura,
    innovazione, ambientalismo.
  • 7:49 - 7:54
    Quell'ambientalismo che ha perso di vista
    la sua missione originale,
  • 7:54 - 7:57
    e rifiuta innovazioni utili
    anche all'ambiente,
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    in nome dell'ideologia.
  • 8:00 - 8:02
    La signora Paola mi ha scritto:
  • 8:02 - 8:05
    "Ho cominciato a interessarmi
    all'agricoltura
  • 8:05 - 8:08
    alla tenera età di 73 anni,
    per amore dei miei nipoti.
  • 8:08 - 8:09
    Perché ho capito
  • 8:09 - 8:14
    che gran parte del loro futuro
    dipende da questa branca della scienza".
  • 8:14 - 8:17
    E parlando del marketing della paura,
  • 8:17 - 8:20
    quel marketing che sfrutta
    le paure dei consumatori,
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    mi ha chiesto: "A chi giova?
  • 8:23 - 8:28
    Non voglio più essere un'utile idiota
    nelle mani di qualcun altro".
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    Io le ho risposto che lei
    non è certo un'utile idiota:
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    lei è la prova vivente
    che la democrazia è un valore immenso.
  • 8:38 - 8:42
    Lei è la prova di quanto prezioso
    è un voto elettorale,
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    una scelta d'acquisto,
    una libertà di pensiero,
  • 8:46 - 8:48
    una scelta di condivisione
    di contenuti e riflessioni.
  • 8:50 - 8:52
    Che cosa muove la signora Paola?
  • 8:53 - 8:54
    La curiosità.
  • 8:55 - 8:58
    Che non ha età, e che è forte abbastanza
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    da spingerci a guardare
    oltre le nostre convinzioni.
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    La curiosità è un'alleata preziosa
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    per prendere per mano
    le nostre paure, la nostra mente,
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    e ricominciare a camminare.
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    È il motore della scoperta, del nuovo.
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    Questa non è una storia a lieto fine:
    questa è una storia ancora senza fine.
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    Non possiamo vivere
    senza ideologie, è vero.
  • 9:25 - 9:28
    Però possiamo continuare
    a guardarle in faccia
  • 9:28 - 9:31
    con genuina curiosità.
Title:
DeborahPiovan
Video Language:
Italian
Duration:
09:34
Michele Gianella edited Italian subtitles for DeborahPiovan
Michele Gianella edited Italian subtitles for DeborahPiovan

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