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["New York da vicino"]
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[Eric Winckler, artista]
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[WINKLER] Ho incontrato Bryan ad una festa di Halloween.
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[Bryan Zanisnik, artista]
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[WINKLER] Era un artista,
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Sono un artista
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Siamo cresciuti nel New Jersey.
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Praticamente abbiamo avuto
lo stesso tipo di vita.
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["La conversazione di Bryan Zanisnik & Eric Winkler
come cartone animato"]
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[Tu vai a nuotare! Io faccio arte!]
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[WINKLER] E poi iniziammo coi fumetti
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semplicemente perché...
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penso che Bryan ha sempre voluto
disegnare qualcosa.
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Anche se non ci riesce.
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Le sue sculture sono come disegni.
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Prova a fare cose e poi le cancella.
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Il modo in cui lavora è molto simile al disegno.
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È italiano per via di New Jersey,
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e perché vuole essere anche un po' ebreo.
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In sintesi fondamentalmente
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usa molto le mani,
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mentre parla di cose
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totalmente folli.
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Dopo anni di amicizia,
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So già quando inizia
a raccontarmi una storia folle,
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e sono costretto a dirgli,
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"Qual'è la parte vera della storia?"
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Si, non so.
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Mi è presa una strana febbre.
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Con un forte mal di testa.
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Sto meglio, ma sono
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molto confuso al momento.
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Non so, ma...
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del liquido potrebbe
accumularsi nel cervello.
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A volte poi, sono seduto a casa,
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tutto solo,
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e mi dico,
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"Sono Bryan Zanisnik."
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"Vivo a Ridgewood, New York."
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"Sono un artista."
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E mi ripeto fatti della mia vita,
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perché penso che se so queste cose
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e non sono confuso,
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potrei sostenere
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che se penso di essere confuso,
non lo sono
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perché chi è confuso non sa di esserlo.
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Ma credo che ci sia
del liquido nel mio cervello.
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..Dovremmo pensare
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al soggetto del nostro prossimo fumetto.
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...Potremmo
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...fare riferimento
a qualche avvenimento attuale.
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[WINKLER] A cosa ti riferisci?
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[ZANISNIK] [SOSPIRA] Non so...
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[WINKLER] Come va il lavoro?
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Sto lavorando
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alla costruzione di questa biblioteca.
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Si basa tutta su quella volta
in cui Philip Roth...
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ti ha quasi fatto causa
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Si, Roth ha tentato di farmi causa.
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["Settima causa", Roth impersona la Morte]
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[ZANISNIK, FA ROTH] Sono Roth,
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Sono al tuo fianco per parecchio tempo,
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e così i miei avvocati.
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[ZANISNIK] No! No!
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Esci dal mio cervello!
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Dunque, nel 2012,
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Mi esibivo all' Abrons Art Center
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dove, in mezzo a queste
migliaia di oggetti,
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c'era questo contenitore in vetro
alto tre metri e mezzo,
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e me con un libro di Philip Roth.
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Non stavo neppure leggendo
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lo tenevo solo in mano.
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E Roth lo è venuto a sapere
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e ha tentato di farmi causa.
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Perciò ieri sono andato su Amazon
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e ho comprato 550 libri di Philip Roth.
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[WINKLER] Non ci credo!
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E quanto hai speso?
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[ZANISNIK] Boh, tipo..
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non so, 1600 dollari per 5..
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Ho speso poco!
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[WINKLER] Ma!
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[ZANISNIK] Così ora sto raccogliendo
una grossa collezione dei suoi libri.
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Per la Biblioteca Presidenziale
di Philip Roth.
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Ho un busto stampato in 3D di Roth.
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Un nuovo coinquilino!
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[PROGRAMMA ALLA RADIO]
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"Questa è Fresh Air. Io sono Terry Gross."
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"Buon Compleanno, Philip Roth!"
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Pensi che ti farà nuovamente causa?
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[ZANISNIK] Ci spero ma...
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non lo dire alla galleria di Miami.
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Ci andrò, di fatto, giovedì.
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[Agente] "Scherzi?"
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"Di chi è la borsa?"
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"Mi vuoi spiegare?"
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Per la specializzazione,
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giravo dei video.
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E dopo aver finito i video,
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prendevo degli oggetti dal video,
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li sistemavo sul muro come un tableau,
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e li fotografavo.
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E inizia a capire che queste foto
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erano più interessanti
dei video stessi.
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Penso che negli ultimi anni,
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mi sono interessato maggiormente
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a quanto posso spingermi
in termini di location.
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Si, continuiamo a parlarne,
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perché credo proprio che c'è qualcosa lì
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nel fumetto...
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[WINKLER] No, ho già idee,
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penso che sia buona, ma..
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Fai qualcosa al Queens Museum?
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[ZANISNIK] Si il mio studio è lì
per quest'anno.
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Lavoro a un progetto
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in cui costruisco delle scene
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per fotografie.
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Non so se ricordi..
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Ricordi il mio studio a DUMBO?
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Con queste folli vedute
del profilo di Manhattan?
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[WINKER] Si, si.
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[ZANISNIK] Costruisco queste scene
sopra le finestre,
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E poi faccio dei buchi.
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[SUONO DI CARTA CHE SI STRACCIA]
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Quando sono andato al Queens Museum,
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ho pensato di voler continuare.
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[WINKLER] Non è una bella vista.
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[ZANISNIK] Non ho finestre nello studio,
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ed è un problema.
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Ma, appena fuori dal museo
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ci sono tutti i monumenti della World's Fair.
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Le persone pensano che usi Photoshop.
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Penso che questi luoghi
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così legati alla città
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o che si identificano con la città
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stanno quasi diventando fuori
dalla nostra portata.
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Persino il Queens Museum,
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è una realtà fantastica,
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ma sono quasi con un piede a Long Island.
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Quindi mi sento come se fossi,
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continuamente spinto,
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come se le cose con cui
identifichiamo la città
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e l'immagine di New York...
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stiano scivolando di mano agli artisti.
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E mi sento come se, in qualche modo,
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con questo progetto...
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in qualche strano modo,
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stessi dicendo addio a New York.
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["Fuga da New York"]
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Il mio lavoro è molto personale,
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ma faccio attenzione a non
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diventare troppo autoreferenziale,
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ma Eric può far riferimento
a questo nei suoi fumetti.
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E questa cosa
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mi piace, cioè
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che contestualizza...
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aggiunge un altro tipo di autobiografia.
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Questa è quella performance in cui
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avevo delle baguette invece delle braccia
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e venivano strappate
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e poi mia madre e mio padre
mangiavano le mie braccia.
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[WINKLER RIDE] Si!
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[ZANISNIK] E' stato divertente.
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[WINKLER] Il personaggio è un po' più arrogante.
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Non che Bryan non sia un po' arrogante.
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Qualche volta si nota.
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[ZANISNIK] Abbiamo molte cose in comune,
io e Eric.
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Sua madre è morta di cancro due anni fa
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mia mamma è morta di cancro l'anno scorso.
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Penso che per questo ci sia una sorta di
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maggiore profondità
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nella nostra amicizia per questa perdita
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in giovane età.
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Come se la cava tuo padre?
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[WINKLER] Bene.
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[ZANISNIK] E' strano,
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come fai a...
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parlare della perdita di tua mamma senza..
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mi sembra sempre che finisco a
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parlare di mio papà.
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[WINKER] penso che ci siano vari stadi
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in cui dobbiamo confrontarci,
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e sentimenti diversi
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nei vari stadi...
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Veramente....
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sai, io...
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ho ancora brutte giornate.
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[ZANISNIK] Mia mamma era
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un vero personaggio.
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[WINKER] Si, lo era.
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Così come la mia.
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[ZANISNIK] Si, è vero.
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ed è buffo pensare a quanti
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fumetti hai disegnato di mia mamma...
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[WINKLER] Si, tanti!
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[Entrambi] Si.
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[WINKLER] E' strano,
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a volte vorrei disegnarla in un fumetto.
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[ZANISNIK] Forse suona strano
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ma penso che le piacerebbe.
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Qualcuno mi ha detto,
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"Il rapporto non finisce veramente."
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si limita a cambiare...
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diventa molto diverso,
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spesso in modo triste.
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Ma non è come se finisse
al cento per cento.
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[WINKLER] Giusto.
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[ZANISNIK] Sai, ho fatto circa
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30 spettacoli con i miei genitori,
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puoi anche
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non crederci, in 7 anni.
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Una delle cose più belle è
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come il mio rapporto con loro
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si è evoluto durante quegli anni.