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Bjorn Lomborg ordina le priorità globali

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    Quello di cui vorrei parlare sono i maggiori problemi del mondo.
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    Non parlerò de "L'Ambientalista Scettico" *il libro pubblicato da Bjorn Lomborg*
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    probabilmente sarebbe anche una buona scelta
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    (Risate)
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    Ma parlerò di, quali sono i maggiori problemi nel mondo ?
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    E devo dire, prima di continuare, dovrei chiedere ad ognuno di voi
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    di tirar fuori carta e penna
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    perché vi sto effettivamente chiedendo di aiutarmi a ragionare su come faremo.
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    Dunque prendete carta e penna.
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    Il problema di fondo è che ci sono tanti problemi al mondo.
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    Ne citerò alcuni.
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    Ci sono 800 milioni di persone che muoiono di fame.
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    C'è un miliardo di persone senza accesso ad acqua potabile.
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    Due miliardi senza servizi igienico-sanitari.
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    Ci sono diversi milioni di persone che muoiono di HIV e AIDS.
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    E la lista prosegue ancora.
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    Ci sono due milioni di persone che saranno duramente colpite dai cambiamenti climatici -- e così via.
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    Ci sono molti, molti problemi là fuori.
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    In un mondo ideale, li risolveremmo tutti, ma non lo facciamo.
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    Noi in effetti non risolviamo tutti i problemi.
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    E se non lo facciamo, la domanda che credo dobbiamo porre a noi stessi --
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    ed è il motivo per cui siamo nella sessione economica -- è dire,
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    se non facciamo tutte le cose, dobbiamo veramente cominciare a chiederci,
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    quali sono quelle che dovremmo risolvere per prime ?
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    E questa è la domanda che vorrei porvi.
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    Se noi avessimo diciamo, 50 miliardi di dollari da spendere nei prossimi quattro anni
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    per fare qualcosa di buono in questo mondo, dove dovremmo spenderli?
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    Abbiamo identificato 10 delle maggiori sfide al mondo,
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    e ve le leggerò brevemente.
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    Cambiamenti climatici, malattie trasmissibili, conflitti, educazione,
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    instabilità finanziaria, governo e corruzione,
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    denutrizione e fame, migrazione delle popolazioni,
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    misure igieniche e acqua, e sussidi e barriere commerciali.
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    Noi crediamo che questi sotto molti aspetti
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    racchiudano i maggiori problemi al mondo.
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    La domanda ovvia da porre sarebbe,
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    quali credete che siano i problemi più gravi ?
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    Dove dovremmo cominciare per risolvere questi problemi ?
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    Ma è un problema sbagliato da porre.
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    E' in effetti il problema che fu posto a Davos a Gennaio.
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    Ma di certo, è un problema chiedere alle persone di focalizzarsi sui problemi.
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    Perché non possiamo risolvere i problemi.
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    Di sicuro il problema più grande che abbiamo al mondo è che noi tutti moriamo.
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    Ma non abbiamo una tecnologia per risolverlo, giusto ?
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    Perciò il punto non è quello di dare una priorità ai problemi,
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    ma quello di dare una priorità alle soluzioni dei problemi.
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    E questo potrebbe essere - ma naturalmente diventa un po' più complicato
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    per il cambiamento del clima che sarebbe come Kyoto
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    per le malattie contagiose, ci sarebbero cliniche della salute o reti per zanzare.
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    Per i conflitti, sarebbero le forze di pace ONU etc..
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    Ciò che vorrei chiedervi di tentare di fare,
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    è solo in 30 secondi e so che in un certo senso è
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    è un compito impossibile - scrivere quelle che pensate
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    siano probabilmente alcune delle priorità principali.
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    E anche - ed è naturalmente laddove l'economia diventa cattiva --
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    annotare quali sono le cose che non dovremmo fare, in primo luogo.
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    Cosa dovrebbe esserci in fondo alla lista?
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    Per favore, prendetevi 30 secondi, parlate con il vostro vicino,
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    e determinate quali dovrebbero essere le priorità principali
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    e quelle in fondo alla lista delle soluzioni che abbiamo
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    ai problemi più gravi nel mondo.
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    La parte fantastica di questo processo -- e ovviamente, intendo,
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    Mi piacerebbe -- Ho solo 18 minuti,
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    Vi ho già dato una parte abbastanza sostanziale del mio tempo, giusto?
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    Mi piacerebbe andare nel dettaglio, e farvi pensare a questo processo,
  • 2:52 - 2:54
    ed è in realtà ciò che abbiamo fatto.
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    E inoltre vi incoraggio fortemente,
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    e sono sicuro che avremo queste discussioni in seguito,
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    a penasre, come facciamo ad assegnare le priorità?
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    Ovviamente, vi chiedete,
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    perché mai non è mai stata fatta prima una lista del genere?
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    E la ragione è che assegnare le priorità è incredibilmente scomodo.
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    Nessuno vuole farlo.
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    Ovviamente, ogni organizzazione vorrebbe essere in cima a una lista del genere.
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    Ma ogni organizzazione odierebbe anche non essere in cima alla lista.
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    E visto che ci sono molti più punti "non-numeri-uno" sulla lista
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    rispetto ai numeri uno, è perfettamente sensato
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    non volere fare una lista del genere.
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    Abbiamo le Nazioni Unite da quasi 60 anni,
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    e in realtà non abbiamo ancora fatto una lista fondamentale
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    di tutte quelle grandi cose che possiamo fare nel mondo,
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    e detto, quali di quelle dovremmo fare prima?
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    Quindi non significa che non stiamo dando priorità --
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    ogni decisione significa assegnare una priorità, quindi ovviamente ne stiamo ancora assegnando
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    anche se solo implicitamente -- ed è improbabile che sia altrettanto funzionale
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    che se avessimo realmente fatto un'assegnazione di priorità,
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    e fossimo entrati e ne avessimo parlato.
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    Quindi quello che sto proponendo in realtà è dire che abbiamo avuto,
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    per un lungo lasso di tempo, una situazione nella quale avevamo una vasta scelta.
  • 3:56 - 3:58
    Ci sono tante, tante cose che possiamo fare là fuori,
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    ma non sapevamo i prezzi, tanto meno le dimensioni.
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    Non ne avevamo idea.
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    Immaginate di andare in un ristorante e avere questo grosso menù,
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    ma non avete idea di quale sia il prezzo.
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    Sai, prendi una pizza, non sai quanto costi.
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    Potrebbe essere un dollaro, potrebbe essere 1000 dollari.
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    Potrebbe essere una pizza formato famiglia.
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    Potrebbe essere una pizza per una persona singola, giusto?
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    Ci piacerebbe sapere queste cose.
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    E quello che il vertice di Copenhagen sta davvero provando a fare --
  • 4:20 - 4:23
    è di mettere i prezzi su questi problemi.
  • 4:23 - 4:26
    E quindi, questo è stato il processo del vertice di Copenhagen.
  • 4:26 - 4:30
    Abbiamo 30 dei migliori economisti del mondo, tre in ogni area.
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    Quindi abbiamo tre dei migliori economisti che scrivono sul cambiamento climatico.
  • 4:33 - 4:36
    Cosa possiamo fare? Quali saranno i costi?
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    E quale sarà il beneficio che ne trarremo?
  • 4:37 - 4:39
    Lo stesso vale per le malattie trasmissibili.
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    Tre dei migliori esperti del mondo che dicono, cosa possiamo fare?
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    Quale sarebbe il prezzo?
  • 4:43 - 4:46
    Cosa dovremmo fare, quale sarà il ricavo?
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    E così via.
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    Poi abbiamo preso alcuni dei migliori economisti del mondo,
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    otto dei migliori economisti del mondo, tra i quali tre Premi Nobel,
  • 4:53 - 4:56
    per farli incontrare a Copenhagen nel Maggio del 2004.
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    La abbiamo chiamata la squadra dei sogni.
  • 4:58 - 5:01
    Il prefetto dell'Università di Cambridge ha deciso di chiamarli
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    il Real Madrid dell'economia.
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    Questa funziona bene in Europa, ma non molto quaggiù.
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    E ciò che hanno fatto in pratica fu saltar fuori con una lista di priorità.
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    E allora voi chiedete, perché economisti?
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    E ovviamente, sono molto felice che me lo abbiate chiesto -- (Risate) --
  • 5:13 - 5:15
    perché è un'ottima domanda.
  • 5:15 - 5:18
    Il punto è, ovviamente, se vuoi sapere qualcosa riguardo la malaria,
  • 5:18 - 5:20
    chiedi a un esperto di malaria.
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    Se vuoi sapere qualcosa sul clima, chiedi a un climatologo.
  • 5:22 - 5:25
    Ma se vuoi sapere di quale dei due dovresti preoccuparti prima,
  • 5:25 - 5:28
    non puoi chiedere a nessuno dei due, perché non è quello che fanno.
  • 5:28 - 5:30
    Quello è ciò che fanno gli economisti.
  • 5:30 - 5:31
    Loro impostano le priorità.
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    Lo fanno in quel compito in un certo senso disgustoso di dire, quale dovremmo fare prima,
  • 5:36 - 5:38
    e quale dovremmo fare successivamente.
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    Quindi questa è la lista, e questa è quella che mi piacerebbe condividere con voi.
  • 5:41 - 5:43
    Ovviamente, potete vederla anche sul sito,
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    e ne parleremo di più, ne sono sicuro, col passare dei giorni.
  • 5:46 - 5:48
    In pratica sono saltati fuori con una lista dove dicevano
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    c'erano cattivi progetti -- ovvero, progetti
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    dove se investi un dollaro, ti ritorna indietro meno di un dollaro.
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    E poi ci sono progetti discreti, progetti buoni e progetti ottimi.
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    E ovviamente, sono i progetti ottimi che dovremmo cominciare a fare.
  • 6:00 - 6:02
    Ho intenzione di partire dal fondo
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    in modo da finire con i migliori progetti.
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    Questi erano i cattivi progetti.
  • 6:06 - 6:10
    Come potete vedere in fondo alla lista c'è il cambiamento climatico.
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    Questo offende tantissime persone, ed è anche probabilmente una di quelle cose
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    dove le persone diranno che non dovrei tornare.
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    E mi piacerebbe parlarne, perché è davvero curioso.
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    Com'è possibile che sia salito?
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    E proverò a tornare su questa cosa
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    perché probabilmente è una di quelle cose
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    con le quali sarete in disaccordo nella lista che avete scritto.
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    La ragione per la quale sono giunti a dire che Kyoto --
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    o fare qualcosa di più che Kyoto -- è un cattivo affare
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    è semplicemente perché è molto inefficiente.
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    Non significa che il riscaldamento globale non sta avvenendo.
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    Non significa che non è un grosso problema.
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    Ma significa che quello che possiamo fare al riguardo
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    è molto poco, a un costo molto elevato.
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    Quello che in pratica ci hanno mostrato, la media di tutti i modelli macroeconomici,
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    è che Kyoto, se tutti fossero stati d'accordo, sarebbe costato circa 150 miliardi di dollari all'anno.
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    E' un ammontare sostanzioso di soldi.
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    E' da due a tre volte l'aiuto per lo sviluppo globale
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    che diamo al Terzo Mondo ogni anno.
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    E comunque aiuterebbe molto poco.
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    Tutti i modelli mostrano che posticiperà il riscaldamento di circa 6 anni nel 2100.
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    Così che il ragazzo in Bangladesh che si trova in un'inondazione nel 2100 può aspettare fino al 2106.
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    Che è un bene, ma non così tanto.
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    Quindi l'idea qui è di dire, bene, abbiamo speso tantissimi soldi per fare un po' di bene.
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    E giusto per darvi un termine di paragone,
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    le Nazioni Unite attualmente stimano che per la metà di quella somma,
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    per circa 75 miliardi di dollari all'anno,
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    potremmo risolvere tutti i maggiori fondamentali problemi nel mondo.
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    Potremmo fare acqua potabile pulita, sanità, servizi sanitari di base
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    ed educazione a ogni singolo essere umano sul pianeta.
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    Quindi dobbiamo chiederci, vogliamo spendere una somma doppia
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    per fare molto poco bene?
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    O metà della somma per fare uno straordinario ammontare di bene?
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    E questo è perché diventa un cattivo progetto.
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    Non è dire che se avessimo tutti i soldi del mondo non vorremmo farlo.
  • 7:43 - 7:47
    Ma è dire, visto che non li abbiamo, semplicemente non è la nostra prima priorità.
  • 7:47 - 7:50
    I progetti discreti, -- notare che non li commenterò tutti quanti --
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    malattie trasmissibili, servizi sanitari di base -- l'ho appena fatto,
  • 7:54 - 7:57
    semplicemente perché, sì, i servizi sanitari di base sono una cosa fantastica.
  • 7:57 - 8:00
    Farebbe un sacco di bene, ma è ancora molto, molto costoso.
  • 8:00 - 8:02
    Ancora, ciò che ci dice è che improvvisamente
  • 8:02 - 8:04
    cominciamo a pensare a entrambe le parti dell'equazione.
  • 8:04 - 8:08
    Se guardi i buoni progetti, molti progetti legati ad acqua e sanità saltano fuori.
  • 8:08 - 8:10
    Ancora, sanità e acqua sono incredibilmente importanti,
  • 8:10 - 8:13
    ma costa anche un sacco in infrastrutture.
  • 8:13 - 8:15
    Quindi mi piacerebbe mostrarvi le maggiori 4 priorità
  • 8:15 - 8:18
    che dovrebbero almeno essere le prime con le quali avere a che fare
  • 8:18 - 8:21
    quando parliamo di come dovremmo affrontare i problemi del mondo.
  • 8:21 - 8:25
    Il quarto miglior problema è la malaria -- combattere la malaria.
  • 8:25 - 8:29
    L'incidenza della malaria è circa un paio di milioni di persone infettate ogni anno.
  • 8:29 - 8:33
    Potrebbe perfino costare fino a un punto percentuale del PIL
  • 8:33 - 8:35
    ogni anno per nazione affetta.
  • 8:35 - 8:39
    Se investissimo circa 13 miliardi di dollari nei prossimi 4 anni,
  • 8:39 - 8:41
    potremmo dimezzare quell'incidenza
  • 8:41 - 8:44
    Potremmo evitare la morte di 500.000 persone,
  • 8:44 - 8:47
    ma ancora più importante, potremmo evitare che un miliardo di persone
  • 8:47 - 8:48
    vengano infettate ogni anno.
  • 8:48 - 8:50
    Incrementeremmo significativamente la loro abilità
  • 8:50 - 8:53
    di combattere molti degli altri problemi con i quali devono combattere.
  • 8:53 - 8:56
    Ovviamente, a lungo andare, anche di combattere il riscaldamento globale.
  • 8:57 - 9:00
    Il terzo migliore era il commercio libero.
  • 9:00 - 9:03
    In pratica, il modello mostrava che se potessimo rendere libero il commercio,
  • 9:03 - 9:06
    e in particolare tagliare le sovvenzioni negli Stati Uniti e in Europa,
  • 9:06 - 9:10
    potremmo animare l'economia globale
  • 9:10 - 9:14
    allo sbalorditivo numero di circa 2.400 miliardi di dollari all'anno,
  • 9:14 - 9:16
    metà del quale deriverebbe dal Terzo Mondo.
  • 9:16 - 9:19
    Ancora, il punto è dire che potremmo praticamente tirare fuori
  • 9:19 - 9:22
    due o tre centinaia di milioni di persone dalla povertà,
  • 9:22 - 9:25
    molto velocemente, in circa dai 2 ai 5 anni.
  • 9:25 - 9:27
    Questa sarebbe la terza migliore cosa che potremmo fare.
  • 9:27 - 9:31
    La seconda migliore cosa sarebbe concentrarci sulla malnutrizione.
  • 9:31 - 9:34
    Non semplicemente la malnutrizione in generale, ma c'è un modo molto economico
  • 9:34 - 9:37
    di trattare la malnutrizione, vale a dire, la mancanza di micronutrienti.
  • 9:37 - 9:40
    In pratica, circa metà della popolazione mondiale ha carenza di
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    ferro, zinco, iodio e vitamina A.
  • 9:42 - 9:44
    Se investissimo circa 12 miliardi di dollari,
  • 9:44 - 9:47
    potremmo fare una pesante incursione in quel problema.
  • 9:47 - 9:50
    Questo sarebbe il secondo miglior investimento che potremmo fare.
  • 9:50 - 9:55
    E il progetto migliore in assoluto sarebbe focalizzarci su HIV/AIDS.
  • 9:55 - 9:59
    Fondamentalmente, se investissimo 27 miliardi di dollari nei prossimi 8 anni,
  • 9:59 - 10:03
    potremmo evitare 28 milioni di nuovi casi di HIV/AIDS.
  • 10:03 - 10:07
    Ancora, ciò che questo fa e su cui si concentra è dire
  • 10:07 - 10:10
    ci sono due modi molto diversi con i quali possiamo combattere l'HIV/AIDS
  • 10:10 - 10:13
    Uno è il trattamento, l'altro è la prevenzione.
  • 10:13 - 10:16
    E ancora, in un mondo ideale, li faremmo entrambi.
  • 10:16 - 10:19
    Ma in un mondo dove non li facciamo entrambi, o non li facciamo molto bene,
  • 10:19 - 10:23
    dobbiamo almeno chiederci dove dovremmo investire prima
  • 10:23 - 10:26
    E il trattamento è molto, molto più costoso della prevenzione
  • 10:26 - 10:30
    Quindi sostanzialmente, ciò su cui questo si concentra è dire che possiamo fare molto di più
  • 10:30 - 10:32
    investendo nella prevenzione.
  • 10:32 - 10:34
    In pratica per l'ammontare di soldi che spendiamo,
  • 10:34 - 10:37
    potremmo fare X ammontare di bene nel trattamento,
  • 10:37 - 10:40
    e 10 volte altrettanto bene nella prevenzione.
  • 10:40 - 10:43
    Quindi ancora, ciò su cui ci concentriamo è la prevenzione piuttosto che il trattamento,
  • 10:43 - 10:44
    innanzitutto.
  • 10:44 - 10:48
    Ciò che questo fa veramente è farci pensare alle nostre priorità.
  • 10:48 - 10:52
    Mi piacerebbe che guardaste alla vostra lista delle priorità e diceste,
  • 10:52 - 10:54
    ci avete azzeccato?
  • 10:54 - 10:56
    O siete andati vicini a ciò che è risultato qui?
  • 10:56 - 11:00
    Ovviamente, una delle cose è ancora il cambiamento climatico.
  • 11:00 - 11:03
    Trovo che un sacco di persone trovino molto, molto improbabile che lo dovremmo risolvere.
  • 11:03 - 11:05
    Dovremmo anche risolvere il cambiamento climatico
  • 11:05 - 11:08
    se non per altre ragioni, semplicemente perché è un problema enorme
  • 11:08 - 11:11
    Ma ovviamente, non risolveremo tutti i problemi.
  • 11:11 - 11:13
    Ci sono molti problemi là fuori nel mondo.
  • 11:13 - 11:17
    E ciò di cui voglio assicurarmi è, se ci focalizziamo sui problemi,
  • 11:17 - 11:19
    che ci focalizziamo su quelli giusti
  • 11:19 - 11:22
    Quelli nei quali possiamo fare molto bene piuttosto che poco.
  • 11:22 - 11:25
    E penso, in realtà -- Thomas Schelling,
  • 11:25 - 11:29
    uno dei partecipanti della squadra dei sogni, lo ha messo giù molto, molto bene
  • 11:29 - 11:32
    Una cosa che le persone dimenticano, è che in 100 anni
  • 11:32 - 11:35
    quando staremo parlando di quali saranno i maggiori impatti del cambiamento climatico
  • 11:35 - 11:37
    le persone saranno molto, molto più ricche
  • 11:37 - 11:41
    Persino lo scenario più pessimista delle Nazioni Unite
  • 11:41 - 11:44
    stima che la persona media del mondo in via di sviluppo nel 2100
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    sarà ricca circa come lo siamo noi oggi
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    Molto più probabilmente, saranno da due a quattro volte più ricche di quanto lo siamo noi
  • 11:50 - 11:52
    E ovviamente, saremo ancora più ricchi di così
  • 11:52 - 11:56
    Ma il punto è dire, quando stiamo parlando di salvare persone
  • 11:56 - 11:59
    o aiutare persone nel Bangladesh nel 2100
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    non parliamo di un povero Bengalese
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    Stiamo in realtà parlando di un tipo olandese abbastanza ricco
  • 12:03 - 12:05
    E quindi il punto vero, ovviamente, è dire
  • 12:05 - 12:09
    vogliamo spendere molti soldi aiutando poco
  • 12:09 - 12:11
    a 100 anni da adesso, un tipo olandese abbastanza ricco?
  • 12:11 - 12:16
    O vogliamo aiutare persone veramente povere, adesso, in Bangladesh
  • 12:16 - 12:19
    chi ha veramente bisogno di aiuto, e chi possiamo aiutare a un costo molto basso?
  • 12:19 - 12:24
    O come dice Schelling, immagine di essere un ricco -- come sarai --
  • 12:24 - 12:29
    un ricco cinese, un ricco boliviano, un ricco congolese, nel 2100
  • 12:29 - 12:35
    Pensando indietro al 2005, e dicendo, "Com'è bizzarro che si siano interessati così tanto
  • 12:35 - 12:39
    di aiutarmi un po' con il cambiamento climatico
  • 12:39 - 12:43
    e se ne sono importati così poco di aiutare mio nonno
  • 12:43 - 12:46
    e mio bisnonno, che avrebbero potuto aiutare molto di più
  • 12:46 - 12:49
    e che avevano molto più bisogno di aiuto
  • 12:49 - 12:52
    Quindi penso che ciò ci dica veramente perché
  • 12:52 - 12:54
    dobbiamo rendere esplicite le nostre priorità
  • 12:54 - 12:57
    Perfino se non sono in accordo con il tipico modo nel quale vediamo questo problema
  • 12:57 - 13:02
    Chiaramente, è principalmente perché il cambiamento climatico ha un quadro così accurato
  • 13:02 - 13:05
    Abbiamo, sapete, "The Day After Tomorrow" -- sembra fantastico, giusto?
  • 13:05 - 13:08
    E' un buon film nel senso che
  • 13:08 - 13:11
    certamente voglio vederlo, giusto, ma non mi aspetto che Emmerich
  • 13:11 - 13:14
    recluti Brad Pitt nel suo cast nel suo prossimo film
  • 13:14 - 13:16
    per scavare latrine in Tanzania o qualcosa del genere. (Risate)
  • 13:16 - 13:18
    Semplicemente non fa per un film.
  • 13:18 - 13:20
    Quindi in molti modi, penso al vertice di Copenhagen
  • 13:20 - 13:22
    e l'intera discussione delle priorità
  • 13:22 - 13:25
    come a una difesa dai problemi noiosi.
  • 13:25 - 13:29
    Per assicurarci che ci rendiamo conto che non è per farci stare bene,
  • 13:29 - 13:34
    non è per fare cose che abbiano l'attenzione dei media,
  • 13:34 - 13:37
    ma è per creare posti dove possiamo realmente fare più bene possibile.
  • 13:37 - 13:40
    Le altre obiezioni, penso, che sono importanti da dire
  • 13:40 - 13:44
    sono che sto in qualche modo -- o stiamo in qualche modo -- postulando una falsa scelta
  • 13:44 - 13:46
    Ovviamente, dovremmo risolvere tutte le cose
  • 13:46 - 13:48
    in un mondo ideale -- Sarei sicuramente d'accordo
  • 13:48 - 13:50
    Penso che dovremmo risolvere tutte le cose, ma non lo facciamo
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    Nel 1970, il mondo sviluppato decise che avremmo speso
  • 13:54 - 14:00
    il doppio di quanto abbiamo speso, adesso, rispetto al 1970 nel mondo in via di sviluppo.
  • 14:00 - 14:02
    Da allora i nostri aiuti si sono dimezzati
  • 14:02 - 14:05
    Quindi non sembra che siamo sul percorso
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    di risolvere immediatamente tutti i grandi problemi
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    Allo stesso modo, le persone dicono anche, e la guerra in Iraq?
  • 14:10 - 14:12
    Sapete, spendiamo 100 miliardi di dollari
  • 14:12 - 14:14
    Perché non li spendiamo per fare del bene nel mondo?
  • 14:14 - 14:15
    Sono senz'altro a favore
  • 14:15 - 14:17
    Se uno qualsiasi di voi ragazzi può parlare con Bush riguardo a farlo, va benissimo
  • 14:17 - 14:19
    Ma il punto è ancora, dire
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    se avessi altri 100 miliardi di dollari
  • 14:21 - 14:24
    li vorremmo comunque spendere nel modo migliore possibile, o no?
  • 14:24 - 14:26
    Quindi il vero problema qui, è ritornare indietro
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    e pensare a quali sono le giuste priorità
  • 14:28 - 14:32
    Dovrei dire brevemente, la lista che abbiamo è davvero la lista giusta?
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    Sapete, quando chiedi ai migliori economisti del mondo
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    inevitabilmente finisci con il chiederlo a vecchi uomini bianchi americani.
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    E non sono necessariamente, sapete,
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    ottimi modi di guardare al mondo intero.
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    Quindi abbiamo invitato 80 giovani da tutto il mondo
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    per venire e risolvere lo stesso problema
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    Gli unici due requisiti erano che stessero studiando all'università
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    e che parlassero inglese
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    La maggior parte di loro venivano, prima di tutto, dai paesi in via di sviluppo
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    Avevano tutti lo stesso materiale ma potevano andare largamente
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    al di fuori del centro della discussione, e lo hanno sicuramente fatto
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    per arrivare ad avere la loro lista.
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    E la cosa sorprendente era che la lista era molto simile --
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    con malnutrizione e malattie in cima
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    e cambiamento climatico in fondo.
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    Abbiamo fatto questo molte altre volte
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    Ci sono stati molti altri seminaristi e studenti universitari, e cose diverse
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    Sono tutti giunti ad avere la stessa lista
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    E questo mi da grande speranza, davvero, nel dire che credo
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    che ci sia un percorso davanti che ci fa cominciare a pensare alle priorità
  • 15:27 - 15:29
    E dire, cos'è importante nel mondo?
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    Ovviamente, in un mondo ideale, ancora una volta ci piacerebbe fare tutto
  • 15:32 - 15:36
    Ma se non lo facciamo, allora possiamo cominciare a pensare da dove dovremmo cominciare?
  • 15:36 - 15:38
    Vedo il vertice di Copenhagen come un processo
  • 15:38 - 15:40
    Lo abbiamo fatto nel 2004
  • 15:40 - 15:41
    e speriamo di riunire molte più persone
  • 15:41 - 15:45
    che abbiano informazioni molto migliori per il 2008, 2012
  • 15:45 - 15:47
    Mappare il giusto percorso per il mondo
  • 15:47 - 15:50
    Ma anche cominciare a pensare a una scelta politica
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    Cominciare a pensare di dire, "Facciamo
  • 15:52 - 15:55
    non le cose dove possiamo fare molto poco a un costo molto alto,
  • 15:55 - 15:57
    non le cose che non sappiamo come fare,
  • 15:57 - 16:00
    ma facciamo le grandi cose dove possiamo fare un enorme
  • 16:00 - 16:04
    ammontare di bene, ad un costo molto basso, adesso.
  • 16:04 - 16:06
    Alla fine della giornata, puoi essere in disaccordo
  • 16:06 - 16:08
    con la discussione di come diamo la priorità a questi
  • 16:08 - 16:11
    ma dobbiamo essere onesti e franchi nel dire
  • 16:11 - 16:13
    se c'è qualcosa che facciamo, ci sono altre cose che non facciamo.
  • 16:14 - 16:16
    Se ci preoccupiamo troppo di alcune cose
  • 16:16 - 16:18
    finiamo con il non occuparci di altre cose.
  • 16:18 - 16:20
    Quindi spero che questo ci aiuti a fare migliori priorità
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    e pensare su come possiamo lavorare al meglio per il mondo.
  • 16:22 - 16:23
    Grazie
Title:
Bjorn Lomborg ordina le priorità globali
Speaker:
Bjorn Lomborg
Description:

Con 50 miliardi di dollari da spendere, cosa risolvereste per primi, l'AIDS o il riscaldamento globale ? Bjorn Lomborg, scienziato politico danese, riesce a trovare delle risposte sorprendenti.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
16:24
Michele Busi added a translation

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