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David Christian: La Grande Storia.

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    Partiamo con un video.
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    Si, è un uovo sbattuto.
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    Ma guardandolo bene,
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    dovreste avvertire la sensazione
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    che c'è qualcosa che non va.
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    Perché dovreste notare che ciò che sta succedendo
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    è che l'uovo si sta ricomponendo da solo.
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    E adesso vedrete il tuorlo e l'albume separarsi.
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    Finendo per tornare insieme dentro il guscio dell'uovo.
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    E tutti dentro di noi sappiamo
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    che non è così che funziona l'universo.
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    Un uovo sbattuto è una poltiglia, saporita, ma pur sempre una poltiglia.
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    Un uovo è una cosa bella e strutturata
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    che riesce a creare cose persino più complicate,
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    come le galline.
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    E sentiamo nel profondo dei nostri cuori
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    che l'universo non va
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    da poltiglia ad entità complesse e composte.
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    Infatti, quest'istinto naturale che proviamo
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    è supportato da una delle più importanti leggi della fisica,
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    la seconda legge della termodinamica, anche detta legge dell'entropia.
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    Ciò che dice, in sostanza,
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    è che l'usuale tendenza dell'universo
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    è di muoversi in una direzione che va da ordine
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    e struttura
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    ad assenza d'ordine, mancanza di struttura --
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    praticamente, verso la poltiglia.
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    Ed è per questo motivo che quel video
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    ci risulta strano.
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    E ancora,
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    diamo un'occhiata a ciò che abbiamo attorno.
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    Quel che vediamo intorno a noi
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    sono strutture straordinariamente complesse.
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    Secondo Eric Beinhocker, nella sola città di New York
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    esistono in commercio 10 miliardi di beni, prodotti differenti l'un dall'altro.
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    Cioè centinaia di volte più numerosi delle specie
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    esistenti sulla Terra.
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    E sono messi in commercio da una specie
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    che conta più o meno 7 miliardi d'individui
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    che entrano in contatto grazie al commercio, ai viaggi e ad Internet
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    all'interno d'un sistema globale
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    meravigliosamente complesso.
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    Ecco, allora, il grande enigma:
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    in un universo
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    governato dalla seconda legge della termodinamica,
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    com'è possibile
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    creare il tipo di complessità che ho appena descritto --
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    il tipo di complessità rappresentato da voi e me
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    e il centro congressi?
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    Bene, pare che la risposta sia che
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    l'universo stesso riesca a creare entità complesse,
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    seppur con grande difficoltà.
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    In alcuni luoghi,
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    esistono ciò che il mio collega, Fred Spier,
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    chiama "le condizioni di Riccioli d'Oro" --
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    non troppo caldo, non troppo freddo;
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    giusto quanto basta per la creazione di entità strutturate.
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    E cose un po' più complesse cominciano a far capolino.
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    Una volta che hai delle cose un po' più complesse,
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    puoi ottenerne delle altre ancora più complesse.
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    In questo modo, la complessità cresce e si sviluppa
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    passo dopo passo.
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    Ogni fase è magica
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    perché da l'impressione che qualcosa di completamente nuovo
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    sia sbucato da chissà dove nell'universo.
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    Nella grande storia questi momenti vengono chiamati
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    momenti di confine.
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    E ad ogni nuovo confine,
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    le condizioni diventano sempre più avverse.
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    Le cose più complesse sono anche le più fragili,
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    le più vulnerabili,
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    le "condizioni di Riccioli d'Oro" diventano via via più rigorose,
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    ed è più difficile
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    riuscire a creare entità complesse.
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    E noi, esempi di creature estremamente complesse
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    dobbiamo assolutamente sapere questa storia
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    su come faccia l'universo a creare cose tanto complesse,
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    nonostante la seconda legge,
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    e sapere perché la complessità
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    significhi allo stesso tempo vulnerabilità
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    e fragilità.
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    Questo lo raccontiamo nella grande storia.
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    Ma per poterlo fare, bisogna fare qualcosa
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    che, a prima vista, potrebbe sembrare assolutamente impossibile.
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    Bisogna esaminare l'intera storia dell'universo.
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    E allora facciamolo.
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    (Risata)
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    Cominciamo riavvolgendo la linea del tempo
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    tornando indietro di 13,7 miliardi di anni.
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    Siamo agli inizi del tempo.
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    Intorno a noi c'è il nulla.
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    Neanche lo spazio ne il tempo esistono.
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    Immaginate la cosa più buia e vuota che potete,
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    moltiplicatela per un numero indefinito di volte
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    ed è lì che ci troviamo.
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    E poi all'improvviso,
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    bang! Appare l'universo, un intero universo.
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    E abbiamo appena varcato il nostro primo confine.
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    L'universo è piccolo; è più piccolo di un atomo.
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    E' incredibilmente caldo.
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    E contiene tutto quello che abbiamo nell'universo di oggi,
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    per cui potete immaginare, sta esplodendo,
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    e si sta espandendo ad una velocità inimmaginabile.
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    E all'inizio è solo caos,
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    ma molto presto cominciano ad apparire entità ben distinte in quel caos.
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    Nel primo secondo,
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    è l'energia stessa a frammentarsi in forze differenziate
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    incluse l'elettromagnetismo e la gravità.
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    L'energia stessa è protagonista di un altro evento che sa di magia,
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    si solidifica e forma materia --
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    quark che creeranno protoni
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    e leptoni che includono elettroni.
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    E tutto questo accade nel primo secondo.
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    Adesso, facciamo un salto e andiamo avanti di 380.000 anni.
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    Il che è il doppio del tempo che l'uomo ha trascorso su questo pianeta.
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    E' adesso che cominciano ad apparire atomi semplici
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    di idrogeno ed elio.
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    Ora, però, devo fermarmi per un momento,
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    380.000 anni dopo la creazione dell'universo,
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    perché in realtà sappiamo molte cose
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    dell'universo in questa sua fase.
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    Soprattutto, sappiamo che era estremamente semplice.
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    Era formato da enormi nubi
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    di atomi d'idrogeno ed elio,
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    che non hanno struttura.
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    Sono una sorta di grande poltiglia cosmica.
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    Seppure non sia completamente vero.
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    Studi recenti
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    condotti attraverso satelliti come il WMAP
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    hanno dimostrato, infatti, che in quel contesto esistevano comunque delle piccole differenze.
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    Guardate qui,
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    le aree blu sono circa 1 millesimo di grado più fredde
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    delle aree rosse.
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    Queste sono differenze infinitesimali,
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    ma sono state abbastanza per far continuare l'universo a raggiungere
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    il passo successivo nella costruzione di una realtà complessa.
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    Vediamo come funziona.
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    La gravità è più potente
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    dove c'è più materia.
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    Per cui nella zone dove si riscontrano minimi addensamenti,
  • 6:02 - 6:04
    la gravità comincia a formare nubi compatte
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    di atomi d'idrogeno ed elio.
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    Per cui possiamo immaginare l'universo, al suo stato originario, cominciare a scindersi
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    in miliardi di nubi.
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    E ogni nube è compatta,
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    la gravità diventa sempre più forte all'aumentare della densità,
  • 6:15 - 6:17
    la temperatura comincia a salire nella parte centrale di ciascuna nube,
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    e alla fine, al centro di ogni nube,
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    la temperatura supera la temperatura di confine
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    di 10 milioni di gradi,
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    i protoni cominciano a fondersi,
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    c'è una grande emissione di energia,
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    e, bang!
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    Abbiamo le nostre prime stelle.
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    200 milioni di anni dopo il Big Bang,
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    le stelle iniziano ad apparire in tutto l'universo,
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    miliardi di stelle.
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    E l'universo adesso è decisamente più interessante
  • 6:45 - 6:48
    e più complesso.
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    Le stelle creeranno le "condizioni di Riccioli d'Oro"
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    per il superamento di 2 nuovi confini.
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    Quando stelle molto grandi si spengono,
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    raggiungono una temperatura talmente elevata
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    che i protoni cominciano a fondersi in tutte le più disparate combinazioni possibili,
  • 7:01 - 7:04
    andando a formare tutti gli elementi della tavola periodica.
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    Se, come me, portate un anello d'oro,
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    sappiate che è stato forgiato dall'esplosione di una supernova.
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    Per cui adesso, l'universo è chimicamente più complesso.
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    E in un universo chimicamente più complesso,
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    è possibile fare più cose.
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    Ciò che ha inizia ad accadere
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    è che, intorno a soli giovani,
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    stelle giovani,
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    tutti questi elementi si combinano, roteano,
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    l'energia della stella li fa girare tutt'intorno,
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    formano particelle, formano fiocchi di neve,
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    formano piccoli granelli di polvere,
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    formano rocce, formano asteroidi,
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    e alla fine formano anche i pianeti e le lune.
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    Ed è così che s'è formato il nostro sistema solare,
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    4 miliardi e mezzo d'anni fa.
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    Pianeti rocciosi come la Terra
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    sono sensibilmente molto più complessi delle stelle
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    perché contengono un numero superiore di materiali molto diversi tra loro.
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    Così abbiamo superato il quarto confine della costruzione della complessità.
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    Adesso, le cose si fanno più difficili.
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    La fase seguente introduce entità
  • 8:03 - 8:05
    che sono di gran lunga più fragili,
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    molto più vulnerabili,
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    ma sono anche più creative
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    e più capaci di creare ulteriori entità complesse.
  • 8:13 - 8:15
    Mi sto riferendo, ovviamente,
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    agli organismi viventi.
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    Gli organismi viventi sono creati dalla chimica.
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    Noi siamo grandi involucri di sostanze chimiche.
  • 8:23 - 8:26
    A sua volta la chimica è dominata dalla forza elettromagnetica.
  • 8:26 - 8:28
    che opera in scala più ridotta rispetto alla gravità
  • 8:28 - 8:30
    il che spiega perché voi ed io
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    siamo più piccoli delle stelle o dei pianeti.
  • 8:32 - 8:35
    E dunque, quali sono le condizioni ottimali per la chimica?
  • 8:35 - 8:37
    Quali sono le "condizioni di Riccioli d'Oro"?
  • 8:37 - 8:39
    Per prima cosa, avete bisogno di energia,
  • 8:39 - 8:41
    ma non molta.
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    Al centro di una stella, c'è così tanta energia,
  • 8:43 - 8:46
    che tutti gli atomi che si combinano, verranno inevitabilmente scissi di nuovo.
  • 8:46 - 8:48
    Ma neanche troppo poca.
  • 8:48 - 8:50
    Nello spazio intergalattico, c'è così poca energia
  • 8:50 - 8:53
    che gli atomi non riescono a combinarsi.
  • 8:53 - 8:55
    Ciò di cui avete bisogno è la giusta quantità di energia,
  • 8:55 - 8:57
    e i pianeti, come dimostrano, sono proprio nella posizione giusta,
  • 8:57 - 9:00
    perchè sono vicini alle stelle, ma non troppo.
  • 9:00 - 9:03
    Avete anche bisogno di una gran varietà di elementi chimici,
  • 9:03 - 9:06
    e di un liquido come l'acqua.
  • 9:06 - 9:08
    Perché?
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    Nei gas, gli atomi si passano accanto così velocemente
  • 9:11 - 9:13
    che non riescono a legarsi.
  • 9:13 - 9:15
    Nei solidi,
  • 9:15 - 9:18
    gli atomi sono attaccati l'uno con l'altro, quindi non possono muoversi.
  • 9:18 - 9:20
    Nei liquidi,
  • 9:20 - 9:22
    sono liberi di muoversi, scivolare l'uno sull'altro
  • 9:22 - 9:25
    e raggrupparsi per formare delle molecole.
  • 9:25 - 9:28
    Ma dove si trovano tali "condizioni di Riccioli d'Oro"?
  • 9:28 - 9:30
    I pianeti sono grandi,
  • 9:30 - 9:32
    e la nostra Terra, agli inizi,
  • 9:32 - 9:34
    era quasi perfetta.
  • 9:34 - 9:36
    Era proprio la distanza perfetta dalla sua stella
  • 9:36 - 9:39
    a trattenere le enormi masse d'acqua degli oceani.
  • 9:39 - 9:41
    E ben più in profondità, in quegli stessi oceani,
  • 9:41 - 9:43
    dalle faglie della crosta terrestre,
  • 9:43 - 9:46
    s'infiltra il calore che viene direttamente dalle viscere della Terra,
  • 9:46 - 9:48
    e si possono trovare una gran quantità d'elementi diversi.
  • 9:48 - 9:50
    Fu proprio in quelle spaccature delle profondità oceaniche,
  • 9:50 - 9:53
    che cominciarono una serie di reazioni chimiche,
  • 9:53 - 9:56
    e gli atomi si sono raggruppati dando vita alle più disparate combinazioni possibili.
  • 9:57 - 9:59
    Ma naturalmente, la vita è molto più
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    che semplice chimica.
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    Come si fa a stabilizzare
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    queste enormi molecole
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    che sembrano vive?
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    E' qui che la vita introduce
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    uno stratagemma tutto nuovo.
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    Non si stabilizza l'individuo;
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    si stabilizza il modello,
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    la cosa che racchiude le informazioni,
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    e si dà la possibilità al modello di riprodursi.
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    E il DNA, ovviamente,
  • 10:23 - 10:25
    è la meravigliosa molecola
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    che contiene le informazioni.
  • 10:27 - 10:30
    Conoscerete di certo le doppie eliche del DNA.
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    Ogni piolo contiene un informazione.
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    Per cui il DNA contiene informazioni
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    su come far vivere gli organismi viventi.
  • 10:37 - 10:39
    E anche il DNA si riproduce identico a se stesso.
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    Copiandosi,
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    dissemina i modelli in tutto l'oceano.
  • 10:43 - 10:45
    Le informazioni si diffondono.
  • 10:45 - 10:48
    E tenete bene a mente che le informazioni sono diventate parte integrante della nostra storia.
  • 10:48 - 10:50
    La vera bellezza del DNA, però
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    risiede nelle sue imperfezioni.
  • 10:52 - 10:54
    Nella fase di copiatura,
  • 10:54 - 10:56
    1 in ogni miliardo di pioli,
  • 10:56 - 10:58
    registra un errore.
  • 10:58 - 11:00
    E ciò significa
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    che il DNA sta, a tutti gli effetti, imparando.
  • 11:03 - 11:05
    Sta mettendo insieme nuovi metodi per creare organismi viventi
  • 11:05 - 11:07
    perché alcuni di quegl'errori funzionano, in realtà.
  • 11:07 - 11:09
    Per cui, il DNA sta imparando
  • 11:09 - 11:12
    e sta ponendo le basi per ottenere più diversità e complessità.
  • 11:12 - 11:15
    Ed è quello che è accaduto negli ultimi 4 miliardi di anni.
  • 11:15 - 11:17
    Per tutto quel periodo della vita sulla Terra,
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    gli organismi erano relativamente semplici --
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    monocellulari.
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    Ma erano molto diversificati tra loro,
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    e, all'interno, erano esempi di grande complessità.
  • 11:25 - 11:28
    In seguito, a partire da circa 600-800 milioni di anni fa,
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    hanno fatto capolino gli organismi pluricellulari.
  • 11:30 - 11:32
    Appaiono i funghi, i pesci,
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    le piante,
  • 11:34 - 11:37
    gli anfibi, i rettili,
  • 11:37 - 11:40
    e poi, ovviamente, anche i dinosauri.
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    Di tanto in tanto, avvengono disastri.
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    65 milioni di anni fa,
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    un asteroide ha colpito la Terra
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    vicino all'odierna penisola dello Yucatan,
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    avendo ripercussioni paragonabili a quelle di una guerra nucleare,
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    e i dinosauri sono stati spazzati via.
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    Pessime notizie per i dinosauri.
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    Ma belle notizie per i nostri antenati mammiferi
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    che cominciarono a proliferare
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    nelle nicchie lasciate vuote dai dinosauri.
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    E noi esseri umani
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    siamo parte di quell'impulso evoluzionistico
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    che è iniziato 65 milioni di anni fa
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    con l'impatto di un asteroide.
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    Gli umani sono apparsi circa 200.000 anni fa.
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    E penso proprio che anche la nostra comparsa possa valere
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    come un confine in questa storia grandiosa.
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    Fatemi spiegare il perché.
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    Abbiamo visto che il DNA in un certo senso impara,
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    accumula le informazioni.
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    Ma è anche lento.
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    Il DNA accumula informazioni
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    attraverso errori casuali,
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    alcuni dei quali finiscono per funzionare.
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    Ma il DNA, in realtà, ha sviluppato un metodo più rapido di apprendimento;
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    ha creato organismi provvisti di cervello,
  • 12:46 - 12:49
    e questi stessi organismi possono imparare in tempo reale.
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    Accumulano informazioni, imparano.
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    La cosa triste però è che,
  • 12:54 - 12:57
    quando muoiono, le informazioni muoiono con loro.
  • 12:57 - 12:59
    Ciò che rende gli essere umani differenti
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    è il linguaggio umano.
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    Abbiamo il dono del linguaggio, d'un sistema di comunicazione,
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    così potente e preciso
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    che possiamo condividere ciò che abbiamo imparato con precisione tale
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    da poterlo accumulare come memoria collettiva.
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    E ciò significa che
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    durerà anche più a lungo degli individui che hanno appreso quell'informazione,
  • 13:17 - 13:21
    accumulandosi di generazione in generazione.
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    E' per questo che, come specie, risultiamo così creativi
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    e potenti
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    ed è per questo che abbiamo una storia.
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    In questi 4 miliardi di anni, noi sembriamo essere stata l'unica specie
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    ad avere avuto il privilegio di questo dono.
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    Io chiamo quest'abilità
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    apprendimento collettivo.
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    E' ciò che ci rende differenti.
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    L'abbiamo visto operare
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    nelle prime fasi della storia umana.
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    Ci siamo evoluti come specie
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    nelle savane Africane,
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    ma poi gli uomini hanno cominciato a migrare verso nuovi ambienti --
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    nei deserti, nelle giungle,
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    nella tundra Siberiana dell'era glaciale --
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    ambienti molto, molto ostili --
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    nelle Americhe, in Australia ed Asia.
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    Ogni migrazione ha comportato un apprendimento --
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    l'apprendimento di nuovi metodi per lo sfruttamento del territorio,
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    nuove soluzioni per affrontare l'ambiente circostante.
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    In seguito, 10.000 anni fa,
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    sfruttando un repentino cambiamento del clima globale
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    in concomitanza con la fine dell'ultima era glaciale,
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    l'uomo ha imparato a coltivare.
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    La coltivazione ha assicurato abbondanza d'energia.
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    E sfruttando quell'energia,
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    la popolazione umana s'è moltiplicata.
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    Le società umane si sono allargate, densificate,
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    sono sempre più interconnesse.
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    E, in seguito, circa 500 anni fa,
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    gli uomini hanno cominciato a collegarsi a livello globale
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    attraverso la navigazione, i treni,
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    il telegrafo, Internet,
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    e adesso è come se avessimo formato
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    un unico cervello globale
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    di circa 7 miliardi di individui.
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    E quel cervello sta imparando a velocità supersonica.
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    Negli ultimi 200 anni, è successo anche qualcos'altro:
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    abbiamo trovato un'altra abbondante fonte energetica,
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    i combustibili fossili.
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    Pertanto, i combustibili fossili e l'apprendimento collettivo presi insieme
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    spiegano l'incredibille complessità
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    che vediamo attorno a noi.
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    E allora, eccoci qui
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    di nuovo al centro congressi.
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    Abbiamo fatto un percorso, un percorso a ritroso,
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    di 13.7 miliardi di anni.
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    Spero pensiate anche voi che questa storia sia di incredibile impatto.
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    E' una storia in cui gli uomini
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    giocano un ruolo creativo e straordinario.
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    Ma contiene anche degli avvertimenti.
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    L'apprendimento collettivo è una forza molto, molto potente
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    e non è chiaro
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    se noi uomini abbiamo facoltà di amministrarla.
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    Ricordo come fosse ieri, quand'ero bambino e vivevo in Inghilterra,
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    com'è stato vivere durante la crisi missilistica Cubana.
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    Per alcuni giorni,
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    l'intera biosfera
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    è sembrata sul punto della distruzione.
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    E le stesse armi sono ancora qui,
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    e sono ancora cariche.
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    Se evitiamo quella trappola,
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    ce ne sono altre ad attenderci.
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    Consumiamo una quantità tale di combustibili fossili
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    che stiamo mettendo in pericolo le "condizioni di Riccioli d'Oro",
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    quelle stesse condizioni che hanno permesso alle civiltà umane
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    di prosperare negli ultimi 10.000 anni.
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    Per cui, quello che può fare la grande storia
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    è di mostrarci la natura della nostra complessità e fragilità
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    e i pericoli che ci attendono,
  • 16:12 - 16:15
    ma può anche farci rendere conto
  • 16:15 - 16:17
    di quale potere abbiamo in mano, grazie all'apprendimento collettivo.
  • 16:17 - 16:20
    Per concludere,
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    questo è ciò che mi auguro.
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    Vorrei che mio nipote Daniel,
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    i suoi amici e la sua generazione,
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    in giro per il mondo,
  • 16:31 - 16:34
    conoscano la storia della grande storia,
  • 16:34 - 16:36
    e la sapessero così bene
  • 16:36 - 16:38
    da capire
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    sia le sfide che dobbiamo affrontare
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    che le opportunità che possiamo cogliere.
  • 16:43 - 16:45
    Per questo alcuni di noi, in gruppo,
  • 16:45 - 16:47
    stanno creando un programma educativo gratuito in rete
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    sulla grande storia
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    per i ragazzi delle scuole superiori di tutto il mondo.
  • 16:51 - 16:54
    Crediamo che la grande storia
  • 16:54 - 16:57
    possa essere uno strumento cruciale per loro,
  • 16:57 - 17:00
    considerando che Daniel e la sua generazione,
  • 17:00 - 17:02
    vanno incontro a grandi sfide
  • 17:02 - 17:04
    ma anche a grandi opportunità
  • 17:04 - 17:07
    che li aspettano in questo momento di confine
  • 17:07 - 17:11
    nella storia del nostro bellissimo pianeta.
  • 17:11 - 17:13
    Vi ringrazio per la vostra attenzione.
  • 17:13 - 17:18
    (Applausi)
Title:
David Christian: La Grande Storia.
Speaker:
David Christian
Description:

In 18 minuti e col supporto di fantastiche illustrazioni, David Christian ripercorre la storia dell'Universo, dal Big Bang ad Internet. Ecco la "Grande Storia": una stupefacente panoramica sulla complessità che ci circonda.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
17:19
Laura 劳拉 Leotta added a translation

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