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Perché gli edifici crollano durante i terremoti? - Vicki V. May

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    I terremoti sono da sempre
    un fenomeno terrificante
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    e sono diventati sempre più letali
    col crescere delle nostre città,
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    con il crollo degli edifici
    che diventa uno dei maggiori rischi.
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    Perché gli edifici crollano
    durante un terremoto
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    e come lo si può prevenire?
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    Guardando tanti film
    sui disastri naturali
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    potreste esservi fatti l'idea
    che il crollo di un edificio
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    sia causato direttamente
    dal terreno sottostante
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    che trema violentemente
    o che addirittura si apre e si separa.
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    Ma non è così che funziona.
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    Anzitutto, gran parte degli edifici
    non si trova esattamente sulla faglia
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    e il movimento delle placche tettoniche
    è molto più profondo delle fondamenta.
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    Allora cosa succede realmente?
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    In effetti, la dinamica dei terremoti
    e i loro effetti sugli edifici
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    sono un po' più complicati.
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    Per averne un idea,
    architetti e ingegneri usano dei modelli,
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    come una griglia bidimensionale di linee
    che rappresentano travi e pilastri,
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    oppure una serie di bastoncini
    con delle sfere
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    i cui cerchi rappresentano
    la massa degli edifici.
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    Nonostante il livello di semplificazione,
    questi modelli sono piuttosto utili
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    poiché prevedere le reazioni
    di un edificio al terremoto
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    è anzitutto una
    questione di fisica.
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    La maggior parte dei crolli
    durante i terremoti
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    in realtà non è causata
    dal terremoto in sé.
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    Al contrario, quando la terra si muove
    al di sotto un edificio,
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    provoca lo spostamento
    delle fondamenta e dei piani inferiori,
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    trasmettendo le onde d'urto
    al resto della struttura
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    e facendola vibrare avanti e indietro.
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    La potenza di questa oscillazione
    dipende da due fattori principali:
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    la massa dell'edificio,
    concentrata nella parte inferiore,
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    e la sua rigidezza
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    che è la forza necessaria a provocare
    un certo spostamento.
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    Oltre al materiale da costruzione
    e alla forma delle sue colonne,
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    la rigidezza dipende
    fondamentalmente dall'altezza.
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    Edifici più bassi tendono a essere
    più rigidi e a muoversi meno,
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    mentre gli edifici più alti
    sono più flessibili.
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    Potreste pensare che la soluzione
    sia costruire edifici più bassi
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    così da ridurre
    gli spostamenti al minimo.
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    Tuttavia, il terremoto del 1985
    in Città del Messico
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    ne costituisce
    un buon controesempio.
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    Durante il terremoto,
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    molti edifici tra i 6 e i 15 piani
    sono crollati.
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    La cosa bizzarra
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    è che gli edifici più bassi
    lì vicino sono rimasti in piedi
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    e anche quelli con più di 15
    piani sono stati meno danneggiati,
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    mentre quelli di media altezza
    che sono crollati,
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    sono stati visti muoversi molto più
    violentemente del terremoto stesso.
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    Come è possibile?
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    La risposta ha a che fare con una cosa
    chiamata frequenza naturale.
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    In un sistema in oscillazione,
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    la frequenza ci dice quante volte
    in un secondo
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    si ripete un'oscillazione completa,
    cioè avanti e indietro.
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    Si tratta dell'inverso del periodo,
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    che rappresenta i secondi necessari
    a completare un ciclo.
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    La frequenza naturale di un edificio,
    determinata da massa e rigidezza,
  • 2:52 - 2:55
    è la frequenza alla quale le vibrazioni
    tendono ad accumularsi.
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    Aumentando la massa di un edificio
    si abbassa il livello al quale vibrerebbe,
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    mentre aumentando la rigidezza
    le vibrazioni sono più veloci.
  • 3:04 - 3:06
    Quindi nell'equazione
    che rappresenta questa relazione
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    rigidezza e frequenza naturale
    sono direttamente proporzionali,
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    mentre la massa e la frequenza naturale
    sono inversamente proporzionali.
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    Ciò che è successo in Città del Messico
    è un effetto chiamato risonanza,
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    dove la frequenza delle onde sismiche
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    corrispondevano alla frequenza naturale
    degli edifici di media altezza.
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    Proprio come una spinta sull'altalena
    data al momento giusto,
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    ogni ulteriore onda sismica
    ha aumentato la vibrazione dell'edificio
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    nella direzione già avviata,
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    provocandone uno spostamento ancora
    maggiore e così via,
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    fino a spingerlo ben oltre
    lo spostamento iniziale.
  • 3:41 - 3:45
    Al giorno d' oggi gli ingegneri lavorano
    con geologi e sismologi
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    per predire le frequenze
    dei movimenti sismici in zone da edificare
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    così da prevenire i crolli
    dovuti agli effetti di risonanza
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    tenendo in considerazione fattori
    come il tipo di terreno o di faglia,
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    così come i dati
    dei precedenti terremoti.
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    Movimenti a basse frequenze
    provocheranno più danni
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    agli edifici più alti e flessibili
  • 4:03 - 4:06
    mentre i movimenti ad alte frequenze
    minacciano maggiormente
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    le strutture più basse e rigide.
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    Gli ingegneri hanno anche ideato
    modi per assorbire gli shock
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    e ridurre la deformazione
    usando sistemi innovativi.
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    L'isolamento alla base
    sfrutta strati flessibili
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    per isolare il movimento delle fondamenta
    dal resto dell'edificio,
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    mentre i sistemi con smorzatore
    a massa accordata eliminano la risonanza
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    oscillando fuori fase
    rispetto alla frequenza naturale
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    per ridurre le vibrazioni.
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    Per concludere: non sono gli edifici
    più robusti a restare in piedi
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    ma quelli più intelligenti.
Title:
Perché gli edifici crollano durante i terremoti? - Vicki V. May
Description:

Guarda la lezione completa: http://ed.ted.com/lessons/why-do-buildings-fall-in-earthquakes-vicki-v-may

I terremoti sono sempre stati fenomeni terrificanti, e sono diventati più letali con il crescere delle nostre città. Gli edifici che crollano sono diventati uno dei più grandi rischi. Ma perché gli edifici crollano durante un terremoto? E come si può prevenire? Vicki V. May spiega tramite la fisica perché non sono gli edifici più rigidi, ma quelli più intelligenti a rimanere in piedi.

Lezione di Vicki V. May, animazione di Pew36 Animation Studios.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TED-Ed
Duration:
04:52

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