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ADHD: alla ricerca di quello che funziona per me

  • 0:05 - 0:10
    Il 31 ottobre 1999,
    Halloween qui negli Stati Uniti,
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    la mia famiglia si trasferì a Los Angeles
    da un appartamentino in Inghilterra.
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    All'epoca, c'erano solo i miei genitori,
    mio fratello e mia sorella.
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    Io nacqui un anno e tre giorni dopo.
  • 0:21 - 0:24
    All'inizio non credo
    fosse così chiaro che ero diverso.
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    Ma verso i quattro anni,
    la mia scarsa attenzione divenne evidente.
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    Non rispondevo alle persone, le ignoravo.
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    Mia madre iniziò a credere
    che fossi parzialmente sordo
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    e spese 400 dollari
    per un sofisticato esame dell'udito.
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    Lo superai senza problemi e ancora oggi
    continua a rimproverarmi.
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    La mia incapacità di concentrarmi
    per lunghi periodi di tempo,
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    la mia smemoratezza
  • 0:47 - 0:52
    e la mia totale mancanza di organizzazione
    sono a dir poco leggendarie.
  • 0:52 - 0:54
    Perdevo sempre le matite,
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    non consegnavo mai i compiti,
    anche quando li facevo,
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    lasciavo sempre i giacchetti a scuola
    e spesso non li rivedevo più.
  • 1:00 - 1:04
    Non riuscivo a stare fermo da seduto
    e, se ci riuscivo, parlavo.
  • 1:04 - 1:08
    Parlavo così tanto
    che anche quando non parlavo,
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    gli insegnanti mi dicevano di stare zitto
    perché pensavano che lo stessi facendo.
  • 1:13 - 1:17
    L'insegnante della terza elementare
    mi mise in un angolo della classe
  • 1:17 - 1:20
    lontano da tutti per evitare
    che parlassi con gli altri.
  • 1:20 - 1:23
    Così ottenne solo che iniziai a urlare
    da un angolo all'altro della classe.
  • 1:25 - 1:26
    Ero un incubo.
  • 1:26 - 1:29
    E per tutto quel periodo avevo
    un sacco di compiti non consegnati.
  • 1:29 - 1:32
    Sempre molti più degli altri.
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    La quarta elementare fu la svolta.
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    Mia madre studiava per fare l'insegnante,
  • 1:36 - 1:41
    e durante il suo percorso
    ebbe a che fare con ragazzi con l'ADHD.
  • 1:41 - 1:44
    Iniziò a notare che quei ragazzi
    si comportavano in un modo a lei noto.
  • 1:44 - 1:48
    Avevano gli stessi miei problemi.
  • 1:48 - 1:50
    Nell'aprile della quarta elementare
  • 1:50 - 1:54
    andai da un terapista
    che mi diagnosticò l'ADHD,
  • 1:54 - 1:56
    che, in poche parole, significa tre cose:
  • 1:56 - 1:57
    impulsività,
  • 1:57 - 1:59
    iperattività
  • 1:59 - 2:00
    e disattenzione.
  • 2:00 - 2:04
    Impulsività: ecco perché dicevo
    qualsiasi cosa mi passasse per la testa
  • 2:04 - 2:05
    e parlavo in classe.
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    Iperattività: non riuscivo a stare fermo,
  • 2:08 - 2:11
    infastidendo tutti quelli
    che mi circondavano.
  • 2:11 - 2:15
    Disattenzione, però,
    non è il termine corretto per descriverla.
  • 2:15 - 2:18
    In realtà, il mio cervello passa
    da una cosa all'altra molto velocemente
  • 2:18 - 2:21
    finché qualcosa non attira
    veramente la mia attenzione,
  • 2:21 - 2:22
    mi fa estraniare
  • 2:22 - 2:26
    e magari ne rimango
    ossessionato per un po'.
  • 2:26 - 2:28
    Questa era la causa
    della mia smemoratezza.
  • 2:28 - 2:31
    Mi ricordo bene le cose solamente
    quando vi presto attenzione,
  • 2:31 - 2:35
    cosa che non accade molto spesso.
  • 2:35 - 2:37
    Questo spiega anche
    molte esperienze della mia vita.
  • 2:37 - 2:42
    Ho provato tutti gli sport,
    persino il baseball, un'idea terribile.
  • 2:42 - 2:45
    Mai mettere un ragazzino con ADHD
    in mezzo a un campo, ad aspettare.
  • 2:45 - 2:46
    Ho provato la robotica.
  • 2:46 - 2:50
    Ho provato a suonare qualche strumento,
    ma si sono rivelati tutti un fallimento.
  • 2:50 - 2:53
    Provai a disegnare, ed ero diventato
    anche piuttosto bravo,
  • 2:53 - 2:58
    ma poi volli imparare a dipingere,
    non lo feci mai e ora ho perso interesse.
  • 2:58 - 3:00
    Provai a imparare da solo
    la programmazione.
  • 3:00 - 3:02
    Ma alla fine della giornata
    mi aveva già annoiato.
  • 3:02 - 3:07
    Il punto è che passavo sempre
    da una cosa all'altra.
  • 3:07 - 3:08
    Per curare questi sintomi
  • 3:08 - 3:12
    e per salvare la reputazione dei miei
    in quanto ‘bravi genitori’,
  • 3:12 - 3:14
    ho dovuto prendere dei farmaci.
  • 3:14 - 3:18
    Questo è probabilmente l'evento
    che mi ha segnato di più in assoluto.
  • 3:18 - 3:21
    All'inizio era stupendo.
  • 3:21 - 3:24
    Ero in quinta elementare
    ed ero uno studente modello.
  • 3:24 - 3:26
    Non solo finivo i compiti,
  • 3:26 - 3:29
    ma lo facevo in fretta, e aiutavo
    i miei amici a finire i loro,
  • 3:29 - 3:32
    e dopo ce la spassavamo,
    mentre gli altri stavano ancora lavorando.
  • 3:32 - 3:34
    E la cosa migliore
  • 3:34 - 3:37
    era che la maestra di terza,
    che mi aveva messo in punizione,
  • 3:37 - 3:40
    insegnava anche in quinta.
  • 3:40 - 3:45
    Non riesco a immaginare
    quanto fosse confusa.
  • 3:45 - 3:47
    Fu così anche in prima media.
  • 3:47 - 3:48
    Ero organizzato,
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    non rimanevo indietro,
  • 3:49 - 3:50
    avevo bei voti,
  • 3:50 - 3:52
    e tutto era perfetto.
  • 3:52 - 3:55
    Ma in seconda media
  • 3:55 - 3:57
    mi venne aumentato
    il dosaggio dei medicinali,
  • 3:57 - 3:59
    perché pensavano ce ne fosse bisogno
  • 3:59 - 4:01
    per affrontare la pressione
    della scuola media.
  • 4:01 - 4:04
    Ironico, se pensiamo che alle medie
  • 4:04 - 4:06
    la vera pressione viene dai compagni,
  • 4:06 - 4:10
    cosa che il dosaggio maggiore
    contribuì a peggiorare.
  • 4:10 - 4:13
    Di colpo non socializzavo più.
  • 4:13 - 4:15
    Ero diventato distante.
  • 4:15 - 4:16
    L’ADHD è parte della mia personalità,
  • 4:16 - 4:20
    e come potrebbe essere altrimenti,
    visto che ci convivo da sempre?
  • 4:20 - 4:23
    Il dosaggio maggiore
    me l'aveva portata via.
  • 4:23 - 4:27
    Ancora peggio, non riuscivo a mangiare
    mentre prendevo i farmaci.
  • 4:27 - 4:32
    Ero un ragazzino piuttosto magro
    e mia mamma cercava di farmi mangiare,
  • 4:32 - 4:36
    preparandomi ogni giorno il pranzo
    che puntualmente finiva nella spazzatura.
  • 4:36 - 4:38
    Quando le dissi
    che, a causa delle medicine,
  • 4:38 - 4:41
    non avevo per niente appetito,
  • 4:41 - 4:45
    la sua risposta fu più o meno questa:
    sforzati e manda giù.
  • 4:45 - 4:50
    Non c’era molto altro da dire.
  • 4:50 - 4:51
    Come conseguenza,
  • 4:51 - 4:55
    iniziai a prendere i farmaci in modo
    irregolare, ed era abbastanza evidente.
  • 4:55 - 4:57
    Per darvi un’idea, a Los Angeles,
  • 4:57 - 5:00
    c’è una squadra di hockey
    sul ghiaccio, i Los Angeles Kings.
  • 5:00 - 5:03
    Andai a vedere una delle loro partite
    e mi esaltai molto.
  • 5:03 - 5:06
    Ogni volta che succedeva qualcosa
    mi alzavo in piedi, saltavo ed esultavo.
  • 5:06 - 5:10
    Accesero la Dance Cam
    e, per essere inquadrato,
  • 5:10 - 5:14
    mi tolsi la maglietta
    e la sventolai sopra la testa.
  • 5:14 - 5:17
    Ovviamente mi ripresero.
  • 5:17 - 5:20
    Quando tornai a una loro partita,
  • 5:20 - 5:24
    avevo appena preso le medicine
    per concentrarmi sullo studio.
  • 5:24 - 5:29
    Quella volta non ballai e a fatica
    mi alzai quando i Kings segnarono.
  • 5:29 - 5:31
    I miei amici rimasero delusi
  • 5:31 - 5:35
    perché volevano vedermi
    con la stessa energia della volta prima.
  • 5:35 - 5:39
    Con le medicine non riuscivo
    a fare niente di tutto ciò.
  • 5:39 - 5:42
    Quei comportamenti mi sembravano
    immaturi e non degni di me.
  • 5:42 - 5:45
    I professori la considererebbero
    una ‘condotta eccellente’.
  • 5:45 - 5:50
    Rimanevo seduto, non parlavo
    e non disturbavo nessuno.
  • 5:50 - 5:55
    Questo è un conflitto che molti bambini
    affetti da ADHD devono affrontare.
  • 5:55 - 5:58
    Avere dei bei voti facilmente,
    ma perdere una parte di sé,
  • 5:58 - 6:02
    o essere se stessi, ma venir messo
    in croce per questo nel registro
  • 6:02 - 6:05
    da coloro che trovano irritante
    il tuo normale comportamento.
  • 6:05 - 6:09
    Quando smisi di prendere le medicine,
    la situazione precipitò.
  • 6:09 - 6:12
    I miei voti peggiorarono.
  • 6:12 - 6:15
    La gente era infastidita da me.
  • 6:15 - 6:20
    Amici e familiari che sapevano
    del mio disturbo cercavano di riderci su.
  • 6:20 - 6:23
    Immagino volevano che trovassi
    un capro espiatorio,
  • 6:23 - 6:26
    ma era davvero umiliante.
  • 6:26 - 6:29
    Preferisco assumermi io stesso
    la colpa dei miei errori
  • 6:29 - 6:31
    invece di darla alla malattia.
  • 6:31 - 6:33
    Sennò diventerebbe
    un altro modo di buttarmi giù,
  • 6:33 - 6:39
    tipo dire: “tanto non riesco a fare
    queste cose perché non sono normale”.
  • 6:39 - 6:40
    Ero solo in terza media,
  • 6:40 - 6:45
    ma la vita mi sembrava così diversa
    rispetto alla prima media,
  • 6:45 - 6:47
    e cominciai a chiedermi
    se fossi davvero intelligente
  • 6:47 - 6:50
    o se erano le medicine a farmelo credere.
  • 6:50 - 6:54
    La mia fiducia in me stesso era a pezzi
    e io ero arrabbiato,
  • 6:54 - 6:58
    amareggiato, più che altro con me stesso.
  • 6:58 - 6:59
    Non credevo più in me stesso,
  • 6:59 - 7:02
    che sarei riuscito a fare
    ciò che pensavo di saper fare.
  • 7:02 - 7:04
    Arrivai in prima liceo
  • 7:04 - 7:07
    impreparato ad affrontare
    questa nuova sfida.
  • 7:07 - 7:09
    Avevo già perso
    ancor prima di varcare la soglia.
  • 7:09 - 7:14
    Per me, era tutta colpa
    dell'aumento del dosaggio.
  • 7:14 - 7:15
    Non fraintendetemi.
  • 7:15 - 7:19
    Rispetto ad altri a cui hanno dato
    i medicinali, a me è andata bene,
  • 7:19 - 7:23
    anche se molti di quelli che prendono
    i farmaci stanno benissimo.
  • 7:23 - 7:26
    Molti ragazzi sono in crisi
    di astinenza durante l'estate,
  • 7:26 - 7:27
    hanno crisi terribili.
  • 7:27 - 7:29
    Hanno convulsioni.
  • 7:29 - 7:34
    Conosco un ragazzo che è rimasto sveglio
    per due giorni dopo aver preso i farmaci.
  • 7:34 - 7:38
    So di un bambino, che mia mamma
    ha conosciuto lavorando a scuola,
  • 7:38 - 7:43
    che ha avuto pensieri suicidi
    la prima volta che ha preso i medicinali.
  • 7:43 - 7:45
    Tutto questo è inammissibile.
  • 7:45 - 7:47
    Le persone con l’ADHD
    devono imparare a conoscersi
  • 7:47 - 7:49
    per poter affrontare questa patologia,
  • 7:49 - 7:51
    ed è un processo lungo.
  • 7:51 - 7:53
    Basandomi su ciò che ho visto,
  • 7:53 - 7:57
    l'unica soluzione efficace proposta
    sono i medicinali,
  • 7:57 - 7:59
    e se non funzionano,
  • 7:59 - 8:01
    bisogna arrangiarsi.
  • 8:02 - 8:06
    E lo capisco, molte persone
    si trovano bene con le medicine.
  • 8:06 - 8:09
    Non hanno effetti collaterali
    che influenzano le loro vite
  • 8:09 - 8:11
    e possono fare quello che vogliono.
  • 8:11 - 8:14
    Però non è così per tutti.
  • 8:14 - 8:15
    Lo stress,
  • 8:15 - 8:15
    le pressioni,
  • 8:15 - 8:17
    e la frustrazione che accompagnano l'ADHD,
  • 8:17 - 8:21
    non solo per il diretto interessato
    ma anche per chi gli sta intorno?
  • 8:21 - 8:22
    È dura.
  • 8:22 - 8:25
    Non è un caso
    che quando dei ricercatori svedesi
  • 8:25 - 8:27
    controllarono le banche dati nazionali,
  • 8:27 - 8:32
    e confrontarono i tassi di suicidio
    tra chi aveva l'ADHD e chi no,
  • 8:32 - 8:37
    scoprirono che è dieci volte più probabile
    che quelli con l'ADHD si suicidino:
  • 8:37 - 8:42
    lo 0,2% contro lo 0,02%.
  • 8:42 - 8:47
    L'1,3% di coloro che non avevano l'ADHD
    aveva tentato il suicidio.
  • 8:47 - 8:54
    Per quelli con l'ADHD, la percentuale
    era del 9,4%, circa uno su dieci.
  • 8:54 - 8:57
    Anche i parenti delle persone
    affette da ADHD sono a rischio.
  • 8:57 - 9:02
    E, di nuovo, a confronto con lo 0,02%
    del resto della popolazione,
  • 9:02 - 9:06
    i genitori hanno
    un tasso di suicidio dello 0,7%.
  • 9:06 - 9:11
    I fratelli hanno lo stesso tasso
    di coloro che hanno l'ADHD, lo 0,2%.
  • 9:11 - 9:14
    E con queste statistiche,
  • 9:14 - 9:17
    come possono i medicinali andare bene
    per tutti gli affetti da ADHD?
  • 9:17 - 9:22
    Nonostante tutte le persone
    che stanno meglio grazie alle medicine,
  • 9:22 - 9:25
    è ancora un grosso problema
    per chi non può permettersele
  • 9:25 - 9:28
    e per coloro a cui i farmaci
    non sono d'aiuto.
  • 9:28 - 9:32
    Coloro che notano lo stress che causano
    a chi amano quando sbagliano,
  • 9:32 - 9:35
    e non sembrano smettere
    di rovinare le cose:
  • 9:35 - 9:37
    rimarreste sorpresi da quanti ce ne sono.
  • 9:37 - 9:44
    Si stima che qui negli USA abbia l'ADHD
    il 4% della popolazione adulta.
  • 9:44 - 9:49
    Secondo il CDC, nei bambini
    la cifra è dell'11%.
  • 9:49 - 9:51
    Questi sono solo i dati degli USA
  • 9:51 - 9:54
    e stiamo già parlando
    di milioni di persone.
  • 9:54 - 9:55
    Sono persone come voi,
  • 9:55 - 9:59
    che lottano contro questa malattia,
    contro lo stress che causa.
  • 9:59 - 10:02
    Persone come me.
  • 10:02 - 10:04
    E io la gestisco così.
  • 10:04 - 10:09
    L'unico modo per convivere con l'ADHD
    ed essere felice era sconfiggerlo.
  • 10:09 - 10:13
    Dovevo dimostrare che l'ADHD
    non mi avrebbe fermato.
  • 10:13 - 10:18
    Il secondo anno di liceo, dopo il primo
    in cui mi ero buttato giù,
  • 10:18 - 10:22
    volevo dimostrare non solo agli altri,
    ma principalmente a me stesso,
  • 10:22 - 10:23
    che ero intelligente,
  • 10:23 - 10:25
    che potevo prendere i voti che volevo,
  • 10:25 - 10:28
    che potevo partecipare
    e trovare il tempo di fare i compiti.
  • 10:28 - 10:31
    Presi i voti che volevo,
  • 10:31 - 10:32
    e riuscii anche a partecipare.
  • 10:32 - 10:33
    Entrai nella Croce Rossa,
  • 10:33 - 10:38
    e fare volontariato con loro è stata
    una delle cose più appaganti di sempre.
  • 10:38 - 10:41
    Ho trovato modi di fare le cose
    che funzionano per me.
  • 10:41 - 10:46
    Sono organizzato al punto giusto,
    non troppo né troppo poco.
  • 10:46 - 10:49
    A lezione, per me è importante
    trovare degli schemi
  • 10:49 - 10:51
    così, anche quando mi perdo qualcosa,
  • 10:51 - 10:55
    ho sempre un'idea generale
    di cosa sta succedendo.
  • 10:55 - 10:57
    Per me è molto importante
    avere degli amici a lezione,
  • 10:57 - 11:00
    così quando mi deconcentro
  • 11:00 - 11:03
    durante le lezioni
    che non mi appassionano,
  • 11:03 - 11:08
    ho sempre qualcuno a cui chiedere
    cosa è stato detto o che compiti fare.
  • 11:08 - 11:10
    Tutto questo richiede sforzi,
  • 11:10 - 11:15
    ma ne vale la pena perché mi permette
    di fare tutto ciò che voglio.
  • 11:15 - 11:18
    Sta tutto nel conviverci.
  • 11:18 - 11:20
    Ciò mi ha permesso
    di sospendere i farmaci,
  • 11:20 - 11:25
    cosa non molto comune per chi
    ha una storia a lieto fine con l'ADHD.
  • 11:25 - 11:29
    Ora posso andare a scuola,
    e quello sono io, il vero me.
  • 11:29 - 11:30
    Irrito gli insegnanti,
  • 11:30 - 11:31
    faccio fatica con i compiti,
  • 11:31 - 11:33
    e sono più felice.
  • 11:33 - 11:35
    Faccio affidamento su me stesso.
  • 11:35 - 11:38
    Nessun farmaco, nessun insegnante
    che incombe su di me.
  • 11:38 - 11:40
    È fattibile.
  • 11:40 - 11:42
    Sia che i farmaci funzionino, oppure no,
  • 11:42 - 11:46
    le persone con l'ADHD devono
    trovare qualcosa che funzioni per loro,
  • 11:46 - 11:48
    ricevere il sostegno necessario,
  • 11:48 - 11:50
    e continuare ad aumentare
    la fiducia in se stessi.
  • 11:50 - 11:54
    L'ADHD è una battaglia
    che non si può vincere completamente,
  • 11:54 - 11:56
    ma con un po' di comprensione,
  • 11:56 - 11:57
    possiamo aiutare milioni di persone.
  • 11:57 - 11:58
    Grazie.
  • 11:58 - 12:00
    (Applausi)
Title:
ADHD: alla ricerca di quello che funziona per me
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In quarta elementare, a James Phillips venne diagnosticato il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD). La sua diagnosi lo ha portato a fare un percorso pieno di alti e bassi, dai farmaci alla moderazione, dall'essere uno studente modello a perdere il senso di sé. Per molti studenti, scoprire come affrontare l'ADHD può essere un percorso lungo e in questo intervento, James racconta come gestisce la sua malattia.

Questo intervento è stato presentato al TED-Ed Weekend di New York. Per maggiori informazioni, visita il sito https://www.ted.com/attend/conferences/special-events/ted-ed-weekend

Il programma Club TED-Ed aiuta gli studenti a scoprire, esplorare e presentare le loro grandi idee sotto forma di brevi interventi in stile TED. Nei Club TED-Ed, gli studenti lavorano insieme per discutere e celebrare idee creative. I Club Leaders ricevono il piano di studi flessibile di TED-Ed per aiutare i membri a sviluppare le capacità di presentazione per ispirare i leader di domani e i futuri speaker di TED.

Per saperne di più riguardo ai Club TED-Ed o per aprire un proprio club, andare su http://ed.ted.com/clubs.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TED-Ed
Duration:
12:02

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