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Il clima giusto per migrare | Grammenos Mastrojeni | TEDxMilano

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    Stiamo tutti dicendo
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    che la consolidata massima
    "Mors tua, vita mea"
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    è una delle più grosse idiozie
    che la mente umana abbia mai partorito.
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    Madre Terra ci sta dicendo,
    anzi ci sta urlando,
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    che ad occuparci
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    dell'ultimo, del più fragile,
    del più minuto dei suoi esseri,
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    non stiamo facendo
    un atto di bontà ed eroismo.
  • 0:30 - 0:32
    Stiamo soltanto perseguendo
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    il nostro bieco, cinico
    e immediato interesse.
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    Questo vale per una questione
    di cui si parla dandole un nome errato:
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    i migranti climatici.
  • 0:47 - 0:49
    Ne tratteremo dal punto di vista
  • 0:49 - 0:53
    del nostro bieco, immediato,
    cinico interesse.
  • 0:54 - 0:56
    Solo che questo interesse
    dobbiamo capirlo.
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    Vedete in questa diapositiva
    qualcosa che vi è familiare,
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    si chiama Europa.
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    Ma avete mai riflettuto
    sulla stranezza di questa idea?
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    Tutti i continenti sono delimitati
    secondo delle barriere geofisiche.
  • 1:12 - 1:15
    Secondo questo stesso
    criterio, noi siamo Asia.
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    Non esistiamo.
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    Eppure vogliamo essere un continente,
    anzi il Vecchio Continente.
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    Che cos'è che ci caratterizza
    come qualcosa di diverso dall'Asia?
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    Diremo: una cultura
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    che nella sua diversità
    ha una certa unitarietà;
  • 1:29 - 1:32
    senza voler fare
    stupidi discorsi di razza,
  • 1:32 - 1:35
    una certa omogeneità fisionomica.
  • 1:36 - 1:39
    Ma poi qual è la determinante
    fondamentale di tutto questo?
  • 1:39 - 1:42
    Perché siamo unitari?
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    Beh, la determinante è il clima.
  • 1:46 - 1:49
    L'Europa è l'Europa,
    con una sua identità particolare,
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    perché ha beneficiato
    di una anomalia climatica.
  • 1:53 - 1:55
    E intorno a questa anomalia climatica
  • 1:55 - 1:58
    si è creato il nostro
    congiunto di interessi.
  • 1:59 - 2:01
    Solo che le cose stanno cambiando.
  • 2:03 - 2:06
    Questa caratteristica
    climatica dell'Europa -
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    sto super-semplificando,
    ma in qualche modo è determinata
  • 2:10 - 2:13
    dall'essere stati soggetti all'influsso
    dell'anticiclone delle Azzorre.
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    Che sta retrocedendo, lasciando il passo,
    sempre di più, agli anticicloni africani.
  • 2:20 - 2:21
    Che cosa significa questo?
  • 2:21 - 2:24
    Significa che, se il clima
    è stato così determinante
  • 2:24 - 2:27
    nel forgiare la nostra identità,
    e i nostri interessi,
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    cambiando il clima cambiano anche questi.
  • 2:30 - 2:32
    Perdiamo la nostra identità europea?
  • 2:32 - 2:35
    No, a questa se ne aggiunge un'altra.
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    Noi entriamo, anche,
    nella comunità di interessi
  • 2:39 - 2:42
    che sono governati
    dall’anticiclone africano.
  • 2:43 - 2:46
    In questa prospettiva di interesse
  • 2:46 - 2:49
    possiamo cercare di capire
    cosa significano per noi
  • 2:49 - 2:53
    quelle persone che sono
    mandate via dalle loro terre
  • 2:54 - 2:58
    da un clima che cambia
    e le rende meno generose.
  • 2:59 - 3:02
    Ma dobbiamo anche capire di cosa parliamo.
  • 3:03 - 3:06
    L'idea generale
    è che quanto più si è poveri,
  • 3:06 - 3:08
    tanto più si è propensi a emigrare,
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    e questo non è vero.
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    I più poveri sono racchiusi
  • 3:11 - 3:14
    in quella che tecnicamente si chiama
    la "trappola della povertà".
  • 3:14 - 3:16
    Hanno così poco,
  • 3:16 - 3:18
    la loro prospettiva
    è di così corto raggio,
  • 3:18 - 3:19
    che a emigrare non ci pensano.
  • 3:19 - 3:22
    Il loro problema è trovare
    la ciotola di riso fra due ore.
  • 3:23 - 3:26
    E solo quando si inizia ad avere
    qualche sicurezza in più,
  • 3:27 - 3:30
    che si concepisce il viaggio
    per andare lontano,
  • 3:30 - 3:33
    per migliorare il proprio stile di vita.
  • 3:33 - 3:40
    Ebbene, questi, coloro che hanno
    un po' di base per concepire il viaggio,
  • 3:40 - 3:42
    almeno una piccola dose
    di libera scelta di farlo,
  • 3:42 - 3:43
    sono i veri migranti.
  • 3:44 - 3:46
    E se gestiti bene possono anche avere
  • 3:46 - 3:48
    un ruolo positivo per sé stessi
    e per chi li accoglie;
  • 3:48 - 3:50
    ma questo è un altro discorso.
  • 3:51 - 3:53
    Il problema è che il clima che cambia
  • 3:53 - 3:56
    incide sulle vite di quelli
    che migrare non potrebbero.
  • 3:57 - 4:02
    Quelli che devono andarsene semplicemente
    perché il campo si è disseccato.
  • 4:02 - 4:03
    Questi non sono migranti,
  • 4:03 - 4:07
    questi fanno parte
    di movimenti forzati di popolazione.
  • 4:07 - 4:10
    E chi è preda di un movimento
    forzato di popolazione
  • 4:10 - 4:12
    non è utile sé stesso,
    non è utile a nessuno.
  • 4:12 - 4:14
    Perché è anche preda,
    nella sua estrema fragilità,
  • 4:15 - 4:21
    dell'illegalità, dei traffici,
    del terrorismo, del fanatismo.
  • 4:22 - 4:24
    Cosa fa il clima?
  • 4:26 - 4:29
    Siamo abituati a sentire
  • 4:29 - 4:34
    che il clima che cambia crea
    dei fenomeni più estremi, più violenti
  • 4:34 - 4:38
    e quindi impatta anzitutto
    sulla nostra fisiologia.
  • 4:40 - 4:44
    Ondate di calore mettono in difficoltà
    le persone più anziane;
  • 4:44 - 4:46
    si stanno ampliando i cosiddetti areali,
  • 4:46 - 4:50
    cioè le aree d'incidenza
    di alcune malattie infettive.
  • 4:51 - 4:52
    Poi sentiamo anche dire
  • 4:52 - 4:58
    che i fenomeni climatici violenti
    fanno del male alle nostre infrastrutture.
  • 4:58 - 5:01
    Gli uragani che fanno
    crollare i ponti, eccetera, eccetera.
  • 5:02 - 5:03
    Ma quasi nessuno parla
  • 5:03 - 5:07
    del vero effetto devastante
    del clima che cambia.
  • 5:07 - 5:09
    Che cos'è l'effetto serra?
  • 5:09 - 5:12
    L'effetto serra è una porzione
    di energia solare
  • 5:12 - 5:18
    che viene introitata dal nostro sistema
    e non viene rispedita nello spazio.
  • 5:20 - 5:21
    È tanta!
  • 5:23 - 5:26
    La quantità è stata annunciata
    in un'altra TED, una decina di anni fa,
  • 5:26 - 5:29
    da uno scienziato
    forse anche un po' controverso,
  • 5:29 - 5:31
    ma comunque della NASA: James Hansen.
  • 5:31 - 5:35
    È l'equivalente dell'esplosione
    di 400.000 bombe atomiche al giorno.
  • 5:35 - 5:37
    E in che cosa si trasforma questa energia
  • 5:37 - 5:42
    che non si incanala in delle strutture
    che si sono formate nel corso di millenni?
  • 5:42 - 5:47
    Si trasforma in disordine,
    si trasforma in imprevedibilità.
  • 5:48 - 5:50
    Lì dove il clima diventa imprevedibile,
  • 5:51 - 5:53
    le società hanno difficoltà
    ad organizzarsi.
  • 5:54 - 5:57
    Se io sono un contadino
    e non so quando pioverà,
  • 5:57 - 5:58
    non so quando semino.
  • 5:58 - 6:00
    Ma non è solo una questione rurale.
  • 6:00 - 6:03
    Se io sono l'amministratore
    dell'acquedotto di Milano,
  • 6:03 - 6:05
    e non so se ci sarà neve o no,
  • 6:05 - 6:07
    ho dei grossi problemi a pianificare.
  • 6:07 - 6:10
    Ecco, se succede da noi,
    nella misura in cui sta succedendo,
  • 6:10 - 6:12
    ancora riusciamo a rimediare.
  • 6:12 - 6:15
    Ma se succede a un contadino
    del Burkina Faso,
  • 6:16 - 6:18
    lì la questione non è più economica.
  • 6:19 - 6:22
    Un mancato raccolto,
    per un contadino della Valpadana,
  • 6:22 - 6:24
    può significare perdite economiche;
  • 6:24 - 6:26
    ma forse si è assicurato,
    forse interviene la Regione.
  • 6:27 - 6:29
    Per il contadino del Burkina Faso
  • 6:29 - 6:32
    fa la differenza fra mandare
    o non mandare i propri figli a scuola.
  • 6:32 - 6:34
    E allora diventa
    un problema di diritti umani.
  • 6:35 - 6:38
    E capiamo come una persona
    che è sottoposta a pressione
  • 6:39 - 6:40
    sulle sue prospettive di futuro,
  • 6:41 - 6:44
    sui diritti più fondamentali
    della sua famiglia
  • 6:44 - 6:48
    diventa preda di migrazioni, di fanatismi,
  • 6:48 - 6:53
    di destabilizzazione di ogni tipo.
  • 6:53 - 6:56
    È qualcosa per il futuro?
    Purtroppo no, sta già succedendo.
  • 6:56 - 7:00
    Sta già succedendo in zone
  • 7:00 - 7:02
    che sono caratterizzate
    da un ecosistema fragile
  • 7:02 - 7:05
    che si sovrappone ad una società fragile.
  • 7:06 - 7:11
    Sta succedendo nelle isole,
    che stanno urlando la loro disperazione.
  • 7:13 - 7:18
    Le Maldive stanno mettendo da parte
    una porzione dei proventi del turismo
  • 7:18 - 7:20
    per comprare, in futuro, un'altra terra.
  • 7:21 - 7:24
    Sta succedendo nei delta dei fiumi,
    che si stanno salinizzando.
  • 7:25 - 7:27
    Sta succedendo nell'Artico:
  • 7:27 - 7:30
    le popolazioni artiche
    sono alla disperazione.
  • 7:31 - 7:35
    Gli manca tutto quello
    che ha definito la loro cultura.
  • 7:35 - 7:39
    E si trasforma in alcolismo,
    si trasforma in suicidi.
  • 7:40 - 7:45
    Sta succedendo nelle montagne,
    particolarmente esposte;
  • 7:45 - 7:48
    e poi sta succedendo di fronte a noi.
  • 7:49 - 7:54
    Il posto dove sta succedendo
    più massicciamente, al momento attuale,
  • 7:54 - 7:58
    è proprio di fronte a noi:
    ci separa un breve tratto di mare.
  • 7:58 - 8:02
    L'Italia si distende
    fra le due sponde del Mediterraneo
  • 8:02 - 8:04
    come se fosse un ponte.
  • 8:05 - 8:08
    Vi mostro una mappa della porzione
    settentrionale dell'Africa.
  • 8:08 - 8:13
    È composta perlopiù di deserti
    che sono stati deserti per lungo tempo.
  • 8:13 - 8:16
    All'interno di questi deserti,
    come abbiamo ben capito questa mattina,
  • 8:16 - 8:18
    ci sono delle popolazioni
  • 8:18 - 8:20
    che hanno trovato un modo di vita
  • 8:20 - 8:23
    compatibile con quell’ecosistema
    piuttosto avaro.
  • 8:23 - 8:26
    Solo che in questa zona
    non c'è solo il deserto.
  • 8:27 - 8:30
    C'è anche una zona,
    che grossomodo coincide col Sahel,
  • 8:30 - 8:32
    dove c'è la desertificazione.
  • 8:33 - 8:35
    Se noi mettiamo sul piatto della bilancia
  • 8:36 - 8:40
    la generosità di queste due aree,
    il deserto e la desertificazione,
  • 8:40 - 8:41
    in termini obiettivi
  • 8:41 - 8:44
    l'area della desertificazione
    è ancora un po' più generosa,
  • 8:44 - 8:47
    ancora un po' più ricca
    che non quella del deserto.
  • 8:47 - 8:49
    Solo che nell'area della desertificazione
  • 8:49 - 8:52
    è venuta meno la certezza
    dei cicli della natura.
  • 8:52 - 8:54
    C'è il disordine di un clima
    che non è più regolato
  • 8:54 - 8:56
    e quindi non ci si può più organizzare.
  • 8:57 - 8:59
    Vi invito a osservare dove si trova
  • 8:59 - 9:02
    e notare che coincide
  • 9:02 - 9:05
    con l'area di concentrazione
    della fame e dei conflitti,
  • 9:07 - 9:11
    con l'aria di concentrazione
    delle dinamiche terroristiche,
  • 9:12 - 9:17
    con l'area di concentrazione
    dei traffici illeciti di ogni tipo:
  • 9:17 - 9:20
    armi; denaro; droga; esseri umani.
  • 9:21 - 9:25
    E guardate un po' da dove vengono
    9 su 10 di questi migranti,
  • 9:25 - 9:28
    che ci stanno mettendo un po' in crisi.
  • 9:28 - 9:30
    Se questa è la realtà, per il momento,
  • 9:30 - 9:33
    su cui l'Italia, nel suo ruolo
    di primo protagonista,
  • 9:33 - 9:35
    stabilirà uno standard,
  • 9:36 - 9:38
    non dobbiamo pensare
    che la cosa finisca qui.
  • 9:40 - 9:45
    Vi mostro due foto.
  • 9:45 - 9:46
    Una è una mappa.
  • 9:46 - 9:52
    Nella prima mappa, vedete la fascia
    dell’Hindu Kush, Himalaya, e Pamir.
  • 9:52 - 9:54
    Queste ad un certo punto fonderanno.
  • 9:54 - 9:57
    Non ho il tempo di spiegare perché,
    [ma] non fonderanno gradualmente,
  • 9:57 - 9:59
    in proporzione all'aumento
    della temperatura.
  • 10:00 - 10:02
    Ci sarà, ad un certo punto, un collasso.
  • 10:03 - 10:07
    I ghiacciai di questa fascia,
    ad un certo punto, crolleranno.
  • 10:08 - 10:10
    Ma a noi che siamo italiani
    che cosa ce ne importa?
  • 10:11 - 10:14
    Be', il fatto è che ogni volta
    che si perde un elemento
  • 10:14 - 10:17
    di questo meraviglioso equilibrio
    che chiamiamo biosfera o ecosistema,
  • 10:17 - 10:19
    non si perde soltanto
    la sua presenza e bellezza.
  • 10:20 - 10:23
    Si perde anche la sua funzione,
    la funzione che svolge
  • 10:23 - 10:25
    nel mantenere l'equilibrio
    di tutto il resto.
  • 10:26 - 10:29
    I ghiacciai svolgono molte funzioni:
    una di queste ci interessa molto.
  • 10:30 - 10:33
    Sono i regolatori di un ordinato
    deflusso a valle di acque.
  • 10:34 - 10:37
    Dai ghiacciai di questa fascia
    si dipartono fiumi,
  • 10:37 - 10:41
    che irrigano piane ove sono stanziate
    1.400.000.000 di persone.
  • 10:43 - 10:48
    Se i ghiacciai crollano, in questa zona,
    che soprattutto a sud è monsonica,
  • 10:49 - 10:53
    la situazione delle valli
    improvvisamente passa
  • 10:53 - 10:55
    da una in cui, durante la siccità,
  • 10:55 - 10:58
    il ghiacciaio sciogliendosi
    fa arrivare l'acqua con i fiumi,
  • 10:59 - 11:02
    a una di disastrosa alternanza
    di siccità e alluvioni.
  • 11:03 - 11:07
    Significa che va in tilt l'agricoltura,
    le infrastrutture. E molto altro.
  • 11:08 - 11:10
    1.400.000 di persone.
  • 11:10 - 11:16
    Noi abbiamo iniziato ad avere problemi
    con l'arrivo di circa 380.000 persone.
  • 11:16 - 11:17
    Sommiamo a tutto questo
  • 11:17 - 11:20
    che comunque le montagne
    sono degli ecosistemi molto fragili,
  • 11:20 - 11:22
    dove abitano popolazioni molto fragili.
  • 11:22 - 11:24
    Eh, sì, ma sono piccole, sono lontane -
  • 11:24 - 11:29
    no no, sono il 22% delle terre emerse
    e ci abitano 913 milioni di persone.
  • 11:30 - 11:32
    Se si mettono in moto quelle...
  • 11:32 - 11:35
    E poi c’è un'altra foto,
    mostra una metropolitana allagata.
  • 11:35 - 11:36
    È a New York.
  • 11:37 - 11:40
    L’innalzamento dei mari
    è una questione molto controversa,
  • 11:40 - 11:42
    non si capisce bene se sarà tanto o poco,
  • 11:42 - 11:44
    però ormai gli scienziati -
  • 11:44 - 11:45
    avrete sentito parlare
  • 11:45 - 11:48
    di un recente rapporto
    del Panel delle Nazioni Unite -
  • 11:48 - 11:51
    considerano abbastanza plausibile l'idea
  • 11:51 - 11:54
    che aumenti di un metro e mezzo
    entro la fine di questo secolo.
  • 11:54 - 11:57
    Beh, aggiungete che il 42%
    della popolazione umana
  • 11:57 - 12:00
    è stanziata lungo le coste.
  • 12:01 - 12:05
    Se il mare si innalza di un metro e mezzo,
    ci saranno delle aree sommerse,
  • 12:05 - 12:07
    ma non è tanto quello il problema.
  • 12:07 - 12:10
    È che entra in gioco il cuneo salino.
  • 12:10 - 12:13
    L'acqua salata entra
    nelle terre, e le brucia.
  • 12:14 - 12:15
    I romani,
  • 12:16 - 12:21
    per assicurarsi che la città sconfitta
    fosse completamente fuori gioco,
  • 12:21 - 12:23
    sporgevano sale sui campi.
  • 12:23 - 12:26
    E questo è l'effetto che farà.
  • 12:28 - 12:33
    Vedo dai visi che vi ho comunicato
    una bella cappa di tristezza.
  • 12:33 - 12:34
    (Risate)
  • 12:34 - 12:37
    Tutto è perduto? No, possiamo risolverlo.
  • 12:37 - 12:42
    E possiamo risolverlo
    nel nostro bieco, cinico,
  • 12:42 - 12:45
    immediato interesse.
  • 12:47 - 12:48
    Come?
  • 12:49 - 12:52
    Beh, ricordandoci
    che siamo parte di un tutto.
  • 12:52 - 12:54
    Questo schema che vi mostro
  • 12:54 - 12:56
    è stato elaborato
    dalla fondazione Barilla.
  • 12:58 - 12:59
    Mostra due piramidi:
  • 12:59 - 13:02
    la prima è molto nota,
    è la piramide alimentare.
  • 13:02 - 13:06
    Ci indica in che proporzione dovremmo
    nutrirci di ogni categoria di cibo
  • 13:06 - 13:07
    per essere in buona salute.
  • 13:08 - 13:13
    Quindi poca carne rossa,
    un po' più di proteine da altre fonti
  • 13:13 - 13:16
    e via via, soprattutto: fibre;
    vegetali; eccetera, eccetera.
  • 13:16 - 13:19
    Succede che se noi
    affianchiamo questa piramide
  • 13:19 - 13:22
    alla piramide dell’impatto sull'ecosistema
  • 13:22 - 13:24
    della produzione
    di ciascuna categoria di cibo,
  • 13:24 - 13:26
    coincidono in maniera quasi perfetta.
  • 13:27 - 13:29
    Cioè, tanto più un certo tipo di cibo -
  • 13:29 - 13:33
    consumato in eccesso,
    non sono vegetariano -
  • 13:33 - 13:36
    fa male alla persona,
  • 13:36 - 13:38
    tanto più fa male all'ecosistema.
  • 13:38 - 13:42
    Accidenti, che coincidenza spettacolare
    nel settore dell'alimentazione!
  • 13:43 - 13:44
    Solo che non è una coincidenza,
  • 13:44 - 13:46
    e non è solo nel settore
    dell'alimentazione.
  • 13:47 - 13:49
    È un paradigma della nostra
    relazione con l’ecosistema
  • 13:49 - 13:53
    e non c'è bisogno di andare
    a scomodare saggezze ultraterrene.
  • 13:53 - 13:55
    È il frutto della coevoluzione.
  • 13:55 - 13:58
    È solo normale che noi
    siamo in pieno benessere
  • 13:58 - 14:01
    quando ci poniamo in sintonia
    con il sistema di cui siamo parte.
  • 14:03 - 14:06
    Se non mi credete, provate
    a farvi un piccolo esercizio:
  • 14:06 - 14:09
    la vostra piramide
    del trasporto individuale.
  • 14:09 - 14:12
    E noterete che quanto più
    la vostra scelta di trasporto
  • 14:12 - 14:15
    giova alla vostra salute,
    al vostro benessere integrale,
  • 14:15 - 14:17
    alla vostra socializzazione,
    ai ritmi di vita,
  • 14:17 - 14:19
    tanto più diventa sostenibile.
  • 14:20 - 14:23
    E questo vale un po' in tutti i settori.
  • 14:23 - 14:24
    Ma perché vi sto dicendo questo?
  • 14:24 - 14:26
    Perché questo ci dà una pista.
  • 14:26 - 14:27
    Ci dà una regola:
  • 14:27 - 14:33
    ciò che fa veramente bene a te,
    fa bene anche al tuo pianeta.
  • 14:33 - 14:38
    Passiamo dalla scoperta individuale
    a quella globale, geostrategica.
  • 14:40 - 14:45
    Se l’Occidente, per magia,
    decidesse di nutrirsi secondo la piramide,
  • 14:47 - 14:49
    non solo staremo un po' tutti meglio,
  • 14:49 - 14:52
    ma si scardinerebbe
    la polarizzazione del mondo
  • 14:52 - 14:54
    fra un miliardo e mezzo di persone
  • 14:54 - 14:57
    che soffrono di patologie
    per errata o eccessiva nutrizione,
  • 14:58 - 15:01
    e 814 milioni di persone
    che soffrono la fame.
  • 15:01 - 15:02
    Cosa significa?
  • 15:02 - 15:05
    Significa che sostenibilità e benessere
  • 15:05 - 15:08
    diventano anche giustizia,
    ridistribuzione.
  • 15:09 - 15:13
    Si liberano quelle risorse
    che sono consumate in eccesso da alcuni,
  • 15:13 - 15:16
    e diventano disponibili per gli altri.
  • 15:16 - 15:20
    Con che potenza, l’ha calcolato
    un professore di Piacenza.
  • 15:20 - 15:24
    Se ciascuno di coloro che sono iscritti
    come patologicamente obesi,
  • 15:24 - 15:26
    nei servizi sanitari occidentali
  • 15:26 - 15:29
    si astenesse da un'unica lattina
    di bibita gasata al giorno,
  • 15:31 - 15:34
    creerebbe risorse per nutrire
    56 milioni di persone.
  • 15:34 - 15:37
    Quindi: il mio benessere individuale
    diventa sostenibilità;
  • 15:37 - 15:40
    la sostenibilità diventa giustizia;
    ma la giustizia diventa pace,
  • 15:40 - 15:43
    perché un mondo dove tutti i bambini
    hanno accesso ad una nutrizione decente
  • 15:43 - 15:47
    è anche un mondo che prende un po' a calci
    Boko Haram, ISIS, eccetera.
  • 15:47 - 15:51
    E quindi io vi propongo questa equazione,
    l’equazione della terra.
  • 15:52 - 15:55
    Sembra un discorso molto individuale:
    la mia scelta in armonia col pianeta.
  • 15:55 - 15:56
    ma è un discorso politico.
  • 15:56 - 15:58
    Possiamo applicare questo metodo.
  • 15:59 - 16:03
    Queste mezzelune che vedete
    scavate nel terreno sono in Burkina Faso,
  • 16:03 - 16:05
    e sono un sistema
    con cui possiamo recuperare
  • 16:06 - 16:10
    un ettaro di terreno desertificato a $130.
  • 16:11 - 16:13
    Facendo questo, che cosa facciamo?
  • 16:14 - 16:16
    Riattiviamo per l'agricoltura
    questo terreno,
  • 16:16 - 16:20
    ma creiamo un pozzo di carbonio
    straordinariamente efficiente,
  • 16:20 - 16:22
    perché la vegetazione rinasce.
  • 16:22 - 16:24
    Non solo: proteggiamo la biodiversità;
  • 16:24 - 16:27
    consolidiamo l'equilibrio idrico;
  • 16:27 - 16:29
    facciamo diminuire localmente il calore,
  • 16:29 - 16:32
    perché la vegetazione
    fa diminuire il calore;
  • 16:32 - 16:36
    e riparte tutta l'attività,
    il mercato, eccetera.
  • 16:36 - 16:41
    Cioè, noi scardiniamo
    il meccanismo del fanatismo,
  • 16:41 - 16:46
    il meccanismo dei traffici umani,
    il meccanismo delle guerre.
  • 16:46 - 16:48
    Non ci credete?
  • 16:48 - 16:52
    Questo è il risultato vero.
  • 16:53 - 16:55
    Se non lo facciamo, cosa facciamo?
  • 16:55 - 16:58
    Lasciamo questi paesi
    in preda all’instabilità
  • 16:58 - 16:59
    e questo significa che loro
  • 16:59 - 17:02
    non possono più collaborare
    a recuperare il clima.
  • 17:03 - 17:05
    Sono fuori dalla gara comune
  • 17:05 - 17:09
    per avere un clima
    che ancora sia gestibile.
  • 17:09 - 17:11
    Ma se sono fuori dalla gara comune,
  • 17:11 - 17:14
    nessuno riesce ad avere
    un clima gestibile per tutti,
  • 17:14 - 17:16
    perché questi paesi contribuiscono
  • 17:16 - 17:19
    con i loro territori
    gestiti sostenibilmente.
  • 17:19 - 17:21
    Allora cosa succede?
  • 17:23 - 17:24
    Se noi li lasciamo in preda a sé stessi,
  • 17:24 - 17:27
    tutti quanti ci creiamo quel futuro
  • 17:27 - 17:31
    che la IPCC, il panel delle Nazioni Unite,
    ci ha dipinto 4 giorni fa:
  • 17:31 - 17:33
    2040, la catastrofe.
  • 17:33 - 17:37
    È solo il nostro bieco interesse.
  • 17:37 - 17:40
    Dobbiamo occuparci
    dei più piccoli e dei più poveri.
  • 17:40 - 17:42
    Grazie.
  • 17:42 - 17:45
    (Applausi)
Title:
Il clima giusto per migrare | Grammenos Mastrojeni | TEDxMilano
Description:

Questo intervento è stato presentato a un evento TEDx, che utilizza il format della conferenza TED ma è stato organizzato in maniera indipendente da una comunità locale.

Per maggiori informazioni, visita il sito http://ted.com/tedx

Grammenos Mastrojeni ci racconta come i cambiamenti climatici incidono direttamente su migrazioni, povertà e guerre, dimostrando che il degrado ambientale ha impatti sociali, geo-strategici ed economici. Dobbiamo tutti cooperare ed avere un ruolo attivo per risolvere questo problema globale. Nelle sue parole, "Dobbiamo occuparci dei più poveri e dei più deboli, nel nostro bieco, cinico, e immediato interesse".

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Video Language:
Italian
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
17:55

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