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Sviluppare il coraggio nei momenti di svolta: dipendenza e recupero | Janalee Stock | TEDxStroudsRun

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    Immagino che quasi tutti
  • 0:09 - 0:14
    abbiate sentito il consiglio,
    spesso attribuito a Eleanor Roosevelt:
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    "Fai ogni giorno
    una cosa che ti spaventa".
  • 0:17 - 0:19
    Ecco, io ho appena messo
    una grande spunta.
  • 0:19 - 0:20
    (Risate)
  • 0:20 - 0:23
    Non sono una fan del public speaking.
  • 0:23 - 0:26
    Ma giusto per aumentare la mia angoscia,
  • 0:26 - 0:30
    ho deciso di raccontarvi
    un po' della mia storia,
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    anche se non è proprio tutta rose e fiori.
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    Ma ci porta direttamente
    a una storia molto più grande,
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    quella di un piccolo
    ma potente gruppo di donne
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    che si sono messe insieme
    prendendosi il grande impegno
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    di fare parte del gruppo per l'emergenza
    dipendenze nella nostra comunità.
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    Non pretendo
    di essere un'esperta in materia,
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    ma sono stata in un luogo
    in cui molti si sono persi,
  • 0:58 - 1:00
    e alcuni non sono mai tornati.
  • 1:01 - 1:03
    Ed è un inferno che mi ricorda
  • 1:03 - 1:06
    che mentre è importante
    che parliamo di argomenti
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    come il Vivitrol e la disintossicazione
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    e informazioni sullo scambio di aghi,
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    e via dicendo,
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    è altrettanto importante
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    parlare di quando la guarigione
    incrocia la speranza e l'intenzione.
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    Quindi comincio
  • 1:24 - 1:28
    da quando la mia storia
    d'amore decennale con l'alcol
  • 1:28 - 1:31
    era quasi finita,
  • 1:31 - 1:35
    e avevo incontri occasionali
    con altre sostanze.
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    Era il primo venerdì
    di Settembre del 1978.
  • 1:40 - 1:45
    Il medico entrò nella mia stanza
    d'ospedale dicendomi: "Oggi vai a casa".
  • 1:45 - 1:49
    E io pensai: "Non posso andare a casa
    lontano dalla mia vera casa",
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    cioè dal bar all'angolo,
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    non perché pensassi
    di avere un problema di alcol,
  • 1:57 - 2:00
    no, semplicemente mi sentivo
    del tutto umiliata.
  • 2:00 - 2:04
    Non ero la tipa tosta
    che impersonavo con i miei amici,
  • 2:04 - 2:06
    o che pensavo di impersonare.
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    Vedete, il lunedì precedente
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    mi ero svegliata
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    con il più fantastico
    e brillante cielo azzurro,
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    con enormi nuvole gonfie
    che arrivavano fino all'orizzonte.
  • 2:22 - 2:23
    Ed era un panorama
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    che un tempo mi avrebbe trasmesso
    una fortissima sensazione di gioia.
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    La natura è sempre stata il mio tempio,
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    il luogo dove percepisco
    un potere più alto,
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    la magia, il mistero dell'universo,
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    un balsamo curativo
    per i momenti di difficoltà.
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    Ma quella mattina
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    non riuscivo a sentire nemmeno
    una minima goccia di stupore.
  • 2:53 - 2:57
    Era da un po' che quel legame
    si stava sciogliendo.
  • 2:58 - 3:01
    E quella mattina fu come
    se l'ultimo filo si fosse spezzato
  • 3:02 - 3:05
    e allontanato da qualsiasi speranza
  • 3:05 - 3:10
    di potermi strappare via
    dal punto morto dei miei pensieri cupi.
  • 3:11 - 3:17
    Decisi che la mia vita
    non aveva nessuna importanza,
  • 3:18 - 3:22
    che mio figlio di quattro anni
    sarebbe stato molto meglio senza di me.
  • 3:23 - 3:25
    È una cosa terribile da dire.
  • 3:26 - 3:30
    Andai nella stanza di mio cognato -
  • 3:30 - 3:32
    non c'era nessuno in casa -
  • 3:32 - 3:36
    presi dal cassetto la sua pistola carica,
  • 3:36 - 3:38
    e me la puntai alla tempia.
  • 3:40 - 3:44
    Non so quanto tempo rimasi così,
    con la mano che mi tremava,
  • 3:44 - 3:47
    il dito pronto a sparare sul grilletto,
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    ma rimasi abbastanza a lungo
    da avere i brividi ancora oggi.
  • 3:56 - 3:59
    Mi fermo, perché spesso
  • 3:59 - 4:03
    le persone che hanno lottato contro
    una brutta depressione, mi dicono:
  • 4:03 - 4:04
    "Non ho avuto le palle per farlo",
  • 4:04 - 4:07
    quando parlano della possibilità
    di togliersi la vita.
  • 4:09 - 4:10
    Non si tratta di palle.
  • 4:12 - 4:16
    Ma di disperazione,
    impotenza, impulsività.
  • 4:18 - 4:22
    Io non feci ciò che avrebbe
    richiesto coraggio:
  • 4:22 - 4:25
    non chiesi aiuto a nessuno.
  • 4:26 - 4:30
    Invece andai in bagno,
    dopo aver messo giù la pistola,
  • 4:30 - 4:32
    presi una scatola di aspirine,
  • 4:33 - 4:37
    e le buttai giù tutte
    con la birra che stavo bevendo -
  • 4:38 - 4:41
    a un certo punto la mia compagna
    di stanza rientrò -
  • 4:44 - 4:48
    e io presi un'altra scatola
    di aspirine e le ingoiai tutte.
  • 4:49 - 4:51
    Poi passai alla lama di un rasoio.
  • 4:52 - 4:54
    Il mio ultimo ricordo
    di quella mattina in casa
  • 4:54 - 4:59
    è di schizzi di sangue dappertutto
    sulle pareti della stanza di mio figlio
  • 5:00 - 5:02
    mentre mi mettevano a forza
    su una barella.
  • 5:02 - 5:05
    Nel mio quinto giorno di ospedale
  • 5:05 - 5:07
    stavo tornando a casa
  • 5:07 - 5:09
    senza la più pallida idea
    del perché mi trovavo là.
  • 5:09 - 5:12
    Cos'è questa follia?
  • 5:14 - 5:16
    E quella sera andai al bar
  • 5:17 - 5:19
    perché quando si è dipendenti si fa così:
  • 5:19 - 5:23
    si rifanno le stesse cose di continuo,
  • 5:23 - 5:25
    provocando la propria autodistruzione.
  • 5:26 - 5:28
    E si mente a tutti,
  • 5:28 - 5:31
    ma la bugia più grande
    la si dice a se stessi:
  • 5:31 - 5:33
    "Niente di troppo grave.
  • 5:33 - 5:35
    Domani sarà diverso".
  • 5:38 - 5:42
    E la cosa più grande, più triste,
    più tragica in tutto ciò
  • 5:42 - 5:43
    è che ci si crede.
  • 5:43 - 5:47
    Crediamo alle bugie che ci diciamo.
  • 5:49 - 5:51
    Fu solo parecchi mesi più tardi,
  • 5:51 - 5:54
    quando venni presentata
    alla comunità di recupero,
  • 5:54 - 5:57
    che iniziai a capire
  • 5:58 - 6:02
    che l'alcol era diventato
    il pezzo forte della mia vita.
  • 6:02 - 6:07
    Il mio rapporto con l'alcol
    era il denominatore comune
  • 6:07 - 6:09
    che collegava i pezzi della mia vita.
  • 6:09 - 6:12
    Ripensai a quando avevo 14 anni,
  • 6:12 - 6:14
    quando a casa tutto era difficile,
  • 6:15 - 6:17
    mentre l'alcol era un gran divertimento,
  • 6:17 - 6:19
    e sembrava essere la risposta.
  • 6:19 - 6:22
    Era la soluzione a tutti i miei problemi,
  • 6:22 - 6:25
    ma quella soluzione
    era diventata il mio problema.
  • 6:26 - 6:29
    In riabilitazione
    mi avevano dato uno schema,
  • 6:29 - 6:33
    una specie di piano
    su come orientarmi nella mia vita,
  • 6:33 - 6:36
    non solo su come evitare di ricominciare,
  • 6:36 - 6:38
    ma su come godermi il viaggio,
  • 6:39 - 6:42
    e stare in pace dentro alla mia pelle.
  • 6:43 - 6:46
    E da allora sono coinvolta
    in quella comunità.
  • 6:47 - 6:51
    Non sarei onesta se,
    facendo un salto temporale fino a oggi,
  • 6:51 - 6:54
    dicessi che ora è tutto a posto.
  • 6:54 - 6:55
    (Risate)
  • 6:55 - 6:58
    Si, dai: e visse felice e contenta.
  • 6:58 - 7:01
    No, negli ultimi 39 anni e oltre,
  • 7:01 - 7:06
    ho incontrato nella mia vita più sfide
  • 7:06 - 7:08
    che nei 10 anni precedenti.
  • 7:09 - 7:11
    Penso che Forrest Gump abbia detto bene:
  • 7:11 - 7:13
    "Capitano situazioni di merda", no?
  • 7:13 - 7:14
    a tutti noi.
  • 7:15 - 7:18
    È nella natura animale, è la vita.
  • 7:18 - 7:25
    Ma oggi ho questa cassetta degli attrezzi
    che tengo sempre con me.
  • 7:25 - 7:26
    A portata di mano.
  • 7:26 - 7:31
    Tengo tutti gli attrezzi pronti,
    sto attenta che non si arrugginiscano.
  • 7:32 - 7:34
    E una delle cose
    che mi hanno aiutato tanto,
  • 7:34 - 7:35
    particolarmente all'inizio
  • 7:35 - 7:39
    quando ogni tanto
    si presentavano altre difficoltà,
  • 7:39 - 7:41
    è un semplice mantra:
  • 7:42 - 7:44
    "Passerà anche questo".
  • 7:44 - 7:46
    E infatti passa sempre.
  • 7:49 - 7:50
    All'inizio mi dissero
  • 7:50 - 7:53
    che il migliore antidoto
    contro la voglia di riprendere
  • 7:54 - 7:57
    era lavorare con qualcuno
    che c'era ancora dentro.
  • 7:59 - 8:01
    E parecchi anni prima
  • 8:01 - 8:07
    mi era sembrato che il mio programma
    avesse bisogno di un po' di vitamine.
  • 8:07 - 8:10
    Iniziai degli incontri settimanali
  • 8:10 - 8:12
    nel carcere regionale
    dell'Ohio sudorientale
  • 8:12 - 8:15
    avviati dalla mia cara amica Cate.
  • 8:16 - 8:20
    Stavamo in cerchio con donne,
    tutte in divisa arancione,
  • 8:20 - 8:22
    ognuna al suo punto di svolta,
  • 8:23 - 8:29
    ci passavamo un rotolo di carta igienica,
    per le inevitabili lacrime.
  • 8:30 - 8:34
    Nella medicina di emergenza
    c'è questo termine:
  • 8:35 - 8:36
    Golden Hour.
  • 8:36 - 8:41
    Sono i primi 60 minuti
    dopo un incidente grave
  • 8:41 - 8:47
    nei quali è maggiore la probabilità
    di sopravvivenza e di esiti positivi
  • 8:47 - 8:51
    se l'intervento si colloca
    in quella finestra di tempo.
  • 8:51 - 8:57
    Queste donne hanno avuto
    un diverso tipo di trauma.
  • 8:57 - 8:59
    Molte di loro ci dicono
  • 8:59 - 9:03
    che sono cresciute
    in famiglie disfunzionali,
  • 9:03 - 9:07
    che sono state iniziate
    alla droga dai loro genitori,
  • 9:08 - 9:13
    che hanno subito abusi fisici
    e sessuali da piccole
  • 9:13 - 9:16
    e poi ancora, fino all'età adulta.
  • 9:17 - 9:23
    E senza nessuna sostanza anestetizzante
    per alleviare il dolore,
  • 9:24 - 9:25
    sentono tutto;
  • 9:25 - 9:27
    quei ricordi,
  • 9:28 - 9:32
    la vergogna, la colpa e il rimorso
    per gli errori fatti,
  • 9:32 - 9:36
    e lo strazio di essere separate
    dai loro figli,
  • 9:36 - 9:38
    la paura del futuro.
  • 9:40 - 9:42
    Tutte quelle emozioni
  • 9:42 - 9:46
    portano alcune di loro,
    non tutte, ma alcune, ad arrendersi:
  • 9:47 - 9:49
    "Non posso più vivere così.
  • 9:49 - 9:53
    Non posso più vivere così.
  • 9:53 - 9:54
    Devo cambiare.
  • 9:54 - 9:56
    Devo spezzare questo ciclo".
  • 9:59 - 10:03
    Quello è il nostro momento d'oro,
    la nostra Golden Hour,
  • 10:03 - 10:05
    perché la psiche diventa fertile
  • 10:05 - 10:11
    per accogliere semi di speranza,
    possibilità e incoraggiamento.
  • 10:12 - 10:13
    È matura.
  • 10:14 - 10:19
    Ma troppo spesso, ciò che mi rende
    tristissima in questi incontri
  • 10:19 - 10:23
    è quando qualcuna svela il suo profondo
    desiderio di cambiamento
  • 10:24 - 10:25
    ma non si sente sicura,
  • 10:25 - 10:31
    perché sa che tornerà esattamente
    alla stessa casa, allo stesso quartiere
  • 10:31 - 10:34
    dove tutti quelli che conosce
    fanno uso di sostanze.
  • 10:35 - 10:38
    Nel libro "Dreamland", Sam Quinones
    ha spiegato in modo eccellente
  • 10:38 - 10:45
    come i nostri quartieri siano diventati
    tanto esposti alla cultura delle droghe
  • 10:45 - 10:48
    a causa della disgregazione
    del nostro tessuto sociale
  • 10:48 - 10:50
    dovuta a fattori economici.
  • 10:51 - 10:55
    Molti di quei fattori
    permangono ancora oggi.
  • 10:58 - 11:02
    Le donne che escono dalla custodia,
    dai centri di cura, dalle prigioni,
  • 11:04 - 11:08
    dai ricoveri per senzatetto,
    dalle case protette,
  • 11:08 - 11:10
    hanno bisogno
    di un ambiente sicuro, solidale
  • 11:10 - 11:13
    in cui perfezionare le abilità necessarie
  • 11:13 - 11:16
    per creare queste solide basi
    per il proprio recupero,
  • 11:16 - 11:21
    non hanno solo bisogno
    di tornare sobrie e pulite,
  • 11:21 - 11:25
    ma hanno bisogno di rimanere tali,
    di uscire dalla routine della ricaduta.
  • 11:26 - 11:31
    Nella comunità c'erano altri
    che cominciavano a capire
  • 11:31 - 11:35
    che avevamo assoluto bisogno
    di alloggi per il recupero delle donne
  • 11:35 - 11:39
    nell'Ohio sudorientale.
  • 11:40 - 11:44
    Quando nel maggio 2016
    venne diramato un invito all'azione,
  • 11:46 - 11:48
    il risultato fu uno sforzo collettivo.
  • 11:48 - 11:50
    Non ero da sola, come aveva detto Steve;
  • 11:50 - 11:54
    era un gruppo di donne,
    di donne forti, aveva detto:
  • 11:54 - 11:56
    "Troveremo una soluzione".
  • 11:56 - 12:01
    Ed entro marzo 2017
  • 12:01 - 12:04
    eravamo una non-profit regolare:
    Women for Recovery.
  • 12:04 - 12:09
    Entro luglio avevamo acquistato
    la nostra casa, battezzata Serenity Grove,
  • 12:09 - 12:12
    e oggi abbiamo delle residenti,
  • 12:13 - 12:15
    una dipendente stipendiata,
  • 12:15 - 12:20
    delle volontarie impegnate
    ad aiutare le donne
  • 12:20 - 12:25
    a intraprendere questo viaggio
    alquanto spaventoso verso il cambiamento.
  • 12:27 - 12:29
    Il progetto è stato spaventoso
  • 12:29 - 12:30
    per tutte noi,
  • 12:30 - 12:33
    e qui penso di non parlare
    solo a nome mio,
  • 12:33 - 12:36
    ci dicevamo: "Davvero possiamo
    fare sì che diventi realtà?
  • 12:36 - 12:37
    Wow!"
  • 12:37 - 12:40
    Lungo il tragitto abbiamo incontrato
    un po' di ostacoli,
  • 12:40 - 12:43
    ma il sostegno della nostra comunità,
  • 12:43 - 12:47
    di singoli e di enti,
    ha rafforzato la nostra fiducia.
  • 12:47 - 12:52
    È stato fondamentale
    per tenerci sulla strada giusta,
  • 12:52 - 12:55
    per tenerci concentrate sulla ricompensa.
  • 12:57 - 13:03
    Ho iniziato raccontandovi
    una storia, la mia storia,
  • 13:03 - 13:09
    perché credo che il marchio legato
    alla dipendenza e alle malattie mentali
  • 13:14 - 13:18
    crei questa atmosfera
    per cui non possiamo parlarne liberamente.
  • 13:20 - 13:24
    Per chi si trova nella situazione
    in cui ero, è difficile chiedere aiuto.
  • 13:27 - 13:29
    Ero -
  • 13:29 - 13:30
    In questa comunità,
  • 13:30 - 13:34
    un sacco di gente mi conosce
    come "Janalee la runner" -
  • 13:34 - 13:36
    non vi dico le cose
    che sono state dette -
  • 13:36 - 13:39
    io sono molto presuntuosa,
    scrivo lettere ai direttori,
  • 13:39 - 13:41
    (Risate)
  • 13:42 - 13:44
    si, dai, tipico
    di un'infermiera in pensione.
  • 13:44 - 13:45
    Ma sapete una cosa?
  • 13:45 - 13:51
    Questa Janalee, da ragazzina, si ritrovò
    attaccata a un respiratore artificiale;
  • 13:51 - 13:56
    un'altra volta si svegliò
    in ospedale, chiusa a chiave,
  • 13:56 - 14:02
    in una stanza con la porta
    che non si apriva dall'interno,
  • 14:02 - 14:07
    su un letto senza lenzuola,
    non c'erano mobili, finestre, niente.
  • 14:09 - 14:11
    Voglio che la gente come me sappia
  • 14:12 - 14:15
    che è possibile un cambiamento radicale
    nella propria testa.
  • 14:15 - 14:19
    Non dobbiamo esser prigionieri
    della dopamina.
  • 14:21 - 14:24
    Gli scienziati sanno molto di più
    su come funziona il cervello,
  • 14:24 - 14:28
    e sanno che la dopamina
    ci può rendere schiavi
  • 14:28 - 14:32
    del cibo, delle droghe, dell'alcol,
    del sesso e del gioco d'azzardo,
  • 14:33 - 14:38
    ma ci sono neurotrasmettitori
    che reagiscono all'esercizio fisico
  • 14:39 - 14:40
    e all'amicizia,
  • 14:40 - 14:42
    alla preghiera, alla meditazione
  • 14:42 - 14:43
    e alla natura.
  • 14:43 - 14:48
    Questi sono alcuni degli strumenti
    nella mia cassetta degli attrezzi.
  • 14:50 - 14:53
    Il cambiamento fa molta paura,
  • 14:53 - 14:55
    ma, perbacco, ne vale la pena.
  • 14:56 - 14:59
    Ci deve essere la volontà
    di lavorarci sopra.
  • 15:04 - 15:10
    Essendo l'overdose la prima causa di morte
  • 15:10 - 15:15
    degli americani sotto i 50 anni,
  • 15:15 - 15:21
    è abbastanza raro non conoscere nessuno
    che ne sia stato vittima.
  • 15:22 - 15:23
    Penso che,
  • 15:23 - 15:26
    quando Eleanor Roosevelt consigliò:
  • 15:27 - 15:29
    "Fai ogni giorno
    una cosa che ti spaventa",
  • 15:29 - 15:32
    non stesse parlando di fare una maratona,
  • 15:32 - 15:34
    o di scalare l'Everest -
  • 15:34 - 15:37
    cose che rischiano
    di farvi venire un infarto.
  • 15:38 - 15:42
    Stava parlando del modo
    in cui pensiamo e percepiamo
  • 15:42 - 15:44
    e apriamo i cuori e le menti.
  • 15:47 - 15:52
    Se non conoscete nessuna
    colpita da queste sofferenze,
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    allora la sfida per voi
  • 15:54 - 15:58
    potrebbe essere quella di ripensare
    al modo in cui ci vedete.
  • 15:58 - 16:00
    Ci etichettate?
  • 16:01 - 16:03
    Siamo delle perdenti? O peggio?
  • 16:04 - 16:07
    Quando una esce di prigione,
  • 16:08 - 16:14
    è destinata a portarne
    per sempre il marchio?
  • 16:18 - 16:20
    Riuscite a dirle:
  • 16:20 - 16:24
    "Ti rispetto per tutto quello
    che hai passato.
  • 16:24 - 16:27
    Non ho avuto la tua sfortuna.
  • 16:27 - 16:30
    Ho il privilegio
    di non essere cresciuta come te.
  • 16:30 - 16:34
    E, ehi, ti rispetto
    perché sei una sopravvissuta".
  • 16:35 - 16:39
    Ho un'amica che è stata
    in prigione 10 anni.
  • 16:40 - 16:42
    Aveva tutta la mia stima.
  • 16:43 - 16:47
    Ma ho visto tutti gli ostacoli
    che l'hanno sconfitta,
  • 16:49 - 16:53
    e oggi è tornata dentro,
    con una pena da scontare.
  • 16:53 - 16:57
    E io la rispetto e faccio il tifo per lei.
  • 16:58 - 17:03
    Credo che la domanda
    più grande che mi faccio -
  • 17:03 - 17:06
    e che come comunità ci possiamo fare -
  • 17:07 - 17:09
    è: "Riusciamo ad amare quella persona
  • 17:09 - 17:13
    fino a quando lei riuscirà
    di nuovo ad amare se stessa?"
  • 17:13 - 17:15
    Io credo che ci riusciremo.
  • 17:16 - 17:17
    Grazie.
  • 17:17 - 17:20
    (Applausi) (Ovazione)
Title:
Sviluppare il coraggio nei momenti di svolta: dipendenza e recupero | Janalee Stock | TEDxStroudsRun
Description:

I molti fattori che contribuiscono all'emergenza legata alle dipendenze evidenziano la necessità di un approccio globale per risolvere questo complesso problema. In questo TEDx Talk, Janalee Stock ci comunica la lezione che ha imparato sperimentando in prima persona sia la malattia mentale che la dipendenza. Il suo personale percorso di recupero ha ispirato la sua passione per l'ascolto di altre persone con storie simili alla sua, per far poi sentire la sua voce e operare qualcosa di concreto. Ci racconta delle domande difficili che ha dovuto porre a se stessa man mano che veniva coinvolta sempre più nelle vite di altre donne che lottavano per liberarsi dall'etichetta e dalla morsa della dipendenza. Sono domande che ci possiamo porre tutti. Dopo 38 anni di lavoro come infermiera, nel 2016 Janalee Stock andò in pensione. Aveva in programma di dormire fino a tardi la mattina, di fare lunghe sessioni di corsa, leggere romanzi, sperimentare un sacco di ricette nuove. Non è successo quasi nulla di tutto ciò. Invece, ha dedicato la maggior parte del suo tempo ad avviare un'organizzazione no-profit: Women for Recovery. Oltre a questo, è madre di 4 figli adulti e ha 8 nipoti. È anche una personal trainer, è attiva in politica e fa parte dell'associazione Big Brothers Big Sisters of America. Negli anni è stata nel direttivo di molte associazioni: AID Task Force, Appalachian Peace and Justice Network e American Cancer Society. Il suo motto è: "A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto". Janalee è grata per tutto ciò che le è stato dato, in modo particolare per un marito che la supporta e che non ha mai avuto obiezioni sul fatto che non si sia mai fermata.

Questo intervento è stato presentato a un evento TEDx che utilizza il format della conferenza TED, ma è stato organizzato in maniera indipendente da una comunità locale. Per maggiori informazioni, visita il sito http://ted.com/tedx

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
17:25

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