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Hans Rosling, 200 anni e 200 Paesi in 4 minuti. Il bello della statistica - BBC Four

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    La visualizzazione è proprio il cuore del mio lavoro.
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    Io insegno salute globale.
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    E so che avere i dati non basta.
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    Devo anche mostrarli in modi che siano piacevoli e comprensibili per tutti.
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    Adesso, proverò qualcosa che non ho mai fatto prima:
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    animare i dati nello spazio reale,
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    con un po' di assistenza tecnica dalla troupe.
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    Ecco, ci siamo: prima un asse per la salute.
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    Un'aspettativa di vita da 25 anni a 75 anni.
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    E qui sotto, un asse per la ricchezza.
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    Reddito per persona: 400, 4.000 e 40.000 dollari.
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    Ok, qui sotto, ci sono i poveri e i malati,
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    e qui in alto, i ricchi e i sani.
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    Ora vi mostrerò il mondo di 200 anni fa,
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    nel 1810.
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    Ecco che arrivano tutti gli stati:
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    il marrone per l'Europa, il rosso per l'Asia, il verde per il Medio Oriente, il blu per l'Africa subsahariana
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    e il giallo per l'America.
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    La grandezza di ogni bolla indica le dimensioni della popolazione in ogni paese.
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    Nel 1810, era molto affollato qui sotto, non è vero?
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    Tutti i paesi erano malati e poveri,
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    l'aspettativa di vita era sotto i 40 ovunque
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    e solo il Regno Unito e i Paesi Bassi stavano leggermente meglio,
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    ma non di molto.
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    E adesso, avvio il mondo.
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    Con la rivoluzione industriale i paesi in Europa e altrove
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    si allontanano dagli altri,
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    ma i paesi colonizzati in Asia e Africa,
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    rimangono bloccati qui in basso.
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    E alla fine i paesi occidentali diventano più sani e più ricchi.
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    E ora, rallentiamo per vedere l'impatto
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    della prima guerra mondiale,
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    e l'epidemia dell'influenza spagnola. Che catastrofe!
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    E adesso accelero attraverso gli anni del 1920 e del 1930.
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    E, a dispetto della grande depressione,
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    i paesi occidentali avanzarono con decisione
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    verso maggiore ricchezza e salute.
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    Il Giappone e qualche altro paese provarono a seguirli
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    ma la maggior parte rimase qui in basso.
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    Ora, dopo le tragedie della seconda guerra mondiale,
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    ci fermiamo un attimo al mondo del 1948.
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    Il 1948 fu un grande anno: la guerra era finita,
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    la Svezia primeggiava nel medagliere alle Olimpiadi invernali,
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    e sono nato io.
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    Ma le differenze tra i paesi del mondo
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    erano più grandi che mai.
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    Gli Stati Uniti erano davanti, il Giappone stava recuperando,
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    il Brasile era in ritardo
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    l'Iran stava diventando un po' più ricco grazie al petrolio ma aveva comunque una aspettativa di vita breve.
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    E i giganti asiatici:
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    Cina, India, Pakistan, Bangladesh e Indonesia,
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    erano ancora poveri e ammalati qui in basso,
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    ma guardate cosa sta per succedere!
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    Ci risiamo!
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    Nell'arco della mia vita, le ex-colonie conquistarono l'indipendenza,
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    e poi finalmente iniziarono a godere di più salute,
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    e di più salute ancora,
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    e ancora di più.
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    Poi negli anni 70, i paesi dell'Asia e dell'America latina
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    iniziarono a mettersi al passo con i paesi occidentali:
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    divennero le economie emergenti.
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    Qualcuno in Africa li seguì,
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    ma alcuni paesi africani rimasero bloccati nelle guerre civili,
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    altri furono colpiti dall'AIDS.
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    E ora possiamo vedere il mondo di oggi,
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    con i dati statistici più aggiornati.
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    La maggior parte della popolazione oggi vive nel mezzo.
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    Ma ci sono ancora enormi differenze
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    tra i paesi migliori e i peggiori
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    e ci sono anche enormi ineguaglianze al loro interno.
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    Queste bolle mostrano la media in ogni paese,
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    ma posso dividerle.
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    Prendiamo la Cina, posso dividerla in province.
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    Lì va Shanghai.
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    Ha la stessa ricchezza e salute dell'Italia di oggi.
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    E là c'è la povera provincia dell'entroterra Guizhou,
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    è come il Pakistan
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    e se la divido ulteriormente,
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    la parte rurale è come il Ghana in Africa.
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    Tuttavia, malgrado le enormi disparità di oggi,
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    abbiamo visto 200 anni di eccezionale progresso.
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    L'enorme divario storico
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    tra l'Occidente e il resto del mondo si sta ora restringendo.
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    Siamo diventati un mondo completamente nuovo e convergente,
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    e vedo delinearsi una chiara tendenza nel futuro,
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    grazie a sussidi, commercio, tecnologie verdi e pace.
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    È assolutamente plausibile che tutti possano arrivare
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    nell'angolo salute-ricchezza.
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    Allora, quello che avete appena visto in questi pochi minuti
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    è la storia di 200 paesi
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    in 200 anni e più.
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    Il risultato è l'analisi di 120.000 dati numerici.
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    Bello, vero?
Title:
Hans Rosling, 200 anni e 200 Paesi in 4 minuti. Il bello della statistica - BBC Four
Video Language:
English
Duration:
04:48

Italian subtitles

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