Come potrebbe funzionare una pillola contraccettiva maschile

L'andrologo John Amory sta sviluppando un innovativo contraccettivo maschile che offre agli uomini una nuova possibilità per partecipare attivamente alla prevenzione di gravidanze indesiderate. Amory illustra nel dettaglio i princìpi di sviluppo e perché il mondo abbia la necessità di una pillola anticoncezionale maschile.

Quando dico alla gente

che sto cercando di sviluppare
una pillola contraccettiva per gli uomini,

la risposta solitamente varia
a seconda del sesso.

Le donne dicono qualcosa del tipo:

“Fantastico. Era ora. Quando?"

(Risate)

Gli uomini hanno una di due risposte.

O amano l'idea,

o mi guardano un po' con circospezione

e si domandano che cosa abbia in serbo
di preciso per i loro testicoli.

(Risate)

Perché il mondo ha bisogno
di una pillola maschile?

Se vi dicessi

che delle 6 milioni di gravidanze
all'anno negli Stati Uniti,

3 milioni sono involontarie?

È la metà.

È un numero davvero impressionante.

E quei 3 milioni
di gravidanze indesiderate

spiegano la stragrande maggioranza
degli oltre un milione di aborti

eseguiti ogni anno negli Stati Uniti.

Il tasso di gravidanze indesiderate
per fortuna è diminuito negli ultimi anni

di circa il 10%.

Ciò è dovuto al fatto che sempre più donne
utilizzano contraccettivi efficaci,

reversibili e a lunga durata.

Resta tuttavia molto da fare.

Un approccio che sta finalmente diventando
una possibilità reale

è avere migliori
opzioni contraccettive per gli uomini.

Pensateci.

Abbiamo oltre una dozzina
di metodi di contraccezione per le donne:

pillole, cerotti, spirali, iniezioni,
spugne, diaframmi, ecc.

Per gli uomini,
abbiamo le stesse due opzioni

da più di un secolo:

preservativi e vasectomia.

Pur avendo solo due opzioni,

le quali hanno entrambe
significativi svantaggi,

gli uomini contano attualmente
per il 30% dell'uso di contraccettivi,

con il 10% delle coppie
che si affida alla vasectomia

e il 20% delle coppie
che utilizza il preservativo.

Perché il 20% delle coppie si affida
ai preservativi per la contraccezione

quando hanno un tasso di insuccesso
di più del 15% annuo?

È perché molte donne o non possono,
per ragioni di salute, assumere

i contraccettivi attualmente disponibili,
per motivi quali coaguli sanguigni,

o non tollerano gli effetti collaterali.

Se crediamo che un contraccettivo maschile
sarebbe utile, la domanda successiva è:

come possiamo svilupparne uno?

Ci sono due approcci generali.

Il primo approccio
è quello di cercare di interferire

con il modo in cui lo sperma
si muove o si unisce all'ovulo.

Questo approccio
risulta essere davvero difficile,

è difficile avere sufficiente farmaco
nel piccolo volume dell'eiaculato

e che sia ancora efficace
nel tratto riproduttivo femminile.

Ecco perché c'è stato molto più lavoro
fatto sul secondo approccio,

che consiste nell'inibire del tutto
la produzione di sperma.

Anche questo è difficile.

Perché? Ci si è accorti che l'uomo
produce una gran quantità di sperma.

(Risate)

Gli uomini producono
mille spermatozoi al secondo

e per avere un contraccettivo efficace,

bisogna ridurre quel tasso
di produzione di sperma

all'1% del suo valore normale.

La buona notizia è che ciò è possibile.

Quasi.

L'approccio più studiato
è stato quello di utilizzare gli ormoni.

Testosterone e progesterone,
quando somministrati insieme,

elimineranno i segnali che dal cervello
dicono ai testicoli di produrre sperma,

e in circa il 90% degli uomini,

la produzione di sperma si fermerà
dopo 3-4 mesi.

Purtroppo, il 10% degli uomini
non risponde a questi regimi ormonali

per ragioni che non capiamo.

Negli ultimi anni, io e i miei colleghi

abbiamo adottato un diverso approccio

allo sviluppo
di un contraccettivo maschile,

uno che non comporti
la somministrazione di ormoni.

Esattamente, stiamo cercando di bloccare
il lavoro della vitamina A nei testicoli.

Perché? Da oltre 90 anni sappiamo

che avete bisogno di vitamina A
per produrre lo sperma.

Animali che vengono privati di vitamina A
nella loro dieta

smettono di produrre sperma

e ricominciano a produrlo
quando la vitamina A viene reintrodotta.

La vitamina A che ingeriamo

viene convertita da una famiglia di enzimi
in qualcosa chiamato acido retinoico.

Uno di questi enzimi
si trova solo nei testicoli.

È questo enzima
che stiamo tentando di bloccare.

Il blocco dovrebbe privare i testicoli
di acido retinoico

e interrompere
la produzione di spermatozoi

senza influire sul lavoro della vitamina A
altrove nel corpo.

Stiamo testando questo approccio
negli animali

e speriamo di passare presto
alla sperimentazione umana.

Ovviamente, l'impatto di un tale
contraccettivo maschile

andrebbe ben oltre
la biologia riproduttiva.

È interessante speculare
sull'effetto che avrebbe

sui rapporti tra uomini e donne.

Una possibilità intrigante

è che un uomo potrebbe monitorare
il proprio stato contraccettivo nel tempo.

Negli ultimi anni,

due gruppi hanno introdotto
dispositivi domestici conta-spermatozoi

che sono basati su iPhone

e sono facili da usare.

L'uomo potrebbe testarne il numero
e condividere il risultato con la partner.

Se il numero di spermatozoi è zero,

l'uomo e la sua partner
si sentirebbero molto tranquilli

a fidarsi del suo contraccettivo.

Uno strumento come questo,
accoppiato a un contraccettivo maschile,

aumenterebbe molto il ruolo maschile
nel prevenire le gravidanze indesiderate.

I ricercatori che stanno lavorando
sulla contraccezione maschile

stanno cercando di creare
un futuro migliore per le coppie,

un futuro dove la contraccezione
non sarà più "una faccenda femminile"

ma piuttosto un argomento
su cui decidere in coppia.

Quindi, perché il mondo
ha bisogno di una pillola maschile?

Io credo che una pillola maschile

contribuirà a ridurre i tassi sempre alti
di gravidanze indesiderate e aborti

e permettere agli uomini
di partecipare pariteticamente

alla contraccezione.

Grazie.

(Applausi)