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Sono nata nell'oscurità.
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Nell'oscurità e nel fracasso.
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I suoni dei miei fratelli e sorelle si univano ai miei.
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E poi:
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luce
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e movimento
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e all'improvviso
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tutto è sottosopra
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Oggi sono nata
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e da oggi avrò cinque mesi da vivere
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ci troviamo su rulli di metallo gelido
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cerco di restare in cima, nella mia casa, ma scivolo
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tutti scivoliamo giù.
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Le nostre case ci vengono portate via
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e ci muoviamo
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Dei giganti ci sovrastano
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Uno di loro si allunga e prende mia sorella
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Viene gettata in un tubo lucido
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Io vengo spinta oltre, ma il successivo prende mio fratello
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lui viene gettato in un altro tubo.
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C'è un gran baccano fra tutti noi
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siamo tutti spaventati
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E poi vengo presa io
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il Gigante mi tira per un'ala
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Ed eccomi in un tubo,
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cado
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Atterro in mezzo alle mie sorelle. Vediamo i nostri fratelli vicino, si muovono
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ci stiamo muovendo tutti, di nuovo.
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Ci sono altri Giganti più avanti
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Sta per accadere qualcosa di terribile.
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Li sento urlare
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I miei fratelli e sorelle urlano
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C'è qualcosa che non va
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Cerco di scappare ma continuo a essere trascinata
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Mi trascinano verso le urla mentre cerco di dimenarmi
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e continuano a trascinarmi.
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Vengo di nuovo presa.
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Ma questa volta non è la mia ala che vogliono.
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La mia bocca
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Il mio becco
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Mi hanno tolto il becco
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L'ho appena avuto
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Era nuovo, era mio e adesso sto sanguinando
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anche i miei fratelli e sorelle sanguinano
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Stiamo tutti urlando adesso, e ci muoviamo di nuono
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siamo sempre in movimento
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comincio a stancarmi
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Il mio becco a metà mi fa male
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e poi, lo sento
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più suoni di macchinari che tritano,
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e macchinari che mozzano
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e più grida
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Vengo presa di nuovo, sono sottosopra. Siamo tutti sottosopra
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e poi arriva il dolore
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Le mie dita, tutte le mie dita
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sono state tagliate
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Erano le mie dita, nuove di zecca
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Non avrò mai l'occasione di camminare con quelle dita
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E sanguino ancora di più. Tutti sanguiniamo. E ancora ci muoviamo.
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Sempre.
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Giù per altri tubi. Passiamo a fianco altri Giganti.
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finché non ci troviamo tutti insieme, pressati e stretti gli uni con gli altri
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e ci muoviamo, ci muoviamo sempre.
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Ma adesso è diverso. Ci muoviamo ma è come se fossimo fermi.
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E poi ci fermiamo. E' buio di nuovo.
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Arrivano i Giganti e ci prendono. E ora finalmente ci fermiamo.
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Sono in piedi insieme alle mie sorelle, si riesce a respirare a mala pena.
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Ci sono tantissime di noi
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senza becco. Senza dita. Senza spazio.
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Questo è il nostro primissimo giorno.
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Il tempo passa. Cresco in fretta. Tutte cresciamo in fretta.
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Speravo ci saremmo potute muovere. Ora muoversi è troppo faticoso.
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Le mie gambe non mi sostengono.
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Mia sorella cerca di arrivare al cibo sostenendosi con le ali.
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Altre ci hanno rinunciato da tempo.
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Sanguino, di nuovo.
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Questa volta dal fianco.
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Non riesco a vederlo, ma sento il calore umido del mio sangue.
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In quel punto ho perso le penne.
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C'è qualcosa che non va, ma non vedo cos'è.
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Nessuno vede niente.
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E' così buio.
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Qualche volta arrivano i Giganti.
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A volte ci prendono a calci.
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Qualche volta dicono che siamo fortunate a non essere in gabbia.
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Io non mi sento fortunata.
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Poi, un giorno, i Giganti tornano,
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ci prendono ancora a calci,
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ma questa volta c'è luce
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Ci prendono a calci verso quella luce
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e alcune delle mie sorelle non riescono a muoversi.
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I Giganti le prendono per il collo o le ali,
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le trascinano verso la luce.
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Provo a camminare, ma sono troppo lenta.
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Mi muovo, ma non abbastanza in fretta.
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Poi, volo.
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Ma sto veramente volando?
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Perché volare è così doloroso?
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E' stato il Gigante.
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Mi teneva per le ali e mi ha gettata nella luce.
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Niente volo per me.
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Siamo tutte ammassate, di nuovo.
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Mi fanno male le ali. Il punto in cui ho perso le penne gronda sangue e mi causa un dolore acuto
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Quasi ho dimenticato il becco e le dita, li ho persi da molto tempo ormai.
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Ho cinque mesi adesso.
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Non so più nemmeno come ci si sente a camminare.
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Il viaggio questa volta dura più del solito.
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Fa freddo.
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Anche le mie sorelle intorno a me stanno male.
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Alcune hanno smesso di respirare
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Alcune annaspano e si affannano.
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Cerco di mantenermi al caldo.
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Ho fame e sete
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Sembra che siamo in viaggio da anni ormai.
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Ma non è così.
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I Giganti tornano. Li vedo.
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Vedo i miei fratelli e sorelle a testa in giù.
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E penso, cosa mi prenderanno adesso?
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Non abbiamo più dita da dare! E sono a testa in giù anch'io.
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E siamo in movimento, sempre in movimento.
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Sento rumore di acqua. Finalmente, acqua.
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Ho così tanta sete.
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Vedo i miei fratelli e sorelle entrare e uscire dall'acqua.
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Non capisco il perché, ma almeno riuscirò a bere.
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E poi succede.
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Lo shock.
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Attraversa tutto il mio corpo.
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Più doloroso di quando mi hanno preso il becco.
Più doloroso di quando mi hanno preso le dita.
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Più doloroso del punto in cui ho perso le piume.
Il dolore più forte che abbia mai provato.
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Esco dall'acqua.
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Le mie sorelle a fianco a me hanno perso conoscenza.
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Perché io sono sveglia?
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Perché posso ancora sentire tutto?
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Voglio addormentarmi anch'io. Voglio fermarmi, ma ci muoviamo di nuovo.
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Sento un fruscìo. Sento odore di sangue.
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C'è qualcosa di luminoso sotto le mie sorelle.
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E poi, sangue. Sangue ovunque.
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Sta arrivando.
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Il bagliore si avvicina, mi muovo verso di esso. Mi muovo, non riesco a fermarmi.
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E poi mi fermo.
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La storia dei tacchini non è un caso isolato.
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