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Il modo in cui le megacittà stanno cambiando la cartina del mondo

  • 0:01 - 0:06
    Voglio che reimmaginiate il modo
    in cui la vita è organizzata sulla terra.
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    Pensate al pianeta come
    al corpo umano che abitiamo.
  • 0:12 - 0:17
    Lo scheletro è il sistema di trasporti,
    formato da strade e ferrovie,
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    ponti e gallerie, porti e aeroporti
  • 0:20 - 0:23
    che ci permettono di muoverci
    da un continente all'altro.
  • 0:23 - 0:26
    Il sistema vascolare
    che da energia al corpo
  • 0:26 - 0:29
    sono i condotti di olio e gas
    e le reti elettriche,
  • 0:29 - 0:30
    che erogano energia.
  • 0:31 - 0:34
    E il sistema nervoso delle comunicazioni
  • 0:34 - 0:37
    sono i cavi internet, i satelliti,
    le reti cellulari
  • 0:37 - 0:41
    e i database che ci permettono
    di condividere informazioni.
  • 0:41 - 0:46
    Questa matrice infrastrutturale
    in continua espansione
  • 0:46 - 0:51
    consiste attualmente di
    64 milioni di chilometri di strade,
  • 0:51 - 0:54
    4 milioni di chilometri di ferrovie,
  • 0:54 - 0:57
    2 milioni di chilometri di condotti
  • 0:57 - 1:00
    e 1 milione di chilometri
    di cavi internet.
  • 1:01 - 1:04
    E i confini internazionali?
  • 1:05 - 1:09
    Abbiamo meno di
    500,000 chilometri di confini.
  • 1:10 - 1:12
    Costruiamo una migliore cartina del mondo.
  • 1:13 - 1:16
    Possiamo cominciare superando
    certi miti antichi.
  • 1:17 - 1:20
    C'è un detto che conoscono
    tutti gli studenti di storia:
  • 1:21 - 1:24
    "La geografia è il destino."
  • 1:24 - 1:25
    Molto solenne, vero?
  • 1:26 - 1:28
    È una massima molto fatalistica.
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    Ci dice che i paesi senza sbocco sul mare
    sono condannati alla povertà,
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    che i paesi piccoli non possono sfuggire
    ai loro vicini più grandi,
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    che le grandi distanze
    sono insormontabili.
  • 1:40 - 1:43
    Ma in ogni viaggio che faccio
    in giro per il mondo,
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    vedo a forza ancora più grande
    che attraversa il pianeta:
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    la connettività.
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    La rivoluzione della connettività globale,
    in tutte le sue forme
  • 1:54 - 1:57
    - trasporti, energia e comunicazione -
  • 1:57 - 2:01
    ha reso possible un salto quantico
    nella mobilità delle persone,
  • 2:01 - 2:04
    dei beni, delle risorse, della conoscenza,
  • 2:04 - 2:08
    tale che non possiamo più immaginare
    la geografia separata da essa.
  • 2:09 - 2:13
    Infatti, io credo che
    le due forze si fondano
  • 2:13 - 2:15
    in ciò che chiamo "connettografia".
  • 2:16 - 2:20
    La connettografia rappresenta
    un salto quantico
  • 2:20 - 2:24
    nella mobilità di persone, risorse e idee,
  • 2:24 - 2:25
    ma è un'evoluzione,
  • 2:26 - 2:32
    un'evoluzione del mondo
    dalla geografia politica,
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    che è il modo in cui dividiamo
    giuridicamente il mondo,
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    alla geografia funzionale,
  • 2:38 - 2:41
    che il mondo in cui in realtà
    usiamo il mondo,
  • 2:41 - 2:45
    dalle nazioni e i confini,
    alle infrastrutture e catene di fornitura.
  • 2:46 - 2:48
    Il nostro sistema globale si sta evolvendo
  • 2:49 - 2:53
    dagli imperi verticalmente integrati
    del diciannovesimo secolo,
  • 2:53 - 2:57
    attraverso le nazioni orizzontalmente
    interdipendenti del ventesimo secolo,
  • 2:57 - 3:02
    in una rete globale di civiltà
    nel ventunesimo secolo.
  • 3:03 - 3:07
    La connettività, non la sovranità,
  • 3:07 - 3:11
    è diventata il principio organizzativo
    della specie umana.
  • 3:11 - 3:14
    (Applauso)
  • 3:15 - 3:19
    Stiamo diventando una rete globale
    di civiltà
  • 3:19 - 3:21
    perché la stiamo letteralmente costruendo.
  • 3:22 - 3:25
    Tutto il denaro speso per la difesa
    del mondo e per l'esercito
  • 3:25 - 3:28
    ammonta a poco meno di
    2 bilioni di dollari all'anno.
  • 3:28 - 3:31
    Nel frattempo, quello per
    le infrastrutture
  • 3:31 - 3:34
    aumenterà a 9 bilioni di dollari all'anno
  • 3:34 - 3:36
    entro il prossimo decennio.
  • 3:36 - 3:37
    E, beh, dovrebbe essere cosi.
  • 3:37 - 3:40
    Stiamo vivendo su una riserva
    di infrastruture
  • 3:40 - 3:43
    progettata per una popolazione mondiale
    di 3 miliardi,
  • 3:44 - 3:47
    mentre noi abbiamo superato i 7/8 miliardi
  • 3:47 - 3:49
    e arriveremo a 9 o più.
  • 3:49 - 3:54
    Di norma, dovremmo spendere
    circa un bilione di dollari
  • 3:54 - 3:58
    per le necessità infrastrutturali di base
    di ogni miliardi di abitanti al mondo.
  • 3:59 - 4:02
    Va da sé che l'Asia è al primo posto.
  • 4:03 - 4:06
    Nel 2015, la Cina ha annunciato
    la creazione
  • 4:06 - 4:09
    della Banca Asiatica
    per gli Investimenti nelle Infrastrutture,
  • 4:10 - 4:13
    che insieme a una rete
    di altre organizzazioni
  • 4:13 - 4:16
    ha lo scopo di costruire una rete
    di vie della seta di ferro,
  • 4:17 - 4:19
    che vanno da Shanghai a Lisbona.
  • 4:20 - 4:24
    E mentre questo progetto topografico
    prende forma,
  • 4:24 - 4:29
    nei prossimi 40 anni spenderemo
    probabilmente di più sulle infrastrutture,
  • 4:29 - 4:33
    costruiremo più infrastrutture
    nei prossimi 40 anni,
  • 4:33 - 4:35
    di quanto abbiamo fatto nei passati 4000.
  • 4:37 - 4:39
    Ora fermiamoci a pensarci per un minuto.
  • 4:40 - 4:44
    Spendere così tanto per costruire
    le fondamenta della società globale
  • 4:44 - 4:47
    piuttosto che per i mezzi per distruggerla
  • 4:47 - 4:50
    può avere importanti conseguenze.
  • 4:50 - 4:53
    La connettività è il modo in cui
    ottimizziamo la distribuzione
  • 4:53 - 4:55
    delle persone e delle risorse nel mondo.
  • 4:55 - 5:00
    È il modo in cui l'umanità può essere
    più della somma delle sue parti.
  • 5:01 - 5:03
    Credo che sia quello che succederà.
  • 5:05 - 5:09
    La connettività ha una grande controparte
    nel ventunesimo secolo:
  • 5:09 - 5:11
    l'urbanizzazione planetaria.
  • 5:12 - 5:15
    Le città sono le infrastrutture
    che più ci definiscono.
  • 5:16 - 5:19
    Entro il 2030, più di due terzi
    della popolazione mondiale
  • 5:19 - 5:20
    vivrà nelle città.
  • 5:20 - 5:23
    E questi non sono semplici puntini
    sulla cartina,
  • 5:23 - 5:27
    ma vasti arcipelaghi che si estendono
    per centinaia di chilometri.
  • 5:27 - 5:29
    Qui siamo a Vancouver,
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    all'inizio del Cascadia Corridor
  • 5:31 - 5:34
    che si estende a sud
    oltre il confine fino a Seattle.
  • 5:35 - 5:37
    La centrale tecnologica
    della Silicon Valley
  • 5:37 - 5:40
    parte a Nord di San Francisco,
    scende fino a San Jose
  • 5:40 - 5:42
    e attraversa la baia fino a Oakland.
  • 5:42 - 5:45
    L'estensione di Las Angeles
    ora supera San Diego
  • 5:45 - 5:47
    oltre il confine messicano
    fino a Tijuana.
  • 5:47 - 5:50
    Oggi San Diego e Tijuana condividono
    un terminal aeroportuale
  • 5:50 - 5:52
    dove si può uscire
    in ognuno dei due paesi.
  • 5:52 - 5:56
    Infine, una rete di treni ad alta velocità
    può connettere l'intera dorsale pacifica.
  • 5:58 - 6:02
    La megalopoli del nordest degli USA
    comincia a Boston, attraverso New York
  • 6:02 - 6:04
    e Philadelphia fino a Washington.
  • 6:04 - 6:06
    Contiene più di 50 milioni di persone
  • 6:06 - 6:09
    e anch'essa ha progettato una rete
    di TAV.
  • 6:09 - 6:13
    Ma è in Asia che vediamo le megacittà
    fondersi davvero.
  • 6:13 - 6:18
    Questa striscia continua di luce
    che da Tokyo a Nagoya a Osaka
  • 6:18 - 6:20
    contiene più di 80 milioni di persone
  • 6:20 - 6:21
    e quasi tutta
    l'economia giapponese.
  • 6:22 - 6:25
    È la megacittà più grande al mondo.
  • 6:25 - 6:26
    Per ora.
  • 6:27 - 6:29
    Ma in Cina, questi agglomerati
    si stanno unendo
  • 6:29 - 6:32
    con un popolazione che arriva
    ai 100 milioni di persone.
  • 6:32 - 6:34
    L'anello di Bohai intorno a Beijing,
  • 6:34 - 6:36
    Il delta dello Yangtze intorno a Shanhai
  • 6:36 - 6:38
    e il delta del Pearl,
  • 6:38 - 6:41
    che si estende da Hong Kong a Guangzhou,
    a nord.
  • 6:41 - 6:42
    E al centro,
  • 6:42 - 6:45
    l'agglomerato di Chongqing-Chengdu,
  • 6:45 - 6:48
    la cui impronta geografica
    è quasi pari all'estensione
  • 6:48 - 6:49
    dell'Austria.
  • 6:51 - 6:53
    E ognuno di questi agglomerati
  • 6:53 - 6:56
    ha un PIL di quasi 3 bilioni di dollari,
  • 6:56 - 6:59
    che è quasi lo stesso dell'attuale PIL
    dell'India.
  • 7:00 - 7:05
    Perciò, pensate se le nostre istituzioni
    diplomatiche globali, come il G20,
  • 7:05 - 7:09
    basassero la loro adesione
    sulla forza economica
  • 7:09 - 7:11
    e non sulla
    rappresentanza nazionale.
  • 7:11 - 7:15
    Alcune megacittà cinesi
    potrebbero farne parte,
  • 7:15 - 7:19
    mentre interi paesi, come l'Argentina
    e l'Indonesia, sarebbero tagliati fuori.
  • 7:20 - 7:24
    Passando all'india, la cui popolazione
    presto supererà quella cinese,
  • 7:24 - 7:26
    anch'essa ha una serie di agglomerati,
  • 7:26 - 7:29
    come la regione di Delhi
  • 7:29 - 7:30
    e Mumbai.
  • 7:30 - 7:31
    Nel Medio Oriente,
  • 7:31 - 7:34
    Greater Tehran sta assorbendo
    un terzo della popolazione iraniana.
  • 7:34 - 7:36
    Quasi tutti gli 80 milioni di egiziani
  • 7:36 - 7:39
    vivono nel corridoio
    tra Il Cairo e Alessandria.
  • 7:39 - 7:43
    E nel golfo, si sta formando
    una corona di città-stato,
  • 7:43 - 7:45
    dal Bahrain e il Qatar,
  • 7:45 - 7:48
    attraverso gli Emirati Arabi Uniti,
    a Muscat in Oman.
  • 7:49 - 7:50
    E poi c'è Lagos,
  • 7:51 - 7:55
    la città più grande dell'Africa
    e cuore commerciale della Nigeria.
  • 7:55 - 7:57
    Sta pianificando una rete ferroviaria
  • 7:57 - 8:01
    che la renderà l'ancora di un ampio
    corridoio costiero atlantico,
  • 8:01 - 8:04
    che si estende in Benin, Togo e Ghana,
  • 8:04 - 8:08
    fino a Abidjan, la capitale
    della Costa d'Avorio.
  • 8:08 - 8:11
    Ma questi paesi sono
    la periferia di Lagos.
  • 8:12 - 8:14
    In un mondo con megacittà,
  • 8:14 - 8:17
    i paesi possono essere
    le periferie delle città.
  • 8:19 - 8:25
    Entro il 2030, avremo
    50 agglomerati simili nel mondo.
  • 8:25 - 8:27
    Dunque quale cartina di dice di più?
  • 8:27 - 8:30
    La cartina tradizionale
    con 200 nazioni separate
  • 8:30 - 8:32
    che sta appesa sulle nostre pareti,
  • 8:32 - 8:35
    o questa cartina di 50 agglomerati?
  • 8:36 - 8:39
    E tuttavia, anche questa è incompleta
  • 8:39 - 8:43
    perché non si può capire una megacittà
  • 8:43 - 8:46
    senza capire la sua connessione
    con le altre.
  • 8:47 - 8:49
    La gente si sposta in città
    per stare connessa,
  • 8:49 - 8:52
    e la connettività è la ragione
    per cui queste città crescono.
  • 8:53 - 8:57
    Ognuna di esse, come San Paolo
    o Istanbul o Mosca,
  • 8:57 - 9:01
    ha un PIL che si avvicina a o supera
    un terzo di metà
  • 9:01 - 9:03
    del loro PIL totale.
  • 9:04 - 9:06
    Ma allo stesso modo,
  • 9:06 - 9:09
    non si può calcolare
    il loro valore individuale
  • 9:09 - 9:12
    senza capire il ruolo
    dei flussi di persone,
  • 9:12 - 9:14
    di denaro, di tecnologia
  • 9:14 - 9:16
    che le aiuta a crescere.
  • 9:17 - 9:19
    Prendete la provincia di Guateng
    in Sud Africa,
  • 9:19 - 9:23
    che contiene Johannesburg
    e la capitale Pretoria.
  • 9:23 - 9:26
    Anch'essa rappresenta poco più di
    un terzo del PIL del Sud Africa.
  • 9:27 - 9:30
    Ma comunque, è sede degli uffici
  • 9:30 - 9:33
    di quasi ogni multinazionale
  • 9:33 - 9:35
    che investe direttamente in Sud Africa
  • 9:35 - 9:38
    e nell'intero continente africano.
  • 9:39 - 9:42
    Le città vogliono essere parte
    di catene del valore globali.
  • 9:42 - 9:46
    Vogliono essere parte di
    questa divisione globale del lavoro.
  • 9:46 - 9:48
    Ecco come pensano.
  • 9:49 - 9:50
    Non c'è un sindaco
    che abbia detto:
  • 9:50 - 9:52
    "Voglio isolare la mia città."
  • 9:53 - 9:56
    Loro sanno che le loro città appartendono
  • 9:56 - 10:01
    alla rete globale di civiltà tanto quanto
    ai loro paesi d'origine.
  • 10:03 - 10:06
    Ora, molta gente teme l'urbanizzazione.
  • 10:07 - 10:09
    Crede che le città
    distruggano il pianeta.
  • 10:10 - 10:11
    Ma oggi come oggi,
  • 10:11 - 10:15
    stanno crescendo più di
    200 reti di cultura tra città.
  • 10:15 - 10:19
    Un numero pari a quello
    delle organizzazioni internazionali
  • 10:19 - 10:20
    che abbiamo.
  • 10:20 - 10:24
    E tutte queste reti hanno un solo scopo,
  • 10:24 - 10:29
    la priorità numero uno dell'umanità
    nel ventunesimo secolo:
  • 10:29 - 10:31
    l'urbanizzazione sostenibile.
  • 10:33 - 10:34
    Sta funzionando?
  • 10:35 - 10:36
    Prendiamo il cambiamento climatico.
  • 10:36 - 10:39
    Sappiamo che i continui summit
    a New York e Parigi
  • 10:39 - 10:42
    non ridurranno le emissioni di gas serra.
  • 10:43 - 10:46
    Ma possiamo vedere che
    trasferire la tecnologia
  • 10:46 - 10:48
    e la conoscenza e le politiche
    tra le città
  • 10:49 - 10:53
    ci ha permesso di ridurre davvero
    la nostra intensità di emissioni.
  • 10:53 - 10:55
    Le città stanno imparando
    l'una dall'altra.
  • 10:55 - 10:58
    Come costruire edifici
    a consumo energetico zero,
  • 10:58 - 11:01
    come sviluppare sistemi di
    car-sharing elettrici.
  • 11:01 - 11:02
    Nelle grandi città cinesi
  • 11:02 - 11:05
    c'è un tetto massimo di auto
    che possono circolare.
  • 11:05 - 11:07
    In molte occidentali,
  • 11:07 - 11:09
    i giovani non vogliono
    nemmeno più guidare.
  • 11:10 - 11:12
    Le città sono state parte del problema,
  • 11:12 - 11:14
    ora sono parte della soluzione.
  • 11:15 - 11:19
    L'ineguaglianza è un'altra grande sfida
    ai fini dell'urbanizzazioni sostenibile.
  • 11:20 - 11:23
    Quando viaggio nelle megacittà
    da un capo all'altro
  • 11:23 - 11:25
    - ci vogliono ore e giorni -
  • 11:26 - 11:29
    sperimento la tragedia
    della disuguaglianza estrema
  • 11:29 - 11:31
    all'interno della stessa area.
  • 11:32 - 11:35
    E tuttavia, le nostre riserve globali
    di risorse finanziarie
  • 11:35 - 11:37
    non sono mai state così ampie,
  • 11:37 - 11:40
    pari quasi a 300 bilioni di dollari.
  • 11:40 - 11:44
    È quasi quattro volte
    l'attuale PIL mondiale.
  • 11:45 - 11:49
    Abbiamo fatto debiti enormi
    dall'inizio della crisi finanziaria,
  • 11:49 - 11:52
    ma abbiamo investito il denaro
    nella crescita inclusiva?
  • 11:53 - 11:55
    No, non ancora.
  • 11:56 - 12:00
    Solo quando costruiremo sufficienti
    alloggi pubblici a buon mercato,
  • 12:00 - 12:03
    quando investiremo
    in reti di trasporto forti
  • 12:03 - 12:07
    per permettere alla gente di connettersi,
    sia fisicamente sia virtualmente,
  • 12:07 - 12:10
    allora le nostre città e società divise
  • 12:10 - 12:12
    si sentiranno di nuovo intere.
  • 12:12 - 12:14
    (Applauso)
  • 12:16 - 12:19
    Questo spiega l'inserimento
    delle infrastrutture
  • 12:19 - 12:21
    negli Obiettivi per lo Sviluppo
    Sostenibile dell'UN,
  • 12:21 - 12:24
    perché è propedeutico agli altri.
  • 12:24 - 12:26
    I nostri leader politici e economici
  • 12:26 - 12:29
    hanno capito che la connettività
    non è carità,
  • 12:29 - 12:30
    è un'opportunità.
  • 12:31 - 12:34
    Per questo la nostra comunità
    finanziaria deve capire
  • 12:34 - 12:39
    che la connettività è la risorsa
    più importante del ventunesimo secolo.
  • 12:40 - 12:44
    Ora, le città possono rendere il mondo
    più sostenibile,
  • 12:45 - 12:47
    possono renderlo più giusto,
  • 12:47 - 12:50
    credo anche che la connettività tra città
  • 12:50 - 12:52
    possa rendere il mondo più pacifico.
  • 12:52 - 12:56
    Se diamo un'occhiata alle regioni
    con densi rapporti tra i confini,
  • 12:56 - 12:59
    vediamo più commercio, più investimenti
  • 12:59 - 13:01
    e più stabilità.
  • 13:01 - 13:03
    È nota la storia europea
    dopo la II Guerra Mondiale,
  • 13:03 - 13:06
    dove l'integrazione industriale
    ha avviato un processo
  • 13:06 - 13:08
    che ha fatto sorgere
    l'Europa pacifica di oggi.
  • 13:09 - 13:12
    E vedete che la Russia, d'altra parte,
  • 13:12 - 13:16
    è la potenza meno connessa
    nel sistema internazionale.
  • 13:16 - 13:20
    E questo ci dice molto
    sulle tensioni attuali.
  • 13:20 - 13:23
    I paesi che partecipano
    di meno al sistema
  • 13:23 - 13:25
    hanno anche meno da perdere
    nel disturbarlo.
  • 13:27 - 13:30
    Nell'America del Nord, le linee
    che contano di più
  • 13:30 - 13:33
    non sono il confine USA-Canada
    o il confine USA-Messico,
  • 13:33 - 13:37
    ma la densa rete di strade e ferrovie
    e condotti
  • 13:37 - 13:40
    e reti elettriche e
    persino i canali d'acqua
  • 13:40 - 13:44
    che formano un'unione nordamericana
    integrata.
  • 13:44 - 13:48
    Il Nord America non ha bisogno di muri,
    ha bisogno di connessioni.
  • 13:48 - 13:51
    (Applauso)
  • 13:56 - 14:00
    Ma la vera promesse della connettività
    è il mondo postcoloniale.
  • 14:00 - 14:05
    Tutte quelle regioni i cui confini
    sono stati definiti arbitrariamente
  • 14:05 - 14:07
    e dove generazioni di leader
  • 14:07 - 14:09
    hanno combattuto tra loro.
  • 14:09 - 14:12
    Ma ora è salito al potere
    un nuovo gruppo di leader
  • 14:12 - 14:13
    che ha smesso di combattersi.
  • 14:14 - 14:17
    Prendiamo il sudest asiatico,
    dove le reti ad altra velocità
  • 14:17 - 14:19
    connetteranno Bangkok a Singapore
  • 14:19 - 14:22
    e i corridoi commerciali
    dal Vietnam al Myanmar.
  • 14:22 - 14:28
    Questa regione di 600 milioni di persone
    coordina le sue risorse agricole
  • 14:28 - 14:29
    e il prodotto industriale.
  • 14:30 - 14:34
    Si sta evolvendo in ciò che chiamo
    Pax Asiana,
  • 14:34 - 14:37
    un pace tra le nazioni
    del sudest asiatico.
  • 14:38 - 14:41
    Un fenomeno simile sta accadendo
    in Africa orientale,
  • 14:41 - 14:43
    dove mezza dozzina di paesi
  • 14:43 - 14:46
    stanno investendo in ferrovie
    e corridoi multimodali
  • 14:46 - 14:49
    perché i paesi senza sbocchi
    possano commerciare.
  • 14:49 - 14:52
    Ora questi paesi coordinano i loro utili
  • 14:52 - 14:54
    e le loro politiche d'investimento.
  • 14:54 - 14:58
    Anche loro si stanno evolvendo
    in una Pax Africana.
  • 14:59 - 15:02
    Se c'è una regione in cui
    questo può funzionare
  • 15:02 - 15:03
    questa è il Medio Oriente.
  • 15:04 - 15:06
    Mentre gli stati arabi
    collassano tragicamente,
  • 15:06 - 15:09
    cosa rimane se non le città antiche,
  • 15:09 - 15:12
    come Il Cairo, Beirut e Baghdad?
  • 15:12 - 15:17
    Di fatto, le quasi 400 milioni di persone
    del mondo arabo
  • 15:17 - 15:19
    vivono prevalentemente nelle città.
  • 15:19 - 15:21
    Come società, come città,
  • 15:21 - 15:23
    esse sono o ricche o povere d'acqua,
  • 15:23 - 15:25
    o ricche o povere di energia.
  • 15:26 - 15:29
    E l'unico modo per correggere
    queste discrepanze
  • 15:29 - 15:32
    non è attraverso le guerre e più confini,
  • 15:32 - 15:35
    ma attraverso una maggiore connettività
    di condotti e canali d'acqua.
  • 15:36 - 15:40
    Purtroppo, questa non è ancora
    la cartina del Medio Oriente.
  • 15:40 - 15:41
    Ma dovrebbe esserlo,
  • 15:43 - 15:46
    una Pax Arabia connessa,
  • 15:47 - 15:48
    internamente integrata
  • 15:48 - 15:53
    e connessa produttivamente
    con l'Europa, l'Asia e l'Africa.
  • 15:53 - 15:56
    Ora, la connettività non sembra essere
    ciò che vogliamo
  • 15:56 - 15:58
    con la regione più turbolenta del mondo.
  • 15:59 - 16:02
    Ma la storia ci dimostra che una maggiore
    connettività è l'unico modo
  • 16:02 - 16:05
    per portare stabilità a lungo termine.
  • 16:05 - 16:07
    Perché sappiamo che regione dopo regione,
  • 16:07 - 16:10
    la connettività è la nuova realtà.
  • 16:10 - 16:14
    Le città e i paesi stanno imparando
    ad aggregarsi
  • 16:14 - 16:16
    in insiemi più pacifici e prosperi.
  • 16:18 - 16:20
    Ma la prova del nove sarà l'Asia.
  • 16:21 - 16:24
    La connettività può superare
    gli schemi di rivalità
  • 16:24 - 16:27
    tra le grandi potenze
    dell'Estremo Oriente?
  • 16:27 - 16:31
    Dopo tutto, è lì che dovrebbe scoppiare
    la terza Guerra Mondiale.
  • 16:32 - 16:35
    Dalla fine della Guerra Fredda,
    venticinque anni fa,
  • 16:35 - 16:38
    sono state previste almeno
    sei grandi guerre in questa regione.
  • 16:38 - 16:40
    Ma nessuna si è verificata.
  • 16:41 - 16:43
    Prendete Cina e Taiwan.
  • 16:44 - 16:48
    Negli anni 90, tutti credevano che questo
    fosse il principale scenario di guerra.
  • 16:48 - 16:50
    Ma da allora,
  • 16:50 - 16:54
    il commercio e gli investimenti
    negli stretti sono tanto aumentati
  • 16:54 - 16:55
    che lo scorso Novembre,
  • 16:55 - 16:58
    i leader di ambo le parti
    hanno tenuto un summit storico
  • 16:58 - 17:01
    per discutere
    un'eventuale riappacificazione.
  • 17:02 - 17:05
    E persino l'elezione di
    un partito nazionalista in Taiwan,
  • 17:05 - 17:08
    che è indipendentista, quest'anno
  • 17:08 - 17:10
    non ha minato questa
    fondamentale dinamica.
  • 17:11 - 17:14
    Cina e Giappone ha una storia di rivalità
    ancora più lunga
  • 17:14 - 17:17
    e hanno schierato forze aeree e navali
  • 17:17 - 17:19
    per dimostrare la loro forza
    nella loro lotta.
  • 17:20 - 17:21
    Ma ultimamente,
  • 17:21 - 17:25
    il Giappone sta facendo i suoi
    investimenti esteri maggiori in Cina.
  • 17:25 - 17:28
    Le macchine giapponesi
    vanno per la maggiore lì.
  • 17:28 - 17:31
    E indovinate da dove viene
    il più alto numero di stranieri
  • 17:31 - 17:34
    residenti in Giappone oggi?
  • 17:34 - 17:36
    Avete indovinato: Cina.
  • 17:38 - 17:39
    Cina e India si sono fatte una guerra
  • 17:39 - 17:41
    e hanno tre importanti
    dispute sui confini,
  • 17:42 - 17:44
    ma oggi l'India è il secondo
    più grande azionista
  • 17:44 - 17:46
    della AIIB.
  • 17:46 - 17:50
    Stanno costruendo un corridoio commerciale
    dal nordest dell'India
  • 17:50 - 17:54
    attraverso il Myanmar e il Bangladesh
    fino al sud della Cina.
  • 17:54 - 17:58
    Il loro volume commerciale è cresciuto
    da 20 miliardi di dollari dieci anni fa
  • 17:58 - 18:00
    agli attuali 80 miliardi.
  • 18:01 - 18:04
    India e Pakistan, dotati di testate
    nucleari, fecero 3 guerre
  • 18:04 - 18:06
    e continuano a contendersi il Kashmir,
  • 18:06 - 18:09
    ma hanno anche negoziato
    un ottimo accordo commerciale
  • 18:09 - 18:11
    e vogliono completare un condotto
  • 18:11 - 18:15
    che va dall'Iran al Pakistan all'India.
  • 18:15 - 18:17
    E parliamo dell'Iran.
  • 18:18 - 18:21
    Non era solo due anni fa che
    la guerra sembrava inevitabile lì?
  • 18:22 - 18:26
    Allora perché ogni potenza fa a gara
    per fare affare lì oggi?
  • 18:29 - 18:30
    Signore e signori,
  • 18:30 - 18:34
    non posso assicurarvi che non ci sarà
    una terza Guerra Mondiale.
  • 18:35 - 18:38
    Ma possiamo certamente capire
    perché non è ancora successo.
  • 18:39 - 18:42
    Nonostante l'Asia sia la casa
    degli eserciti più in crescita del mondo,
  • 18:42 - 18:46
    questi stessi paesi stanno investendo
    miliardi di dollari
  • 18:46 - 18:49
    nelle rispettive infrastrutture e filiere.
  • 18:49 - 18:53
    Sono più interessati alla loro
    geografia funzionale
  • 18:53 - 18:55
    che alla loro geografia politica.
  • 18:55 - 18:57
    E questo spiega perché
    i loro leader riflettono,
  • 18:57 - 19:00
    si allontanano dal baratro
  • 19:00 - 19:05
    e decidono di concentrarsi
    sui legami economici e non sulle tensioni.
  • 19:06 - 19:09
    Spesso sembra che il mondo
    stia cadendo a pezzi,
  • 19:10 - 19:12
    ma costruire più connettività
  • 19:12 - 19:15
    è il modo per risolvere le cose,
  • 19:15 - 19:17
    meglio di prima.
  • 19:18 - 19:19
    E avvolgendo il mondo
  • 19:19 - 19:23
    in questa connettività continua
    fisica e digitale,
  • 19:23 - 19:25
    ci evolveremo verso un mondo
  • 19:25 - 19:28
    nel quale le persone posso ergersi
    al di sopra dei limiti geografici.
  • 19:29 - 19:32
    Noi siamo le cellule e i vasi
  • 19:32 - 19:35
    che pulsano in queste reti
    di connettività globale.
  • 19:35 - 19:39
    Ogni giorno, centinaia di milioni
    di persone si connette
  • 19:39 - 19:42
    e lavora con gente che
    non ha mai incontrato.
  • 19:42 - 19:45
    Più di un miliardo di persone
    attraversa i confini ogni anni,
  • 19:45 - 19:49
    e questo numero salirà a 3 miliardi
    nel prossimo decennio.
  • 19:50 - 19:53
    Non costruiamo semplicemente
    la connettività,
  • 19:53 - 19:54
    la incarniamo.
  • 19:55 - 19:58
    Noi siamo la rete di civiltà globale,
  • 19:58 - 20:00
    e questa è la nostra cartina.
  • 20:01 - 20:06
    Una cartina del mondo in cui
    la geografia non è più il destino.
  • 20:07 - 20:11
    Al contrario, il futuro ha motto nuovo
    e più ottimista:
  • 20:11 - 20:13
    la connettività è il destino.
  • 20:14 - 20:15
    Grazie.
  • 20:15 - 20:22
    (Applauso)
Title:
Il modo in cui le megacittà stanno cambiando la cartina del mondo
Speaker:
Parag Khanna
Description:

"Voglio che reimmaginiate il modo in cui la vita è organizzata sulla terra," dice lo stratega globale Parag Khanna. Mentre le nostre città in espansione diventano sempre più connesse attraverso le reti di trasporti, energia e comunicazioni, noi ci evolviamo dalla geografia a ciò che lui chiama "connettografia". Questa emergente rete di civiltà globale promette di ridurre l'inquinamento e la diseguaglianza...e persino di superare le rivalità geopolitiche. In questo discorso, Khanna ci chiede di abbracciare una nuova massima per il futuro: "La connettività è il destino."

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
20:34

Italian subtitles

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