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La bellezza del conflitto | Clair Canfield | TEDxUSU

  • 0:01 - 0:03
    (Musica e applausi)
  • 0:05 - 0:09
    L'ho sentito descrivere
    come un vulcano in eruzione.
  • 0:09 - 0:10
    Un uragano.
  • 0:12 - 0:17
    Come una danza lenta a piedi nudi
    su frantumi di vetro.
  • 0:17 - 0:20
    Come cercare di contenere
    l'oceano con una scopa.
  • 0:20 - 0:21
    Una guerra.
  • 0:22 - 0:23
    Una piaga.
  • 0:24 - 0:26
    Come venir tesi e squartati.
  • 0:26 - 0:30
    Queste sono solo alcune delle migliaia
    di metafore che ho collezionato
  • 0:30 - 0:31
    sul conflitto.
  • 0:32 - 0:34
    Voi come definireste il conflitto?
  • 0:35 - 0:37
    Le vostre metafore contano
  • 0:37 - 0:40
    perché riflettono
    cosa ne pensate e come lo vivete.
  • 0:41 - 0:44
    Se credete che il conflitto
    sia una piaga,
  • 0:44 - 0:46
    non è così strano volerlo evitare
  • 0:46 - 0:49
    e rifuggire chiunque ne abbia uno.
  • 0:49 - 0:52
    Se credete sia come
    contenere il mare con una scopa,
  • 0:52 - 0:55
    me lo immagino inutile e frustrante.
  • 0:56 - 1:00
    Ma cosa farete quando
    le onde continueranno ad arrivare?
  • 1:00 - 1:04
    Perché il conflitto bagna le rive
    di tutte le nostre relazioni:
  • 1:04 - 1:07
    a casa, al lavoro, nei nostri vicinati.
  • 1:07 - 1:11
    Magari vi avranno già suggerito
    come comportarvi a riguardo.
  • 1:11 - 1:12
    "Comunicare".
  • 1:12 - 1:15
    Ma a volte parlarne
    sembra peggiorare le cose.
  • 1:16 - 1:18
    "Non andare a dormire arrabbiato".
  • 1:18 - 1:21
    Allora tu rimani sveglio,
    arrabbiato e per di più stanco.
  • 1:21 - 1:23
    (Risate)
  • 1:23 - 1:26
    Oppure: "Devi imparare
    a scendere a compromessi".
  • 1:26 - 1:28
    Ma se un compromesso
    ti fa sentire
  • 1:28 - 1:31
    che "tu non ottieni ciò che vuoi,
    né io ciò che voglio,
  • 1:31 - 1:34
    ma almeno
    siamo entrambi miserabili"...
  • 1:34 - 1:36
    (Risate)
  • 1:37 - 1:40
    Sono certo che questi siano
    consigli delle migliori intenzioni,
  • 1:40 - 1:43
    ma trattano il conflitto
    come un problema.
  • 1:43 - 1:46
    E se il conflitto
    non fosse un problema?
  • 1:47 - 1:49
    Se fosse invece la soluzione?
  • 1:49 - 1:54
    Se fosse non così negativo,
    ma pieno di bellezza?
  • 1:55 - 2:01
    Dopo 15 anni di studio, ricerca,
    insegnamento e formazione
  • 2:01 - 2:03
    sul conflitto, ho imparato
    a concepirlo in modo diverso.
  • 2:03 - 2:08
    Sono riuscito a vedere
    il suo potere di trasformare
  • 2:08 - 2:12
    noi, le nostre relazioni
    e il mondo che ci circonda.
  • 2:14 - 2:18
    Arrivare a questo cambiamento
    tuttavia non è così facile.
  • 2:18 - 2:21
    Significa cominciare a vedere
    il conflitto sotto un'altra luce.
  • 2:21 - 2:25
    Non importa quanto adesso
    pensiate negativamente al conflitto,
  • 2:25 - 2:27
    si può cambiare.
  • 2:28 - 2:31
    Attraverso tre fattori chiave:
  • 2:31 - 2:36
    il primo, è riconoscere
    il vero motivo del conflitto.
  • 2:36 - 2:40
    Io ho alle spalle quarant'anni
    di discussioni per i piatti.
  • 2:41 - 2:45
    Da piccolo detestavo lavare i piatti,
    quasi ogni settimana discutevo
  • 2:45 - 2:48
    coi miei genitori e i miei fratelli
    per stabilire i turni.
  • 2:48 - 2:51
    Al college ho discusso dei piatti
    con i miei coinquilini
  • 2:51 - 2:54
    perché a volte tornavano
    a casa per il weekend
  • 2:54 - 2:57
    lasciando nell'acquaio
    i piatti sporchi con i burritos a metà,
  • 2:57 - 2:59
    il ketchup addensato e le ciotole
  • 2:59 - 3:03
    col latte verdognolo, fermentato
    e maleodorante dei Lucky Charms.
  • 3:03 - 3:04
    (Risate)
  • 3:05 - 3:08
    Da sposato ho discusso
    con mia moglie come lavare i piatti,
  • 3:09 - 3:12
    e se per "lavare i piatti" intendeva
    anche ripulire l'acquaio alla fine.
  • 3:12 - 3:13
    (Risate)
  • 3:13 - 3:16
    Ho discusso dei piatti coi miei figli,
  • 3:16 - 3:19
    perché non usassero 15 tazze
    al giorno prendendone una pulita
  • 3:19 - 3:22
    ogni volta che desideravano bere,
  • 3:22 - 3:25
    e perché aiutassero nel caricare
    e scaricare la lavastoviglie.
  • 3:25 - 3:27
    Forse avrei dovuto ripiegare
    sui piatti di carta.
  • 3:27 - 3:28
    (Risate)
  • 3:28 - 3:32
    O forse non si trattava dei piatti.
  • 3:33 - 3:36
    Ripensandoci, da bambino
    non si trattava dei piatti.
  • 3:36 - 3:40
    Si trattava invece d'indipendenza
    e di voler prendere le mie decisioni.
  • 3:40 - 3:44
    Con i miei coinquilini
    non si trattava dei piatti,
  • 3:44 - 3:47
    ma di essere rispettato
    e di chiedersi
  • 3:47 - 3:50
    se davano lo stesso valore
    che davo io al nostro rapporto.
  • 3:50 - 3:53
    Con mia moglie
    non si trattava dei piatti,
  • 3:53 - 3:57
    ma di rendermi competente, carino,
    senza badare a come li lavavo.
  • 3:58 - 4:00
    Con i miei figli
    non si trattava dei piatti,
  • 4:01 - 4:04
    ma del mio ruolo di padre,
  • 4:04 - 4:07
    che cerca di insegnar loro
    responsabilità e rispetto.
  • 4:09 - 4:11
    I conflitti sono come iceberg.
  • 4:11 - 4:14
    quello che vediamo emergere
    è solo una piccola parte,
  • 4:14 - 4:19
    mentre quello che c'è al di sotto
    può inabissare navi come il Titanic.
  • 4:19 - 4:23
    Se non presto attenzione
    a quanto sta sotto ai miei conflitti,
  • 4:23 - 4:26
    le mie relazioni si possono lacerare.
  • 4:26 - 4:29
    Il conflitto riguarda molto di più:
  • 4:29 - 4:34
    la nostra identità, le relazioni,
    quello che per noi importa davvero.
  • 4:34 - 4:37
    Se ripensate ai vostri conflitti,
  • 4:37 - 4:42
    comincerete a osservare che forse
    si tratta di qualcosa di più.
  • 4:43 - 4:46
    Identificata la causa,
  • 4:46 - 4:51
    la seconda chiave è capire
    quando siete bloccati.
  • 4:51 - 4:54
    Non sono estraneo
    al sentirmi bloccato in un conflitto.
  • 4:54 - 4:57
    Mi interessa il conflitto
    perché ero una frana nel gestirlo.
  • 4:57 - 4:59
    Un paio di anni fa,
  • 4:59 - 5:02
    chiesi a mia figlia di 4 anni
    di mettere via un paio di fermagli
  • 5:02 - 5:04
    che si era tolta.
  • 5:04 - 5:07
    Un fermaglio è come
    quei cerchietti o gli elastici
  • 5:07 - 5:09
    che metti sui capelli
    per essere più carina.
  • 5:09 - 5:11
    (Risate)
  • 5:11 - 5:14
    Allora li prese, ma li scagliò
    sul pavimento del bagno.
  • 5:14 - 5:17
    Le dissi: "Non puoi
    gettarli sul pavimento,
  • 5:17 - 5:20
    devi raccoglierli
    e metterli nel cestino
  • 5:20 - 5:21
    insieme al resto dei fermagli".
  • 5:21 - 5:24
    Lei rispose:
    "Non voglio metterli nel cestino".
  • 5:24 - 5:26
    E io: "Li hai tolti. Mettili a posto".
  • 5:26 - 5:28
    "Non voglio!", disse.
    E cominciò a fare i capricci.
  • 5:28 - 5:31
    Era sdraiata sul pavimento,
    e io mi misi vicino a lei,
  • 5:31 - 5:34
    portai quei piccoli fermagli
    vicino alla sua mano,
  • 5:34 - 5:36
    e le porsi il cestino
  • 5:36 - 5:38
    perché li mettesse dentro.
  • 5:38 - 5:39
    (Risate)
  • 5:39 - 5:42
    "Non voglio!", disse
    rovesciando il cestino.
  • 5:42 - 5:44
    Così altri 20 fermagli
    tempestarono il pavimento.
  • 5:44 - 5:45
    Allora io:
  • 5:45 - 5:46
    "Hai superato ogni limite.
  • 5:46 - 5:50
    Non uscirai dal bagno finché
    non avrai raccolto tutti i fermagli!"
  • 5:50 - 5:54
    Cercò di uscire veloce, ma bloccai
    la porta con la mia enorme stazza.
  • 5:54 - 5:57
    Lei si dimenava colpendomi
    coi suoi minuscoli pugni.
  • 5:57 - 5:59
    Venti minuti più tardi ero alla porta
  • 5:59 - 6:02
    che spiegavo al mio vicino
    chi avesse rotto il piatto
  • 6:02 - 6:03
    dei biscotti di benvenuto
    del vicinato,
  • 6:03 - 6:05
    e perché mia figlia urlasse
    mentre scalava
  • 6:05 - 6:08
    il materasso che avevo usato
    per bloccare la porta del bagno.
  • 6:08 - 6:10
    (Risate)
  • 6:11 - 6:14
    Potrà sembrarvi divertente,
  • 6:15 - 6:18
    ma in quel momento, per me,
    non lo era.
  • 6:18 - 6:20
    Ero bloccato,
  • 6:20 - 6:23
    e non andava bene.
  • 6:24 - 6:27
    Avete mai pensato
    nel bel mezzo di un conflitto:
  • 6:27 - 6:30
    "Così non va bene".
  • 6:30 - 6:34
    La cosa che lì mi ha bloccato
    è stata la giustificazione.
  • 6:34 - 6:38
    Il credere di non avere colpa.
  • 6:38 - 6:42
    Ed è così allettante,
    perché nel conflitto
  • 6:42 - 6:45
    se non ho colpa
    non devo sforzarmi di cambiare.
  • 6:45 - 6:49
    Non sono io a dover cambiare,
    ma qualcun altro.
  • 6:50 - 6:52
    Questo ci blocca.
  • 6:53 - 6:58
    Durante i vostri conflitti, vi siete
    mai sentiti giustificati ma bloccati?
  • 7:00 - 7:06
    Al momento può sembrare giusto,
    ma alla fine non ci soddisfa.
  • 7:06 - 7:11
    Anzi, ci porta a ricadere
    altre volte nei medesimi conflitti
  • 7:11 - 7:13
    senza che nulla cambi.
  • 7:14 - 7:16
    Ma potete sbloccarvi.
  • 7:17 - 7:21
    Se ancora non funziona,
    potete provare un'altra soluzione.
  • 7:21 - 7:27
    La terza chiave che libera il gran potere
    di trasformazione del conflitto
  • 7:27 - 7:31
    è imparare a parlare in modo responsabile.
  • 7:32 - 7:36
    Per entrare in quelle conversazioni
    che cambiano noi stessi,
  • 7:36 - 7:39
    le nostre relazioni e il mondo
    intorno a noi, occorrono
  • 7:39 - 7:44
    vulnerabilità, responsabilità,
    comunicazione, accettazione, limiti.
  • 7:44 - 7:48
    È dura quasi come
    imparare una nuova lingua.
  • 7:49 - 7:51
    Ho coniato l'acronimo VOCAB
  • 7:51 - 7:54
    come ausilio in questi momenti,
    per far riflettere
  • 7:54 - 7:56
    sulla nostra responsabilità
    nei nostri conflitti
  • 7:56 - 7:59
    e su come si possa creare
    il cambiamento che vogliamo.
  • 7:59 - 8:01
    Tutto comincia dalla vulnerabilità.
  • 8:01 - 8:05
    Vulnerabilità è la volontà
    di lasciare che gli altri mi vedano;
  • 8:05 - 8:10
    di condividere chi sono realmente,
    come mi sento, e i miei errori;
  • 8:10 - 8:14
    di condividere i miei bisogni
    che albergano nel profondo.
  • 8:14 - 8:17
    Quando sono vulnerabile
    tolgo l'armatura
  • 8:17 - 8:20
    fatta di giustificazioni e difese.
  • 8:20 - 8:23
    Metto giù le armi
    della colpa e dell'accusa.
  • 8:23 - 8:25
    E questo può terrorizzare,
  • 8:26 - 8:29
    ma è bellissimo
    perché disarma i nostri conflitti
  • 8:30 - 8:34
    e fa emergere la nostra capacità
    di creare sintonia, non combattere.
  • 8:36 - 8:39
    La O di VOCAB sta per 'padronanza':
  • 8:39 - 8:45
    diventare consapevoli
    di bisogni, emozioni e scelte.
  • 8:46 - 8:50
    Vi siete mai chiesti in un conflitto:
    "Come ci sono arrivato?"
  • 8:50 - 8:54
    Forse sei nei guai
    e ora dormi sul divano.
  • 8:54 - 8:57
    Oppure i tuoi conflitti
    hanno toccato l'apice del ridicolo
  • 8:57 - 9:01
    e ti ritrovi con un materasso
    che blocca la porta del bagno.
  • 9:02 - 9:07
    Il bello della padronanza è vedere
    tutte le scelte e le emozioni
  • 9:07 - 9:08
    dentro al conflitto,
  • 9:08 - 9:12
    aiutandomi a tracciare una mappa
    dei contributi che ho dato.
  • 9:12 - 9:14
    Così vedo come sono arrivato lì.
  • 9:14 - 9:17
    Posso vedere esattamente
    la direzione che sto prendendo,
  • 9:17 - 9:21
    e se non dovesse funzionare,
    almeno ne esco rafforzato
  • 9:21 - 9:23
    e posso cambiare direzione.
  • 9:24 - 9:30
    La terza cosa necessaria al centro
    di VOCAB è la 'comunicazione'.
  • 9:30 - 9:35
    Dobbiamo imparare a chiedere,
    ascoltare, esprimerci.
  • 9:35 - 9:39
    Comunicare non basta,
    conta il modo in cui lo facciamo.
  • 9:39 - 9:43
    Io ho smesso di raccontare storie
    che finivano con un punto,
  • 9:43 - 9:46
    e ho cominciato a pormi domande
    che mi avrebbero aiutato
  • 9:46 - 9:51
    a comprendere
    cosa si nascondesse in un conflitto,
  • 9:51 - 9:54
    a capire le emozioni e i bisogni.
  • 9:55 - 9:57
    Fatto questo, posso ascoltare.
  • 9:57 - 10:00
    Ascoltare non perché l'altro
    ha commesso un errore
  • 10:00 - 10:02
    o per mettermi sulla difensiva,
  • 10:02 - 10:06
    ma la cosa più importante:
    la sua richiesta di cambiamento.
  • 10:07 - 10:10
    Dopo aver ascoltato,
    posso allora esprimermi.
  • 10:10 - 10:14
    Non solo con la rabbia, bensì
    con vulnerabilità e responsabilità
  • 10:14 - 10:18
    come mi sento davvero,
    cosa voglio, cosa conta per me.
  • 10:18 - 10:23
    Le conversazioni dove comincio
    a chiedere, ascoltare, esprimermi
  • 10:24 - 10:27
    sono bellissime
    perché si crea empatia
  • 10:27 - 10:29
    e un diverso modo di dialogare.
  • 10:30 - 10:33
    La A di VOCAB
    sta per 'accettazione':
  • 10:33 - 10:38
    abbracciare la realtà eliminando
    ciò che non possiamo controllare.
  • 10:38 - 10:41
    Possiamo controllare molto poco
    in un conflitto.
  • 10:41 - 10:45
    Non sono riuscito a far raccogliere
    3 fermagli a mia figlia di 4 anni!
  • 10:45 - 10:49
    Spesso vorrei controllare
    come si sente e si comporta l'altro,
  • 10:49 - 10:51
    ma devo lasciar andare.
  • 10:52 - 10:55
    Dato che il conflitto è legato
    al cambiamento,
  • 10:55 - 10:57
    questo implicherà qualche perdita.
  • 10:57 - 11:00
    A volte è la perdita di un'idea.
  • 11:00 - 11:03
    C'era un tempo in cui pensavo
    che le relazioni dovessero avere
  • 11:03 - 11:04
    tutte il lieto fine.
  • 11:04 - 11:07
    La verità è che tutte le relazioni
    presentano conflitti,
  • 11:07 - 11:12
    e finché non scordo quella favola
    e abbraccio la realtà delle relazioni
  • 11:12 - 11:15
    non posso fare niente
    nei momenti difficili.
  • 11:16 - 11:19
    Infine, la B di VOCAB
    sta per 'limiti'.
  • 11:19 - 11:23
    I limiti sono le regole base
    di un comportamento accettabile.
  • 11:23 - 11:27
    Fanno sapere agli altri quello
    che mi sta o non mi sta bene.
  • 11:27 - 11:32
    È importante perché,
    anche se dire no è difficile,
  • 11:32 - 11:37
    sapendo che deluderà qualcuno,
    il "no" è la base della fiducia.
  • 11:37 - 11:41
    Il mio ruolo di mediatore è aiutare
    le persone impantanate nel conflitto
  • 11:41 - 11:43
    a creare un diverso tipo
    di conversazione.
  • 11:43 - 11:48
    Spesso cominciamo col dettare
    le regole della nostra interazione,
  • 11:48 - 11:51
    che in genere porta
    alla definizione delle parti:
  • 11:51 - 11:55
    "Non ci insulteremo.
    Non alzeremo la voce.
  • 11:55 - 11:58
    Terremo per noi
    questa conversazione".
  • 11:58 - 12:03
    La bellezza di tutto questo è che
    fissare e rispettare questi paletti
  • 12:03 - 12:06
    getta le basi per la fiducia.
  • 12:06 - 12:09
    Ma capire come funziona VOCAB
  • 12:09 - 12:12
    non curerà i vostri conflitti.
  • 12:13 - 12:17
    È molto difficile da applicare,
    anch'io a volte mi giustifico ancora.
  • 12:17 - 12:22
    Ma quando lo pratico,
    come fosse una nuova lingua,
  • 12:22 - 12:23
    divento più sciolto.
  • 12:24 - 12:28
    È questo che mi conduce verso
    i cambiamenti che voglio
  • 12:28 - 12:33
    in me stesso, nelle mie relazioni
    e nel mondo che mi circonda.
  • 12:33 - 12:36
    Quando mia figlia maggiore
    frequentava la prima elementare,
  • 12:36 - 12:42
    cominciò ad avere con le sorelle
    interazioni che finivano sempre
  • 12:42 - 12:43
    in lacrime e grida.
  • 12:43 - 12:47
    Era diventata severa.
  • 12:47 - 12:49
    È sempre stata responsabile,
  • 12:49 - 12:52
    ma allora sembrava comandare
    a bacchetta le sue sorelle.
  • 12:52 - 12:53
    Provai a mettere fine
    a tutto questo.
  • 12:53 - 12:58
    Le feci una paternale
    sulla gentilezza; non servì a nulla.
  • 12:58 - 13:00
    La sgridavo,
  • 13:00 - 13:01
    ma niente cambiava.
  • 13:01 - 13:07
    Le feci pagare le conseguenze,
    in punizione, ma lei continuò
  • 13:07 - 13:09
    per intere settimane.
  • 13:09 - 13:10
    E io mi sentivo bloccato.
  • 13:10 - 13:13
    Non sapevo cosa fare,
    era davvero frustrante.
  • 13:13 - 13:18
    Fino a quando una sera
    cominciai a praticare il VOCAB,
  • 13:18 - 13:21
    avviando una conversazione
    per cambiare.
  • 13:21 - 13:24
    Mentre la infilavo nel letto,
    mi inginocchiai accanto a lei.
  • 13:24 - 13:27
    Pronunciai piano il suo nome,
    e dissi:
  • 13:27 - 13:31
    "Non so come fare il padre
    di una bambina di 6 anni.
  • 13:31 - 13:33
    Non l'ho mai fatto prima.
  • 13:33 - 13:35
    Ma sono triste e preoccupato.
  • 13:35 - 13:40
    Non so cosa stia succedendo
    tra noi e tra voi sorelle.
  • 13:40 - 13:42
    Detesto averti sgridato.
  • 13:42 - 13:45
    Lo ammetto,
    non avrei voluto farlo.
  • 13:45 - 13:50
    Vorrei che potessimo parlarci
    anche quando sembra difficile.
  • 13:50 - 13:52
    Vorrei che avessimo un bel rapporto,
  • 13:52 - 13:56
    e vorrei capire che sta succedendo.
    Puoi aiutarmi a capire?"
  • 13:57 - 14:01
    Lei rispose: "Non lo so",
    e si nascose sotto le coperte.
  • 14:02 - 14:06
    Cercai di tenerle aperto il cuore.
    Mi sdraiai accanto a lei.
  • 14:06 - 14:11
    Sospirai, rinunciando
    all'idea di avere risposte.
  • 14:11 - 14:16
    Mi mancò il respiro
    quando la sentii dire:
  • 14:16 - 14:19
    "Papà, sei mai stato intimidito?"
  • 14:21 - 14:24
    Aveva subìto le prepotenze
    di un bullo a scuola per settimane
  • 14:24 - 14:29
    e non sapeva cosa fare,
    come parlarne.
  • 14:29 - 14:30
    Le chiesi come si sentiva.
  • 14:30 - 14:34
    Le dissi che anch'io da bambino
    avevo avuto un'esperienza simile.
  • 14:34 - 14:38
    Parlammo di come regolarsi
    con gli altri bambini a scuola,
  • 14:38 - 14:41
    di come avremmo comunicato
    da quel momento in poi,
  • 14:41 - 14:45
    di come gestire le forti emozioni
    quando si manifestano.
  • 14:45 - 14:48
    Quella conversazione
    mi ha cambiato,
  • 14:48 - 14:50
    e ha cambiato il nostro rapporto,
  • 14:50 - 14:56
    dandoci la forza di creare
    i cambiamenti che vorremmo.
  • 14:57 - 15:00
    Non vedo più il conflitto
    come qualcosa di negativo.
  • 15:00 - 15:02
    Rappresenta la crisalide
    del mio cambiamento,
  • 15:02 - 15:04
    la porta d'ingresso
    per l'opportunità,
  • 15:05 - 15:09
    il primo raggio di luce
    dopo una notte buia.
  • 15:09 - 15:11
    Cosa volete che sia per voi?
  • 15:13 - 15:15
    (Applausi)
  • 15:15 - 15:18
    (musica)
Title:
La bellezza del conflitto | Clair Canfield | TEDxUSU
Description:

Il conflitto è da molti considerato un’esperienza negativa e un segnale di qualcosa che non va. Tale prospettiva porta spesso a interazioni che ci lasciano frustrati e insoddisfatti.
In questo discorso, Clair Canfield identifica alcuni dei modi in cui rimaniamo bloccati nella trappola della giustificazione e offre la speranza di un modo nuovo per affrontare il conflitto. Questo diverso tipo di approccio libera le potenzialità del conflitto e ci dà la forza per creare il cambiamento che vogliamo nel mondo intorno a noi, nelle nostre relazioni, nel luogo di lavoro, nella comunità e soprattutto dentro di noi.

Clair Canfield è consulente e professore universitario presso la Utah State University, laureato in Scienze della Comunicazione e specializzato in Risoluzioni Alternative delle Controversie.

Inizialmente ispirato dalle proprie difficoltà nel conflitto, Clair Canfield intende cambiare il modo in cui le persone pensano e vivono il conflitto. “Il conflitto è uno specchio dei nostri bisogni più profondi e delle nostre più vive speranze, ed è la porta d’accesso per l’opportunità di creare il cambiamento che vogliamo nella nostra vita”, afferma. “Spesso ci si sente intrappolati e bloccati durante un conflitto, ma c’è sempre una via d’uscita!”

Questa conferenza si è tenuta presso un evento TEDx organizzato in modo indipendente da una comunità locale usando il format delle conferenze TED. Per saperne di più: http://ted.com/tedx

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
15:25

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