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Jordan Casteel dipinge la sua comunità | Art21 "New York Close Up"

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    New York close Up
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    ["Jordan Casteel dipinge la sua comunità"]
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    [JORDAN CASTEEL] Ciao.
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    Ti ricordi di me?
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    Sai dov'è Harold?
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    Hai visto...
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    Harold?
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    Gli ho fatto un ritratto.
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    Gli volevo far vedere il quadro.
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    Gli ho dato i miei dati
    per mettersi in contatto con me,
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    ma non l’ho più visto qui.
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    [UOMO] È da un po’ che non lo vedo.
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    [CASTEEL] Ok, se dovessi rivederlo…
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    [UOMO] È un anno che non lo vedo.
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    [CASTEEL] Gli mando un'email
    o un text.
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    Anche questo è alto 2 metri.
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    È grosso.
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    Vai più vicino a tuo padre.
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    Mettiti qui.
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    Questo è tuo papà?
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    O è quello tuo papà?
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    Sì. Lo amo.
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    Ora lo vedo. È proprio bello.
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    [UOMO] Grazie.
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    [CASTEEL] Vieni qui.
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    Mettiti qui nel mezzo.
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    [MACCHINA CHE SCATTA]
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    Metti la gamba un po' in dentro?
  • 0:56 - 0:57
    Si!
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    Sto pensando alle mie tele.
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    Si, è perfetto.
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    [UOMO] Grazie.
    [CASTEEL] Guarda.
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    [UOMO] Oh, si proprio bello.
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    [CASTEEL] L'estate fra il primo e
    il secondo anno a Yale,
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    Ho vinto una borsa di studio
    di diecimila dollari
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    per andare a Gloucester, Massachusetts
    e dipingere paesaggi.
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    In quel periodo,
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    c'è stata l'assoluzione
    dell'assassino di Trayvon Martin.
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    Gloucester è a maggioranza bianca,
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    io probabilmente ero l'unica
    persona di colore per miglia.
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    Quindi provavo un senso di isolamento
    in relazione a quell'esperienza.
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    [Casa della zia di Jordan]
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    Ricordo
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    una conversazione telefonica
    con il mio gemello.
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    Il mio gemello mi raccontava
    di essere andato in un supermercato
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    dove qualcuno lo seguiva,
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    e continuava a protestare irato, dicendo
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    "Sai, mi seguono come se
    fossi una minaccia,"
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    "ma non sanno neanche che sono padre"
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    "e che cerco di rimettermi in sesto."
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    "Non sanno niente di me,"
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    "sono solo quello che"
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    "gli ruberà qualcosa o che ne so."
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    Penso che in quel momento
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    avevo bisogno di tornare a Yale
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    e fare del lavoro al di fuori dei paesaggi
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    avevo bisogno di trovare
    un modo di combinare
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    il mio desiderio di creare
    un senso di visibilità intorno
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    alla mia famiglia e ai miei fratelli
    che a quel tempo era assente.
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    Ti aiuto io con la suoneria.
  • 2:28 - 2:29
    La registri?
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    [ZIA] Dobbiamo registrarla?
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    Vai nella configurazione e vedi come fare.
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    [CANTANO] ♪ Trump è il nostro nemico. ♪
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    ♪ Deve essere rimosso. ♪
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    ♪ Trump è il nostro nemico. ♪
  • 2:45 - 2:47
    ♪ Deve essere rimosso. ♪
  • 2:47 - 2:55
    ♪ come un bidone della spazzatura
    nel vicolo, ♪
  • 2:55 - 3:00
    ♪ deve essere rimosso. ♪
  • 3:01 - 3:02
    Si!
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    [CASTEEL] Ok vediamo com'è venuta,
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    ma penso che ce l'ho fatta!
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    Ok.
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    [ZIA] Ok, e poi mi chiami,
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    e vediamo se funziona.
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    [DALLA REGISTRAZIONE]
    ♪ Deve essere rimosso. ♪
  • 3:13 - 3:14
    [RIDE]
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    [CASTEEL] ogni volta che il telefono
    squilla fa così.
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    Quindi sono tornata a Yale e ho pensato,
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    "Dipingerò i miei uomini neri"
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    in altre parole, farò questa cosa
    sulla mia famiglia."
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    nove volte su dieci,
    pensano che sono un uomo
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    prima di incontrarmi.
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    Anche se, insomma...
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    Si, perché il mio nome è Jordan
    e dipingo uomini.
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    Quindi anche alle inaugurazioni,
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    Ogni volta che mia madre...
  • 3:56 - 3:58
    Sento mia madre dall'altra parte
    della stanza dire,
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    "E' QUELLA lì"
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    e io, "mamma, va tutto bene."
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    Penso che molto ha a che fare
    con la storia della pittura
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    e con l'idea di chi ha il diritto
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    di ritrarre che corpi in quale scala.
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    E la cosa mi piace.
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    Mi sento veramente parte di questo lavoro
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    Ogni volta che le persone...
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    Ci sono state critiche
    perchè dipingo solo uomini.
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    Dicono: "le donne sono assenti"
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    "Quando dipingi delle donne?"
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    E io non penso di sentirne l'assenza,
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    perchè sono anch'io parte di questo lavoro
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    e si trasforma attraverso
    la mia esperienza.
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    Ho fatto dei nudi,
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    una cosa orribile.
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    Sono stata criticata molto
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    in quel periodo per questo.
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    Perchè ho fatto volutamente
    delle scelte abbastanza marcate,
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    come non mostrare i genitali,
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    che non era una cosa normale.
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    Ma ero interessata al lato umano
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    in una storia che ha a che fare
    spesso con il crimine e il sesso.
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    Non volevo che il corpo
    dell'uomo di colore
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    fosse più sfruttato
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    come lo era stato storicamente.
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    Quindi era una mossa che non permetteva
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    alle gente di ottenere
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    ciò che pensava di meritare dal corpo.
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    [STUDENTE] Sfruttare il corpo...
  • 5:04 - 5:05
    [CASTEEL] si, esatto.
  • 5:05 - 5:06
    Si certo,
  • 5:06 - 5:07
    grazie, ragazzi!
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    Buona fortuna anche a te.
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    [SUONO DI PERCUSSIONI DI DJEMBE]
  • 5:40 - 5:42
    Qualcuno diceva che
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    i miei quadri fossero surrogati
    di mio fratello.
  • 5:45 - 5:47
    e quando ne ho sentito parlare
    la prima volta
  • 5:47 - 5:51
    mi sono detta: " Be', forse hai ragione".
  • 5:51 - 5:53
    "Forse devo arrivare ~
    alla fonte di tutto questo".
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    "Forse è tempo di dipingere
    il mio gemello".
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    [REGISTRAZIONE] Uno, due, tre...
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    [SUONO DI MUSICA]
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    [UOMO] Gira!
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    [RISATE]
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    [CASTEEL] Non l'ho mai sentita.
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    [DONNA] Che?!
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    [DONNA] Noi si!
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    [UOMO] Che balliate tutti
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    questa canzone, è...
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    Non l'ho mai sentita.
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    [RIDONO TUTTI]
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    [UOMO] Chi è il rapper più hot al momento
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    Lil Yachty!
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    [RIDONO]
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    [DONNA] Lil Yachty! Oh mio Dio
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    [UOMO] Vedi?
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    [UOMO] Mi sembra una...
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    [DONNA] Danza del ventre, si!
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    [DONNA] Si crea un tale legame emotivo...
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    come il momento in cui
    decidi di fotografare,
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    come con i gemelli, d'improvviso
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    vengono sollevati in un modo...
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    non so come...
  • 6:45 - 6:48
    [CASTEEL] Quella non è una foto voluta.
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    Fotografavo Charles,
    quello con la pelliccia.
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    Una donna spinge i bambini
    di fronte alla camera
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    e dice, "Fotografali!"
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    [RIDONO]
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    [CASTEEL] Davvero.
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    Ed io, che cosa?
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    ok?
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    E ho fatto una foto.
    Letteralmente un click.
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    Poi dico, "Sono così carini,
    gemelli?"
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    e lei "Si lo sono"
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    e poi se ne vanno.
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    [UOMO] Wow...
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    [DONNA] Le hai detto che hai un gemello?
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    [CASTEEL] si, ho detto
    "ho un gemello anche io"
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    "Quindi forse l'ho notato".
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    e lei "Ah, ha senso",
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    e poi se è andata via.
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    [UOMO] L'hai rivista?
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    [CASTEEL] No! No.
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    Da piccoli, eravamo molto legati.
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    E poi siamo andati alle superiori
    ed eravamo entrambi...
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    venuti da una scuola media,
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    privata, tutta di bianchi,
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    dove eravamo praticamente gli unici
    due bambini di colore dell'intera scuola.
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    Alla scuola superiore siamo andati
    in una pubblica locale.
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    Ed entrambi abbiamo fatto
    esperienza di bullismo,
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    penso perchè venivamo
    da un ambiente diverso
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    rispetto a molti altri studenti.
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    [UOMO] Lo metto giù.
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    [CASTEEL] Si, si.
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    be' magari siediti di fronte,
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    farò un primo piano di voi
    seduti di fronte
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    Non sarebbe fantastico?
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    [LA CAMERA SCATTA]
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    Per risolverlo preparavo
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    panini con marmellata
    e burro d'arachidi
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    e mi sedevo fuori dall'aula
    della mia insegnante preferita
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    in terra, per pranzo...
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    a mangiare i miei panini.
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    Mentre il mio gemello era
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    era vittima di bullismo fisico.
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    Penso che sia dovuto diventare,
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    letteralmente, più forte.
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    Tutto ciò aveva a che fare
    con le aspettative della società.
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    Penso che...
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    per quanto riguarda il livello pubblico,
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    ci faccio attenzione...
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    Non sta a me raccontare la sua storia.
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    E posso solo raccontarla dal punto
    di vista di una sorella.
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    Come qualcuno che lo ha visto come un uomo
    veramente divertente
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    sensibile, carismatico e affettuoso,
  • 8:43 - 8:46
    e che si rende conto che
    il mondo lo vede diversamente.
  • 8:46 - 8:50
    Quindi penso che
    questo lavoro viene dal mio
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    desiderio di condividere
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    ciò che so con il mondo.
Title:
Jordan Casteel dipinge la sua comunità | Art21 "New York Close Up"
Description:

Un pittore dove trova il suo soggetto?

Con un cammino che l’ha portata dalle strade di Harlem al suo studio a DUMBO, Brooklyn, l'artista Jordan Casteel dipinge vivaci ritratti su larga scala, rendendo visibile l'umanità spesso non rappresentata degli uomini di colore. Dapprima lottando per trovare argomenti che potessero parlare alle realtà politiche della violenza della polizia e dei pregiudizi impliciti, Casteel trae ispirazione da suo fratello gemello. "La gente mi segue come se fossi una minaccia", l'artista ricorda le parole di suo fratello, "ma non sanno nulla di me".

L’insieme dei quadri di Casteel illustra la molteplicità dell'esperienza dell’uomo di colore; ha iniziato con nudi in interni prima di passare agli uomini sul marciapiede, con i colori e le composizioni che celebrano la trama visiva del suo quartiere di Harlem. Il lavoro di Casteel sonda la sua delicata rappresentazione di uomini di colore che, sebbene spesso estranei all'artista, guardano direttamente e intimamente lo spettatore.

Il film segue Casteel mentre va da un brunch a casa di sua zia ad Harlem ad una visita di studenti universitari al suo studio, ad un incontro informale con gli amici e infine alle strade di Harlem, e rispecchia la navigazione dell'artista sulla diversità razziale e culturale negli spazi di New York. Riconoscendo la sua complessa posizione di donna di colore che dipinge i corpi di uomini di colore, Casteel si sente comunque parte nel lavoro.

"Sono davvero consapevole [del fatto che] non è compito mio raccontare la sua storia", dice l'artista di suo fratello. "[Lo vedo] come un ragazzo molto divertente, sensibile, carismatico e amorevole ... E come risultato, questo lavoro deriva davvero dal mio desiderio di condividere ciò conosco con il mondo."

Con filmati dallo Studio Museum sulla mostra ad Harlem "Regarding the Figure" dallo studio Sharpe-Walentas in DUMBO.

Jordan Casteel (nata nel 1989 a Denver, in Colorado) vive e lavora a New York. Maggiori informazioni sull'artista su: https://art21.org/artist/jordan-casteel/

CREDITI | Produttore della serie "New York Close Up": Nick Ravich. Regista: Orian Barki. Editor & Cinematography: Orian Barki. Camera extra: Sam Balaban e Tom Kneller. Suono: Taeer Maymon. Design e grafica: Open. Opere d'arte: Jordan Casteel. Musica: UNRTHDX. Grazie: Lynda Blackmon Lowery, Marcia Cantarella, Phoebe Collings-James, Naima Green, Casey Kaplan, Chalia La Tour, Wayde McIntosh, Pennsylvania Academy of the Fine Arts, Sharpe-Walentas Studio Program, The Studio Museum of Harlem, Korde Tuttle, Didier William. © Art21, Inc. 2017. Tutti i diritti riservati.

"New York Close Up" è sostenuto, in parte, da The Lambent Foundation; fondi pubblici del Dipartimento per gli affari culturali di New York in collaborazione con il Consiglio comunale; VIA Art Fund; Lévy Gorvy; e dai singoli contribuenti.

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Video Language:
English
Team:
Art21
Project:
"New York Close Up" series
Duration:
09:41

Italian subtitles

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