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Data la posizione di relativa dominanza
che l'hip hop occupa tra le vette
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dell'industria globale del divertimento,
può essere facile perdere di vista le sue
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umili origini e il costante ruolo che ha avuto
come fonte di idee politiche rivoluzionarie.
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Ho ricevuto una lettera dal governo
L'altro ieri
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L'ho aperta e letta
E ho detto "che sfigati!"
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Lo so per certo, non ti piace quello che faccio.
Dici che spaccio il crack
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Ma sei tu a farlo. Vorrei dirti "alla prossima"
Perché non sarò mai come te
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Essere un agente?
Sei un controllore perverso!
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Chiamami Little Bobby Hutton, perché sono
il primo a premere il grilletto
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Rappers che non dicono nulla al sistema,
gli diciamo vaffanculo
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Ecco perché diciamo "vaffanculo"
Ecco perché facciamo hip-hop
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Non ce ne frega del tuo distintivo, manganello o Glock
Il tuo cervello è fottuto, fermati sbirro del cazzo
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Ricorda che il tempo passa
e non si ferma mai
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Anche se il boom dell'hip hop avverrà
solamente nei tardi anni '70 e primi '80
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la storia della sua genesi risale all'estate
del 1973, nel Sud del Bronx
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In quel periodo, i quartieri più a nord di New York
erano a tutti gli effetti zone di guerra.
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Decenni di abbandono, di politiche urbane mal
pensate, di migrazioni interne da parte dei bianchi,
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politiche razziste di privazione dei servizi pubblici e di
decadenza urbana avevano ridotto interi quartieri a macerie.
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La povertà rampante e la disoccupazione
avevano creato un vuoto che venne riempito
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dalle gang di strada, con centinaia di
piccole bande in continua lotta tra loro
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per il controllo del territorio, che mettevano
letteralmente a fuoco interi distretti cittadini.
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L'hip-hop emerse da questo ribollente calderone
di tensioni sociali ed economiche
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come una sottocultura DIY, diffondendosi tra le
feste lanciate da giovani afroamericani e portoricani
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della classe lavoratrice, alienati ed esclusi
dalla decadente scena disco di New York.
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Un momento catalizzatore dell'emergente
scena hip hop fu la formazione
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della Universal Zulu Nation, il 12 novembre 1973.
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...le macchine continuano a cambiare, niente
resta uguale, ci sono sempre stati i ribelli
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Come Toro Seduto, Tom Payne
-
Come Martin Luther King, Malcom X.
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Erano ribelli dell'era atomica
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Creata da membri di una gang, detta
"the Black Spades", la Zulu Nation fece
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dell'hip hop uno strumento per organizzare
la comunità: avvicinare membri di gang diverse,
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risolvendo in modo alternativo le risse di strada
e introducendo regole di condotta condivise,
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infondendo al contempo nella scena valori
politici basati sulla solidarietà di strada
-
e su una consapevolezza panafricana.
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Alla Zulu Nation viene attribuito il merito
di avere posto le basi della
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cultura hip hop, forgiata attorno a cinque
elementi fondamentali:
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gli MC, i DJ, i Graffiti,
i B-boy e le B-girl,
-
e il quinto elemento: la conoscenza di strada.
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Ma poi divenni più saggia e iniziai a prestare attenzione
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Ai folli maestri e ai sistemi scomodi
-
Mia madre mi mise in Weusi Shule
-
Che è una scuola nera in Swahili
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Ed è li che imparai la storia dei neri
E a come essere la migliore persona possibile
-
Non parliamo con gli sbirri,
non facciamo trattati di pace
-
Non abbiamo fiducia nel sistema giudiziario,
facciamo parlare le pistole
-
Dipendiamo dalla strada,
ci scontriamo nel quartiere
-
Sono nato nel codice gansta,
impresso nel mio sangue
-
Nei decenni a seguire, l'hip hop venne
trasformato in un fenomeno globale,
-
e in un'industria multimiliardaria a tutti gli effetti.
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Ma i cinque elementi fondativi sopravvissero e si adattarono
col passare degli anni, fornendo un'autenticità continua
-
che ha permesso agli artisti radicali di continuare
ad innovare, di ritagliarsi dello spazio,
-
e persino di contrattaccare nei confronti della
deriva commerciale dell'industria nel suo complesso.
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Nei prossimi trenta minuti, guarderemo all'hip hop
come a una fonte potente e persistente
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di cultura rivoluzionaria radicata nell'oppressione,
nello sfruttamento e nella criminalizzazione
-
con cui devono fare i conti i giovani e particolarmente
i giovani poveri e di colore.
-
Lungo la strada parleremo con diversi artisti che
continuano a dire la verità sul potere,
-
mentre organizzano la propria comunità,
facendo a pezzi i vari teatrini
-
e causando un sacco di problemi...
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Hip Hop sta per "il suo infinito potere che aiuta gli oppressi".
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Questo viene dal tempio dell'hip hop.
-
Viene da un noto OG [Original Gangster] come
KRS-One e da altri che si mettono insieme
-
per capire come valorizzare efficacemente
gli elementi più positivi della cultura
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che sono radicati in una liberazione e in
una presa di potere comunitari.
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Per me l'hip hop è un modo con cui diffondere un
messaggio di resistenza a un largo pubblico.
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Per me l'hip hop è un modo per condividere
la mia storia prima che chiunque altro abbia
-
la possibilità di distorcere le mie
parole o le mie esperienze.
-
E' resistenza e creatività,
ecco cos'è per me l'hip hop.
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L'hip hop nasce inizialmente parlando delle ingiustizie,
per arrivare a raccontare le storie
-
che parlano dei problemi con cui
hanno a che fare gli oppressi.
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Nei suoi primi tempi era molto umile, non
giravano molti soldi e non si poteva spendere.
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Ognuno metteva un po' insieme quello che aveva.
-
Le persone tirarono fuori questo nuovo mezzo
per affrontare la merda di ogni giorno,
-
con i graffiti e il break-dancing, gli MC e i DJ,
e sai, alla fine era un modo per resistere.
-
Gli stessi giovani che lanciavano mattoni
e pietre e che respingevano la polizia,
-
questi stessi ragazzi avevano qualcosa da dire.
-
Per me, l'hip hop è uno strumento per la trasformazione
Una cultura che trasmette dei principi di vita
-
E alcuni di questi sono l'unità, l'amore e il rispetto
Ma soprattutto il divertirsi, per soddisfare il bisogno
-
di essere felici. C'è una famosa
citazione del DJ Grandmaster Caz
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Dice che l'hip hop non inventò niente
ma l'hip hop reinventò tutto.
-
All'accampamento abbiamo sbirciato e
abbiamo sentito gli anziani condividere
-
le storie delle vittime dei vampiri.
-
Come faccio a non ripetere lo stesso errore? Saggezza.
-
Genera la visione, oblitera la prigione.
-
La libertà è tutto ciò che volevo
ma non potevo permettermela,
-
la mia bambina ha lo stesso spirito,
è intelligente e bellissima.
-
Oh si, crede nell'autodifesa, sempre
silenziosa quando sta per caricare.
-
Tienila stretta, che la ragazza sta per caricare.
-
Oh si, e tutto il quartiere che la appoggia.
-
Un sacco di gente vuole avere degli amici.
-
Un sacco di gente vuole avere una Benz.
-
Un sacco di gente non riesce ad ottenere quello
che vuole e quindi un sacco di gente si fa di zans.
-
Dicono che i mezzi non giustificano il fine.
-
Forse che il fine abbia mai giustificato i mezzi?
-
E metteremmo forse fine a tutta
questa sofferenza semplicemente
-
mettendo i ricchi alla ghigliottina?
-
Non posso stare a guardare questi bambini
morire e mentire a me stesso, come se
-
me ne fregasse qualcosa ma allo stesso tempo non fare
un cazzo come se avessi mollato.
-
Quindi prendi la pistola se sei pronto,
noi teniamo stretto il machete.
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Per tutti quelli coinvolti: sappiate che facciamo fatica a dimenticare.
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Pensare autonomamente è un lusso costoso
A loro non conviene che tu lasci il branco
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Guadagnano di più a lasciarci ignoranti
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Costringi le persone alla povertà,
più potere per lo stato
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Fanculo al parlamento, fanculo gli sbirri
e fanculo i padroni ladri e i loro uffici,
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modello economico predominante e cazzo
da elefante nelle loro urne elettorali.
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Viene dal Bronx degli anni '70 a New York City
e ora è in tutto il mondo.
-
L'hip hop è come la musica folk,
racchiude molta storia in sé.
-
Queste sono storie che parlano dell'impero
americano che conosci e a cui guardi dall'interno.
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Ecco perché penso che sia così affascinante
e perché faccia così tanta presa.
-
Forse la gente non ci pensa ma credo che la
ragione per cui l'hip hop si è diffuso così tanto
-
è perché parla di storie che tutti abbiamo bisogno
di sentire e nelle quali siamo interessati.
-
L'hip hop è una cultura universale
che sorge da un contesto
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di marginalizzazione, povertà e criminalizzazione.
-
E' un contesto molto specifico quello della
New York degli anni '70
-
Ma è simile ai problemi che riguardano anche altri posti
-
Come lo sfruttamento, la mancanza di abitazioni,
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la mancanza di opportunità.
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Viene dalle persone che sono state deportate
storicamente dal continente Africa
-
al Nord America, all'America centrale,
al Sud America e ai Caraibi.
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Viene inoltre da quelle etnie che sono
state mescolate nel processo
-
di soggiogamento coloniale e conquista
del cosiddetto "nuovo mondo".
-
Questo è stato molto importante nell'attirarmi
verso di esso, perchè abbiamo imparato
-
di avere una storia in comune. Una storia non
solo di oppressione, ma anche di resistenza.
-
Possiamo misurare la storia in termini di ciò che
sappiamo riguardo le nostre esperienze
-
qui negli Stati Uniti come discendenti di persone
che sono state rubate al continente africano.
-
Ma dobbiamo anche essere in grado di misurare
le nostre esistenze e la nostra influenza su quello
-
che è successo prima di ciò, su quello che sta accadendo
ora nella diaspora africana e sul continente africano
-
e sulle lotte di liberazione e per l'autodeterminazione.
-
La forza che mi guida sono le canzoni dei miei antenati,
quelle che cantavano per poter parlare di resistenza
-
per incitare alla lotta, per spingere le persone a mettere
in questione e rimuovere tutte quelle persone
-
che vorrebbero annientare la nostra gente.
-
Le maggiori ispirazioni che ho avuto
musicalmente sono dovute a quelle persone
-
che condividono le loro storie in modo onesto,
in modo vulnerabile,
-
specialmente quando esprimono la loro rabbia
dovuta al modo in cui questi sistemi
-
di oppressione sono costruiti attorno a noi.
-
Riconosco prima di tutto di essere un ospite
nella casa dell'hip hop.
-
Non cerco di prendere l'esperienza di qualcun altro
cercando di "sbiancarla".
-
Vedo le cose attraverso le lenti di una persona bianca
e così sento che il mio lavoro è quello di
-
criticare la cultura bianca così come può farlo
un bianco.
-
Quindi uso la mia musica per fronteggiare le parti
più schifose della cultura bianca: l'imperialismo
-
e il colonialismo, il capitalismo e l'autoritarismo.
-
Sebbene si sia nel tempo diffuso in tutto il mondo,
l'hip hop emerge inizialmente, ed è sempre
-
rimasto radicato nelle esperienze vissute dei
giovani neri e latini costretti a sopravvivere
-
nei ghetti americani.
-
E la cosiddetta "età d'oro" dell'hip hop,
che va dagli ultimi anni '80 ai metà anni '90,
-
era tempi particolarmente turbolenti.
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L'inondazione dei quartieri poveri e neri con il crack
nella metà degli anni '80 fornì la scintilla
-
a un rapido aumento nella violenza di strada,
tra gang sempre più finanziate e militarizzate.
-
Tutto ciò fornì a sua volta la giustificazione
all'intensificazione della guerra alle droghe
-
di Ronald Reagan, una politica volta alla generale
crimiinalizzazione delle comunità nere e latine
-
che ha aperto la porta a una grande repressione poliziesca
e di incarcerazione di massa, due pilastri gemelli
-
della strategia domestica della contro-insurrezione
che continua tutt'oggi.
-
Nel 1986 si forma un gruppo a South Central, Los Angeles,
che da uno sbocco a questo senso di disperazione
-
e di rabbia, cambiando per sempre il volto dell'hip hop.
-
Questo gruppo erano gli NWA, i primi pionieri di successo
di un nuovo sottogenere dell'hip hop: il gangsta rap.
-
Al giorno d'oggi è difficile valutare il senso di shock
e terrore che gli NWA provocarono nelle strutture
-
del potere suprematista bianco americano, specialmente
nelle sue truppe in prima linea, i poliziotti.
-
La musica rap, attraverso il suo stesso linguaggio
e le sue azioni, promuove violenza contro
-
l'autorità e di conseguenza contro l'applicazione della legge.
-
Canzoni come "Fuck Tha Police" divenne l'urlo di guerra
per una generazione di giovani neri e latinoamericani
-
la cui rabbia trovò presto la sua espressione popolare
nella rivolta di Los Angeles nel '92-
-
Fuck the police direttamente dall'underground.
-
Un giovane negro che se la passa male perché ha la pelle scura.
-
E non dell'altro colore, perciò la polizia pensa
di avere l'autorità di uccidere una minoranza.
-
Ma mentre gli NWA facevano da megafono al diffuso
odio dei giovani neri contro la polizia,
-
allo stesso tempo iniettarono nell'hip hop mainstream
un ceppo violento di misoginia e omofobia
-
che continua ad infestare tutt'oggi.
-
Inoltre fornirono all'emergente industria dell'hip hop,
largamente controllata dalla struttura di potere
-
capitalista bianca contro la quale si stavano ribellando,
un'opportunità per fare milioni di dollari
-
vendendo dischi che glorificavano l'uccisione reciproca
tra giovani di colore per questioni di poco conto.
-
Tanti fratelli che avevano la mia stessa età
erano coinvolti in quel tipo di merda
-
per la quale si uccidevano a vicenda.
-
Sai, uccidevano ragazzi con i quali erano cresciuti,
con i quali andavano in chiesa,
-
con i quali andavano nella stessa scuola, con cui
giocavano insieme, cercando di essere parte
-
di tutta quella impostazione culturale delle gang
capisci cosa intendo?
-
Oppure cercavano di fare soldi vendendo quella
droga come se fosse figo, eccetera..
-
Ma davvero?
-
Stavo vivendo nell'era del crack e quindi la criminalizzazione
che diede inizio a questa incarcerazione di massa
-
che abbiamo ora, questa nuova Jim Crow,
stava funzionando pesantemente già
-
da quel periodo fino a tutti gli anni '90.
-
E quindi ovviamente il tema presente nella
musica era quello di lottare contro questa
-
nuova droga che veniva immessa nelle nostre comunità
o altrimenti di usarla come mezzo per uscire dalla comunità.
-
E quindi è sempre stata una parte della musica
fin dai primi giorni.
-
Usiamo la frase "Il personale è politico"
come punto di partenza
-
Perché anche se pensiamo che le nostre azioni sono personali
in realtà hanno effetti sulla nostra famiglia
-
e sui nostri amici più vicini.
-
E nella comunità e nella società di cui siamo parte
-
C'è una grande differenza tra il raccontare la tua storia
e il glorificare alcune delle cose
-
che hai dovuto fare per tirare avanti.
-
Quindi apprezzo quando gli artisti magari
parlano del loro passato nelle gang,
-
parlano del passato nel quale eri costretto
a vendere merda, dovevi fare delle stronzate
-
e ora non devi più farle.
-
I piani del governo, ci rinchiudono dentro,
la vita in un recinto
-
Per vendere della merda che voi avete messo
nei nostri quartieri, sapendo che dovrò farlo
-
E noi disperati, facciamo la fame e ci uccidiamo
per poter mangiare, moriamo nelle strade
-
Per una frazione di ciò che prendo ora
rappando sul beat.
-
Sento il dovere di non glorificare alcune delle
cose che ho fatto nel mio passato perché
-
è ciò che sto vedendo accadere in altri artisti
nelle loro canzoni.
-
Gang fredda con la cocaina.
-
Più soldi significa che li faccio piovere.
-
Riempio una pinta mentre imploro
per un po' di propano.
-
Da una distanza a brucia pelo
faccio un pearcing al naso a un negro.
-
??
-
??
-
Nell'hip hop potrebbero chiamarle stronze, puttane,
pistole, soldi, sesso, omicidi e tutta sta roba
-
ma quando guardi all'esercito, alla marina, all'aviazione,
e al governo degli Stati Uniti, eccoti spiegato tutto.
-
E' un riflesso della cultura nella quale viviamo.
-
Si tratta dei valori che abbiamo ereditato
come parte delle condizioni di sopravvivenza in questo paese,
-
per dare la priorità alle cose che ci permettono
di avere un po' di figa, che ci danno rispetto e soldi
-
e queste sono delle belle stronzate.
-
E' stata una grande ispirazione per me quando
gli artisiti hanno messa da parte tutti i parametri
-
di rispettabilità politica e si sono messi a dire la verità
senza stare a coccolare i sentimenti
-
di coloro che ci stanno opprimendo.
-
Lo scopo della mia musica è quello di mettere
in questione tutto quello che ci è stato imposto,
-
di dire no, e di farlo in modo drastico.
-
Di nuovo, io non seguo modelli preimpostati,
lo status quo dell'hip hop.
-
Sto ancora disimparando molto a causa del
fatto che non sono cresciuto in una comunità di nativi,
-
sono cresciuto in una città, come conseguenza del
fatto che le generazioni precedenti alla mia
-
sono state rimosse dalle loro terre e piazzate
nelle città.
-
Quello che non mi vedrai fare con la mia musica,
è che non mi troverai ad ammazzare dei negri,
-
non mi troverai in mezzo a qualche stronzata
degradante e oppressiva sulle donne, non mi troverai
-
a parlare di uccidere i froci e frocio questo
e frocio quello.
-
C'è un sacco di gente che dice un sacco di cagate
nel mondo dell'hip hop,
-
e questa roba non mi riguarda.
-
Non mi troverai a tenere uno spettacolo insieme
a questa gente e a collaborare con loro,
-
non posso lavorarci insieme, non ho intenzione
di infangare il lavoro che faccio
-
con tutto questo odio, capisci no?
-
Cerco di promuovere il tipo di hip hop che mi
piacerebbe vedere, lavoro con le persone
-
che stanno già facendo il tipo di hip hop che voglio vedere.
-
Non importa quale sia il contenuto,
c'è sempre un contesto politico dal quale proviene.
-
C'è bisogno di riappropriarsi della nostra storia
-
E anche se potrebbe non sembrare "vero" attivismo
-
c'è un intento di sopravvivere a una realtà violenta
-
Sento come estremamente importante che tu sia
responsabile e disciplinato e maturo
-
abbastanza da non abusare della piattaforma.
-
Di essere predatorio, di cercare di sottrarti da qualsiasi
responsabilità per comportamenti patriarcali.
-
Ho imparato molto presto che dovevo essere tre volte
più brava dei ragazzi, anche solo per poter essere
-
riconosciuta, e questo ha fatto si che iniziassi
a esprimere questa rabbia e non ho mai smesso di farlo
-
perchè riconoscevo che avevo già uno svantaggio
in partenza, e vedevo già
-
il patriarcato e il sessismo in funzione.
-
Ogni volta che faccio uno show e sono l'unica donna
sul palco, questa è una cosa che dobbiamo far notare,
-
dobbiamo farlo notare, cioè che non sono
l'unica donna sul palco perché sono l'unica donna
-
che ha qualcosa da dire, sono l'unica donna lì
in quel momento perché non ascoltiamo
-
le donne e non gli cediamo il microfono,
-
gli uomini non cedono il microfono abbastanza.
-
Metto la mia faccia su un libro perché la mia
gente viene profilata
-
cancellata dai libri e alla mia gente vengono
dette menzogne
-
Il limite è il cielo? Vola! Erba buona? Ci sballiamo
-
Indietro nel 2005, già a quel tempo sapevo sarei
cresciuta con saggezza
-
Regina e padrona del caos nel quale vivo
A volte tiranna, a volte senza legge
-
La più grande battaglia è quella con me stessa
Mi autogoverno, la mia bandiera è quella anarchica
-
Quando mi sveglio, senza trucco, mezza nuda,
mi sento come se io fossi la merda
-
Scusa il linguaggio, ma non è con chi vado a letto
a definire la persona
-
No, non sono impeccabile, sono piena di imperfezioni
e mi sta bene così.
-
L'arte del mio corpo è una lista delle cose da lavare
che contiene tutte le scortesie della vita.
-
Molto è cambiato nei 45 anni che sono passati
da quando l'hip hop è stato fondato.
-
Per prima cosa, molti dei quartieri centrali
nelle città dove l'hip hop è inizialmente fiorito
-
sono stati ricostruiti, le loro vecchie comunità
sono state disperse dai venti della gentrificazione.
-
Lontani dell'essere ancora quelle pentole
a pressione di rivolta e sovversione, come risultato
-
della decadenza urbana, che erano negli anni '70,
questi quartieri sono diventati luoghi omologati
-
per comdominii fatiscenti, posti per hipster
e negozi Starbucks.
-
Il che non vuol dire che questo processo sia
ormai già bello che fatto, o che le contraddizioni sociali
-
che hanno dato vita all'hip hop siano scomparse.
-
Il South Bronx è ancora un'area largamente proletaria
appestata dalla violenza razzista della polizia,
-
e c'è tantissimo buon hip hop che si fa sentire,
che fuoriesce dai tradizionali centri urbani americani,
-
da Baltimore a Oakland.
-
Bam!
-
Il diavolo bianco che prende la mira sui poveri
Perché non facevo abbastanze bene i miei compiti
-
I miei compiti erano stare alle prese con sti poser
Yo, da dove vieni? Compà?!
-
E Lola tipo, "Bakit ka nag tatambay dun sa calle parate?!"
-
Ma mentre la demografia urbana assumeva altra forma,
altrettanto ha fatto il centro di gravità dell'hip hop.
-
Negli Stati Uniti, lo spostamento è stato notevole
con l'ascesa del rap del Sud,
-
nell'inizio degli anni 2000, e con l'emergere
di Atlanta come nuovo epicentro dell'hip hop.
-
In modo simile, mentre si diffondeva in tutti
i paesi del mondo, l'hip hop è stato trasformato
-
e arrichito da innumerevoli culture e tradizioni
locali, ognuna delle quali ha aggiunto il
-
proprio marchio, continuando tuttavia ad onorare
lo spirito giovanile di resistenza e ostilità verso
-
l'autorità che ha avuto un ruolo centrale
nella presa che l'hip hop ha avuto globalmente.
-
La cultura hip hop è un'espressione della realtà
degli oppressi.
-
L'hip hop è così globale ora che letteralmente
in ogni quartiere, in ogni comunità viene rappresentato.
-
Vedo gente fare hip hop in Palestina.
-
Gli artisti nativi stanno alzando la voce a livello
globale, raccontando una storia che c'è davvero
-
bisogno di sentire, e questo mi ricorda un po'
i primi tempi dell'hip hop.
-
Non è tipo tutto preconfenzionato e carino e finto.
-
E' semplicemente verità nuda e cruda, fatti grezzi
così come sono nella realtà, perciò solidarietà
-
a tutti i miei compagni nativi che sono
la fuorì a tenere alto il nome dell'hip hop.
-
Non sapevamo nemmeno cosa significasse essere
poveri, finché non abbiamo visto i primi soldi arrivare,
-
non sapevamo cosa fosse la povertà, e
stavamo sempre cercando di raggiungere
-
qualcosa che non ci apparteneva, e infatti,
la nostra cultura, le nostre tradizioni,
-
sono in contraddizione con questo.
-
Ricordiamoci che molta parte dell'arte è elitista.
Che a volte proviene ed è valorizzata
-
in certi posti.
Ma l'hip hop permette a quello che viene dalle strade
-
dai ghetti, dalla marginalità, di esprimersi.
Queste voci possono essere create.
-
Sento come se la musica fosse molto importante
nel condividere ideali politici coi giovani,
-
nel prendersi cura della nostra gente, nel mantenere
le nostre identità.
-
Perciò è assolutamente, come dire, fondamentale.
-
Cosa è nero?
-
Il nero è una risposta a una categorizzazione
che il suprematismo bianco fa degli esseri umani.
-
E' qualcosa che non può nemmeno comprendere
la vastita della realtà storica e culturale.
-
Quando sono in Zimbabwe in quanto, se così
vogliamo dire, "ambasciatore" dell'hip hop,
-
incontro gente che è Shona, gente che è balée,
persone che appartiene a tutte queste
-
diverse realtà culturali, e che fa hip hop.
-
Il Sud Africa è un sacco avanti attualmente per
quanto riguarda la musica di resistenza.
-
Siamo stati colonizzati, è vero,
lavoratori iniziamo ad organizzarci.
-
Credo che le masse arriveranno, la rivoluzione verrà e decolonizzeremo.
-
E' tempo di mobilitarci...
-
In tutto il continente le persone hanno inteso
l'hip hop, non in un modo che sfrutta gli altri,
-
in modo oppressivo, ma in un modo che
ci conferisce potere.
-
Riappropriarsi della cultura nera nata negli Stati Uniti,
creata come risultato di una separazione dal
-
continente africano, riprendersela, reinterpretarla
e fare di questo un ponte tra le persone nere
-
sparse su tutto il cazzo di pianeta,
questa è roba forte vez!
-
I sentimenti anti-governativi che ho,
avrebbero potuti essere sfruttati da un milione
-
di altre cose, ma sono stati imbrigliati da una politica
buona, radicale, attraverso la musica.
-
La musica ha l'opportunità di dare espressione
a cose che sono altrimenti difficili da dire, la musica
-
ha un suo modo di arrivare al cuore di qualcosa,
ha il potere di dare voce a una situazione
-
o di fare un quadro di una situazione in un
modo che la semplice scrittura non può fare.
-
Ogni volta che fai uno show devi portare
avanti quel messaggio indipendentemente
-
dal fatto che ci siano due persone, o duecento
o un migliaio tra la folla.
-
Penso che gli show più piccoli diventino più intimi,
e così hai a possibilità di interagire con le persone
-
e così non fare semplicemente lo show
e quindi intrattenimento, ma anche di avere
-
un dialogo con le persone e quindi continuare a parlare
di resistenza anche dopo la fine dello show.
-
Voglio entrare in connessione con le persone
che stanno facendo un lavoro
-
radicale e rivoluzionario, e voglio rinforzare
questi movimenti, e usare la musica
-
per essere parte di tutto questo.
-
Questo è ciò che amo di più, quando mi capita
di cantare in un vero luogo di resistenza.
-
E' come riportare questa musica alle radici
del perché questa musica venne creata.
-
Gli show gratuiti che facciamo per i giovani dei
ghetti, sono sempre gli show più potenti
-
perché non hanno tutti i limiti che gli show
commerciali invece hanno.
-
La verità giace supra le bugie, la nostra gente
è stata traumatizzata, perciò ai nostri occhi
-
Donald Trump non è diverso da Barrack Obama.
-
Sono tutti parte del sistema che desideriamo che sparisse
e la storia parla con una lingua biforcuta
-
e così la miseria va avanti su questo territorio
della morte illegalmente occupato.
-
Un certo numero di show che ho fatto all'aperto
a Standing Rock avevano lo stesso tipo di energia.
-
Era potente il fatto di stare lì insieme,
e lo spirito di lotta, e poi abbiamo avuto
-
una serie di show con solamente una manciata
di ragazzini della riserva, lo stesso tipo di energia.
-
Siamo i sopravvissuti, siamo quelli che si svegliano presto,
si siamo i selvaggi che sparano ai colonizzatori,
-
si siamo i selvaggi che sparano ai colonizzatori
stiamo finalmente incontrando la fine di un ciclo
-
la fine del terrore fomentato dalla bibbia...
-
unisciti alla lotta, o vivi nel diniego.
-
Ci sono certe comunità indigene
che rappano nella propria lingua
-
C'è un arte murale che interseca i graffiti
-
e le vecchie scritture.
Così assistiamo a un incontro tra vecchie
-
e nuove culture.
Ma ciò che l'hip hop ti permette di fare
-
è di incorporare nella realtà attuale
-
qualcosa che era andato perso.
-
C'è una differenza tra quando sono in un riserva, o anche quando sono all'interno di un programma in centro città,
-
e sto facendo uno show per ragazzi che potrebbero essere
senza documenti, oppure per donne che non sono
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mai state sul palco ma che vorrebbero farlo,
o che vorrebbero scrivere poesie
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o altre cose del genere.
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E' una grande occasione reciproca quando le
persone possono condividere le loro identità.
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E' come se una delle ultime cose che ancora abbiamo
fosse proprio la nostra capacità di dire la verità.
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Anche se ci sentiamo senza potere,
l'hip hop ci fa sentire più forti.
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Donna dell'isola alzati, walang, makakatigil
Donna indigena, alzati, alamin ang yung
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ugat
Loro non sono meglio di noi
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Non lo sono
non lo sono
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Non lo sono
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All'interno delle cerchie rivoluzionarie, spesso
ci areniamo in dibattiti teorici e astratti,
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e ci perdiamo in quello che sempre un ciclo
infinito di proteste,
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azioni e mobilitazioni.
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E se è vero che questi impegni sono essenziali
e non dovrebbero essere sminuiti, è anche importante
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tenere a mente il ruolo vitale che la cultura
gioca nel costruire un movimento di resistenza efficace.
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Alla fine dei conti, il capitalismo e lo stato non sono
soltanto forze materiali, ma sono anche
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sistemi ideologici.
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E questo è qualcosa che i nostri nemici capiscono
bene, che è il motivo per cui spendono così
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tante energie e risorse nel creare la propaganda -
la maggior parte della quale sotto forma di "intrattenimento".
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Dagli innumerevoli show televisivi ad alto budget
ai film hollywoodiani che glorificano la polizia
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e l'esercito, alla musica che promuove il consumismo
più frivolo, uno sguardo alle attuali forme dominanti
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di produzione culturale ti dice molto sui valori
che vengono promossi da chi sta al potere.
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Ma fortunatamente, noi abbiamo la capacità
di contrattaccare, producendo e promuovendo
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controculture sovversive che promuovono i
nostri valori di solidarietà, mutuo appoggio,
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azione diretta, e antagonismo al capitalismo e
alle forze dello stato.
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Non sprechiamo l'opportunità.
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Siamo qui yo, ci siamo yo, quindi qual è,
quale è la situazione?
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Siamo qui yo, ci siamo yo, quindi qual è,
quale è la situazione?
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Non venderti compà, è semplice,
continua a rappresentare quello che sei
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e non cambiare mai in questo.
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Gli haters continueranno sempre ad esistere
ma il bisogno di rimanere sé stessi
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è ciò che continua a motivarci.
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Sii pronto a farlo contro tutte le probabilità, sii pronto
a farlo da solo, ma sii anche molto determinato
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a costruire comunità con gli altri.
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Non avere paura a creare una rete con persone
che non sono del tuo quartiere,
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devi creare legami e non puoi continuare a predicare
a te stesso,
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devi creare connessioni con le altre persone.
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Si puoi caricare qualcosa su Souncloud, se vuoi
puoi farlo, ma per ottenere la piena esperienza
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che può darti quest'arte e per le persone che ti
sentono, devi esporti, devi andare là fuori
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ed esibirti, e devi andare là fuori a creare legami
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con altre persone.
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Backpack smacker, lascio una testimonianza,
rispetto per Amaru, parente di Assata,
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studiato tutto quanto, dal passato al presente,
risorto.
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Hai il dovere, se stai facendo musica radicale,
di aiutare a creare le fondamenta
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nella tua comunità per far sì che la
musica radicale possa arrivarci.
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Quindi devi aiutare nel programmare gli show,
nel trovare gli spazi, devi trovare il sound system,
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devi aiutare nel facilitare tutto questo.
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Non stai solo facendo musica radicale,
devi aiutare a incentivare la produzione di
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musica radicale nella tua comunità.
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Si dice "l'unione fa la forza",
insieme possiamo fare di più
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e con meno sforzo.
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E poi a volte, meno può voler dire di più, a volte
devi tagliare i pesi morti e devi
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allontanarti dalle persone che non hanno le tue
stesse priorità, e devi essere ok
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nel farlo.
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Devi inoltre essere molto attento alla tua realtà
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Fermati e guardati intorno, guarda ciò che succede
Ascolta e apri le orecchie a ciò
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che succede intorno a te.
Perché il fatto di star parlando ti conferisce una responsabilità
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e se devi usare le parole, devi farlo in modo onesto,
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in un modo che sia rispettoso di chi sei e da dove vieni
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e in un modo che apporta qualcosa di valore alla tua comunità.
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Nessuno potrà fare questo al tuo posto, dai
un'occhiata all'etica D.I.Y della musica punk,
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questo dovrebbe essere applicato di più all'hip hop
di quanto si faccia, e dobbiamo creare i nostri spazi,
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le nostre comunità, le nostre reti, e dobbiamo condividere
tutto ciò tra di noi,
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in questo modo tutti noi possiamo ribellarci collettivamente.
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Lo scopo della mia musica non è spiegare chi sono
a qualcuno che
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non conosce il mio passato.
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Lo scopo è di legarmi alle persone che condividono
lo stesso percorso e che possono trovare
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forza e guarigione nel sentire la loro storia raccontata,
persone che altrimenti potrebbero sentirsi molto sole.
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E' figo perchè l'unico modo con cui potrei
parlare a MC indigeni è proprio attraverso
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un messaggio indigeno, perché capisco che parlare
di resistenza, di decolonizzazione,
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di rivoluzione, di qualsiasi altra cosa si tratti,
alla persona comune non piace sentire parlare
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della prospettiva indigena, la vera prospettiva
indigena della resistenza, perché è qualcosa
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che sfida la loro stessa esistenza.
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Non avere paura, non tagliarti fuori da solo,
e non ascoltare le persone che ti dicono
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"questo non è mai stato fatto, quindi non puoi farlo"
oppure "questo è strano e diverso".
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Alcuni dei migliori artisti di sempre hanno fatto
qualcosa che nessun'altro stava facendo
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e va bene così, è ok non rappare con la stessa
cadenza con cui ogni altro fa le rime,
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è ok mescolare la tua musica con altri generi,
è ok essere diversi
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e suonare diverso da tutti gli altri.
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A volte le persone possono non arrivare a notarti
o a volere avere a che fare con te, ma tu continua
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perchè a un certo punto quello che succede è che,
dopo anni e anni, diventi più bravo in quello che fai,
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diventi più sicuro, impari dagli errori, e quando questo
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si combina con un senso di gioia sostenuto in relazione
a come fai il tuo lavoro e al perché lo stai facendo, sei inarrestabile.
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Se stai cercando di costruire qualcosa di radicale
verso la resistenza indigena,
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non può stare a lamentarti, non puoi rinunciare
basandoti sul fatto che nessuno ti appoggia.
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Non troverai del sostegno.
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Ci saranno così tanti ostacoli innalzati contro di te,
che devi essere intransigente, perché tutto ciò
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che rappresenti è un problema per la persona media,
persino per alcuni di quelli
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che dicono di sostenere la resistenza indigena.
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Smettetela di invitare le donne solo agli eventi
"dedicati a tutte le donne".
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Non sentirti in imbarazzo quando prendiamo il
microfono e irrompiamo nel cerchio pieni di ragazzi.
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Quando le persone cominciano a guardare alla diversità
in un modo positivo, invitandole le persone al tavolo
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in modo che possiamo tutti stare assieme e condividere
questa cosa che chiamiamo "la nostra cultura", allora questo cambia le cose.
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E se non aprono la porta, tu buttala giù a calci,
non chiedere alcun cazzo di permesso.
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Queste ettichette discografiche vendono le nostre tracce come fosse droga
Tu puoi essere il prossimo della fila e firmare il contratto
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e tuttavia continuare a scrivere rime ed essere al verde.
Preferiresti avere una Lexus o un po' di giustizia,
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un sogno o un po' di sostanza?
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Un Beamer, una collana, o la libertà?
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Ecco un negro come me che non gioca con l'odio,
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semplicemente resto sveglio,
questo è vero hip hop e non si fermerà mai
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finchè non cacciamo lo sbirro fuori dal quartiere,
lo chiamano
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hip hop, hip hop, hip hop, hip
Questo va oltre l'hip hop, hip hop, hip hop
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Mentre continuiamo a resistere al risorgere
di una reazione delle destre, a un intreccio sempre
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più grande tra le disuguaglianze, la gentrificazione
e gli apparati repressivi dello stato, è molto importante
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che gli anarchici costruiscano e rafforzino i legami con
chi sta fuori o nelle vicinanze dei nostri circoli.
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Per fare questo dobbiamo diffondere attivamente
le nostre idee politiche attraverso sottoculture popolari
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come l'hip hop, che ha una risonanza in milioni di persone
che condividono il nostro odio per la polizia
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e per la società capitalista, ma che non sono per forza
inclini a venire alle nostre assemblee,
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alle nostre proteste o alle nostre presentazioni.
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E inoltre dobbiamo ascoltare e imparare dalle
storie di resistenza e di lotta già presenti
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in modo da comprenderle meglio e capire i punti
di affinità e di collaborazione
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che possono esserci.
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Per fortuna, ci sono già tante fantastiche persone
che fanno questo importante lavoro...
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ma abbiamo bisogno di altri e altre come loro.