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Quando la gogna sui socila media ci sfugge di mano

  • 0:00 - 0:02
    Nei primi tempi Twitter
    sembrava un luogo
  • 0:02 - 0:05
    in cui si poteva radicalmente
    smettere di vergognarsi.
  • 0:05 - 0:08
    Alcuni avrebbero ammesso
    propri segreti scandalosi
  • 0:08 - 0:13
    e altra gente altri avrebbero detto:
    "Oddio, proprio come me!"
  • 0:13 - 0:16
    Chi non aveva voce
    capì di averne una
  • 0:16 - 0:19
    forte ed eloquente.
  • 0:19 - 0:24
    Se su un giornale appariva
    un articolo razzista od omofobo
  • 0:24 - 0:27
    noi potevamo fare qualcosa,
    potevamo prenderli.
  • 0:27 - 0:31
    Potevamo colpirli con un'arma
    che noi capivamo ma loro no:
  • 0:31 - 0:33
    la gogna sui social media.
  • 0:34 - 0:36
    I pubblicitari avrebbero riirato
    i loro slogan.
  • 0:37 - 0:40
    Quando i potenti abusavano
    dei loro privilegi,
  • 0:40 - 0:42
    noi gli avremmo dato la caccia.
  • 0:42 - 0:45
    Era una sorta di democratizzazione
    della giustizia.
  • 0:45 - 0:48
    Le gerarchie venivano livellate.
  • 0:48 - 0:50
    Avremmo migliorato le cose.
  • 0:51 - 0:55
    Poco dopo uno sfortunato
    divulgatore scientifico, Jonah Lehrer,
  • 0:55 - 0:58
    fu scoperto plagiare
    e falsificare delle citazioni
  • 0:58 - 1:02
    e fu ricoperto di vergogna e rimorso,
    mi disse.
  • 1:02 - 1:03
    Ebbe l'occasione di scusarsi
    pubblicamente
  • 1:03 - 1:06
    ad un pranzo della su fondazione.
  • 1:06 - 1:10
    Sarebbe stato il discorso più importante
    della sua vita.
  • 1:10 - 1:12
    Forse avrebbe potuto in
    qualche modo redimersi.
  • 1:12 - 1:14
    Sapeva che il suo intervento
  • 1:14 - 1:18
    sarebbe stato trasmesso
    in streaming,
  • 1:18 - 1:20
    ma quello che non sapeva era
  • 1:20 - 1:22
    che avevano piazzato un enorme
    schermo con i feed di Twitter
  • 1:22 - 1:25

    proprio accanto alla sua testa. (Risate)
  • 1:25 - 1:29
    E un altro in uno schermo
    proprio davanti ai suoi occhi.
  • 1:29 - 1:32
    Non credo che lo fecero
    perché erano dei mostri.
  • 1:32 - 1:35
    Credo che fossero inconsapevoli:
    era un momento unico
  • 1:35 - 1:38
    in cui la bella ingenuità di Twitter
  • 1:38 - 1:41
    si scontrava con una realtà spaventosa.
  • 1:42 - 1:45
    Questi sono alcuni dei Tweet
    che gli passavano davanti
  • 1:45 - 1:47
    mentre cercava di scusarsi:
  • 1:47 - 1:50
    "Jonah Lehrer, ci annoia a morte
    per farsi perdonare."
  • 1:50 - 1:51
    (Risate)
  • 1:51 - 1:56
    E "Jonah Lehrer non ha dimostrato
    di essere capace di provare vergogna."
  • 1:57 - 2:00
    Questo deve averlo scritto
    lo psichiatra più bravo di sempre,
  • 2:00 - 2:04
    capace di capire così tanto
    di una piccola figura dietro un leggio.
  • 2:04 - 2:07
    "Jonah Lehrer è solo
    un fottuto sociopatico."
  • 2:08 - 2:13
    L'ultima parola è una cosa che noi umani
    facciamo, disumanizzare chi feriamo.
  • 2:13 - 2:17
    È perché vogliamo distruggere una persona
    ma non vogliamo provarne rimorso.
  • 2:19 - 2:21
    Immaginate se fosse stata
    una vera corte:
  • 2:21 - 2:24
    l'accusato nel buio supplica
    per avere un'altra possibilità
  • 2:24 - 2:26
    e la giuria che gli grida
  • 2:26 - 2:28
    "Noioso! Sociopatico!"
  • 2:28 - 2:29
    (Risate)
  • 2:29 - 2:32
    Sapete, quando guardiamo
    le serie giudiziarie, ci identifichiamo
  • 2:33 - 2:35
    con l'avvocato della difesa
    dal cuore buono,
  • 2:36 - 2:39
    ma dateci il potere
    e diventiamo giudici spietati.
  • 2:40 - 2:42
    Il potere cambia in fretta.
  • 2:42 - 2:47
    Davamo la caccia a Jonah
    perché aveva abusato del suo privilegio,
  • 2:47 - 2:50
    ma Jonah in quel momento era a terra
    e noi continuavamo a colpire
  • 2:50 - 2:53
    e a congratularci con noi stessi
    per il massacro.
  • 2:54 - 2:58
    Cominciò ad essere triste e vuoto
    quando non c'era un potente di turno
  • 2:58 - 3:01
    che aveva abusato del suo privilegio
    a cui dare la caccia.
  • 3:01 - 3:05
    Un giorno senza svergognare qualcuno
    cominciò ad essere un giorno
  • 3:05 - 3:08
    in cui mangiarsi le unghie
    e ammazzare il tempo.
  • 3:09 - 3:11
    Vi racconto una storia.
  • 3:12 - 3:14
    La storia di Justine Sacco,
  • 3:15 - 3:19
    una PR di New York
    con 170 follower su Twitter.
  • 3:19 - 3:22
    cui aveva twittato
    battutine acide,
  • 3:22 - 3:25
    come questa su un aereo
    da New York a Londra:
  • 3:25 - 3:29
    [Strambo tedesco: Sei in prima classe.
    Siamo nel 2014. Usa il deodorante.
  • 3:29 - 3:32
    -Monologo interiore respirando puzza.
    Grazie per la farmaceutica]
  • 3:32 - 3:35
    Justine ridacchiò,
    inviò e non ebbe risposta.
  • 3:35 - 3:37
    Avvertì quella tristezza
    che sentiamo tutti
  • 3:37 - 3:41
    quando Internet non si congratula con noi
    perché siamo stati divertenti.
  • 3:41 - 3:42
    (Risate)
  • 3:42 - 3:45
    Il silenzio buio
    di quando Internet non ci risponde.
  • 3:46 - 3:49
    Arrivò a Heathrow, aveva ancora
    un po' di tempo da far passare
  • 3:49 - 3:54
    prima del volo finale le venne in mente
    un'altra battutina acida:
  • 3:54 - 3:58
    [Vado in Africa. Spero di non prendermi
    l'AIDS. Scherzo. Sono bianca!]
  • 3:58 - 4:04
    Ridacchiò, inviò,
    salì sull'aereo, non ebbe risposta,
  • 4:05 - 4:07
    spense il telefono, si addormentò,
  • 4:07 - 4:09
    si svegliò 11 ore dopo,
  • 4:09 - 4:13
    accese il telefono mentre l'aereo
    atterrava sulla pista
  • 4:13 - 4:15
    e istantaneamente
    arrivò un messaggio
  • 4:15 - 4:17
    da qualcuno che non sentiva dal liceo.
  • 4:17 - 4:22
    Diceva "Mi dispiace tanto
    vedere cosa ti sta succedendo."
  • 4:23 - 4:26
    E poi un altro messaggio
    da un caro amico,
  • 4:26 - 4:28
    "Devi chiamarmi subito.
  • 4:28 - 4:32
    Sei il topic numero uno su Twitter
    in tutto il mondo!"
  • 4:32 - 4:34
    (Risate)
  • 4:34 - 4:38
    Era successo che uno dei suoi 170 follower
    aveva inviato il Tweet
  • 4:38 - 4:43
    a uno di Gawker, che lo aveva ritwittato
    ai suoi 15.000 follower:
  • 4:44 - 4:46
    [Una divertente battuta
    di una PR della IAC]
  • 4:46 - 4:48
    Da lì successe tutto in un lampo.
  • 4:48 - 4:50
    Settimane dopo
    parlai col giornalista di Gawker.
  • 4:50 - 4:54
    Gli chiesi via email come si fosse sentito
    e mi rispose "Divinamente."
  • 4:54 - 4:57
    E poi aggiunse
    "Ma sono sicuro che lei stia bene."
  • 4:58 - 5:01
    Ma lei non stava bene,
    perché mentre dormiva
  • 5:01 - 5:06
    Twitter prese il controllo della sua vita
    e la distrusse pezzo per pezzo.
  • 5:07 - 5:10
    I primi furono i filantropi:
  • 5:10 - 5:12
    [Se le parole di @JustineSacco
    ti danno fastidio
  • 5:12 - 5:14
    unisciti a me e supporta
    @CARE in Africa.]
  • 5:14 - 5:18
    [Alla luce del tweet disgustoso e razzista
    dono oggi stesso a @CARE]
  • 5:18 - 5:20
    Poi arrivarono gli inorriditi:
  • 5:20 - 5:24
    [Non ci sono parole per il tweet orribile,
    disgustoso e razzista di Justine Sacco.
  • 5:24 - 5:25
    Sono inorridito.]
  • 5:25 - 5:27
    C'era qualcuno su Twitter
    quella notte? Alcuni.
  • 5:27 - 5:31
    Anche il vostro feed è stato sommerso
    come il mio dalla battuta di Justine?
  • 5:31 - 5:33
    Il mio sì e pensai ciò che tutti
    pensarono quella notte:
  • 5:33 - 5:37
    "Wow, qualcuno qui è fottuto!
  • 5:37 - 5:39
    La vita di qualcuno
    sta per diventare terribile!"
  • 5:39 - 5:40
    Mi sedetti sul letto,
  • 5:40 - 5:43
    misi un cuscino dietro la testa,
  • 5:43 - 5:48
    non ero del tutto certo
    che quella battuta fosse razzista.
  • 5:48 - 5:51
    Forse non stava sfoggiando
    allegramente il suo privilegio,
  • 5:51 - 5:54
    ma scimmiottava
    l'allegra ostentazione del privilegio.
  • 5:54 - 5:56
    È una tradizione comica,
  • 5:56 - 5:59
    come South Park, Colbert e Randy Newman.
  • 5:59 - 6:04
    Forse il crimine di Justine Sacco
    era di non essere brava come Randy Newman.
  • 6:04 - 6:07
    In effetti, quando incontrai Justine
    qualche settimana dopo
  • 6:07 - 6:09
    era distrutta,
  • 6:10 - 6:11
    le chiesi di spiegare la battuta
  • 6:11 - 6:15
    e mi disse "Vivere in America
    è come stare in una bolla
  • 6:15 - 6:18
    quando si parla
    di ciò che succede nel Terzo Mondo.
  • 6:18 - 6:21
    Mi stavo prendendo gioco
    di quella bolla."
  • 6:21 - 6:25
    Helen Lewis, una scrittrice del New
    Statesman, che ha recensito il mio libro
  • 6:25 - 6:26
    sul pubblico disonore
  • 6:26 - 6:30
    quella notte twittò: Non sono certa che
    la sua battuta
  • 6:30 - 6:34
    volesse essere razzista. Subito
    ricevette tweet furiosi che dicevano:
  • 6:34 - 6:37
    "Beh, sei una puttana privilegiata
    anche tu."
  • 6:37 - 6:40
    A fronte di quelle accuse
    rimase in silenzio, guardò
  • 6:40 - 6:43
    la vita di Justine distruggersi.
  • 6:45 - 6:47
    La situazione peggiorò:
  • 6:48 - 6:49
    [Segnalate la stronza
    @JustineSacco]
  • 6:50 - 6:52
    E vennero gli inviti a licenziarla.
  • 6:53 - 6:54
    [Buona caccia al lavoro.
    #Licenziata]
  • 6:55 - 6:58
    Migliaia di persone decisero che
  • 6:58 - 6:59
    il loro compito
    era farla licenziare.
  • 7:00 - 7:03
    [@JustineSacco l'ultimo tweet
    della tua carriera.]
  • 7:06 - 7:08
    Intervennero le aziende
    per vendere
  • 7:08 - 7:10
    sulle spalle
    dell'annichilimento di Justine:
  • 7:10 - 7:12
    [Quando vuoi twittare
    qualcosa di stupido
  • 7:12 - 7:15
    assicurati di essere su un volo @Gogo]
  • 7:15 - 7:17
    (Risate)
  • 7:18 - 7:21
    Un sacco di aziende
    guadagnarono bene quella notte.
  • 7:21 - 7:24
    Il nome di Justine di solito
    veniva googlato 40 volte al mese.
  • 7:24 - 7:27
    Quel mese, tra il 20 di dicembre
    e la fine di dicembre
  • 7:28 - 7:33
    il suo nome venne cercato
    1.220.000 volte.
  • 7:34 - 7:37
    Un economista di Internet mi ha detto
    che questo significa che Google
  • 7:37 - 7:42
    ha guadagnato tra i 120.000
    e i 468.000 dollari
  • 7:42 - 7:45
    con la distruzione di Justine, mentre chi
    faceva il lavoro sporco
  • 7:45 - 7:48
    non ci ha guadagnato niente.
  • 7:48 - 7:48
    (Risate)
  • 7:49 - 7:50
    Eravamo come stagisti
  • 7:50 - 7:52
    non pagati della gogna di Google.
    (Risate)
  • 7:55 - 7:56
    E poi arrivarono i troll:
  • 7:56 - 7:59
    [Sto quasi sperando che
    si prenda l'AIDS. LOL]
  • 7:59 - 8:01
    Qualcun altro scrisse:
    "Qualche sieropositivo dovrebbe
  • 8:01 - 8:03
    violentare questa troia,
  • 8:03 - 8:06
    così scopriremo se il colore della pelle
    la protegge dall'AIDS."
  • 8:07 - 8:10
    Quella persona la passò liscia.
  • 8:10 - 8:12
    Nessuno gli diede la caccia.
    Eravamo tutti eccitati
  • 8:12 - 8:14

    dalla distruzione di Justine,
  • 8:14 - 8:16
    e i nostri cervelli colpevolizzanti
    sono così semplici
  • 8:16 - 8:18
    che non potevamo
    distruggere anche qualcuno
  • 8:18 - 8:22
    che stava distruggendo
    inappropriatamente Justine.
  • 8:24 - 8:27
    Justine quella notte unì
    un sacco di gruppi disparati,
  • 8:27 - 8:30
    dai filantropi
    ai "violenta la troia".
  • 8:30 - 8:32
    [@JustineSacco spero ti licenzino!
    Puttana demente...
  • 8:32 - 8:35
    Facci sapere se andrai a scopare
    mentre sei in Africa.]
  • 8:38 - 8:40
    Alle donne
    va sempre peggio che agli uomini.
  • 8:40 - 8:43
    Per un uomo è solo
    "Ti farò licenziare",
  • 8:43 - 8:45
    per la donna è:
    "Ti farò licenziare, violentare
  • 8:45 - 8:48
    e ti strapperò l'utero."
  • 8:48 - 8:51
    Poi i datori di lavoro di
    Justine: [IAC sul tweet di @JustineSacco:
  • 8:51 - 8:53
    Commento oltraggioso e offensivo.
  • 8:53 - 8:56
    L'impiegata è al momento
    irreperibile, su un volo internazionale.]
  • 8:56 - 8:59
    E questo punto la rabbia
    si trasformò in eccitazione:
  • 8:59 - 9:01
    [Vorrei vedere la faccia di
    @JustineSacco
  • 9:01 - 9:04
    quando atterrerà e controllerà
    le email. #licenziata]
  • 9:04 - 9:06
    [@justinesacco sta
    per sperimentare
  • 9:06 - 9:08
    il peggior momento riaccensione-telefono
    di sempre.]
  • 9:08 - 9:10
    [Vederemo la troia
    @JustineSacco licenziata.
  • 9:10 - 9:13
    In tempo reale.
    Prima ancora che lei sappia di esserlo.]
  • 9:13 - 9:15
    Avevamo una bella trama.
  • 9:16 - 9:18
    Sapevamo cose che Justine non sapeva.
  • 9:18 - 9:21
    Esiste qualcosa
    meno imparziale di così?
  • 9:23 - 9:25
    Justine dormiva
    incapace di dare spiegazioni,
  • 9:26 - 9:29
    e la sua incapacità
    era parte dell'ilarità.
  • 9:30 - 9:34
    Quella notte su Twitter eravamo come
    bambini attratti da una pistola.
  • 9:35 - 9:37
    Qualcuno scoprì su quale volo era
    e scrisse il link
  • 9:37 - 9:39
    per tracciare il volo.
  • 9:39 - 9:41
    [BA 43 atterra
    tra 1 ora 34 minuti]
  • 9:41 - 9:44
    Un hashtag si diffuse in tutto il mondo:
  • 9:44 - 9:45
    #AtterrataJustine?
  • 9:45 - 9:47
    [È pazzesco osservare qualcuno
    che si distrugge
  • 9:47 - 9:50
    e lei non ne è cosciente.
    #AtterrataJustine]
  • 9:50 - 9:52
    [Davvero. Vorrei andare a dormire
    ma tutti al bar
  • 9:52 - 9:55
    sono presi da #AtterrataJustine.
    Non riesco ad andarmene.]
  • 9:55 - 9:57
    [#AtterrataJustine è forse la miglior
    cosa successa stasera.]
  • 9:57 - 10:01
    [Nessuno va all'aeroporto di
    Città del Capo per twittare il suo arrivo?
  • 10:01 - 10:03
    Dai Twitter! Voglio delle foto]
  • 10:04 - 10:06
    E indovinate un po'? Qualcuno c'era.
  • 10:06 - 10:08
    [@JustineSacco
    è atterrata.
  • 10:10 - 10:14
    Se volete vedere com'è scoprire
    che sei stata fatta a pezzi
  • 10:14 - 10:17
    per un tuo scherzo
    sarcastico mal costruito,
  • 10:17 - 10:21
    non dai dei troll, ma da brava
    gente come noi,
  • 10:21 - 10:22
    ecco com'è:
    [Per camuffarsi
  • 10:22 - 10:24
    porta gli occhiali da sole.]
  • 10:25 - 10:27
    Quindi, perché lo abbiamo fatto?
    Credo che qualcuno
  • 10:27 - 10:29
    fosse onestamente arrabbiato
  • 10:29 - 10:32
    ma credo che per tutti gli altri
    Twitter sia solo una macchina
  • 10:32 - 10:35
    per l'approvazione reciproca.
  • 10:35 - 10:37
    Ci circondiamo di persone che
    la pensano come noi
  • 10:37 - 10:40
    e ci approviamo a vicenda
    e questo ci fa stare molto bene.
  • 10:40 - 10:42
    E se qualcuno
  • 10:42 - 10:45
    si mette in mezzo,
    lo escludiamo.
  • 10:45 - 10:46
    E sapete di cosa è l'opposto questo?
  • 10:47 - 10:49
    È l'opposto di democrazia.
    Volevamo mostrare
  • 10:49 - 10:51
    che ci importava se si
    muore di AIDS.
  • 10:51 - 10:54
    Il desiderio di mostrarsi compassionevoli
    ci ha indotto ad agire
  • 10:54 - 10:59
    in modo profondamente
    non compassionevole.
  • 10:59 - 11:02
    Come ha scritto Meghan O'Gieblyn
    nel Boston Review
  • 11:02 - 11:07
    "Non è giustizia sociale,
    è un'alternativa catartica."
  • 11:08 - 11:11
    Per gli ultimi tre anni, ho girato
    il mondo per incontrare persone
  • 11:11 - 11:12
    come Justine Sacco
  • 11:12 - 11:15
    e credetemi: ci sono tante
    persone come Justine Sacco.
  • 11:15 - 11:17
    Aumentano ogni giorno.
    E vogliamo credere
  • 11:17 - 11:20
    che stiano bene,
    ma non stanno bene.
  • 11:20 - 11:23
    Le persone che ho incontrato
    erano distrutte.
  • 11:23 - 11:24
    Mi hanno parlato di depressione,
  • 11:24 - 11:27
    di ansia, insonnia e pensieri suicidi.
  • 11:28 - 11:31
    Una donna con cui ho parlato,
    anche lei aveva mal formulato una battuta,
  • 11:31 - 11:36
    era rimasta a casa per un anno e mezzo.
    Prima lavorava con adulti
  • 11:36 - 11:38
    con problemi di apprendimento
  • 11:38 - 11:42
    e apparentemente era molto brava
    nel suo lavoro.
  • 11:42 - 11:45
    Justine fu licenziata, naturalmente,
  • 11:45 - 11:48
    perché i social media lo chiedevano.
    Ma la situazione era molto peggio.
  • 11:49 - 11:50
    Stava perdendo se stessa.
  • 11:50 - 11:52
    Non sapeva più chi fosse.
  • 11:55 - 11:59
    È stata incanstrata perché si è pensato
    che stesse abusando dei suoi privilegi.
  • 11:59 - 12:02
    E certamente incastrare le persone
    per questo motivo è molto meglio
  • 12:02 - 12:06
    che incastrarle per cose di altri tempi,
    come avere figli illegittimi.
  • 12:06 - 12:09
    Ma la frase "abuso di privilegio"
    sta diventando un lascia passare
  • 12:09 - 12:11
    per distruggere praticamente
    chiunque vogliamo.
  • 12:14 - 12:17
    Sta diventando un termine svalorizzato,
    e ci sta facendo perdere
  • 12:17 - 12:18
    la capacità
    di provare empatia
  • 12:18 - 12:22
    e di distinguere tra trasgressioni
    gravi e non gravi.
  • 12:24 - 12:27
    Justine aveva 170 follower su Twitter,
    e quindi perché funzionasse,
  • 12:27 - 12:30
    è stata romanzata. Si è sparsa la voce
    che fosse figlia di Desmond Sacco
  • 12:30 - 12:32
    un miliardario dell'industria mineraria.
  • 12:32 - 12:36
    [Non fatevi fregare da #JustineSacco
    il padre è un milardario sudafricano.
  • 12:36 - 12:37
    Non è dispiaciuta.
    E neanche suo padre.]
  • 12:37 - 12:40
    Pensavo che questo di Justine fosse vero,
  • 12:40 - 12:41
    finché la incontrai
  • 12:41 - 12:46
    e le chiesi del padre miliardario.
    Mi disse: "Mio padre vende tappeti."
  • 12:48 - 12:50
    Ripenso agli albori di Twitter,
  • 12:50 - 12:53
    e ci si confessavano
    i segreti più scandalosi,
  • 12:53 - 12:55
    e gli altri dicevano: "Dio mio,
    anch'io sono così."
  • 12:55 - 12:58
    Ora viene data la caccia
    ai segreti più scandalosi.
  • 12:59 - 13:03
    Puoi condurre una vita buona ed etica,
    ma una frase mal posta in un Tweet
  • 13:03 - 13:05
    te la può mettere sotto sopra,
  • 13:05 - 13:09
    può diventare un segno della tua segreta
    malvagità interiore.
  • 13:10 - 13:13
    Forse ci sono due tipi
    di persone nel mondo:
  • 13:13 - 13:15
    quelle che preferisco gli esseri umani
    all'ideologia
  • 13:15 - 13:19
    e quelle che preferiscono l'ideologia
    agli essere umani.
  • 13:19 - 13:22
    Io preferisco gli esseri umani
    all'ideologia
  • 13:22 - 13:24
    ma al momento, gli altri stanno vincendo
  • 13:24 - 13:27
    e stanno costruendo un palco
    per mettere in scena
  • 13:27 - 13:31
    finti drammi dove chiunque
    può essere un eroe meraviglioso
  • 13:31 - 13:33
    o un disgustoso cattivo,
    anche se sappiamo
  • 13:33 - 13:36
    che i nostri simili
    non sono così.
  • 13:36 - 13:40
    Quello che è vero, è che siamo
    intelligenti e stupidi;
  • 13:41 - 13:43
    che abbiamo zone grigie.
  • 13:43 - 13:46
    La bellezza dei social media era
    quella di dar voce
  • 13:46 - 13:48
    a chi voce non aveva,
    ma ora stiamo creando
  • 13:48 - 13:50
    una società della sorveglianza
  • 13:50 - 13:53
    in cui il modo più intelligente
    per sopravvivere
  • 13:54 - 13:57
    è tornare a essere senza voce.
    Evitiamo di farlo.
  • 13:57 - 13:59
    Grazie.
  • 13:59 - 14:10
    (Applauso)
  • 14:10 - 14:11
    Bruno Giussiani: Grazie, Jon.
  • 14:11 - 14:12
    Jon Ronson: Grazie, Bruno.
  • 14:12 - 14:14
    BG: Non andare via.
  • 14:15 - 14:16
    Della storia di Justine mi colpisce
  • 14:16 - 14:19
    anche il fatto che se la cerchi oggi
  • 14:19 - 14:21
    su Google, appare nelle prime
    100 pagine.
  • 14:21 - 14:23
    E su di lei non c'è nient'altro.
  • 14:24 - 14:27
    Nel tuo libro parli di un'altra vittima
  • 14:27 - 14:31
    che si rivolse a un'agenzia
    di reputazione digitale
  • 14:31 - 14:35
    che attraverso la creazione di blog e post
    e di storie sulla sua passione per i gatti
  • 14:35 - 14:38
    viaggi e altre cose, era riuscita
    a togliersi dalle prime pagine
  • 14:38 - 14:43
    dei risultati di Google,
    ma per poco tempo.
  • 14:43 - 14:47
    Dopo un paio di settimane, tornò
    a fare capolino tra i primi risultati.
  • 14:47 - 14:50
    Questa è una battaglia totalmente persa?
  • 14:50 - 14:53
    JR: Credo che la cosa
    migliore da fare
  • 14:53 - 14:56
    se vediamo un'umiliazione ingiusta
    o ambigua
  • 14:56 - 15:00
    sia di parlarne, perché credo che la cosa
    peggiore che successe a Justine
  • 15:00 - 15:04
    sia che nessuno l'abbia difesa,
    tutti erano contro di lei,
  • 15:04 - 15:06
    e questo è profondamente
    traumatico, sentirsi dire
  • 15:06 - 15:10
    da migliaia di persone:
    vattene.
  • 15:10 - 15:13
    Ma se l'umiliazione c'è e ci sono voci
    diverse, come in una democrazia,
  • 15:13 - 15:16
    dove le persone ne discutono,
    credo si possa limitare i danni.
  • 15:16 - 15:19
    Credo questa sia la direzione
    in cui andare, ma è difficile
  • 15:19 - 15:21
    perché sostenere qualcuno
  • 15:21 - 15:22
    non è per niente piacevole.
  • 15:23 - 15:25
    BG: Parliamo della tua esperienza,
  • 15:25 - 15:27
    hai preso posizione
    scrivendo il libro.
  • 15:27 - 15:29
    È una lettura obbligatoria per tutti, OK?
  • 15:29 - 15:32
    Il libro ha messo sulla ribalta
    chi umiliava.
  • 15:32 - 15:37
    Immagino tu non abbia avuto solo
    reazione amichevoli su Twitter.
  • 15:37 - 15:39
    JR: Alcune persone non hanno reagito bene.
  • 15:39 - 15:40
    (Risate)
  • 15:40 - 15:42
    Sì però...
  • 15:42 - 15:45
    molti hanno capito,
    e apprezzato il libro.
  • 15:46 - 15:49
    Ma sì, per 30 anni ho scritto storie
    di abusi di potere,
  • 15:49 - 15:52
    e quando parlo di potenti nell'esercito
  • 15:52 - 15:55
    o nell'industria farmaceutica,
    tutti mi applaudono.
  • 15:55 - 15:59
    Se dico: Noi siamo i potenti
    che abusiamo del nostro potere
  • 15:59 - 16:02
    ci sono persone che rispondono:
    "Anche tu devi essere un razzista allora."
  • 16:03 - 16:05
    BG: L'altra sera - ieri - eravamo a cena,
  • 16:06 - 16:08
    e c'erano due discussioni in corso:
  • 16:08 - 16:11
    parlavi con chi era intorno al tavolo,
  • 16:11 - 16:12
    ed era una bella discussione
    costruttiva.
  • 16:12 - 16:14
    Poi, ogni volta che
    guardavi il telefono
  • 16:14 - 16:17
    trovavi un diluvio di insulti.
  • 16:17 - 16:19
    JR: Si, è successo ieri sera,
    in una specie di cena TED.
  • 16:19 - 16:24
    Si chiacchierava ed era piacevole;
    poi ho controllato Twitter.
  • 16:24 - 16:26
    Qualcuno ha detto: "Credi nella
    supremazia della razza bianca."
  • 16:26 - 16:28
    Ho ripreso a parlare
    piacevolmente a tavola.
  • 16:28 - 16:30
    Poi sono tornato su Twitter,
    e qualcuno aveva scritto
  • 16:30 - 16:32
    che rendevo il mondo
  • 16:32 - 16:37
    un posto peggiore.
    Il mio amico Adam Curtis dice
  • 16:37 - 16:40
    che Internet è come un film di
    Carpenter degli anni 80
  • 16:40 - 16:44
    in cui prima o poi tutti cominciano
    a gridare contro tutti
  • 16:44 - 16:46
    e a spararsi, e prima o poi
  • 16:46 - 16:49
    tutti volano verso un posto più sicuro,
  • 16:49 - 16:52
    e inizio a pensare che questa
    forse è un'ottima scelta.
  • 16:52 - 16:54
    BG: Jon. grazie.
    JR: Grazie, Bruno.
  • 16:54 - 16:57
    (Applausi)
Title:
Quando la gogna sui socila media ci sfugge di mano
Speaker:
Jon Ronson
Description:

Twitter dà voce a chi non ne ha, è un modo per farsi sentire e reagire a ciò che viene percepito come ingiustizia. A volte, tuttavia, spiega Jon Ronson, le situazioni sfuggono di mano. Nel racconto, che lascia senza parole, di come un tweet tutt'altro che divertente ha rovinato la carriera e la vita di una donna, Ronson mostra come chi pubblica commenti on-line possa trasformarsi in una folla di cyber-bulli e dice che è ora di ripensare alla maniera in cui interagiamo on-line.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
18:16

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