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♪ (musica) ♪
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Prima della nascita di Internet tutti
vedevano più o meno le stesse notizie.
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Venivano da TV, radio e giornali.
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I gestori delle informazioni
erano persone,
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con editor che esaminavano
tutte le possibili notizie
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e decidevano cosa
potesse vedere il pubblico.
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Oggi, alle testate giornalistiche
tradizionali
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si uniscono altre
innumerevoli fonti online;
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e in Internet
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sono spesso dei programmi che decidono
cosa le persone dovrebbero vedere.
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Quando cerchi nella rete
o visiti un social media,
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sono presenti talmente tanti contenuti che
serve un sistema per filtrare i risultati.
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Per prevedere cosa un utente vorrà vedere,
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le piattaforme online usano gli algoritmi.
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Un algoritmo è un insieme di istruzioni
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che dice ad un computer
come soddisfare delle richieste
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ad esempio come ordinare le informazioni.
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Gli algoritmi decidono
i contenuti da mostrarti
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basandosi sulla combinazione
di cos'è popolare
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e cosa sanno sui tuoi
comportamenti e interessi.
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Quando crei un account di un social media
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probabilmente fornirai delle
informazioni basilari
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quali il tuo nome, sesso ed età.
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Potresti condividere altre informazioni
senza che tu te ne accorga.
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Ogni volta che metti mi piace,
condividi o commenti in un post
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quell'informazione viene salvata
ed usata per creare un tuo profilo.
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Nel vasto web,
quasi tutte le azioni che fai
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sono tracciate e accessibili
dagli algoritmi dei social media.
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Potrebbe stupirti sapere
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quanto un algortimo può imparare
su di te in base alle tue azioni.
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Queste informazioni
che lasci sono preziose
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perché le piattaforme online
fanno soldi vendendo pubblicità.
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Gli inserzionisti pagheranno per arrivare
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alle persone che saranno
più interessate nel loro messaggio.
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Più una piattaforma ti conosce,
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più efficacemente ti potrà mostrare
pubblicità e contenuti personalizzati.
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Gli algoritmi possono spingerti a
continuare a cliccare, scorrere o guardare
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mostrando contenuti che sono
popolari, interessanti o nuovi
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perché l'obiettivo
è mantenere la tua attenzione.
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Gli algoritmi possono favorire i contenuti
sensazionali, falsi, o ingannevoli.
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Ci sono casi in cui l'algoritmo può
essere utile, ad esempio,
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se un servizio di musica
propone una nuova canzone
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basandosi su cosa hai ascoltato
in precedenza.
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Ma quando l'algoritmo decide
le novità o le informazioni che vediamo,
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le conseguenze
possono essere più significative.
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Quando le informazioni sono
personalizzate per noi,
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possiamo finire nelle bolle di filtraggio.
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Le bolle di filtraggio si formano
quando ci appaiono solo informazioni
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con cui probabilmente
saremo d'accordo.
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Trovarsi in una bolla di filtraggio
può non farci accettare visioni
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che sono diverse dalle nostre.
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Questo può influire
negativamente sulla democrazia
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che richiede ai cittadini di ascoltarsi
a vicenda e trovare dei punti in comune.
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Comprendere perché vediamo
ciò che vediamo online
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può aiutarci ad essere più
critici sulle informazioni.
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I nostri feed non ci danno
mai il quadro completo
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quindi dobbiamo abituarci
a cercare le novità
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e informazioni da varie fonti.
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♪ (musica) ♪