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Firelei Báez: An Open Horizon (or) the Stillness of a Wound | Art21 "New York Close Up"

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    FIRELEI BÁEZ:
    Nelle relazioni di potere
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    è la vittima che cerca
    di risolvere la situazione.
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    Non intendo illustrare il vittimismo,
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    ma sovvertirlo.
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    La libertà di ogni mio dipinto
    sta nel corpo che muta.
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    Il moto costante dei corpi
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    permette allo spettatore
    di cambiare l'idea di potere
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    riconsiderando il mondo che lo circonda.
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    Così la bellezza diventa rivoluzione.
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    [Firelei Báez: AN OPEN ORIZON (or)
    THE STILLNESS OF A WOUND]
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    Se fosse per me,
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    farei l'eremita in qualche monte
    a picco sul mare,
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    (Risata)
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    avrei uno spazio enorme
    con le finestre spalancate,
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    fregandomene se piove dentro.
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    È il mio sogno.
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    (Canto corale)
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    [Firelei's Studio, BRONX (NY)]
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    Ho sempre fatto questo.
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    Una volta, forse a 6 anni,
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    dei bambini mi fecero disegnare
    "mariquitas" estremamente decorate.
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    Avevano gonne da ballo elaborate
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    e pettinature assai complesse.
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    Il corpo è il mio tema ricorrente.
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    Trascorsi la prima infanzia
    a Loma de Cabrera,
  • 2:29 - 2:32
    paese al confine tra Haiti
    e la Repubblica Dominicana.
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    [VOCE D'ARCHIVIO:
    "Navigando dritto
  • 2:35 - 2:37
    dall'estremità sud-est di Cuba
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    si giunge alla seconda isola più grande
    del romantico arcipelago.]
  • 2:43 - 2:47
    Ci sono stereotipi di ciò
    che consideriamo caraibico,
  • 2:47 - 2:51
    ma guardando oltre
    si può arrivare a qualcosa di meglio.
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    Uno dei motivi per cui
    ho lavorato a questi dipinti
  • 2:57 - 3:00
    è stato osservare le prime
    illustrazioni scientifiche
  • 3:00 - 3:02
    su flora e fauna del Nuovo Mondo.
  • 3:03 - 3:05
    Mi sono ispirata a Carlo Linneo,
  • 3:06 - 3:10
    fondatore del metodo scientifico moderno
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    basato su osservazione e categorizzazione.
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    Molto del suo lavoro era tuttavia
    completamente privo di senso.
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    Equiparava i corpi neri e marroni
    del Nuovo Mondo
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    con la bestialità.
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    Descriveva la gente del Nuovo Mondo
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    simile a cannibali o vampiri
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    e partendo da questa fallibile visione
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    ho creato qualcosa di nuovo.
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    Guardando le "ciguapas"
    dei miei dipinti
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    invito lo spettatore a patteggiare
    con le sensazioni che prova
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    davanti a un corpo femminile.
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    [CIGUAPA: Creatura mitologica
    del folklore dominicano]
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    La ciguapa è una maga.
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    Una seduttrice.
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    Chi cade nella sua rete
    si perde e scompare per sempre.
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    Il suo aspetto è ambiguo:
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    va dalla mangusta
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    alla donna più attraente
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    o perfino alla più orribile.
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    La cosa certa sono
    i suoi piedi rivolti all'indietro,
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    se ne segui le impronte
    sbaglierai direzione.
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    Ha una chioma di capelli lucenti.
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    Doveva intimorire a tal punto
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    da stare buoni e diventare educati.
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    La storia di solito le presenta
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    come creature femminili lascive,
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    lussuriose e ingannevoli,
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    mentre sono altamente indipendenti,
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    dotate di auto-controllo
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    ed estremamente sensibili.
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    Chi vorrebbe essere così?
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    Usare quell'immagine è stato emozionante,
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    è emblema di cose
    etichettate come abiette,
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    sgradite,
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    trasformate in qualcosa di bello
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    che suscita ammirazione.
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    [Ciguapa Antellana, HARLEM, 2018]
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    Ultimamente ho sentito mia zia:
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    "Non avrei mai detto
    che saresti diventata un'artista"
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    Mi ha cresciuta
    quando avevo 7 anni.
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    Lo vedeva come improbabile
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    perché quando provavo
    a cucire insieme pezzi di carta
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    l'ago affondava nelle mie dita.
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    Cucivo anche le mie dita,
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    ma dovevo rilegare il mio libro:
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    "Ce la farò, sarà perfetto."
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    Non ricordo se mi chiamavano
    "la demolitrice" o "la rogna".
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    (Risata)
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    Per me la pittrice
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    è una persona molto composta,
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    quasi una "gentildonna".
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    Io mi sento un meccanico invece.
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    Mia madre sa cucire benissimo,
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    crea cose davvero notevoli,
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    ma intrappolata in 100 ore
    di lavoro settimanali
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    fa solo cose essenziali.
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    È una precaria.
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    Niente di quello che costruiamo
    dura in eterno.
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    Ho cercato di rompere questo ciclo
    insegnando ai miei nipotini
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    a ritenersi parte di un ciclo
    più lungo prima di loro
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    e lunghi cicli dopo di loro,
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    e che ogni scelta è dettata
    da chi ameremo in futuro
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    o chi abbiamo amato.
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    Compiere qualcosa di nuovo
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    è sempre alla nostra portata.
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    È estenuante
  • 7:22 - 7:24
    ma senza limiti.
Title:
Firelei Báez: An Open Horizon (or) the Stillness of a Wound | Art21 "New York Close Up"
Description:

La bellezza può compiere una rivoluzione?

Nel suo studio newyorkese (Bronx), l'artista Firelei Báez ha elaborato una serie di dipinti che evocano la storia coloniale e il ricco folklore caraibico, luogo in cui è nata e cresciuta. Squisitamente dettagliati e dai colori vibranti, i dipinti della Báez, dalle figure drammaticamente contorte, affermano il potere delle forme femminili e sfidano le idee consuetudinarie di bellezza e azione. Inizialmente girato su pellicola adottando la coreografia originale ispirata ai suoi dipinti, questo video è il ritratto di un’artista in transizione creativa (come le figure nelle sue opere) e in costante movimento, che la conduce tra gli isolati circostanti del Bronx o davanti a un suo lavoro su commissione in mosaico di vetro presso la stazione metropolitana 163rd-Amsterdam Avenue.

Cresciuta al confine tra la Repubblica Dominicana e Haiti, l’artista parla delle sue prime esperienze creative con rilegature manuali di libri e riproduzioni di bamboline di carta, attività ritenute non promettenti dalla sua famiglia. Oggi, nelle sue opere, l’artista ritrae la “ciguapa”, creatura del folklore dominicano dal carattere ambiguo nonché figura femminile ammaliante e sfuggente. Tradizionalmente vista come una sirena che irretisce gli esploratori e devìa la società, la Baez concepisce la ciguapa come simbolo d’indipendenza e autocontrollo, e donna profondamente sensibile che spera di vedere nel mondo. Inoltre, la Báez si è ispirata a Carlo Linneo, tassonomista coloniale del XVIII secolo, sovvertendone le illustrazioni che equiparavano i corpi neri e marroni ad animali o mostri per creare nuovi e inediti scenari alle popolazioni afro-caraibico e afro-latino.

Per la Báez, le storie e i simboli che soggiacciono ai suoi dipinti dialogano col passato infondendo al contempo grande speranza per un futuro migliore. “Ogni scelta che facciamo è dettata dalle persone che abbiamo amato in passato e quelle che ameremo in futuro,” sotiene l’artista. “Compiere qualcosa di nuovo è sempre alla portata di tutti.”

Firelei Báez (b. 1981, Santiago de los Caballeros, Repubblica Dominicana) vive e lavora a New York, NY. Per ulteriori informazioni sull’artista: https://art21.org/artist/firelei-baez/

Questo video è parte di una raccolta che include la partecipazione di Art21 all'iniziativa pluri-istituzionale "Feminist Art Coalition" (FAC). FAC è una piattaforma per progetti artistici ispirati al femminismo, e promuove la collaborazione tra istituzioni d'arte che mirano a rendere pubblico il loro impegno per la giustizia sociale e il cambiamento strutturale. Per ulteriori informazioni su FAC: https://feministartcoalition.org/

CREDITS | "New York Close Up" Series Producer: Nick Ravich. Director: Souki Mehdaoui. Producers: Souki Mehdaoui and Hannah Swayze. Editors: Drigan Lee and Souki Mehdaoui. Cinematographer: Daniel Contaldo. Additional Camera: Souki Mehdaoui. Steadicam Operator: David Quateman. Assistant Camera: Rachel Fedorkova & Charlie Muentes. Gaffer: Luke Carquillat. Location Sound: Eamon Redpath. Sound Engineer: Jennifer Ruffalo. Production Assistant: Jo Barba. Choreographer: Maleek Washington. Dancers: Amanda Castro and Maleek Washington. Costume Designer: Meirav Ong. Music: Qasim Naqvi and Trevor New. Color Correction: Addison Post. Sound Design & Mix: Gisela Fullà-Silvestre. Design & Graphics: Andy Cahill and Chips. Additional Editor: Ora Dekornfeld. Artwork Courtesy: Firelei Báez, Dan Bradica, James Cohan Gallery, and Phoebe d’Heurle. Thanks: Ataria Pictures, Du-All Camera, Dungeon Beach, Anne Hubbel, Kodak, Camila Nichols, David Norr, Jake Oleson, and Jack Rizzo. © Art21, Inc. 2021. All rights reserved.

This film is possible thanks to Dawn and Chris Fleischner. "New York Close Up" is supported by The Andy Warhol Foundation for the Arts; and, in part, by public funds from the New York City Department of Cultural Affairs in partnership with the City Council; and by individual contributors.

#FireleiBaez #Art21 #Art21NewYorkCloseUp

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Video Language:
English
Team:
Art21
Project:
"New York Close Up" series
Duration:
08:05

Italian subtitles

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