Sono stato tenuto in ostaggio per 317 giorni. Ecco cosa ho pensato...
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0:01 - 0:04Non posso dimenticarli.
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0:04 - 0:08I loro nomi erano Aslan, Alik, Andrei,
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0:08 - 0:13Fernanda, Fred, Galina, Gunnhild,
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0:13 - 0:18Hans, Ingeborg, Matti, Natalya,
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0:18 - 0:23Nancy, Sheryl, Usman, Zarema,
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0:23 - 0:25e la lista continua.
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0:26 - 0:30Per molti, la loro esistenza,
la loro umanità, -
0:30 - 0:33è stata ridotta a statistiche,
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0:33 - 0:38registrate freddamente
come "incidenti di sicurezza". -
0:38 - 0:39Per me, loro erano colleghi
-
0:39 - 0:43appartenenti alla comunità
degli operatori umanitari -
0:43 - 0:45che hanno provato a portare
un po' di conforto -
0:47 - 0:50alle vittime di guerra in Cecenia
negli anni '90. -
0:50 - 0:54Erano infermieri, addetti logistici,
esperti in rifugi, -
0:54 - 0:57assistenti legali, interpreti.
-
0:57 - 1:01E per questo servizio,
sono stati uccisi, -
1:01 - 1:04le loro famiglie distrutte
-
1:04 - 1:06e le loro storie, in buona parte,
dimenticate. -
1:07 - 1:10Nessuno è mai stato condannato
per questi crimini. -
1:11 - 1:13Io non posso dimenticarli.
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1:13 - 1:15In qualche modo loro vivono in me,
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1:15 - 1:18la loro memoria dà un senso
ad ogni mio giorno. -
1:18 - 1:23Ma allo stesso tempo attanaglia
il lato oscuro della mia mente. -
1:23 - 1:25In quanto operatori umanitari,
-
1:25 - 1:28hanno fatto la scelta di stare
dalla parte delle vittime, -
1:28 - 1:33di fornire assistenza,
conforto, protezione, -
1:33 - 1:36ma quando loro
hanno avuto bisogno di protezione, -
1:36 - 1:37non ne hanno ricevuta.
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1:38 - 1:41Di questi giorni, quando si leggono
i titoli di testa dei quotidiani -
1:41 - 1:44con la guerra in Iraq o in Siria
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1:44 - 1:48"operatore umanitario rapito",
"ostaggio giustiziato" -
1:48 - 1:50ma chi erano queste persone?
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1:50 - 1:52Perché erano lì?
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1:52 - 1:54Cosa li ha motivati?
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1:54 - 1:58Come abbiamo fatto a diventare
così insensibili a questi crimini? -
1:58 - 2:01Questa è la ragione
per la quale io oggi sono qui. -
2:01 - 2:04Bisogna trovare
modi migliori per ricordarli. -
2:05 - 2:11Bisogna spiegare i valori chiave
ai quali loro hanno dedicato le loro vite -
2:11 - 2:15Infine, dobbiamo domandare giustizia.
-
2:16 - 2:18Nel '96
quando sono stato mandato -
2:18 - 2:22dall'Alto Commissariato per i Rifugiati
delle Nazioni Unite nel Nord Caucaso, -
2:22 - 2:24sapevo di correre dei rischi.
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2:24 - 2:26Cinque colleghi erano stati uccisi,
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2:26 - 2:28tre erano stati feriti gravemente,
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2:28 - 2:30sette erano già stati presi come ostaggi.
-
2:30 - 2:32Quindi, eravamo prudenti.
-
2:32 - 2:36Utilizzavamo vetture blindate,
auto civetta, -
2:36 - 2:39cambiando le abitudini di viaggio,
cambiando alloggi, -
2:39 - 2:42qualunque tipo di misura di sicurezza.
-
2:43 - 2:49Nonostante ciò, in una fredda notte
di gennaio del '98, venne il mio turno. -
2:49 - 2:53Quando entrai nel mio appartamento,
in Vladikavkaz, con una guardia, -
2:53 - 2:55ci ritrovammo circondati da uomini armati.
-
2:57 - 2:59Presero la guardia,
la buttarono a terra, -
2:59 - 3:02la picchiarono di fronte a me,
-
3:02 - 3:04la legarono, e la trascinarono via.
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3:06 - 3:10Io avevo le mani legate, ero bendato,
e quando forzato ad inginocchiarmi, -
3:10 - 3:14mi puntarono il silenziatore
di una pistola al collo. -
3:14 - 3:16Quando ti succede,
-
3:16 - 3:19non c'è tempo per pensare,
né tempo per pregare. -
3:20 - 3:23Il mio cervello andava in automatico,
-
3:23 - 3:27ripassando velocemente
la vita che mi sarei lasciato alle spalle. -
3:27 - 3:30Mi ci volle un po' per realizzare
-
3:30 - 3:33che quegli uomini dal viso coperto
non erano lì per uccidermi, -
3:33 - 3:37ma che qualcuno, da qualche parte,
aveva ordinato il mio rapimento. -
3:39 - 3:43Quel giorno, incominciò
un processo di deumanizzazione. -
3:43 - 3:47Non ero altro che merce di scambio.
-
3:49 - 3:51Di solito non ne parlo,
-
3:51 - 3:56ma vorrei condividere con voi
un po' di quei 317 giorni di prigionia. -
3:57 - 4:00Sono stato detenuto
in una cantina sotterranea, -
4:00 - 4:02buio totale,
-
4:02 - 4:05per 23 ore e 45 minuti al giorno,
-
4:05 - 4:09e poi le guardie arrivavano,
di solito in due. -
4:09 - 4:11Mi portavano un grosso pezzo di pane,
-
4:11 - 4:14una tazza di zuppa e una candela.
-
4:15 - 4:19La candela bruciava per 15 minuti,
-
4:19 - 4:2315 minuti di luce preziosa,
-
4:23 - 4:27e poi la portavano via,
ed io tornavo al buio. -
4:29 - 4:33Ero legato al letto con un cavo metallico,
-
4:33 - 4:36potevo solo fare quattro piccoli passi.
-
4:37 - 4:41Ho sempre sognato di farne un quinto.
-
4:41 - 4:45E niente TV, niente radio,
niente giornali, nessuno con cui parlare. -
4:45 - 4:49Non avevo un asciugamano,
né sapone, né carta igienica, -
4:49 - 4:55solamente due secchi di metallo aperti,
uno per l'acqua, uno per gli scarti. -
4:58 - 5:03Potete immaginare le guardia simulare
la mia esecuzione per passatempo -
5:03 - 5:08quando erano sadiche
o solamente annoiate o ubriache? -
5:10 - 5:13Lentamente arrivavo
all'esaurimento nervoso. -
5:13 - 5:18Isolamento e oscurità sono
particolarmente difficili da descrivere. -
5:18 - 5:20Come si descrive il nulla?
-
5:20 - 5:23Non ci sono parole per la profonda
solitudine che ho provato -
5:23 - 5:28su quella sottilissima linea
tra sanità mentale e pazzia. -
5:30 - 5:35Nell'oscurità, a volte,
ho immaginato di giocare partite a dama. -
5:35 - 5:38Iniziavo col nero,
-
5:38 - 5:39muovevo il bianco,
-
5:39 - 5:42di nuovo il nero, cercando
di renderla difficile per l'avversario. -
5:43 - 5:47Non gioco più a dama.
-
5:47 - 5:53Ero tormentato da pensieri sulla famiglia,
i miei colleghi, la mia guardia, Edik. -
5:53 - 5:56Non sapevo cosa gli fosse successo.
-
5:56 - 5:58Mentre cercavo di non pensare,
-
5:58 - 6:00cercavo di passare il tempo
-
6:00 - 6:04facendo qualsiasi tipo di esercizio
fisico sul posto. -
6:04 - 6:08Ho provato a pregare, ho provato
qualsiasi tipo di gioco mnemonico. -
6:09 - 6:13Ma l'oscurità creava delle immagini
e dei pensieri che non erano normali. -
6:13 - 6:20Una parte del cervello vuole
che tu resista, gridi, pianga, -
6:20 - 6:23mentre l'altra parte del cervello
ti ordina di stare zitto -
6:23 - 6:26e attraversare il momento.
-
6:26 - 6:30È un continuo dibattito interno;
nessuno fa da arbitro. -
6:31 - 6:36Una volta una delle guardie venne
verso di me e in modo aggressivo mi disse: -
6:36 - 6:40"Oggi ti inginocchierai
e implorerai per il tuo cibo". -
6:40 - 6:44Non ero di buon umore,
e lo insultai. -
6:44 - 6:47Insultai sua madre,
insultai i suoi antenati. -
6:47 - 6:51Le consequenze furono moderate:
buttò il mio cibo nel secchio dei rifiuti. -
6:51 - 6:55Il giorno dopo tornò
con lo stesso ordine. -
6:55 - 6:57Ottenne la stessa risposta,
-
6:57 - 7:02che portò alle stesse conseguenze.
-
7:02 - 7:05Quattro giorni dopo,
il mio corpo faceva male dappertutto. -
7:05 - 7:10Non sapevo la fame potesse fare così male
quando hai così poco. -
7:10 - 7:13Quindi quando la guardia venne giù,
-
7:16 - 7:19mi inginocchiai.
-
7:19 - 7:22Implorai per il mio cibo.
-
7:22 - 7:28Sottomettermi era l'unico modo
di ottenere un'altra candela. -
7:29 - 7:31Dopo il mio rapimento,
-
7:31 - 7:34fui trasferito
dalla Ossezia del Nord alla Cecenia, -
7:34 - 7:39tre giorni di lungo viaggio
nel bagagliaio di macchine diverse, -
7:39 - 7:41e appena arrivato, fui interrogato
-
7:41 - 7:45per 11 giorni
da un ragazzo chiamato Ruslan. -
7:45 - 7:46La routine era sempre la stessa:
-
7:46 - 7:49un po' più di luce, 45 minuti.
-
7:49 - 7:51Lui veniva giù in cantina,
-
7:51 - 7:53chiedeva alle guardie
di legarmi alla sedia, -
7:53 - 7:56e metteva la musica a tutto volume.
-
7:56 - 8:00E mi urlava le domande.
-
8:00 - 8:02Gridava. Mi picchiava.
-
8:02 - 8:04Vi risparmierò i dettagli.
-
8:04 - 8:07Ci sono molte domande
che non capivo -
8:07 - 8:11e ci sono alcune domande
che non volevo capire. -
8:12 - 8:16La durata dell'interrogatorio
combaciava con la durata del disco: -
8:16 - 8:2015 canzoni, 45 minuti.
-
8:20 - 8:23Ogni volta, non vedevo l'ora
che arrivasse l'ultima canzone. -
8:23 - 8:26Un giorno, una notte in quella cantina,
non so quale delle due, -
8:26 - 8:29sentii un bambino piangere di sopra,
-
8:29 - 8:32forse aveva due o tre anni.
-
8:32 - 8:36Passi, confusione, gente che correva.
-
8:37 - 8:40Quando Ruslan arrivò il giorno dopo,
-
8:40 - 8:42prima della prima domanda,
-
8:42 - 8:46gli chiesi: "Come sta tuo figlio oggi?
Si sente un po' meglio?". -
8:46 - 8:48Ruslan ci rimase di stucco.
-
8:48 - 8:52Era furioso con le guardie
potessero aver fatto trapelare dettagli -
8:52 - 8:54della sua vita privata.
-
8:54 - 8:59Continuai a parlare delle NGO
che danno medicine alle cliniche locali -
8:59 - 9:02che avrebbero potuto aiutare suo figlio.
-
9:02 - 9:06E parlammo di educazione,
parlammo di famiglie. -
9:06 - 9:08Lui mi parlò dei suoi figli.
-
9:08 - 9:10Io gli parlai delle mie figlie.
-
9:10 - 9:13E poi mi parlava di pistole,
di macchine, di donne, -
9:13 - 9:18e io dovevo parlare di pistole,
di macchine, di donne. -
9:18 - 9:21E così parlammo fino
all'ultima canzone del disco. -
9:21 - 9:27Ruslan era l'uomo più brutale
che abbia mia conosciuto. -
9:27 - 9:30Non mi toccò più.
-
9:30 - 9:33Non mi fece altre domande.
-
9:33 - 9:37Non ero più solo merce di scambio.
-
9:37 - 9:42Due giorni dopo, fui trasferito
in un altro posto. -
9:42 - 9:47Lì, una guardia venne verso di me,
molto vicino - era piuttosto insolito - -
9:47 - 9:50e mi disse a voce bassissima,
mi disse, -
9:50 - 9:53"Vorrei ringraziarti
-
9:53 - 9:57per l'assistenza che la tua organizzazione
ha fornito alla mia famiglia -
9:57 - 10:01quando ci hanno sfollati
vicino a Dagestan". -
10:02 - 10:06Che cosa potevo rispondere?
-
10:06 - 10:11Faceva male.
Era come una lama nello stomaco. -
10:11 - 10:14Mi ci sono volute settimane
di pensiero per riconciliare -
10:14 - 10:17le buone ragioni che noi avevamo
per assistere quella famiglia -
10:17 - 10:20e il soldato di ventura
che lui era diventato. -
10:20 - 10:22Era giovane, era timido,
-
10:22 - 10:25non ho mai visto la sua faccia.
-
10:25 - 10:27Probabilmente aveva buone intenzioni.
-
10:27 - 10:30Ma in quei 15 secondi,
-
10:30 - 10:33mi ha fatto rivalutare
tutto ciò che avevamo fatto, -
10:33 - 10:36tutti i sacrifici.
-
10:36 - 10:39Mi ha anche fatto pensare
a come loro ci vedono. -
10:39 - 10:42Fino ad allora, credevo
che sapessero perché eravamo lì -
10:42 - 10:45e quello che facevamo.
-
10:45 - 10:48Non si può dare per scontato.
-
10:48 - 10:52Spiegare perché lo facciamo
non è semplice, -
10:52 - 10:54persino ai nostri parenti più cari.
-
10:55 - 10:58Non siamo perfetti,
non siamo superiori, -
10:58 - 11:01non siamo i pompieri del mondo,
-
11:01 - 11:03non siamo supereroi,
-
11:03 - 11:05non mettiamo fine alle guerre,
-
11:05 - 11:10sappiamo che l'intervento umanitario non è
un sostituto di una soluzione politica. -
11:10 - 11:15Nonostante ciò, lo facciamo
perché ogni singola vita vale. -
11:15 - 11:17A volte questa è
l'unica differenza che fai -
11:17 - 11:20- un individuo, una famiglia,
un piccolo gruppo di individui - -
11:20 - 11:22e questo vale.
-
11:22 - 11:25Quando ci sono tsunami,
terremoti o tifoni, -
11:25 - 11:29si vedono squadre di soccorritori
provenire da ogni parte del mondo, -
11:29 - 11:32che cercano superstiti per settimane.
-
11:32 - 11:35Perché? Nessuno lo mette in discussione.
-
11:35 - 11:37Ogni vita vale,
-
11:37 - 11:41o meglio,
ogni vita dovrebbe valere. -
11:41 - 11:44Lo stesso vale per noi
quando aiutiamo i rifugiati, -
11:44 - 11:49le persone sfollate dal conflitto
nel loro paese, o gli apolidi. -
11:50 - 11:51Conosco molte persone
-
11:51 - 11:54che quando si confrontano
con una sofferenza schiacciante, -
11:54 - 11:58si sentono impotenti e si fermano.
-
11:58 - 12:02È un peccato perché ci sono
così tanti modi per aiutare le persone. -
12:02 - 12:04Non ci fermiamo
davanti a questa sensazione. -
12:04 - 12:07Facciamo tutto ciò che è possibile
per fornire assistenza, -
12:07 - 12:09protezione, conforto.
-
12:09 - 12:11Dobbiamo.
-
12:11 - 12:13Non possiamo fare altrimenti.
-
12:13 - 12:18È questo che ci fa sentire,
non so, semplicemente umani. -
12:18 - 12:22Questa è una mia foto
del giorno del mio rilascio. -
12:22 - 12:27Mesi dopo il mio rilascio ho incontrato
il primo ministro francese in carica. -
12:27 - 12:29La seconda cosa che mi ha detto:
-
12:29 - 12:32"Sei stato un irresponsabile
ad andare nel nord del Caucaso. -
12:32 - 12:36Non sai quanti problemi
ci hai causato". -
12:38 - 12:40Il meeting è durato poco.
-
12:40 - 12:42(Risate)
-
12:43 - 12:47Penso che aiutare le persone
in pericolo sia responsabile. -
12:47 - 12:52In quella guerra, che nessuno
voleva seriamente fermare, -
12:52 - 12:54e ne abbiamo parecchie simili anche oggi,
-
12:54 - 12:59portare assistenza e un po' di protezione
alle persone che ne avevano bisogno -
12:59 - 13:01non era solo un atto d'umanità,
-
13:01 - 13:03era fare la vera differenza
per le persone. -
13:03 - 13:07Perché lui non lo capiva?
-
13:07 - 13:09Abbiamo la responsabilità di provare.
-
13:09 - 13:12Avrete sentito del concetto:
Responsabilità di Proteggere. -
13:12 - 13:17Le conseguenze possono dipendere
da vari parametri. -
13:17 - 13:20Possiamo persino fallire,
ma peggio ancora del fallimento -
13:20 - 13:23è non provarci nemmeno quando possiamo.
-
13:24 - 13:28Se arrivate fino qui, se decidete
di fare questo tipo di lavoro, -
13:28 - 13:33la vostra vita sarà piena
di gioia e tristezza, -
13:33 - 13:36perché ci sono molte persone
che non possiamo aiutare, -
13:36 - 13:40molte persone che non possiamo proteggere,
molte persone che non abbiamo salvato. -
13:40 - 13:42Io li chiamo i miei fantasmi,
-
13:42 - 13:45e avendo assistito
alla loro sofferenza da vicino, -
13:45 - 13:49fate vostro un po' di quel dolore.
-
13:49 - 13:52Molti giovani operatori umanitari
-
13:52 - 13:55attraversano la loro prima esperienza
con molta amarezza. -
13:55 - 13:58Sono lanciati in situazioni
di cui diventano testimoni, -
13:58 - 14:01ma non hanno il potere
di apportare dei cambiamenti. -
14:01 - 14:04Devono imparare ad accettarlo
-
14:04 - 14:07e trasformarlo gradualmente
in energia positiva. -
14:07 - 14:08È difficile.
-
14:08 - 14:11Molti non hanno successo,
-
14:11 - 14:15ma per coloro che ne hanno,
non c'è nessun altro lavoro come questo. -
14:15 - 14:19Vedete la differenza
che fate ogni giorno. -
14:20 - 14:23Gli operatori umanitari
sanno il rischio che si assumono -
14:23 - 14:28nelle aree di conflitto
o negli ambienti post-conflitto; -
14:28 - 14:34ma la nostra vita, il nostro lavoro
sta diventando sempre più rischioso, -
14:34 - 14:38e la santità della nostra vita
sta svanendo. -
14:39 - 14:42Sapete che dal 2000
-
14:42 - 14:46il numero di attacchi
a operatori umanitari è triplicato? -
14:47 - 14:50Nel 2013 si è superato un record:
-
14:51 - 14:54155 colleghi uccisi,
-
14:54 - 14:58171 gravemente feriti,
-
14:58 - 15:01134 sequestrati.
-
15:01 - 15:05Quante vite spezzate.
-
15:05 - 15:10Fin dall'inizio della guerra civile
in Somalia negli ultimi anni '80, -
15:10 - 15:14gli operatori umanitari
erano a volte vittime -
15:14 - 15:16di ciò che chiamiamo danni collaterali,
-
15:16 - 15:20ma in generale non eravamo
l'obiettivo di quegli attacchi. -
15:20 - 15:22Le cose sono cambiate.
-
15:22 - 15:23Guardate questa foto.
-
15:23 - 15:26Baghdad, agosto 2003:
-
15:26 - 15:2924 colleghi sono stati uccisi.
-
15:29 - 15:32Sono finiti i giorni in cui
la bandiera blu dell'ONU o una Croce Rossa -
15:32 - 15:36ci proteggevano automaticamente.
-
15:36 - 15:39Gruppi criminali e alcuni gruppi politici
-
15:39 - 15:42si sono incrociati
negli ultimi 20 anni, -
15:42 - 15:45e hanno creato una sorta di ibrido
-
15:45 - 15:48con cui non possiamo
in nessun modo di comunicare. -
15:48 - 15:53I principi umanitari sono testati,
messi in discussione e spesso ignorati, -
15:53 - 15:58ma soprattutto abbiamo, forse,
abbandonato la ricerca di giustizia. -
15:58 - 16:02Sembrano non esserci
conseguenze alcune -
16:02 - 16:05per gli attacchi
contro gli operatori umanitari. -
16:05 - 16:09A seguito del rilascio, mi è stato detto
di non cercare alcuna forma di giustizia. -
16:09 - 16:13Non ti porterà alcun bene,
mi è stato detto. -
16:13 - 16:17In più, metterebbe a rischio
la vita dei tuoi altri colleghi. -
16:18 - 16:21Mi ci sono voluti anni
per vedere la sentenza -
16:21 - 16:25delle tre persone associate
al mio rapimento, -
16:25 - 16:28ma è stata un'eccezione.
-
16:28 - 16:32Non c'è stata alcuna giustizia
per gli operatori umanitari -
16:32 - 16:37uccisi o rapiti in Cecenia
tra il '95 e il '99 -
16:37 - 16:39e succede lo stesso in tutto il mondo.
-
16:40 - 16:43È inaccettabile.
-
16:43 - 16:44Non ci sono scuse.
-
16:44 - 16:49Per le leggi internazionali, gli attacchi
agli umanitari sono crimini di guerra. -
16:49 - 16:52Crimini simili non dovrebbero
restare impuniti. -
16:52 - 16:55Dobbiamo mettere fine
a questo ciclo di impunità. -
16:55 - 16:59Dobbiamo considerare quegli attacchi
agli operatori umanitari -
16:59 - 17:02come attacchi all'umanità stessa.
-
17:02 - 17:06Questo mi rende furioso.
-
17:06 - 17:11So di essere molto fortunato
rispetto ai rifugiati per cui lavoro. -
17:12 - 17:16Non so cosa vuol dire vedere
la mia intera città distrutta. -
17:16 - 17:20Non so cosa vuol dire veder sparare
ai miei cari, di fronte a me. -
17:20 - 17:24Non so cosa vuol dire
perdere la protezione del mio paese. -
17:24 - 17:29So anche di essere molto fortunato
rispetto agli altri ostaggi. -
17:29 - 17:34Quattro giorni prima del mio rilascio,
quattro ostaggi sono stati decapitati -
17:34 - 17:39a poche chilometri
da dove ero tenuto prigioniero. -
17:39 - 17:41Perché loro?
-
17:41 - 17:44Perché sono qui oggi?
-
17:45 - 17:48Non c'è una risposta semplice.
-
17:48 - 17:52Sono stato accolto con tanto supporto,
da parte dei miei parenti, -
17:52 - 17:56da parte dei colleghi, dagli amici,
dalle persone che non conoscevo. -
17:56 - 17:59Loro mi hanno aiutato, negli anni,
a uscire dall'oscurità. -
18:00 - 18:04Non tutti sono stati trattati
con la stessa attenzione. -
18:04 - 18:08Quanti dei miei colleghi,
dopo un incidente traumatico, -
18:08 - 18:11si sono tolti la vita?
-
18:11 - 18:15Ne posso contare nove
che conoscevo personalmente. -
18:15 - 18:19Quanti dei miei colleghi
hanno attraversato un divorzio difficile -
18:19 - 18:21dopo un'esperienza traumatica
-
18:21 - 18:26perché non potevano più
spiegare niente ai loro consorti? -
18:26 - 18:29Ho perso il conto.
-
18:29 - 18:32C'è un prezzo da pagare,
per questo tipo di vita. -
18:32 - 18:37In Russia, tutti i monumenti di guerra
recano questa iscrizione sulla cima, -
18:37 - 18:41che dice (in russo):
-
18:41 - 18:44"Nessuno è dimenticato,
nulla è dimenticato." -
18:45 - 18:49Non dimentico i miei colleghi perduti.
-
18:49 - 18:51Non posso dimenticare nulla.
-
18:51 - 18:54Conto su di voi per ricordare
la loro dedizione -
18:54 - 18:58e chiedere che gli operatori umanitari
in tutto il mondo -
18:58 - 19:00siano protetti meglio.
-
19:00 - 19:06Non dovrebbe permettere che la luce
di speranza che portano venga spenta. -
19:06 - 19:10A seguito del mio calvario, molti colleghi
mi hanno chiesto: "Perché continui? -
19:10 - 19:13Perché fai questo tipo di lavoro?
-
19:13 - 19:15Perché devi tornarci?"
-
19:15 - 19:18La mia risposta è stata molto semplice:
-
19:18 - 19:21Se mi fermassi,
-
19:21 - 19:25questo significherebbe
che i miei rapitori avrebbero vinto. -
19:25 - 19:27Avrebbero preso la mia anima
-
19:27 - 19:29e la mia umanità.
-
19:29 - 19:32Grazie.
-
19:32 - 19:34(Applausi)
- Title:
- Sono stato tenuto in ostaggio per 317 giorni. Ecco cosa ho pensato...
- Speaker:
- Vincent Cochetel
- Description:
-
Vincent Cochetel è stato tenuto in ostaggio per 317 giorni nel 1998, mentre lavorava per l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati in Cecenia. Per la prima volta, racconta la sua esperienza - da come era vivere in una cantina sotterranea al buio, legato al suo letto, alle inaspettate conversazioni che ha avuto con i suoi rapitori. Con forza ed ironia, ci spiega perché oggi continua con il suo lavoro. Dal 2000, gli attacchi agli operatori umanitari sono triplicati - e lui si chiede che segnale questo aumento mandi al mondo.
- Video Language:
- English
- Team:
- closed TED
- Project:
- TEDTalks
- Duration:
- 19:47
Anna Cristiana Minoli edited Italian subtitles for I was held hostage for 317 days. Here's what I thought about… | ||
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Anna Cristiana Minoli edited Italian subtitles for I was held hostage for 317 days. Here's what I thought about… | ||
Anna Cristiana Minoli approved Italian subtitles for I was held hostage for 317 days. Here's what I thought about… | ||
Anna Cristiana Minoli accepted Italian subtitles for I was held hostage for 317 days. Here's what I thought about… | ||
Beatrice Chiamenti edited Italian subtitles for I was held hostage for 317 days. Here's what I thought about… | ||
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Beatrice Chiamenti edited Italian subtitles for I was held hostage for 317 days. Here's what I thought about… |