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Ecco perché disegno con i robot

  • 0:01 - 0:04
    Molti di noi usano la tecnologia
    tutti i giorni.
  • 0:04 - 0:07
    Alcuni si servono della tecnologia
    per svolgere il proprio lavoro.
  • 0:07 - 0:11
    Per un po' ho creduto che le macchine
    e la tecnologia che le comanda
  • 0:11 - 0:13
    fossero strumenti perfetti,
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    capaci di rendere il mio lavoro
    più efficiente e produttivo.
  • 0:16 - 0:20
    Ma la crescita dell'automazione
    in molti campi dell'industria
  • 0:20 - 0:21
    ha portato a chiedermi:
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    se le macchine cominciano
    a svolgere lavori
  • 0:23 - 0:25
    storicamente svolti dagli umani,
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    cosa ne sarà dell'impronta dell'uomo?
  • 0:28 - 0:32
    In che modo il nostro desiderio
    di perfezione, precisione e automazione
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    influenza la nostra capacità creativa?
  • 0:35 - 0:39
    Nel mio lavoro di artista e ricercatrice,
    esploro l'IA e la robotica
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    per sviluppare nuovi processi
    della creatività umana.
  • 0:42 - 0:43
    Negli ultimi anni
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    ho lavorato con macchine,
    dati e nuove tecnologie.
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    Fa parte dell'eterno fascino
  • 0:50 - 0:53
    per le dinamiche tra individui e sistemi
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    e tutta la confusione che comportano.
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    Indago su quesiti tipo
    dove finisce l'IA e dove iniziamo noi
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    e sviluppo processi che indagano
    il potenziale mix sensoriale del futuro.
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    Credo che sia il punto dove
    filosofia e tecnologia si intersecano.
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    Fare questo lavoro
    mi ha insegnato un po' di cose.
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    Mi ha insegnato
    che accettare le imperfezioni
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    può farci capire qualcosa di noi stessi.
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    Mi ha insegnato che esplorare l'arte
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    può davvero modellare
    la tecnologia che ci modella.
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    Mi ha insegnato
    che mescolare IA e robotica
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    con le forme tradizionali di creatività -
    nel mio caso le arti visive -
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    può aiutarci a fare pensieri più profondi
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    su ciò che è umano
    e ciò che è macchina.
  • 1:36 - 1:38
    E mi ha portato a capire
  • 1:38 - 1:41
    che la collaborazione è la chiave
    per creare uno spazio comune
  • 1:41 - 1:42
    mentre progrediamo.
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    Tutto è iniziato con un semplice
    esperimento con macchine
  • 1:45 - 1:48
    chiamato "Drawing Operations
    Unit: Generation 1".
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    Il diminutivo che ho dato
    alla macchina è D.O.U.G.
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    Prima di costruire D.O.U.G.
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    non sapevo nulla di come
    si costruissero i robot.
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    Ho preso alcuni progetti open source
    di braccia robotiche
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    e ho creato un sistema per cui
    il robot avrebbe mimato i miei gesti
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    ripetendoli in tempo reale.
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    La premessa era semplice:
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    io avrei fatto da guida,
    lui mi avrebbe seguita.
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    Avrei disegnato una linea
    e lui avrebbe imitato la mia linea.
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    Tornando al 2015 eccoci a disegnare
    per la prima volta
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    di fronte a un piccolo pubblico
    a New York City.
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    Il processo era un po' spoglio -
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    niente luci, niente musica,
    nulla dietro a cui nascondersi.
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    Solo le mie mani sudate
    e il servomotore del robot che si scalda.
  • 2:27 - 2:30
    (Risate) Chiaramente
    non eravamo progettati per quello.
  • 2:30 - 2:33
    Ma è accaduto qualcosa di interessante,
    che non avevo previsto.
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    D.O.U.G. nella sua forma primitiva,
  • 2:36 - 2:38
    non stava ricalcando perfettamente
    il mio tratto.
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    Mentre la simulazione
    proiettata sullo schermo
  • 2:40 - 2:42
    era perfetta al pixel,
  • 2:42 - 2:44
    nella realtà fisica,
    era tutt'altra storia.
  • 2:44 - 2:47
    Scivolava e slittava,
    si interrompeva e vacillava
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    e io ero costretta a rispondere.
  • 2:50 - 2:51
    Non era affatto preciso.
  • 2:51 - 2:55
    Eppure, gli errori rendevano
    il lavoro più interessante.
  • 2:55 - 2:58
    La macchina stava interpretando
    il mio tratto, non alla perfezione
  • 2:58 - 2:59
    e io dovevo rispondere.
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    Ci stavamo adattando
    l'una all'altra in tempo reale.
  • 3:01 - 3:03
    Questo mi ha fatto capire
    alcune cose.
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    Mi ha dimostrato che i nostri errori
    rendono il lavoro più interessante.
  • 3:09 - 3:13
    E ho capito come,
    attraverso l'imperfezione della macchina,
  • 3:13 - 3:17
    le nostre imperfezioni diventano
    la parte meravigliosa dell'interazione.
  • 3:18 - 3:21
    Ero emozionata
    perché mi ha fatto capire
  • 3:21 - 3:24
    che forse una parte della bellezza
    dei sistemi umani e robotici
  • 3:24 - 3:27
    è che condividono
    una congenita fallibilità.
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    Per la seconda generazione di D.O.U.G.
  • 3:29 - 3:31
    sapevo che volevo
    approfondire questa idea.
  • 3:31 - 3:34
    Ma invece di un incidente causato
  • 3:34 - 3:36
    dallo spingere
    il braccio robotico al limite,
  • 3:36 - 3:39
    volevo progettare un sistema
    che rispondesse al mio disegno
  • 3:39 - 3:41
    in un modo inaspettato.
  • 3:41 - 3:44
    Quindi ho usato un algoritmo visuale
    per estrarre informazioni visuali
  • 3:44 - 3:47
    da decenni di disegni
    digitali e non, fatti da me.
  • 3:47 - 3:50
    Ho addestrato una rete neurale
    con i disegni
  • 3:50 - 3:52
    per generare schemi
    ricorrenti nel lavoro
  • 3:52 - 3:55
    poi inseriti nella macchina
    tramite un software.
  • 3:56 - 4:00
    Ho scrupolosamente raccolto
    il maggior numero di miei disegni
  • 4:00 - 4:05
    opere ultimate,
    esperimenti incompiuti e bozzetti,
  • 4:05 - 4:07
    tutti etichettati per il sistema di IA.
  • 4:07 - 4:10
    E dato che sono un'artista,
    ho lavorato per più di vent'anni.
  • 4:10 - 4:12
    Mesi a raccogliere
    così tanti disegni,
  • 4:12 - 4:14
    è stato complicato.
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    Ed ecco come stanno le cose
    sull'allenare sistemi IA:
  • 4:16 - 4:19
    si tratta di un sacco di duro lavoro.
  • 4:19 - 4:21
    E molto del lavoro resta dietro le quinte.
  • 4:21 - 4:24
    Ma lavorando, ho compreso meglio
  • 4:24 - 4:27
    com'è composta l'architettura di un'IA.
  • 4:27 - 4:30
    Ho capito che non è fatta
    solo di modelli e classificatori
  • 4:30 - 4:32
    per la rete neurale.
  • 4:32 - 4:35
    Ma è un sistema fondamentalmente
    malleabile e modellabile
  • 4:35 - 4:38
    in cui la mano dell'uomo
    è sempre presente.
  • 4:38 - 4:42
    Non c'entra nulla con l'IA onnipotente
    che ci hanno sempre prospettato.
  • 4:42 - 4:45
    Ho raccolto questi disegni
    per la rete neurale.
  • 4:45 - 4:49
    E abbiamo capito qualcosa
    che prima era impossibile capire.
  • 4:49 - 4:53
    Il mio robot D.O.U.G. era diventato
    il riflesso interattivo in tempo reale
  • 4:53 - 4:56
    del lavoro che avevo svolto
    nel corso della mia vita.
  • 4:56 - 5:00
    I dati erano personali,
    ma il risultato era potente.
  • 5:00 - 5:01
    Ero molto emozionata,
  • 5:01 - 5:03
    perché ho iniziato a pensare che forse
  • 5:03 - 5:06
    le macchine non devono essere
    solo strumenti
  • 5:06 - 5:09
    ma possono avere la funzione
    di collaboratori non umani.
  • 5:10 - 5:11
    E anche di più,
  • 5:11 - 5:14
    forse il futuro della creatività umana
  • 5:14 - 5:15
    non sta nel creare,
  • 5:15 - 5:18
    ma nell'esplorare insieme
    nuovi modi di creare.
  • 5:19 - 5:21
    Quindi se D.O.U.G._1 era il muscolo,
  • 5:21 - 5:23
    e D.O.U.G._2 era il cervello,
  • 5:23 - 5:26
    allora mi piace pensare
    a D.O.U.G._3 come a una famiglia.
  • 5:26 - 5:28
    Volevo approfondire il concetto
  • 5:28 - 5:31
    di collaborazione umana
    e non-umana su larga scala.
  • 5:31 - 5:33
    Quindi negli ultimi mesi
  • 5:33 - 5:36
    ho lavorato con la mia squadra
    per sviluppare 20 robot personalizzati
  • 5:36 - 5:38
    in grado di lavorare tutti con me.
  • 5:38 - 5:39
    Lavorando come un gruppo,
  • 5:39 - 5:42
    insieme collaboriamo
    con tutta New York City.
  • 5:42 - 5:45
    Mi sono ispirata a Fei-Fei Li,
    ricercatrice a Stanford,
  • 5:45 - 5:48
    che diceva: "Se vuoi insegnare
    alle macchine a pensare,
  • 5:48 - 5:50
    bisogna prima insegnar loro
    a vedere".
  • 5:50 - 5:53
    Mi ha fatto ripensare agli ultimi
    anni della mia vita a New York,
  • 5:53 - 5:56
    a come ero sorvegliata dalle telecamere
    di sorveglianza sparse per la città.
  • 5:56 - 5:58
    Ho pensato sarebbe stato
    davvero interessante
  • 5:58 - 6:01
    usarle per insegnare
    ai miei robot a vedere.
  • 6:01 - 6:03
    Con questo progetto
  • 6:03 - 6:05
    ho riflettuto sullo sguardo della macchina
  • 6:05 - 6:08
    e ho iniziato a pensare ad una visione
    multidimensionale
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    visioni da luoghi.
  • 6:10 - 6:12
    Abbiamo raccolto video
  • 6:12 - 6:15
    da quelli delle telecamere
    disponibili online
  • 6:15 - 6:17
    di gente che cammina
    sui marciapiedi,
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    macchine e taxi per strada,
  • 6:19 - 6:20
    tutti i tipi di movimenti urbani.
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    Abbiamo addestrato
    un algoritmo visivo con quei video,
  • 6:24 - 6:26
    basandoci su una tecnica
    chiamata "flusso ottico",
  • 6:26 - 6:28
    per analizzare la densità collettiva,
  • 6:28 - 6:32
    la direzione, il fulcro e la velocità
    dei movimenti urbani.
  • 6:32 - 6:36
    Il nostro sistema li ha estratti
    come dati di posizione
  • 6:36 - 6:40
    e li ha resi la base dei disegni
    delle mie unità robotiche.
  • 6:40 - 6:42
    Invece di una collaborazione uno a uno,
  • 6:42 - 6:45
    abbiamo creato una collaborazione
    di molti con molti.
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    Unendo la visione degli umani
    e della macchina,
  • 6:49 - 6:52
    abbiamo reinventato
    il modo di dipingere un paesaggio.
  • 6:52 - 6:54
    Contando tutti i miei sperimenti
    con D.O.U.G.
  • 6:54 - 6:57
    non ci sono due performance uguali.
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    Attraverso la collaborazione,
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    creiamo insieme qualcosa
    che è impossibile creare da soli:
  • 7:01 - 7:04
    esploriamo i confini
    della nostra creatività,
  • 7:04 - 7:07
    umani e non-umani
    che lavorano in parallelo.
  • 7:08 - 7:10
    Penso sia soltanto l'inizio.
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    Quest'anno ho lanciato Scilicet,
  • 7:13 - 7:17
    il mio nuovo laboratorio che indaga
    la collaborazione umana e interumana.
  • 7:17 - 7:19
    Siamo davvero interessati
    alla controreazione
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    di sistemi individuali,
    artificiali ed ecologici.
  • 7:24 - 7:27
    Colleghiamo dati di umani e macchine
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    a dati biometrici
    e ad altri tipo di dati ambientali.
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    Invitiamo chiunque sia interessato
    al futuro del lavoro, sistemi
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    e collaborazione interumana
  • 7:35 - 7:37
    a esplorare insieme a noi.
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    Sappiamo che non solo i tecnologi
    a dover fare questo lavoro
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    e che ognuno di noi ha un ruolo.
  • 7:42 - 7:45
    Crediamo che insegnando alle macchine
  • 7:45 - 7:47
    come svolgere lavori
    storicamente svolti da uomini
  • 7:47 - 7:50
    potremo esplorare
    e far progredire i nostri criteri
  • 7:50 - 7:53
    di ciò che è reso possibile
    per mano dell'uomo.
  • 7:53 - 7:56
    Parte di questo viaggio
    è accettare le imperfezioni
  • 7:56 - 8:00
    riconoscere la fallibilità
    degli uomini e delle macchine
  • 8:00 - 8:02
    per aumentare il potenziale di entrambi.
  • 8:03 - 8:05
    Oggi sono ancora alla ricerca
    della bellezza
  • 8:05 - 8:08
    nella creatività umana e non-umana.
  • 8:08 - 8:11
    In futuro, non ho idea di come sarà
  • 8:12 - 8:14
    ma sono davvero curiosa di scoprirlo.
  • 8:14 - 8:15
    Grazie.
  • 8:15 - 8:16
    (Applausi)
Title:
Ecco perché disegno con i robot
Speaker:
Sougwen Chung
Description:

Cosa succede quando umani e robot creano arte insieme? In questo formidabile talk, l'artista Sougwen Chung ci racconta come ha "insegnato" il suo stile artistico a una macchina - e condivide i risultati della loro collaborazione dopo aver fatto una scoperta inaspettata: anche i robot commettono errori. "Parte della bellezza degli umani e delle macchine è la loro congenita e comune fallibilità", dice.

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English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
08:30
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