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TEDxConcorde - Hamou Bouakkaz - Cieco, arabo e cittadino

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    (Applausi)
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    Buongiorno.
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    Bene, non c'è nessuno.
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    (Risate)
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    Questo è il mio vantaggio concorrenziale,
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    non vi vedo, quindi fate meno paura.
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    No, è un vero piacere essere qui con voi,
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    visto avete scelto di essere qui,
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    e mi avete chiesto di impressionarvi,
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    allora cominciamo!
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    Farò un breve intervento
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    di veggenza.
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    Cosa ne pensate di un veggente cieco?
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    È una prima vero?
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    E come tutti i veggenti, non voglio sbagliare,
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    quindi vi predirrò il passato.
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    Vi rivelerò una cosa:
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    vostro nonno era disabile.
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    No, no, non mi guardate così,
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    non è la sequenza "il pazzo", no.
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    Sono serio.
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    Sapete, all'inizio dei tempi,
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    la terra era una distesa di acqua.
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    Era popolata da anfibi,
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    che nuotavano, che si divertivano,
    che si spruzzavano l'acqua.
  • 1:14 - 1:15
    Tra questi anfibi ce n'è uno
  • 1:15 - 1:18
    nato con i polmoni.
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    Un anfibio con i polmoni, non è comodo!
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    Non si riesce a dormire!
    Non appena si dorme si beve involontariamente !
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    Non appena si smette di respirare, si annega.
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    Aveva qualche amico anfibio
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    che lo appoggiava.
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    Gli altri anfibi lo prendevano in giro,
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    "nah, nah, nuoti piano...".
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    Una fatica, poverino.
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    Che fatica, e sua madre contava su di lui,
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    ma era difficile.
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    Fino al giorno in cui l'acqua è sparita.
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    Tutti gli anfibi che facevano i furbi
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    sono morti tutti.
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    È rimasto solo lui,
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    l'anfibio con i polmoni che si è messo a respirare.
  • 1:58 - 2:00
    Era da tanto tempo che non respirava, poverino.
  • 2:00 - 2:02
    A dovuto trovare un'anfibia tutta per sé,
  • 2:02 - 2:06
    così, con i polmoni anche lei.
  • 2:06 - 2:09
    E poi hanno fatto cose insieme,
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    e voi ed io, discendiamo tutti da questi due anfibi.
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    Vedete, il mondo è frutto di un'eccezione alla regola.
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    La dittatura della regola, è la fine del mondo.
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    Per questo ho dedicato la mia vita
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    alla lotto contro la dittatura della regola.
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    La mia vita non è cominciata bene.
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    Non so perché, forse avevo fretta.
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    Nella fabbrica dei bambini,
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    mi hanno consegnato con un cavo mancante:
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    il cervello funziona, almeno così sembrava.
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    Gli occhi funzionano,
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    ma si sono dimenticati il cavo che li collega.
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    Cieco dalla nascita: primo difetto.
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    Sono nato ad Algeri, quindi
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    sono cieco e arabo. (Risate)
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    Bene, ad Algeri, arabo non è male,
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    siamo parecchi. (Risate)
  • 3:10 - 3:14
    (Applausi)
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    Ma siccome tra i benefici della colonizzazione,
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    non hanno previsto gli oftalmologi,
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    ho dovuto andare via. (Risate)
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    Ho preso la nave per la Francia.
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    Qui, seconda rivelazione, cari amici:
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    so dov'è il paradiso.
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    Ah, lo cercate tutti!
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    Io l'ho trovato.
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    Il paradiso, è la Francia.
  • 3:40 - 3:41
    Vi ho stupito vero?
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    Non smettiamo di dire,
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    "Sì, siamo pessimisti, prendiamo tranquillanti..."
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    No, no. La Francia, la chiamo la mia nonna,
  • 3:51 - 3:54
    perché è come se avesse l'Alzheimer.
  • 3:54 - 3:55
    Per questo le voglio bene,
  • 3:55 - 3:58
    le voglio veramente bene,
  • 3:58 - 4:01
    e mi piace così tanto che ogni volta che mi riconosce,
  • 4:01 - 4:03
    le faccio le feste.
  • 4:03 - 4:05
    Talvolta riconosce l'Arabo, non riconosce il cieco.
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    Talvolta riconosce il cieco, non riconosce l'Arabo.
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    Talvolta riconosce entrambi, come oggi per esempio.
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    Vedete, questa Francia mi ha --
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    (Applausi)
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    mi ha dato tutto.
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    Mi ha dato la luce.
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    Sapete che è in Francia
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    che sono stati scolarizzati per la prima volta
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    i ciechi e i sordi?
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    Sapete che nel 1749
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    Diderot ha scritto la sua "Lettera sui ciechi
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    ad uso di coloro che vedono"?
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    Sapevate che la Francia è stato il primo paese
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    ad avere scolarizzato i bimbi autistici
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    con metodi comportamentali?
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    Da allora sono cambiate le cose.
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    Sono stati messi in ospedali diurni, praticamente in prigione.
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    Questa Francia mi ha educato
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    comportandosi in modo originale.
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    Mi ha trattato da persona speciale,
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    mi ha dato di più,
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    perché avevo meno.
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    Ma silenzio, non bisogna dirlo in giro,
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    si chiama discriminazione positiva,
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    e non è conforme al modello repubblicano.
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    Sono stato educato in classi
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    in cui c'erano 8 studenti per classe.
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    Eravamo tutti ciechi.
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    Ma era bello, essendo ciechi,
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    dimenticavamo di essere Arabi, era comodo. (Risate)
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    Avevamo un pianoforte ad alunno,
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    il weekend andavamo al castello,
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    andavamo per musei.
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    Non era difficile, non volevo più tornare a casa.
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    Eppure a casa mia si stava bene.
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    Avevo dei genitori, ho dei genitori, favolosi.
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    Mia madre fa il couscous, non sto neanche a raccontarvelo.
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    Mio padre era fiorista,
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    ha scambiato gli abiti da fioristi per la tuta da operaio;
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    mia madre faceva il couscous,
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    ha continuato a fare il couscous.
  • 5:57 - 6:00
    Bisognava crescere i figli. Sono stato allevato
  • 6:00 - 6:04
    a couscous e lingua cabila.
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    I miei genitori mi hanno dato un amore infinito.
  • 6:10 - 6:13
    Mi hanno sempre detto di fare quello che volevo.
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    Tanto ero un doppio perdente,
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    quindi sarà già una vittoria. (Risate)
  • 6:20 - 6:25
    Se sali, ti spingiamo, se cadi, ti sosteniamo.
  • 6:25 - 6:27
    Ma dacci dentro! E se non ci dai dentro per te,
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    fallo per noi.
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    Perché noi le abbiamo già prese!
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    Questo amore smodato dei miei genitori,
    questa passione dei miei insegnanti,
  • 6:41 - 6:44
    sono stati i due pilastri sui quali
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    mi sono appoggiato per costruire me stesso.
  • 6:48 - 6:52
    Ho lasciato l'istituto dei giovani ciechi
  • 6:52 - 6:55
    per inserirmi in un liceo normale, ho fatto la maturità,
  • 6:55 - 7:01
    sono diventato ingegnere
    in una delle più grandi università francesi,
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    e ho ripreso, ho ricordato quella lezione dei miei genitori:
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    niente sarà mai troppo bello per te.
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    Hamou, gli eventi sono neutri.
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    Sei tu che dai loro colore.
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    Allora ci ho dato dentro.
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    Ovunque non mi si aspettasse.
  • 7:22 - 7:26
    Ho fatto il trader in una trading room.
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    Vi immaginate un trader cieco in una trading room?
    (Risate)
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    Beh, neanch'io. Eppure!
  • 7:32 - 7:33
    L'ho fatto per 5 anni.
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    Avevo una navicella spaziale. Dei computer braille,
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    tre computer. Toccavo i tasti.
  • 7:39 - 7:40
    Mi avevano creato dei programmi
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    perché nessuno si accorgesse che ero cieco.
  • 7:42 - 7:45
    Al punto che avevo una cliente
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    che produceva lenti a contatto e occhiali,
  • 7:48 - 7:51
    e lei mi parla dei suoi bei prodotti fantastici,
  • 7:51 - 7:52
    il mattino è per i miopi,
  • 7:52 - 7:54
    il pomeriggio per gli astigmatici,
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    e mi dice, "Ah, un giorno porterai questi aggeggi,
  • 7:58 - 8:00
    e vedrai come sono comodi."
  • 8:00 - 8:03
    Allora ho detto, "No, non credo, io non li porterò."
  • 8:03 - 8:04
    "Ma sì, vedrai, quando sarai più vecchio,
  • 8:04 - 8:09
    sarai ipermetrope, astigmatico." --
  • 8:09 - 8:11
    io li confondo.
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    Poi, finalmente scommetto una bottiglia di champagne
  • 8:14 - 8:17
    che non sarò mai niente di tutto ciò.
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    Finalmente la incontro e mi dice,
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    "Ah, la mia bottiglia di champagne!"
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    L'aveva persa.
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    Poi, sono diventato consulente tecnico del sindaco di Parigi,
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    e poi vicesindaco.
  • 8:30 - 8:34
    Mia madre mi aveva detto un'altra cosa importante.
  • 8:34 - 8:37
    Mi aveva detto, "Figlio mio, sai,
  • 8:37 - 8:40
    mi piacerebbe che tu facessi il funzionario,
  • 8:40 - 8:43
    ma vedo che non è il lavoro per te.
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    Vuoi muoverti, vuoi fare tante cose, ma sappi una cosa:
  • 8:46 - 8:50
    se ti dovesse succedere qualcosa..." -- e sapete com'è,
  • 8:50 - 8:52
    i mandati durano 6 anni --
  • 8:52 - 8:54
    e anche se passate su TEDx,
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    non votate solo voi.
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    Si può farsi battere.
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    Allora mi ha detto, "Non ti preoccupare.
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    Se ti dovesse succedere qualunque cosa,
  • 9:01 - 9:03
    ci sono 100 chili di couscous secco che ti aspettano
  • 9:03 - 9:05
    nello sgabuzzino."
  • 9:05 - 9:06
    Me l'ha detto quando avevo 20 anni,
  • 9:06 - 9:07
    e questi 100 chili di couscous secco,
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    sono sempre stati il mio ammortizzatore sociale
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    e il mio ammortizzatore affettivo,
  • 9:11 - 9:15
    che mi hanno permesso di andare avanti
  • 9:15 - 9:18
    e non ho ancora finito, perché un cieco
  • 9:18 - 9:20
    che sale sulla navicella spaziale,
  • 9:20 - 9:22
    farebbe la sua bella figura, no?
  • 9:22 - 9:24
    Un cieco che attraversa l'atlantico,
  • 9:24 - 9:26
    farebbe la sua bella figura, no?
  • 9:26 - 9:29
    Addirittura un cieco arabo,
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    che si fa eleggere deputato francese o europeo
  • 9:31 - 9:34
    e che dall'alto di un podio direbbe,
  • 9:34 - 9:37
    "Miei cari colleghi, quando vedete due individui soli,
  • 9:37 - 9:39
    non date loro i guanti da pugilato
  • 9:39 - 9:40
    perché si battano. Trovatene
  • 9:40 - 9:43
    un terzo, un quarto
  • 9:43 - 9:45
    e fatene una squadra, questo è il futuro della Francia."
  • 9:45 - 9:47
    Farebbe una bella figura!
  • 9:47 - 9:54
    Allora, continuo questa vita, sicuro di una sola cosa:
  • 9:54 - 9:59
    che l'unico handicap da cui non ci si riprende,
  • 9:59 - 10:01
    è la mancanza di affetto.
  • 10:01 - 10:04
    E di affetto ne ho ricevuto molto.
  • 10:04 - 10:08
    Eppure, le cose per me avrebbero potuto essere difficili.
  • 10:08 - 10:11
    Cieco, è complicato. L'80% delle informazioni
  • 10:11 - 10:14
    le si ricevono dalla vista.
  • 10:14 - 10:19
    Si corre più lentamente, ci si scontra,
    siamo un costo per la società.
  • 10:19 - 10:22
    In circostanze normali,
    se volessi veramente fare une evento,
  • 10:22 - 10:24
    direi che in questi tempi di crisi,
  • 10:24 - 10:26
    metto fine ai miei giorni.
  • 10:26 - 10:28
    Ma sì, vi costo troppo.
  • 10:28 - 10:30
    Ebbene, cari amici, non se ne fa niente.
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    Per molti motivi:
  • 10:32 - 10:34
    il primo motivo è che
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    forse un giorno ci sarà un'eclissi,
  • 10:35 - 10:38
    ci vorrà ben qualcuno per rifare il mondo!
  • 10:38 - 10:40
    Il secondo motivo:
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    a cosa serve un handicap?
  • 10:44 - 10:48
    Un handicap serve a fare progredire la società.
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    Sapevate che il telefono è stato inventato
  • 10:51 - 10:55
    per permettere ai sordi di leggere su una membrana
  • 10:55 - 10:59
    e di capire i messaggi?
  • 10:59 - 11:03
    Sapevate che il telecomando è stato inventato
  • 11:03 - 11:07
    perché un tetraplegico potesse accendere la televisione?
  • 11:07 - 11:09
    Riuscite a fare a meno del telefono?
  • 11:09 - 11:12
    Riuscite a fare a meno del telecomando?
  • 11:12 - 11:13
    Sapete che lo scanner è stato inventato
  • 11:13 - 11:17
    perché una persona cieca potesse leggere?
  • 11:17 - 11:19
    Tra l'altro, riflettevo,
  • 11:19 - 11:22
    credo che abbiano avuto naso a TEDx.
  • 11:22 - 11:25
    È quello che vi dicevo: gli occhi funzionano,
  • 11:25 - 11:28
    il cervello funziona, manca un filo.
  • 11:28 - 11:30
    Magari l'anno prossimo
  • 11:30 - 11:31
    il cervello e l'occhio saranno collegati
  • 11:31 - 11:33
    dal Wi-Fi.
  • 11:33 - 11:36
    E rimarrà solo l'Arabo, il cieco non ci sarà più! (Risate)
  • 11:36 - 11:38
    Che fortuna.
  • 11:38 - 11:45
    L'handicap serve a dare il meglio di noi stessi.
  • 11:45 - 11:47
    È un centro di ricerca ambulante
  • 11:47 - 11:49
    quello che avete di fronte a voi.
  • 11:49 - 11:52
    E l'handicap serve
  • 11:52 - 11:56
    ad aumentare le possibilità.
  • 11:56 - 12:00
    Prima ero un'isola deserta:
  • 12:00 - 12:02
    non ero collegato a nulla.
  • 12:02 - 12:03
    Vi rendete conto,
  • 12:03 - 12:05
    la quantità di occhiolini alle ragazze che mi sono perso!
  • 12:05 - 12:08
    Ma oggi c'è il cellulare,
  • 12:08 - 12:13
    c'è Internet, sono in collegamento permanente
  • 12:13 - 12:18
    con tutti voi.
  • 12:18 - 12:20
    Visto che vi ho raccontato del paradiso,
  • 12:20 - 12:22
    ora vi parlerò dell'inferno.
  • 12:22 - 12:24
    Perché conosco l'inferno.
  • 12:24 - 12:27
    L'inferno non sono gli altri.
  • 12:27 - 12:30
    L'inferno è essere tagliato fuori dagli altri.
  • 12:30 - 12:33
    Riflettevo,
  • 12:33 - 12:36
    ho avuto una nonna con l'Alzheimer,
  • 12:36 - 12:40
    ho avuto dei genitori, e se sono qui oggi,
  • 12:40 - 12:45
    è grazie a voi.
    Grazie al quel po' di anima che mi ha dato
  • 12:45 - 12:49
    chi mi ha dedicato
  • 12:49 - 12:52
    5 minuti per attraversare una strada,
  • 12:52 - 12:54
    5 minuti per farmi un codice,
  • 12:54 - 12:57
    5 minuti per leggermi una lettera,
  • 12:57 - 13:00
    5 minuti per descrivermi un film.
  • 13:00 - 13:04
    In tutto, devo 100 giornate-uomo all'umanità.
  • 13:04 - 13:08
    Se facessi il conto di tutti coloro
  • 13:08 - 13:10
    che mi hanno dato una mano,
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    e li mettessi insieme, dovrei
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    affittare uno stadio.
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    Se dovessi trarre una conclusione,
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    direi che, qualche volta
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    quando mi fermano per strada, mi dicono,
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    "Accidenti, se fa tutto questo,
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    è che deve avere un sesto senso!"
  • 13:26 - 13:29
    Io rispondo, "No, me ne manca già uno,
  • 13:29 - 13:31
    sarebbero solo 5!" (Risate)
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    (Applausi)
  • 13:37 - 13:40
    Ma in qualche modo, hanno ragione.
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    È vero che ho un senso in più:
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    un senso che tutti voi potete sviluppare,
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    un senso che mi date tutti,
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    un senso per il quale voglio lottare.
  • 13:53 - 13:56
    Voglio lottare perché
  • 13:56 - 13:58
    noi tutti sviluppiamo il senso degli altri.
  • 13:58 - 14:00
    Vi ringrazio.
  • 14:00 - 14:12
    (Applausi)
Title:
TEDxConcorde - Hamou Bouakkaz - Cieco, arabo e cittadino
Description:

Registrato a TEDxConcorde il 28 gennaio 2012. Altri interventi su http://tedxconcorde.com/

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Video Language:
French
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
14:18

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