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Daphne Koller: Cosa stiamo imparando dall'istruzione online

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    Come molti di voi, sono tra i fortunati.
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    Sono nata in una famiglia dove l'istruzione era onnipresente.
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    Sono la terza generazione a conseguire un dottorato, figlia di due accademici.
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    Da piccola, giocavo nel laboratorio universitario di mio padre.
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    Era scontato che avrei frequentato le migliori università,
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    che a loro volta hanno aperto le porte a un mondo di opportunità.
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    Purtroppo però, la maggior parte delle persone nel mondo non è così fortunata.
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    In alcune parti del mondo, per esempio in Sudafrica,
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    l'istruzione non è facilmente accessibile.
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    In Sudafrica, il sistema educativo è stato costruito
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    nel periodo dell'apartheid per una minoranza bianca.
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    Di conseguenza, oggi non ci sono centri sufficienti ad accogliere
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    tutti quelli che vogliono e meritano un'istruzione di alta qualità.
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    Questa mancanza ha portato ad una crisi a gennaio di quest'anno
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    all'Università di Johannesburg.
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    C'erano alcuni posti disponibili
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    nel processo standard di ammissione, e la sera precedente
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    l'apertura delle registrazioni,
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    migliaia di persone hanno creato una fila
    di 1 km e mezzo fuori dai cancelli
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    nella speranza di essere i primi ad ottenere uno di quei posti.
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    Quando si sono aperti i cancelli c'è stato il panico,
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    20 persone sono rimaste ferite e una donna è morta.
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    Era una madre che ha sacrificato la sua vita
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    cercando di dare a suo figlio l'opportunità di una vita migliore.
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    Ma anche in parti del mondo come gli Stati Uniti
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    dove l'istruzione è disponibile, può non essere alla portata di tutti.
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    Si è discusso molto negli ultimi anni
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    dell'aumento dei costi dell'assistenza sanitaria.
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    Quello che potrebbe non essere ovvio per tutti
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    è che nello stesso periodo il costo dell'istruzione superiore
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    è continuato ad aumentare a ritmi vertiginosi,
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    per un totale di 559% dal 1985.
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    Questo rende l'istruzione superiore inaccessibile per molte persone.
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    Infine, anche per chi riesce ad avere un'istruzione superiore
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    le porte delle opportunità potrebbero non aprirsi.
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    Negli Stati Uniti, solo poco più della metà dei neolaureati
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    con un'istruzione superiore
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    lavora effettivamente in posizioni che richiedono quel grado di istruzione.
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    Questo, ovviamente, non vale per quegli studenti
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    che si diplomano nelle migliori università,
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    ma per molti altri, il tempo e gli sforzi impiegati
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    non vengono valorizzati.
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    Tom Friedman, nel suo recente articolo sul New York Times
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    ha colto come nessun altro, lo spirito alla base dei nostri sforzi.
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    Ha detto che la grande svolta avviene quando
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    ciò che diventa improvvisamente possibile incontra ciò che è disperatamente necessario.
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    Vi ho detto quello che è disperatamente necessario.
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    Parliamo di quello che improvvisamente è diventato possibile.
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    Mi riferisco all'esempio
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    di tre grandi corsi di Stanford,
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    ognuno dei quali ha avuto più di 100 000 persone iscritte.
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    Ma vediamo uno di questi corsi,
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    l'Apprendimento Automatico proposto dal mio collega
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    e cofondatore Andrew Ng.
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    Andrew insegna in uno dei corsi più seguiti di Stanford.
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    È un corso sull'apprendimento automatico,
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    e ha 400 persone iscritte ogni volta che viene proposto.
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    Quando Andrew ha tenuto quel corso per un pubblico non specializzato,
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    ha avuto 100 000 iscritti.
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    Per mettere quel numero in prospettiva,
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    per far sì che Andrew raggiunga quei 100 000 iscritti
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    insegnando però a Stanford,
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    ci vorrebbero 250 anni.
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    Certo, si annoierebbe molto.
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    Quindi, in base a queste considerazioni
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    Andrew ed io abbiamo deciso che dovevamo veramente allargare questa cosa,
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    per portare la migliore istruzione a più persone possibili.
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    Quindi abbiamo creato Coursera,
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    il cui obiettivo è portare i migliori corsi
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    dei migliori insegnanti dalle migliori università
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    e renderli accessibili a tutti nel mondo, gratuitamente.
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    Oggi abbiamo 43 corsi sulla piattaforma
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    da 4 università, su una serie di materie;
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    voglio mostrarvi una panoramica
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    di com'è.
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    (Video) Robert Ghrist: Benvenuti a Calculus.
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    Ezekiel Emanuel: 50 milioni di persone non sono assicurate.
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    Scott Page: I modelli ci aiutano a progettare istituzioni e politiche più efficaci
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    Abbiamo una separazione incredibile.
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    Scott Klemmer: Bush ha immaginato che in futuro,
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    porteremo una telecamera nel mezzo della fronte.
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    Mitchell Duneier: Mills vuole che gli studenti di sociologia sviluppino la qualità mentale...
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    RG: I cavi appesi prendono la forma di un coseno iperbolico.
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    Nick Parlante: Per ogni pixel dell'immagine, impostate il rosso su zero.
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    Paul Offit: ...I vaccini ci hanno permesso di eliminare il virus della polio.
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    Dan Jurafsky: Lufthansa serve la colazione e San Jose? Beh, suona strano.
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    Daphne Koller: Questa è la moneta che scegliete, e queste sono le due possibilità.
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    Andrew Ng: Nell'apprendimento automatico su larga scala, vorremo realizzare un sistema di calcolo...
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    (Applausi)
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    DK: Abbiamo scoperto, ma non è una novità,
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    che agli studenti piace avere i corsi migliori
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    dalle migliori università, gratuitamente.
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    Da quando abbiamo aperto il sito a febbraio,
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    abbiamo ora 640 000 studenti da 190 paesi.
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    Abbiamo 1,5 milioni di iscrizioni,
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    sono stati inviati 6 milioni di quiz nei 15 corsi
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    che abbiamo lanciato finora, e sono stati visti 14 milioni di video.
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    Ma non si tratta solo di numeri,
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    si tratta anche di persone.
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    Che sia Akash, che viene da un piccolo paese in India
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    e non avrebbe mai avuto accesso ad un corso
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    del livello qualitativo di Stanford
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    e non se lo sarebbe mai potuto permettere.
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    O Jenny, madre single di due bambini
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    e vuole perfezionare le sue capacità
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    in modo che possa finire di studiare per il suo master.
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    O Ryan, che non può andare a scuola,
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    perché ha una figlia affetta da AIDS
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    e non può rischiare di portare in casa germi,
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    quindi non può uscire di casa.
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    Sono molto felice di dire --
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    siamo rimasti in contatto con Ryan --
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    che questa storia ha avuto un lieto fine.
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    La piccola Shannon -- la vedete qui sulla sinistra --
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    ora sta molto meglio,
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    e Ryan ha trovato lavoro grazie ad alcuni dei nostri corsi.
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    Cosa rende diversi questi corsi?
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    Dopo tutto, i corsi online sono disponibili già da tempo.
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    Quello che li rende diversi è che sono corsi "reali".
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    Iniziano ad una data fissa,
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    e gli studenti guardano i video su base settimanale
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    e hanno compiti a casa da svolgere.
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    Sono veri compiti
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    con una valutazione e una scadenza reali.
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    Vedete le scadenze e il grafico dell'attività degli utenti.
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    Questi sono picchi che mostrano
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    che procrastinare è un fenomeno globale.
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    (Risate)
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    Alla fine del corso,
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    gli studenti ricevono un certificato.
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    Possono presentare il certificato
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    a un futuro datore di lavoro e ottenere un lavoro migliore,
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    e sappiamo di molti studenti che lo hanno fatto.
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    Alcuni studenti hanno ottenuto il certificato
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    e lo hanno presentato in istituti nei quali erano iscritti
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    per ottenere veri crediti formativi.
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    Questi studenti hanno veramente ricevuto qualcosa di significativo
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    a fronte dell'investimento in tempo e sforzi.
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    Parliamo un po' di alcuni componenti
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    dei corsi.
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    Il primo elemento è che quando ci si allontana
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    dalle limitazioni di una classe fisica
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    e si progettano contenuti specifici per il formato online,
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    si può spezzare, per esempio
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    la lezione di un'ora.
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    Si possono spezzare i contenuti, per esempio,
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    in queste brevi unità modulari da 8 a 12 minuti,
  • 6:57 - 7:00
    ciascuna delle quali racchiude un concetto coerente.
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    Gli studenti possono usare i materiali in modi diversi,
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    a seconda della loro formazione, delle loro capacità o dei loro interessi.
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    Per esempio, alcuni studenti potrebbero avere bisogno
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    di un po' di materiale propedeutico
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    che altri studenti potrebbero già avere.
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    Altri studenti potrebbero essere interessati ad un particolare
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    argomento da approfondire individualmente.
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    Questo formato permette di allontanarsi
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    da un modello educativo valido per tutti
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    e permette agli studenti di seguire un percorso tagliato su misura.
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    Naturalmente, sappiamo tutti, in quanto educatori
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    che gli studenti non imparano stando seduti e guardando passivamente video.
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    Forse uno degli elementi più importanti di questo sforzo
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    è che abbiamo bisogno di studenti
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    che si esercitano con il materiale
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    per capirlo veramente.
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    Una serie di studi ha dimostrato l'importanza di questo aspetto.
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    Questo pubblicato su Science l'anno scorso, per esempio,
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    dimostra che anche un semplice esercizio di richiamo,
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    in cui agli studenti si chiede di ripetere
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    quello che hanno imparato
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    migliora in maniera considerevole i risultati
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    di test successivi
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    rispetto a molti altri interventi educativi.
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    Abbiamo cercato di implementare esercizi di richiamo nella piattaforma,
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    così come altre forme di esercizio.
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    Per esempio, anche i nostri video non sono solo video.
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    Di tanto in tanto, i video si fermano
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    e agli studenti viene posta una domanda.
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    (Video) SP: ...Queste quattro cose. Teoria prospettica, sconto iperbolico,
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    preconcetti sullo status quo, preconcetti sui tassi di base. Sono tutti ben documentati.
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    Sono tutte deviazioni dal comportamento razionale ben documentate.
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    DK: Ecco le pause dei video,
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    e lo studente digita la risposta nella casella
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    e la invia. Ovviamente non stava prestando attenzione.
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    (Risate)
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    Quindi deve riprovare,
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    e questa volta la risposta è corretta.
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    Se necessario, c'è anche una spiegazione facoltativa.
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    E ora il video prosegue con la parte successiva della lezione.
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    È un tipo di domanda semplice
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    che io come insegnante potrei fare in classe,
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    ma quando faccio quel tipo di domanda in classe,
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    80% degli studenti
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    stanno ancora scarabocchiando l'ultima cosa che ho detto,
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    15% stanno navigando su Facebook,
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    e ci sono i secchioni in prima fila
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    che sparano la risposta
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    prima che chiunque altro abbia la possibilità di pensarci,
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    e io come insegnante sono terribilmente gratificato
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    che qualcuno sappia veramente la risposta.
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    E quindi la lezione continua prima che
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    molti studenti abbiano notato che è stata posta una domanda.
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    Qui, ogni singolo studente
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    deve entrare in contatto con il materiale.
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    E naturalmente queste semplici domande di richiamo
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    non sono tutto.
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    Si deve poter costruire sulla base di domande pratiche molto più significative,
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    e si deve fornire agli studenti anche un riscontro
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    su quelle domande.
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    Come si fa a valutare il lavoro di 100 000 studenti
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    se non si hanno 10 000 assistenti?
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    La risposta è: farlo fare
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    alla tecnologia.
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    Fortunatamente la tecnologia ha fatto tanta strada,
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    e ora possiamo valutare tutta una serie di compiti a casa.
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    Oltre alle domande a risposta multipla
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    e le domande a risposta breve che avete visto nel video,
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    possiamo anche valutare la matematica, le espressioni matematiche
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    e le derivate matematiche.
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    Possiamo valutare i modelli, che siano
  • 10:02 - 10:04
    modelli finanziari in un corso di economia
  • 10:04 - 10:07
    o i modelli fisici in un corso di scienza o ingegneria
  • 10:07 - 10:11
    e possiamo valutare dei sofisticati compiti di programmazione.
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    Ve ne mostro uno abbastanza semplice
  • 10:13 - 10:14
    ma visivo.
  • 10:14 - 10:17
    Questo è del corso di Scienza Informatica di Stanford,
  • 10:17 - 10:18
    e agli studenti viene chiesto di correggere i colori
  • 10:18 - 10:20
    di quell'immagine rossa sfocata.
  • 10:20 - 10:22
    Digitano il programma nel loro browser,
  • 10:22 - 10:26
    e vedete che non ci sono riusciti abbastanza bene, la Statua della Libertà ha ancora il mal di mare.
  • 10:26 - 10:30
    Quindi gli studenti provano ancora e ora ci riescono, ricevono riscontro
  • 10:30 - 10:32
    e possono passare al compito successivo.
  • 10:32 - 10:35
    Questa capacità di interagire attivamente con il materiale
  • 10:35 - 10:37
    e verificare quando il lavoro è giusto o sbagliato
  • 10:37 - 10:40
    è veramente essenziale per l'apprendimento.
  • 10:40 - 10:42
    Naturalmente non possiamo ancora valutare
  • 10:42 - 10:45
    tutti i compiti di tutti i corsi.
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    In particolare, quello che manca sono i compiti di pensiero critico
  • 10:49 - 10:50
    che sono così importanti in materie
  • 10:50 - 10:54
    umanistiche, scienze sociali, economia e altre.
  • 10:54 - 10:56
    Per esempio, abbiamo cercato di convincere
  • 10:56 - 10:58
    alcune delle nostre facoltà umanistiche
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    che la soluzione delle scelte multiple non era poi così male.
  • 11:01 - 11:03
    Non è andata molto bene.
  • 11:03 - 11:05
    Quindi abbiamo dovuto trovare una soluzione diversa.
  • 11:05 - 11:08
    E la soluzione che abbiamo trovato è le valutazione tra compagni.
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    Studi precedenti
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    come questo di Saddler e Good,
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    mostrano che le valutazioni dei compagni sono una strategia sorprendentemente efficace
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    nel fornire valutazioni che si ripetono.
  • 11:18 - 11:20
    Sono stati testati in piccole classi,
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    ma è stato dimostrato, per esempio,
  • 11:21 - 11:24
    che le valutazioni degli studenti, sull'asse y,
  • 11:24 - 11:25
    sono strettamente correlati
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    alle valutazioni degli insegnanti, sull'asse x.
  • 11:27 - 11:31
    Quello che sorprende è che l'autovalutazione,
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    dove si chiede agli studenti di valutare in modo critico il proprio lavoro --
  • 11:33 - 11:35
    finché li si incentiva adeguatamente
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    affinché non possano darsi il massimo dei voti --
  • 11:37 - 11:40
    è anche meglio correlata con la valutazione dell'insegnante.
  • 11:40 - 11:41
    È una strategia efficace
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    che può essere usata per valutare su larga scala,
  • 11:44 - 11:46
    ed è anche una strategia di apprendimento utile agli studenti
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    perché imparano con l'esperienza.
  • 11:49 - 11:53
    Ora abbiamo il più grande sistema di valutazione tra compagni mai concepito,
  • 11:53 - 11:56
    in cui decine di migliaia di studenti
  • 11:56 - 11:57
    valutano a vicenda il proprio lavoro,
  • 11:57 - 12:00
    e con successo, devo dire.
  • 12:00 - 12:02
    Ma non si tratta solo di studenti solitari
  • 12:02 - 12:05
    seduti in salotto che risolvono problemi.
  • 12:05 - 12:07
    Intorno ad ognuno dei nostri corsi,
  • 12:07 - 12:09
    si è formata una comunità di studenti,
  • 12:09 - 12:11
    un comunità globale di persone
  • 12:11 - 12:14
    attorno ad un'impresa intellettuale condivisa.
  • 12:14 - 12:16
    Quello che vedete qui è una mappa generata
  • 12:16 - 12:19
    dagli stessi studenti nel nostro corso di Sociologia di Princeton,
  • 12:19 - 12:22
    in cui si sono messi su una mappa del mondo
  • 12:22 - 12:25
    e vedete veramente la portata globale di questo sforzo.
  • 12:25 - 12:30
    Gli studenti hanno collaborato in questi corsi in diversi modi.
  • 12:30 - 12:32
    Prima di tutto, c'era un forum di domande e risposte,
  • 12:32 - 12:34
    in cui gli studenti ponevano domande,
  • 12:34 - 12:37
    e altri studenti rispondevano.
  • 12:37 - 12:38
    E la cosa fantastica è che
  • 12:38 - 12:40
    essendoci così tanti studenti
  • 12:40 - 12:42
    significa che se anche uno studente fa una domanda
  • 12:42 - 12:44
    alle 3 del mattino,
  • 12:44 - 12:46
    da qualche parte nel mondo,
  • 12:46 - 12:48
    c'è qualcuno sveglio
  • 12:48 - 12:50
    che sta lavorando sullo stesso problema.
  • 12:50 - 12:52
    In molti dei nostri corsi,
  • 12:52 - 12:54
    il tempo medio di risposta ad una domanda
  • 12:54 - 12:58
    sul forum delle domande è di 22 minuti.
  • 12:58 - 13:02
    E non è un livello di servizio che ho mai proposto ai miei studenti a Stanford.
  • 13:02 - 13:04
    (Risate)
  • 13:04 - 13:06
    E vedete dalle testimonianze
  • 13:06 - 13:07
    che gli studenti,
  • 13:07 - 13:10
    grazie a questa grande comunità online,
  • 13:10 - 13:12
    possono interagire tra di loro in molti modi
  • 13:12 - 13:17
    in maniera più approfondita di quanto facessero in una vera classe.
  • 13:17 - 13:19
    Gli studenti si sono anche raggruppati,
  • 13:19 - 13:21
    senza nessun tipo di intervento da parte nostra,
  • 13:21 - 13:23
    in piccoli gruppi di studio.
  • 13:23 - 13:25
    Alcuni erano gruppi di lavoro reali
  • 13:25 - 13:27
    nei limiti geografici
  • 13:27 - 13:30
    che si incontravano su base settimanale per lavorare sui problemi.
  • 13:30 - 13:32
    Questo è il gruppo di lavoro di San Francisco,
  • 13:32 - 13:34
    ma ce n'erano in tutto il mondo.
  • 13:34 - 13:36
    Altri erano gruppi di studio virtuali,
  • 13:36 - 13:39
    talvolta secondo la lingua o gli interessi culturali,
  • 13:39 - 13:40
    e in basso a sinistra vedete
  • 13:40 - 13:44
    un gruppi di studio multiculturale universale
  • 13:44 - 13:46
    dove la gente si connetteva volontariamente
  • 13:46 - 13:49
    con persone di culture diverse.
  • 13:49 - 13:51
    Ci sono enormi opportunità
  • 13:51 - 13:54
    da sfruttare da questa struttura.
  • 13:54 - 13:58
    La prima è che ha il potenziale di avere
  • 13:58 - 14:00
    uno sguardo senza precedenti
  • 14:00 - 14:03
    sulla comprensione dell'apprendimento umano.
  • 14:03 - 14:06
    Perché i dati che raccogliamo qui sono unici.
  • 14:06 - 14:10
    Si può registrare qualunque click, qualunque presentazione di compito
  • 14:10 - 14:15
    qualunque post dei forum da decine di migliaia di studenti.
  • 14:15 - 14:17
    Si può trasformare lo studio dell'apprendimento umano
  • 14:17 - 14:19
    dalla modalità guidata dalle ipotesi
  • 14:19 - 14:22
    alla modalità guidata dai dati, una trasformazione che,
  • 14:22 - 14:25
    per esempio, ha rivoluzionato la biologia.
  • 14:25 - 14:28
    Si possono usare i dati per capire le domande fondamentali
  • 14:28 - 14:30
    per esempio quali siano le migliori strategie di apprendimento
  • 14:30 - 14:33
    che sono più efficaci rispetto ad altre.
  • 14:33 - 14:35
    E nel contesto di particolari corsi,
  • 14:35 - 14:37
    si possono fare domande
  • 14:37 - 14:40
    su quali sono i pregiudizi più comuni
  • 14:40 - 14:42
    e come aiutare gli studenti a superarli.
  • 14:42 - 14:43
    Ecco un esempio,
  • 14:43 - 14:45
    di nuovo dal corso di Apprendimento Automatico di Andrew.
  • 14:45 - 14:48
    Questa è la distribuzione di domande sbagliate
  • 14:48 - 14:49
    in uno dei compiti dati da Andrew.
  • 14:49 - 14:51
    Le risposte sono coppie di numeri,
  • 14:51 - 14:53
    quindi si possono rappresentare su un grafico bidimensionale.
  • 14:53 - 14:57
    Ogni crocetta che vedete è una risposta sbagliata.
  • 14:57 - 15:00
    La grande croce a sinistra
  • 15:00 - 15:02
    sono 2000 studenti
  • 15:02 - 15:05
    che hanno dato la stessa risposta sbagliata.
  • 15:05 - 15:07
    Se due studenti in un classe di 100
  • 15:07 - 15:08
    danno una risposta sbagliata,
  • 15:08 - 15:10
    non lo noterete mai.
  • 15:10 - 15:12
    Ma quando 2000 studenti danno la stessa risposta sbagliata,
  • 15:12 - 15:14
    è difficile non vederlo.
  • 15:14 - 15:16
    Allora Andrew e i suoi studenti hanno approfondito,
  • 15:16 - 15:18
    hanno guardato alcuni compiti,
  • 15:18 - 15:22
    hanno capito la causa dell'idea sbagliata,
  • 15:22 - 15:24
    e hanno creato un messaggio di errore specifico
  • 15:24 - 15:27
    che veniva sottoposto a ogni studente
  • 15:27 - 15:29
    la cui risposta ricadeva in quel caso,
  • 15:29 - 15:31
    il che significa che gli studenti che hanno fatto lo stesso errore
  • 15:31 - 15:33
    ricevono ora un feedback personalizzato
  • 15:33 - 15:37
    che dice come correggere i preconcetti in maniera più efficace.
  • 15:37 - 15:41
    Questa personalizzazione è qualcosa che si può poi costruire
  • 15:41 - 15:44
    avendo a disposizione grandi numeri.
  • 15:44 - 15:46
    La personalizzazione è forse
  • 15:46 - 15:49
    una delle più grandi opportunità
  • 15:49 - 15:51
    perché ci dà il potenziale
  • 15:51 - 15:54
    di risolvere un problema vecchio di 30 anni.
  • 15:54 - 15:57
    Il ricercatore sull'istruzione Benjamin Bloom, nel 1984,
  • 15:57 - 16:00
    ha posto il cosiddetto problema 2 sigma
  • 16:00 - 16:03
    che ha osservato studiando tre gruppi.
  • 16:03 - 16:06
    Il primo è il gruppo che ha studiato in una classe con una lezione.
  • 16:06 - 16:09
    Il secondo è il gruppo di studenti che ha studiato
  • 16:09 - 16:11
    sulla base di una lezione standard in classe,
  • 16:11 - 16:13
    ma secondo l'approccio della padronanza,
  • 16:13 - 16:15
    in cui gli studenti non potevano proseguire verso l'argomento successivo
  • 16:15 - 16:18
    senza aver dimostrato di conoscere bene quello precedente.
  • 16:18 - 16:20
    E infine, c'era un gruppo di studenti
  • 16:20 - 16:25
    che hanno seguito lezioni uno a uno tramite un tutor.
  • 16:25 - 16:28
    Il gruppo di apprendimento per padronanza aveva una deviazione standard
  • 16:28 - 16:30
    o sigma, nel realizzare punteggi migliori
  • 16:30 - 16:33
    rispetto alla classica lezione in classe,
  • 16:33 - 16:35
    e il gruppo di tutoring individuale ha una deviazione 2 sigma
  • 16:35 - 16:37
    nel miglioramento dei risultati.
  • 16:37 - 16:38
    Per capire cosa significa,
  • 16:38 - 16:40
    guardiamo le classi basate sulle lezioni,
  • 16:40 - 16:43
    e prendiamo la prestazione media come base.
  • 16:43 - 16:44
    In una classe basata su una lezione,
  • 16:44 - 16:48
    la metà degli studenti sono sopra la media e la metà sono sotto.
  • 16:48 - 16:50
    Nel tutoring individuale,
  • 16:50 - 16:55
    98% degli studenti saranno sopra la media.
  • 16:55 - 16:59
    Immaginate di poter insegnare in modo da avere il 98% degli studenti
  • 16:59 - 17:01
    sopra la media.
  • 17:01 - 17:05
    Da qui, il problema 2 sigma.
  • 17:05 - 17:07
    Perché non possiamo permetterci in quanto società.
  • 17:07 - 17:10
    di dare a tutti gli studenti un tutor umano personalizzato.
  • 17:10 - 17:12
    Ma forse possiamo permetterci di dare a ogni studente
  • 17:12 - 17:14
    un computer o uno smartphone.
  • 17:14 - 17:17
    La domanda è, come possiamo usare la tecnologia
  • 17:17 - 17:20
    per spostarci dalla parte sinistra del grafico, dalla curva blu,
  • 17:20 - 17:23
    alla parte destra con la curva verde?
  • 17:23 - 17:25
    La padronanza è facile da raggiungere con un computer,
  • 17:25 - 17:26
    perché un computer non si stanca
  • 17:26 - 17:30
    di mostrare lo stesso video 5 volte.
  • 17:30 - 17:33
    E non si stanca neanche di valutare lo stesso lavoro infinite volte,
  • 17:33 - 17:36
    lo abbiamo visto in molti esempi che vi ho mostrato.
  • 17:36 - 17:38
    E anche la personalizzazione
  • 17:38 - 17:40
    è una cosa che stiamo cominciando a vedere,
  • 17:40 - 17:43
    che sia tramite un percorso di apprendimento personalizzato
  • 17:43 - 17:46
    o tramite i feedback personalizzati che vi ho mostrato.
  • 17:46 - 17:49
    L'obiettivo è cercare di spingere,
  • 17:49 - 17:52
    e vedere quanto possiamo avvicinarci alla curva verde.
  • 17:52 - 17:58
    Se questo è così fantastico, allora le università sono obsolete?
  • 17:58 - 18:01
    Sicuramente Mark Twain ne era convinto.
  • 18:01 - 18:03
    Diceva che, "L'università è un posto dove gli appunti di un professore
  • 18:03 - 18:05
    vanno diretti negli appunti degli studenti,
  • 18:05 - 18:07
    senza passare dal cervello di nessuno dei due."
  • 18:07 - 18:11
    (Risate)
  • 18:11 - 18:14
    Consentitemi di dissentire da Mark Twain.
  • 18:14 - 18:17
    Non credo che si lamentasse
  • 18:17 - 18:19
    delle università ma del formato della lezione
  • 18:19 - 18:22
    su cui si concentrano molte università.
  • 18:22 - 18:25
    Andiamo ancora più indietro, a Plutarco,
  • 18:25 - 18:28
    che diceva che, "La mente non è un vaso da riempire,
  • 18:28 - 18:30
    ma un legno da far ardere."
  • 18:30 - 18:32
    E forse dovremmo passare meno tempo nelle università
  • 18:32 - 18:34
    a riempire di contenuti le menti dei nostri studenti
  • 18:34 - 18:38
    con le nostre lezioni, e più tempo ad accendere la loro creatività,
  • 18:38 - 18:41
    la loro immaginazione e le loro capacità di risolvere i problemi
  • 18:41 - 18:44
    parlando con loro.
  • 18:44 - 18:45
    Come lo facciamo?
  • 18:45 - 18:49
    Lo facciamo con un apprendimento attivo in classe.
  • 18:49 - 18:51
    Ci sono molti studi, compreso questo,
  • 18:51 - 18:53
    che mostrano che usando un apprendimento attivo,
  • 18:53 - 18:56
    interagendo con gli studenti in classe,
  • 18:56 - 18:58
    i risultati migliorano in tutti i parametri --
  • 18:58 - 19:01
    la frequenza, l'impegno, l'apprendimento
  • 19:01 - 19:03
    così come risulta da test standard.
  • 19:03 - 19:05
    Vedete, per esempio, i punteggi
  • 19:05 - 19:08
    raddoppiano in questo particolare esperimento.
  • 19:08 - 19:12
    Forse è così che dovremmo passare il tempo in università.
  • 19:12 - 19:17
    Per riassumere, se potessimo offrire un'istruzione di qualità
  • 19:17 - 19:18
    a tutti nel mondo, gratuitamente,
  • 19:18 - 19:21
    cosa succederebbe? Tre cose.
  • 19:21 - 19:25
    Primo, affermerebbe l'istruzione come un diritto umano fondamentale,
  • 19:25 - 19:26
    in cui tutti nel mondo
  • 19:26 - 19:28
    con le capacità e la motivazione
  • 19:28 - 19:30
    possono acquisire le competenze necessarie
  • 19:30 - 19:31
    a migliorare la loro vita,
  • 19:31 - 19:34
    quella dei loro familiari e delle loro comunità.
  • 19:34 - 19:36
    Secondo, consentirebbe un'istruzione lungo tutto l'arco della vita.
  • 19:36 - 19:38
    È un peccato che per tante persone
  • 19:38 - 19:41
    l'istruzione si fermi quando si finiscono le superiori o quando si finisce l'università.
  • 19:41 - 19:44
    Avendo a disposizione tutti questi contenuti
  • 19:44 - 19:47
    saremmo in grado di imparare cose nuove
  • 19:47 - 19:48
    in qualunque momento,
  • 19:48 - 19:49
    che sia solo per allargare la mente
  • 19:49 - 19:51
    o per cambiare la vita.
  • 19:51 - 19:54
    Infine, consentirebbe un'ondata di innovazione,
  • 19:54 - 19:57
    perché straordinari talenti si possono trovare ovunque.
  • 19:57 - 20:00
    Forse il prossimo Albert Einstein o il prossimo Steve Jobs
  • 20:00 - 20:03
    vive in qualche remoto villaggio africano.
  • 20:03 - 20:06
    E se potessimo offrire a quella persona un'educazione,
  • 20:06 - 20:08
    sarebbe in grado di tirare fuori la prossima grande idea
  • 20:08 - 20:10
    e rendere il mondo un posto migliore per tutti.
  • 20:10 - 20:11
    Grazie infinite.
  • 20:11 - 20:19
    (Applausi)
Title:
Daphne Koller: Cosa stiamo imparando dall'istruzione online
Speaker:
Daphne Koller
Description:

Daphne Koller sta convincendo le grandi università a mettere online gratuitamente i loro corsi più interessanti -- non solo come servizio, ma come modo di fare ricerca sull'apprendimento delle persone. Ogni tasto premuto, ogni quiz di comprensione, i forum di discussione tra compagni e l'autovalutazione dei compiti costituiscono una quantità di dati senza precedenti su come viene elaborata la conoscenza e, soprattutto, su come viene assimilata.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
20:40

Italian subtitles

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