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Supponiamo di
lavorare in un ristorante.
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Lo stipendio è 10$ ogni ora,
ma ricevo anche mance ogni ora.
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In questa espressione vedo
il mio guadagno in una data ora.
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Il valore delle mance
che ricevo
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può cambiare drasticamente
di ora in ora.
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Durante l'ora di pranzo
posso ricevere buone mance.
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L'ora seguente potrei
non avere alcun cliente.
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In quest'ultimo caso
le mance sarebbero molto basse.
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Quindi il valore "mance" lo possiamo
considerare come una "variabile".
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Di volta in volta,
il suo valore può cambiare.
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Per esempio, durante l'ora di pranzo
ottengo mance molto alte.
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Mance = 30$
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Quindi il totale che guadagno
nell'ora di pranzo è:
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10 + 30 (mance) = 40$
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L'ora dopo il ristorante cala
come attività e calano così le mance.
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Mance = 5$
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In quell'ora guadagnerò:
10 + 5 (mance) = 15$
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L'espressione generale:
"10 + mance"
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darà risultato diverso a seconda
del valore della variabile "mance".
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In algebra siamo pigri:
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non usiamo parole intere
per indicare le variabili;
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utilizziamo invece
dei simboli semplici da scrivere.
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Avremmo quindi potuto scrivere:
10 + t
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dove "t" rappresenta il valore
delle mance ad una data ora.
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Se t = 30, allora
10 + 30 = 40$
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Se t = 5, allora
10 + 5 = 15$
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Voglio essere chiaro,
non siamo obbligati ad usare "t".
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Non siamo obbligati neanche
ad usare lettere, per quanto
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sia questa la norma
nell'algebra tradizionale.
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Avremmo potuto scrivere:
10 + x
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dove "x" sono le mance
ad una data ora.
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Anche se "x" non è una lettera
della parola "mance".
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Avremmo anche potuto scrivere:
10 + ☼
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dove "☼" sono le mance
ad una data ora.
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Ma così non sarebbe intuitivo.
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Questo vi dà l'idea generale
di cosa è una "variabile":
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La "variabile" è un simbolo che
rappresenta valori variabili.
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Da ciò il suo nome:
"variabile".