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Le piccole creature che danno segretamente energia al pianeta

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    Vorrei presentarvi
    un piccolo microrganismo
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    che probabilmente non conoscete:
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    si chiama Prochlorococcus,
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    ed è un essere affascinante.
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    Innanzitutto, i suoi antenati
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    hanno cambiato la Terra a tal punto
    da rendere possibile la nostra evoluzione,
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    e nascosto nel loro codice genetico
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    c'è qualcosa
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    che potrebbe aiutarci a ridurre
    la dipendenza dai combustibili fossili.
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    Ma la cosa più impressionante
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    è che ci sono tre miliardi
    di miliardi di miliardi
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    di queste cellule sul nostro pianeta,
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    e non sapevamo che esistessero
    fino a 35 anni fa.
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    Per raccontarvi la loro storia,
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    devo tornare molto indietro,
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    a quattro miliardi di anni fa,
    quando la Terra poteva essere così.
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    Non c'era vita sul pianeta,
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    non c'era ossigeno nell'atmosfera.
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    Cos'ha trasformato quel pianeta
    in quello che conosciamo oggi,
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    rendendolo pieno di vita,
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    di piante e animali?
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    In una parola, la fotosintesi.
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    Circa due miliardi e mezzo di anni fa,
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    si sono evoluti alcuni degli antenati
    del Prochlorococcus
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    affinché potessero usare l'energia solare
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    e assorbirla
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    e separare l'acqua in ossigeno e idrogeno.
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    E usavano l'energia chimica prodotta
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    per estrarre dall'atmosfera
    CO2, anidride carbonica,
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    e usarla per costruire zuccheri,
    proteine e aminoacidi,
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    tutto ciò di cui è fatta la vita.
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    E mentre si evolvevano e aumentavano
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    per migliaia e migliaia di anni,
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    l'ossigeno si accumulava nell'atmosfera.
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    Fino a 500 milioni di anni fa,
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    ce n'era abbastanza da consentire
    a organismi più grandi di evolversi.
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    Ci fu un'esplosione delle forme di vita
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    e, alla fine, siamo apparsi noi.
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    Mentre ciò accadeva,
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    alcuni di quegli antichi
    fotosintetizzatori sono morti,
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    sono stati compressi e sepolti,
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    e sono diventati carburante fossile
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    con la luce solare sepolta
    nei loro legami di carbonio.
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    Hanno sepolto la luce solare
    sotto forma di carbone e petrolio.
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    I fotosintetizzatori di oggi,
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    hanno loro motori discendono
    da quegli antichi microbi,
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    e nutrono tutta la vita sulla Terra.
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    Il nostro cuore batte
    usando la luce solare
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    che alcune piante elaborano per noi,
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    e alcune parti del nostro corpo
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    sono fatte di CO2,
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    che alcune piante elaborano per noi.
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    In pratica, siamo fatti di luce solare
    e anidride carbonica.
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    In pratica, siamo aria fritta.
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    (Risate)
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    Quindi noi, creature terrestri,
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    abbiamo familiarità
    con le piante sulla Terra:
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    gli alberi, l'erba, i campi, le colture.
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    Ma gli oceani sono pieni
    di miliardi di animali.
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    Vi domandate mai cosa li nutra?
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    Si tratta di un pascolo invisibile
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    di microscopici fotosintetizzatori
    chiamati fitoplancton
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    che riempiono i primi 200 metri
    di profondità oceanica
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    e nutrono l'intero ecosistema oceanico.
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    Alcuni animali vivono tra loro
    e si nutrono di loro,
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    altri risalgono per nutrirsi di notte,
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    mentre altri rimangono sul fondo
    e aspettano la loro morte per nutrirsi
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    e poi li divorano.
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    Questi piccoli fitoplancton,
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    nell'insieme, pesano meno dell'1%
    di tutte le piante sulla terra
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    ma annualmente fotosintetizzano
    quanto le piante sulla terra,
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    inclusa la foresta Amazzonica
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    che consideriamo il polmone del pianeta.
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    Ogni anno, assorbono 50 milioni
    di tonnellate di carbone
  • 3:56 - 4:00
    sotto forma di anidride carbonica
    nei loro corpi
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    e alimentano l'ecosistema dell'oceano.
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    Come possono queste piccole biomasse
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    produrre quanto le piante sulla terra?
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    Loro non hanno tronchi o steli
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    e fiori e frutti e
    tutto questo da mantenere.
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    Quello che devono fare è crescere
    e dividersi.
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    Sono delle piccole macchine
    da fotosintesi.
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    Sono davvero eccentrici.
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    Ci sono migliaia di specie
    diverse di fitoplancton,
  • 4:31 - 4:33
    con forme e dimensioni diverse,
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    tutte spesse meno di un capello umano.
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    Eccone alcuni dei più belli,
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    quelli dei libri di scuola.
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    Li chiamo la specie carismatica
    del fitoplancton.
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    Ed ecco il Prochlorococcus.
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    Lo so,
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    sembra dello sporcizia al microscopio.
  • 4:57 - 4:58
    (Risate)
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    Ma sono lì,
  • 5:00 - 5:03
    e ve li mostrerò tra poco.
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    Ma prima voglio dirvi
    come sono stati scoperti.
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    Circa 38 anni fa,
  • 5:10 - 5:15
    giocavamo con una tecnologia chiamata
    citometria a flusso nel mio laboratorio,
  • 5:15 - 5:20
    sviluppata per la ricerca biomedica
    per studiare le cellule cancerose,
  • 5:21 - 5:24
    ma noi la stavamo usando
    per un altro proposito,
  • 5:24 - 5:28
    ovvero studiare il fitoplancton,
    ed è stata davvero utile.
  • 5:29 - 5:31
    Ecco come funziona:
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    si inietta un campione
    in questo tubicino capillare,
  • 5:36 - 5:39
    le cellule passano in fila
    davanti a un laser
  • 5:39 - 5:43
    e, quando colpite, emettono una luce
    in base alla loro dimensione
  • 5:43 - 5:47
    e in base al loro pigmento,
  • 5:47 - 5:50
    che siano naturali o macchiati.
  • 5:50 - 5:52
    E la clorofilla del fitoplancton,
  • 5:53 - 5:54
    che è verde,
  • 5:55 - 5:58
    emette una luce rossa
    quando è colpita da una luce blu.
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    Abbiamo usato questo strumento
    per molti anni
  • 6:01 - 6:03
    per studiare le nostre
    colture di fitoplancton,
  • 6:03 - 6:07
    in particolare quelle specie carismatiche
    che vi ho mostrato,
  • 6:07 - 6:09
    per studiarne la biologia
    cellulare di base.
  • 6:10 - 6:13
    Ma abbiamo sempre pensato
    che sarebbe stato bello
  • 6:13 - 6:16
    avere uno strumento come questo
    su una nave
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    e analizzare l'acqua del mare
  • 6:18 - 6:22
    e vedere com'è tutta quella
    diversità di fitoplancton.
  • 6:22 - 6:25
    Sono riuscita ad ottenere
  • 6:25 - 6:28
    quello che chiamiamo il grande camion
    della citometria a flusso,
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    un laser grosso e potente,
  • 6:31 - 6:34
    con un rimborso garantito dalla compagnia
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    cioè, se non avesse funzionato
    sulla nave, lo avrebbero ripreso.
  • 6:37 - 6:40
    E così un giovane scienziato
    con cui lavoravo,
  • 6:40 - 6:43
    Rob Olson, è stato in grado di smontarlo,
  • 6:43 - 6:46
    metterlo su una nave, rimontarlo
    e iniziare il viaggio.
  • 6:46 - 6:48
    Ha funzionato benissimo.
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    Non pensavamo avrebbe funzionato, perché
    pensavamo che i movimenti della nave
  • 6:51 - 6:53
    avrebbero interferito sul laser,
  • 6:53 - 6:55
    ma ha davvero funzionato bene.
  • 6:55 - 6:59
    E così abbiamo mappato la distribuzione
    del fitoplancton nell'oceano.
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    Per la prima volta, li abbiamo
    analizzati in tempo reale
  • 7:02 - 7:05
    e capito cosa accadeva,
    è stato emozionante.
  • 7:05 - 7:08
    Ma un giorno, Rob ha notato un segnale
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    provenire dalla strumentazione
  • 7:10 - 7:13
    che abbiamo scambiato per rumore elettrico
  • 7:13 - 7:16
    forse per un anno
  • 7:16 - 7:19
    prima di capire che non si
    comportava come un rumore.
  • 7:19 - 7:21
    Aveva un andamento regolare.
  • 7:22 - 7:24
    Per farla breve,
  • 7:25 - 7:27
    erano piccole, piccolissime cellule,
  • 7:27 - 7:31
    più piccole di un centesimo
    dello spessore di un capello
  • 7:31 - 7:32
    che contengono la clorofilla.
  • 7:32 - 7:34
    Era il Prochlorococcus.
  • 7:35 - 7:38
    Vi ricordate questa slide?
  • 7:39 - 7:41
    Se fate riflettere della luce blu
    su quel campione,
  • 7:41 - 7:43
    questo è ciò che vedrete:
  • 7:43 - 7:47
    due piccole cellule
    che emettono luce rossa.
  • 7:47 - 7:49
    Quelle sono Prochlorococcus.
  • 7:51 - 7:55
    Sono le cellule fotosintetiche più
    piccole e abbondanti sul nostro pianeta.
  • 7:57 - 7:59
    All'inizio, non sapevamo cosa fossero
  • 7:59 - 8:01
    e li abbiamo chiamati "piccoli verdi".
  • 8:01 - 8:03
    Era un nome affettuoso.
  • 8:03 - 8:06
    Poi, abbiamo scoperto abbastanza
    da chiamarlo Prochlorococcus
  • 8:06 - 8:09
    che significa "bacca verde primitiva".
  • 8:09 - 8:10
    E da allora
  • 8:11 - 8:14
    mi sono innamorata così
    tanto di queste piccole cellule
  • 8:14 - 8:18
    che ho reindirizzato il mio laboratorio
    esclusivamente sul loro studio,
  • 8:20 - 8:23
    e la mia fedeltà verso di loro
    mi ha ripagata.
  • 8:23 - 8:26
    Mi hanno dato grandi quantità di dati,
    e mi hanno portata fin qui.
  • 8:28 - 8:33
    (Applausi)
  • 8:34 - 8:37
    Quindi negli anni, noi e molti altri
  • 8:37 - 8:40
    abbiamo studiato i Prochlorococcus
    negli oceani
  • 8:40 - 8:45
    e abbiamo scoperto che sono abbondanti
    in una vasta area
  • 8:45 - 8:46
    dell'ecosistema oceanico.
  • 8:48 - 8:52
    In particolare abbondano
    in quelli che sono chiamati giri oceanici.
  • 8:52 - 8:56
    Questi sono a volte chiamati
    i deserti degli oceani,
  • 8:56 - 8:58
    ma non sono affatto deserti.
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    Le loro acque blu pullulano
  • 9:00 - 9:04
    di centinaia di milioni
    di Prochlorococcus per ogni litro.
  • 9:04 - 9:07
    Metendoli insieme
    come facciamo nelle colture,
  • 9:07 - 9:11
    si può vedere la loro
    bellissima clorofilla verde.
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    Una di quelle provette contiene
    milioni di Prochlorococcus
  • 9:15 - 9:17
    e, come vi ho detto prima,
  • 9:17 - 9:20
    ci ne sono tre miliardi di miliardi
    di miliardi sul pianeta.
  • 9:20 - 9:22
    Sono tre ottilioni,
  • 9:22 - 9:24
    se volete convertire.
  • 9:24 - 9:26
    (Risate)
  • 9:26 - 9:30
    E insieme, pesano più
    di tutti gli esseri umani
  • 9:30 - 9:34
    e fotosintetizzano quanto
    tutte le colture sulla terra.
  • 9:35 - 9:39
    Sono importantissimi
    negli oceani del pianeta.
  • 9:39 - 9:42
    Nel corso degli anni, mentre li studiavamo
  • 9:42 - 9:44
    e abbiamo scoperto la loro abbondanza,
  • 9:44 - 9:46
    abbiamo pensato che fosse strano.
  • 9:46 - 9:50
    Come può una sola specie essere così
    abbondante nei diversi habitat?
  • 9:51 - 9:53
    E quando abbiamo isolato più colture
  • 9:53 - 9:55
    abbiamo scoperto che ci sono
    diversi ecotipi.
  • 9:55 - 9:58
    Alcuni tipi sono adatti alla luce intensa
  • 9:58 - 9:59
    delle acque superficiali,
  • 9:59 - 10:03
    e altri sono adatti
    alla poca luce degli oceani profondi.
  • 10:03 - 10:06
    Infatti, queste cellule che vivono
    dove c'è poca luce
  • 10:06 - 10:11
    sono i più efficienti
    fotosintetizzatori conosciuti.
  • 10:11 - 10:13
    E poi abbiamo imparato
    che ce ne sono alcuni
  • 10:13 - 10:17
    che crescono nei pressi dell'equatore,
  • 10:17 - 10:19
    dove ci sono temperature più alte,
  • 10:19 - 10:21
    e alcuni lavorano meglio
    a basse temperature
  • 10:21 - 10:22
    mentre si va a nord e sud.
  • 10:22 - 10:26
    Li abbiamo studiati sempre di più per
    continuare a scoprire la loro diversità,
  • 10:26 - 10:28
    e abbiamo pensato:
    "Cavolo, quanto sono diversi!"
  • 10:29 - 10:32
    Poi, è stato possibile
    mappare il loro genoma
  • 10:32 - 10:36
    e osservare sotto il cappuccio
    e vedere il loro corredo genetico.
  • 10:37 - 10:42
    E abbiamo ottenuto la sequenza
    dei genomi delle colture che avevamo,
  • 10:42 - 10:44
    e recentemente, usando la
    citometria a flusso,
  • 10:44 - 10:47
    abbiamo potuto isolare
    singole cellule presenti in natura
  • 10:47 - 10:49
    e la sequenza dei loro genomi,
  • 10:49 - 10:52
    e ora abbiamo le sequenze
    di centinaia di Prochlorococcus.
  • 10:53 - 10:57
    E anche se ogni cellula
    ha circa 2000 geni --
  • 10:57 - 11:00
    un decimo della dimensione
    del genoma umano --
  • 11:00 - 11:02
    con sempre più sequenze
  • 11:02 - 11:07
    abbiamo scoperto che avevano
    solo un migliaio di genomi in comune
  • 11:07 - 11:10
    e che le altre migliaia per ogni specie
  • 11:10 - 11:12
    sono prese da un'enorme piscina di geni,
  • 11:12 - 11:19
    e riflettono il particolare ambiente
    in cui la cellula si è sviluppata,
  • 11:19 - 11:22
    non solo la luce o la temperatura
    più o meno basse,
  • 11:22 - 11:25
    ma anche se ci sono nutrienti
    che li limitano
  • 11:25 - 11:27
    come azoto, fosforo o ferro.
  • 11:27 - 11:30
    Riflettono l'habitat da cui provengono.
  • 11:30 - 11:32
    Pensatela in questo modo.
  • 11:33 - 11:36
    Se ogni cellula è un cellulare
  • 11:36 - 11:38
    e le applicazioni sono i geni,
  • 11:39 - 11:43
    quando si compra un cellulare
    ci sono delle app preinstallate.
  • 11:43 - 11:46
    Quelle sono quelle che non si possono
    cancellare se avete un iPhone.
  • 11:46 - 11:49
    Le cliccate, ma non tremano
    e non hanno la x.
  • 11:49 - 11:51
    Anche se non si vogliono,
    non riuscite a liberarvene.
  • 11:52 - 11:54
    (Risate)
  • 11:54 - 11:57
    Quelle sono come i geni principali
    del Prochlorococcus.
  • 11:57 - 11:59
    Sono l'essenza del telefono.
  • 11:59 - 12:04
    Ma c'è una grande piscina
    di app da cui poter pescare
  • 12:04 - 12:10
    per personalizzare il telefono
    per uno stile di vita o un habitat.
  • 12:10 - 12:14
    Se viaggiate molto,
    ci saranno un sacco di app per i viaggi,
  • 12:14 - 12:19
    se siete esperti di finanza,
    ci saranno app sulla finanza,
  • 12:19 - 12:20
    o, se siete come me,
  • 12:20 - 12:22
    avrete un sacco di app per il meteo,
  • 12:22 - 12:25
    sperando che vi dicano
    quello che volete sentire.
  • 12:25 - 12:26
    (Risate)
  • 12:26 - 12:29
    E ho imparato
    negli ultimi giorni a Vancouver
  • 12:29 - 12:32
    che non c'è bisogno di una app
    per il meteo, ma di un ombrello.
  • 12:32 - 12:33
    Quindi...
  • 12:33 - 12:35
    (Risate)
  • 12:35 - 12:38
    (Applausi)
  • 12:38 - 12:44
    Quindi come il cellulare vi dice
    qualcosa su come vivete la vostra vita,
  • 12:44 - 12:45
    il vostro stile di vita,
  • 12:45 - 12:48
    leggere il genoma
    di una cellula di Prochlorococcus
  • 12:48 - 12:52
    ci parla delle pressioni nel suo ambiente.
  • 12:53 - 12:55
    È come leggere il suo diario,
  • 12:55 - 12:58
    che non dice come ha passato
    i gironi o gli anni,
  • 12:58 - 13:01
    ma ci racconta la sua storia evolutiva.
  • 13:02 - 13:05
    Mentre studiavamo, ho detto che abbiamo
    sequenziato centinaia di cellule,
  • 13:05 - 13:07
    e ora possiamo proiettare
  • 13:07 - 13:11
    le misura genetica totale,
  • 13:11 - 13:13
    la piscina genetica,
  • 13:13 - 13:16
    della federazione del Prochlorococcus,
    come la chiamiamo.
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    È come un superoganismo.
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    Secondo le nostre proiezioni
  • 13:21 - 13:24
    insieme hanno 80.000 geni.
  • 13:24 - 13:27
    Si tratta di quattro volte
    la dimensione del genoma umano.
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    E questa grande varietà di geni
  • 13:31 - 13:33
    rende loro possibile
  • 13:33 - 13:35
    dominare vaste zone degli oceani
  • 13:35 - 13:37
    e mantenere la loro stabilità
  • 13:37 - 13:39
    anno dopo anno.
  • 13:41 - 13:44
    Quando sogno ad occhi aperti
    i Prochlorococcus,
  • 13:44 - 13:46
    cosa che faccio più del necessario,
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    (Risate)
  • 13:48 - 13:51
    li immagino sguazzare in giro,
  • 13:51 - 13:53
    fare il loro lavoro,
  • 13:53 - 13:54
    mantenere il pianeta,
  • 13:54 - 13:58
    nutrire gli animali.
  • 13:58 - 14:00
    Ma finisco sempre
  • 14:00 - 14:03
    a pensare a che capolavoro siano,
  • 14:03 - 14:07
    forgiati in migliaia
    di anni di evoluzione.
  • 14:07 - 14:09
    Con 2000 geni
  • 14:10 - 14:12
    possono fare quello che l'ingenuità umana
  • 14:12 - 14:15
    non sa ancora come fare.
  • 14:15 - 14:18
    Prendere energia solare, CO2
  • 14:18 - 14:21
    e trasformarle in energia chimica
    sotto forma di carbonio organico,
  • 14:21 - 14:25
    catturare quella luce
    in quei legami di carbonio.
  • 14:26 - 14:29
    Se potessimo scoprire come ci riescono,
  • 14:29 - 14:32
    potremmo ispirare design
  • 14:32 - 14:35
    che potrebbero ridurre la nostra
    dipendenza dai carburanti fossili,
  • 14:35 - 14:38
    e con ciò concludo il cerchio
    della mia storia.
  • 14:39 - 14:42
    I carburanti fossili che bruciamo
    sono sepolti
  • 14:42 - 14:47
    e la Terra impiega milioni di anni
    per produrli,
  • 14:47 - 14:50
    inclusi gli antenati del Prochlorococcus,
  • 14:50 - 14:53
    e li consumiamo troppo velocemente
  • 14:53 - 14:55
    su scala geologica.
  • 14:55 - 14:58
    L'anidride carbonica nell'atmosfera
    sta aumentando.
  • 14:58 - 14:59
    È il gas serra.
  • 14:59 - 15:01
    Gli oceani si stanno riscaldando.
  • 15:01 - 15:04
    Quindi la domanda è:
    quale sarà la conseguenza
  • 15:04 - 15:07
    per il mio Prochlorococcus?
  • 15:07 - 15:12
    E sono certa che immaginiate che dica che
    i miei adorati microbi siano condannati,
  • 15:12 - 15:13
    ma non lo sono.
  • 15:14 - 15:20
    Secondo le previsioni, la loro popolazione
    crescerà con il riscaldamento degli oceani
  • 15:20 - 15:24
    aumentando del 30% entro il 2100.
  • 15:24 - 15:25
    Questo mi rende felice?
  • 15:26 - 15:29
    Sono certamente felice
    per il Prochlorococcus,
  • 15:29 - 15:31
    (Risate)
  • 15:31 - 15:34
    ma non per il pianeta.
  • 15:34 - 15:36
    Ci sono vincitori e vinti
  • 15:36 - 15:39
    in questo esperimento globale
    che stiamo facendo
  • 15:39 - 15:42
    e si pensa che tra i perdenti
  • 15:42 - 15:44
    ci saranno alcuni dei fitoplancton,
  • 15:44 - 15:46
    quelli carismatici
  • 15:46 - 15:48
    il cui numero potrebbe ridursi,
  • 15:48 - 15:52
    e che sono quelli che alimentano
    lo zooplancton che alimenta i pesci
  • 15:52 - 15:53
    che ci piace pescare.
  • 15:57 - 16:01
    Il Prochlorococcus è stato la mia musa
    negli ultimi 35 anni,
  • 16:01 - 16:03
    ma ci sono altre legioni di microbi
  • 16:03 - 16:06
    che mantengono il pianeta per noi.
  • 16:06 - 16:08
    Sono là fuori
  • 16:08 - 16:13
    e aspettano che noi li troviamo
    per raccontare anche le loro storie.
  • 16:13 - 16:14
    Grazie.
  • 16:14 - 16:20
    (Applausi)
Title:
Le piccole creature che danno segretamente energia al pianeta
Speaker:
Penny Chisholm
Description:

L'oceanografa Penny Chisholm ci parla di alcuni fantastici, microscopici esseri: i Prochlorococcus, le specie fotosintetiche più abbondanti sul pianeta. Un microbo marino che esiste da miliardi di anni. I Prochlorococcus sono stati scoperti solo a metà degli anni Ottanta, ma il loro antico codice genetico potrebbe suggerirci come possiamo ridurre la nostra dipendenza dal carburante fossile.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
16:37
Alessandra Tadiotto approved Italian subtitles for Penny Chisholm speaks at TED2018
Alessandra Tadiotto edited Italian subtitles for Penny Chisholm speaks at TED2018
Elena Montrasio edited Italian subtitles for Penny Chisholm speaks at TED2018
Elena Montrasio edited Italian subtitles for Penny Chisholm speaks at TED2018
Elena Montrasio edited Italian subtitles for Penny Chisholm speaks at TED2018
Elisabetta Siagri accepted Italian subtitles for Penny Chisholm speaks at TED2018
Elisabetta Siagri edited Italian subtitles for Penny Chisholm speaks at TED2018
Vanessa Summa edited Italian subtitles for Penny Chisholm speaks at TED2018
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