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Le Nazioni Unite registrano 100 milioni di rifugiati nel mondo | DW News

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    Un record di 100 milioni
    di persone nel mondo
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    sono state costrette
    a lasciare le loro case.
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    Questo secondo gli ultimi dati dell'ONU.
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    La guerra in Ucraina, così come
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    nuove o continue emergenze in luoghi
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    come l'Etiopia, l'Afghanistan e il Congo
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    hanno contribuito a questi
    dati sconcertanti.
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    E, molto spesso,
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    sono le iniziative private
    ad aiutare i rifugiati.
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    Oggi, per celebrare la
    Giornata Mondiale del Rifugiato,
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    abbiamo questo rapporto
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    dalla capitale croata Zagreb
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    dove i volontari hanno iniziato
    una non profit
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    per aiutare rifugiati e migranti.
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    Il negozio gratis "are you serious?"
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    apre due volte a settimana
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    per i rifugiati e i bisognosi.
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    Qui, le persone ricevono vestiti gratis.
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    Quando siamo arrivati qui,
    abbiamo quasi perso tutto
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    solo per venire qui.
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    (indistinct talking)
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    Migliaia di migranti
    arrivano in Croazia ogni anno
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    Molti dicono che una volta arrivati
    sono stati espulsi di nuovo
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    con la forza e illegalmente, dall'UE,
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    oltre il confine tra Bosnia e Croazia.
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    Eppure, alcuni ce la fanno.
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    (indistinct talking)
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    Okay.
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    Di tutta la strada percorsa
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    e tutto il viaggio fatto,
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    questo è uno dei pochi luoghi
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    dove alla gente piace tornare.
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    Perché qui, nessuno li giudica.
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    Molti non tornano solo
    per i beni donati,
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    ma anche per bere caffè,
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    parlare con gli altri, giocare.
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    Arrivano da Siria, Afghanistan,
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    Cuba, e altri luoghi.
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    Ma ci dicono che ora
    le donazioni per i migranti scarseggiano.
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    Questo perché molti croati
    donano solo per i rifugiati ucraini.
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    (indistinct talking)
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    So che tutti dimenticano
    che abbiamo ancora
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    altre persone qui,
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    rifugiati che hanno bisogno di aiuto.
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    Perfino dei rifugiati ucraini
    hanno fatto donazioni
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    perché loro ne hanno ricevute troppe.
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    Alcune sono arrivate ai russi
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    emigrati in Croazia.
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    Molte persone con cui abbiamo parlato
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    sono coppie miste.
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    Quindi russi e ucraini.
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    O semplicemente persone che
    non sono d'accordo con quanto
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    sta succedendo in Russia e Ucraina.
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    Il negozio vuole anche
    aiutare gli ultimi arrivati
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    a integrarsi nella comunità croata.
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    Molti donatori sono croati
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    che aiutano da anni.
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    Come Ivana Borosic.
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    (speaking foreign language)
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    È nella natura umana
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    aiutare chi ha bisogno.
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    Fuori dal negozio lo stato d'animo
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    è allegro e rilassato.
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    Dopo viaggi che
    per alcuni sono durati anni,
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    è uno spiraglio di vita normale
    per persone lontane da casa.
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    (speaking foreign language)
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    Matthew Saltmarsh lavora con l'UNHCR
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    e mi raggiunge da Geneva, in Svizzera.
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    Ciao Matthew, benvenuto a DW.
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    Interessante osservazione nel rapporto
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    che abbiamo visto.
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    Molte donazioni
    per i rifugiati ucraini.
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    Ma quasi nessuna per chiunque altro.
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    È qualcosa di cui hai esperienza?
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    Senza dubbio c'è stata una grande
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    ondata di compassione e supporto
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    per i rifugiati ucraini.
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    E ovviamente lo abbiamo visto,
    con i Paesi europei
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    aprendo i confini,
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    offrendo protezione temporanea,
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    e centinaia di migliaia di persone
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    in Europa e altrove
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    aprendo le loro porte e
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    offrendo anche aiuto economico.
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    Questo è stato davvero positivo
    e lo apprezziamo.
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    Ma ci preoccupa qualcosa che
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    è venuto fuori nel tuo rapporto,
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    che altre parti del mondo,
    situazioni e crisi di rifugiati
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    in altre regioni, specialmente
    in Africa, Medio Oriente
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    America Centrale e meridionale
    potrebbero risentirne
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    nel senso che molti fondi
    sono diretti in Ucraina,
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    e potrebbero rimanerne pochi
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    alla fine dell'anno per
    altre situazioni.
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    E ovviamente ce n'è un disperato bisogno
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    in molti, tanti luoghi.
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    Ora, qual è la prospettiva più realista
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    per i rifugiati ucraini?
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    Beh, ovviamente
    è difficile dirlo.
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    Cinque milioni di persone
    si sono registrate come rifugiati
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    e altri sette milioni circa sono sparsi
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    nel Paese. E, ovviamente,
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    molto dipende dal conflitto
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    e dalla sua evoluzione.
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    Quanto dura, se rimane
    circoscritto alle zone orientali,
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    o se si estende ancora.
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    Penso che tutto dipenda da quello.
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    Per il momento, alcuni rifugiati
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    hanno scelto di tornare.
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    Alcuni hanno un lavoro e
    se sono in zone sicure
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    sono tornati a controllare
    le loro case, e così via.
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    Ma spesso non è possibile,
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    e ci sono ancora persone che tornano
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    e attraversano di nuovo il
    per restare in Europa
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    Parliamo un po' di questa distinzione
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    che abbiamo accennato
    prima, tra rifugiati ucraini
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    e persone che arrivano da altri luoghi.
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    Come la vedete?
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    Come la approcciate,
    come la affrontate?
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    Beh ovviamente c'è stata
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    questa grande ondata di supporto,
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    specialmente in Europa.
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    Sono Paesi vicini,
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    regioni vicine
    all'Ucraina, e ha senso.
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    Ma il messaggio chiave, per questa
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    Giornata Mondiale del Refugiato,
    che come hai detto è oggi,
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    è che tutti hanno il diritto all'asilo,
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    non importa dove siano,
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    cosa facciano,
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    come viaggiano o si spostano.
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    Abbiamo visto esempi in passato
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    in Europa, ma anche in altre regioni
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    di rifugiati cui veniva rifiutato
    il diritto d'asilo.
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    Quindi il nostro messaggio realmente è
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    dare asilo a chiunque lo necessiti,
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    e a chi lo richiede.
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    Questa è la cosa migliore che
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    può essere fatta
    dagli Stati per i rifugiati.
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    Matthew, hai menzionato prima che
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    c'è stata un'ondata di compassione
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    verso i rifugiati ucraini durante l'esodo.
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    Ma quanta fiducia hai nel fatto che
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    questa tendenza continui?
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    Ci auguriamo vivamente che continuerà.
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    Penso che abbiamo mostrato potenziale
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    nell'aiutare i rifugiati.
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    E naturalmente ora
    sta a quei Paesi
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    dare il benvenuto ai rifugiati
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    e permettere loro di integrarsi.
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    E finora i segnali sono molto positivi
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    e mostrano che sta succedendo.
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    I Paesi europei
    stanno offrendo accesso a servizi,
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    educazione, sanità, e altro.
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    Naturalmente si teme che
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    con il tempo, quanto più
    una situazione si prolunga,
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    quel benvenuto potrebbe venir meno.
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    Ma finora lo abbiamo visto.
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    Non dimentichiamo però
    che ci sono molte altre
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    situazioni che si protraggono da tempo
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    dove la prospettiva per i rifugiati
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    è particolarmente tragica.
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    Pensiamo alla Siria, più di
    11 anni di conflitto oggi.
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    Pensiamo all'Afghanistan,
    quattro decenni di conflitto.
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    E guardiamo all'Africa,
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    all'Etiopia e altre regioni.
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    Quindi la preoccupazione
    in quelle aree è ancora tanta.
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    Matthew Saltmarsh, con l'UNHCR.
  • 6:43 - 6:44
    Grazie.
  • 6:46 - 6:46
    Grazie a voi.
Title:
Le Nazioni Unite registrano 100 milioni di rifugiati nel mondo | DW News
Description:

Un record di 100 milioni di persone nel mondo sono state costrette a lasciare le loro case, secondo le ultime cifre dell'ONU. La guerra in Ucraina ed emergenze nuove o preesistenti in luoghi come l'Etiopia, l'Afghanistan e il Congo, hanno tutte contribuito a queste cifre scioccanti. E molto spesso sono le iniziative private ad aiutare i migranti.

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#ONU #Rifugiati #Migranti

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Video Language:
English
Team:
Amplifying Voices
Project:
Refugee Crisis and Solutions
Duration:
06:55

Italian subtitles

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