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Samadhi Part 2 (It's Not What You Think)

  • 0:51 - 0:57
    I più grandi maestri spirituali del mondo
    dall'antchità ai tempi moderni hanno condiviso
  • 0:57 - 1:02
    la visione che la verità più profonda del nostro essere
    non è proprietà di una
  • 1:02 - 1:07
    particolare religione o tradizione spirituale
    ma che può essere trovata all'interno
  • 1:07 - 1:09
    del cuore di ogni persona.
  • 1:21 - 1:28
    Il poeta Rumi disse: "dov'è quella luna
    che non sorge mai o non tramonta mai?
  • 1:28 - 1:37
    Dov'è quell'anima che non è né con noi né senza di noi?
    Non dire che è qui o là.
  • 1:37 - 1:43
    Tutta la creazione è "Quello", ma per gli occhi
    che possono vedere".
  • 2:50 - 2:55
    Nella storia della Torre di Babele
    l'umanità è frammentata in innumerevoli
  • 2:55 - 3:00
    lingue, credenze, culture e interessi.
  • 3:01 - 3:04
    Babele significa letteralmente "la porta di Dio".
  • 3:05 - 3:11
    Quella porta è la nostra mente pensante - la nostra
    struttura di condizionamento.
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    Per coloro che giungono a scoprire la loro vera natura, la loro essenza oltre ogni nome e forma,
  • 3:22 - 3:27
    vengono iniziati nel grande mistero di cosa
    si cela oltre quella porta.
  • 3:37 - 3:43
    Un'antica parabola, la parabola degli elefanti,
    è stata utilizzata per descrivere
  • 3:43 - 3:47
    come varie tradizioni in realtà puntino tutte a
    un'unica grande verità.
  • 3:49 - 3:55
    Un gruppo di ciechi sta ciascuno toccando una parte diversa di un elefante,
  • 3:55 - 3:58
    ricevendo così una certa impressione di cosa sia un elefante.
  • 4:00 - 4:06
    La persona che sta in piedi vicino alla gamba dell'elefante lo descrive come un albero.
  • 4:08 - 4:13
    La persona accanto
    alla coda dice che l'elefante è come una corda.
  • 4:14 - 4:19
    L'elefante è come una lancia, dice
    quello in piedi sulla proboscide.
  • 4:20 - 4:25
    Se un altro tocca l'orecchio, sembra che l'elefante
    sia come un ventaglio.
  • 4:26 - 4:31
    La persona che tocca il lato dell'animale è convinto
    che sia come un muro.
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    Il problema è che tocchiamo il nostro pezzo di elefante e crediamo che la nostra esperienza sia l'unica verità.
  • 4:44 - 4:49
    Non riconosciamo o apprezziamo che l'esperienza di ciascuno
  • 4:49 - 4:53
    è una diversa sfaccettatura dello
    stesso animale.
  • 5:18 - 5:22
    La Filosofia Perenne è la comprensione che tutte le
    tradizioni
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    religiose e spirituali condividono un'unica verità universale.
  • 5:28 - 5:33
    Una realtà mistica o trascendente sul cui fondamento
  • 5:33 - 5:37
    tutte le conoscenze spirituali e le dottrine sono cresciute.
  • 5:46 - 5:52
    Swami Vivekananda ha riassunto l'insegnamento perenne affermando:
  • 5:52 - 6:01
    "il fine di tutte le religioni è il realizzare Dio nell'anima. Questa è l'unica religione universale".
  • 6:03 - 6:09
    In questo film quando usiamo la
    parola Dio è semplicemente una metafora
  • 6:09 - 6:15
    per il trascendente, indicando il grande
    mistero oltre la mente limitante dell'Ego.
  • 6:16 - 6:23
    Realizzare il proprio vero Sé o il Sé immanente
    significa realizzare la propria natura divina.
  • 6:23 - 6:29
    Ogni anima ha il potenziale di manifestare un più alto livello di coscienza.
  • 6:31 - 6:36
    Per risvegliarsi dal proprio sonno e dall'identificazione
    con la propria forma.
  • 7:05 - 7:11
    Lo scrittore e visionario Aldous Huxley,
    noto per il suo libro "Brave New World",
  • 7:11 - 7:15
    scrisse anche un libro intitolato "The
    Filosofia perenne",
  • 7:16 - 7:21
    in cui scrive riguardo all'unico insegnamento che si ripete più e più volte nel corso della storia,
  • 7:21 - 7:29
    prendendo la forma della cultura in cui si realizza.
    Scrive: "La filosofia perenne è
  • 7:29 - 7:38
    espressa in sintesi nella formula sanscrita:
    "Tat Tvam Asi"; "Ciò che sei".
  • 7:38 - 7:45
    L'Atman o il Sé eterno e immanente è
    un tutt'uno con Brahman, il principio assoluto
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    di tutta l'esistenza, e il fine ultimo di ogni essere umano è di scoprire questa verità per se stesso.
  • 7:55 - 7:59
    Di scoprire chi siamo veramente.
  • 8:07 - 8:13
    Ogni tradizione è come una faccia di un gioiello che riflette la propria prospettiva
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    della stessa verità, riecheggiando e illuminandosi allo stesso tempo le une con le altre.
  • 8:21 - 8:26
    Qualunque sia la lingua e la struttura concettuale utilizzata, tutte le religioni
  • 8:26 - 8:30
    che riflettono l'insegnamento perenne hanno la credenza che esiste
  • 8:30 - 8:35
    un'unione con qualcosa di più grande,
    qualcosa al di là di noi.
  • 9:10 - 9:17
    È possibile imparare e
    integrare gli insegnamenti da una o più fonti
  • 9:17 - 9:20
    senza però identificare queste ultime con il proprio Sé.
  • 9:21 - 9:28
    Si dice che tutti i veri insegnamenti spirituali sono semplicemente dita indicanti la verità trascendente.
  • 9:29 - 9:35
    Se noi ci aggrappiamo al dogma dell'insegnamento per
    comodità, saremo limitati
  • 9:35 - 9:42
    nella nostra evoluzione spirituale. Per realizzare la verità
    al di là di ogni concetto bisogna lasciar
  • 9:42 - 9:49
    andare tutti gli attaccamenti, lasciar andare
    tutti i concetti religiosi.
  • 9:54 - 9:59
    Dalla prospettiva dell'Ego, il dito che ti sta
    indicando Samadhi
  • 9:59 - 10:03
    sta indicando dritto verso l'abisso.
  • 10:06 - 10:12
    San Giovanni della Croce disse: "Se uno
    volesse essere sicuro della strada che percorre,
  • 10:12 - 10:17
    dovrebbe chiudere gli occhi e camminare al buio."
  • 10:51 - 10:55
    Samadhi inizia con un salto nell'ignoto.
  • 11:09 - 11:14
    Nelle antiche tradizioni, per
    realizzare Samadhi, si diceva che, alla fine,
  • 11:14 - 11:19
    si dovrebbe allontanare la consapevolezza da tutti gli oggetti conosciuti;
  • 11:19 - 11:27
    da tutti i fenomeni esterni, pensieri di condizionamento e sensazioni, verso la consapevolezza stessa.
  • 11:28 - 11:34
    Verso la fonte interiore; il cuore o
    essenza del proprio essere.
  • 11:36 - 11:41
    In questo film quando usiamo la parola Samadhi vogliamo indicare il mondo trascendente.
  • 11:42 - 11:47
    Al Samadhi più elevato, che è chiamato Nirvikalpa
    Samadhi.
  • 11:53 - 11:58
    Nel Nirvikalpa Samadhi l'attività del proprio
    Sè si interrompe,
  • 11:59 - 12:01
    senza più un cercare e fare.
  • 12:03 - 12:07
    Possiamo solo parlare di ciò che svanisce mentre ci avviciniamo
  • 12:07 - 12:10
    e riappare quando ci distanziamo da esso.
  • 12:12 - 12:15
    Non c'è né percezione né non-percezione,
  • 12:16 - 12:19
    né "cosa" né "nessuna cosa",
  • 12:20 - 12:22
    né consapevolezza né inconsapevolezza.
  • 12:24 - 12:30
    È incondizionato, insondabile e imperscrutabile per la mente.
  • 12:35 - 12:38
    Quando il Sé ricomincia la sua attività
    c'è un "non-sapere";
  • 12:39 - 12:43
    una specie di rinascita, e tutto ricomincia da capo.
  • 12:43 - 12:47
    Ci rimane il profumo del divino,
  • 12:47 - 12:52
    che persiste più a lungo mano a mano che progrediamo nel sentiero della vita.
  • 13:03 - 13:07
    Esistono numerose tipologie di Samadhi
    descritte nelle antiche tradizioni
  • 13:07 - 13:11
    e le lingue hanno creato molta confusione nel corso degli anni.
  • 13:12 - 13:17
    Stiamo scegliendo di usare la parola Samadhi per indicare l'unione del trascendente,
  • 13:17 - 13:22
    ma potremmo utilizzare altrettanto facilmente una parola derivata da un'altra tradizione.
  • 13:23 - 13:26
    Samadhi è un antico termine Sanscrito
  • 13:26 - 13:30
    comune alla tradizione dei Veda e dei Samkhya dell'India,
  • 13:31 - 13:34
    e ha permeato molte altre tradizioni spirituali.
  • 13:36 - 13:41
    Samadhi è l'ottava parte delle otto parti dello yoga Patanjali
  • 13:42 - 13:46
    e l'ottava parte del Nobile Ottuplice Sentiero del Buddha.
  • 13:48 - 13:51
    Buddha usò la parola "Nirvana",
  • 13:51 - 13:56
    la cessazione di "vana" o la cessazione
    dell'attività del Sè.
  • 13:59 - 14:06
    Patanjali ha descritto lo Yoga, o Samadhi, come
    "chitta vritti nirodha"
  • 14:06 - 14:13
    che in Sanscrito significa "cessazione del vortice o
    spirale della mente".
  • 14:15 - 14:22
    È una liberazione di coscienza da tutto il "Matrix" o
    "Creatore della Mente".
  • 14:51 - 14:56
    Samadhi non è alcun concetto perché per realizzarlo
  • 14:56 - 14:59
    bisogna abbandonare la mente concettuale.
  • 15:03 - 15:08
    Diverse religioni hanno usato varie
    parole per descrivere l'unione divina.
  • 15:09 - 15:14
    Di fatto, la parola "religione" stessa significa
    qualcosa di simile.
  • 15:15 - 15:19
    In latino "religare" significa re-legare o ricollegare.
  • 15:21 - 15:30
    È un significato simile alla parola "Yoga" che significa "unire" il mondo terreno con il trascendente.
  • 15:32 - 15:38
    In Islam è il riflesso nell'antico significato arabo
    della parola "Islam" stessa
  • 15:39 - 15:42
    che significa sottomissione o supplica a Dio.
  • 15:44 - 15:49
    Esso vuole significare una totale e umile resa del Sè.
  • 15:53 - 15:57
    I mistici cristiani come San Francesco d'Assisi
  • 15:59 - 16:01
    Santa Teresa d'Avila
  • 16:04 - 16:08
    e San Giovanni della Croce, descrivono un'unione divina con Dio,
  • 16:09 - 16:11
    il regno di Dio interiore.
  • 16:13 - 16:16
    Nel Vangelo di Tommaso, Cristo disse:
  • 16:17 - 16:20
    "il regno di Dio non è qui o là.
  • 16:20 - 16:26
    Piuttosto il regno del Padre è diffuso su tutta la terra e gli uomini non riescono a vederlo".
  • 16:30 - 16:37
    Le opere dei filosofi greci Platone, Plotino, Parmenide, ed Eraclito
  • 16:38 - 16:43
    quando visti attraverso la lente dell'insegnamento perenne rivelano la medesima saggezza.
  • 16:46 - 16:51
    Plotino insegna che il più grande sforzo umano
    è quello di
  • 16:51 - 16:57
    guidare l'anima umana verso il supremo
    stato di perfezione e unione
  • 16:57 - 16:58
    con il Tutto.
  • 17:04 - 17:07
    Lo sciamano e sant'uomo Lakota,
    Nero Elk ha detto:
  • 17:09 - 17:16
    "La prima pace, che è la più importante, è quella che giunge all'interno delle anime degli uomini
  • 17:16 - 17:22
    quando si rendono conto del legame, della loro unità,
    con l'universo e tutti i suoi poteri.
  • 17:22 - 17:28
    E quando si rendono conto che al centro dell'Universo abita il Grande Spirito
  • 17:28 - 17:31
    e che questo Centro è davvero ovunque.
  • 17:32 - 17:36
    Esso è dentro ognuno di noi.
  • 18:00 - 18:04
    Sulla via del risveglio, a meno che non siamo
    in Samadhi,
  • 18:04 - 18:09
    ci saranno sempre due polarità, due porte da cui si può entrare.
  • 18:10 - 18:18
    Due dimensioni: una verso la coscienza pura, l'altra
    verso il mondo empirico.
  • 18:19 - 18:25
    La parte che va verso l'alto si dirige verso l'assoluto, quella verso il basso in direzione di Maya
  • 18:25 - 18:30
    e tutto ciò in cui si manifesta, sia visibile sia non visibile.
  • 18:31 - 18:37
    La relazione tra relativo e assoluto potrebbe essere riassunta nella seguente citazione
  • 18:37 - 18:39
    di Sri Nisargadatta Maharaj:
  • 18:40 - 18:43
    "La saggezza è sapere che io non sono niente,
  • 18:44 - 18:46
    l'amore è sapere che io sono tutto,
  • 18:47 - 18:51
    e tra i due la mia vita si muove".
  • 18:55 - 18:59
    Ciò che sorge da questa unione è una nuova coscienza divina.
  • 19:00 - 19:05
    Qualcosa è nato fuori dall'unione di queste polarità,
  • 19:05 - 19:08
    o dal collasso dell'identificazione con il dualismo,
  • 19:09 - 19:15
    eppure ciò che nasce non è una cosa e non è mai nata.
  • 19:19 - 19:23
    La coscienza fiorisce creando qualcosa di nuovo,
  • 19:23 - 19:27
    creando ciò che si potrebbe chiamare la "Trinità Perenne".
  • 19:29 - 19:34
    Dio Padre, il trascendente, inconoscibile e immutabile,
  • 19:34 - 19:37
    è unito alla Divinità Femminile,
  • 19:38 - 19:40
    che è tutto ciò che cambia.
  • 19:42 - 19:46
    Questa unione determina una trasformazione alchemica;
  • 19:46 - 19:49
    un tipo di morte e rinascita.
  • 19:52 - 19:58
    Nell'insegnamento dei Veda l'unione divina
    è rappresentata da due forze fondamentali,
  • 19:58 - 20:00
    Shiva e Shakti.
  • 20:02 - 20:07
    I nomi e le facce delle varie divinità cambiano nel corso della storia
  • 20:07 - 20:10
    ma le loro caratteristiche fondamentali rimangono.
  • 20:12 - 20:17
    Ciò che è nato da questa unione è una nuova coscienza divina,
  • 20:17 - 20:20
    un nuovo modo di stare al mondo.
  • 20:21 - 20:24
    Due polarità inseparabilmente Uno.
  • 20:25 - 20:30
    Un'energia universale che è senza un centro,
    senza limiti.
  • 20:31 - 20:32
    È puro amore.
  • 20:33 - 20:36
    Non c'è niente da guadagnare o perdere
  • 20:36 - 20:41
    perché è completamente vuoto ma
    assolutamente pieno.
  • 20:51 - 20:55
    Che si tratti delle misteriose scuole della Mesopotamia,
  • 20:56 - 21:00
    le tradizioni spirituali dei Babilonesi e Assiri,
  • 21:01 - 21:06
    le religioni dell'antico Egitto, le culture Nubiane e Kemetiche dell'antichità africana,
  • 21:07 - 21:10
    le tradizioni indigene e sciamaniche di tutto il mondo,
  • 21:10 - 21:13
    il misticismo dell'antica Grecia,
  • 21:14 - 21:15
    gli Gnostici
  • 21:16 - 21:17
    i "Non-dualisti"
  • 21:18 - 21:20
    i Buddisti
  • 21:21 - 21:22
    Taoisti
  • 21:24 - 21:25
    Ebrei
  • 21:25 - 21:27
    Zoroastriani
  • 21:27 - 21:28
    Giainisti
  • 21:29 - 21:30
    Musulmani
  • 21:31 - 21:32
    o i Cristiani
  • 21:33 - 21:35
    si scopre che ciò che li accomuna maggiormente
  • 21:35 - 21:38
    sono le loro intuizioni spirituali più elevate
  • 21:38 - 21:42
    che hanno permesso ai loro discepoli di realizzare Samadhi.
  • 21:46 - 21:54
    Il vero significato della parola Samadhi è pressappoco: "realizzare l'identicità o l'unità in tutte le cose".
  • 21:55 - 21:57
    Significa Unione.
  • 21:58 - 22:01
    Nel fatto di unire tutti gli aspetti di te stesso.
  • 22:04 - 22:11
    Ma non confondere la comprensione dell'intelletto con la vera realizzazione di Samadhi.
  • 22:12 - 22:19
    È la tua quiete, il tuo vuoto che unisce tutti i livelli della spirale della vita.
  • 22:55 - 23:00
    È attraverso l'antico insegnamento di
    Samadhi che l'umanità può iniziare
  • 23:00 - 23:06
    a capire la fonte comune di tutte le
    religioni e allinearsi ancora una volta
  • 23:06 - 23:12
    con la spirale della vita, il Grande Spirito, Dharma o Tao.
  • 23:14 - 23:20
    La spirale è il ponte che si espande
    dal microcosmo al macrocosmo.
  • 23:24 - 23:30
    Dal tuo DNA all'energia del tuo Lotus interiore che si espande attraverso i chakra,
  • 23:31 - 23:34
    fino alle braccia a spirale delle galassie.
  • 23:36 - 23:42
    Ogni livello dell'anima si manifesta attaverso la spirale come rami in continua evoluzione,
  • 23:43 - 23:46
    che vivono e si muovono.
  • 23:48 - 23:53
    Il vero Samadhi è realizzare il vuoto di tutti i livelli del Sé.
  • 23:54 - 23:56
    Tutti gli strati dell'anima.
  • 23:58 - 24:04
    La spirale è l'infinito gioco di dualità nel ciclo della vita e della morte.
  • 24:09 - 24:12
    A volte dimentichiamo la nostra connessione con la fonte.
  • 24:21 - 24:24
    La lente attraverso cui osserviamo è molto piccola
  • 24:26 - 24:30
    e ci convinciamo di essere una creatura limitata che striscia sulla Terra,
  • 24:31 - 24:35
    solo per completare ancora una volta il viaggio di ritorno verso la fonte;
  • 24:38 - 24:41
    il ritorno al centro che è ovunque.
  • 24:48 - 24:55
    Chuang Tzu disse: "Quando non c'è più
    separazione tra questo e quello,
  • 24:55 - 24:58
    quello è chiamato il punto fermo del Tao.
  • 24:59 - 25:07
    Al punto fermo nel centro della spirale si può vedere l'infinito in tutte le cose".
  • 25:14 - 25:20
    L'antico mantra "Om Mani Padme Hum" ha un significato poetico.
  • 25:22 - 25:26
    Si risveglia o si realizza il gioiello all'interno del loto.
  • 25:28 - 25:31
    La tua vera natura si risveglia nell'anima,
  • 25:32 - 25:35
    nel mondo COME il mondo.
  • 25:50 - 25:57
    Usando il principio ermetico: "Come sopra così
    sotto, come sotto così sopra"
  • 25:57 - 26:03
    possiamo usare analogie per iniziare a capire la
    relazione tra mente e quiete,
  • 26:04 - 26:06
    relativo e assoluto.
  • 26:13 - 26:18
    Un modo per iniziare a cogliere
    la natura non concettuale di Samadhi
  • 26:18 - 26:22
    è utilizzare l'analogia del buco nero.
  • 26:25 - 26:31
    Un buco nero è tradizionalmente descritto
    come una regione dello spazio con un enorme
  • 26:31 - 26:36
    campo gravitazionale così potente che nessuna luce o materia possono sfuggire.
  • 26:36 - 26:42
    Nuove teorie postulano che tutti gli oggetti, dalle particelle microscopiche più sottili
  • 26:42 - 26:47
    alle formazioni macrocosmiche quali le galassie,
    possiedono un buco nero
  • 26:47 - 26:51
    o una misteriosa singolarità al loro centro.
  • 26:52 - 27:00
    In questa analogia useremo questa nuova definizione di buco nero quale: "il centro che è dappertutto".
  • 27:07 - 27:15
    Nello Zen ci sono molte poesie e koan che ci portano faccia a faccia con "la porta senza porta".
  • 27:16 - 27:20
    Bisogna attraversare "la porta senza porta" per realizzare Samadhi.
  • 27:24 - 27:30
    Un "orizzonte degli eventi" è un limite nello spazio-tempo oltre il quale gli eventi non possono
  • 27:30 - 27:36
    influenzare un osservatore esterno; il che significa che qualunque cosa stia accadendo al di là
  • 27:36 - 27:40
    "dell'orizzonte degli eventi" è inconoscibile per te.
  • 27:41 - 27:47
    Si potrebbe affermare che "l'orizzonte degli eventi" di un buco nero è analogo alla "porta senza porta".
  • 27:48 - 27:53
    È la soglia tra il Sé e il non-Sé.
  • 27:54 - 27:58
    Non c'è un "me" che passa "l'orizzonte degli eventi".
  • 28:01 - 28:07
    Nel centro di un buco nero è presente una singolarità unidimensionale contenente
  • 28:07 - 28:12
    la massa di miliardi di Soli in uno
    spazio inimmaginabilmente piccolo.
  • 28:13 - 28:16
    Di fatto una massa infinita.
  • 28:16 - 28:21
    Letteralmente un Universo in qualcosa di infinitamente più piccolo di un granello di sabbia.
  • 28:23 - 28:28
    La singolarità è qualcosa di incomprensibile oltre il tempo e lo spazio.
  • 28:29 - 28:37
    Secondo la Fisica il movimento è
    impossibile, l'esistenza delle cose è impossibile.
  • 28:38 - 28:42
    Qualsiasi cosa sia, non appartiene al mondo della percezione,
  • 28:43 - 28:46
    eppure non può essere
    descritta come semplice "quiete".
  • 28:47 - 28:50
    È al di là di immobilità e movimento.
  • 28:52 - 28:56
    Quando ti rendi conto del centro che è ovunque e da nessuna parte,
  • 28:56 - 28:58
    si supera la dualità
  • 29:00 - 29:01
    forma e vuoto
  • 29:02 - 29:03
    tempo e senza-tempo.
  • 29:07 - 29:12
    Si potrebbe chiamarla un'immobilità dinamica o
    un vuoto colmo,
  • 29:12 - 29:16
    all'interno di un centro di oscurità assoluta.
  • 29:19 - 29:21
    Il maestro taoista Lao Tse ha detto:
  • 29:23 - 29:28
    "L'oscurità nell'oscurità è la porta d'accesso di
    tutta la comprensione".
  • 29:40 - 29:46
    Lo scrittore e mitologo comparativo
    Joseph Campbell descrive un simbolo ricorrente,
  • 29:47 - 29:52
    parte della filosofia perenne che lui chiama "l'Asse Mundi";
  • 29:53 - 29:56
    il punto centrale o la montagna più alta.
  • 29:56 - 29:59
    Il palo attorno al quale tutto ruota.
  • 30:00 - 30:04
    Il punto dove immobilità e movimento stanno assieme.
  • 30:06 - 30:10
    Da questo Centro appare un imponente
    albero in fiore.
  • 30:11 - 30:14
    L'albero della Bodhi che unisce tutti i mondi.
  • 30:21 - 30:24
    Proprio come un Sole risucchiato in un buco nero,
  • 30:24 - 30:31
    quando ti avvicini alla grande realtà, la tua vita
    inizia a ruotare intorno a esso
  • 30:31 - 30:34
    e tu inizi a sparire.
  • 30:40 - 30:45
    Appena ti avvicini al tuo vero Sé, questa esperienza può
    rivelarsi terrificante per il tuo Ego.
  • 30:46 - 30:51
    I guardiani della porta sono lì per testare coloro che si avventurano nel loro percorso.
  • 30:54 - 30:58
    Si deve essere disposti ad affrontare le proprie
    paure più grandi
  • 30:58 - 31:03
    e allo stesso tempo accettare il proprio potere innato.
  • 31:03 - 31:06
    Per portare luce alle paure terrificanti inconscie
  • 31:07 - 31:10
    e alla bellezza interiore nascosta.
  • 31:13 - 31:19
    Se la tua mente non si discosta, se non c'è una reazione del Sè,
  • 31:20 - 31:25
    allora tutti i fenomeni prodotti dall'inconscio emergono e se ne vanno.
  • 31:26 - 31:31
    Questo è il momento nel viaggio spirituale
    dove la fede è maggiormente necessaria.
  • 31:33 - 31:35
    Cosa vogliamo dire con "fede"?
  • 31:37 - 31:39
    "Fede" non è la stessa cosa di "credenza".
  • 31:40 - 31:46
    Il credo sta accettando qualcosa a livello della mente per portare conforto e sicurezza.
  • 31:48 - 31:52
    Il credo è la via della mente per etichettare o controllare l'esperienza.
  • 31:54 - 31:56
    La fede in realtà è il contrario.
  • 31:57 - 32:05
    La fede è stare nel completo non-sapere, accettando qualunque cosa provenga dall'inconscio.
  • 32:06 - 32:10
    La fede è arrendersi alla spinta della singolarità,
  • 32:10 - 32:17
    verso la dissoluzione o smantellamento del Sé
    per poter passare "la porta senza porta".
  • 32:29 - 32:36
    L'evoluzione e la struttura di una galassia è strettamente legata al suo buco nero in termini di scala
  • 32:36 - 32:41
    proprio come la tua evoluzione è
    legata alla presenza del tuo vero Sè,
  • 32:42 - 32:45
    la singolarità che è la tua vera natura.
  • 32:48 - 32:53
    Non possiamo vedere il buco nero, ma possiamo
    sapere che c'è dal modo in cui le cose
  • 32:53 - 32:59
    si muovono intorno ad esso, da come interagiscono con la realtà fisica.
  • 33:00 - 33:04
    Allo stesso modo noi non possiamo vedere la nostra vera natura.
  • 33:04 - 33:10
    Il vero Sé non è una cosa, ma possiamo osservarne l'azione illuminata.
  • 33:12 - 33:15
    Come il maestro Zen Suzuki disse:
  • 33:15 - 33:23
    "Non ci sono, in senso stretto, persone illuminate. C'è solo un'attività illuminata".
  • 33:27 - 33:31
    Non possiamo vederlo proprio come l'occhio non può
    vedere se stesso.
  • 33:32 - 33:37
    Non possiamo vederlo perché è proprio attraverso di esso che è possibile vedere.
  • 33:38 - 33:45
    Come il buco nero, Samadhi non è il nulla, e nemmeno è una cosa.
  • 33:46 - 33:51
    È il collasso della dualità di "cosa" e "nessuna-cosa".
  • 33:53 - 33:56
    Non esiste alcuna "porta" per entrare nella grande realtà,
  • 33:57 - 33:59
    ma ci sono infinite vie.
  • 34:01 - 34:07
    Le vie, il Dharma, sono come una spirale infinita senza inizio nè fine.
  • 34:09 - 34:11
    Nessuno può oltrepassare "la porta senza porta".
  • 34:12 - 34:17
    Nessuna mente ha mai capito come, e nessuna ci riuscirà mai.
  • 34:18 - 34:21
    Nessuno può oltrepassare "la porta senza porta",
  • 34:22 - 34:24
    quindi sii NESSUNO.
  • 34:44 - 34:49
    Samadhi è la via senza-via, la chiave dorata.
  • 34:50 - 34:59
    È smettere di identificarci con la struttura del Sè che separa il nostro mondo interiore da quello esteriore.
  • 35:15 - 35:22
    Ci sono molti modelli di sviluppo che descrivono gli strati o livelli della la struttura del Sè.
  • 35:23 - 35:26
    Useremo un esempio che è molto antico.
  • 35:28 - 35:35
    Nell'Upanishad, gli strati che ricoprono "l'Atman", o anima, sono chiamati "koshas".
  • 35:36 - 35:38
    Ogni "kosha" è come uno specchio,
  • 35:39 - 35:41
    un livello della struttura del Sè.
  • 35:42 - 35:48
    Un velo, o livello di "Maya", che distoglie la nostra attenzione dal realizzare la nostra vera natura
  • 35:48 - 35:50
    se ci siamo identificati con essa.
  • 35:52 - 35:57
    La maggior parte delle persone vede i riflessi e crede di essere proprio questi riflessi.
  • 35:59 - 36:04
    Uno specchio riflette lo strato animale, il corpo fisico.
  • 36:06 - 36:12
    Un altro specchio riflette la tua mente, i tuoi pensieri, i tuoi istinti e percezioni.
  • 36:13 - 36:19
    Un altro la tua energia interiore, o Prana, che puoi osservare quando ti guardi dentro.
  • 36:20 - 36:27
    Un altro specchio riflette a livello di "Immaginali", che sono lo strato più elevato della mente, o saggezza,
  • 36:28 - 36:32
    e ci sono livelli di felicità trascendentale o non dualistica,
  • 36:32 - 36:36
    che si sperimentano nel momento in cui ci si avvicina a Samadhi.
  • 36:38 - 36:44
    Si possono distinguere potenzialmente innumerevoli specchi, o aspetti del Sé,
  • 36:44 - 36:46
    e sono costantemente in mutamento.
  • 36:51 - 36:54
    La maggior parte delle persone deve ancora scoprire gli strati del "Prana",
  • 36:54 - 36:57
    della mente superiore e della felicità non dualistica.
  • 36:58 - 37:00
    Non sanno nemmeno che esistono.
  • 37:02 - 37:06
    Questi strati stanno caratterizzando la tua vita ma non te ne accorgi nemmeno.
  • 37:08 - 37:14
    Questi specchi nascosti, di fatto, caratterizzano le nostre vite più di quelli visibili.
  • 37:15 - 37:18
    Sono invisibili perché per la maggior parte delle persone questi specchi
  • 37:18 - 37:21
    non sono stati illuminati dalla consapevolezza.
  • 37:24 - 37:29
    Come la rete di gioielli di "Indra", gli specchi si riflettono l'un l'altro
  • 37:29 - 37:34
    e i riflessi riflettono ogni altro riflesso infinitamente.
  • 37:35 - 37:41
    Un cambiamento su uno dei livelli simultaneamente produce un effetto su tutti gli altri livelli.
  • 37:43 - 37:49
    Alcuni di questi specchi possono rimanere nell'ombra a meno che non siamo abbastanza fortunati
  • 37:49 - 37:52
    da avere una guida esperta per aiutarci ad emanare luce su di essi.
  • 37:53 - 37:57
    La verità è che non sappiamo quello che non sappiamo.
  • 37:59 - 38:02
    Immagina ora di frantumare tutti gli specchi.
  • 38:04 - 38:07
    Non c'è niente che rifletta te stesso.
  • 38:10 - 38:11
    Dove sei?
  • 38:15 - 38:20
    Quando la mente diviene ferma, gli specchi smettono di riflettere.
  • 38:22 - 38:26
    Non ce n'è più un soggetto e un oggetto.
  • 38:29 - 38:34
    Ma non confondere lo stato primordiale con il nulla o l'oblio.
  • 38:36 - 38:38
    Il Sé immanente non è un "qualcosa"
  • 38:39 - 38:41
    ma nemmeno un "niente".
  • 38:49 - 38:55
    La fonte non è una cosa, è il vuoto o l'immobilità stessa.
  • 38:58 - 39:02
    Essa è un vuoto che è la fonte di tutte le cose.
  • 39:03 - 39:11
    La forma è realizzata esattamente come vuoto, il vuoto si realizza esattamente come forma.
  • 39:15 - 39:22
    Questa fonte è il grande grembo della creazione, contenente tutte le possibilità.
  • 39:41 - 39:46
    Samadhi è il risveglio dell'impersonale consapevolezza.
  • 39:47 - 39:55
    Proprio come quando stai sognando, al risveglio ti rendi conto che tutto il sogno era solo nella tua mente.
  • 39:56 - 39:59
    Dopo aver realizzato Samadhi, ci si rende conto che
  • 39:59 - 40:06
    tutte le cose in questo mondo accadono entro molteplici livelli di energia e consapevolezza.
  • 40:07 - 40:12
    E' tutto un gioco di specchi all'interno di specchi, di sogni dentro altri sogni.
  • 40:13 - 40:19
    Il "Tu" che pensi di essere è sia il sogno sia colui che sogna.
  • 40:34 - 40:38
    Qualunque cosa venga detta in questo film lasciala andare,
  • 40:39 - 40:42
    non catturarla con la mente.
  • 40:43 - 40:48
    L'anima sta sognando, sognando il sogno di te.
  • 40:50 - 40:59
    Il sogno è tutto ciò che muta, ma è possibile realizzare l'immutabile.
  • 41:09 - 41:14
    Questa realizzazione non può essere compresa nella limitatezza della mente indivuduale.
  • 41:23 - 41:29
    Quando ritorniamo dal "Nirvikalpa Samadhi", gli specchi cominciano a riflettere di nuovo
  • 41:30 - 41:36
    e si comprende che il mondo in cui pensi di vivere ora in realtà sei Tu.
  • 41:37 - 41:42
    Non il "Tu" limitato che è solo un riflesso temporaneo,
  • 41:43 - 41:49
    ma il "Tu" consapevole della tua vera natura come fonte di tutto "ciò che è".
  • 41:52 - 42:01
    L'emergere di questa saggezza superiore, l'embrione, "Prajna" o gnosi, è ciò che è nato fuori da Samadhi.
  • 42:03 - 42:10
    Secondo il libro di Giobbe, "Chokhmah" o saggezza, deriva dal "nulla".
  • 42:11 - 42:17
    Questo livello di saggezza è infinitamente piccolo, eppure contiene l'intero "essere",
  • 42:18 - 42:25
    ma rimane inafferrabile fino a quando non le viene dato uno stato e una forma nel palazzo degli specchi,
  • 42:26 - 42:30
    chiamato "Binah", l'utero scolpito dalla saggezza superiore
  • 42:30 - 42:34
    che dà forma all'embrionale Spirito di Dio.
  • 42:50 - 42:58
    [musica] "Abwoon d'bashmaya" di Indiajiva
  • 43:08 - 43:13
    L'esistenza degli specchi, o l'esistenza della mente, non è un problema.
  • 43:14 - 43:24
    Al contrario, l'errore o aberrazione della percezione umana è che ci identifichiamo con essa.
  • 43:26 - 43:31
    Questa illusione, ossia che noi siamo questo Sé limitato, è chiamata Maya.
  • 43:32 - 43:39
    Lo Yoga insegna che per realizzare il Samadhi si dovrebbe osservare l'oggetto della meditazione
  • 43:39 - 43:41
    fino a quando non scompare,
  • 43:43 - 43:48
    finchè TU non scompari in esso, o esso in te.
  • 43:49 - 43:53
    Sebbene la lingua sia differente nelle varie tradizioni,
  • 43:54 - 44:02
    alla radice tutte parlano di una cessazione dell'identificazione del Sè e dell'attività dell'Ego.
  • 44:03 - 44:06
    Buddha ha sempre insegnato
    in termini negativi.
  • 44:07 - 44:12
    Ha insegnato a indagare direttamente sul funzionamento della struttura del Sé.
  • 44:12 - 44:18
    Non ha detto cosa fosse Samadhi, disse solo che è la fine della sofferenza.
  • 44:20 - 44:27
    "Nell'Advaita Vedanta" c'è un termine, "Neti Neti", che significa "non questo, non quello".
  • 44:29 - 44:34
    Le persone sulla via dell'auto-realizzazione che si chiedono quale sia la loro vera natura
  • 44:34 - 44:40
    o la natura del Brahman, scoprono per la prima volta quello che non sono.
  • 44:43 - 44:50
    Allo stesso modo nel Cristianesimo, Santa Teresa d'Avila descrisse un approccio alla preghiera
  • 44:50 - 44:53
    basato sul sentiero negativo o "via negativa".
  • 44:54 - 45:01
    Una preghiera di silenzio, resa e unione, che è l'unico modo per avvicinarsi all'assoluto.
  • 45:04 - 45:10
    Attraverso questo processo graduale di epurazione, si lascia andare tutto ciò che non è permanente,
  • 45:11 - 45:13
    tutto ciò che è mutevole.
  • 45:15 - 45:22
    La mente, l'Ego, e tutti i fenomeni, inclusi gli strati del Sé nascosti.
  • 45:23 - 45:29
    Il subconscio deve diventare trasparente per riflettere
    l'unica fonte.
  • 45:30 - 45:35
    Se c'è un pò di conoscenza profonda, o una parte del Sè che opera nell'inconscio,
  • 45:36 - 45:40
    allora le nostre vite rimangono bloccate in un labirinto di schemi nascosti
  • 45:40 - 45:44
    che comprendono tutto ciò che non è ancora stato scoperto del Sè.
  • 45:49 - 45:56
    Quando tutti gli strati del Sé si rivelano vuoti, allora si viene liberati dal Sè.
  • 45:56 - 45:58
    Liberi da tutti i concetti.
  • 46:06 - 46:12
    Un punto di svolta nella tua evoluzione si presenta quando ti rendi conto di non sapere chi sei.
  • 46:16 - 46:18
    Chi è che respira?
  • 46:19 - 46:21
    Chi è che sperimenta il gusto?
  • 46:22 - 46:33
    Chi sperimenta il canto, il rituale, la danza, la montagna?
  • 46:34 - 46:38
    Sii testimone del testimone, osserva l'osservatore.
  • 46:41 - 46:46
    All'inizio, osservando l'osservatore, vedrai solo il falso Sé,
  • 46:47 - 46:51
    ma se persisti esso cederà.
  • 46:55 - 46:59
    Chiediti direttamente "chi o cosa" fa l'esperienza.
  • 47:00 - 47:09
    Sii imperturbabile, penetrante, acuto, con tutta la forza del tuo essere.
  • 47:16 - 47:27
    [musica] "Gate, Gate, paragate. Parasum gate, bodhisvaha" (Significato: andato, andato, molto al di là, completamente oltre la fonte risvegliata, "É")
  • 47:48 - 47:51
    Non c'è un Sé che si risveglia.
  • 47:52 - 47:56
    Non c'è un TU che si risveglia.
  • 47:57 - 48:01
    Ciò da cui ci si risveglia è l'illusione di
    un Sé separato.
  • 48:02 - 48:05
    Dal sogno di un "tu" limitato.
  • 48:06 - 48:08
    Parlarne a parole non ha senso.
  • 48:09 - 48:15
    Ci deve essere un'effettiva cessazione del Sè per poter realizzare direttamente che cosa è,
  • 48:16 - 48:21
    e una volta che lo si realizza non c'è più nulla che può essere detto a riguardo.
  • 48:23 - 48:27
    Non appena tu dìci qualcosa sei tornato nella dimensione della mente.
  • 48:28 - 48:30
    Ho già detto troppo.
  • 48:40 - 48:47
    Normalmente abbiamo tre stati di
    coscienza: veglia, sogno e sonno profondo.
  • 48:48 - 48:55
    Samadhi è a volte considerato il quarto stato, lo stato fondamentale della consapevolezza.
  • 48:55 - 49:00
    Una risveglio primordiale che può presentarsi continuamente
  • 49:00 - 49:04
    e simultaneamente agli altri stati di coscienza.
  • 49:06 - 49:09
    Nel Vedanta questo si chiama "Turiya".
  • 49:12 - 49:17
    Altri termini per Turiya sono: coscienza di Cristo, coscienza di Krishna,
  • 49:18 - 49:22
    natura del Buddha o Sahaja Samadhi.
  • 49:23 - 49:31
    Nel Sahaja Samadhi il Sé immanente rimane presente insieme al pieno utilizzo di tutte le funzioni umane.
  • 49:33 - 49:38
    L'immobilità è immobile nel centro della spirale dei fenomeni mutevoli.
  • 49:39 - 49:46
    Pensieri, sentimenti, sensazioni ed energia girano intorno ad esso sulla circonferenza
  • 49:46 - 49:56
    ma il grado di immobilità o "l'Io sono" rimane durante l'attività esterna esattamente come nella meditazione.
  • 49:58 - 50:04
    È possibile che il Sé immanente rimanga presente anche durante il sonno profondo;
  • 50:05 - 50:14
    che la tua consapevolezza del "Io sono" non va e viene neanche quando gli stati di coscienza cambiano.
  • 50:21 - 50:23
    Questo è il sonno yogico.
  • 50:25 - 50:31
    Nel Cantico dei Cantici, o Canzone di Salomone nella Bibbia ebraica o Vecchio Testamento,
  • 50:31 - 50:36
    si legge: "Dormo ma il mio cuore veglia".
  • 50:37 - 50:46
    Questa realizzazione dell'eterna e impersonale coscienza si riflette nelle parole di Cristo quando disse:
  • 50:47 - 50:51
    "Prima che Abramo fosse, IO SONO."
  • 50:57 - 51:03
    Una consapevolezza che traspare in innumerevoli volti, in innumerevoli forme.
  • 51:17 - 51:22
    All'inizio è come una fragile fiammella nata fuori dalle tue polarità interiori.
  • 51:23 - 51:30
    Coscienza maschile che penetra con
    una resa o con un'apertura dell'energia femminile.
  • 51:31 - 51:36
    È delicata e viene persa facilmente,
    e bisogna avere molta cura di proteggerla
  • 51:36 - 51:40
    e di tenerla in vita fino a quando non sarà matura.
  • 51:44 - 51:49
    Samadhi è allo stesso tempo uno stato di consapevolezza senza tempo
  • 51:49 - 51:53
    e uno stadio in cui il processo di sviluppo è in continua evoluzione.
  • 51:54 - 51:57
    Qualcosa di organico e che cresce nel tempo.
  • 52:06 - 52:09
    Nel momento in cui si trascorre sempre più tempo dentro Samadhi,
  • 52:10 - 52:13
    nel momento presente, nel senza tempo,
  • 52:14 - 52:20
    ci si fa si guidare sempre più dal cuore, dall'anima o Atman,
  • 52:22 - 52:24
    e meno dai condizionamenti.
  • 52:30 - 52:33
    È così che ci si libera della mente "inferiore".
  • 52:33 - 52:35
    Liberi dal pensiero malato.
  • 52:39 - 52:41
    Il sistema di connessioni interiori cambia.
  • 52:42 - 52:47
    L'energia non scorre più in maniera inconscia nella vecchia struttuta di condizionamento,
  • 52:49 - 52:54
    che è un altro modo di dire che non si è più identificati con il proprio Sè,
  • 52:55 - 52:57
    con il mondo esteriore della forma.
  • 53:11 - 53:19
    Realizzare Samadhi richiede uno sforzo così grande che diviene una resa totale di se stessi
  • 53:20 - 53:27
    e una resa così inclusiva che risulta essere uno sforzo totale del proprio essere;
  • 53:27 - 53:29
    di tutta l'energia di ognuno.
  • 53:32 - 53:37
    È un equilibrio di sforzo e resa, yin e yang.
  • 53:38 - 53:40
    Una sorta di sforzo senza sforzo.
  • 53:48 - 53:53
    Il mistico indiano e Yogi Paramahamsa Ramakrishna ha detto:
  • 53:54 - 54:02
    "non cercare l'illuminazione a meno che tu non la cerchi come colui che con i capelli in fiamme cerca uno stagno".
  • 54:03 - 54:05
    La devi cercare con tutto il tuo essere.
  • 54:07 - 54:12
    Durante la pratica che trascende il proprio Ego,
    c'è bisogno di grande coraggio,
  • 54:12 - 54:17
    vigilanza e perseveranza per mantenere viva questa presa di coscienza in fase embrione.
  • 54:19 - 54:23
    A non ricadere negli schemi del mondo.
  • 54:24 - 54:27
    Ci vuole la volontà di andare controcorrente,
  • 54:27 - 54:34
    contro la collisione inesorabile del "Matrix", e l'opprimente ruota del Samsara.
  • 54:35 - 54:42
    Ogni respiro, ogni pensiero, ogni azione deve essere concepita per realizzare la "Fonte".
  • 54:43 - 54:48
    Non si realizza Samadhi nè con lo sforzo, né senza sforzo.
  • 54:48 - 54:51
    Lascia andare i concetti di sforzo e non sforzo;
  • 54:51 - 54:55
    è una dualità che esiste solo nella mente.
  • 54:56 - 55:03
    L'effettiva realizzazione di Samadhi è così semplice, così uniforme,
  • 55:03 - 55:08
    che attraverso il linguaggio si crea solo fraintendimento, il quale è intrinsecamente dualistico.
  • 55:09 - 55:14
    C'è solo una coscienza primordiale che si risveglia come il mondo
  • 55:15 - 55:19
    ma è stata oscurata dai molteplici strati della mente.
  • 55:21 - 55:26
    Come il Sole si nasconde dietro le nuvole, così ogni strato della mente si lascia cadere,
  • 55:27 - 55:30
    rivelando la propria essenza.
  • 55:34 - 55:38
    Come ogni livello della mente se ne va, le persone chiamano questo Samadhi con un nome differente.
  • 55:39 - 55:44
    Danno nomi alle diverse esperienze o ai diversi tipi di fenomeni.
  • 55:55 - 56:01
    Ma Samadhi è così semplice che quando ti
    viene detto cos'è e come si realizza
  • 56:01 - 56:03
    allla tua mente sfuggirà sempre.
  • 56:06 - 56:10
    In realtà Samadhi non è semplice o difficile;
  • 56:11 - 56:14
    è solo la mente che ragiona in questo modo.
  • 56:15 - 56:24
    Quando non c'è la mente non c'è alcun problema, perché la mente è ciò che si deve fermare affinchè lo si realizzi.
  • 56:25 - 56:27
    Non è affatto un avvenimento.
  • 56:37 - 56:42
    L'insegnamento più conciso di Samadhi lo si ritrova
    forse in questa frase:
  • 56:44 - 56:46
    "Sii calmo e sappi"
  • 56:51 - 56:58
    "Il silenzio è la lingua di Dio. Tutto il resto è pura traduzione" -Rumi-
  • 57:00 - 57:04
    Come possiamo usare parole e immagini per
    trasmettere la calma?
  • 57:05 - 57:08
    Come possiamo trasmettere il silenzio facendo rumore?
  • 57:10 - 57:14
    Piuttosto di riferirsi a Samadhi come concetto intellettuale,
  • 57:15 - 57:19
    questo film è una chiamata radicale alla non-azione.
  • 57:20 - 57:25
    Una chiamata alla meditazione, al silenzio e alla preghiera interiore
  • 57:28 - 57:30
    Una chiamata a FERMARSI.
  • 57:39 - 57:44
    Fermare tutto ciò che è guidato dalla
    mente patologica dell'Ego.
  • 57:47 - 57:49
    Sii calmo e sappi.
  • 57:55 - 57:59
    Nessuno può dirti cosa emergerà da questo stato di calma.
  • 58:00 - 58:04
    È una chiamata ad agire dal cuore spirituale.
  • 58:22 - 58:25
    È come ricordare qualcosa di antico.
  • 58:26 - 58:30
    L'anima si risveglia e ricorda se stessa.
  • 58:31 - 58:36
    È stata un passeggero addormentato, ma ora il vuoto si risveglia
  • 58:36 - 58:40
    e realizza se stesso come il tutto delle cose.
  • 58:45 - 58:49
    Non puoi immaginarti cosa sia Samadhi attraverso
    la mente limitata dell'Ego,
  • 58:50 - 58:54
    proprio come non puoi descrivere ad un cieco cosa sia il colore.
  • 58:55 - 58:57
    La tua mente non può sapere.
  • 58:57 - 58:59
    Non può fabbricarlo.
  • 59:02 - 59:06
    Per realizzare Samadhi bisogna vedere in modo diverso,
  • 59:06 - 59:11
    non vedendo cose separate ma riconoscendo "colui che osserva".
  • 59:16 - 59:18
    San Francesco d'Assisi ha detto:
  • 59:19 - 59:23
    "quello che stiamo cercando è ciò che sta vedendo".
  • 59:24 - 59:31
    Una volta che hai visto la luna, la puoi riconoscere in ogni riflesso.
  • 59:33 - 59:41
    Il vero Sé è sempre stato lì, è in tutte le cose, ma non hai ancora realizzato la sua presenza.
  • 59:44 - 59:52
    Quando impari a riconoscere e rispettare che il vero Sé è al di là della mente e dei sensi,
  • 59:52 - 59:56
    è possibile sperimentare stupore nel modo più autentico.
  • 59:58 - 60:00
    Noi diventiamo STUPORE.
  • 60:09 - 60:16
    Non cercare di essere libero dai desideri perché
    volersi liberare dai desideri è un desiderio.
  • 60:18 - 60:23
    Non puoi provare a restare calmo perché
    il tuo stesso sforzo è movimento.
  • 60:26 - 60:31
    Realizza la calma che è costantemente già presente.
  • 60:33 - 60:36
    Sii la calma e sappi.
  • 60:39 - 60:44
    Quando tutte le preferenze vengono abbandonate la Fonte si rivelerà,
  • 60:44 - 60:47
    ma non aggrapparti pure alla Fonte stessa.
  • 60:48 - 60:53
    La grande realtà, il Tao, non è nè uno nè due.
  • 60:56 - 60:58
    Ramana Maharshi ha detto:
  • 60:58 - 61:00
    "Il Sé è solo uno,
  • 61:01 - 61:04
    se è limitato è l'Ego,
  • 61:05 - 61:10
    se illimitato è l'infinito e la grande realtà".
  • 61:16 - 61:20
    Se credi in ciò che è stato detto, non l'hai capito.
  • 61:21 - 61:24
    Se non lo credi, non l'hai capito allo stesso modo.
  • 61:25 - 61:29
    Credere e non credere operano a livello della mente.
  • 61:29 - 61:35
    Richiedono una conoscenza, ma
    se si entra nella propria ricerca,
  • 61:35 - 61:41
    esaminando tutti gli aspetti del proprio
    essere, scoprendo chi sta facendo la ricerca
  • 61:41 - 61:48
    se sei disposto a vivere secondo il principio: "sia fatta non la mia volontà, ma una volontà superiore",
  • 61:48 - 61:52
    se sei disposto a viaggiare oltre ogni sapere,
  • 61:52 - 61:56
    allora puoi realizzare quello che ho cercato di mostrarti.
  • 61:57 - 62:04
    Solo allora potrai gustarti il profondo mistero e bellezza della semplice esistenza.
  • 62:09 - 62:12
    C'è un'altra possibilità per tutta la vita.
  • 62:12 - 62:20
    C'è qualcosa di sacro, insondabile, che può essere scoperto nella quiete profonda del tuo essere,
  • 62:21 - 62:29
    oltre i concetti, oltre i dogmi, oltre l'attività condizionata e tutte le preferenze.
  • 62:33 - 62:38
    Non è possibile ottenerlo attraverso tecniche, rituali o pratiche.
  • 62:39 - 62:42
    Non c'è un "come" per ottenerlo.
  • 62:42 - 62:44
    Non c'è un sistema.
  • 62:44 - 62:46
    Non c'è una via per "La via".
  • 62:53 - 63:00
    Come nel detto Zen, "è scoprire la tua faccia originale
    prima che tu nascessi".
  • 63:00 - 63:04
    Non si tratta di aggiungere qualcosa a te stesso.
  • 63:06 - 63:12
    E' diventare una luce verso se stessi; una luce che dissolve l'illusione del Sé.
  • 63:17 - 63:21
    La vita rimarrà sempre insoddisfazione,
  • 63:21 - 63:24
    e il cuore rimarrà sempre irrequieto
  • 63:25 - 63:27
    finché non ci si riposerà
  • 63:27 - 63:32
    in quel mistero oltre il nome e la forma.
  • 64:06 - 64:10
    [musica] Om Shreem Lakshmi
Title:
Samadhi Part 2 (It's Not What You Think)
Description:

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Video Language:
English
Team:
Awaken the World
Project:
01 -Samadhi Film Series
Duration:
01:10:26

Italian subtitles

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