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Il mito di Ercole - Alex Gendler

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    Ercole, figlio di Zeus
    e campione dell'umanità,
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    fu preso dal terrore appena si accorse
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    di aver commesso il crimine
    più abominevole che si possa immaginare.
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    La dea Era, che odiava Ercole perché nato
    da un tradimento di suo marito,
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    gli aveva lanciato una temporanea
    maledizione di pazzia,
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    le cui vittime erano
    i membri della sua famiglia.
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    Consumato dal dolore,
    Ercole raggiunse l'Oracolo di Delfi,
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    che gli rivelò che il cammino
    per l'espiazione dipendeva da suo cugino,
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    il re Euristeo di Tirinto,
    uno dei favoriti di Era.
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    Euristeo sperava di umiliare Ercole
    con dieci compiti impossibili
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    che lo portarono a fronteggiare
    mostri imbattibili
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    e forze imperscrutabili.
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    Così, però, il re gettò le basi
    per un'epica serie di avventure
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    che sarebbero passate alla storia
    come le Fatiche di Ercole.
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    La prima fatica fu uccidere
    il Leone di Nemea,
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    che rapiva le donne
    e divorava i guerrieri.
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    La sua pelle dorata
    era resistente alle frecce,
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    ma Ercole bloccò il leone
    in un angolo della sua oscura caverna,
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    lo stordì con una clava
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    e lo strangolò a mani nude.
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    Non trovò alcuno strumento abbastanza
    appuntito da scuoiare la bestia,
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    finché la dea Atena non gli suggerì
    di utilizzare uno dei suoi artigli.
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    Ercole tornò a Tirinto
    indossando la pelle del leone
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    e il re Euristeo si spaventò a tal punto
    che si nascose in una giara di vino.
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    Da quel momento in poi,
    a Ercole fu ordinato
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    di mostrare i suoi trofei
    a distanza di sicurezza.
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    Il secondo obiettivo era l'Idra di Lerna,
    un serpente gigante con molte teste.
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    Ercole combatté strenuamente,
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    ma ogni volta che tagliava una testa,
    ne ricrescevano due.
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    La battaglia sembrava persa
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    finché suo nipote Iolao pensò
    di cauterizzare i colli con il fuoco,
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    impedendo alle teste di ricrescere.
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    I resti del serpente morto
    diventarono la costellazione dell'Idra.
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    Invece di uccidere una belva,
    Ercole dovette poi catturarne una viva.
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    La cerva di Cerinea era così veloce
    da superare una freccia.
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    Ercole seguì le sue tracce per un anno,
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    fino a che non la catturò nella terra
    settentrionale dell'Iperborea.
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    L'animale si rivelò essere sacro
    ad Artemide, dea della caccia,
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    ed Ercole promise di rendergliela.
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    Quando Euristeo vide la cerva,
    chiese di tenerla per sé,
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    ma appena Ercole la liberò,
    l'animale corse dalla sua padrona.
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    Così Ercole riuscì a portare a termine
    il compito senza infrangere la promessa.
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    La quarta missione fu catturare
    il cinghiale d'Erimanto,
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    che aveva devastato numerosi campi.
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    Su consiglio del saggio centauro Chirone,
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    Ercole lo catturò rincorrendolo
    in mezzo a un folto strato di neve.
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    Per la quinta missione, non c'erano
    animali, ma solo i loro resti.
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    Le stalle dove il re Augia teneva
    le sue centinaia di bovini divini
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    non venivano pulite da anni.
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    Ercole promise di pulirle in un giorno
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    se avesse potuto prendere
    un decimo del bestiame.
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    Augia pensava che l'eroe
    avrebbe fallito.
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    Invece, Ercole scavò enormi fossati
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    deviando il corso di due fiumi vicini
    per farli scorrere nelle stalle
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    finché non furono pulitissime.
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    Poi fu il turno di tre avversari
    ancor più terribili,
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    ognuno dei quali richiedeva una brillante
    strategia per essere sconfitto.
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    Gli uccelli carnivori del lago Stinfalo
    si annidavano in una palude impenetrabile,
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    ma Ercole utilizzò il sonaglio di Atena
    per spaventarli e farli alzare in volo,
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    e a quel punto li uccise.
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    Nessun mortale poteva affrontare
    la furia cieca del toro di Creta,
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    ma Ercole risolse il problema
    soffocandolo da dietro.
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    E il folle re Diomede,
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    che aveva addestrato le sue cavalle
    a divorare i suoi ospiti,
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    venne ripagato con la stessa moneta
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    quando Ercole lo gettò
    nelle sue stesse stalle.
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    Il banchetto che seguì
    calmò a sufficienza le bestie,
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    cosicché Ercole poté imbrigliarle.
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    Ma la nona fatica coinvolse una persona
    più pericolosa di qualsiasi bestia:
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    Ippolita, regina delle Amazzoni.
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    Ercole doveva recuperare la cintura
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    che le aveva donato
    suo padre Ares, dio della guerra.
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    Salpò verso Temiscira, la terra
    delle Amazzoni, pronto a combattere,
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    ma la regina rimase così colpita
    dall'eroe e dalle sue imprese
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    che gliela cedette
    di sua spontanea volontà.
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    Per la decima fatica,
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    Ercole dovette catturare
    i magici buoi rossi di Gerione,
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    un gigante con tre teste e tre corpi.
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    Durante il viaggio, Ercole era così
    infastidito dal caldo del deserto libico
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    che scagliò una freccia contro il Sole.
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    Elio, il dio del Sole,
    ammirò la forza dell'eroe
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    e gli prestò il suo carro
    per raggiungere l'isola di Erythia.
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    Qui Ercole sconfisse il pastore di Gerione
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    e il suo cane a due teste,
    prima di uccidere il gigante stesso.
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    Questa doveva essere l'ultima prova.
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    Ma Euristeo annunciò
    che due fatiche non contavano:
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    l'Idra, perché Iolao
    aveva aiutato Ercole a ucciderla,
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    e le stalle, perché aveva accettato
    un pagamento.
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    Così l'eroe intraprese
    la sua undicesima missione:
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    ottenere le mele d'oro
    del giardino delle ninfe Esperidi.
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    Ercole iniziò catturando
    il Vegliardo del Mare
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    e trattenendo il dio dell'acqua mutaforma
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    finché non rivelò
    la posizione del giardino.
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    Una volta lì, l'eroe trovò Atlante,
    il titano che sorreggeva i cieli.
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    Ercole si offrì di prendere il suo posto
    se Atlante avesse recuperato le mele.
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    Atlante lo fece ben volentieri,
    ma Ercole lo ingannò
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    proponendo un nuovo scambio di posti
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    e scappando con le mele tra le mani.
  • 6:22 - 6:27
    Il dodicesimo e ultimo compito
    fu riportare indietro Cerbero,
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    il cane a tre teste guardiano dell'aldilà.
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    Aiutato da Ermes e Atena,
    Ercole discese negli inferi
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    e incontrò Ade in persona.
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    Il dio dei morti consentì
    a Ercole di prendere l'animale
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    se fosse riuscito a farlo senza armi,
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    cosa che realizzò afferrando
    tutte e tre le teste contemporaneamente.
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    Quando mostrò il cane
    a un terrorizzato Euristeo,
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    il re dichiarò finalmente
    che il servizio dell'eroe era terminato.
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    Dopo 12 anni di duro lavoro,
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    Ercole aveva riscattato
    le tragiche morti della sua famiglia
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    e si era guadagnato un posto
    nel pantheon degli dei.
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    Ma la sua vittoria rivestì
    un'importanza ancora maggiore.
  • 7:08 - 7:12
    Sconfiggendo le forze caotiche
    e mostruose del mondo,
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    l'eroe spazzò via ciò che rimaneva
    dell'ordine primordiale dei Titani,
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    riplasmandolo in uno
    in cui l'umanità poteva prosperare.
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    Grazie alle sue fatiche,
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    Ercole domò la pazzia del mondo
    espiando la propria.
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    [Per vedere altre Lezioni TED-Ed,
    visita il sito ed.ted.com]
Title:
Il mito di Ercole - Alex Gendler
Speaker:
Alex Gendler
Description:

Guarda la lezione completa: https://ed.ted.com/lessons/the-myth-of-hercules-12-labors-in-8-bits-alex-gendler

Ercole, figlio di Zeus e campione dell'umanità, colpito da una maledizione temporanea di pazzia, ha appena commesso il crimine più abominevole che si possa immaginare. Nel tentativo di fare ammenda per le morti della sua famiglia, Ercole deve portare a termine dodici impossibili compiti che lo portano a fronteggiare mostri invincibili e forze imperscrutabili. Alex Gendler racconta questa epica serie di avventure.

Lezione di Alex Gendler, diretta da Jérémie Balais & Jeff Le Bar.

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English
Team:
closed TED
Project:
TED-Ed
Duration:
07:42
Elena Montrasio approved Italian subtitles for The myth of Hercules
Elena Montrasio edited Italian subtitles for The myth of Hercules
Elisabetta Siagri accepted Italian subtitles for The myth of Hercules
Elisabetta Siagri edited Italian subtitles for The myth of Hercules
Sara Frasconi edited Italian subtitles for The myth of Hercules
Sara Frasconi edited Italian subtitles for The myth of Hercules
Sara Frasconi edited Italian subtitles for The myth of Hercules
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